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Piano dell'offerta formativa triennale 2017-18

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Piano dell'offerta formativa triennale 2017-18

  1. 1. 1 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE 1° SCUOLA DELL’INFANZIA – SCUOLA PRIMARIA - SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO 31033 CASTELFRANCO VENETO (Treviso) Via A. Volta, 3 - Tel. 0423.49.35.95 - Fax 0423.49.39.57 SITO INTERNET http://www.iccastelfranco1.it E-MAIL: TVIC81500D@istruzione.it PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015. aa.ss. 2016-17, 2017-18, 2018-19 parere favorevole del Collegio dei docenti nella seduta del 12/01/2016 approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 14/01/2016
  2. 2. 2 PIANO TRIENNALE DELLOFFERTA FORMATIVA Prima parte INTRODUZIONE ASPETTI GENERALI PREMESSA GENERALE  Il presente Piano triennale dell’offerta formativa è redatto ai sensi di quanto previsto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”.  è stato elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico con proprio atto di indirizzo prot. 5375/C16 del 02/10/2015;  ha ricevuto il parere favorevole del collegio dei docenti nella seduta del12/01/2016;  è stato approvato dal consiglio d’istituto nella seduta del14/01/2016 ;  dopo l’approvazione, è stato inviato all’USR competente per le verifiche di legge ed in particolare per accertarne la compatibilità con i limiti di organico assegnato;  il piano, all’esito della verifica in questione, ha ricevuto il parere favorevole, comunicato con nota prot. ______________ del ______________ ;  il piano è pubblicato nel portale unico dei dati della scuola.
  3. 3. 3 VISION DELL’ISTITUTO L’Istituto si riconosce nei dettami dell’Atto di Indirizzo del Ministro dell’Istruzione per l’anno scolastico 2015/2016, in particolare laddove recita:  La scuola deve essere il luogo dell’inclusione, dell’integrazione, della crescita, dello sviluppo collettivo e individuale. Nessuno deve essere lasciato indietro, non devono esistere barriere di alcun tipo che impediscano ad ogni singolo allievo il pieno godimento dell’apprendimento;  Il completamento del percorso scolastico è un requisito indispensabile per la formazione di “cittadini” consapevoli, capaci di godere dei propri diritti e di adempiere correttamente ai propri doveri. Per questo motivo occorre mettere in campo tutti gli sforzi necessari finalizzati all’eliminazione della dispersione scolastica. MISSION DELL’ISTITUTO Considerato quanto sopra, nonché alla luce di quanto previsto dalla Legge 107 del 2015, l’azione educativa dell’Istituto pone come obiettivi primari:  la crescita e la maturazione umana, civile e sociale della persona attraverso la scelta di strategie didattiche ed educative che tengano sempre conto della singolarità e della complessità dell’individuo;  il contrasto a qualsiasi forma di discriminazione nel pieno rispetto di ogni diversità, per l’esercizio di una cittadinanza in grado di confrontarsi con collettività ampie e complesse, ma sempre vincolata ai valori fondanti della tradizione nazionale;  la costruzione costante di un’alleanza con le famiglie fondata su relazioni continue che riconoscano i reciproci ruoli e che sostengano la vicendevole azione educativa per il conseguimento di finalità comuni;  L’investimento sulla diffusione della cultura della valutazione cui ancorare le azioni di miglioramento;  l’attenzione alla formazione permanente dei docenti in modo da supportare la crescita professionale e poter così assicurare agli alunni un trasferimento di conoscenze e di competenze al passo con i tempi;  Lo sviluppo di una comunità educante che dialoga con il territorio (Enti Locali e altre Agenzie, Associazioni, soggetti presenti) quale criterio strategico organizzativo generale e identitario dell’Istituto.
  4. 4. 4 ATTO DI INDIRIZZO AL COLLEGIO DEI DOCENTI IL DIRIGENTE SCOLASTICO VISTA la Legge n. 59 DEL 1997, che ha introdotto l’autonomia delle istituzioni scolastiche e la dirigenza; VISTO il DPR 275/1999, che disciplina l’autonomia scolastica; VISTO il D.L.vo 165 del 2001 e ss.mm. ed integrazioni; VISTA la Legge n. 107 del 2015, che ha ricodificato l’art. 3 del DPR 275/1999; PRESO ATTO che l’art. 1 della predetta legge, ai commi 12-17, prevede che: 1) le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente il triennio di riferimento, il piano triennale dell'offerta formativa; 2) il piano deve essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico; 3) il piano è approvato dal consiglio d’istituto; 4) esso viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la compatibilità con i limiti d’organico assegnato e, all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR; 5) una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel portale unico dei dati della scuola; TENUTO CONTO delle proposte e dei pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, e dagli organismi e dalle associazioni dei genitori; nonché delle sollecitazioni e delle proposte formulate dalle famiglie e dagli utenti sia in occasione degli incontri informali e formali (ricevimenti scuola famiglia, riunioni organi collegiali …), sia attraverso gli esiti la valutazione annuale della qualità percepita promossa dalla scuola; VISTI i risultati delle rilevazioni nazionali degli apprendimenti restituiti in termini di misurazione dei livelli della scuola e delle classi in rapporto alla media nazionale e regionale e , limitatamente ai dati di scuola, a parità di indice di background socio-economico e familiare; VALUTATE prioritarie le esigenze formative individuate a seguito della lettura comparata del RAV “Rapporto di Autovalutazione”, nonché dell’indice ragionato predisposto dal dirigente scolastico sugli esiti formativi registrati dagli studenti negli anni scolastici precedenti; nonché tenuto conto del piano di miglioramento predisposto nel RAV;
  5. 5. 5 EMANA ai sensi dell’art. 3 del DPR 275/99, così come sostituito dall’art. 1 comma 14 della legge 13.7.2015, n. 107, il seguente atto di indirizzo al Collegio dei docenti orientativo della pianificazione dell’Offerta Formativa Triennale e dei processi educativi e didattici:  Pianificazione collegiale dell’Offerta Formativa Triennale A Pianificare un’Offerta Formativa Triennale (POFT) coerentemente con i traguardi di apprendimento e di competenze attesi e fissati dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012, con le esigenze del contesto territoriale, con le istanze particolari dell’utenza della scuola. B. Finalizzare le scelte educative, curricolari, extracurricolari e organizzative al contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione, al potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto al successo formativo di tutti gli alunni; alla cura educativa e didattica speciale per gli alunni che manifestano difficoltà negli apprendimenti legate a cause diverse (deficit, disturbi, svantaggio); all’alfabetizzazione e al perfezionamento dell’italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana; alla individualizzazione e alla personalizzazione delle esperienze per il recupero delle difficoltà, per il potenziamento delle eccellenze, per la valorizzazione del merito. C. Orientare i percorsi formativi offerti nel POFT al potenziamento delle competenze linguistiche, matematico-logiche, scientifiche e digitali, allo sviluppo di competenze di cittadinanza attiva e democratica e di comportamenti responsabili; al potenziamento delle competenze nei linguaggi non verbali (musica, arte, educazione fisica, tecnologia); D. Prevedere percorsi e azioni per valorizzare la scuola intesa come comunità attiva , aperta al territorio e in grado di sviluppare l’interazione con le famiglie e con la comunità locale. E. Prevedere un sistema di indicatori di qualità e di standard efficaci per rendere osservabili e valutabili i processi e le azioni previste nel POFT.
  6. 6. 6  Pianificazione educativa e didattica e innovazione delle pratiche di classe F. Preparare sempre prima la lezione e i materiali didattici necessari per le esercitazioni degli alunni e arrivare in classe organizzati. In questa fase è indispensabile decidere i diversi momenti della lezione, i materiali necessari, l’organizzazione dell’aula o degli altri spazi utilizzati, la sistemazione dei materiali e delle attrezzature, le metodologie didattiche da utilizzare nelle diverse fasi, le strategie di semplificazione, riduzione, adeguamento dei contenuti di apprendimento in presenza di alunni in difficoltà, gli strumenti compensativi, le misure dispensative e l’adeguamento della valutazione in presenza di situazioni di bisogno educativo speciale rilevate (disabilità, disturbi di apprendimento, gravi difficoltà), gli esercizi per una verifica immediata e gli esercizi diversificati per il recupero e per la ritenzione degli apprendimenti. G. Nella gestione della classe privilegiare modelli didattici e di apprendimento che coinvolgano direttamente e attivamente gli alunni in situazioni in cui ciascuno possa avere la possibilità di soddisfare bisogni educativi comuni ad ogni alunno (di essere accettato e valorizzato, di autostima, di dimostrare la propria competenza, di auto realizzarsi, di appartenere al gruppo e di socializzare …). A questo proposito si richiamano le principali azioni indicate dalla ricerca e ricordate in occasioni diverse: richiamo dei prerequisiti, presentazione di stimoli per l’apprendimento attivo degli alunni, apprendimento collaborativo, problem solving e ricerca, discussione guidata, gioco di ruolo, riflessione metacognitiva su processi e strategie, tutoring, realizzazione progetto, transfer di conoscenze e abilità e compiti di realtà …). H. Privilegiare modalità e criteri di valutazione formativa e orientativa, che confermi aspetti positivi della prova e, contestualmente, indichi gli elementi da rivedere con esercizi assegnati mirati. Tale modalità è finalizzata ad incoraggiare gli alunni affinché proseguano con sicurezza e con la sensazione di essere capaci, di avere la possibilità di migliorare, di avere altre opportunità. In presenza di risultati di apprendimento appena sufficienti e mediocri diffusi, ossia non circoscritti a un numero molto esiguo di alunni in difficoltà (da seguire comunque con intervento individualizzato e al di là della presenza o meno di certificazioni, diagnosi o individuazioni di BES) è bene riflettere sulle scelte didattiche operate che non hanno prodotto i risultati attesi e cambiare strategie e modalità di gestione della classe e della relazione educativa. A tale proposito si sottolinea che la qualità di un intervento didattico è riconducibile al suo valore aggiunto, ossia il progresso nell’apprendimento e nella partecipazione dell’alunno che si riesce a ottenere con l’intervento educativo e didattico, nonostante e al netto delle variabili assegnate che lo caratterizzano (“la famiglia non lo segue, non sta attento, non si impegna a casa, dà fastidio, è demotivato ecc.”).
  7. 7. 7 I. Curare l’allestimento di ambienti di apprendimento ricchi di stimoli e di situazioni dinamiche che coinvolgano direttamente e attivamente l’operatività dei bambini e dei ragazzi, che facilitino l’apprendimento collaborativo, la ricerca, la progettazione e la costruzione della conoscenza, la scoperta e il piacere di apprendere insieme. Gli ambienti fisici e la loro organizzazione (setting d’aula, materiali, esposizioni di lavori prodotti dagli alunni, mappe concettuali, presentazioni, cartelloni, raccolte, angoli attrezzati…) sono significativi della vita della classe e dei processi attivi che in essa si realizzano. Un ambiente stimolante contribuisce anche al superamento delle difficoltà nel mantenere l’attenzione degli alunni, i cui tempi, sappiamo, sono ridotti e richiedono di variare codici, modalità e situazioni nel processo do insegnamento/apprendimento. J. Dopo la lezione riflettere sulle situazioni emerse e osservate, registrare le criticità su cui ritornare, rilevare punti di forza da utilizzare e su cui far leva, cogliere le opportunità offerte dagli stessi alunni per rivedere modalità e scelte, risorse metodologiche, umane, strumentali, esistenti e nuove, necessarie per migliorare i processi e i risultati. K. Privilegiare mediatori aggiuntivi al codice verbale per supportare le azioni di insegnamento (presentazione dell’obiettivo, richiamo e accertamento dei prerequisiti di conoscenza e abilità necessari per il nuovo apprendimento, presentazione del compito di apprendimento, esercitazioni di verifica, valutazione formativa) e le attività di apprendimento (ricerca, produzione di mappe, schemi,progetti, documenti e prodotti multimediali, presentazioni ….) . In questa direzione vanno sicuramente privilegiate le nuove tecnologie, in particolare la LIM di cui molte aule sono dotate.  Innovazione digitale e didattica laboratoriale: “Piano nazionale scuola digitale”. L. Sviluppare le competenze digitali degli studenti, anche attraverso: - la collaborazione con le Università, Associazioni, organismi del terzo settore e imprese; - il potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali necessari a migliorare la formazione e i processi di innovazione della istituzione scolastica, nonché, la formazione dei docenti per l’innovazione didattica; la formazione del direttore dei servizi generali e amministrativi, degli assistenti amministrativi e degli assistenti tecnici,per l’innovazione digitale nell’amministrazione.
