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Ponte Real Ferdinando sul Garigliano

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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA
TOR VERGATA
FACOLTA DI INGEGNERIA
“Ponte Real Ferdinando sul
Garigliano”
Luigi Giura, 1828-...
AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832
Pag. 1 a 35
INTRODUZIONE
Il ponte Real Ferdinando è il primo ponte s...
AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832
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Fig. 3 Prospetto ponte originale.
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Relazione sul primo ponte sospeso della storia d'Italia, secondo in Europa, realizzato da Luigi Giura nel 1832 sul fiume Garigliano.

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Ponte Real Ferdinando sul Garigliano

  1. 1. UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA FACOLTA DI INGEGNERIA “Ponte Real Ferdinando sul Garigliano” Luigi Giura, 1828-1832 Corso di Architettura Tecnica a.a. 2016-2017 Fig. 1 Vista panoramica. AMATO LUCIO [26/04/2017]
  2. 2. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 1 a 35 INTRODUZIONE Il ponte Real Ferdinando è il primo ponte sospeso a catene di ferro realizzato in Italia. Ha una luce di 80m. È stato realizzato tra 1828 e il 1832 dall’ing. Luigi Giura. Si trova sul fiume Garigliano al confine tra Lazio e Campania dove attualmente è inserito nell’aerea archeologica di Minturno. Fig. 2 Prospetto ponte oggi.
  3. 3. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 2 a 35 Fig. 3 Prospetto ponte originale.
  4. 4. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 3 a 35 UN PONTE STABILE SUL GARIGLIANO La necessità di realizzare un ponte stabile sul Garigliano nasce quando nel 1806 l’esercito francese attraversa le frontiere del regno Borbonico ed insedia Gioacchino Murat sul trono di Napoli. È in questo momento che ci si accorge che la più importante strada del regno attraversa il Garigliano con un ponte di barche. Quella che veniva detta “la strada di Roma”, l’ Appia, non era solo la strada più importante del regno di Napoli ma anche una delle principali diramazioni da Parigi verso i confini dell’impero Napoleonico. Sia per ragioni di strategia militare sia per incrementare i traffici commerciali e militari via terra, i francesi decisero di costruire un ponte stabile sul fiume. Gli ostacoli principali erano: 1) la scarsa solidità del terreno che rendeva impossibile una solida costruzione delle strutture provvisorie necessarie a reggere le travate del ponte; 2) L’ampiezza della luce; 3) il pericolo piene che non permetteva di restringere la sezione trasversale del fiume.
  5. 5. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 4 a 35 Verso il ponte di Giura Dopo i numerosi progetti falliti durante il decennio francese il vero punto di svolta nella storia del ponte sul Garigliano si ha quando in Francia e in Inghilterra si iniziano a sviluppare i ponti sospesi a catene di ferro. Considerando anche i costi di realizzazione nettamente inferiori rispetto a qualsiasi altra tipologia presa in considerazione finora il re Ferdinando I affida un progetto di massima per un ponte sospeso agli alunni della Scuola di Applicazione di Ponti e Strade (S.A.P.S.) sotto la supervisione del loro professore di tecnica delle costruzioni, Luigi Giura. IL PROGETTO PREVENTIVO Nel 1825 Giura finisce il progetto di massima del ponte. L’elaborato fu realizzato senza nessun tipo di indagine preliminare sul luogo e cosi fu ipotizzata una sezione del fiume di 52 m senza stabilire con esattezza il sito. Nel progetto preventivo la struttura è sostenuta da 6 coppie di catene, 3 per ciascun lato ed ognuna sovrapposta all’altra sullo stesso piano verticale. Le catene sono costituite da 17 spranghe di ferro dalle quali partono i sospensori, i tiranti verticali che reggono i correnti. I correnti sono poggiati da una sponda all’altra e fanno di base al tavolato. Non sono previste colonne ma una strutta ad arco in pietra, dotata di due fori per far passare le catene. Queste passeranno su una sella di ferro di forma cilindrica e andranno ad essere interrate ed assicurate in profondità. Il progetto di massima è molto simile a quello realizzato da Samuel Brown sul fiume Tweed in Inghilterra.
