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aprassia 1
Valutazione dell’aprassia
Aprassia: il paziente non riesce ad eseguire un
gesto richiestogli dall’esaminatore
• benché non abbia difetti di moto, di senso o
di coordinazione
• E pur essendo in grado di compiere lo
stesso gesto in risposta a sollecitazioni
contestuali o a esigenze interiori
(dissociazione automatico-volontaria)
aprassia 2
Aprassia
La frattura nell’organizzazione gestuale può avvenire
per due ragioni:
• Il paziente non sa cosa deve fare (aprassia
ideativa, AI)
• Il paziente non è in grado di tradurre la sequenza
motoria che ha in mente in un corretto programma
innervatorio, non sa cioè come fare (aprassia
ideomotoria, AIM)
L’aprassia può riguardare diversi settori corporei
impegnati nel movimento
• Gli arti superiori
• La muscolatura orale
• La muscolatura assiale
aprassia 3
Aprassia ideomotoria
Localizzazione dell’aprassia ideo-motoria
• Dominanza emisferica sinistra (anche se non
assoluta) per l’attività gestuale
• I pazienti parietali sono più frequentemente e più
gravemente aprassici di quelli frontali (con lesione
dell’area premotoria laterale)
• La lesione del corpo calloso provoca aprassia
limitata agli arti omolaterali all’emisfero
dominante (solitamente il sinistro)
aprassia 4
Aprassia ideomotoria
Test dell’AIM (mano dominante)
Spinnler e Tognoni (1987)
• Scopo:
– Verificare la capacità dei soggetti di tradurre “l’idea” di un gesto nella
sua corretta esecuzione
• Descrizione
– L’esaminatore mima 10 movimenti e chiede al soggetto di ripeterli
– Se il paziente non esegue il movimento o lo esegue in modo scorretto,
l’esaminatore ripete il gesto una sola volta. Se il paziente sbaglia anche
questa volta, si passa allo stimolo successivo
– Tempo massimo per ogni stimolo 30 secondi
• Punteggio
– 2 punti: esecuzione pronta e decisa al primo tentativo
– 1 punto: esecuzione corretta al secondo tentativo
– 0 punti: il gesto non è eseguito neppure al secondo tentativo
aprassia 5
Test dell’AIM (mano dominante)
Spinnler e Tognoni (1987)
Prova preliminare
l’esaminatore dice al soggetto: “ora dovrà fare quello che faccio io:
batta le mani”. L’esaminatore dimostra il gesto e chiede al soggetto
di imitarlo.
Gesti da imitare
1. Faccia il segno della croce
2. Faccia il saluto militare
3. Faccia ciao con la mano
4. Minacci qualcuno con la mano
5. Faccia il segno che ha fame
6. Faccia marameo
7. Dia un buffetto
8. Faccia le corna con le dita
9. Faccia segno che è matto
10. Faccia la lettera O con le dita
aprassia 6
Aprassia ideomotoria
Test di De Renzi e coll. (1980)
Prove di imitazione:
• il paziente deve riprodurre con la mano omolaterale alla lesione un
movimento, significativo o no, eseguito dall’esaminatore
• Ogni gesto è presentato sino a 3 volte se la riproduzione non è
corretta, e riceve un punteggio da 3 a 0 a seconda che la copia sia
giusta la prima, la seconda, la terza volta o mai.
