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Il Pino Domestico (Pinus pinea)
PINUS PINEA
Il pino domestico è un albero della
famiglia delle Pinace, diffuso nel bacino
del Mediterraneo, in particolare sulle
coste settentrionali, dove forma vasti
boschi (pinete). Pianta monoica e diclino
significa che anche le effervescenze si
trovano nello stesso albero, ma in
posizioni diverse.
Distribuzione geografica
RELAZIONE PCTO
Per l’acquisizione delle competenze trasversali e per l’orientamento, abbiamo effettuato dei percorsi in collaborazione con il
Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari (CUFAA). L’obiettivo è stato quello di sensibilizzare alla salvaguardia del
ambiente e mediante l’analisi della funzione delle riserve naturali, proporre una nuova vita, sostenibile per il nostro pianeta.
L’esperienza è stata certamente formativa in quanto mi ha aiutata nella scelta degli studi futuri. Conoscere le diverse attività
che il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari svolge per la protezione dell’ambiente, mi ha entusiasmata e
suscitato un interesse particolare. Vorrei intraprendere un corso universitario che mi aiutasse a raggiungere una formazione
adeguata per entrare a lavorare nel Comando dei Carabinieri, in particolare nella CUFAA, che è stato istituito nel 2016 ed dal
quale dipendono reparti che si occupano di compiti particolari, di elevata specializzazione in materia di tutela dell’ambiente,
del territorio, delle acque, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare. So che dipende dal
Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri e principalmente dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Seguire le lezioni sulla biodiversità della flora e della fauna, conoscere il ruolo e l’intervento delle Guardie Forestali e dei
Carabinieri, effettuare visite sul territorio (la Valle del Orfento , la Pineta di Santa Filomena) mi hanno dato la consapevolezza di
quanto veramente sia urgente intervenire e di quanto possiamo fare per salvare l’ambiente e quindi la vita di tutti coloro che
ne fanno parte, uomo compreso. Lo sfruttamento dell’ambiente da parte dell’uomo ha alterato molti equilibri naturali. D’altra
parte le rilevanti conseguenze negative, sono sotto gli occhi di tutti e sono le grandi problematiche di oggi: il problema
demografico, effetto serra, le piogge acide, il buco dello zono, gli inquinamenti, il dissesto geologico, deforestazione,
desertificazione.
Ad esempio per il problema demografico l’ONU ha calcolato che nel 2025 la popolazione sarà più di 8 miliardi quindi ci
sarà una crescente richiesta di cibo e di beni di consumo che portano ad un ulteriore avvenimento delle risorse non
rinnovabili. Questo aumento sarà soprattutto nei paesi poveri e i colpevoli, siamo noi. Dobbiamo smetterla con il
consumismo eccessivo, con la deforestazione come ad esempio santa Filomena, dobbiamo tutelare i parchi, le riserve
naturali che permettono la biodiversità che tiene in equilibrio la natura.
Dobbiamo contrastare i fenomeni d’inquinamento. Rispettare il ciclo dei rifiuti che ci porta ad un risparmio di energia
(es. pannelli solari). Si sta pensando al ripristino dei mulini a vento anche se l’impatto sul paesaggio è abbastanza
violento e non è consentito dalla costituzione (art.9). Penso ci sia bisogno di intervenire immediatamente; lavorare con
la forestale o collaborare con un’associazione protezionistica sia un modo concreto nello stesso tempo piacevole, per
aiutare a “salvarci”. Penso di avere l’energia, la volontà, la disponibilità sufficienti a combattere una battaglia da cui
dipende il futuro di tutti. Anche l’ONU ha deciso di convocare periodicamente i rappresentati di tutti gli stati per
discutere insieme piani d’intervento a livello planetario. La prima di queste riunioni è stata la conferenza di Rio, dove è
stata costituita l’Agenda 21 con il compito di coordinare gli interventi a difesa degli ambienti, a livello mondiale,
nazionale e locale (giugno 1992). Dobbiamo assumere un diverso stile di vita, più sostenibile. Possiamo scegliere con il
voto chi propone progetti che difendono l’ambiente, che se maltrattato fa risentire l’influenza negativa sulla nostra vita.
