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  1. il periodico di informazione sulla sanità integrativa Marzo Aprile 2023 Anno X N°54 EMDR: approccio terapeutico per il trattamento del trauma psicologico acuto e cronico > SALUTE Endometriosi, l’importanza dell’informazione come strumento di prevenzione > WELFARE Il welfare visto da un imprenditore > ATTUALITÀ Magic injections. Alla ricerca dell’antidiabetico che fa dimagrire: la semaglutide Diagnosi precoce del disturbo dello spettro autistico: storie di difficoltà e di vittorie
  2. PERIODICO BIMESTRALE DI INFORMAZIONE SULLA SANITÀ INTEGRATIVA Anno X - Marzo/Aprile 2023 - N°54 DIRETTORE RESPONSABILE Nicoletta Mele DIRETTORE EDITORIALE Ing. Roberto Anzanello COORDINAMENTO GENERALE Health Italia HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Nicoletta Mele Alessia Elem Michela Dominicis Alessandro Notarnicola Riccardo Troiano DIREZIONE E PROPRIETÀ Health Italia SpA c/o Palasalute - Via di Santa Cornelia, 9 00060 - Formello (RM) www.healthitalia.it ISCRITTO PRESSO IL REGISTRO STAMPA DEL TRIBUNALE DI TIVOLI n. 2/2016 - diffusione telematica n.3/2016 - diffusione cartacea 9 maggio 2016 IMMAGINI © AdobeStock Pexels Scarica Health Online in versione digitale su www.healthonline.it Per info e contatti: mkt@healthonline.it ***** ® 2022 Health Italia S.p.A. - Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte può essere riprodotta in alcun modo senza permesso scritto del direttore editoriale. Articoli, notizie e recensioni firmati o siglati esprimono soltanto l’opinione dell’autore e comportano di conseguenza esclusivamente la sua responsabilità diretta.
  3. S OMMA R IO Telemedicina, sanità pubblica e sanità integrativa 04 a cura di Roberto Anzanello EDITORIALE Disabilità e riabilitazione: da “6Insuperabile” al modello innovativo del Veneto presentato dal centro multidisciplinare “In Cavanis” 06 di Alessandro Notarnicola ATTUALITÀ Il welfare visto da un imprenditore Dal welfare state al welfare community: il tempo nuovo della solidarietà 32 42 46 EMDR: approccio terapeutico per il trattamento del trauma psicologico acuto e cronico 24 di Riccardo Troiano di Michela Dominicis della Redazione Diagnosi precoce del disturbo dello spettro autistico: storie di difficoltà e di vittorie Endometriosi,l’importanza dell’informazione come strumento di prevenzione Gruppo Health Italia: presenta il primo progetto di healthfit e telemedicina per i centri sportivi Magic injections. Alla ricerca dell’antidiabetico che fa dimagrire: la semaglutide di Nicoletta Mele di Nicoletta Mele della Redazione di Alessandro Notarnicola 10 20 40 14 di Nicoletta Mele IN EVIDENZA SOCIALE WELFARE Asma allergica, tutto quello che c’è da sapere Tutela costante del bene “Salute” Banca delle Visite e le iniziative di sostenibilità sociale per le aziende 16 34 La Repubblica Salute – Roma di Alessia Elem SALUTE FOCUS
  4. 04 TELEMEDICINA, SANITÀ PUBBLICA E SANITÀ INTEGRATIVA In un mondo governato dalla velocità di valutazione e, a volte, condizionato dalla superficialità del giudizio, si rischia di perdere il senso della prospettiva e diviene indispensabile andare alla radice delle problematiche da affrontare. Per esempio, quando si argomenta sulla Telemedicina bisogna essere certi di avere ben compreso il significato di quello che può essere definito un articolato modello tecnologico organizzato, per poi comprendere quali criteri valutativi applicare. Le linee di indirizzo nazionali sulla Telemedicina elaborate dal governo specificano che “per Telemedicina si intende una modalità di erogazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso a tecnologie innovative, in particolare alle Information and Communication Technologies (ICT), in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (o due professionisti) non si trovano nella stessa località. La Telemedicina comporta la trasmissione sicura di informazioni e dati di carattere medico nella forma di testi, suoni, immagini o altre forme necessarie per la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e il successivo controllo dei pazienti. La Telemedicina deve altresì ottemperare a tutti i diritti e obblighi propri di qualsiasi atto sanitario. Si precisa che l’utilizzo di strumenti di Information and Communication Technology per il trattamento di informazioni sanitarie o la condivisione on line di dati e/o informazioni sanitarie non costituiscono di per sé servizi di Telemedicina.” Il nodo della questione è che la Telemedicina è un insieme di processi coerenti tra di loro che permettono di ottenere delle valutazioni cliniche del paziente, quindi è un sistema complesso con diverse componenti come, a titolo di esempio, la tele visita, il teleconsulto, il monitoraggio dei parametri sanitari, ma anche i referti e la loro gestione, i sistemi informatici di supporto, i device, i medici, i sistemi di pagamento e tutti gli aspetti che consentono di avere in un percorso definito tutti gli elementi necessari. La differenza sta nel fatto che esercitare una di queste attività, come ad esempio produrre device sanitari oppure gestire le tele visite, non significa per questo operare la Telemedicina bensì essere operatori di una parte, sanitaria, tecnologica od operativa che sia, della Telemedicina. È necessario essere consapevoli, per non fare confusione e dare la corretta prospettiva alle varie attività, che realizzare e gestire un sistema completo di Telemedicina significa progettare e far funzionare tutte queste attività in un unico sistema, nel quale l’individuo che intende avvalersene possa misurare i propri parametri sanitari, farli controllare da un medico specializzato, a cura di Roberto Anzanello #EDITORIALE Milanese, ho maturato un’esperienza ultra ventennale nel settore assicurativo e finanziario, occupandomi sia dei prodotti che del marketing e dello sviluppo commerciale, fino alla direzione di compagnie assicurative, nazionali ed estere. Nel 2005 sviluppo un progetto di consulenza e strategia aziendale che ha consentito di operare con i maggiori player del settore assicurativo per realizzare piani strategici di sviluppo commerciale. Dal 2009 mi occupo di Sanità Integrativa, assumendo la carica di Presidente ANSI, Associazione Nazionale Sanità Integrativa eWelfare, e contestualmente di Health Holding Group, importante realtà del settore. Dal 2016 sono presidente di Health Italia, una delle più grandi realtà nel panorama della Sanità Integrativa Italiana e società quotata in Borsa sul mercato Euronext Growth Milan.
  5. 05 ricevere un referto ed avere un’area protetta dove inserirlo, effettuare dei controlli, pagare le prestazioni, fissare gli appuntamenti e/o dei piani di vista programmati, Insostanza,possiamodirecheesistonoogginelnostropaesemoltioperatorinelcampodellaTelemedicina, ma molto pochi sistemi organizzati che possano definirsi tali. Specificato bene cosa si intende quando si discerne di Telemedicina è opportuno anche comprendere, altrettanto bene, quali utilizzo di questo importante strumento si possa fare, perché la Telemedicina è un sistema che può modificare sensibilmente tempi, costi, accessibilità e prossimità delle cure mediche. È facile comprendere che la Telemedicina ha un immediato utilizzo nel monitoraggio dei malati cronici che, invece di sottoporsi a tortuosi e faticosi percorsi di cura, possano da remoto farsi controllare, a scadenze predefinite, la loro situazione sanitaria, riducendo notevolmente costi e tempi delle loro prestazioni sanitarie. Se è vero, come abbiamo sempre sostenuto, che la Sanità Pubblica deve indispensabilmente dedicare le proprie necessariamente limitate risorse economiche alle fasce più deboli della popolazione, ne discende immediatamente che i malati cronici non posano che rientrare in questo ambito ed essere soggetti a percorsi di Telemedicina gestiti dalla Sanità Pubblica, con il risultato di garantire ai soggetti malati una maggiore accessibilità ai controlli, permettendo contestualmente alle strutture sanitarie pubbliche di contenere i costi. La Telemedicina può però anche essere l’importante strumento strategico che consenta di modificare il paradigma “malato-cura” nel nuovo paradigma “soggetto sano-prevenzione”, consentendo di organizzare dei percorsi di prevenzione prestabiliti e mirati funzionali ad avere una popolazione più sana, con un evidente beneficio sociale diffuso. In questo caso è logico collocare questo tipo di attività nell’area gestita dagli Enti di Sanità Integrativa, quali Fondi Sanitari, Società di Mutuo Soccorso e Casse di Assistenza Sanitaria, che, operando in una logica mutualistica su base no profit, possono costruire dei percorsi di prevenzione per i loro associati, come qualche ente ha già iniziato a fare, innalzando la soglia di difesa sanitaria della popolazione, con investimenti finalizzati al proposito, magari supportati anche da qualche vantaggio fiscale, creando un circolo virtuoso per gli individui, le famiglie, le aziende ed anche, indirettamente per lo Stato. Infine, la Telemedicina può gradatamente integrare i normali percorsi di cura oggi utilizzati sia nel contesto della Sanità Pubblica che della Sanità Integrativa favorendo, in entrambi i contesti, l’accessibilità alle cure, la loro prossimità con una significativa riduzione delle tempistiche e con una sensibile contrazione dei costi. In conclusione dobbiamo essere consapevoli, anche in coerenza con gli importanti investimenti in Sanità previstidalPNNR,cheabbiamoadisposizioneunimportantestrumentostrategico,qualelaTelemedicina, chesebenutilizzatopotràfavorirelagestionecomplessivadel sistemasanitario,qualificandoil ruolodella Sanità Pubblica e migliorando ulteriormente l’attività della Sanita Integrativa, garantendo socialmente, economicamente ed eticamente il diritto alla salute dei cittadini, come previsto dalla nostra Costituzione. 05
