In principio c’era Bettega e Bettega era presso Causio e il Barone, insieme a Pietruzzu Anastasi, erano -per me- quasi delle divinità mitologiche… Negli anni settanta a Milano in via Concilio Vaticano II (Quarto Oggiaro), si giocava a pallone dappertutto: nei cortili, nonostante il divieto della signora Pina – la custode – che minacciava di sequestro di persona chiunque si aggirasse nei giardinetti del condominio con un pallone in mano; in strada, specie nei pressi della pericolosa “chicane” che consentiva agli autoveicoli e alla 57 della linea Q.O.-Cairoli di compiere il percorso a ritroso verso la famigerata via Lopez (Hic sunt leones!); davanti alla panetteria dei “picari” irpini Mimmo e Saverio e, in buona sostanza, ovunque ci fosse uno spiazzo disponibile. Se non si disponeva di un pallone –preferibilmente di cuoio o di gomma dura– ci si arrabattava con qualsiasi oggetto sferico utile a disputare incontri di calcio che si protraevano –come vuole la vulgata – sino a tarda sera. Il racconto completo su http://www.milanomeravigliosa.it/salvatore-tira-la-sabongia/