  8. 8. 8  Formazione, tutela, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. M. Attivazione, nel rispetto della normativa vigente, di appositi corsi di formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro nei limiti delle risorse disponibili, secondo quanto disposto dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.  Predisposizione del “Piano” N. I progetti e le attività sui quali si pensa di utilizzare docenti dell’organico del potenziamento devono fare esplicito riferimento a tale esigenza, motivandola e definendo l’area disciplinare coinvolta. Si terrà conto del fatto che l’organico di potenziamento deve servire anche alla copertura delle supplenze brevi e quindi si eviterà di assorbire sui progetti l’intera quota disponibile. Per tutti i progetti e le attività previsti nel Piano, devono essere indicati i livelli di partenza sui quali si intende intervenire, gli obiettivi cui tendere nell’arco del triennio di riferimento, gli indicatori quantitativi e/o qualitativi utilizzati o da utilizzare per rilevarli. Gli indicatori saranno di preferenza quantitativi, cioè espressi in grandezze misurabili, ovvero qualitativi, cioè fondati su descrittori non ambigui di presenza/assenza di fenomeni, qualità o comportamenti ed eventualmente della loro frequenza. Il Piano dovrà essere predisposto a cura della Funzione Strumentale a ciò designata, eventualmente affiancata dal gruppo di lavoro a suo tempo approvato dal collegio docenti, per essere portata all’esame del collegio stesso nella seduta del 27 ottobre, che è fin d’ora fissata a tal fine. Consapevole dell’impegno che i nuovi adempimenti comportano per il Collegio Docenti e dello zelo con cui il personale docente assolve normalmente ai propri doveri, il Dirigente Scolastico ringrazia per la competente e fattiva collaborazione. Fanno parte del presente Piano i seguenti documenti, previsti dalla normativa vigente, che delineano alcuni settori fondamentali dell’attività istituzionale (visionabili cliccando sui rispettivi link):  Progettazione curricolare;  Piano annuale per l'inclusione (PAI);  Rapporto di Autovalutazione (RAV);  Piano di Miglioramento (PdM);  Regolamenti di Istituto;  Patto educativo di corresponsabilità
  9. 9. 9 Seconda parte AREA DIDATTICA: attivita'didattica / Curricolo caratterizzante. CURRICOLO D’ISTITUTO METODOLOGIE VALUTAZIONE Piano Annuale per l’Inclusione (P.A.I.) Terza parte AREA DIDATTICA: Attività progettuale Ampliamento/Potenziamento OBIETTIVI FORMATIVI PRIORITARI E AREE DI PROGETTAZIONE Quarta parte: ORGANIZZAZIONE Struttura istituto ( Uffici e Scuole) Funzionigramma e Organigramma dell'istituto Regolamenti d’istituto Patto educativo di correponsabilità Quinta parte: FORMAZIONE La Legge 107, nella prospettiva della piena attuazione dell’autonomia delle Scuole, prevede che il Piano Triennale dell’Offerta Formativa contenga, oltre alle scelte curricolari, organizzative e di gestione, anche la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente, ausiliario, amministrativo. La formazione in servizio “obbligatoria, permanente e strutturale” è connessa con la funzione docente ed è finalizzata alla crescita professionale e alla qualificazione del sistema educativo. In linea con gli orientamenti nazionali e in conformità con gli obiettivi del PTOF, Il Dirigente predispone il Piano di Formazione dell’Istituto . Le iniziative di formazione risponderanno ai bisogni dei docenti e dalle esigenze dell’Istituto evidenziate dal RAV e dal PdM Tali attività consisteranno nel coinvolgimento dei docenti in percorsi significativi di sviluppo e ricerca che li renda soggetti attivi dei processi, attraverso metodologie innovative
  10. 10. 10 Sesta parte: AUTOVALUTAZIONE RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE (RAV): Nell’anno scolastico 2014/2015, le scuole hanno elaborato il RAV, il cui format, di competenza dell’INVALSI, comprende i dati informativi e statistici sugli aspetti fondamentali del funzionamento dell’ istituzione scolastica (livelli di apprendimento, organizzazione didattica, esiti scolastici, utilizzo delle risorse umane e finanziarie); Esso è costituito da5 sezioni: contesto, esiti, processi, processo di autovalutazione e individuazione delle priorità; ogni sezione è divisa in aree che a sua volta comprendono Indicatori e Descrittori, nonché l’indicazione delle Fonti di provenienza dei dati. Tale strumento, lungi dall'essere un mero adempimento burocratico, rappresenta un momento di riflessione per l’Istituto sulle proprie pratiche educativo-didattiche, sull’efficacia ed efficienza dell’area organizzativa e sulle scelte di ampliamento dell’offerta formativa. Su di esso quindi si imperniano gli indirizzi dell’intera comunità educante per il miglioramento di quegli aspetti della vita scolastica che possono evidenziare punti di debolezza, nonché il rafforzamento e l’implementazione dei punti di forza. PIANO DI MIGLIORAMENTO (PdM): Con la chiusura e la pubblicazione del RAV si è aperta la fase di formulazione e attuazione del Piano di Miglioramento. A partire dall’inizio dell’anno scolastico 2015/16 tutte le scuole sono tenute a pianificare il proprio percorso di miglioramento per il raggiungimento dei traguardi connessi alle priorità indicate nel RAV. Tale impegno vede il il coinvolgimento diretto di tutta la comunità scolastica, attraverso momenti di incontro e di condivisione degli obiettivi e delle modalità operative dell’intero processo di miglioramento. Il PdM quindi delinea la progettazione delle azioni mirate al miglioramento scolastico, basate sulla condivisione di percorsi di innovazione. L’Istituto ha deciso di formulare il proprio Piano di miglioramento sul modello INDIRE che prevede interventi di miglioramento che si collocano su due livelli: quello delle pratiche educative e didattiche e quello delle pratiche gestionali ed organizzative, per agire in maniera efficace sulla complessità del sistema scuola. Tale format potrà essere utilizzato per la pianificazione di dettaglio delle attività, per facilitarne il monitoraggio in itinere e per l’eventuale re-indirizzo delle azioni di miglioramento previste. VALUTAZIONE INTERNA DOCENTE - Comitato di valutazione: Il Comitato per la Valutazione dei Docenti è ora novellato dal c.129 dell’Art. 1 della Legge 107 del 13 luglio 2015 il quale prevede che: 1. Presso ogni istituzione scolastica ed educativa e' istituito, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, il comitato per la valutazione dei docenti. 2. Il comitato ha durata di tre anni scolastici, e' presieduto dal dirigente scolastico ed e' costituito dai seguenti
  11. 11. 11 componenti: a) tre docenti dell'istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto; b) due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione; un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, scelti dal consiglio di istituto; c) un componente esterno individuato dall'ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici Il Comitato svolge tre funzioni: - esprime parere sul superamento dell’anno di formazione e prova; - valuta, a richiesta dell’interessato, il servizio prestato dal personale docente; - formula i criteri (link) per l’attribuzione ai docenti del bonus premiale. Quando si esprime sul superamento del periodo di prova, è composto unicamente dal dirigente e dai tre docenti, integrati dal docente tutor.
  12. 12. 12 Settima parte: RISORSE COMPLESSIVE 1. RISORSE UMANE: SCUOLA INFANZIA Plesso Borgo Padova Sezioni Attuali 4 IPOTESI A.S. 16/17 IPOTESI A.S. 17/18 IPOTESI A.S. 18/19 Sezioni 4 Docenti 8 + Ins.Sostegno Sezioni 4 Docenti 8 + Ins.Sostegno Sezioni 4 Docenti 8 + Ins.Sostegno Plesso Largo Asiago Sezioni Attuali 4 IPOTESI A.S. 16/17 IPOTESI A.S. 17/18 IPOTESI A.S. 18/19 Sezioni 4 Docenti 8 + Ins.Sostegno Sezioni 4 Docenti 8 + Ins.Sostegno Sezioni 4 Docenti 8 + Ins.Sostegno TOTALI DOCENTI POSTO COMUNE 16 16 16 + DOCENTI SOSTEGNO sulla base dei casi certificati che saranno inseriti
  13. 13. 13 SCUOLA PRIMARIA Plesso S.ANDREA Classi Attuali 5 Tempo Pieno IPOTESI A.S. 16/17 IPOTESI A.S. 17/18 IPOTESI A.S. 18/19 Classi T.P 5 Docenti 10 Classi T.P. 5 Docenti 10 Sezioni 5 Docenti 10 Plesso VILLARAZZO Classi Attuali 5 Tempo Pieno IPOTESI A.S. 16/17 IPOTESI A.S. 17/18 IPOTESI A.S. 18/19 Classi T.P 5 Docenti 10 Classi T.P 5 Docenti 10 Classi T.P 5 Docenti 10 Plesso “San Giorgio” BORGO PADOVA Classi Attuali 6 Tempo Pieno 2 Tempo Normale IPOTESI A.S. 16/17 IPOTESI A.S. 17/18 IPOTESI A.S. 18/19 Classi T.P 5 Classi T.N. 2 Docenti 10 2 + 10h Classi T.P 5 Classi T.N. 3 Docenti 10 3 + 15h Classi T.P 5 Classi T.N. 3 Docenti 10 3 + 15h
  14. 14. 14 Plesso TREVILLE Classi Attuali 10 Tempo Pieno IPOTESI A.S. 16/17 IPOTESI A.S. 17/18 IPOTESI A.S. 18/19 Classi T.P 10 Docenti 20 Classi T.P. 10 Docenti 20 Sezioni 10 Docenti 20 Plesso “Masaccio” CENTRO Classi Attuali 5 Tempo Pieno 8 Tempo Normale IPOTESI A.S. 16/17 IPOTESI A.S. 17/18 IPOTESI A.S. 18/19 Classi T.P 3 Classi T.N. 8 Docenti 6 9+18h Classi T.P 3 Classi T.N. 7 Docenti 6 8+13h Classi T.P 4 Classi T.N. 6 Docenti 8 7+8h TOTALE DOCENTI 68 +6h 68+6h 69+1h Comprensivi della Religione Cattolica e della lingua inglese Sono da aggiungere i DOCENTI SOSTEGNO sulla base dei casi certificati che saranno inseriti
  15. 15. 15 SCUOLA SECONDARIA 1° Sono da aggiungere i DOCENTI SOSTEGNO sulla base dei casi certificati che saranno inseriti CLASSE DI CONCORSO IPOTESI A.S.2016/2017 IPOTESI A.S.2017/2018 IPOTESI A.S.2018/2019 CLASSI CLASSI CLASSI posti n.19 T.N. posti n.3 T.P. POSTI TOTALI Posti n.19 T.N. posti n.3 T.P. POSTI TOTALI Posti n.19 T.N. posti n.3 T.P. POSTI TOTALI A043 Materie lett. 18+10h 2+9h 21+1h 18+10h 2+9h 21+1h 18+10h 2+9h 21+1h A059 Mat. Scienze 6+6h 1+9h 7+15h 6+6h 1+9h 7+15h 6+6h 1+9h 7+15h A345 Lingua Ingl 3+9h 15h 4+6h 3+9h 15h 4+6h 3+9h 15h 4+6h A445 Lingua Spagn 1+2h - 1+2h 1+2h - 1+2h 1+2h - 1+2h A545 Lingua Ted. 12h - 12h 12h - 12h 12h - 12h A028 Ed. Artistica 2+2h 6h 2+8h 2+2h 6h 2+8h 2+2h 6h 2+8h A033 Ed.Tecnica 2+2h 6h 2+8h 2+2h 6h 2+8h 2+2h 6h 2+8h A030 Ed.Fisica 2+2h 6h 2+8h 2+2h 6h 2+8h 2+2h 6h 2+8h A032 Ed.Musicale 2+2h 6h 2+8h 2+2h 6h 2+8h 2+2h 6h 2+8h A030 Ed.Fisica 2+2h 6h 2+8h 2+2h 6h 2+8h 2+2h 6h 2+8h A077 Strumento 4 4 4 4 4 4
  16. 16. 16 POTENZIAMENTO Le attività di potenziamento si ispirano alle priorità di cui al comma 7 della Legge 107 e risultano essere: SCUOLA PRIMARIA  Potenziamento nelle aree: Italiano; Matematica.  Potenziamento di Italiano come L2 per alunni stranieri;  Apertura pomeridiana della scuola per azioni di supporto alle competenze genitoriali, di educazione alla cittadinanza e alla sostenibilità ambientale;  Apertura pomeridiana della scuola per iniziative di recupero/sviluppo di competenze e studio assistito;  Copertura delle ore di “tempo mensa” per le classi a Tempo Normale con rientri pomeridiani;  Diffusione della pratica musicale nella scuola primaria (DM8/2011). POSTI: n.5 SCUOLA SECONDARIA Materie Letterarie/Linguistiche Valorizzazione delle competenze linguistiche , con particolare riferimento all’italiano, nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione Europea. POSTI n. 3 Musica/Strumento Potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali POSTI n. 2 ... TOTALE FABBISOGNO ORGANICO DI POTENZIAMENTO POSTI n. 10