  6. 06 S port e arte sono strumenti importanti di inclusione e coesione sociale che, oltre a insegnare le basi del lavoro di squadra, la bellezza dello stare insieme, la necessità di rispettarelepiccoleregolequotidiane,promuovono una maggiore conoscenza di sé e dell’altro. Sono inoltre il migliore antidoto per vincere qualsiasi tipo di discriminazione. Sana competizione da un lato, massima creatività dall’altro, sport e arte si presentano a tutti gli effetti come due massimi alleati dell’inclusione essendo per loro natura due canali attraverso cui è possibile abbattere ogni distanza e barriera. Questa sinergia, tutt’altro che scontata, nel corso di questi mesi è al centro di un’esperienza inedita a livello nazionale e che da qualche anno, a partire dalla provincia di Treviso, si è estesa nel nord Italia. Si tratta del progetto “6Insuperabile” che, tra gli altri obiettivi, ha anche loscopodisensibilizzareiragazzidellescuoleauna vera inclusione, portandoli non solo a condividere esperienzedisocialitàattraversolosport,lamusica e la cultura con i ragazzi diversamente abili: “la nostra volontà – commentano gli organizzatori – è di stimolare percorsi di reale empatia, per mettere gli adolescenti nella condizione di essere loro stessi pronti a considerare la disabilità come una realtà che può arrivare nella vita di ognuno. Per fatalità, amicizia, lavoro o amore”. Secondo il Rapporto Mondiale sulla disabilità dell‘OMS, circa il 10% della popolazione mondiale, circa 650 milioni di persone, vive con una forma di disabilità. In questo preciso e diffuso contesto, il 22 maggio 2001 è stato approvato il secondo documento dell’OMS: l‘International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF). All’elaborazione di tale classificazione hanno DISABILITÀ E RIABILITAZIONE: DA “6INSUPERABILE” AL MODELLO INNOVATIVO DELVENETO PRESENTATO DAL CENTRO MULTIDISCIPLINARE “IN CAVANIS” di Alessandro Notarnicola ATTUALITÀ
  7. 07 partecipato 192 governi che fanno parte dell’Assemblea Mondiale della Sanità, tra cui l’Italia, che ha dato un importante contributo attraverso una rete collaborativa informale denominata Disability Italian Network (DIN), costituita da 25 centri dislocati sul territorio nazionale e coordinata dall’Agenzia regionale della Sanità del Friuli Venezia Giulia. Finalità principale del DIN risulta essere la diffusione degli strumenti elaborati dall’Oms e la formazione di operatori che si occupano di inserimento lavorativo dei diversamente abili, in collaborazione con il Ministero del lavoro e delle politiche Sociali. Il concetto di disabilità esaminato e proposto dall’Oms lascia emerge non i deficit che rendono precarie le condizioni di vita delle persone, ma vuole essere un concetto inserito in un continuum multidimensionale. Ognuno di noi può trovarsi in un contesto ambientale precario e ciò può causare disabilità. È in tale ambito che l’ICF si pone come classificatore della salute, prendendo in considerazione gli aspetti sociali della disabilità: se, ad esempio, una persona ha difficoltà in ambito lavorativo, ha poca importanza se la causa del suo disagio è di natura fisica, psichica o sensoriale. Ciò che importa è intervenire sul contesto sociale costruendo reti di servizi significativi che riducano la disabilità. È proprio qui che subentrano tutti gli ambiti collaterali che però, nella crescita e nella formazione di ogni persona, con disabilità o abili, assumono un’assoluta centralità: parliamo, appunto, dello sport e, più in generale, delle arti. Non a caso, infatti, la pratica sportiva come moltiplicatore di opportunità, il calcio come strumento privilegiato per garantire diritti e favorire l’inclusione sociale delle persone con
  8. 08 disabilità intellettive e relazionali: sono i punti centrali del protocollo d’intesa sottoscritto tra la FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) e Special Olympics Italia, componente nazionale del movimento mondiale di sport praticato da persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, diffuso in oltre duecento Paesi. Ad oggi tuttavia solo l’8% delle persone disabili pratica attività sportiva, un dato certamente basso che coinvolge solo una piccola fetta della popolazione interessata. Fin da piccoli lo sport ci insegna ad affrontare i nostri limiti, a fare squadra, ad imparare dalle sconfitte e a condividere la gioia delle vittorie. È una parte fondamentale della vita, nel percorso di salute e nel conquistare nuovi ambiti di libertà e sicurezza personale. Il modello innovativo del Veneto e le paralimpiadi invernali. A questo proposito, ilVeneto è la prima regione in Italia a lanciare un progetto sulla disabilità che rende indissolubile il legame con lo sport e l’arte, in una struttura riabilitativa dove ogni barriera possa essere superata. L’edificio dell’ex alberghiero Maffioli, a Possagno ospitera l’innovativo Centro Multidisciplinare di eccellenza per la preparazione paralimpica e per l’avviamento ad Attività Rieducative motorio-sportive e artistico e culturali. “La nostra Regione per le Olimpiadi di Milano Cortina e le Paralimpiadi invernali – ha detto il Presidente Luca Zaia – si sta preparando ad ospitare migliaia di atleti pronti a contendersi un posto nel podio. Ma il 2026 sarà anche un’occasione destinata a fare cultura inclusiva oltre che sport inclusivo – che può e deve lasciare un’eredità al territorio ed alla comunità che la ospita”. Oltre ad ospitare l’allenamento dei team internazionali, In Cavanis diventerà in un Centro dove riabilitazione, sport, attività motoria adattata, educazione artistica e musicale faranno parte di un innovativo modello di presa in carico multidisciplinare dedicato alle persone con disabilità. Il progetto si attuerà con il coinvolgimento dell’Inail Nazionale, e l’accesso ai Fondi Europei e diventerà punto di riferimento nazionale. Presentazione centro In Cavanis con il presidente della Regione Veneto Luca Zaia
  9. 09 Hai già scaricato My Digital Health? La nuova App gratuita di Health Point, permette di prenotare ed effettuare direttamente dallo smartphone e dal tablet una televisita o un consulto telefonico con un medico specialista in modo semplice e veloce.
  10. 10 I disturbi dello spettro autistico (Autism Spectrum Disorders, ASD) sono un insieme eterogeneo di disturbi del neurosviluppo caratterizzati da: compromissione qualitativa nelle areedell’interazionesocialeedellacomunicazione; modelli ripetitivi e stereotipati di comportamento, interessi e attività. Secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità 1 bambino su 77 presenta un disturbo dello spettro autistico (dati ISS 2022), con una prevalenza maggiore nei maschi, che sono colpiti 4,4 volte in più rispetto alle femmine, e un trend purtroppo in crescita. I sintomi e la loro severità possono manifestarsi in modo differente da persona a persona, conseguentemente i bisogni specifici e la necessità di sostegno sono variabili e possono mutare nel tempo. Per questo è fondamentale la diagnosi precoce e progettare interventi individualizzati e calibrati su bisogni specifici. “Una diagnosi precoce e precisa è fondamentale, ma è molto spesso un problema drammatico per le famiglie, perché non sono molti i centri specializzati sul territorio – spiega Nicoletta Maria Aliberti Responsabile dei Centri di Scienze riabilitative e diagnostiche per l’età evolutiva del Gruppo INI Villa Alba – Lo scoglio più grande è la difficoltà che le famiglie incontrano nell’arrivare nei tempi corretti a una diagnosi precisa”. Non esiste cura per guarire dall'autismo, ma ci sono trattamenti abilitativi che consentono di migliorare i sintomi e di aumentare la qualità della vita di pazienti e delle famiglie. Grazie al prezioso e lungo lavoro, coordinato dalla Dott.ssa Maria Nicoletta Aliberti, i servizi di riabilitazione dell’età evolutiva del gruppo INI Villa Alba sono stati inseriti nella mappa Servizi dedicati alla diagnosi e presa in carico delle persone con disturbi dello spettro autistico in tutte le età della vita dell’OSSERVATORIO Nazionale Autismo-Istituto Superiore della Sanità. “Secondo le stime – spiega Aliberti - circa il 35% arrivi in centri specializzati come il nostro dopo aver già affrontato più consulti, non sempre necessari o congrui, e soprattutto senza una diagnosi precisa. Anche il supporto psicologico alla famiglia è molto importante. È davvero faticoso elaborare una diagnosi di autismo per il proprio figlio. Ma è un passaggio fondamentale DIAGNOSI PRECOCE DEL DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO: STORIE DI DIFFICOLTÀ E DI VITTORIE Nicoletta Aliberti: “Affidarsi a centri specializzati è determinante e può cambiare davvero la vita familiare” di Nicoletta Mele ATTUALITÀ
  11. 11 per affrontare il lungo percorso della terapia. Per questo affidarsi a centri specializzati è determinante e può cambiare davvero la vita familiare”. Qual è la causa dello spettro autistico? In letteratura ad oggi ancora non è stata identificata una causa che possa determinare una spiegazione scientifica condivisa e unificante per spiegare la sindrome secondo un modello lineare causa - effetto. È ormai piuttosto consolidata l’incidenza del fattore ereditario e, grazie soprattutto alla ricerca genetica, è stato possibile identificare alcuni geni più frequentemente associati con l’autismo, localizzati su cromosomi differenti come il 15, il 16, il 22, e il cromosoma X. Ma sarebbe fondamentale sostenere di più la ricerca scientifica. A quale età si manifesta? Entro i primi 3 anni di vita, anche se il personale sanitario esperto e specificamente formato nel riconoscere i segnali precoci di una disfunzione socio-comunicativa riesce a definire una diagnosi affidabile già a 24 mesi. Dai 18 mesi team esperti riescono ad individuare segnali di rischio per un disturbo della comunicazione e dell’interazione sociale anche a 18 mesi. Il Gruppo INI da 75 anni è punto di riferimento per la sanità privata ed accreditata SSN. Il Gruppo è articolato in 10 strutture ed è presente nel Lazio ed in Abruzzo con 1.200 posti letto e quasi 2000 collaboratori. Quali sono i centri di riabilitazione per l’età evolutiva del Gruppo INI e quali sono le attività? Il nostro Gruppo, INI-Villa Alba, ha centri specialistici per l’età evolutiva nella Regione Lazio, in particolare nella provincia di Roma (Grottaferrata, Guidonia, Tivoli, Fonte Nuova) e Frosinone (Veroli). Nel 2022 i nostri centri sono stati inseriti nella mappa Servizi dedicati alla diagnosi e presa in carico delle persone con disturbi dello spettro autistico in tutte le età della vita dell’OSSERVATORIO Nazionale Autismo-Istituto Superiore della Sanità: un grande riconoscimento del percorso fatto in 20 anni di attività. I Centri di Scienze Riabilitative e Diagnostiche per l’Età Evolutiva del Gruppo INI e di Villa Alba erogano attività cliniche rivolte a bambini e adolescenti in età compresa tra 0-18 anni e pertanto accolgono neonati, bambini, adolescenti e giovani adulti nel trattamento di patologie di tipo neurologico, neuropsicologico, psicologico, neuro evolutivo, ortopedico o comportamentale di diversa natura ed entità, attraverso un modello di intervento integrato grazie alla presenza di un’equipe multi professionale. Le prestazioni del servizio prevedono attività clinico-riabilitative volte alla prevenzione precoce, diagnosi, abilitazione e riabilitazione dei disturbi dello sviluppo del bambino e dell’adolescente, ponendosi come obiettivo specifico quello di promuovere lo sviluppo di strumenti (motori, sensoriali, cognitivi, comunicativi) che gli consentano di raggiungere il più alto livello possibile di autonomia, all’interno di un percorso volto al miglioramento della sua qualità di vita. Nel 2007 è stata istituita la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull'Autismo che si celebra ogni anno il 2 aprile. In occasione della Giornata Mondiale della consapevolezza sull’Autismo, l’ISS ha aggiornato sul sito dell’Osservatorio Nazionale Autismo con tutte le informazioni relative alle attività previste nel fondo autismo. Dal 3 aprile - si legge nel sito dell’Osservatorio – è attiva la Nicoletta Maria Aliberti