• Il test comprende 24 gesti (12 simbolici e 12 non simbolici) per un
punteggio totale di 72
• Metà delle prove coinvolge movimenti delle dita e metà movimenti
dell’intero arto
• Punteggio
– <53: diagnosi certa di aprassia
– 53-62: diagnosi probabile ma non certa
– >62: normalità
aprassia 7
Gesti usati nell’esame dell’AIM (De Renzi e coll., 1980)
• Prove preliminari
– Braccio alzato, mano aperta in avanti, dita divaricate
– Braccio alzato, mano a pugno in avanti
• Movimenti delle dita
1. Indice e medio divaricati (segno di V)
2. Indice e pollice a cerchio, restanti dita verticali (segno di OK)
3. Mignolo ed indice estesi, altre dita flesse (segno delle corna)
4. Indice esteso in alto, restanti dita flesse
5. Medio inarcato sul dorso dell’indice, altre dita flesse
6. Pollice incarcerato fra indice e medio flessi
7. Dare 3 buffetti, estendendo il medio a scatto dalla falange distale del pollice
8. Schioccare 3 volte le dita
9. Imitare un uomo che cammina, avanzando alternativamente con indice e medio
sul piano del tavolo
10. Aprire e chiudere l’indice sul medio, tenuti orizzontali (segno delle forbici)
11. Picchiettare in successione le 4 dita laterali sul tavolo per 3 volte,
ricominciando sempre dall’indice
12. Dorso della mano appoggiato sul tavolo, indice e medio estesi, le altre dita
flesse. Flettere prima l’indice, poi il medio sul pollice, mentre l’altro dito resta
esteso. Ripetere per 3 volte
aprassia 8
Gesti usati nell’esame dell’AIM (De Renzi e coll., 1980)
• Movimenti della mano e dell’arto
1. Palma aperta sulla spalla opposta
2. Palma aperta sulla nuca
3. Mano aperta, col dorso in alto, orizzontale a livello del mento
4. Saluto militare
5. Mano a cannocchiale sulla bocca, soffiando
6. Fare il segno di alt: braccio orizzontale in avanti, palma aperta
7. Battere sul tavolo prima col pugno verticale, poi con la palma aperta. Ripetere 3
volte.
8. Pugno in avanti appoggiato sulla fronte seguito da palma aperta e punta delle
dita appoggiate sulle labbra. Ripetere per 3 volte.
9. Braccio in fuori, dita estese e divaricate, portato lentamente sulla spalla
opposta, mentre le dita si stringono a pugno. Ripetere 3 volte.
10. Segno della croce
11. La mano sagittale, dita in basso, percuotere per 3 volte la fronte (segno di
matto)
12. Mano con le dita serrate sulle labbra; abduzione ed estensione dell’arto e delle
dita (dare un bacio). Ripetere 3 volte
aprassia 9
Aprassia Ideativa
I pazienti con aprassia ideativa commettono grossolani errori nella
utilizzazione di oggetti che pur riconoscono
Sede della lesione: crocicchio temporo-parieto-occipitale dell’emisfero di
sinistra
Test per l’Aprassia Ideativa di De Renzi e Lucchelli (1988)
•Si chiede al paziente di:
1.Accendere una candela, avendo di fronte, appoggiati orizzontalmente sul
tavolo, un candeliere, una candela, e una scatola di fiammiferi
2.Aprire e chiudere un lucchetto, avendo un lucchetto e la sua chiave separati
3.Riempire d’acqua un bicchiere: sono presenti una bottiglia piena d’acqua e
tappata, un’ apribottiglia e un bicchiere
4.Preparare una lettera pronta per essere impostata: ci sono un foglio grande
scritto, una busta con l’indirizzo già scritto e un foglio di francobolli
5.Preparare la macchina del caffè: ci sono una scatola chiusa di caffè in polvere,
un cucchiaio, una macchinetta per il caffè, e una bottiglia d’acqua
aprassia 10
Aprassia Ideativa
Test per l’Aprassia Ideativa di De Renzi e Lucchelli (1988)
•Sono state identificate le seguenti categorie di errori:
a.Perplessità: il paziente guarda esitante gli oggetti, ne prende uno in mano, lo
rigira, lo posa.