  17. 17. 17 PERSONALE AMMINISTRATIVO E AUSILIARIO Alla luce della situazione attuale che vede l’Istituto articolato su 9 plessi (2 Infanzia – 5 primaria – 2 secondaria), con una previsione per il triennio ipotizzata sullo storico che va a mantenere inalterata la popolazione scolastica e, quindi, il numero delle classi, si ritiene di indicare come fabbisogno indispensabile per il funzionamento dell’Istituto il medesimo personale attualmente in servizio, così come autorizzato per il corrente anno scolastico in sede di organico di fatto: Personale Amministrativo: n. 9 unità Collaboratori Scolastici: n. 29 unità
  18. 18. 18 2. RISORSE STRUMENTALI: INFRASTRUTTURE ATTREZZATURE MATERIALI ISTITUTO L’Istituto risulta articolato su 9 strutture distinte dislocate sul territorio comunale, che necessitano di interventi sostanziali volti: - alla realizzazione e all’ampliamento delle infrastrutture di rete LAN e WLAN. Al riguardo sono stati presentati progetti per il finanziamento con fondi europei FESR, attraverso il Programma Operativo Nazionale (PON). Un primo progetto risulta finanziato per un importo di € 18.500,00, con cui si procederà alla al miglioramento della “rete” sui diversi plessi. - al potenziamento delle dotazioni tecnologiche e degli ambienti di apprendimento delle scuole, la cui piena attuazione richiede una spesa di € 60.000,00. Al riguardo, partecipando al Programma (PON), si è proceduto a individuare alcuni criteri per la riduzione della spesa operando scelte mirate, contenendo così la spesa all’interno dell’importo massimo finanziabile per singola Istituzione scolastica, pari a circa € 24.000,0. Va da sé, che qualora si dovesse ottenere il finanziamento richiesto, si renderà necessario procedere al completamento del progetto, quindi la necessità di reperire altrettante risorse. Altri interventi di ampliamento di infrastrutture e attrezzature previsti sono: - Allestimento di una biblioteca nel plesso “Giorgione”: attualmente i libri in dotazione alla scuola non sono facilmente fruibili dagli alunni, perché collocati in aula insegnanti o in prossimità della stessa (corridoio).Considerato ciò, si propone la realizzazione di una biblioteca che possa costituire punto di partenza e spunto di riflessione per tutti i progetti di lettura e scrittura che docenti e studenti intendano realizzare. Le spese riguardano: le scaffalature - 5000 euro, la sostituzione delle veneziane - 2000 euro, l’ acquisto di beni e attrezzature (10 tavoli - 2500 euro, due postazioni multimediali - 1000 euro), materiale vario (libri, dizionari, cartine geografiche, DVD - 1500 euro), per un totale di 12.000 euro. - Realizzazione di un LEIS (laboratorio creativo basato su strumenti creati da lego education) che unisce i mattoncini lego a contenuti digitali e supporti didattici specifici. Obiettivo del LEIS è formare studenti motivati, stimolandone la creatività, le capacità di problem solving, di lavorare in gruppo e di perseguire attivamente gli obiettivi curricolari. La realizzazione richiede per le spese generali e tecniche, di progettazione, consulenze e testimonial 5000 euro, per arredi o eventuali lavori edilizi 24.000 euro, per l’acquisto di beni e attrezzature 20.000 euro, per un totale di 50.000 euro. Ovviamente, per il presente progetto si richiede l’intervento del Comune trattandosi di opere che vanno ad interessare il fabbricato e che come si rileva costituiscono la maggior
  19. 19. 19 parte dei costi dell’intero progetto. Esso vorrebbe coinvolgere i plessi della primaria e secondaria di Treville, ma si potrebbero individuare delle modalità per consentire la fruizione dei materiali anche in altri plessi. - Ampliamento del progetto “Il viaggio”, già inserito nel POF annuale, con la finalità di sviluppare competenze di cittadinanza attraverso varie attività. La proposta coinvolge principalmente la scuola secondaria “Giorgione”, in quanto si prefigge di sviluppare il progetto con un potenziamento della strumentazione presente in auditorium, spazio tuttavia utilizzato da tutti i plessi dell’Istituto per manifestazioni ed eventi, nonché per convegni e incontri di formazione destinati ai docenti, ai genitori, agli alunni. Si chiedono: per l’amplificazione del sistema audio, 5580 euro, per una scala in ferro con corrimano, 3.600 euro; per sipario e tende per le finestre del palco 2.950 euro. Totale di 12.780 euro. - Ampliamento della dotazione di strumenti musicali, essendo attivo un corso ad indirizzo musicale nella scuola secondaria di 1° e in attuazione quanto previsto dal DM 8/2011 nella scuola primaria, per una somma complessiva di 10.000 euro.
  20. 20. 20 INDIRIZZO MUSICALE L’Istituto Comprensivo 1° ha fatto dell’indirizzo musicale una sua prerogativa peculiare. Fin dalla scuola primaria i docenti volgono la propria azione didattica verso lo sviluppo del senso musicale degli alunni. L’offerta formativa dell’Istituto Comprensivo pone quindi l’accento sulle occasioni do maturazione logica, espressiva e comunicativa che la pratica della musica stimola, anche con alunni in condizione di svantaggio, fin dalle prime classi della scuola primaria per completare poi la formazione individuale nella scuola secondaria di I° con l’esperienza pratica dello strumento. ATTIVITÀ MUSICALE NELLA SCUOLA PRIMARIA Nell’anno scolastico 2010 – 2011 l’Istituto Comprensivo 1° è stato selezionato tra le 19 scuole venete (100 in tutta Italia) ritenute idonee per l’avvio di corsi di pratica strumentale rivolti agli alunni della scuola primaria, ai sensi del D.M. n. 8 del 31 gennaio 2011. Iniziative volte alla diffusione della cultura e della pratica musicale nella scuola, alla qualificazione dell’insegnamento musicale e alla formazione del personale ad esso destinato, con particolare riferimento alla scuola primaria Tali corsi sono destinati a implementare l’approccio alla pratica vocale e strumentale a partire dal terzo anno della scuola primaria e a fornire le competenze utili alla prosecuzione dello studio di uno strumento musicale, in maniera da diventare un’opportunità formativa propedeutica agli apprendimenti musicali della scuola secondaria di I grado. CORSI AD INDIRIZZO MUSICALE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO Presso l’Istituto Comprensivo 1° di Castelfranco Veneto, dall’anno scolastico 2008/2009 sono in ordinamento, nella scuola secondaria di primo grado di Treville, CORSI AD INDIRIZZO MUSICALE in virtù dei quali gli allievi possono scegliere di studiare uno strumento per tutta la durata del triennio. Con l’attivazione dell’indirizzo musicale l’Istituto si propone di: - concorrere a promuovere la formazione globale dell'individuo - consentire all’alunno di appropriarsi del linguaggio musicale inteso come mezzo di espressione e di comunicazione - fornire, per la loro elevata valenza espressiva e comunicativa, ulteriori occasioni di integrazione e di crescita anche ad alunni portatori di situazioni di svantaggio.
  21. 21. 21 Organizzazione del corso Gli alunni, in classe 5ª primaria, all’atto di iscrizione, possono fare richiesta dell’indirizzo musicale. Il corso triennale di insegnamento di strumenti ha inizio nella prima classe e si estende gradualmente, negli anni scolastici successivi, alla seconda e alla terza. Agli alunni, ad inizio d’anno, viene assegnato, considerando le attitudini rilevate dai docenti della materia con specifico test, effettuato entro trenta giorni dalla scadenza delle domande d’iscrizione al nuovo ordine di scuola, uno tra i seguenti strumenti: Chitarra, Clarinetto, Pianoforte e Violino L’esame attitudinale è indispensabile al corpo docente per individuare le reali potenzialità del bambino. Infatti, sulla base degli esiti ricavati dal test, delle considerazioni maturate dai docenti di strumento nel colloquio individuale, contestualmente alla realizzazione del test, verrà stilata una graduatoria di merito, con relativa assegnazione degli strumenti. Le preferenze potranno essere espresse nel colloquio e non risulteranno vincolanti in quanto l’assegnazione degli strumenti spetterà insindacabilmente alla commissione, che opererà sulla base degli esiti del test e del punteggio acquisito, orientando l’alunno verso lo strumento a lui più consono. La frequenza del corso di strumento e di teoria e lettura della musica è integrata dalle attività di musica d’insieme programmate nel corso dell’anno, a prescindere dal livello di capacità specifico di ogni allievo. Nella pratica d’insieme, oltre agli strumenti musicali in organico, è prevista l’utilizzazione di strumenti a percussione, nonché della voce e del canto. Sia la pratica corale che quella strumentale d’insieme costituiscono entrambe due aspetti fondamentali del “far musica”, in quanto pongono il preadolescente in relazione consapevole e fattiva con i propri compagni. Nella pratica individuale così come in quella collettiva, inoltre, sono previsti momenti di ascolto partecipativo, le cui modalità saranno definite nell’ambito della programmazione educativa e didattica di ciascun docente. Le attività di musica d’insieme saranno organizzate e svolte tenendo conto delle norme di sicurezza in relazione alla capienza di aule, auditorium, etc. Durante l’anno scolastico, in sintonia con i processi evolutivi del sistema, che privilegiano sempre di più gli spazi di autonomia nell’organizzazione della didattica (art.4 DPR 275/99: autonomia didattica), sarà possibile inglobare l’ora di teoria e lettura della musica nelle attività di musica d’insieme qualora i docenti ritenessero che la capacità di lettura, la competenza ritmica e la cura dell’intonazione possano svilupparsi concretamente in modo più efficace nella pratica collettiva. I docenti si riservano altresì di ridurre il numero di alunni partecipanti alle attività di musica di insieme, non solo sulla base delle capacità strumentali, bensì premiando soprattutto la motivazione e la disponibilità alla partecipazione attenta e disciplinata, senza preclusione alcuna, nel rispetto di tutti, compagni e insegnanti, condizione indispensabile per favorire l’ascolto reciproco, l’apprendimento, la maturazione e la crescita di ciascuno, nell’ottica di quella didattica inclusiva che costituisce l’asse portante del nostro Istituto.