  12. 12 consultazionepubblicasulleraccomandazioni cliniche per le componenti prioritarie del progetto di vita della Linea Guida per la diagnosi e il trattamento degli adulti autistici. Queste linee guida si aggiungono a quelle sulla diagnosi e sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico in tutte le età della vita, attualmente in elaborazione. Dottoressa Aliberti, cosa rappresenta la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo? È un’occasione importante per tenere accesi i riflettori sull’autismo. I dati sottolineano la necessità agevolare percorsi diagnostici e terapeutici adeguati a supportare i ragazzi e le famiglie, ancora oggi spesso disorientate e non sempre adeguatamente sostenute nell’affrontare una diagnosi di autismo. Storie di difficoltà e di vittorie Sonotantelestoriedibambiniche,conipropri genitori, si incrociano quotidianamente nei centri per l’età evolutiva del Gruppo INI-Villa Alba. L’autismo raccontato da chi lo vive ogni giorno. Ogni storia è diversa, ma ci sono elementi che accomunano tutte le famiglie: il disorientamento iniziale, un percorso diagnostico a volte tortuoso e l’accettazione psicologica, dolorosa, della patologia. Storie che parlano di dolore e difficoltà ma anche di miglioramenti e soprattutto di vittorie. A raccontarle, con la speranza di essere di aiuto a tante famiglie, i genitori di due ragazzi autistici che si sono rivolti ai Centri per l’età evolutiva del Gruppo INI Villa Alba. La storia di Valentina È il 2016 quando Valentina nota qualcosa di strano nei comportamenti della figlia. Da li si susseguono consulti, specialisti, esami fino alla diagnosi: autismo. “Spero che la mia storia sia di aiuto a tante mamme che, come me, hanno dovuto o devono affrontare questo percorso. Quando ho ricevuto la diagnosi mi è caduto il mondo addosso. Così è iniziato il nostro percorso, lungo ma con tante soddisfazioni. Oggi mia figlia è un’altra bambina, le terapie comportamentali e la logopedia l’hanno aiutata tantissimo. Pensavo che non avrebbe potuto avere una vita come tutti, ma mi sbagliavo. Grazie alla riabilitazione e alle terapie lei è riuscita a sbloccarsi e ad avere enormi miglioramenti, netti e visibili.” La storia di Luigi Anche per i genitori di Luigi, ultimo di cinque figli non è stato facile. Anche per loro mille visite, esami e consulti prima di ricevere nel 2019 la diagnosi di autismo. “Abbiamo notato sin dal primo anno di vita che Luigi manifestava comportamenti diversi rispetto agli altri fratelli. Inizialmente ci siamo rivolti alla pediatra. E da quel momento abbiamo iniziato un percorso, non privo di incognite e ostacoli, di visite e approfondimenti. Intorno ai 30 mesi abbiamo scoperto che Luigi rientrava nel disturbo dello spettro autistico. Per noi fu scioccante perché non capivamo appieno di cosa si trattasse. Possiamo dire che affidarci completamente agli specialisti è stata la scelta migliore. Luigi ad oggi, ha fatto grandissimi progressi, si è integrato molto bene nel gruppo scolastico, il suo modo di socializzare e parlare è migliorato in maniera esponenziale, è un generatore di simpatia e dolcezza. La sua diversità è una ricchezza per tutti noi che abbiamo compreso e visto che il suo modo di vivere e vedere le cose è diverso dal nostro ma altrettanto bello, interessante è meravigliosamente stimolante. Speriamo che questo messaggio possa essere di aiuto per tutte quelle famiglie si ritrovano a vivere la nostra stessa situazione”. Dottoressa Aliberti, quanto è importante l’informazione e la divulgazione di storie di difficoltà, di dolore ma anche di vittorie? Negli ultimi anni l’informazione e la sensibilità attorno all’autismo è migliorata molto, non solo grazie al lavoro di scienziati e medici, ma anche grazie alla stampa e alle famiglie. La scarsa informazione e conoscenza sull’autismo ha creato il muro dello stigma sociale, emarginando ancor più le famiglie, già gravate da questo dramma, allontanandole dalla condivisione delle proprie storie. Oggi la situazione è migliore rispetto a qualche anno fa e raccontare il proprio dolore, ma anche le proprie vittorie, la possibilità di migliorare e condurre una vita familiare il più possibile serena, permetterà ad altre famiglie di vivere meglio un percorso difficile.
  13. 14 M agic injections. Ipnotizzati dalla visione del regista Frank Oz nel film “La donna perfetta” e condizionati dalla cultura occidentale che idealizza la Barbie fino a renderla umana, aumentano a vista d’occhio le celebrità che in America si iniettano farmaci antidiabetici come la semaglutide, rincorrendo effetti che non sono propriamente quelli per cui il farmaco è stato immesso sul mercato. Una tendenza che non ha tardato ad approdare anche al di qua dell’Oceano, in Italia, dove “la pillola magica” è quasi del tutto introvabile a causa dell’uso improprio che in molti ne fanno. Prescritto per abbassare la glicemia, il medicinale si inserisce nella classe degli agonisti del recettore del GLP-1 (GLP-1 RA), stimola la produzione di insulina, ma solo in presenza di alti livelli di zucchero nel sangue, il che riduce il rischio di ipoglicemia; rallenta lo svuotamento gastrico e diminuisce l’appetito, tanto che agirebbe anche direttamente riducendo il peso corporeo. Proprio per questo suo effetto, molti amanti della linea perfetta e ricercatori accaniti della magrezza “fai- da-te” hanno trovato in questo farmaco la risposta piùimmediataaipropridesiderata.Secondoalcuni studi infatti garantirebbe una perdita del peso fino al 20%, mentre altre ricerche hanno dimostrato la sua efficacia anche sul lungo periodo. Tuttavia non si deve dimenticare che semaglutide è un principio attivo utilizzato principalmente per il trattamento del diabete appartenente al gruppo degli analoghi del peptide-1 simil-glucagone (GLP-1). In Italia è disponibile in medicinali per uso parenterale (soluzione iniettabile in penna preriempita) e orale (compresse) presenti sul mercato come Ozempic® e Rybelsus®. Inoltre è indicata nel trattamento di pazienti adulti con età uguale o superiore ai 18 anni affetti da diabete di tipo 2 quando dieta ed esercizio fisico non sono sufficienti a tenere sotto controllo la malattia. Oltre ad essere indicato per il trattamento di adulti affetti da diabete tipo 2, questo farmaco ipoglicemizzante è stato approvato dalla Fda statunitense nel giugno 2021 e in Europa dalla European Medicine Agency (Ema) nel gennaio 2022 in relazione al controllo dell’obesità. In media, il trattamento con semaglutide ha garantito una perdita di peso del 15%. La terapia ha inoltre comportato miglioramenti importanti in relazione alla circonferenza vita, alla pressione sanguigna sistolica e alla funzionalità fisica rispetto al placebo. In tutti gli studi una percentuale maggiore MAGIC INJECTIONS. ALLA RICERCA DELL’ANTIDIABETICO CHE FA DIMAGRIRE: LA SEMAGLUTIDE di Alessandro Notarnicola ATTUALITÀ
  14. 15 di pazienti ha raggiunto una perdita di peso ≥5%, ≥10%, ≥15% e ≥20% con semaglutide rispetto al placebo, indipendentemente dalla presenza di sintomi gastrointestinali come nausea, vomito o diarrea. L’efficacia è stata dimostrata indipendentemente da età, sesso, razza, etnia, peso corporeo basale, BMI, presenza di diabete di tipo 2 e livello di funzionalità renale. Una perdita di peso relativamente superiore è stata osservata in donne e pazienti non affetti da diabete di tipo 2 nonché nei soggetti con un peso corporeo basale inferiore. Come precisato dall’European Society of Endocrinology, la gestione terapeutica dell’obesità è piuttosto complessa e richiede un approccio multi-dimensionale con l’associazione di varie modalità terapeutiche integrate fra loro. Il ruolo del farmaco nell’obesità è di supporto agli altri presidi terapeutici ed è codificato dalle linee guida: i farmaci anti-obesità sono indicati come parte di un programma globale che include la dieta e l’attività fisica, in soggetti con BMI ≥ 30 kg/ m2 oppure in soggetti con BMI ≥ 27 kg/m2 con altri fattori di rischio o altre patologie correlate all’obesità. Negli ultimi anni sono stati approvati nuovi farmaci per la terapia a lungo termine dell’obesità. L’European Medicines Agency (EMA) e la Food and Drug Administration (FDA) hanno richiesto prove più dettagliate di efficacia e di sicurezza, in particolare in ambito cardio-vascolare (CV) e psichiatrico (3). Tra questi c’è la Semaglutide, approvata appunto da FDA e da EMA, per il trattamento dell’obesità o del sovrappeso in pazienti con BMI ≥ 30 kg. Proprio a causa di questi attesi placet, oggi il farmaco è diventato introvabile, nonostante non sia del tutto raccomandato un suo utilizzo non autorizzato. A ribadirlo è l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) che in una recente nota stampa ha dichiarato che “l’aumento della domanda di Ozempic® ha portato a carenze che si prevede continueranno per tutto il 2023. Sebbene la fornitura continui ad aumentare, non è possibile prevedere con certezza quando risulterà sufficiente a soddisfare completamente la domanda attuale”. Una tardiva consapevolezza della situazione di esaurimento delle scorte può infatti comportare l’impossibilità per i pazienti di acquisire le dosi necessarie, con possibili conseguenze cliniche come l’iperglicemia. Ad oggi dunque Ozempic® è indicato esclusivamente per il trattamento di adulti affetti da diabete mellito di tipo 2 non adeguatamente controllato, ogni altro utilizzo, inclusa la gestione del peso, rappresenta un uso off-label che attualmente mette a rischio la disponibilità di Ozempic® per la popolazione indicata.