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Realizzato da:
Alessandro Valloscura
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Pinus pinea1

  • 1. Il Pino Domestico (Pinus pinea)
  • 2. PINUS PINEA Il pino domestico è un albero della famiglia delle Pinace, diffuso nel bacino del Mediterraneo, in particolare sulle coste settentrionali, dove forma vasti boschi (pinete). Pianta monoica e diclino significa che anche le effervescenze si trovano nello stesso albero, ma in posizioni diverse.
  • 3.
  • 5. RELAZIONE PCTO Per l’acquisizione delle competenze trasversali e per l’orientamento, abbiamo effettuato dei percorsi in collaborazione con il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari (CUFAA). L’obiettivo è stato quello di sensibilizzare alla salvaguardia del ambiente e mediante l’analisi della funzione delle riserve naturali, proporre una nuova vita, sostenibile per il nostro pianeta. L’esperienza è stata certamente formativa in quanto mi ha aiutata nella scelta degli studi futuri. Conoscere le diverse attività che il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari svolge per la protezione dell’ambiente, mi ha entusiasmata e suscitato un interesse particolare. Vorrei intraprendere un corso universitario che mi aiutasse a raggiungere una formazione adeguata per entrare a lavorare nel Comando dei Carabinieri, in particolare nella CUFAA, che è stato istituito nel 2016 ed dal quale dipendono reparti che si occupano di compiti particolari, di elevata specializzazione in materia di tutela dell’ambiente, del territorio, delle acque, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare. So che dipende dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri e principalmente dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Seguire le lezioni sulla biodiversità della flora e della fauna, conoscere il ruolo e l’intervento delle Guardie Forestali e dei Carabinieri, effettuare visite sul territorio (la Valle del Orfento , la Pineta di Santa Filomena) mi hanno dato la consapevolezza di quanto veramente sia urgente intervenire e di quanto possiamo fare per salvare l’ambiente e quindi la vita di tutti coloro che ne fanno parte, uomo compreso. Lo sfruttamento dell’ambiente da parte dell’uomo ha alterato molti equilibri naturali. D’altra parte le rilevanti conseguenze negative, sono sotto gli occhi di tutti e sono le grandi problematiche di oggi: il problema demografico, effetto serra, le piogge acide, il buco dello zono, gli inquinamenti, il dissesto geologico, deforestazione, desertificazione.
  • 6. Ad esempio per il problema demografico l’ONU ha calcolato che nel 2025 la popolazione sarà più di 8 miliardi quindi ci sarà una crescente richiesta di cibo e di beni di consumo che portano ad un ulteriore avvenimento delle risorse non rinnovabili. Questo aumento sarà soprattutto nei paesi poveri e i colpevoli, siamo noi. Dobbiamo smetterla con il consumismo eccessivo, con la deforestazione come ad esempio santa Filomena, dobbiamo tutelare i parchi, le riserve naturali che permettono la biodiversità che tiene in equilibrio la natura. Dobbiamo contrastare i fenomeni d’inquinamento. Rispettare il ciclo dei rifiuti che ci porta ad un risparmio di energia (es. pannelli solari). Si sta pensando al ripristino dei mulini a vento anche se l’impatto sul paesaggio è abbastanza violento e non è consentito dalla costituzione (art.9). Penso ci sia bisogno di intervenire immediatamente; lavorare con la forestale o collaborare con un’associazione protezionistica sia un modo concreto nello stesso tempo piacevole, per aiutare a “salvarci”. Penso di avere l’energia, la volontà, la disponibilità sufficienti a combattere una battaglia da cui dipende il futuro di tutti. Anche l’ONU ha deciso di convocare periodicamente i rappresentati di tutti gli stati per discutere insieme piani d’intervento a livello planetario. La prima di queste riunioni è stata la conferenza di Rio, dove è stata costituita l’Agenda 21 con il compito di coordinare gli interventi a difesa degli ambienti, a livello mondiale, nazionale e locale (giugno 1992). Dobbiamo assumere un diverso stile di vita, più sostenibile. Possiamo scegliere con il voto chi propone progetti che difendono l’ambiente, che se maltrattato fa risentire l’influenza negativa sulla nostra vita.