  22. 22. 22 Presso la scuola secondaria di primo grado di Treville i corsi di strumento musicale sono gratuiti, si effettuano al pomeriggio tenendo conto degli impegni e delle richieste. La natura individualizzata dell’insegnamento strumentale non produce interferenze con la generale articolazione del quadro orario delle altre discipline. Oltre alle lezioni sopradescritte, sono previste partecipazioni a saggi, audizioni, rassegne e concorsi provinciali e nazionali, progetti legati a stagioni liriche e sinfoniche di teatri regionali, manifestazioni in collaborazione con enti e associazioni territoriali. ... Nel 2011 è stata stipulata una Convenzione con il Conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto, grazie alla quale l’Istituto Comprensivo e il Conservatorio di Musica collaborano nella promozione di percorsi formativi e azioni comuni, impegnando risorse e strutture, per il raggiungimento di tali obiettivi. materia modalità giorno cl. 1^ cl. 2^ cl. 3^ Teoria e lettura della musica lezioni collettive Lunedì 1ora 1ora 1ora Strumento musicale lezioni individuali giorno e ora-rio da con-cordare con le famiglie da 30 a 60 minuti da 30 a 60 minuti da 30 a 60 minuti Musica d’insieme lezioni collettive Lunedì 1ora 1ora
  23. 23. 23 La musica aiuta a crescere, a socializzare, a stare bene con se stessi e con gli altri, a trasmettere le proprie emozioni, ad arricchire le proprie conoscenze e competenze. L’insegnamento dello strumento “costituisce integrazione interdisciplinare ed arricchimento dell'insegnamento obbligatorio dell'educazione musicale nel più ampio quadro delle finalità della scuola media e del progetto complessivo di formazione della persona. Esso concorre, pertanto, alla più consapevole appropriazione del linguaggio musicale, di cui fornisce all'alunno preadolescente una piena conoscenza” (allegato A al DM 201/99). Impegno orario Il corso di strumento musicale è articolato in un’unica sezione (B) a partire dalla classe prima. Per gli alunni che scelgono liberamente di frequentare il corso di strumento musicale, tale quota oraria diviene obbligatoria e vincolante per tutto il triennio, essendo lo strumento musicale materia curricolare a tutti gli effetti. Al termine del triennio verrà verificata, nell’ambito del colloquio pluridisciplinare, la competenza musicale acquisita, sia sul versante della pratica esecutiva individuale e/o d’insieme, sia su quello della conoscenza teorica, e, una volta superato l’esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione, verrà rilasciata apposita certificazione delle competenze acquisite relative allo strumento. E’ fatto altresì obbligo agli alunni di seguire con lo stesso impegno, oltre al corso di strumento, anche le lezioni di teoria e lettura della musica come pure di musica d’insieme. Tutti gli alunni che chiedono l’iscrizione al corso musicale dovranno sottoporsi ad un test attitudinale, che consisterà in una prova di valutazione dell’abilità musicale comprensiva di prova scritta, orale e di curriculum scolastico-musicale. La commissione, composta dai docenti di strumento e presieduta dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato, provvederà autonomamente a definire l’assegnazione degli strumenti, scorrendo la graduatoria ricavata in seguito alla realizzazione del test. La commissione assegnerà gli strumenti, a proprio insindacabile giudizio, sulla base degli esiti del test e del punteggio acquisito, delle attitudini rilevate e dei posti annualmente disponibili al fine di salvaguardare un’ equa distribuzione degli alunni nelle diverse classi strumentali. Si cercherà comunque di garantire a chi ha già iniziato a suonare uno strumento da almeno un anno, risultandone peraltro in possesso, di poter continuare a farlo anche nel triennio. La frequenza deve essere continua, attiva e obbligatoria e prevede pertanto la necessità di giustificare durante l’anno tutte le assenze dalle lezioni di strumento sul proprio libretto personale, dal momento che la materia fa parte a pieno titolo della programmazione di classe e d’istituto e costituisce a tutti gli effetti attività didattica.
  24. 24. 24 VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE L’Istituto pone la valutazione come principio fondante dell’azione educativo-didattica: “ La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo.” (Indicazioni nazionali per il curricolo 2012). L’articolo 1 del decreto legislativo n.62/2017 afferma che la valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle alunne e degli alunni, concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo, documenta lo sviluppo dell’identità personale e promuove l’autovalutazione in relazione all’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze. L’ articolo 2 dello stesso d.l. inoltre dichiara che “ la valutazione è coerente con l’ offerta formativa delle istituzioni scolastiche, con la personalizzazione dei percorsi […] è effettuata dai docenti nell’ esercizio della propria autonomia professionale, in conformità con i criteri e le modalità definiti dal Collegio dei docenti..” La valutazione periodica e finale degli apprendimenti è riferita a ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (DM n.254/2012) e alle attività svolte nell’ambito di “Cittadinanza e Costituzione”. Per queste ultime, la valutazione trova espressione nel complessivo voto delle discipline dell’area storico-geografica, ai sensi dell’art.1 della legge n.169/2008 La valutazione viene espressa con voto in decimi e viene effettuata collegialmente dai docenti contitolari della classe per la scuola primaria e dal consiglio di classe per la scuola secondaria di primo grado. La valutazione del comportamento degli alunni (art.2) viene espresso, per tutto il primo ciclo, mediante un giudizio sintetico che fa riferimento allo sviluppo delle competenze di cittadinanza, allo Statuto delle studentesse e degli studenti e al Patto di corresponsabilità approvato dall’istituto.
  25. 25. 25 La valutazione è parte integrante della programmazione poiché è possibile valutare solo dopo aver fissato gli obiettivi e i metodi dell’attività didattica ed educativa. L’apprendimento è per definizione una modificazione del modo di pensare e di sentire che si traduce in comportamenti nuovi (non sapevo/so; non sapevo fare/so fare). Valutare significa, dunque, fissare criteri e sistemi per verificare se e in che misura si sia realizzato il cambiamento. Il sistema valutativo tiene conto:  della centralità dell’alunno (riferimento al processo individuale);  del valore formativo dell’iter valutativo (individuo-gruppo classe-autovalutazione del docente);  del diritto alla personalizzazione dei percorsi. L’Istituto Comprensivo 1° stabilisce un codice di autoregolamentazione sulle prove scritte ed orali in classe, fissando in sintesi quanto segue:  utilizzo sia di prove oggettive sia di prove non strutturate;  comunicazione agli alunni degli obiettivi, del metodo di misurazione e dei criteri di valutazione;  adeguato rapporto tra complessità dell’esercizio e disponibilità di tempo; effettuazione delle prove dopo accurato lavoro di preparazione;  prove graduate e prove semplificate per alunni in difficoltà. Le verifiche periodiche e sistematiche vertono su:  osservazioni sistematiche in itinere;  conversazioni guidate;  rielaborazioni orali e scritte;  test oggettivi (vero/falso, scelta multipla, completamento);  questionari;  grafici, manufatti  objective learning  compiti autentici Per rendere oggettiva la valutazione, nel caso di prove strutturate, si procede alla trasformazione in percentuale dei punteggi ottenuti e alla successiva attribuzione del voto numerico in base a una scala d’istituto (prove d’istituto).
  26. 26. 26 Per le prove non strutturate (scritte e orali) il voto in decimi viene attribuito sulla base del livello di raggiungimento degli obiettivi di apprendimento in riferimento al curricolo. Per alunni in difficoltà vengono definiti percorsi personalizzati/individualizzati, in modo da dare a ognuno la possibilità di sviluppare le proprie potenzialità. La valutazione delle aree disciplinari tiene conto non solo degli esiti delle verifiche ma anche dei seguenti fattori: impegno, partecipazione, interesse, progressi ottenuti rispetto alla situazione di partenza. Il Collegio dei Docenti ha deliberato di non attribuire voti inferiori al 4 (quattro) per la scuola secondaria di primo grado, non inferiori al 5 (cinque) per la scuola primaria. In relazione alle conoscenze, abilità, competenze e uso del linguaggio previsti dal curricolo, vengono concordati i seguenti criteri valutativi: SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA Descrittori 10 Ha una conoscenza esauriente e approfondita della disciplina Rielabora le conoscenze in modo personale Sa applicare le conoscenze a situazioni nuove Dimostra capacità critica Si esprime con un linguaggio ricco e appropriato 9 Ha una conoscenza completa della disciplina Rielabora le conoscenze in modo personale Sa applicare le conoscenze a situazioni nuove
  27. 27. 27 Si esprime con un linguaggio ricco e appropriato 8 Ha una conoscenza sicura della disciplina Rielabora le conoscenze in modo abbastanza sicuro Sa applicare le conoscenze a situazioni nuove Si esprime con un linguaggio chiaro e corretto 7 Ha una conoscenza abbastanza sicura della disciplina Assimila le conoscenze con una certa padronanza Sa applicare le conoscenze a situazioni analoghe in modo autonomo Si esprime con un linguaggio chiaro e corretto 6 Ha una conoscenza essenziale della disciplina Acquisisce la conoscenze in modo a volte mnemonico Sa in genere applicare le conoscenze a situazioni analoghe Si esprime con un linguaggio sufficientemente corretto 5 Ha una conoscenza parziale o carente della disciplina Acquisisce le conoscenze in modo frammentario/disorganico Anche se guidato rivela difficoltà nelle applicazioni delle conoscenze a situazioni analoghe Si esprime con un linguaggio impreciso/inadeguato
  28. 28. 28 La valutazione del comportamento per tutto il primo ciclo, in base all’art.2 del decreto legislativo n.62/2017, viene espresso mediante un giudizio sintetico che fa riferimento allo sviluppo delle competenze di cittadinanza e al Patto di corresponsabilità approvato dall’istituto. VALUTAZIONE PERIODICA E FINALE CON LA DESCRIZIONE DEI PROCESSI FORMATIVI (IN TERMINI DI PROGRESSI DELLO SVILUPPO CULTURALE, PERSONALE E SOCIALE) E DEL LIVELLO GLOBALE DI SVILUPPO DEGLI APPRENDIMENTI CONSEGUITI. Livelli: Esemplare Adeguato Generalmente adeguato Parzialmente adeguato Voci: Frequenza A. Assidua B. Regolare C. Saltuaria D. Sporadica SVILUPPO PERSONALE
  29. 29. 29 1. RISPETTO E CURA DI SE’ (gestione emozioni e frustrazioni) A. Riconosce ed esprime adeguatamente emozioni e sentimenti , affronta costruttivamente successi, contrarietà, errori ed insuccessi e manifesta un positivo rapporto con la propria fisicità B. Riconosce ed esprime abbastanza adeguatamente emozioni e sentimenti , affronta positivamente successi, contrarietà, errori ed insuccessi e manifesta un buon rapporto con la propria fisicità C. Riconosce ed esprime non sempre adeguatamente emozioni e sentimenti, affronta con qualche difficoltà successi, contrarietà, errori ed insuccessi e manifesta un rapporto con la propria fisicità abbastanza positivo D. Riconosce ed esprime con difficoltà emozioni e sentimenti, affronta poco adeguatamente successi, contrarietà, errori ed insuccessi e manifesta un rapporto non sempre positivo con la propria fisicità 2. PARTECIPAZIONE E INTERESSE A. Partecipa attivamente, con entusiasmo, e dimostrando vivo interesse B. Partecipa attivamente, dimostrando interesse C. Partecipa regolarmente, dimostrando interesse (per tutte/ per alcune attività didattico – educative) D. Partecipa su sollecitazione, dimostrando poco interesse (per tutte / per alcune attività didattico – educative) 3. IMPEGNO – L’alunno manifesta un: A. Impegno costante, consapevole e costruttivo B. Impegno costante, abbastanza consapevole e costruttivo C. Impegno non sempre costante e non sempre consapevole D. Impegno poco costante e poco consapevole 4. RESPONSABILITÀ E AUTONOMIA: A. Dimostra una spiccata autonomia nel gestire situazioni anche nuove con senso di responsabilità B. Dimostra una buona autonomia nell’affrontare situazioni anche nuove con senso di responsabilità C. Dimostra una certa autonomia nell’affrontare situazioni note con senso di responsabilità D. Dimostra poca autonomia nell’affrontare situazioni note con (poco) senso di responsabilità SVILUPPO SOCIALE E RELAZIONI