b.Maldestrezza: l’azione è concettualmente appropriata ma eseguita in modo
rozzo e inefficace
c.Omissioni: il paziente salta un passaggio dell’azione (es. versa l’acqua dalla
bottiglia nel bicchiere senza aver prima tolto il tappo)
d.Errori di localizzazione: l’azione è appropriata per l’oggetto ma eseguita in un
luogo sbagliato (es. il paziente accende il fiammifero ma lo porta sul candeliere
anziché sulla candela)
e.Uso erroneo: l’azione è concettualmente inappropriata (es. la candela viene
strofinata sul tavolo)
f.Errori di sequenza: l’oggetto è usato prima che sia stata compiuta un’azione
preliminarmente necessaria (es. il paziente mette la polvere di caffè nel filtro
prima che sia stata versata l’acqua nel fondo)
Gli errori più frequenti sono quelli di omissione, di localizzazione e di uso
errato, i quali rivelano una difficoltà ad evocare l’uso dell’oggetto (amnesia
d’uso)
aprassia 11
Aprassia del tronco
Geschwind (1975): i movimenti eseguiti con la muscolatura
assiale sono preservati in pazienti che manifestano
aprassia degli arti (es. un paziente che non è in grado di
mostrare come si accende una sigaretta, è perfettamente
in grado di assumere la posizione di difesa del pugilatore
aprassia 12
Aprassia orale
•E’ l’incapacità per i muscoli dell’apparato faringo-bucco-facciale a
compiere un movimento a richiesta (es. protrudere a comando la lingua),
mentre lo stesso movimento può essere eseguito in via automatica (es. il
paziente protrude la lingua per leccarsi le labbra)
•Si associa, nella maggioranza dei casi, a lesioni degli opercoli frontale e
centrale e della porzione anteriore dell’insula (in un terzo dei casi è
interessato il lobo parietale inferiore)
•Benché l’aprassia orale sia stata riscontrata nel 90% degli afasici di
Broca (De Renzi e coll., 1966), la correlazione fra la gravità dei due
ordini di sintomi non è elevata (La Pointe e Wertz, 1974; Bowman e
coll., 1980)
aprassia 13
Test di aprassia orale in uso nella clinica neurologica
di Modena
• L’esaminatore si pone di fronte al paziente, compie il movimento e
gli chiede di imitarlo.
• Se l’esecuzione non è appropriata, il movimento è eseguito una
seconda ed, eventualmente, una terza volta.
• Se l’esecuzione è corretta alla prima prova, riceve 3 punti, se alla
seconda prova due punti, se alla terza un punto, se anche la terza è
fallita, zero punti.
• Il punteggio massimo è 24. Un punteggio <20 è patologico.
1. Soffiare
2. Fischiare
3. Fare una pernacchia
4. Dare un bacio
5. Aprire a schiocco le labbra
6. Muovere ripetutamente la lingua contro i denti
7. Schioccare la lingua contro il palato, imitando il trotto del cavallo
8. Raschiarsi la gola
aprassia 14
Test di aprassia orale di Spinnler e Tognoni, 1987
• Descrizione: L’esaminatore mima i 10 movimenti bucco-facciali nell’ordine
riportato nel protocollo e chiede al soggetto di imitarli. Se il soggetto non esegue il
compito o non lo esegue correttamente, l’esaminatore ripete il gesto una seconda
volta. Se anche questa volta il soggetto non esegue o sbaglia, si passa allo stimolo
successivo. Se il gesto viene ripetuto una seconda volta, il tempo viene computato a
partire dal secondo tentativo. Tempo massimo per ogni stimolo 30 sec.
1. Mostri la lingua
2. Fischi
3. Sbadigli
4. Cerchi di leccarsi il naso
5. Faccia una pernacchia
6. Dia un bacio
7. Faccia vedere come tremano i denti quando fa freddo
8. Schiocchi la lingua facendo il rumore del cavallo che galoppa
9. Soffi
10. Si raschi la gola
• Punteggio:
– Esecuzione pronta e precisa al primo tentativo: 2 punti
– Esecuzione corretta al secondo tentativo: 1 punto
– Il gesto non è eseguito neppure dopo il secondo tentativo: 0 punti
aprassia 15
Aprassia costruttiva (AC)
•È l’incapacità di costruire strutture complesse,
ponendo gli elementi costituenti nei corretti
rapporti spaziali reciproci
•Sede della lesione: simile prevalenza di AC dopo
lesione dei due emisferi anche se meccanismi
diversi possono dar luogo all’AC nei pazienti con
lesioni destre e sinistre
aprassia 16
Aprassia costruttiva (AC)
– i cerebrolesi destri tendono a eseguire disegni con
orientamento sbagliato e con elementi disposti in confusa
relazione reciproca a causa di un disturbo visuo-spaziale
– I cerebrolesi sinistri semplificano i disegni, riducendo i
dettagli ma conservando la disposizione spaziale originale a
causa di uno specifico disturbo di esecuzione o di
programmazione motoria.
