5. La maggior parte di questi
prodotti proveniva (e
proviene ancora oggi)
dall’Estremo Oriente (India)
e dalle regioni costiere del
mediterraneo (Nord Africa)
da dove, per mare,
attraverso navi le cui stive
rimanevano impregnate dei
forti odori, giungevano in
tutta Europa.
Il viaggio per la rotta delle spezie, 1497:
Portogallo, Capo di Buona Speranza,
India
6.
7.
8. Le spezie sono semi, frutti, radici, cortecce
o sostanze vegetali usate come additivi
per dare sapore ad un alimento.
Molte di queste sostanze hanno anche altri
usi, ad esempio per la preservazione del
cibo, in medicina, rituali religiosi, cosmesi
o profumeria
Le spezie si distinguono dalle erbe da
cucina: queste ultime sono parti verdi
o foglie fresche di piante usate per
dare sapore, mentre le spezie non
sono fresche ma sono in genere
essiccate
9. Le spezie hanno avuto un ruolo importante nella
storia sin dalla loro scoperta.
In epoca antica l'uso delle spezie era ampiamente
diffuso tra gli Egizi, già intorno al 2600 a.C
venivano forniti agli schiavi impiegati nella
costruzione della piramide di Cheope dei cibi
speziati, lo scopo era quello di mantenere le
maestranze in forze, si riteneva infatti che
l'aggiunta di spezie proteggesse dalle epidemie.
Nel papiro Ebers (redatto intorno al XVI secolo a.C.)
sono descritti numerosi rimedi a base di erbe
aromatiche e spezie e fra i ritrovamenti
archeologici vi sono tracce di anice, fieno greco,
cardamomo, cassia, cumino, aneto e zafferano. Già
in quest'epoca la gran parte delle spezie proveniva
dall'India.
Nel mondo antico e medievale erano tra i prodotti
di maggior valore, che da soli giustificavano
l'apertura di nuove rotte commerciali.
Le spezie furono il motivo principale per cui il
navigatore portoghese Vasco da Gama aprì la rotta
per l'India, e furono anche uno dei motivi che
spinsero Cristoforo Colombo a cercare una rotta
rapida e sicura per le Indie. Colombo cercò
finanziatori attratti dalla possibilità di avere nuove
spezie da commerciare.
10. ANICE
Il sapore dolce e il delicato gusto di
liquirizia dei semi di anice è
particolarmente indicato per la
preparazione di dolciumi ( le caramelle
all'anice per esempio) e per bevande
alcoliche. Lo si puo trovare in semi interi o
in polvere. E' preferibile conservare i semi
interi in vasi con chiusura ermetica, lontano
dalla luce. Quando sono vecchi i semi dal
colore grigio-verde diventano marrognoli.
11. ANICE STELLATO
L'anice stellato, una
spezia insolita e gradevole, è il frutto a
forma di stella di un piccolo albero
sempreverde. Ha un sapore forte ed aspro
di anice e quando viene usato in cucina va
messa in piccole dosi. Molto usata nella
cucina cinese soprattutto con la carne. E'
consigliabile macinarla sempre al momento
dell'uso.
12. La liquirizia è un arbusto alto fino a un
metro appartenente alla famiglia delle
Leguminose, nonché l'estratto vegetale
ottenuto dalla bollitura della sua radice.
13.
14. A diferenza di altre spezie la cannella non si ricava
dal seme o dal frutto bensì dal fusto e dai ramoscelli
che, una volta liberati dal sughero esterno e trattati
assumono un aspetto di una pergamena color
nocciola. IL suo aroma è pungentemente dolce e
aromatico e viene usata in prevalenza su pietanze
dolci come Indispensabile nella cucina Indiana è un
ingrediente base per il loro riso (pilau). La si trova
sia in stecche che in polvere e come le altre spezie
conserva meglio il suo aroma da intera;
Cresce originariamente in modo spontaneo nelle
foreste dell’isola di Ceylon ma che viene anche
coltivata senza problemi in altri siti, come le Indie
Occidentali e l’isola di Giava. È una pianta non
molto grande con foglie rigide e oblunghe e
infiorescenze di fiori bianco-giallastri. La parte
fondamentale della pianta per la produzione della
spezia è la scorza di colore brunastro, il cui olio
aromatico regala un profumo intensissimo e un
sapore leggermente piccante.
16. CHIODI DI GAROFANO
I chiodi di garofano sono i boccioli essiccati di una pianta
tropicale sempreverde. E' una spezia molto antica e veniva già
usata nell' antichità in cucina , in medicina e in profumeria.
Hanno un aroma dolce, caldo e persistente, fortemente
pungente e vengono usati sia nelle pietanze dolci che salate.
Ottimi anche, se uniti alle cipolle , per aromatizare brodi di
carne. Si possono trovare interi o in polvere anche se
quest'ultima tende a diventare rancida in poco tempo.
