La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
Polittico di San Fior - new -
1.
2. La Classe 2A
della Scuola Media «S. Barozzi»
presenta
Il Polittico di SAN FIOR
Anno Scolastico 2009-2010
3. Vi invitiamo a seguirci nel nostro VIAGGIO
particolare alla scoperta del
POLITTICO di SAN FIOR.
Daremo voce agli oggetti belli, ma muti,
decifreremo i simboli e le storie che i nostri
antenati imparavano dai dipinti sacri.
Scopriremo la storia del nostro territorio con
l’emozione di chi, in parte, ne ha svelato i
segreti.
4. LE NOSTRE DOMANDE
La nostra lettura dell’opera d’arte ha preso avvio
da due domande:
1°Interrogativo
Chi poteva immaginare che il nostro paese, che
sembra nato lungo la Pontebbana, nascondesse
l’opera d’arte di un famoso artista di fine ‘400?
2°Interrogativo
Perché nella moderna chiesa di San Fior si trova
un Polittico per altare del Cima da Conegliano?
5. IL POLITTICO
POLITTICO: è un dipinto su supporto ligneo, suddiviso in più
pannelli, ma il cui insieme rappresenta una storia unica.
Di solito è destinato all’altare di una chiesa.
Il nostro polittico è una tempera ad olio su tavola.
Cornice: risale al 1923, è dorata, in stile
neorinascimentale.
Pilastri: sono quattro, in rilievo, ornati con
foglie e fiori che sostengono
un’architrave con capitelli corinzi.
Predella: è in legno d’abete.
Periodo: dal 1504 al 1509; committenti i parrocchiani.
6. PERCHE’ L’AUTORE FU IL CIMA?
Per rendere onore ad una chiesa madre occorreva il nome
di un grande artista.
Nel nostro caso, poi, l’artista si chiamava Giovan Battista,
come il Santo cui è dedicata la chiesa di San Fior.
Questo può aver spinto il Cima ad accettare il lavoro con
piacere, negli anni in cui i polittici erano in realtà passati di
moda.
Cenni biografici: pittore nato a Conegliano nella seconda metà
del ‘400. Partì ragazzino per Venezia, dove trascorse la sua
vita professionale e morì nel 1517.
La sua casa dietro il Duomo è tuttora visitabile.
7. COME ABBIAMO STUDIATO IL POLITTICO
Libro sulla storia
Testo sul
del paese di
simbolismo nel
Sacro SAN FIOR
Manuali iconografici
8. IL POLITTICO e i suoi TRE REGISTRI
Registro centrale:
Registro il più grande ed
superiore: importante, con
due pannelli un pannello
dallo sfondo centrale grande e
scuro due laterali,
unificati dallo
stesso sfondo.
Registro inferiore: suddiviso in tre pannelli, narra una
storia biblica, ossia la vita di San Giovanni il Battista.
9. REGISTRO CENTRALE – PANNELLO CENTRALE
Santo Giovanni il Battista.
Attributi il cartiglio recante la scritta
“ecce agnus dei” ed una semplice
croce lignea.
Abito corta e lacera veste di pelle,
ampio e roseo mantello
Posizione su di un masso terroso,
alle spalle un boschetto,
sullo sfondo un ruscello ed un
paesaggio che ricorda le Prealpi.
Titolare della chiesa di San Fior
10. PREDELLA
va letta da sinistra destra centro.
Formella di sinistra: il santo
rimprovera Sadducei e Farisei venuti
ad interrogarlo. Un albero spoglio
indica la loro mancanza di
comprensione della parola di Dio.
Formella di destra: rappresenta
l’episodio della decollazione del
Battista. Il boia si prepara alla
decapitazione. Due guardie si
reggono sulle lance.
Formella centrale: rappresenta la
scena di un banchetto;
un servo porge a Salomé la testa del
Battista.
Al centro del tavolo sta Erode.
11. REGISTRO CENTRALE – LATERALE SINISTRO
Santo a sinistra San Pietro
Attributi due chiavi nella mano destra (oro e
argento), Vangelo nella mano sinistra.