  30. 30. 30 1. RISPETTO E CURA DEGLI ALTRI E DELL’AMBIENTE (negoziazione dei conflitti): A. Riconosce le differenze e le valorizza, affronta costruttivamente e negozia i conflitti, rispetta e si prende cura dell’ambiente in cui vive B. Riconosce le differenze, affronta costruttivamente i conflitti e rispetta l’ambiente in cui vive C. Non sempre riconosce le differenze, affronta i conflitti e non sempre rispetta l’ambiente in cui vive D. Con difficoltà riconosce le differenze, inizia ad affrontare i conflitti e rispetta poco l’ambiente in cui vive 2. RISPETTO DELLE REGOLE: A. Conosce, condivide e rispetta le regole in diversi contesti B. Conosce e solitamente condivide e rispetta le regole in diversi contesti C. Conosce ma non sempre condivide e rispetta le regole in contesti abituali D. Conosce ma rispetta con difficoltà le regole in contesti noti 3. DARE E CHIEDERE AIUTO (atteggiamenti collaborativi e cooperativi; condivisione di esperienze e materiali): A. Condivide generosamente con i pari materiali ed esperienze, manifesta atteggiamenti di collaborazione e cooperazione nel dare e chiedere aiuto B. Condivide con i pari materiali ed esperienze, manifesta atteggiamenti di collaborazione nel dare e chiedere aiuto C. Non sempre condivide con i pari materiali ed esperienze, non sempre manifesta atteggiamenti di collaborazione nel dare e chiedere aiuto D. Condivide con i pari materiali ed esperienze con difficoltà, manifesta raramente atteggiamenti di collaborazione, non sempre riesce a dare e chiedere aiuto 4. (quindi, in particolare, ciononostante…) RELAZIONI CON PARI E ADULTI: A. Risulta ben integrato/a nella classe e si relaziona positivamente con gli adulti e con i pari B. Risulta integrato/a nella classe e si relaziona correttamente con gli adulti e con i pari C. Risulta abbastanza integrato/a nella classe e si relaziona selettivamente con gli adulti e con i pari D. Risulta poco integrato/a nella classe e si relazione con difficoltà con gli adulti e con i pari La valutazione descrive i processi formativi (in termini di progressi dello sviluppo personale, sociale e culturale) e il livello globale di sviluppo degli apprendimenti conseguiti. Tale giudizio ha lo scopo di far maturare la consapevolezza dei diritti e dei doveri degli studenti per promuovere comportamenti coerenti con il corretto esercizio di una cittadinanza responsabile. GIUDIZIO GLOBALE 1. Situazione di partenza (solo primo quadrimestre): A. Dimostra adeguate preconoscenze e un armonico sviluppo emotivo A. Dimostra preconoscenze abbastanza adeguate e uno sviluppo emotivo a volte disarmonico
  31. 31. 31 B. Dimostra preconoscenze non sempre adeguate e uno sviluppo emotivo spesso disarmonico C. Dimostra preconoscenze poco adeguate e uno sviluppo emotivo non adeguato all’età 1. Progresso nei PROCESSI FORMATIVI (non negli obiettivi) (sempre): A. Sta procedendo con sicurezza nel percorso formativo A. Sta procedendo regolarmente nel percorso formativo B. Sta procedendo con qualche incertezza nel percorso formativo C. Sta procedendo con (qualche) difficoltà nel percorso formativo 3. Sviluppo delle COMPETENZE A. Sa individuare e risolvere con sicurezza situazioni problematiche, organizzando i propri apprendimenti, contestualizzando, generalizzando e collegando le informazioni autonomamente. B.Sa individuare e risolvere situazioni problematiche, organizzando i propri apprendimenti, contestualizzando, generalizzando e collegando le informazioni. C. Sa individuare e risolvere semplici situazioni problematiche, prova ad organizzare i propri apprendimenti, cercando di contestualizzare e collegare le informazioni. D.Sa individuare e risolvere alcune semplici situazioni problematiche, non sempre sa organizzare e contestualizzare le informazioni. LIVELLO GLOBALE DI SVILUPPO DEGLI APPRENDIMENTI CONSEGUITO(sempre) A. Il livello globale di sviluppo degli apprendimenti risulta ottimo A. Il livello globale di sviluppo degli apprendimenti risulta buono B. Il livello globale di sviluppo degli apprendimenti risulta sufficientemente adeguato C. Il livello globale di sviluppo degli apprendimenti risulta non sempre in parte adeguato
  32. 32. 32 CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 122 del 22 giugno 2009, confermato dall’articolo 9 del decreto legislativo n.62/2017, prevede che al termine della classe quinta della scuola primaria e della classe terza della scuola secondaria sia rilasciata la certificazione delle competenze acquisite dagli alunni. La certificazione delle competenze rilasciata al termine del primo ciclo è integrata da una sezione predisposta e redatta a cura degli INVALSI, in cui viene descritto il livello raggiunto dall’alunno e dall’alunna nelle prove a carattere nazionale per italiano e matematica e da un’ulteriore sezione in cui si certificano le abilità di comprensione ed uso della lingua inglese. Nella scuola dell’Infanzia viene compilato il “Fascicolo Personale” che documenta il percorso di ogni bambino e contiene le schede di osservazione compilate e utilizzate per i colloqui individualizzati con i genitori. Nei documenti non ufficiali della scuola Primaria, vengono utilizzate modalità valutative non convenzionali concordate e condivise con alunni e famiglie. Sia per la scuola Primaria che per la scuola Secondaria di primo grado, il documento di valutazione è compilato al termine di ogni quadrimestre. Per la scuola Secondaria di primo grado sarà data adeguata comunicazione alle famiglie del percorso di apprendimento e dei risultati conseguiti, attraverso colloqui individuali e consegna di schede informative intermedie (bimestrali). Dall’anno scolastico 2017/18 l’Istituto ha adottato il modello Nazionale del Certificato delle Competenze ministeriale che accompagna gli alunni in uscita dal percorso formativo della scuola primaria e secondaria di primo grado SCHEDA DICERTIFICAZIONEDELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
  33. 33. 33 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE 1° 31033 CASTELFRANCO VENETO (Treviso) Via A. Volta, 3 - Tel. (0423) 49.35.95 - Fax (0423) 49.39.57 - Cod. Fisc. 81002050268 SITO INTERNET: www.iccastelfranco1.gov.it E-MAIL: tvic81500d@istruzione.it SCHEDA DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA Il Dirigente Scolastico Visti gli attid’ufficio relativialle valutazioniespresse dagli insegnantidi classe altermine della quinta classe della scuola primaria; tenuto conto delpercorso scolastico quinquennale; CERTIFICA che l’alunn … ………………………………………………...…………………………………......., nat … a ………………………………………………….…………….… il………………..………, ha frequentato nell’anno scolastico ..…. / …. la classe .… sez. …, con orario settimanale di ….. ore; ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati.
  34. 34. 34 Livello Indicatori esplicativi A – Avanzato L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli. B – Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite. C – Base D – Iniziale L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrand o di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese. L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.
  35. 35. 35 Competenze chiave europee 1 Competenze dal Profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione 2 Livello 1 Comunicazione nella madrelingua o lingua di istruzione Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati, di raccontare le proprie esperienze e di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. 2 Comunicazione nelle lingue straniere È in grado di affrontare in lingua inglese una comunicazione essenziale in semplici situazioni di vita quotidiana. 3 Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a problemi reali. 4 Competenze digitali Usa le tecnologie in contesti comunicativi concreti per ricercare dati e informazioni e per interagire con soggetti diversi. 5 Imparare ad imparare Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è in grado di ricercare nuove informazioni. Si impegna in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. 6 Competenze sociali e civiche Ha cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente. Rispetta le regole condivise e collabora con gli altri. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato, da solo o insieme agli altri. 7 Spirito di iniziativa e imprenditorialità Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in grado di realizzare semplici progetti. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. 8 Si orienta nello spazio e nel tempo, osservando e descrivendo ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche. 1 Dalla Raccomandazione 2006/962/CE del 18 dicembre 2006 del Parlamento europeo e del Consiglio. 2 Dalle “Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione 2012". D.M. n. 254 del 16 novembre 2012.
  36. 36. 36 Consapevolezza ed espressione culturale Riconosce le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime negli ambiti motori, artistici e musicali che gli sono più congeniali. 9 L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o extrascolastiche, relativamente a: ...................................................................................................................................................................................... Data …………………….. Il Dirigente Scolastico ……………………………………………
  37. 37. 37 SCHEDA PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE 1° 31033 CASTELFRANCO VENETO (Treviso) Via A. Volta, 3 - Tel. (0423) 49.35.95 - Fax (0423) 49.39.57 - Cod. Fisc. 81002050268 SITO INTERNET: www.iccastelfranco1.gov.it E-MAIL: tvic81500d@istruzione.it SCHEDA PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE Il Dirigente Scolastico Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti e ai giudizi definiti dal Consiglio di classe in sede di scrutinio finale; tenuto conto del percorso scolastico ed in riferimento al Profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione; CERTIFICA
  38. 38. 38 che l’alunn … ………………………………………………………………………………………..., nat … a……….…………………………………………………... il ……………………………….., ha frequentato nell’anno scolastico ..…. / ….. la classe .… sez. …, con orario settimanale di …. ore; ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati. Livello Indicatori esplicativi A – Avanzato L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli. B – Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite. C – Base L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese. D – Iniziale L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.
  39. 39. 39 Competenze chiave europee 3 Competenze dal Profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione 4 Livello 1 Comunicazione nella madrelingua o lingua di istruzione Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere e produrre enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. 2 Comunicazione nelle lingue straniere E’ in grado di esprimersi in lingua inglese a livello elementare (A2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento) e, in una seconda lingua europea, di affrontare una comunicazione essenziale in semplici situazioni di vita quotidiana. Utilizza la lingua inglese anche con le tecnologie dell’informazione e della comunicazione. 3 Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per analizzare dati e fatti della realtà e per verificare l’attendibilità di analisi quantitative proposte da altri. Utilizza il pensiero logico- scientifico per affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi. Ha consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse. 4 Competenze digitali Utilizza con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare le informazioni in modo critico. Usa con responsabilità le tecnologie per interagire con altre persone. 5 Imparare ad imparare Possiede un patrimonio organico di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di organizzare nuove informazioni. Si impegna in nuovi apprendimenti in modo autonomo. 6 Competenze sociali e civiche Ha cura e rispetto di sé e degli altri come presupposto di uno stile di vita sano e corretto. E’ consapevole della necessità del rispetto di una convivenza civile, pacifica e solidale. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato, da solo o insieme ad altri. 7 Spirito di iniziativa e imprenditorialità Ha spirito di iniziativa ed è capace di produrre idee e progetti creativi. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. E’ disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti. 3 Dalla Raccomandazione 2006/962/CE del 18 dicembre 2006 del Parlamento europeo e del Consiglio. 4 Dalle “Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione 2012". D.M. n. 254 del 16 novembre 2012.