– Pazienti con sindrome demenziale tendono ad addossare la
copia al modello, cioè a produrre la copia utilizzando parte
del modello, oppure a passare la matita sulle linee del
modello (fenomeno del closing-in) forse a causa di
un’incapacità a strutturare lo spazio e della necessità di
utilizzare un punto di riferimento per risolvere i problemi
costruttivi difficili.
aprassia 17
Aprassia costruttiva (AC)
•Prove di disegno
– Disegno spontaneo
• Implica altre abilità cognitive (es. Lessicali-semantiche) oltre
a quelle “costruttive”
– Disegno su copia:
• Copia di figure (Spinnler e Tognoni, 1987)
• Copia della Figura di Rey
•Ricostruzione di figure tridimensionali
– Disegno con cubi della WAIS
• Si chiede al paziente di comporre un disegno utilizzando le
facce colorate dei cubetti
• Vi sono implicate non solo funzioni costruttive ma anche
attentive, percettive, motorie e di intelligenza visuo-spaziale
aprassia 18
Aprassia costruttiva (AC)
Copia di figure (Spinnler e Tognoni, 1987)
•Descrizione: L’esaminatore presenta uno alla volta una serie
di 7 fogli recanti le figure di difficoltà crescente che il
soggetto deve copiare nella metà inferiore dello stesso foglio.
•Punteggio:
– la copia è perfetta: 2 punti
– La copia è parzialmente difettosa: 1 punto
– La riproduzione è irriconoscibile oppure è presente il
fenomeno del “closing in”: 0 punti
– Il punteggio grezzo può essere corretto per età e scolarità
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equivalente

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  • 1. aprassia 1 Valutazione dell’aprassia Aprassia: il paziente non riesce ad eseguire un gesto richiestogli dall’esaminatore • benché non abbia difetti di moto, di senso o di coordinazione • E pur essendo in grado di compiere lo stesso gesto in risposta a sollecitazioni contestuali o a esigenze interiori (dissociazione automatico-volontaria)
  • 2. aprassia 2 Aprassia La frattura nell’organizzazione gestuale può avvenire per due ragioni: • Il paziente non sa cosa deve fare (aprassia ideativa, AI) • Il paziente non è in grado di tradurre la sequenza motoria che ha in mente in un corretto programma innervatorio, non sa cioè come fare (aprassia ideomotoria, AIM) L’aprassia può riguardare diversi settori corporei impegnati nel movimento • Gli arti superiori • La muscolatura orale • La muscolatura assiale
  • 3. aprassia 3 Aprassia ideomotoria Localizzazione dell’aprassia ideo-motoria • Dominanza emisferica sinistra (anche se non assoluta) per l’attività gestuale • I pazienti parietali sono più frequentemente e più gravemente aprassici di quelli frontali (con lesione dell’area premotoria laterale) • La lesione del corpo calloso provoca aprassia limitata agli arti omolaterali all’emisfero dominante (solitamente il sinistro)
  • 4. aprassia 4 Aprassia ideomotoria Test dell’AIM (mano dominante) Spinnler e Tognoni (1987) • Scopo: – Verificare la capacità dei soggetti di tradurre “l’idea” di un gesto nella sua corretta esecuzione • Descrizione – L’esaminatore mima 10 movimenti e chiede al soggetto di ripeterli – Se il paziente non esegue il movimento o lo esegue in modo scorretto, l’esaminatore ripete il gesto una sola volta. Se il paziente sbaglia anche questa volta, si passa allo stimolo successivo – Tempo massimo per ogni stimolo 30 secondi • Punteggio – 2 punti: esecuzione pronta e decisa al primo tentativo – 1 punto: esecuzione corretta al secondo tentativo – 0 punti: il gesto non è eseguito neppure al secondo tentativo