  6. 6. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 5 a 35 LUIGI GIURA Luigi Giura nacque il 1 ottobre 1795 a Maschito (Basilicata) e morì il 1 Marzo 1864 a Napoli. Si diplomò nel 1814 alla S.A.P.S. a Napoli sotto il Corpo degli Ingegneri di Ponti e Strade, analogo dell’odierno Genio Civile, dove ebbe particolare risalto durante il regno di Ferdinando II (1830-1859). Prima dei ponti sospesi sul Garigliano e sul Calore, si occupa di molte questioni importanti riguardo i lavori pubblici napoletani. Partecipa al progetto di un canale di irrigazione e navigazione; dirige la ristrutturazione della strada di Benevento; realizza le opere di bonifica della piana del Sele e di quella del Garigliano. Fig. 4 Luigi Giura
  7. 7. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 6 a 35 IL VIAGGIO In Europa si assisteva ad una fase di sviluppo per quanto riguarda l’organizzazione dei lavori pubblici e le loro tecniche di realizzazione. Cosi Francesco I decise di inviare Giura in un viaggio di studio con lo scopo di verificare il panorama artistico europeo riguardo le opere pubbliche e l’innovazione tecnologica. Lo stesso Giura annota in un elenco di 14 punti quelli che sono stati gli elementi principali di studio durante il suo itinerario, tra cui: “I ponti in ferro; in legname; in ferro fuso ed in ferro sospesi” Il viaggio passò, oltre che in Italia, in Francia e in Inghilterra e durò circa un anno dal luglio 1826 all’ agosto 1827. A Parigi Giura ebbe modo di conoscere Navier che lo accompagna personalmente a visitare il cantiere del ponte sospeso che lui stesso stava costruendo sulla Senna. Le sue teorie influenzeranno molto Giura anche se il fallimento della costruzione del “des Invalides” portò delle conseguenze anche sul Garigliano. In Inghilterra tra le opere maggiori visita il ponte sullo stretto del Menai di Telford. Durante il viaggio di ritorno si sofferma a Ginevra per osservare i ponti sospesi a filo di ferro costruiti da Dufour. Particolare attenzione è prestata alle macchine costruite in Francia e in Inghilterra per semplificare la realizzazione delle opere. Al termine del viaggio Giura ritorna a Napoli con un fascicolo di 140 disegni tra opere e macchine.
  8. 8. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 7 a 35 Fig. 5 Ponte “des Invalides” sulla Senna, Navier. Stampa dell’epoca. Fig. 6 Disegni di Giura.
  9. 9. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 8 a 35 IL PROGETTO ESECUTIVO Nel febbraio 1828 Giura effettua il primo sopralluogo atto a definire il sito del ponte e per intraprendere miglioramenti e modifiche al progetto di massima del 1825. Mentre il progetto preventivo era fatto interamente sul modello del ponte di Brown sul Tweed, nel 1828 Giura introduce la necessità di tenere conto di alcune modifiche basate sul modello di Navier. Come prima cosa la sezione del fiume viene portata a 78 m rispetto i 52 m del progetto di massima, con un conseguente aumento di costi. Bisognava decidere se realizzare un ponte come quelli di Dufour o Seguin che avevano il tavolato sovrapposto alle catene oppure scegliere una soluzione diversa con il tavolato retto dalle catene sovrapposte per mezzo di elementi verticali o inclinati. L’ampiezza della luce da coprire porta a scartare la prima ipotesi, perché in quel caso si sarebbe dovuto alzare il livello dell’impalcato di circa 4 metri e l’accesso al ponte sarebbe risultato alquanto complicato. Giura inoltre deve scegliere se avvalersi dell’uso di barre di ferro o di fili. Le barre di ferro erano maggiorente usate in Inghilterra mentre in Francia preferivano i fili. I fili avevano molti vantaggi, non avevano bisogno di prove di resistenza tramite macchine apposite, erano semplici da realizzare e più economici. Erano però maggiormente soggetti a corrosione e quindi le opere avevano una minore durata. Il regno di Napoli comunque non aveva la tecnologia adatta a realizzare gli elementi in filo e quindi costruire un ponte con ferro filato sarebbe risultato troppo dispendioso.