  40. 40. 40 8 Consapevolezza ed espressione culturale Riconosce ed apprezza le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Si orienta nello spazio e nel tempo e interpreta i sistemi simbolici e culturali della società. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime e dimostra interesse per gli ambiti motori, artistici e musicali. 9 L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o extrascolastiche, relativamente a: ...................................................................................................................................................................................... Data. ………………. Il Dirigente Scolastico ………………………….
  41. 41. 41 IMPEGNO VALUTATIVO DEI DOCENTI .... PROVE INVALSI I test INVALSI sono delle prove scritte che hanno lo scopo di valutare i livelli di apprendimento degli studenti. L’articolo 4 del decreto legislativo n.62/2017 conferma la presenza della prova d’italiano e matematica nelle classi II e V primaria e introduce, solo nella classe quinta, una prova di inglese sulle abilità di comprensione e uso della lingua, coerente con il QCER, Quadro Comune Europeo di Riferimento delle lingue. Per quanto riguarda la scuola secondaria di primo grado, l’articolo 7 del suddetto decreto conferma la somministrazione delle prove INVALSI nella classe terza. Le prove riguardano italiano, matematica e inglese, non sono più parte integrante dell’Esame di Stato, ma rappresentano un momento distinto del processo valutativo e il loro superamento costituisce requisito indispensabile per l’ammissione all’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo d’istruzione. Esse si svolgeranno nel mese di aprile e saranno requisito di ammissione all’esame conclusivo del primo ciclo al termine del quale verranno rilasciate dall’INVALSI le certificazioni relative alle tre prove sostenute di Italiano, Matematica e Lingua Inglese. L’INVALSI sostiene i processi di valutazione e autovalutazione delle scuole fornendo strumenti utili di analisi dei dati resi disponibili alle scuole, dal sistema informativo del Ministero e dalle rilevazioni nazionali e internazionali degli apprendimenti. Definisce un quadro di riferimento, corredato di indicatori e dati oggettivi comparabili tra le diverse scuole del territorio nazionale, per l’elaborazione dei rapporti di autovalutazione il cui format è reso disponibile alle scuole entro ottobre di ogni nuovo anno scolastico. La restituzione dei risultati delle rilevazioni Invalsi degli apprendimenti alle singole scuole è oggetto di particolare attenzione da parte del nostro Istituto, in modo che i risultati stessi possano costituire, unitamente agli altri elementi conoscitivi in possesso alla scuola, la base per l’avvio dei processi di autovalutazione e di miglioramento. L'INVALSI, nell'intento di fornire informazioni affidabili e utili per la progettazione didattica, restituisce alle scuole i dati delle rilevazioni sugli apprendimenti, mettendo a confronto i risultati delle singole classi e della scuola con quelli di classi e scuole con pari condizioni sociali o vicine geograficamente e con l'Italia nel suo complesso. La lettura di questi dati permette di ottenere importanti informazioni per il miglioramento e il potenziamento dell'offerta formativa e delle pratiche
  42. 42. 42 didattiche. I dati restituiti dall'INVALSI riguardano fondamentalmente tre aspetti: - l'andamento complessivo dei livelli di apprendimento degli studenti della scuola rispetto alla media dell'Italia, dell'area geografica e della regione di appartenenza; - l'andamento delle singole classi nelle prove di italiano, di matematica e di inglese nel loro complesso; - l'andamento della singola classe e del singolo studente analizzato nel dettaglio di ogni singola prova. La lettura e l'interpretazione delle tavole e dei grafici possono essere quindi sia un utile strumento di diagnosi per migliorare l'offerta formativa all'interno della scuola, sia un mezzo per individuare aree di eccellenza e aree di criticità al fine di potenziare e migliorare l'azione didattica. La restituzione delle prove Invalsi sono pubblicate nel RAV (Rapporto di Auto Valutazione di Istituto) tramite il fascicolo scuola in chiaro. AUTOVALUTAZIONE Il Ministero della Pubblica Istruzione recentemente ha individuato le priorità strategiche del Sistema Nazionale di Autovalutazione (SNV) per gli anni scolastici futuri. L’autovalutazione è finalizzata al miglioramento della qualità dell’offerta formativa e degli apprendimenti ed è indirizzata: al rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza; alla riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli nazionali; alla valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione al cambio di grado tra ordine di scuole. Tutte le scuole del sistema nazionale di istruzione (statali e paritarie), sono state coinvolte in un percorso, di durata triennale, volto all'avvio e alla messa a regime del procedimento di valutazione. L'approccio è graduale e per fasi temporali successive. ll processo di valutazione, definito dal SNV, inizia con l'autovalutazione. Lo strumento che accompagna e documenta questo processo è il Rapporto di autovalutazione (RAV). Il rapporto è composto da più dimensioni ed è aperto alle integrazioni delle scuole per cogliere la specificità di ogni realtà senza riduzioni o semplificazioni eccessive. Il RAV fornisce una rappresentazione del nostro Istituto attraverso un'analisi del suo funzionamento e costituisce inoltre la base per individuare le priorità di sviluppo verso cui orientare il piano di miglioramento. I rapporti di autovalutazione (RAV) di tutte le scuole saranno pubblicati nella sezione “Scuola in Chiaro” sul sito del MIUR e del nostro Istituto.
  43. 43. 43 Il Sistema nazionale di valutazione (SNV) costituisce una risorsa strategica per orientare le politiche scolastiche, formative alla crescita culturale e per favorire la piena attuazione dell’autonomia della nostra istituzione scolastica. Per migliorare la qualità dell'offerta formativa e degli apprendimenti, l’SNV valuta l’efficienza e l’efficacia del sistema educativo di istruzione e formazione. PRIORITA’ Per l’attuazione del Piano di Miglioramento (PDM) il nostro Istituto ha individuato come obiettivo prioritario gli esiti degli studenti focalizzando l’attenzione sui risultati scolastici, sui risultati delle prove nazionali e sulle competenze chiave e di cittadinanza: La scuola si prefigge di realizzare tali priorità attraverso l’azione di miglioramento, tenuto conto delle indicazioni fornite dal Direttore Generale, nonché dell’analisi dei dati contenuti nel RAV (punti di forza e di debolezza/criticità). Di fatto, le priorità richiamate sono parte del PTOF e caratterizzano la mission dell’Istituto. ESITI DEGLI STUDENTI DESCRIZIONE DELLA PRIORITA’ DESCRIZIONE DEL TRAGUARDO RISULTATI SCOLASTICI Esiti degli scrutini Mantenere il numero degli ammessi alla classe successiva Garantire le percentuali raggiunte nell’a.s. 2014/2015, per entrambi gli ordini scolastici (primaria –second. di 1 grado)alla luce dei miglioramenti rispetto all’a.s. precedente.
  44. 44. 44 Trasferimenti e abbandoni Diminuire il numero degli abbandoni in corso d’anno. Diminuire il numero degli alunni trasferiti in uscita in corso d’anno Allineare il dato alle percentuali provinciali, avuto riguardo della specificità dei casi (il dato risulta comprensivo dei fenomeni migratori di stranieri, nomadi e giostrai) Portare tutte le classi all’interno dei parametri medi dell’istituto e comunque sotto la soglia provinciale. RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI Risultati Prove Nazionali Diminuire la varianza dei punteggi tra le classi dell’Istituto. Ridurre le differenze di punteggio tra le classi quinte della scuola primaria sia in italiano che in matematica allineandoli al dato del Nord- est. Diminuire la varianza tra le classi della primaria, soprattutto in matematica, allineandola al punteggio medio dell’istituto. COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINZANZA Ridurre comportamenti problematici e sanzioni disciplinari Ridurre, rispetto all’a.s. 14/15, del 10% il dato relativo alle azioni di intervento finalizzate al contrasto di episodi problematici nella scuola
  45. 45. 45 Adottare un sistema di valutazione delle competenze chiave e di cittadinanza secondaria di 1 grado. Servirsi di strumenti di valutazione delle competenze chiave (griglie di osservazione dei comportamenti, individuazione di indicatori, questionari). Adottare criteri comuni per la valutazione del comportamento. Costruire rubriche valutative. .... Ai fini dell’autovalutazione, inoltre, il nostro Istituto ritenendo la collaborazione e la trasparenza scuola- famiglia indispensabile per l’analisi dei bisogni e la ricerca delle risorse necessarie allo sviluppo globale dei ragazzi, proporrà la somministrazione di questionari di soddisfazione rivolti ai: - genitori delle classi terminali di ogni ciclo scolastico (infanzia – primaria – secondaria); - agli alunni di classe quinta primaria e terza media; - ai docenti e al personale ATA come strumento di monitoraggio relativo all’area della didattica, dell’organizzazione interna e delle relazioni.