  15. 16 L ’asma è una delle malattie respiratorie croniche più diffuse nel mondo. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, ci sono tra i 100 e i 150 milioni di persone che soffrono di asma in tutto il mondo. Nel 50% degli adulti e nell’80% dei bambini malati di asma, prevale la forma allergica. Come si manifesta l’asma allergica? Quali sono i principali sintomi? Quali sono i test diagnostici che si possono effettuare? Come si cura? Ne parliamo con il dott. Fabrizio Facchini, pneumologo. Innanzitutto, che cos’è l’asma? L’asma è una malattia infiammatoria delle basse vie respiratorie caratterizzata da variabilità della funzione respiratoria. Per le persone affette questo significa presentare tosse, sensazione di costrizione toracica, respiro con il fischietto e sensazione di mancanza respiratoria in modo persistente o più frequentemente variabile, talvolta molto occasionalmente. Esistono diverse tipologie di asma che si manifestano in modo simile. Tra i principali tipi di asma c’è quello allergico. Di cosa si tratta? L’infiammazione delle vie respiratorie che è alla base della sintomatologia può essere sostenuta o peggiorata (esacerbazione) dalla infiammazione allergica che si verifica ogni volta che in soggetto allergico viene esposto ad una sostanza organica esterna (allergene) a cui è sensibile. Perchéèpiù frequenterispettoad altritipidiasma? Le malattie allergie sono progressivamente aumentate negli ultimi decenni, questo per una serie di fattori complessi, tra cui una minore esposizione alle infezioni batteriche soprattutto intestinali (ipotesi igienista), una maggiore esposizione a malattie virali respiratorie, e una peggiore qualità dell’aria nelle nostre città a causa soprattutto delle polveri sottili e gas di combustione. Qual è la differenza tra asma allergica e non ASMA ALLERGICA, TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE Ne parliamo con il dott. Fabrizio Facchini, pneumologo di Alessia Elem SALUTE
  16. 17 allergica? Le persone con asma allergico e non allergico presentano gli stessi sintomi. La storia clinica e le indagini di conferma sono gli strumenti che confermano se l’infiammazione delle vie respiratorie e le cause di esacerbazione dei sintomi hanno una origine allergica oppure no. Comprendere le cause (etiologia) è molto importante per prendere i provvedimenti che consentono e/o favoriscono un controllo completo dei sintomi dell’asma. Quando si manifesta l’asma allergica? Molto dipende dal tipo di sensibilità. Per esempio, un soggetto allergico agli acari della polvere, scarafaggi o muffe, è molto esposto; quindi, presenterà una sintomatologia cronica con picchi. Al contrario, un soggetto allergico ai pollini, presenterà sintomi più intensi solo durante la stagione pollinica. Infine, un soggetto sensibile alla forfora e pelo di cane o gatto, presenterà sintomi solo quando si trova a contatto con gli animali o nei luoghi dove sono presenti gli animali. È spesso associata ad altre malattie allergiche come la dermatite atopica, e l’allergia alimentare? La sensibilità allergica può manifestarsi in organi diversi dalle basse vie respiratorie. La pelle è certamente uno degli organi più sensibili e visibili della infiammazione allergica. Le manifestazioni cutanee più tipiche dovute ad allergia sono l’eczema atopico e l’orticaria allergica (dermatite atopica), più raramente possono manifestarsi reazionipotenzialmentegravicomeil gonfiore localizzato della pelle o mucose (edema angioneurotico). Possono essere causate da allergeni respiratori (inalati), allergeni del cibo (ingeriti) o allergeni da contatto (in genere prodotti cosmetici). Il naso e le congiuntive sono l’espressione più tipiche delle allergie respiratorie. La rino-congiuntivite allergica è caratterizzata da prurito agli occhi e naso, congiuntive Fabrizio Facchini arrossate, eccessiva lacrimazione, starnuti ripetuti, e congestione nasale con rinorrea (eccessiva secrezione nasale). Queste manifestazioni possono anche essere causate da allergie agli alimenti. L’allergia al cibo (allergia alimentare) è molto più comune nei bambini rispetto agli adulti. Più frequentemente causa sintomi gastro- intestinali, ma può causare esacerbazioni di tutte le manifestazioni allergiche, cutanee (dermatite atopica), o delle mucose (congiuntivite, edema angioneurotico), nasali (rinite), delle basse vie respiratorie (asma), ma anche sistemiche che nella forma più grave si manifesta come shock anafilattico. Quali sono i principali campanelli di allarme che possono far pensare di soffrire di asma allergica? Se i sintomi respiratori dell’asma si manifestano più intensamente quando esposti ad allergeni (pollini, polvere, specifici cibi) è una chiara indicazione che il meccanismo della infiammazione allergica potrebbe avere un ruolo fondamentale. Anche l’associazione di asma ed altri sintomi tipicamente associate con l’allergia, come la rinite o la rino-congiuntivite, l’eczema o l’orticaria, suggeriscono una natura allergica dei sintomi.
  17. 18 Quali sono i fattori che aumentano la probabilità di soffrire di questa patologia? I fattori genetici sono certamente molto importanti, per esempio la storia clinica famigliare di condizioni allergiche è fortemente predittiva di una origine allergica dell’asma. L’ambiente è tuttavia molto importante. Nei soggetti geneticamente predisposti, l’esposizione ambientale continua di particolari allergeni, favorisce la comparsa di sintomi di allergia. Le infezioni respiratorie, soprattutto quelle virali, incluso il COVID, sono un fattore aggravante o slatentizzante dell’asma allergico. Quali sono allergeni responsabili di questo tipo di asma? Dipende soprattutto dall’ambiente in cui si vive. I principali gruppi allergenici sono: • acari della polvere (dermatophagoides): queste piccole creature sono ubiquitarie, ma si concentrano dove trascorriamo più tempo, i nostri letti e cuscini • scarafaggi: questi animaletti son particolarmente abili nel nascondersi e per questo non sono immediatamente considerati come causa dei sintomi allergici, anch’essi sono ubiquitari • pollini: la comune erba (graminacee), le erbacce (parietaria, ambrosia, artemisia, salsola), gli alberi (olivo, betulla, pioppo, acacia), palme • muffe: delle piante (alternaria, cladosporium, aspergillus) o delle pareti/ condizionatori (alternaria, aspergillus, penicillium, fusarium), del corpo (candida) • animali: cani, gatti, cavalli, piume d’anatra o di oca In che modo avviene la diagnosi? In presenza di sintomi di allergia, è indicato effettuare indagini per confermare il sospetto e individuare le fonti di sensibilità. La presenza di valori aumentati di eosinofili o immunoglobuline E suggeriscono una predisposizione allergica, ma non sono indagini diagnostiche di allergia. La diagnosi viene effettuato con: • test percutanei (prick test cutaneo) • esami del sangue (IgE specifiche) • esami molecolari con individuazione della componente allergenica (test molecolari multiplex con tecnologia ELISA) Voglio sottolineare che si può essere sensibili a specifici allergeni, senza presentare sintomi di allergia. In questo caso non sono necessari provvedimenti clinici. Come si cura? La cura di base dell’asma è indipendente dalla suanaturaallergicaononallergica,edèfondata sulla terapia inalatoria di glucocorticoidi +/- associati a broncodilatatori. Talvolta possono essere utilizzati in associazione o alternativa dei farmaci orali chiamati anti leucotrieni che, pur non essendo sempre efficaci, hanno la caratteristica di ridurre anche i sintomi nasali e di proteggere dall’asma da sforzo. In aggiunta alla terapia dell’asma, nel caso di asma allergico vanno adottate strategie per evitare l’esposizione agli allergeni causa dei sintomi,antistaminicichebloccanolareazione allergica, e va considerata la possibilità di curare l’allergia con immunoterapia, la progressive desensibilizzazione ad un specifico allergene che oggigiorno può essere effettuata senza particolari rischi con compresse o gocce sublinguali. Qual è il suo messaggio? Se si hanno sintomi di allergia o il sospetto che i propri sintomi potrebbero essere dovuti ad allergia, non sottovalutarli, perché’ anche le forme più lievi possono improvvisamente causare situazioni pericolose per la vita come l’angioedema neurotico o lo shock anafilattico. Similmente i sintomi di asma, anche quelli molto occasionali, non vanno mai considerati banali, perché possono improvvisamente aggravarsi e diventare pericolosi per la vita, soprattutto nelle forme allergiche. Rivolgersi al proprio medico per assicurarsi la possibilità di trattamento e nel caso di allergie, anche la possibilità di cura (immunoterapia), è l’azione più corretta.
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  19. 20 L 'endometriosi è una malattia benigna cronica e ricorrente, caratterizzata dalla presenza di endometrio, mucosa che normalmente riveste la superficie interna dell'utero, in zona 'anomala', cioè diversa dalla normale sede dell'utero e può interessare la donna già alla prima mestruazione (menarca) e accompagnarla fino alla menopausa. In Italia colpisce circa il 10-15% delle donne in età riproduttiva; la patologia interessa circa il 30-50% delle donne infertili o che hanno difficolta a concepire. Il picco si verifica tra i 25 e i 35 anni, ma la patologia può comparire anche in fasce d'età più basse. La diagnosi arriva spesso dopo un percorso lungo e dispendioso, il più delle volte vissuto con gravi ripercussioni psicologiche per la donna. L'endometriosi è inserita nell’elenco delle patologie croniche e invalidanti, negli stadi clinici più avanzati, riconoscendo a queste pazienti il diritto ad usufruire in esenzione di alcune prestazioni specialistiche di controllo. Per porre l’attenzione su questa malattia fortemente invalidante è stata istituita nel 2014 la Giornata mondiale dell’endometriosi, che ricorre il 28 marzo, con tante iniziative anche ENDOMETRIOSI, L’IMPORTANZA DELL’INFORMAZIONE COME STRUMENTO DI PREVENZIONE Intervista a Jessica Fiorini, vicepresidente A.P.E. Odv di Nicoletta Mele SALUTE
  20. 21 nel nostro Paese. Da 17 anni sul territorio italiano è presente l’Associazione Progetto Endometriosi ODV (A.P.E.) da sempre impegnata nel diffondere informazioni e conoscenza sulla malattia, per le donne, i loro famigliari, il personale sanitario e le istituzioni. Per una malattia di cui al momento non si conosce la causa e per la quale non c’è una cura risolutiva, l’unico modo di prevenire le possibili complicanze e provare a garantire una buona qualità di vita alle donne, è intervenire in tempo e sveltire i tempi di diagnosi. L’endometriosi è una malattia poco conosciuta spesso anche nel personale sanitario e tra gli stessi specialisti in ginecologia che sovente ne sottovalutano le implicazioni. Per questo motivo l’informazione svolge un ruolo di primaria importanza tanto da poterla definire un importante strumento di prevenzione. “Ad oggi l’informazione è l’unica prevenzione possibile – afferma Jessica Fiorini, vicepresidente Associazione Progetto Endometriosi (A.P.E.) - intercettare i sintomi ed arrivare alla diagnosi precoce è l’unico strumento che può permettere alla paziente di iniziare un percorso di cura che le possa garantire una buona qualità di vita”. La storia dell’Associazione Progetto Endometriosi inizia nel 2005 quando un gruppo di donne con esperienza di endometriosi vissuta sulla propria pelle hanno valutato che l’impegno sociale e la malattia che le vedeva “protagoniste” dovevano sfociare in un qualcosa che rappresentasse loro e milioni di donne nella stessa condizione. Abbiamo intervistato Jessica Fiorini, Vicepresidente A.P.E Odv. Quante persone e professionisti oggi sostengono il vostro progetto? Sono centinaia le persone che ci sostengono, dalle volontarie ai sanitari, che sono al nostro fianco nella diffusione di informazioni presenziando ad incontri e convegni ma anche partecipando ai nostri corsi di formazione, ed anche i rappresentanti delle Istituzioni con i quali è aperto da molti anni un dialogo all’interno delle sedi regionali e nazionali. La mission di A.P.E. è “fare informazione per creare consapevolezza”. Quali sono le principali attività? Fin dall’inizio il nostro obiettivo è stato quello di essere di supporto alle donne con endometriosi. Abbiamo aggiunto alle iniziative che portiamo avanti da sempre, incontri, convegni, conferenze, incontri informativi nelle scuole superiori, la formazione del personale sanitario. Abbiamo dato vita a dei veri e propri corsi di formazione per ginecologhi che si occupano di ecografia e chirurgia, medici radiologi, psicologi e psicoterapeuti, ad oggi sono 125 i ginecologi provenienti da consultori e ospedali pubblici che hanno partecipato ai nostri corsi, 40 psicologi, 20 medici radiologi. Tutto questo, ci tengo a dirlo, esclusivamente grazie alle donazioni del 5X1000 ed ai professionisti specializzati in endometriosi che ci affiancano”. Jessica Fiorini