  10. 10. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 9 a 35 Il progetto di Giura viene approvato il 7 maggio 1828. Stabilisce un tempo di realizzazione pari a 2 anni ma a causa anche delle numerosi varianti in corso d’opera ce ne vorranno 4. Fig.7 Progetto del 1828 in un disegno di Giura. Fig.8 Nomenclatura elementi principali.
  11. 11. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 10 a 35 MATERIALI L’affidamento dei lavori andò a Luigi Correale. La produzione delle catene, delle piastre di ritenuta e di sospensione e dei sospensori, venne affidata al principe Carlo Filangieri, proprietario di una ferriera a Razzona di Cardinale in Calabria, l’unica nel regno in grado di fornire il materiale della qualità richiesta. Tutto il materiale fornito doveva essere testato con un’apposita macchina messa a punto dallo stesso Giura. I pezzi necessari al “doppio pendolo” vennero fusi in Francia a Lione. FONDAZIONI Nel progetto del 1828 le fondazioni delle colonne vengono poste a 10 m dalle sponde ad una profondità di 1,17 m al di sotto il livello dell’ acqua. Invece delle palafitte di Navier Giura preferisce usare un graticcio di legno a cui sovrappone due strati di pietra per un totale di 2,5 m di spessore. Al di sopra dello strato si pone il masso di sostegno delle colonne e quello di ancoraggio delle catene che vengono uniti come a formare una sola struttura. A giugno del 1828 sono finiti i lavori di scavo delle fondazioni e ci si appresta a disporre i massi di sostegno e di ritenuta. Durante queste operazioni Giura decide di aumentare le dimensioni delle fondazioni. Visto il suolo giudicato non sufficientemente resistente restringe le celle del graticcio in legno e aumenta le dimensioni del masso di ritenuta e di sostegno.
  12. 12. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 11 a 35 CATENE Essendo le catene sovrapposte dovevano essere conformate in modo da consentire il passaggio dei tiranti della catena superiore attraverso quella sottostante senza interferire l’una con l’altra per non pregiudicare l’indipendenza strutturale. Rispetto il progetto del 1825 ogni catena non ha più 3 fasci ma solo 2. Giura sceglie le catene basandosi su quelle del ponte di Telford sullo stretto del Menai. Ogni fascio contiene 28 maglie a sezione rettangolare con larghezza maggiore alle estremità dove sono presenti dei fori circolari. Le maglie quindi vengono collegate ai tiranti con dei bulloni in modo alternato. Tale alternanza generava automaticamente lo spazio centrale, a sua volta alternato, per poter inserire il tirante che terminava con 3 fori per l’imbullonamento all’orditura dell’impalcato. Ogni catena è lunga 136,6m di cui 80,72m il tratto di sospensione e 50,88m quello di ritenuta. Attraverso lo sfalsamento delle maglie rispetto la verticale, i tiranti di collegamento venivano sollecitati a carico massimo alternativamente. Erano disposti uno ogni 1,38m e quelli appartenenti alla stessa catena di passo doppio. Giura si discosta dal modello di Navier nell’ancoraggio della catene di ritenuta. Navier le inclina fino al suolo e poi gli fa cambiare direzione disponendole verticalmente fino al masso di ritenuta, Giura invece non cambia l’inclinazione.
  13. 13. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 12 a 35 Fig. 9 Ancoraggio catena di ritenuta, ponte di Navier. Fig.10 Ancoraggio catena di ritenuta ponte di Giura.
  14. 14. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 13 a 35 Fig. 11 Ingresso cunicolo catene di ritenuta. Fig.12 Sfinge sovrastante l’ ingresso della catena di ritenuta nel sottosuolo.