Abito tunica e manto da paleocristiano, piedi
scalzi
Titolare della chiesa di Zoppè
Santo a destra San Lorenzo
Attributi graticola e palma del martirio
Abito tipico dei diaconi dei primi secoli
Titolare della chiesa di Pianzano
12. REGISTRO CENTRALE – LATERALE DESTRO
Santi San Fiorenzo e San Vendemiale
Attributi mitria vescovile e pastorale
Abiti piviali con colori a specchio e ornati da
ricco stolone, pantofole e guanti bianchi,
cuffia rossa
Posizione quasi appaiata, simbolo di vite
intrecciate
Titolari della chiesa di San Vendemiano e del
Duomo di Treviso, toponimi di due paesi
cruciali all’ espansione di Treviso verso Nord
Est (San Vendemiano e San Fior).
13. REGISTRO SUPERIORE – PANNELLO SINISTRO
Santo San Santo Sant’Urbano
Bartolomeo
Attributi triregno,
Attributi pugnale e croce astile, piccolo
palma del martirio san Pietro sullo
stolone
Abito tunica e manto
Abito da pontefice
Posizione
espressione stupita Posizione volto
girato
Titolare della chiesa
di Bibano Titolare di un oratorio
a Pianzano
14. REGISTRO SUPERIORE – PANNELLO DESTRO
Santo San Biagio Santo Santa Giustina
Attributi pettine da Attrbuti pugnale
cardatore e pastorale conficcato nel petto e
palma del martirio
Abito vescovile con
mitria Abito tunica verde e
mantello rosso, come le
Posizione di tre quarti
martiri paleocristiane
Titolare della
Posizione di profilo,
chiesetta di Baver
guarda di sottecchi lo
spettatore
Titolare della chiesa di
San Fior di Sotto
15. Perché questi Santi e non altri?
La chiesa di San Fior era una chiesa madre che risaliva addirittura
al tempo dei Goti.
Sicura dal 1074, inizialmente era in legno e cinta da una cortina
per proteggersi dai lovi (lupi), dai barbari e poter svolgere il
mercato in sicurezza.
Era rivolta verso il Codolo, fiume del paese, da cui si attingeva
l’acqua per il Battesimo.
La sera del sabato Santo, la chiesa madre di San Fior consegnava
l’acqua del Battesimo alle chiese figlie: Zoppé, Pianzano, San
Vendemiano, San Fior di Sotto, Bibano e Baver e altre cappella
della zona.
17. ALCUNI SANTI MANCANO, PERCHE’?
Non tutte le cappelle con i rispettivi titolari della zona
sono presenti nel Polittico, perché non tutte le chiese
figlie avevano contribuito economicamente alla spesa
del Polittico!
Chi aveva pagato l’opera del Cima aveva preteso i
propri Patroni nel Polittico d’altare.
Abbiamo supposto che la grandezza delle formelle e
dei Santi rispondesse alla maggiore o minore
importanza o al tipo di contributo delle chiese figlie!
18. POSIZIONE del POLITTICO
Attuale: sopra l’altare maggiore
Storicamente:
nella odierna sagrestia, che
prima della chiesa moderna era
la Cappella d’altare.
Un tempo, l’entrata della chiesa
era rivolta ad Ovest, verso il
Codolo, fonte d’acqua e di vita.
19. ULTIMA CENA e CIMASA
Il Polittico fu completato successivamente con un’ Ultima cena,
(l’autore è della cerchia di Marco Vecellio) e con una cimasa triangolare
recante Padre, Figlio e Spirito Santo.
Posizione: sopra il Polittico.
Particolare dell’Ultima cena.
Un apostolo si rivolge ad un altro il
cui volto cela l’identità del Pievano,
che volle il completamento del
Polittico.
Sul tavolo, uno dei primi esempi di
bicchierini e rebbi.
20. Si conclude qui il nostro viaggio alla scoperta del
Polittico di San Fior.
Abbiamo appreso un pezzo importante della storia del
nostro paese e abbiamo voluto condividerlo con voi.
Un domani sarà nostro il compito di proteggere un’opera
che i nostri avi hanno voluto per dare
valore alla propria comunità…