  21. 22 Marzo è il mese della consapevolezza sull’Endometriosi e tante sono le iniziative che A.P.E ha organizzato. Un bilancio… Il mese di marzo è sempre molto impegnativo e ricco di iniziative, quest’anno in modo particolare siamo state impegnate su più fronti. Una campagna di sensibilizzazione sul territorio, “Vetrine Consapevoli”, con oltre 1.100 esercizi commerciali in tutta Italia che hanno aderito vestendo le vetrine di materiale informativo fornito da noi grazie anche alla sensibilità di molti Comuni. Una campagna social “Mettiti nei nostri panni” che ha visto la partecipazione di influencer molto noti come, per esempio, Marta Filippi (La casa di Marta) e Ludovica di Donato e che ha raggiunto e sensibilizzato migliaia di persone. Per non parlare delle numerose iniziative di sensibilizzazione ed informazioni in varie Regioni Italiane con anche la presenza in oltre 30 piazze Italiane nel week end del 12 e 13 marzo con l’iniziativa “I Fiori della Consapevolezza”. Per parlare di endometriosi è fondamentale conoscerla. Il Ministero della Salute grazie al progetto Agenas Endometriosi si prende cura delle persone affette da endometriosi. In che modo? Il Ministero ha stanziato dei fondi ed A.P.E. è partner di AGENAS nel progetto di Formazione per gli addetti ai lavori e di Informazione per la cittadinanza. Significativo l’incontro che si è svolto a novembre e che ha coinvolto gli studenti di tutte le scuole superiori della città di Cesena ed altri 7.000 studenti collegati da tutta Italia per una mattinata di informazione e consapevolezza grazie ad una conferenza che si è tenuta con la partecipazione id professionisti specializzati e delle volontarie dell’A.P.E. L’ultimo incontro informativo del progetto Agenas si è tenuto a Cesena il 22 aprile. Endometriosi e genetica L’endometriosi è da tempo considerata una patologia con una componente genetica, di tipo poligenico e multifattoriale – si legge sul sito A.P.E. - Alcune famiglie possono avere fattori predisponenti per l’endometriosi (non sono infatti rari casi di sorelle con
  22. 23 endometriosi), e complessivamente gli studi indicano la presenza di un fattore di rischio dal 4% al 7% nelle parenti di primo grado. Pertanto, uno degli sforzi della ricerca è diretto all’individuazione dei loci genici responsabili della suscettibilità alla malattia. Fra i geni più studiati per l’associazione con l’endometriosi troviamo i geni che codificano per i recettori degli ormoni steroidei e per molecole coinvolte nella regolazione dei processi infiammatori, dell’immunità e dello stress ossidativo. Recenti teorie inoltre riportano una associazione tra lo sviluppo dell’endometriosi e modificazioni epigenetiche. L’epigenetica è quella branca della genetica che si occupa dello studio delle variazioni nell’espressione dei geni, variazioni che non sono provocate da vere e proprie mutazioni genetiche (quindi a cambiamenti nel DNA), ma che possono essere trasmissibili e quindi ereditabili. Dal punto di vista della ricerca scientifica vi è una partecipazione di A.P.E. a uno studio realizzato dall'Università La Sapienza di Roma. Di cosa si tratta? Si tratta di uno studio portato avanti da alcuni studenti di psicologia e condiviso sul nostro sito per dare visibilità alla ricerca di pazienti. Eventualmente si può dire che dal punto di vista della ricerca scientifica, grazie anche ai fondi stanziati dal Ministero della Salute sono in corso alcuni progetti di ricerca in vari ambiti che riguardano l’endometriosi e che porteranno a diverse novità. A conclusione di quanto detto un suo messaggio… Quando è nata l’A.P.E. di endometriosi si parlava poco e male, molte cose sono state fatte negli ultimi 20 anni grazie soprattutto alla determinazione delle volontarie e alla disponibilità e passione dei professionisti che ci hanno affiancato. Molto lavoro è ancora da fare per arrivare ad avere diagnosi precoci e percorsi di cura che garantiscano una qualità di vita buona per le pazienti. Un nostro grane sogno è quello di sapere che una paziente può ricevere la diagnosi subito e ovunque, il nostro impegno nella formazione è in questa direzione. Corso di formazione a Parma
  23. 24 A giresuundisturbodastresspost-traumatico (PTSD) è molto importante per la qualità della vita. Un trattamento di psicoterapia molto utilizzato, efficace e mirato è l’EMDR, acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing. La terapia EMDR, inizialmente EMD (Eye Movement Desensitization), nasce nel 1987 da una intuizione della psicologa Francine Shapiro, ricercatrice presso il Mental Research Institute di Palo Alto, in California. La psicologa mentre passeggiava in un parco si accorse che il movimento oculare verso destra e sinistra era in grado di ridurre le emozioni negative originate da ricordi traumatici. Per testare l’efficacia dell’EMD, Shapiro nel 1989 Shapiro ha condotto uno studio controllato su 22 soggetti vittime di traumi subiti nella guerra in Vietnam. Nel 1991 ha cambiato il nome in Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) aggiungendo il processo di rielaborazione dei ricordi per riflettere le intuizioni e i cambiamenti cognitivichesisonoverificatiduranteiltrattamento e per identificare la teoria dell’elaborazione delle informazioni che ha sviluppato per spiegare gli effetti del trattamento. Questo approccio terapeutico oggi è molto utilizzato grazie a numerosi studi scientifici e alle testimonianze che ne confermano l’efficacia e i benefici. La terapia EMDR ha raggiunto un numero di 48 RCT’s e circa 3.000 articoli (200 di questi, la maggior parte provenienti dall’Europa, ogni anno) pubblicati su riviste scientifiche sulle varie applicazioni della terapia EMDR (Pubmed, Embase, Cinhal, Psychinfo, Cochane). EMDR: APPROCCIOTERAPEUTICO PER ILTRATTAMENTO DELTRAUMA PSICOLOGICO ACUTO E CRONICO L’intervista a Isabel Fernandez, Presidente dell’Associazione EMDR Italia di Nicoletta Mele IN EVIDENZA
  24. 25 L’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’agosto del 2013 ha riconosciuto l’EMDR come trattamento efficace per la cura del trauma e dei disturbi ad esso correlati. L’Associazione EMDR Italia, inserita nell'elenco delle Società Scientifiche riconosciute dal Ministero della Salute, ha supportato e contribuito a vari progetti di ricerca nel nostro paese, affiancandosi e collaborando con numerose strutture quali ad esempio le Università (Milano Bicocca, La Sapienza, Parma, Milano Cattolica, ecc.), il CNR e molti ospedali (Gemelli, Clinica Mangiagalli, Amedeo di Savoia etc). I risultati di queste ricerche hanno una notevole rilevanza scientifica e hanno portato ad alcune pubblicazioni su prestigiose riviste scientifiche internazionali. Nel 2018 l’Associazione EMDR Italia, è stata riconosciuta e premiata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella come esempio di eccellenza nel trattamento del trauma acuto e cronico e il Presidente EMDR Italia, Isabel Fernandez è stata nominata Commendatore al Merito della Repubblica Italiana. Health Online ha intervistato Isabel Fernandez, Presidente Associazione EMDR Italia. Che cosa si intende per trauma psicologico e per traumi con la T maiuscola e con la t minuscola? Ci può venire in aiuto l’etimologia stessa della parola, che deriva dal greco e che vuol dire “ferita”. Il trauma psicologico, dunque, può essere definito come una “ferita dell’anima”, come qualcosa che rompe il consueto modo di vivere e vedere il mondo e che ha un impatto negativo sulla persona che lo vive. Esistono diverse forme di esperienze potenzialmente traumatiche a cui può andare incontro una persona nel corso della vita. Esistono i “piccoli traumi” o “t”, ovvero quelle esperienze soggettivamente disturbanti, in genere legate a relazioni interpersonali traumatiche o difficili (abbandoni, separazioni, conflitti, rifiuti, ecc.). Si possono includere in questa categoria eventi come un’umiliazione subita o delle interazioni brusche con delle persone significative durante l’infanzia. Accanto a questi traumi relazionali, si collocano i traumi T, ovvero tutti quegli eventi che comportano un pericolo o che minacciano l’integrità fisica propria o delle persone care. A questa categoria appartengono eventi di grande portata, come ad esempio disastri naturali, abusi, incidenti etc. Infine, nonostante le due tipologie di trauma siano molto differenti, la ricerca scientifica ha dimostrato che le persone reagiscono, dal punto di vista emotivo, mostrando gli stessi sintomi. Non tutte le persone che vivono un’esperienza traumatica reagiscono allo stesso modo. Le risposte subito dopo uno di questi eventi possono essere moltissime e variare dal completo recupero e il ritorno ad una vita normale in un breve periodo di tempo, fino alle reazioni più gravi, quelle che impediscono alla persona di continuare a vivere la propria vita come prima dell’evento traumatico. Per il trattamento di un trauma come un lutto, una violenza, una catastrofe naturale, l’EMDR è un approccio terapeutico riconosciuto ed efficace. In cosa consiste? Isabel Fernandez
  25. 26 L’EMDR si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica ed è una metodologia completa che utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra per trattare disturbi legati direttamente a esperienze traumatiche o particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo. Dopo una o più sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico hanno unadesensibilizzazione,perdonolalorocarica emotiva negativa. Il cambiamento è molto rapido,indipendentementedagliannichesono passati dall’evento. I pensieri intrusivi, per esempio, in genere si attutiscono, diventando più adattivi dal punto di vista terapeutico e le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità. L’elaborazione dell’esperienza traumatica che avviene con l’EMDR permette al paziente, attraverso la desensibilizzazione e la ristrutturazione cognitiva che avviene, di cambiare prospettiva, cambiando le valutazioni cognitive su di sé, incorporando emozioni adeguate alla situazione oltre ad eliminare le reazioni fisiche. Questo permette, in ultima istanza, di adottare comportamenti più adattivi. Dal punto di vista clinico e diagnostico, dopo un trattamento con EMDR il paziente non presenta più la sintomatologia tipica del disturbo post-traumatico da stress, quindi non si riscontrano più gli aspetti di intrusività dei pensieri e ricordi, i comportamenti di evitamento e l’iperarousal neurovegetativo nei confronti di stimoli legati all’evento, percepiti come pericolo. Un altro cambiamento significativo è dato dal fatto che il paziente discrimina meglio i pericoli reali da quelli immaginari condizionati dall’ansia. Quali sono i tempi terapeutici dell’utilizzo dell’EMDR in emergenza e in situazioni di fase acuta? L’intervento psicologico in emergenza o in fase acuta deve seguire e tener conto delle fasi del processo di traumatizzazione. Per esempio, immediatamente dopo il trauma, diciamo nei primi 2 giorni successivi, lo stato psicologico del soggetto è tra la dissociazione, confusione, incredulità, ecc. e quindi un intervento basato sulle parole avrebbe poca efficacia. In questa fase bisogna stimolare in un primo momento i processi naturali che tendono a calmare la persona e a ristabilire l’equilibrio, riducendo la dissociazione che può esserci in atto, favorendo il contatto con il corpo e con gli stimoli ambientali e aumentando la consapevolezza corporale. In una seconda fase quando le persone hanno sintomi intrusivi, l’EMDR è importante per poter rielaborare l’esperienza e risolvere il disagio. In genere l’intervento con EMDR è breve e si tratta di poche sedute, soprattutto in fase acuta.
