Lo studio ha raccolto e analizzato per la prima volta tutti i dati relativi al riciclo indipendente, evidenziandone i valori e i vantaggi socio-economici e occupazionali, ma anche le difficoltà e gli ostacoli
che le aziende del settore devono affrontare per essere competitive a livello nazionale ed europeo
Analisi economica della produzione, trasformazione e riciclo dei rifiuti di plastica in Italia derivante da superficie privata e non da raccolta differenziata. Nonostante la conoscenza popolare pensi che la maggior parte dei rifiuti siano di natura urbana, circa il 75% dei rifiuti deriva da attività produttive, commerciali e agricole. Nel caso della plastica i rifiuti speciali, prodotti su superficie privata, rappresentano il 50% dei rifiuti di plastica riciclati in Italia. Senza il supporto di questi rifiuti l'Italia non sarebbe in grado di raggiungere gli obiettivi comunitari di riciclo. Dopo un gran parlare di raccolta differenziata i riciclatori di plastica si sono decisi a scendere in campo commissionando uno studio al Consorzio CARPI, organi di rappresentanza e servizi della filiera a livello nazionale.
La filiera della plastica in Italia e in Europa è un’industria di grande importanza per numero di imprese, fatturato e occupati. E’ stata generatrice di grandi innovazioni (tra cui il premio Nobel a Giulio Natta), ma lo sarà anche in futuro perché i materiali plastici saranno chiave e critici per gli sviluppi futuri anche più di frontiera. La domanda è se l’Italia e l’Europa vogliano ancora giocare o no il ruolo di innovatori in questo settore. La Ricerca ha approfondito questa sfida e ha formulato due proposte chiare e concrete d’intervento.
Presentata alla 39° edizione del Forum a Villa d'Este, 7 settembre 2013.
Lo studio ha raccolto e analizzato per la prima volta tutti i dati relativi al riciclo indipendente, evidenziandone i valori e i vantaggi socio-economici e occupazionali, ma anche le difficoltà e gli ostacoli
che le aziende del settore devono affrontare per essere competitive a livello nazionale ed europeo
Analisi economica della produzione, trasformazione e riciclo dei rifiuti di plastica in Italia derivante da superficie privata e non da raccolta differenziata. Nonostante la conoscenza popolare pensi che la maggior parte dei rifiuti siano di natura urbana, circa il 75% dei rifiuti deriva da attività produttive, commerciali e agricole. Nel caso della plastica i rifiuti speciali, prodotti su superficie privata, rappresentano il 50% dei rifiuti di plastica riciclati in Italia. Senza il supporto di questi rifiuti l'Italia non sarebbe in grado di raggiungere gli obiettivi comunitari di riciclo. Dopo un gran parlare di raccolta differenziata i riciclatori di plastica si sono decisi a scendere in campo commissionando uno studio al Consorzio CARPI, organi di rappresentanza e servizi della filiera a livello nazionale.
La filiera della plastica in Italia e in Europa è un’industria di grande importanza per numero di imprese, fatturato e occupati. E’ stata generatrice di grandi innovazioni (tra cui il premio Nobel a Giulio Natta), ma lo sarà anche in futuro perché i materiali plastici saranno chiave e critici per gli sviluppi futuri anche più di frontiera. La domanda è se l’Italia e l’Europa vogliano ancora giocare o no il ruolo di innovatori in questo settore. La Ricerca ha approfondito questa sfida e ha formulato due proposte chiare e concrete d’intervento.
Presentata alla 39° edizione del Forum a Villa d'Este, 7 settembre 2013.