  • 5. aprassia 5 Test dell’AIM (mano dominante) Spinnler e Tognoni (1987) Prova preliminare l’esaminatore dice al soggetto: “ora dovrà fare quello che faccio io: batta le mani”. L’esaminatore dimostra il gesto e chiede al soggetto di imitarlo. Gesti da imitare 1. Faccia il segno della croce 2. Faccia il saluto militare 3. Faccia ciao con la mano 4. Minacci qualcuno con la mano 5. Faccia il segno che ha fame 6. Faccia marameo 7. Dia un buffetto 8. Faccia le corna con le dita 9. Faccia segno che è matto 10. Faccia la lettera O con le dita
  • 6. aprassia 6 Aprassia ideomotoria Test di De Renzi e coll. (1980) Prove di imitazione: • il paziente deve riprodurre con la mano omolaterale alla lesione un movimento, significativo o no, eseguito dall’esaminatore • Ogni gesto è presentato sino a 3 volte se la riproduzione non è corretta, e riceve un punteggio da 3 a 0 a seconda che la copia sia giusta la prima, la seconda, la terza volta o mai. • Il test comprende 24 gesti (12 simbolici e 12 non simbolici) per un punteggio totale di 72 • Metà delle prove coinvolge movimenti delle dita e metà movimenti dell’intero arto • Punteggio – <53: diagnosi certa di aprassia – 53-62: diagnosi probabile ma non certa – >62: normalità
  • 7. aprassia 7 Gesti usati nell’esame dell’AIM (De Renzi e coll., 1980) • Prove preliminari – Braccio alzato, mano aperta in avanti, dita divaricate – Braccio alzato, mano a pugno in avanti • Movimenti delle dita 1. Indice e medio divaricati (segno di V) 2. Indice e pollice a cerchio, restanti dita verticali (segno di OK) 3. Mignolo ed indice estesi, altre dita flesse (segno delle corna) 4. Indice esteso in alto, restanti dita flesse 5. Medio inarcato sul dorso dell’indice, altre dita flesse 6. Pollice incarcerato fra indice e medio flessi 7. Dare 3 buffetti, estendendo il medio a scatto dalla falange distale del pollice 8. Schioccare 3 volte le dita 9. Imitare un uomo che cammina, avanzando alternativamente con indice e medio sul piano del tavolo 10. Aprire e chiudere l’indice sul medio, tenuti orizzontali (segno delle forbici) 11. Picchiettare in successione le 4 dita laterali sul tavolo per 3 volte, ricominciando sempre dall’indice 12. Dorso della mano appoggiato sul tavolo, indice e medio estesi, le altre dita flesse. Flettere prima l’indice, poi il medio sul pollice, mentre l’altro dito resta esteso. Ripetere per 3 volte
  • 8. aprassia 8 Gesti usati nell’esame dell’AIM (De Renzi e coll., 1980) • Movimenti della mano e dell’arto 1. Palma aperta sulla spalla opposta 2. Palma aperta sulla nuca 3. Mano aperta, col dorso in alto, orizzontale a livello del mento 4. Saluto militare 5. Mano a cannocchiale sulla bocca, soffiando 6. Fare il segno di alt: braccio orizzontale in avanti, palma aperta 7. Battere sul tavolo prima col pugno verticale, poi con la palma aperta. Ripetere 3 volte. 8. Pugno in avanti appoggiato sulla fronte seguito da palma aperta e punta delle dita appoggiate sulle labbra. Ripetere per 3 volte. 9. Braccio in fuori, dita estese e divaricate, portato lentamente sulla spalla opposta, mentre le dita si stringono a pugno. Ripetere 3 volte. 10. Segno della croce 11. La mano sagittale, dita in basso, percuotere per 3 volte la fronte (segno di matto) 12. Mano con le dita serrate sulle labbra; abduzione ed estensione dell’arto e delle dita (dare un bacio). Ripetere 3 volte