  26. 27 Come si svolge una seduta? La prima fase di questa terapia consiste in un’approfondita anamnesi del paziente e nella definizione di un piano terapeutico. La seconda fase è quella della preparazione del paziente al trattamento, durante la quale vengono spiegate la teoria e la procedura EMDR e i possibili disagi che potrebbero insorgere sia durante l’elaborazione sia tra una seduta e l’altra. In questa fase è opportuno anche individuare delle tecniche di rilassamento, realizzate sempre con la stimolazione bilaterale che potrebbero essere efficaci per la preparazione e stabilizzazione. La terza fase consiste nell’assesment e nella definizione del ricordo target, immagine peggiore, cognizione negativa, cognizione positiva, emozioni e sensazioni fisiche, che sono tutti gli aspetti del ricordo traumatico. Laquartafaseèrelativaalladesensibilizzazione che avviene tramite set di movimenti bilaterali oculari e che si conclude solo quando il livello di disturbo rispetto al ricordo si riduce e il ricordo perde la sua carica emotiva negativa. La quinta è la fase dell’installazione della cognizione positiva e consiste nella ristrutturazione cognitiva dell’evento traumatico. Si continua con i set per rafforzare la cognizione positiva e quindi una prospettiva più costruttiva rispetto all’evento traumatico. La sesta fase consiste nella scansione corporea durante la quale si valuta se sono ancora presenti sensazioni corporee ripensando all’evento. La penultima fase, ossia quella della chiusura, ha lo scopo di verificare lo stato di equilibrio del paziente. L’ultima fase consiste nella rivalutazione per verificare se sono insorti nuovi disturbi, emozioni o immagini disturbanti legati al ricordo iniziale. Cosa avviene durante la stimolazione con EMDR? Quali sono gli effetti sul cervello? La Stimolazione Bilaterale Alternata è una componente fondamentale dell’approccio EMDR. Shapiro ha ipotizzato che tale stimolazione favorisse il processo di elaborazione di materiale disfunzionale bloccato in memoria con una valenza emotiva e corporea, facendo leva sul sistema innato di Elaborazione dell’Informazione (Adaptive Information Processing – AIP). La presenza nel nostro cervello di tale sistema ci rende capaci di immagazzinare in modalità adattiva le nuove esperienze di ogni giorno, collegandole e integrandole alle reti mnestiche di memoria già esistenti. Da allora la ricerca neuroscientifica ha verificato e confermato questo funzionamento. Per esempio, è dimostrato come il lavoro terapeutico con EMDR provochi lo spostamento di attivazioni cerebrali dalle aree limbiche, ad alta attivazione emotiva, alle aree della neocorteccia capaci di elaborazione cognitivo- semantica, depurate dalle intrusioni di emozioni disturbanti. StudihannodimostratocheiltracciatoECGdel paziente in fase sintomatica, mentre rivive il trauma, presenta attivazioni prevalentemente in aree a valenza emotiva. Dopo la rielaborazione del trauma tramite terapia EMDR, il paziente, ora in fase asintomatica, presenta un tracciato ECG caratterizzato da attività corticale di aree a valenza prevalentemente cognitiva. I segnali troppo forti o troppo ripetuti delle esperienze traumatiche creano infatti nell’amigdala una condizione neurofisiologica che impedisce una ulteriore trasmissione del segnale alle aree corticali, creando i loop emotivi disturbanti causati da problematiche irrisolte. Il trasferimento delle informazioni alla neocorteccia non riesce ad avvenire e i ricordi restano confinati nell’amigdala e nell’ippocampo. La Stimolazione Bilaterale Alternata produce un ristabilirsi dell’equilibrio chimico ottimale per la trasmissione dell’informazione, sbloccandola. La SBA è in grado di produrre una replicazione delle Onde cerebrali che si originano durante il sonno ripristinando il flusso di informazione tra neuroni, favorendo quindi il processamento.
  27. 28 Cosa si riscontra dopo un trattamento? Si sente che veramente il ricordo dell’esperienza traumatica fa parte del passato e quindi viene vissuta in modo distaccato. I pazienti in genere riferiscono che, ripensando all’evento, lo vedono come un “ricordo lontano”, non più disturbante o pregnante dal punto di vista emotivo. Dopo l’EMDR il paziente ricorda l’evento ma il contenuto è totalmente integrato in una prospettivapiùadattiva.L’esperienzaèusatain modo costruttivo dall’individuo ed è integrata in uno schema cognitivo ed emotivo positivo. Cioè il paziente realizza le connessioni di associazioni appropriate, quello che è utile è appreso ed immagazzinato con l’emozione corrispondente ed è disponibile per l’uso futuro. Terapia EMDR e bambini. Quali sono i benefici e a che età è consigliato iniziare un trattamento? L’EMDR è un metodo efficace per il trattamento di bambini anche molto piccoli utilizzando una stimolazione diversa da quella oculare poiché bambini molto piccoli (solitamente entro i 4/5 anni) non riescono a seguire i movimenti oculari. Mentre il genitore oppure il terapeuta fa la narrativa dell’evento traumatico il terapeuta fa una stimolazione bilaterale sulle mani del bimbo (tapping). L’intervento precoce non solo previene il rischio di disturbi come il PTSD, il disturbo traumatico dello sviluppo, il disturbo reattivo dell’attaccamento e altri disturbi, ma è un fattore di protezione importante per una crescita sana sia dal punto di vista emotivo che cognitivo. Il trauma precoce, infatti, non da esiti solo sulla psiche del bambino ma ha un impatto importante sullo sviluppo del suo cervello. EMDR Italia EMDR Italia è una società scientifica e un’Associazione senza scopo di lucro che riunisce i terapeuti formati in EMDR sul territorio nazionale. Presidente Fernandez, quando è nata l’Associazione e quali sono le principali attività? L'Associazione per l'EMDR in Italia è attiva dal 1999, ed è un’associazione professionale, senza scopo di lucro, dei terapeuti formati ed abilitati all'applicazione dell'EMDR come metodo terapeutico. Il suo statuto stabilisce che: “Lo scopo primario dell'Associazione per l'EMDR in Italia è quello di stabilire, mantenere e promuovere i più elevati standard di eccellenza e di integrità nella pratica, nella ricerca e nella formazione sull'EMDR”. Infatti, sono stati stabiliti criteri molto selettivi per l'abilitazione, attraverso un ciclo di formazione di base e di supervisione, oltre alla formazione di base in psicoterapia. Nell'ambito della ricerca sono in corso vari progetti con università italiane per analizzare non solo il livello di efficacia ma anche i meccanismi d'azione dell'EMDR. L’Associazione per l’EMDR in Italia fa anche parte della EMDR Europe, insieme ad altri 40 paesi ed è molto attiva sul territorio con una task force di psicoterapeuti che intervengono in situazioni di emergenza su tutto il territorio nazionale. Il nostro lavoro negli ultimi 24 anni ha così aiutato bambini, adolescenti e adulti, persone singole, scuole e/o intere comunità. Gli interventi sono stati fatti in fase acuta o cronica, con persone esposte a disastri naturali o creati dalla mano dell’uomo in modo incidentale o volontario. Il lavoro è stato fatto con persone esposte a questi eventi critici in Italia e all’estero. Un grande programma di lavoro si sta svolgendo anche con rifugiati e richiedenti asilo e in particolare con Minori stranieri non accompagnati. Come è cresciuto negli anni l’approccio EMDR in Italia? Dal 2007 l’EMDR ha avuto vari riconoscimenti scientifici e gli è stato attribuito un rating di efficacia A come trattamento per i disturbi post-traumatici. Le pubblicazioni e le ricerche scientifiche sulla sua efficacia, così come le esperienze dei terapeuti che applicano tale metodo, stanno delineando
  28. 29 il ruolo sempre più importante dell’EMDR nel campo della psicoterapia del trauma e delle relazioni traumatiche in famiglia. Nel 2018, l’Associazione EMDR Italia è stata inserita nell’elenco delle Società Scientifiche delle professioni sanitarie, riconosciute dal Ministero della Salute (ai sensi del dm 2 agosto 2017 – Legge Gelli). Con questo riconoscimento l’Associazione diventa così una società scientifica che potrà contribuire a definire le linee guida, da proporre al Ministero della Salute, per gli interventi in campo psicologico e psicoterapeutico in Italia. Il 29 dicembre 2018, il Presidente Mattarella ha scelto l'Associazione EMDR riconoscendo l'impegno civile e il contributo che dà alla società, per l'impegno nella solidarietà nel soccorso, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella tutela dei minori, nella promozione della cultura e della legalità. Il 7 Dicembre 2020, il Sindaco di Milano Dott. Giuseppe Sala, ha conferito a me e all’Associazione EMDR l’Ambrogino d’Oro per il contributo dato alla città di Milano negli ultimi anni come supporto psicologico specialistico in situazioni di crisi e di emergenza, in termini umanitari. Nell’ambito della Pandemia Covid 19 sono stati fatti più di 250 interventi umanitari, con il personale sanitario, con la popolazione in generaleedinambitoscolastico,raggiungendo così circa 5000 persone in 52 Comuni, in 25 ATS, ASST e ASL, 31 Ospedali e 22 RSA, con cui ci sono state delle collaborazioni formali. Quanti sono in Italia i terapeuti formati e riconosciuti da EMDR Europe Association? In Italia, finora, sono stati formati più di 24.000 psicoterapeuti che operano sia in ambito pubblico che privato. Non solo singoli eventi. Negli ultimi anni l’Associazione ha lavorato su popolazioni colpite da disastri collettivi. In che modo? Sono stati i nostri soci a lavorare con grande dedizione, dando il meglio della loro professionalità e in modo umanitario nei vari
  29. 30 eventi critici. Ricordiamo che l'Associazione EMDR è stata scelta e premiata dal Presidente S. Mattarella per i 700 interventi umanitari fatti negli ultimi 20 anni in Italia, a cui moltissimi soci hanno partecipato, raggiungendo più di 20.000 persone in momenti acuti di traumatizzazione collettiva ed individuale. Tutti gli interventi citati sono stati fatti in questi anni in coordinamento con le istituzioni e in supporto ad esse (Istituzioni, ASL, Ospedali, Scuole e Comuni) e in modo volontario. Tra le attività la collaborazione con Istituzioni, aziende sanitarie locali e aziende ospedaliere. Qual è stato il vostro ultimo intervento? Il 25 febbraio 2022, a due giorni dai bombardamenti per mano della Russia contro il territorio Ucraino, l’Associazione EMDR Europe, con tutti i suoi 40 stati membri, si è attivata per dare il proprio contributo a livello di supporto psicologico e per fornire una guida su come intervenire in questa emergenze come poter coprire tutte le diverse esigenze esistenti in ogni Paese. Nel corso degli ultimi anni, c’è stato un grande sviluppo nell’applicazione dell’EMDR in questi contesti e quindi è stata accumulata una significativa esperienza clinica e sono stati fatti molti studi e pubblicazioni in riviste scientifiche. Questa esperienza è stata poi adattata alla nuova sfida che è emersa con la guerra in Ucraina. È stata la prima volta che gli psicologi hanno potuto intervenire in modo massiccio in un setting di guerra in corso. Gli interventi sono stati svolti in tre grandi macrocategorie: 1. attività a sostegno delle persone in Ucraina; 2. attività sulla frontiera/nei Paesi di frontiera (Polonia, Romania, Slovacchia, Ungheria); 3. attività attuate in tutto il resto del l’UE in aree che ospitano grandi comunità di rifugiati. Tra gli obiettivi una maggiore conoscenza e applicazione della terapia EMDR. Qual è il suo messaggio? Per prima cosa è importante comprendere che l'EMDR può aiutare ad accettare le esperienze che hanno avuto un impatto negativo nella vita e ad andare avanti con una prospettiva positiva e di speranza, aumentando al contempo il senso di forza personale, la capacità di affrontare le difficoltà in modo assertivo e la volontà di impegnarsi nella vita e di essere liberi di fare delle scelte. È opinione diffusa che un forte dolore emotivo richieda molto tempo per guarire. La terapia EMDR dimostra che la mente può guarire da un trauma psicologico proprio come il corpo si riprende da un trauma fisico. Inoltre, L'EMDR può essere utilizzato per affrontare qualsiasi tipo di disturbo ed è compatibile con altri tipi di terapia. Per questo motivo i terapeuti formati in altri approcci (psicodinamico, cognitivista, cognitivo- comportamentale, terapia familiare, ipnosi, Gestalt,ecc.)trovanochel'EMDRconsentaloro di utilizzare ciò che già conoscono riguardo alla storia del paziente. Tuttavia, imparare ad applicare questo approccio implica un percorso di apprendimento articolato e completo. L’Associazione si è impegnata a fare formazione adottando rigorosamente e in maniera strutturata degli standard di qualità per la formazione. La metodologia viene puntualmente revisionata ed aggiornata in base alle evidenze fornite dalla ricerca e sottoposta a continue valutazioni, al fine di garantire standard formativi eccellenti. Inoltre, il ruolo dell’Associazione EMDR Italia non si limita al monitoraggio della qualità dei corsi di formazione EMDR, ma promuove e finanzia la ricerca sull’EMDR, partecipa a iniziative umanitarie e offre formazione continua gratuita ai soci. La nostra missione, dunque, è migliorare, attraverso la terapia EMDR, la vita delle persone colpite da traumi e malattie mentali legati a esperienze e relazioni stressanti. Garantendo ai terapeuti e ai pazienti l'accesso a informazioni su servizi terapeutici di qualità basati sugli standard del protocollo EMDR, nel pieno rispetto della propria salute e della sicurezza.