  15. 15. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 14 a 35 Fig. 13 raccordo tra le barre di ferro delle catene di sospensione Fig. 14 Catene di sospensione.
  16. 16. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 15 a 35 Fig. 15 Catene di sospensione Fig. 16 Tratto di ritenuta ( a sinistra) e di sospensione (a destra)
  17. 17. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 16 a 35 IMPALCATO Esaminando gli altri ponti sospesi costruiti in Europa, quelli sulla Senna, sul Tamigi, di Brown sul Tweed, quello di Menai di Telford, Giura arriva alla conclusione che per il Garigliano la larghezza ideale del ponte è di circa 5,5m ripartiti tra il passaggio stradale centrale di 2,30m e due marciapiedi laterali di 3,2m complessivi, rialzati di 20cm. I sospensori reggono i correnti che a loro volta sostengono i traversoni, sui quali sono disposti longitudinalmente le tavole con un ulteriore strato disposto nell’altra direzione sopra di esse. L’impalcato dei passaggi pedonali è costituito da un ordine di tavole di legno poste nel senso opposto ai due correnti in legno paralleli inferiori che a loro volta sono legati da fasci di ferro ai traversoni sottoposti. L’altezza del pavimento viene calcolata per consentire il passaggio di eventuali detriti trasportati dal fiume come alberi ed il transito della navigazione, fissata a circa 6 metri dall’acqua. Fig.17 Impalcato nella prima metà del 900.
  18. 18. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 17 a 35 COLONNE La scelta Gli archi in pietra del primo progetto del 1825 vengono abbandonati e sostituiti con delle colonne. Giura le preferisce a dei pilastri perché considera, a parità di superficie, la sezione circolare più resistente di quella rettangolare. Le colonne sulla stessa sponda vengono unite nelle fondazioni e inizialmente anche alla cima sulla base del modello Navier. A causa del cambiamento del sistema di ancoraggio delle catene alla cima della colonna viene sostituito anche il capitello che da dorico diventa egizio. Struttura Le colonne sono lunghe 7,38m, di forma troncoconica, rastremate verso l’alto. Ogni colonna è formata da 14 elementi di cui 11 conci, sottostanti il capitello, ognuno di 50 cm. Tranne il primo ed il sesto i filari sono montati usando due pezzi semicircolari uniti con ramponi e telai metallici. Il diametro di base è di 2,6m. Il capitello è di un pezzo unico del diametro di 1,95m e dell’altezza di 63,3cm. Sopra il capitello sono sistemati due semi-conci che accostati formano il vuoto per il passaggio delle catene. Il concio immediatamente sotto la piastra in ferro del punto di sospensione è formato da un unico pezzo e forato per permettere la disposizione dei pendoli. Sopra la piastra in ferro è sistemata una copertura di protezione rimovibile.
  19. 19. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 18 a 35 Posa La realizzazione delle colonne è tra le più delicate perché esse costituiscono parte fondamentale del ponte e ne devono sopportare il peso. La messa in opera dei vari pezzi avviene dunque con estrema precisione visto anche che una volta posati i filari essi vengono saldati e non ci sarebbe modo di fare modifiche se non distruggendoli. Un mal posizionamento inoltre comprometterebbe la messa in opera delle catene. A differenza di quanto prevede il progetto, Giura decide di impiantare prima le anime di ferro cosi da saldarle alle barre poste nel masso di sostegno che uniscono le anime delle colonne della stessa sponda. Successivamente pone i filari di pietra che vanno a costituire il basamento della colonna e che contengono l’anima di ferro predisposta. In seguito viene ultimata la colonna con un secondo pezzo di anima che viene saldato al primo. Si abbandona l’idea di un raccordo in ferro che, ancorandosi all’anima della colonna, collegasse la cima di quelle sulla stessa sponda, come prevedeva il modello Navier. Quest’elemento infatti va in contrapposizione all’idea di Giura di creare un “ sistema mobile in equilibrio stabile” conferendo troppa rigidità al ponte. Vengono ultimate nel maggio 1830.