  46. 46. 46 AREE DI PROCESSO E OBIETTIVI PRIORITARI La scelta degli obiettivi di processo, quali azioni concrete finalizzate al raggiungimento delle priorità, nasce dalla correlazione tra Processi ed Esiti e da un’accurata analisi delle aree sottese a questi ultimi. Va da sè che il raggiungimento degli obiettivi presuppone una pianificazione accurata delle attività/interventi che ne espliciti: responsabilità, tempi e momenti di monitoraggio. Il coinvolgimento del personale è strategico per la riuscita dell’azione e non può prescindere da un adeguato riconoscimento economico attraverso un mirato utilizzo del fondo dell’istituzione scolastica. Ovviamente, le diverse azioni dovranno essere strutturate e recepite sotto forma di progetti, sviluppate all’interno del POF e del Programma Annuale, con conseguente documentazione e discussione di fine anno scolastico, su attese e risultati. AREA DI PROCESSO DESCRIZIONE DELL’OBIETTIVO DI PROCESSO AREE DI PROGETTAZIONE CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE Attivare corsi di recupero e di potenziamento in periodi programmati dell’anno scolastico. Formulare prove d’Istituto comuni, iniziali e finali, relativamente alle discipline di italiano e matematica, per la classe quinta primaria e terza secondaria.  Lettura- Pivotti  In terza pronti per l’esame di matematica-Resente  Certificazione lingua spagnola DELE- Scarcella  Certificazione lingua inglese KET- Orsoni  Certificazione lingua tedesca FIT IN DEUTSCH- Basso  Recupero potenziamento- Bussolin, Bustreo  Latino – Matassini  Alla scuola dell’infanzia si impara a parlare meglio- Delesto  In prima si legge meglio- Delesto  In seconda si continua a leggere meglio- Delesto  predisposizione di prove comuni
  47. 47. 47 Costruire rubriche valutative secondo criteri comuni. Potenziare le attività di progettazione didattica dei dipartimenti. Perfezionare il curricolo verticale che dettagli le competenze per ciascun anno di corso.  Settimana della lettura- Scremin  Tante storie- Straffi  Più sport- Piovesan  Centro sportivo scolastico- Piovesan  Più sport a scuola- Murarotto  Prove concerto a scuola- Mariani  Lezioni concerto- Mariani  Verba manent- Dallan (Villarazzo)  Progetto sport e salute- Murarotto (Villarazzo)  Do you really want to climb?- Dallan (Villarazzo)  Noi redattori- Dallan (Villarazzo)  Un anno di musica- Marcon (Sant’Andrea)  Educazione ambientale e alla salute- Bussolin (Sat’Andrea)  Un libro per amico- Bonamigo (Sant’Andrea)  Aspettando Natale- Dallan (Villarazzo)  Natale insieme-Marcon (Sant’Andrea)  Letture insieme-Favero (Treville primaria)  Cittadini attivi- Montevecchi (Treville primaria)  Memoria e storia- Favero (Treville primaria)
  48. 48. 48 Rivedere i criteri di formazione delle classi in modo da garantirne l’omogeneità. Costruire ed adottare un curriculo delle competenze chiave e di cittadinanza insieme a strumenti di valutazione delle stesse (griglie di osservazione dei comportamenti, individuazione di indicatori, questionari). Adottare criteri comuni per la valutazione del comportamento. AMBIENTI DI APPRENDIMENTO Promuovere l’utilizzo condiviso di metodologie didattiche innovative. Potenziare attività e progetti finalizzati allo sviluppo di competenze sociali e civiche.  Progetto scrittura –Matassini  Storie da raccontare – Daniel (Borgo Padova Infanzia)  Il libro del cuore – Daniel (Borgo Padova Infanzia)  Avviamento della pratica strumentale- Cucchia (Trevile primaria)  Nonno imparo da te- Piccolotto (Villarazzo)  A scuola dalla nostra cara Terra- Piccolotto (Villarazzo)  Rincorriamo l’a-normalità – Sagredin  Spazio ascolto – Stefanelli  Educazione all’affettività – Martinello
  49. 49. 49 Ridurre gli episodi di esclusione e i fenomeni di bullismo nella scuola secondaria di 1 grado.  Educazione socio-affettiva – Bonamigo  Attività di costituzione e cittadinanza – Favero (plesso primaria Treville)  Sicurezza “626” – Tiatto  Educazione stradale – Battistella/Trentin  Spazio ascolto INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE Potenziare le attività pomeridiane che utilizzino modalità di tutorato tra pari.  Aiutati che il compagno ti aiuterà- Sagredin CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO Utilizzare i risultati delle prove finali delle classi quinte della scuola primaria per la formazione omogenea delle future classi prime della scuola secondaria.  Continuità: incontri con docenti classe quinta primaria- Marconato  Scuola aperta/lezione aperta- Marconato  Scuola aperta infanzia/primaria- Battistella, Piccolotto  Passaggio informazioni Nido/Scuola Infanzia/Scuola Primaria- Battistella, Piccolotto  Continuità Infanzia/Primaria- Battistella Piccolotto  Accoglienza d’Istituto (Tutti i plessi)  Flauto dolce- Bussolin (Mariani)  Siamo pronti? (prove concordate di passaggio fra V e I)
  50. 50. 50 ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA Organizzare l’orario scolastico che consenta un razionale utilizzo delle risorse umane (organico dell’autonomia) e finanziarie. SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE Incentivare attività di recupero pomeridiano in collaborazione con Associazioni/Istituzioni presenti nel territorio. Matite colorate Progettualità delle Funzioni Strumentali .... AREA DELL'INCLUSIONE L'area si occupa dell'inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES), pertanto include alunni con caratteristiche diverse quali:  alunni con disabilità;  alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA);
  51. 51. 51  alunni con Disturbi Evolutivi Specifici (DES);  alunni stranieri di nuova alfabetizzazione, alunni adottati o in affido, alunni con particolari situazioni familiari che determinano difficoltà a livello emotivo; alunni nomadi (BES generico). Le diverse categorie indicate sono regolate da leggi o circolari diverse che, in alcuni casi, danno diritto all'assegnazione delle risorse quali gli insegnanti di sostegno, come nel caso degli alunni disabili, per le altre categorie, invece, vengono indicati strumenti e supporti didattici che garantiscono agli studenti il diritto al successo scolastico. La presente pianificazione nasce dalla necessità di supportare questi alunni nel loro percorso didattico affinché acquisiscano la strumentalità necessaria per l'acquisizione di autonomia di lavoro e di studio. Nel definire la progettualità di Istituto si deve necessariamente analizzare quali mezzi e strumenti sono presenti e operativi allo stato attuale per individuare le aree di carenza, che necessitano di miglioramento, e quali nuove strutture introdurre per la proposta di interventi mirati. Un punto di forza dell'Istituto è rappresentato dai progetti di identificazione dei fattori di rischio di sviluppo di difficoltà di apprendimento per la scuola dell'infanzia “Impariamo a parlare meglio alla scuola dell'infanzia” e il progetto “In classe prima si legge meglio” per identificare precocemente gli alunni che potrebbero sviluppare un disturbo specifico di apprendimento. Entrambi i progetti rispondono all'accordo tra Ufficio Scolastico Regionale e Regione Veneto il quale prevede un iter preciso che le scuole devono seguire prima di segnalare un alunno per difficoltà scolastiche ai Servizi per l'età evolutiva di riferimento. Tale iter prevede la somministrazione di prove o di un questionario osservativo; training specifico della durata di almeno tre mesi sulle difficoltà rilevate; retest o ri - somministrazione del questionario per rilevare gli ambiti di miglioramento o di permanenza di difficoltà. Area della disabilità Bisogni rilevati: l'Istituto accoglie mediamente una quarantina di alunni con disabilità certificata (Legge 104/92) e circa la metà è in situazione di gravità (art. 3 comma 3 Legge 104/92). I docenti specializzati per il sostegno assegnati a questi alunni rispondono a progetti di deroga tratti dal PDF e PEI personali, e assegnati dall'Ufficio Scolastico Territoriale (USP). Area critica: 1) la quantità oraria dell’insegnante di sostegno nell’accompagnamento degli alunni che non rientrano nelle situazioni di gravità ma che hanno difficoltà nel permanere in classe per i tempi necessari; difficoltà di apprendimento, motivazione e memorizzazione. Per questi la quantità oraria di insegnante specializzato per il sostegno risulta rispetto ai loro bisogni, nella relazione con il gruppo classe e nella motivazione personale ad apprendere. 2) sostegno all’integrazione degli alunni disabili nel passaggio da un ordine di scuola all’altro sia per gli aspetti di guida nella comprensione del funzionamento della nuova scuola sia come accompagnamento negli apprendimenti relativi alle discipline scolastiche.
  52. 52. 52 Obiettivi da perseguire: - sostenere l’integrazione scolastica e sociale dell’alunno attraverso l’uso di strategie relazionali e didattiche che gli permettano di seguire il lavoro del gruppo sezione/classe; - dare continuità e aggiungere sostanza al percorso di apprendimento dell’alunno; - motivare all’apprendimento; - sostenere la memorizzazione; - sostenere l’apprendimento attraverso il fare. Modalità di attuazione: - scheda di osservazione dell’alunno per registrare la situazione pre-intervento e individuare i punti di forza e aree di difficoltà; - Dall’osservazione dei punti di forza stendere un piano di lavoro, da concordare con i docenti curricolari e di sostegno, che tenga conto della valorizzazione della persona nella relazione con i pari; - Individuare attività basate su compiti autentici, da realizzarsi in gruppi di lavoro, dove i contenuti da veicolare o esercitare trovino una loro naturale collocazione; - Semplificazione delle attività proposte alla sezione/classe per mantenere l’alunno agganciato al lavoro del gruppo di appartenenza; - proposta di attività per tappe semplificate e molto dettagliate; - proposta di materiali di lavoro con un unico contenuto, mirato e poco impegnativo a livello di tempi di esecuzione; - anticipazione degli argomenti futuri per creare agganci cognitivi e preconoscenze finalizzate alla facilitazione della memorizzazione; - uso di gratificazioni che diano visibilità all’interno del gruppo classe (cartelloni dell’attività, coloritura di parti di un disegno da usare come rinforzo positivo…) . Valutazione Strumenti operativi - scheda di raccolta dati iniziale e finale rispetto ad aspetti relazionali (adulti e pari); a modalità operative ( tempi di lavoro, capacità di completare un semplice compito in autonomia); memoria di lavoro, memoria a breve e lungo termine; stili cognitivi; atteggiamento (collaborativo, oppositivo, passivo …); interessi personali; aree disciplinari: punti di forza, punti di debolezza … Indicatori: - analisi dei cambiamenti avvenuti attraverso la comparazione dei dati presenti nella scheda osservativa in fase iniziale e finale;
  53. 53. 53 - numero di elementi di gratificazione a breve e medio termine utilizzati; Descrittori: - diario di bordo per registrare l’evolversi del percorso e le fasi significative; - valutazione dei risultati in termini di partecipazione e interesse (a cura dei docenti); Area dei Disturbi Specifici di Apprendimento (BES) Legge 170/2010 e dei Disturbi Evolutivi Specifici (DES) Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e successive Bisogni rilevati: La scuola aderisce a progetti in collaborazione con la rete territoriale CTI per l’identificazione di fattori di rischio e di individuazione precoce delle difficoltà di apprendimento con la finalità di avviare percorsi personalizzati di recupero che mirano a distinguere la presenza di disturbi dell’apprendimento dalle difficoltà di apprendimento. In entrambi i casi l’intervento messo in atto è efficace per l’alunno ma mentre primo caso si dovrà procedere verso l’invio al Servizio AUSLL per la certificazione del disturbo, nel secondo caso sarà sufficiente un intervento sistematico e progressivo messo in atto dalla scuola. Area di criticità: 1) rispetto all’alunno: individuare risorse per progettare e realizzare interventi personalizzati finalizzati al recupero delle aree di difficoltà e all’avvio di processi meta cognitivi che aiutino lo studente ad acquisire consapevolezza rispetto alle proprie capacità e difficoltà. 2) individuare nei plessi uno spazio neutro e un docente esperto in grado di accogliere e contenere gli alunni con disturbi del comportamento; 3) rispetto alla classe: avere un gruppo classe accogliente in grado di accettare la diversità e a sostenere la motivazione all’apprendimento dell’alunno con difficoltà di apprendimento attraverso un atteggiamento non giudicante. 4) rispetto ai docenti: essere formati e informati rispetto ai Disturbi dell’apprendimento e del comportamento, saper leggere una diagnosi; competenza rispetto alle strategie didattiche e all’uso di strumenti compensativi e dispensativi. 5) Rispetto alle famiglie: dialogare e condividere la progettualità educativa rispetto al percorso scolastico del figlio nel rispetto dei ruoli e delle competenze. Obiettivi da perseguire: 1) Individuare e proporre strategie didattiche che portino l’alunno all’autonomia di lavoro; 2) sostenere gli alunni in difficoltà o con possibile disturbo nelle classi in cui non sono previsti interventi o progetti ad hoc (classi II, III, IV, V scuola primaria; I, II, III secondaria) attraverso progetti specifici; 3) accogliere e accompagnare gli alunni con disturbi del comportamento; 4) programmare interventi plurisettimanali utilizzando training con l’utilizzo di strumenti standardizzati o pubblicati; 5) avviare percorsi mirati con continuità e per tempi adeguati;
  54. 54. 54 6) conoscenza e diffusione di tecnologie specifiche da utilizzare a scuola e in famiglia a cura del CTI e CTS territoriali; 7) fornire ai docenti strumenti informativi per comprendere la tipologia di disturbo, facilitare la lettura della diagnosi e diffondere le procedure previste dalla normativa in materia; 8) creare alleanze con le famiglie per condividere metodologie didattiche, strumenti e interventi; 9) aiutare l’alunno a maturare atteggiamenti meta cognitivi rispetto alle proprie difficoltà per evolvere e utilizzare strategie di aiuto nei momenti in cui queste si rendano necessarie. Modalità di attuazione: - test di avvio di attività: prova di lettura (correttezza e velocità), prova di scrittura (va registrato il numero di errori), prova di comprensione e di attenzione. - Griglia osservativa sull’atteggiamento dell’alunno rispetto alla scuola (partecipazione: numero interventi spontanei in classe; stile cognitivo, atteggiamento rispetto al compito …) - Partendo dalla rilevazione iniziale stendere un piano di lavoro, concordato con i docenti curricolari, che consideri le strategie adeguate rispetto alle difficoltà dell’alunno in rapporto ai compiti assegnati e allo stile di apprendimento. - I passaggi irrinunciabili in fase di apprendimento che devono essere rispettati e potenziati e sono:  L’accesso alle informazioni: in questa fase l’alunno con problemi di apprendimento o di attenzione ha difficoltà di decodifica, di memoria di lavoro e di memoria a breve e lungo termine;  Va sostenuta la comprensione: attraverso l’uso di strategie che portino l’alunno all’autonomia personale nell’organizzazione e nell’esecuzione del lavoro scolastico;  I materiali devono facilitare la rielaborazione e la selezione delle informazioni per aiutare lo studente nel capire e nel ricordare;  La memorizzazione va supportata attraverso strumenti quali immagini, mappe e tabelle;  Il recupero dei contenuti e quindi l’esposizione orale o scritta non deve essere intesa come ripetizione di quanto appreso in forma meccanica, ma come allenamento ad esprimersi anche se con il supporto di mappe.  Individuare attività basate su compiti autentici, da realizzarsi in gruppi di lavoro, dove i contenuti da veicolare o esercitare trovino una loro naturale collocazione;  Facilitare la presentazione del compito fornendo consegne uniche , supportate da immagini, con interlinea 1,5;  Pianificazione di interventi brevi che tengano conto dei tempi di attenzione dell’alunno;  Introduzione di organizzatori anticipati quali le routine, schede predisposte , mappe… per la pianificazione e la realizzazione del lavoro;  Uso di software e programmi informatici da utilizzare come strumenti compensativi;  Condivisione di strumenti e strategie con le famiglie;  Pianificazione dei tempi di lavoro per casa;  Formazione per i docenti in collaborazione con la rete territoriale CTI e il CTS, l’AULSS 2, docenti esperti.
