1. SCATTO QUINDI DICO Leonora GIovanazzi lyonora Architetto dell’informazione Fotoblogger www.lyonora.it 23 novembre 2009 The women connection | Style.it 1 Foto di Stefigno
Chi sono (foto, architetto dell’informazione, forse mi conoscete per “Lyonora”, partecipo alle GGD). Sono blogger, ma un tipo particolare: fotoblogger. I miei post non sono testi ma immagini: ” www.lyonora.it
Nel primo caso vi mostro quello che so fare e la mia abilità, i reportage che ho fatto, la mia raccolta di cieli e spiagge, i bianchi e neri, i ritratti, ecc...
Nel secondo caso vi parlo di me e di quello che vedo, giorno per giorno. Esattamente come se lo dicessi a parole. Ma senza utilizzare le parole. Questo è possibile perché la fotografia è un linguaggio e nel momento in cui vi mostro lo scatto di qualcosa che ho vissuto, automaticamente ve lo comunico.
Come si capisce se una foto comunica veramente, se “arriva” come direbbe Facchinetti? Perché non è sufficiente la bellezza. Siamo ormai martellati sul web, sui giornali, in televisione da belle foto. Bei ritratti, bei paesaggi, belle spiagge (più che belle proprio paradisiache), ma come se fossero parole ci entrano da orecchio ed escono dall’altro. Non ci cambiano. Ce le scordiamo.
Ecco secondo me una foto “arriva” se cambia. Se imprime nello sguardo dello spettatore un concetto, una sensazione, un’esperienza indiretta che non si scorderà facilmente.
Fra due settimane la mia cara Nikon compirà 3 anni; insomma non sono proprio l’ultima arrivata nel mondo della fotografia, ma quasi :P Mi sento però, visto che in molti si sono dimostrati interessati, di poter identificare alcune tecniche che mi sono accorta di mettere in pratica per fare in modo che uno scatto riesca effettivamente a comunicare qualcosa allo spettatore. Perché è vero che una foto dice più di mille parole, ma non tutte le foto sanno parlare. Alcune cose le ho imparate negli ultimi mesi provando e riprovando, altre mi sono state dette da piccoli grandi maestri incontrati qua e là
La macchina fotografica è il nostro taccuino. Il mio non pesa come la moleskine ma ha una capacità di fermare i ricordi molto più realistica. Averla sempre con sé un opportunità. In questo modo scatteremo solo quando qualcosa ci colpisce, non il contrario. Perché se dovessimo scattare solo quando abbiamo con noi la macchina fotografica (magari uscendo apposta con questo scopo) è possibile che il bottino comunicativo non ci soddisfi.
Cogli l’attimo: il tuo punto di vista. L’inquadratura c’è, la luce c’è, la gente giusta c’è, posso scattare? Bè, sì, comincia a scattare così ti fai un’idea di come viene. Ma manca ancora qualcosa: il momento giusto. L’azione, ciò che darà senso alla tua fotografia. Quello che vuoi dire su quella situazione. E su questo hai tu il controllo. Sei tu la fotografa e la realtà che hai davanti non è indifferente ai tuoi occhi. Quando condividerai questo scatto con qualcuno, davanti a loro non ci sarà solo la realtà, ma anche il tuo sguardo su di essa.
Essere protagoniste. Se non si è in mezzo alla scena è difficile rendere l’idea. La conseguenza di avvicinarsi al soggetto è che il punto di vista dello scatto sarà in mezzo alla scena. Chi guarderà la foto si sentirà protagonista. Vi assicuro che ne vale la pena.
Non selezionare è come parlare a vanvera Dobbiamo fare lo sforzo di dire ciò che serve. Quando sei per strada, non preoccuparti di scattare decine di foto e non ti sognare di cancellarle al volo su quel micro-display, perché solo a casa, davanti a un bel monitor grande, potrai giudicarle. Giudicare, appunto, è l’altra importantissima cosa da fare. Ciò che vuoi dire con una foto emerge anche dal fatto stesso che hai condiviso proprio quella e non un’altra. Mi raccomando, scegli attentamente e non aver paura di scartare (i tuoi friends su flickr te ne saranno grati…).
Su Photoshop o “chi per esso”, una volta tornate a casa con il vostro bottino fotografico non vi resta che sistemare i bianchi, i neri, il contrasto, i colori e qualche altro valore. Ogni foto è da sistemare un po’: si tratta di valorizzare il vostro lavoro. In genere, sposto solo levette, non mi capita mai di levare rughe e occhiaie invadendo l’attività del fotoritocco…ma vabbè, liberi tutti Per saperne di più (e se, come me, usate Lightroom per il photo editing) potete andare a vedervi questo blog: Lightroom Killer Tips (ma ce ne sono mille altri!). Oppure cercate su Google.
Le foto seguenti sono tratte dall’ultimo mese di pubblicazione sul blog. ..perchè accostando le foto la comunicazione prende veramente vita e si genera un racconto
Le foto seguenti sono tratte dall’ultimo mese di pubblicazione sul blog
Foto della Isa: stato d’animo. Comunicazione Intima
Foto della Isa: stato d’animo. Comunicazione Intima
Foto della Isa: stato d’animo. Comunicazione Intima
Foto della Isa: stato d’animo. Comunicazione Intima