  20. 20. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 19 a 35 Fig.18 Collegamento colonne in cima secondo Navier. Fig. 19 Capitello egizio.
  21. 21. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 20 a 35 Fig. 20 Anime di ferro passanti per la colonna. Fig. 21 Colonna.
  22. 22. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 21 a 35 IL PUNTO DI SOSPENSIONE Nel punto di raccordo tra le catene di sospensione e quella di ritenuta era necessario che: 1)A qualsiasi variazione di carico o sollecitazione termica la risultante delle forze sui piloni fosse sempre verticale e giacente nella base il più possibile vicino al baricentro. 2)I punti di sospensione fossero mobili, in modo che consentissero le variazioni di lunghezza delle catene senza provocare sollecitazioni pericolose. L’ing. Brunel aveva già ideato un sistema di congiunzione tra il tratto di sospensione e quello di ritenuta per mezzo di un pendolo incernierato ad un perno fisso tale che il punto di raccordo potesse ruotare intorno al perno posto sulla sommità della colonna. Giura non poteva limitarsi a copiare il modello di Brunel ma lo doveva adattare alle sue esigenze. In particolare il sistema di Brunel era ideato per una singola catena invece che le 2 del ponte sul Garigliano. Giura risolve il problema con un sistema che potremmo definire a “doppio pendolo”. Esso garantiva l’indipendenza delle catene. La prima articolazione congiungeva il ramo di sospensione a quello di ritenuta della catena superiore. Il pendolo era costituito da 3 maglie verticali incernierate, con un perno, a 6 maglie che erano fissate superiormente a due traverse portanti con una cerniera. In questo modo era garantita una prima rotazione del pendoli attorno al primo perno dal basso, sottostante la piastra di sostegno. Il secondo pendolo era del tutto indipendente dal primo, composto anch’esso da 3 piastre ma di lunghezza maggiore.
  23. 23. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 22 a 35 In tal modo si permetteva anche il passaggio delle maglie della catena superiore negli spazi liberi sovrastanti. Le due traverse circolari alle quali erano incernierati i pendoli poggiavano a loro volta su apposite piastre in ferro fuso che fungevano come da coperchio della colonna. La collaborazione di tutti gli elementi della colonna era garantita dalle anime in ferro ancorate al masso di fondazione. Aspetti statici Secondo i calcoli di Giura le sollecitazioni dovute al carico o alle variazioni di temperatura potevano far spostare i due pendoli al massimo di 22mm verso i rami di sospensione e 7,4mm verso quelli di ritenuta. La risultante delle forze, con i pendoli posizionati esattamente bilanciati sulla mezzeria della colonna, sarebbe caduta ad una distanza massima di 287mm dall’asse del pilone verso i lati di sospensione e a 87mm verso i lati di ritenuta, ad una distanza media quindi di 100mm dall’asse baricentrico. Grazie a questi calcoli Giura è in grado di progettare il piastrone di sostegno con gli assi dei pendoli spostati di 100mm dall’asse centrale verso i rami di ritenuta. Con questo accorgimento la risultante non poteva cadere più lontano di 181 mm dall’asse della colonna verso la catena di ritenuta e di 216mm verso quella di sospensione, rimanendo dunque quasi concentrica con l’asse baricentrico.
  24. 24. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 23 a 35 Fig. 22 Punti di sospensione, disegni di Giura. Fig.23 Dettaglio punto di sospensione.
  25. 25. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 24 a 35 Fig 24 Sezione punto di sospensione. Fig. 25 analisi vettoriale delle forze e delle risultanti.
  26. 26. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 25 a 35 Fig. 26 Andamento delle risultanti.