  30. Con un caffè sospeso in sanità, Banca delle Visite raccoglie donazioni per offrire prestazioni mediche a persone in difficoltà che non possono permettersi una visita privata né attendere le tempistiche del Servizio Sanitario Nazionale in caso di bisogno e urgenza. Aiutaci anche tu! Si può sostenere Banca delle Visite con: · una donazione liberale su bancadellevisite.it · un bonifico bancario IBAN IT 67 Q 0306 9096 0610 0000 140646 Causale: Donazione per il progetto Banca delle Visite · il tuo 5x1000 devolvendolo al C.F. 97855500589 · con un acquisto sullo shop solidale VUOI PORTARE BANCA DELLE VISITE NELLA TUA CITTÀ? Aderisci come Amico Sostenitore! SEI UN MEDICO? Diventa un SuperDottore di Banca delle Visite! Scopri di più su www.bancadellevisite.it Insieme doniamo salute
  31. 32 SOCIALE L a mission della fondazione Banca delle Visite Onlus è aiutare chi ha necessità di effettuare prestazioni mediche e si trova a dover rinunciare non potendone affrontare spese per varie motivazioni legate a disagi familiari, economici o di salute senza avere un’alternativa alle lunghe liste di attesa del sistema pubblico. Crediamo nel valore aggiunto che il terzo settore può portare alla collettività e alle sinergie profit- non profit, con un coinvolgimento esteso anche alle amministrazioni pubbliche. Per questo negli ultimi anni, specie dalla crisi pandemica in avanti, la fondazione ha proposto protocolli di intesa ai Comuni e collaborato a progetti di sostenibilità sociale con realtà profit. Tanti i Comuni Amici che stanno aderendo al circuito solidale, consentendo così di espandere la eco anche mediatica del progetto e alcune significative collaborazioni con alcune realtà che hanno portato anche rapidamente a moltiplicare le visite donate in tutta Italia. Promuovere un’iniziativa di responsabilità sociale per un’azienda oggi è ormai una scelta più che doverosa, anche in relazione agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030. Le persone sono sempre più attente alle pratiche aziendali e le imprese che investono in un progetto di sostenibilità sociale dimostrano che l'azienda si preoccupa del benessere delle persone, contribuendo in modo concreto al benessere della propria comunità. Un impegno che contribuisce sicuramente anche a rafforzare una reputazione positiva, migliorando la fiducia dei consumatori e anche la stima dei propri dipendenti, collaboratori e fornitori. Peraltro la sostenibilità sociale è diventata un criterio fondamentale per molte persone nella scelta del datore di lavoro. I talenti più qualificati e motivati spesso cercano aziende che dimostrano BANCA DELLEVISITE E LE INIZIATIVE DI SOSTENIBILITÀ SOCIALE PER LE AZIENDE di Michela Dominicis
  32. 33 un impegno sociale e ambientale. Le aziende hanno la possibilità di contribuire inmodosignificativoamigliorarelecondizioni di vita di queste persone sostenendo realtà come Banca delle Visite che si occupano di promuovere e proteggere il diritto alla salute. L'impegno verso la responsabilità sociale è una componente essenziale dell'identità di un'azienda moderna. Sostenere una Onlus che tutela il diritto alla salute delle categorie più fragili dimostra un'autentica preoccupazione per il benessere delle persone e per la costruzione di una società più equa e solidale. Il sostegno ad iniziative del genere può comportare anche benefici fiscali per l'azienda, essendo le donazioni effettuate alle organizzazioni non profit detraibili dalle imposte, consentendo all'azienda di ottenere vantaggi fiscali. Questa opportunità può rappresentare un incentivo aggiuntivo per l'azienda nell'adottare un impegno sociale concreto. Infine dunque, sostenere un’iniziativa che tutela il diritto alla salute per le categorie più fragili ha un impatto reale sulla vita delle persone. L'azienda contribuisce direttamente a migliorare la qualità della cura sanitaria e a garantire un miglior welfare sociale per le persone. Tra le iniziative degne di nota ricordiamo la campagna Armolipid #metticiilcuoreTALKS, terminata proprio in questo periodo, con l’erogazione di 600 prestazioni in ambito cardiologico, donate ad utenti bisognosi in tutta Italia, e la campagna #temposospeso.org, che procederà invece per tutto l’anno.
  33. 34 T ecnologia e medicina tornano a incontrarsi in corsia all’ospedale “Gemelli” di Roma favorendo l’evoluzione delle cure e della diagnosi dei tumori della pelle. È questa l’ultima scoperta della UOC di Dermatologia del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, diretta dalla professoressa Ketty Peris, Ordinaria di Dermatologia all’Università Cattolica, e rappresentata dalla LC-OCT (Line-field Confocal Optical Coherence Tomography) strumento innovativo che consente di ‘vedere’ le lesioni della pelle più in profondità e di osservare tutti gli ‘strati’ della lesione. Il manipolo dello strumento può essere appoggiato su tutto il corpo, fatta eccezione per alcune aree più sensibili, e nell’arco di soli 15 minuti consente di analizzare ogni lesione (nevo o altra formazione). L’interpretazione della natura (benigna o maligna) della lesione sospetta è immediata e il paziente ottiene la diagnosi. Nell prossimo futuro, inoltre, questa soluzione consentirà di studiare a fondo le malattie infiammatorie della cute (si pensi, ad esempio, alle malattie bollose, come pemfigo e pemfigoide), mentre oggi sul fronte delle lesioni tumorali viene adoperata per la diagnosi di melanoma, carcinoma basocellulare, squamocellulare e cheratosi attiniche. Dottoressa Peris come spieghiamo l’innovazione di questa soluzione diagnostica individuata? L’LC-OCT (Line-field Confocal Optical Coherence Tomography) è uno strumento innovativo che consente di ottenere un’immagine ad alta risoluzione di tutti gli strati della cute, con dettagli fin quasi al livello delle singole cellule; CHIRURGIA E TECNOLOGIE, AL “GEMELLI” ARRIVA LA DIAGNOSI VIRTUALE PER I TUMORI DELLA PELLE Intervista alla dottoressa Ketty Peris di Alessandro Notarnicola PARLIAMO DI...
  34. 35 in altre parole, oggi l’LC-OCT offre la possibilità di effettuare una vera e propria biopsia virtuale in maniera del tutto indolore e non invasiva. Si tratta di uno strumento che consente di osservare immagini delle lesioni cutanee sia in verticale e poi in orizzontale, e di fare anche la dermatoscopia o esame in epiluminescenza, meetodica già ampiamente utilizzata dai dermatologi. L’attuale strumentazione combina un’elevata profondità di penetrazione (simile all'OCT convenzionale) con un’alta risoluzione delle immagini permettendo di osservare l’architettura (citomorfologia) della cute nei diversi strati e la disposizione delle cellule al loro interno. Grazie alla sua capacità di produrre immagini su entrambi i piani, verticale e orizzontale, consente un’analisi tridimensionale (3D) che può rivelarsi molto utile per la valutazione di numerose malattie cutanee. Dove viene effettuato l’esame? In ambulatorio su soggetti di tutte le età e anche in gravidanza, su tutte le aree del corpo (tranne cuoio capelluto, pianta del piede e palmo delle mani) oltre che poter essere ripetuto nel tempo. Per l’esame sono necessari circa 15 minuti per analizzare ogni singola lesione (nevo o altra formazione), l’interpretazione della cui natura (benigna o maligna) è immediata, cosicché il paziente esce dall’ambulatorio con la diagnosi. Si tratta di una metodica ancora oggetto di ricerca e, dunque, non ancora entrata appieno nella pratica clinica. Quali saranno le fasi successive? L’utilizzo di tale metodica si sta facendo sempre più preponderante nell’ambito della diagnosi di tumori della pelle, quali melanoma, carcinoma squamocellulare, carcinoma basocellulare e cheratosi attiniche, nell’ambito dei quali tale strumento ha apportato un aumento della capacità diagnostica, particolarmente nei casi di difficile interpretazione. Tuttavia, Ketty Peris è bene precisare che non ha sostituito la dermatoscopia, che continuiamo ad usare nella pratica clinica quotidiana. Infatti, eseguiamo l’LC-OCT in casi selezionati dallo specialista come metodica di II-III livello. Gli studi attualmente in corso hanno l’obiettivo di meglio definire i criteri attraverso i quali fare la diagnosi oltre nel campo della dermato- oncologiamaanchenellostudiodellemalattie infiammatorie cutanee. Ulteriore campo di forte interesse è l’utilizzo di questa metodica nella valutazione dell’efficacia di trattamenti topici, nella misura in cui la visualizzazione delle caratteristiche citomorfolofiche e architetturali dei vari strati della cute offre la possibilità di analizzare con maggiore precisione la risposta al trattamento in corso. Sempre di più, di recente, ambito medico e tecnologie si incontrano garantendo alla scienza un’assoluta centralità sul fronte del progresso. È questo il caso della biopsia virtuale. In che modo fino ad oggi si identificavano i tumori della pelle? Fino ad oggi i tumori della pelle si identificavano per mezzo dell’esame dermatoscopico, con conseguente conferma data dall’esame istopatologico, che rappresentano tutt’ora il gold standard diagnostico. Studi recenti hanno evidenziato
  35. 36 come l’LC-OCT nell’ambito della diagnosi del carcinoma basocellulare, ad esempio, abbia aumentato l’accuratezza diagnostica del 12% rispetto al solo esame dermatoscopico. Ciò si traduce nella capacità di poter fare diagnosi precoce con ciò che ne consegue in termini di presa in carico del paziente e risvolti terapeutici. L’LC-OCT ha il potenziale per ridurre il numero di biopsie non necessarie nei casi di lesioni equivoche all’esame dermatoscopico e anche nel caso di lesioni benigne che non richiedono intervento chirurgico. Oltre al “Gemelli” quali sono gli altri centri specialistici in Italia che possono contare su questa metodica? Il Gemelli è in Italia uno dei pochi centri specialistici a disporre di questo apparecchio insieme ai centri di Brescia, Siena e Catania. Al momento l’Università Cattolica fa parte di un ristretto gruppo europeo, un network di collaborazione, che sta lavorando alla standardizzazione dei criteri diagnostici delle lesioni di natura tumorale e infiammatoria, attraverso questa metodica. Siamo fieri di essere tra i pionieri di uno strumento così innovativo destinato a rivoluzionare sicuramente le potenzialità diagnostiche di noi dermatologi, le sue declinazioni terapeutiche e di prevenzione.