17. GINEPRO
Sono bacche dal colore nero-blu provenienti dal
cespuglio del ginepro. Note soprattutto perchè
danno al gin il suo sapore caratteristico, hanno
un gusto dolce e aromatico e sono una spezia
comune nella cucina dell'Europa. In cucina sono
usate soprattutto per aromatizzare carni dal
sapore forte come ad esempio la selvaggina. Si
trovano generalmente intere ed essiccate,
facilmente triturabili.
18. NOCE MOSCATA
Sempre dalla zona delle Molucche, dalle Filippine, dalla Malacca, dall’India, dalla
Guinea e dal Brasile arriva un’altra spezia molto profumata e dal sapore inconfondibile:
la noce moscata
La noce moscata è un seme marrone, racchiuso in un involucro lucido e circondato da
una membrana rossastra (macis). Il suo gusto dolce e raffinato e il profumo di bosco
che sprigiona la rese una spezia quasi magica, così aprezzata nei secoli passati che
molti la portavano con sè assieme a una piccola grattugia in modo da poterla
aggiungere al cibo e al vino caldo.
19. PAPRICA
I primi a coltivare questa pianta tropicale, in
una regione a clima temperato, furono gli
spagnoli. In seguito, con il passare dei
secoli, esso subì un'evoluzione diventando
il dolce e delicato peperone.
Questa stessa pianta, essiccata e
macinata, diventa una spezia: la paprica.
Molti conoscono il suo sapore attraverso il
gulash, un piatto comune a tutta l'Europa
orientale ma associato in particolar modo
all'Ungheria, che produce la paprica di
miglior qualità del mondo in una grande
varietà di gradazioni: da quella dolce e e
delicata a quelle molto piccanti.
In cucina è tradizionalmente usata per dare
colore e un delicato e dolce sapore di
peperone a minestre , salse e
naturalmente al gulash.
20. La spezia piccante conosciuta come “pepe” si ricava
dall'omonimo albero (Piper). L'albero del pepe - o per
meglio dire, gli alberi del pepe - sono piante tropicali
dalle quali si ottiene il pepe nero, il pepe bianco e il
pepe lungo.
L'albero del pepe ha un fusto legnoso, rampicante
perenne e che può arrivare fino a 4 o 5 metri d'altezza,
appartiene alla famiglia delle Piperacee ed è originario
delle foreste tropicali dell'Asia monsonica. Predilige un
clima umido, terreni molto ricchi di minerali e sostanze
organiche, presenta foglie verde scuro a forma di cuore
e bacche raccolte in grappoli verdi che, maturando,
diventano rosso arancio intenso. Oggi l'albero del pepe
viene coltivato in quasi tutti i paesi tropicali che hanno
un clima adatto, e in particolare India - attualmente il
maggior produttore - Malesia, Madagascar, Brasile,
Indonesia, Cambogia e Ceylon. L'albero del pepe
predilige luoghi semi ombreggiati e spesso si coltiva
sfruttando l'ombra delle piantagioni di caffè.
21. Il Pepe ha un'origine molto antica. Infatti era conosciuto
ed usato già nel mondo classico. Plinio ne parla come
di una merce preziosa, coltivata in India e nel Caucaso
e usata in tutta Roma. In epoca tardo-imperiale il pepe
godeva di una tale considerazione che le popolazioni
barbariche lo richiedevano per il pagamento dei tributi.
Questa pianta cresceva lungo le coste occidentali
dell’India, dove vi erano intere foreste coltivate a Pepe.
Da qui, attraverso la Via della Seta, arrivava in Medio
Oriente dove era venduta ai mercanti italiani ad un
prezzo quadruplicato. Questi, a loro volta, la
rivendevano nei mercati di Firenze e Venezia a peso
d’oro.
Tutto ciò era dovuto ai molteplici usi che si facevano di
questa droga. Era usata in cucina come specie
aromatica e per la conservazione dei cibi, nonché in
medicina come efficace rimedio antisettico ed
antinfiammatorio delle vie respiratorie
22. originario delle Americhe ma
attualmente coltivato in tutto il
mondo. Oltre al noto peperone, il
genere comprende varie specie di
peperoncini piccanti, ornamentali e
dolci.
Secondo alcuni, il nome latino
"Capsicum" deriva da "capsa", che
significa scatola, e deve il nome
alla particolare forma del frutto (una
bacca) che ricorda proprio una
scatola con dentro i semi. Altri
invece lo fanno derivare dal greco
kapto che significa mordere, con
evidente riferimento al piccante che
"morde" la lingua quando si
mangia.
23.
24. Mappa che mostra la antica via delle spezie dalla Cina per le isole delle spezie di Indonesia
e dall'Arabia all'India e poi alle Isole delle Spezie. Così come le rotte del Mediterraneo verso
Sono inclusi anche sulla mappa (linee blu) è la via della seta, che si estende dal Medi
Oriente alla Cina.