  27. 27. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 26 a 35 Fig. 27 Il doppio pendolo originale conservato in sito. Fig. 28 il pendolo di Brunel
  28. 28. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 27 a 35 LE SFINGI Vengono realizzare 4 sfingi, tratte dal progetto di Navier, che danno il benvenuto ai passanti. Esse sono poste su basi di pietra che coprono l’inizio dei cunicoli dove le catene di ritenuta entrano nel sottosuolo. A differenza del progetto di Navier le sfingi sono rivolte verso la strada invece che verso il fiume. Nel 1829 Giura propone di costruire su entrambe le sponde una pizza ottagonale di accesso al ponte e due casette. Fig. 29 Ingresso al ponte in una foto d’epoca. Fig. 30 Una delle sfingi oggi.
  29. 29. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 28 a 35 INAUGURAZIONE Costruite le colonne, messi in opera i fasci delle catene di ritenuta e di sospensione, realizzate le 4 casette e le due piazze e le strade di accesso, disposti i sospensori, il tavolato, i parapetti il ponte è ultimato. I lavori sono iniziati il 20 maggio 1828 e terminati il 30 luglio 1832. L’inaugurazione è avvenuta il 10 maggio 1832 sotto Ferdinando II con grandi festeggiamenti. Furono fatti passare sul ponte due squadroni di lancieri al galoppo e 16 traini di artiglieria mentre Ferdinando osservava dalla metà del ponte. La realizzazione è avvenuta con due anni in più rispetto a quelli previsi ed una spesa totale di 75'000 ducati. Fig. 31Giorno dell’inaugurazione, dipinto.
  30. 30. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 29 a 35 DISTRUZIONE E RICOSTRUZIONE Il ponte di Giura rimase in piedi per oltre un secolo fino al 14 ottobre 1943 quando, durante la seconda guerra mondiale, fu minato dai tedeschi. Tuttavia i piloni con le relative basi si sono salvati cosi come le catene dei tratti terminali. Dal momento della distruzione rimase in stato di abbandono fino al 1998 quando fu restaurato dall’ANAS grazie ad un finanziamento della comunità europea. Il progetto di restauro fu a cura di Lucio Morrica e Augusto Vitale. Anche se nel restauro i progettisti hanno cercato di seguire il progetto originale ci sono delle differenze, la più evidente è l’impalcato che adesso è composto da una travatura autoportante molto più spessa e pesante di quella originale che poggia su 2 moderni giunti di dilatazione. Del ponte originale restano in funzione solo le pile. Gli elementi originali che sono sopravvissuti alla demolizioni sono conservati ancora oggi sul sito, alcuni in bella vista, altri, come le catene, preda della vegetazione. L’inaugurazione è avvenuta il 10/01/2001. Fig. 32 Stato di abbandono.
  31. 31. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 30 a 35 Fig. 33 Gli effetti della guerra. Fig. 34 La ricostruzione.
  32. 32. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 31 a 35 Fig. 35 Differenza tra l’impalcato originale (sopra) e quello ricostruito (sotto). Fig.36 Appoggio della trave oggi.
  33. 33. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 32 a 35 Fig. 37 prima e dopo le varianti in corso d’opera. Fig. 38 Prospetto e pianta, disegno di Giura.
  34. 34. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 33 a 35 Fig. 39 Vista sui sospensori Fig. 40 raccordo catene sulla cima del pilone
  35. 35. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 34 a 35 Fig 41 Vista aerea dei ponti sul Garigliano. Fig.42 vista aerea sull’impalcato
  36. 36. AMATO LUCIO Ponte Real Ferdinando sul Garigliano 1832 Pag. 35 a 35 FONTI - “il meraviglioso ponte sul Garigliano” Domenico Iannantuoni (Biblioteca Nazionale Centrale di Roma) - “Il passo del Garigliano nella storia d’Italia” Aldo di Biasio (Biblioteca del dipartimento di ingegneria Edile e Ambientale, Sapienza) - “Progetto per il restauro e il ripristino del ponte borbonico sul fiume Garigliano” Lucio Morrica, Augusto Vitale. (Biblioteca di archeologia e storia dell’arte di Roma)

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