  55. 55. 55 Valutazione Strumenti operativi  scheda di raccolta dati iniziale e finale rispetto a aspetti relazionali (adulti e pari); a modalità operative ( tempi di lavoro, capacità di completare un compito in autonomia); memoria di lavoro, memoria a breve e lungo termine; stili cognitivi; atteggiamento (collaborativo, oppositivo, passivo …); interessi personali; aree disciplinari; punti di forza, punti di debolezza; atteggiamento rispetto al compito (applicazione, evitamento, realizzazione minima, realizzazione parziale, rifiuto …); atteggiamento verso la scuola.  test iniziale e finale per registrare i dati relativi a lettura, scrittura, comprensione, attenzione. Indicatori:  analisi dei cambiamenti avvenuti attraverso la comparazione dei dati presenti nella scheda osservativa in fase iniziale e finale;  uso di schede di meta cognizione compilate a cura dell’alunno;  analisi iniziale e finale del numero di errori presenti nella lettura, in un testo scritto, in un calcolo matematico;  lavoro in autonomia: registrare periodicamente i tempi di lavoro autonomo rispetto a un compito di media difficoltà. Descrittori:  diario di bordo per registrare l’evolversi del percorso e le fasi significative;  valutazione dei risultati in termini di partecipazione e interesse rispetto al lavoro personalizzato e rispetto al lavoro nel gruppo classe (a cura dei docenti).  Valutazione del proprio lavoro in termini meta cognitivi (a cura dello studente) Alunni stranieri di nuova alfabetizzazione, alunni adottati o in affido, alunni con particolari situazioni familiari che determinano difficoltà a livello emotivo; alunni nomadi (BES generico). Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e successive L’Istituto utilizza una modulistica ad hoc che viene finalizzata all’identificazione degli alunni BES da parte dei consigli di Intersezione, Interclasse e classe. Attraverso questi strumenti e la conseguente compilazione del PDP vengono tutelati gli studenti con situazioni personali particolari per il tempo ritenuto necessario o per l’intera annualità. Ogni rilevazione viene condivisa con la famiglia dell’alunno. La presente programmazione di interventi viene integrata e completata dal progetto stilato dal gruppo di lavoro sulle “Pari opportunità”. Bisogni rilevati: - Necessità di dare agli alunni stranieri o provenienti da adozioni internazionali, di nuovo arrivo, uno spazio e un tempo dedicato alla prima alfabetizzazione;
  56. 56. 56 - Formazione dei docenti rispetto all’accoglienza degli alunni stranieri sia per gli aspetti di tipo organizzativo ma anche didattico e relazionale; - Formazione dei docenti rispetto alle criticità che gli alunni adottati possono manifestare; - Dare risposta immediata alle situazioni di vita imprevedibili che colpiscono le famiglie dei ragazzi; - Garantire continuità al percorso educativo degli alunni nomadi o giostrai. Obiettivi da perseguire: - Essere preparati come scuola a ricevere tutti gli alunni indipendentemente dalle origini e dalla storia personale offrendo loro un ambiente sereno e accogliente; - Essere in grado di offrire agli alunni risposta ai bisogni sociali e di apprendimento; - Formazione dei docenti rispetto alle problematiche specifiche e alle strategie adeguate alle diverse situazioni; - Creare degli spazi di ascolto per alunni in particolare difficoltà emotiva. Modalità di attuazione: - Creazione di uno spazio di accoglienza per la prima alfabetizzazione; - Personalizzazione gli interventi; - Uso di test di inizio e fine attività finalizzati alla registrazione dei risultati - Interventi mirati per gruppi di livello; - Progettazione di interventi con modalità cooperative o di peer education. - Strumenti operativi - Questionario (progetto gruppo “Pari opportunità”). Indicatori: - Test di ingresso e finale - numero di interventi realizzati e numero di interventi ai quali ha partecipato ogni singolo alunno; - Numero di parole apprese (stima); - Completezza delle frasi; - Capacità di realizzare un semplice compito scritto in autonomia in lingua italiana; Descrittori: - diario di bordo per registrare l’evolversi del percorso e le fasi significative;
  57. 57. 57 - livello di partecipazione registrato; livello di percezione di sè da parte dell’alunno rispetto al percorso effettuato. PERCORSI DI CITTADINANZA ATTIVA, DI EDUCAZIONE INTERCULTURALE E ALLA PACE BISOGNO:  Interiorizzazione delle regole OBIETTIVI A BREVE E LUNGO PERIODO:  Conoscenza delle regole scolastiche  Riflessione dei comportamenti positivi e negativi degli alunni all’interno del percorso scolastico  Interiorizzazione delle regole e del comportamento che ne deriva  Assumere comportamenti corretti per la sicurezza, la salute propria e altrui, rispettando persone cose e ambiente MODALITÀ DI ATTUAZIONE E VERIFICA:  Normale attività in classe nelle varie discipline  Partecipazione alla costruzione delle regole della classe con contributi personali  Feste varie attuate nell’Istituto  Attività organizzate con varie associazioni del territorio  Progetti attuati dal Consiglio Ragazzi MISURABILITÀ DEI RISULTATI:  Osservazioni sistematiche del rapporto con l’ambiente, pari e adulti  Numero di segnalazioni positive o negative nel registro di classe e nel diario personale  Qualità delle feste e attività organizzate BISOGNO:  Inclusione OBIETTIVI A BREVE E LUNGO PERIODO:  Sviluppare la consapevolezza di sé al fine della creazione della propria identità personale del riconoscimento dell’identità altrui  Accoglienza di tutti nel rispetto delle diversità di ciascuno  Individuazione delle affinità nella consapevolezza delle diversità  Progettare e realizzare insieme nelle potenzialità delle diversità  Promuovere la conoscenza di culture diverse MODALITÀ DI ATTUAZIONE E VERIFICA:  Attività di accoglienza di inizio anno per gli alunni in entrata  Lavori collettivi di ricerca, scambio e comunicazione in itinere  Attività in forma laboratoriale
  58. 58. 58  Attività di accoglienza per gli alunni stranieri che entrano in corso d’anno  Attività di inserimento degli alunni diversamente abili  Partecipazione a progetti in collaborazione con enti locali  Progetti attuati dal Consiglio Ragazzi MISURABILITÀ DEI RISULTATI:  Clima sereno nelle classi  Risultati positivi nei processi d’apprendimento  Aumento e diminuzione delle segnalazioni negative nel registro di classe e nel diario personale BISOGNO  Stare bene a scuola educando alla Pace OBIETTIVI A BREVE E LUNGO PERIODO:  Riflettere sui conflitti personali  Strategie per superare i conflitti personali educando alla Pace  Saper collaborare con tutti al di là dei sentimenti di simpatia e antipatia  Aiutare chi è in difficoltà, riconoscendo il valore della solidarietà  Conoscenza dei conflitti nel mondo riconoscendo l’importanza e le difficoltà nel mantenere un clima di pace MODALITÀ DI ATTUAZIONE E VERIFICA:  Riflessione sui momenti di conflitti quotidiani  Lavori di gruppo, attraverso il cooperative-learning, circle-time, modeling, peer tutoring  Osservazioni sistematiche in itinere  Progetti attuati dal Consiglio Ragazzi  Partecipazione alle feste e attività relative alla Pace realizzate nel comune di Castelfranco dalle varie associazioni di volontariato  Partecipazione a concorsi sulla Pace  Studio della storia e della geografia MISURABILITÀ DEI RISULTATI:  Diminuzione dei conflitti  Clima più sereno in classe  Risultati positivi nei processi d’apprendimento  Aumento o diminuzione delle segnalazioni negative nel registro di classe e nel diario personale  Qualità delle feste e attività organizzate BISOGNO:  Democrazia e legalità
  59. 59. 59 OBIETTIVI A BREVE E LUNGO PERIODO:  Promuovere i valori dell’onestà, della correttezza e della legalità  Assumere comportamenti corretti per la sicurezza, la salute propria e altrui, rispettando persone cose e ambiente  Conoscere la Carta dei diritti dell’uomo e dell’infanzia  Conoscere alcuni articoli della nostra costituzione  Conoscere la storia della Repubblica  Conoscere l’Inno d’Italia e comprenderne il suo significato MODALITÀ DI ATTUAZIONE E VERIFICA:  Riflettere nelle azioni quotidiane per sottolineare comportamenti onesti o disonesti  Commemorare alcune date importanti della nostra Repubblica  Cantare l’Inno d’Italia in occasione delle commemorazioni  Progetti attuati dal Consiglio Ragazzi MISURABILITÀ DEI RISULTATI:  Diminuzione di comportamenti scorretti/furbi  Benessere delle minoranze: diversamente abili, alunni con bisogni specifici, stranieri  Diminuzione dei conflitti e delle segnalazioni negative  Partecipazione attiva degli alunni nelle attività della scuola INTERVENTI DI PRIMA ALFABETIZZAZIONE PER ALUNNI DI PRIMO INSERIMENTO NEL SISTEMA SCOLASTICO ITALIANO E STEP SUCCESSIVI Bisogni:  Definire pratiche comuni all’interno delle scuole dell’Istituto in tema di accoglienza di alunni stranieri  Facilitare l’ingresso di bambini e ragazzi di altra nazionalità nel sistema scolastico e sociale  Favorire un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione Obiettivi a breve e a lungo termine:  Definire pratiche condivise all’interno delle varie scuole facenti parte dell’Istituto Comprensivo in tema di accoglienza di alunni stranieri  Sostenere gli alunni neo arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto  Facilitare la loro accoglienza e integrazione  Fornire gli elementi base per la conoscenza della lingua italiana

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