  • 9. aprassia 9 Aprassia Ideativa I pazienti con aprassia ideativa commettono grossolani errori nella utilizzazione di oggetti che pur riconoscono Sede della lesione: crocicchio temporo-parieto-occipitale dell’emisfero di sinistra Test per l’Aprassia Ideativa di De Renzi e Lucchelli (1988) •Si chiede al paziente di: 1.Accendere una candela, avendo di fronte, appoggiati orizzontalmente sul tavolo, un candeliere, una candela, e una scatola di fiammiferi 2.Aprire e chiudere un lucchetto, avendo un lucchetto e la sua chiave separati 3.Riempire d’acqua un bicchiere: sono presenti una bottiglia piena d’acqua e tappata, un’ apribottiglia e un bicchiere 4.Preparare una lettera pronta per essere impostata: ci sono un foglio grande scritto, una busta con l’indirizzo già scritto e un foglio di francobolli 5.Preparare la macchina del caffè: ci sono una scatola chiusa di caffè in polvere, un cucchiaio, una macchinetta per il caffè, e una bottiglia d’acqua
  • 10. aprassia 10 Aprassia Ideativa Test per l’Aprassia Ideativa di De Renzi e Lucchelli (1988) •Sono state identificate le seguenti categorie di errori: a.Perplessità: il paziente guarda esitante gli oggetti, ne prende uno in mano, lo rigira, lo posa. b.Maldestrezza: l’azione è concettualmente appropriata ma eseguita in modo rozzo e inefficace c.Omissioni: il paziente salta un passaggio dell’azione (es. versa l’acqua dalla bottiglia nel bicchiere senza aver prima tolto il tappo) d.Errori di localizzazione: l’azione è appropriata per l’oggetto ma eseguita in un luogo sbagliato (es. il paziente accende il fiammifero ma lo porta sul candeliere anziché sulla candela) e.Uso erroneo: l’azione è concettualmente inappropriata (es. la candela viene strofinata sul tavolo) f.Errori di sequenza: l’oggetto è usato prima che sia stata compiuta un’azione preliminarmente necessaria (es. il paziente mette la polvere di caffè nel filtro prima che sia stata versata l’acqua nel fondo) Gli errori più frequenti sono quelli di omissione, di localizzazione e di uso errato, i quali rivelano una difficoltà ad evocare l’uso dell’oggetto (amnesia d’uso)
  • 11. aprassia 11 Aprassia del tronco Geschwind (1975): i movimenti eseguiti con la muscolatura assiale sono preservati in pazienti che manifestano aprassia degli arti (es. un paziente che non è in grado di mostrare come si accende una sigaretta, è perfettamente in grado di assumere la posizione di difesa del pugilatore
  • 12. aprassia 12 Aprassia orale •E’ l’incapacità per i muscoli dell’apparato faringo-bucco-facciale a compiere un movimento a richiesta (es. protrudere a comando la lingua), mentre lo stesso movimento può essere eseguito in via automatica (es. il paziente protrude la lingua per leccarsi le labbra) •Si associa, nella maggioranza dei casi, a lesioni degli opercoli frontale e centrale e della porzione anteriore dell’insula (in un terzo dei casi è interessato il lobo parietale inferiore) •Benché l’aprassia orale sia stata riscontrata nel 90% degli afasici di Broca (De Renzi e coll., 1966), la correlazione fra la gravità dei due ordini di sintomi non è elevata (La Pointe e Wertz, 1974; Bowman e coll., 1980)
  • 13. aprassia 13 Test di aprassia orale in uso nella clinica neurologica di Modena • L’esaminatore si pone di fronte al paziente, compie il movimento e gli chiede di imitarlo. • Se l’esecuzione non è appropriata, il movimento è eseguito una seconda ed, eventualmente, una terza volta. • Se l’esecuzione è corretta alla prima prova, riceve 3 punti, se alla seconda prova due punti, se alla terza un punto, se anche la terza è fallita, zero punti. • Il punteggio massimo è 24. Un punteggio <20 è patologico. 1. Soffiare 2. Fischiare 3. Fare una pernacchia 4. Dare un bacio 5. Aprire a schiocco le labbra 6. Muovere ripetutamente la lingua contro i denti 7. Schioccare la lingua contro il palato, imitando il trotto del cavallo 8. Raschiarsi la gola
  • 14. aprassia 14 Test di aprassia orale di Spinnler e Tognoni, 1987 • Descrizione: L’esaminatore mima i 10 movimenti bucco-facciali nell’ordine riportato nel protocollo e chiede al soggetto di imitarli. Se il soggetto non esegue il compito o non lo esegue correttamente, l’esaminatore ripete il gesto una seconda volta. Se anche questa volta il soggetto non esegue o sbaglia, si passa allo stimolo successivo. Se il gesto viene ripetuto una seconda volta, il tempo viene computato a partire dal secondo tentativo. Tempo massimo per ogni stimolo 30 sec. 1. Mostri la lingua 2. Fischi 3. Sbadigli 4. Cerchi di leccarsi il naso 5. Faccia una pernacchia 6. Dia un bacio 7. Faccia vedere come tremano i denti quando fa freddo 8. Schiocchi la lingua facendo il rumore del cavallo che galoppa 9. Soffi 10. Si raschi la gola • Punteggio: – Esecuzione pronta e precisa al primo tentativo: 2 punti – Esecuzione corretta al secondo tentativo: 1 punto – Il gesto non è eseguito neppure dopo il secondo tentativo: 0 punti
  • 15. aprassia 15 Aprassia costruttiva (AC) •È l’incapacità di costruire strutture complesse, ponendo gli elementi costituenti nei corretti rapporti spaziali reciproci •Sede della lesione: simile prevalenza di AC dopo lesione dei due emisferi anche se meccanismi diversi possono dar luogo all’AC nei pazienti con lesioni destre e sinistre
  • 16. aprassia 16 Aprassia costruttiva (AC) – i cerebrolesi destri tendono a eseguire disegni con orientamento sbagliato e con elementi disposti in confusa relazione reciproca a causa di un disturbo visuo-spaziale – I cerebrolesi sinistri semplificano i disegni, riducendo i dettagli ma conservando la disposizione spaziale originale a causa di uno specifico disturbo di esecuzione o di programmazione motoria. – Pazienti con sindrome demenziale tendono ad addossare la copia al modello, cioè a produrre la copia utilizzando parte del modello, oppure a passare la matita sulle linee del modello (fenomeno del closing-in) forse a causa di un’incapacità a strutturare lo spazio e della necessità di utilizzare un punto di riferimento per risolvere i problemi costruttivi difficili.
  • 17. aprassia 17 Aprassia costruttiva (AC) •Prove di disegno – Disegno spontaneo • Implica altre abilità cognitive (es. Lessicali-semantiche) oltre a quelle “costruttive” – Disegno su copia: • Copia di figure (Spinnler e Tognoni, 1987) • Copia della Figura di Rey •Ricostruzione di figure tridimensionali – Disegno con cubi della WAIS • Si chiede al paziente di comporre un disegno utilizzando le facce colorate dei cubetti • Vi sono implicate non solo funzioni costruttive ma anche attentive, percettive, motorie e di intelligenza visuo-spaziale
  • 18. aprassia 18 Aprassia costruttiva (AC) Copia di figure (Spinnler e Tognoni, 1987) •Descrizione: L’esaminatore presenta uno alla volta una serie di 7 fogli recanti le figure di difficoltà crescente che il soggetto deve copiare nella metà inferiore dello stesso foglio. •Punteggio: – la copia è perfetta: 2 punti – La copia è parzialmente difettosa: 1 punto – La riproduzione è irriconoscibile oppure è presente il fenomeno del “closing in”: 0 punti – Il punteggio grezzo può essere corretto per età e scolarità – Il punteggio corretto può essere convertito in punteggio equivalente