  36. 37 ISCRIVERSI ALLA MUTUA È SEMPLICE Basta versare la quota associativa annua di € 25 e l’importo del Piano Sanitario scelto tra i 5 disponibili, sottoscrivibili in formula Single oppure in formula Nucleo: • Opera Smart, Opera Plus e Opera Premium sottoscrivibili fino all’età di 67 anni • Opera Senior Plus e Opera Senior Premium sottoscrivibili dall’età di 68 anni Nel rispetto dei principi mutualistici, i piani sanitari di Mutua Nazionale: Mutua Nazionale sostiene Banca delle Visite Onlus. Con la sottoscrizione di ogni sussidio il Socio contribuisce a donare una prestazione medica ad un’altra persona in difficoltà, come nella nota tradizione napoletana del “caffè sospeso”. Grazie alla convenzione stipulata con il Ministero dell’Economia e delle Finanze - NOIPA, il personale della Pubblica Amministrazione può versare il contrinuto mensilmente con modalità trattenuta in busta paga. Mutua Nazionale è una Società di Mutuo Soccorso dedicata al personale della Pubblica Amministrazione civile e militare in servizio ed in quiescenza, che opera senza fini di lucro a favore dei propri Soci e dei loro familiari conviventi, al fine di far partecipare gli stessi ai benefici della mutualità nel settore sanitario e socio assistenziale. Crede in un sistema sanitario mutualistico che possa coinvolgere le persone ad affrontare cure, diagnosi, riabilitazione, interventi ed assistenza con la certezza di non esser mai abbandonati. Mutua Nazionale infatti non recede dal sodalizio e questo permette una garanzia assoluta. Con questi piani sanitari Mutua Nazionale ha voluto raggiungere un triplice scopo: • Erogare prestazioni sanitarie e sostenere il socio in tutti i momenti di difficoltà • Mantenere un contributo “sociale” alla portata di tutti • Rispettare la compliance ministeriale. Mutua Nazionale è regolarmente iscritta all’Anagrafe dei Fondi Sanitari del Ministero della Salute ✓ Sono accessibili a tutti (principio della porta aperta) ✓ Garantiscono l’Assistenza Mutualistica per tutta la vita del socio ✓ Garantiscono esclusivamente al socio la facoltà di disdetta ✓ Danno diritto ad una agevolazione fiscale del 19% fino ad un massimo di € 1.300 (cfr. Art. 83 comma 5, lg. 117/2017) ACCREDITATA: PARTNER: Mutua Nazionale collabora con Health Point SpA, azienda leader nel settore dei servizi di telemedicina. Tra le prestazioni che offre, la televisita consente la cura e la tutela della salute dell’associato in modo semplice anche a distanza. info@mutuanazionale.org www.mutuanazionale.org Scansiona il QR CODE per scoprire i sussidi
  37. 38 M utua Mba punta a garantire assistenza sanitaria alla singola persona, alle famiglie e alle imprese Difendere il diritto alla salute e al benessere delle persone. È chiaro l’obiettivo di Mutua Mba, società di mutuo soccorso che da sempre si preoccupa di garantire questo principio nell’arco della vita di ogni singolo socio e assistito. La Mutua, in particolare, è oggi impegnata nella realizzazione di un sistema di welfare inclusivo, integrativo al Sistema sanitario nazionale, inserito tra soggetti pubblici e privati no profìt, aperto e continuativo tra il mondo del lavoro e la società civile. L’ente, inoltre, si concentra nel promuovere e sostenere il legame con il territorio e con tutte le espressioni della società, contribuendo allo sviluppo delle relazioni tra le persone e i soggetti erogatori che possono fornire risposte ai loro bisogni e in tal modo, favorire cosi la coesione, lo sviluppo e l’assistenza sociale. Grazie a un sistema di gestione moderno e ben sperimentato, poi, ai soci viene garantito un corretto e veloce accesso alle informazioni e alla diagnosi precoce, vera nota dolente del Ssn. Mutua Mba accoglie senza distinzioni persone di ogni età, professione, qualsiasi sia il loro stato di salute o storia clinica. I promotori mutualistici dell’ente, informano sui sussidi sanitari e diffondono la cultura della mutualità accanto a quella della prevenzione. A SUPPORTO TOTALE DEI SOCI Mutua Mba si rivolge sia alle famiglie, attraverso l’adesione volontaria, che ai lavoratori, attraverso l’adesione dell’impresa. A essa si può quindi accedere attraverso l’applicazione di contratto collettivo, oppure su propria libera iniziativa. Le prestazioni che eroga la società di mutuo soccorso sono sanitarie a rilevanza sociale, ma vengono proposte anche prestazioni sociali a rilevanza sanitaria. Mutua Mba, interviene a sostegno delle spese sanitarie sostenute che spesso non vengono ricomprese dal Servizio sanitario nazionale (come per esempio odontoiatria, costi per la cura della non autosufficienza, protesi e riabilitazioni) e si occupa anche della gestione totale del bisogno del socio. Nello specifico Mutua Mba in collaborazione con Health Point Spa, realtà del gruppo Health Italia Spa, ha realizzato un sistema di accoglienza in grado di assistere il socio, in caso di ricovero con o senza intervento, nelle varie fasi: dalla ricerca del professionista e dell’équipe, fino alla ricerca della struttura sanitaria stessa. Questo servizio speciale, chiamato “sostegno organizzazione ospedaliera per il socio“, si propone come unico in Italia nella gestione di uno degli interventi come quello chirurgico che possano generare ansie e preoccupazioni fra le famiglie, aspetti per i quali non si è mai preparati né si può guadagnare esperienza. Essere guidati dal primo step fino all’eventuale riabilitazione rappresenta un privilegio, oltre che un vantaggio, di chi è socio di Mutua Mba. Va poi detto che la Mutua è da anni strutturata per dare supporto agli iscritti in telemedicina, facilitando l’accesso e la fruizione alla sanità. Inoltre, grazie al proprio sistema di assistenza telefonica mutualistica, sostiene i soci 24 ore su 24 con i propri mezzi, alleggerendo il pronto soccorso nazionale. TUTELA COSTANTE DEL BENE “SALUTE” Fonte: La Repubblica Salute – Roma FOCUS
  38. 39 ABBIAMO LA RISPOSTA PRONTA Health Assistance fornisce le soluzioni più qualificate in ambito di salute integrativa, servizi sociali e assistenza sanitaria, per privati e aziende. Siamo un Service Provider indipendente sul mercato dell’Assistenza Sanitaria Integrativa, dei servizi Socio Assistenziali e Socio Sanitari, nel comparto del Welfare Aziendale e privato. Per offrirti il meglio, abbiamo stipulato accordi e convenzioni con le più accreditate Società di Mutuo Soccorso, Casse di Assistenza, Fondi Sanitari e Compagnie di Assicurazione, nonché Cooperative, Società di Servizi, strutture sanitarie e liberi professionisti. Per i servizi sanitari e socio assistenziali, anche domiciliari: Numero Verde: 800.511.311 Numero dall’estero: +39 06 90198080 Health Assistance S.C.p.A. c/o Palasalute Via di Santa Cornelia, 9 00060 Formello (RM) Per le strutture del Network o a coloro che intendano candidarsi al convenzionamento Ufficio Convenzioni: 06.9019801 (Tasto 2) email: network@healthassistance.it www.healthassistance.it
  39. 40 I l progetto, in collaborazione con Mutua MBA, la controllata Health Point, e tramite la società partner Health Life, prevede la realizzazione di un network di palestre e centri sportivi in cui sarà possibile usufruire di prestazioni di telemedicina e sottoscrivere piani sanitari Prevista l’attivazione pilota dell’iniziativa in almeno 12 complessi sportivi in Italia entro il 2023 Lo studio (Health Life): il 68% delle palestre in Italia vuole realizzare progetti di partnership con il settore salute, quasi un italiano su due (45%) è disposto ad affidarsi alla telemedicina per controlli di routine In Italia (Annuario Statistico Italiano 2021) oltre 1/3 della popolazione pratica almeno uno sport. Il 65% della popolazione si dichiara attiva e non sedentaria Roma, 5 aprile 2023 – Il 68% delle palestre in Italia ha dichiarato di voler sviluppare partnership con il mondo della salute. In parallelo risulta che quasi un italiano su due (il 45%) è disposto a sostituire i consulti medici di routine con appuntamenti virtuali a distanza1. Questi sono i principali dati su cui si basa la collaborazione di Health Point – società di telemedicina controllata da Health Italia Spa – e l’azienda partner, Health Life Srl, che ha in programma di organizzare un network commerciale di centri sportivi e palestre interessati all’ampliamento dei propri servizi nel campo della prevenzione e percorsi di cura. Secondo gli ultimi dati disponibili (fonte Annuario Statistico Italiano 2021 – Istat) oltre 1/3 della popolazione italiana pratica almeno uno sport, il 27,1% lo fa in maniera continuativa e il 9,5% saltuariamente. I soggetti che non praticano sport ma svolgono qualche attività fisica sono il 28,1%, in diminuzione di circa un punto percentuale rispetto ai dati relativi al 2019. I sedentari (persone che non fanno sport né praticano attività fisica nel tempo libero) sono solo il 35,2%, quota che sale al 39,4% fra le donne e si attesta al 30,8% fra gli uomini, mostrando un andamento pressoché invariato rispetto alla rilevazione precedente. Ne deriva che gli attivi sono la maggioranza della popolazione (circa il 65%) del Paese. Alla luce di questi dati, Health Italia S.p.A., società quotata leader nel settore della sanità integrativa, tramiteHealthPoint,conMutuaMBA–laprincipale GRUPPO HEALTH ITALIA: PRESENTA IL PRIMO PROGETTO DI HEALTHFIT E TELEMEDICINA PER I CENTRI SPORTIVI della Redazione FOCUS
  40. 41 Società di Mutuo Soccorso in Italia per numero di iscritti – e grazie a Health Life srl ha avviato un progetto innovativo di healthfit, con lo scopo di agevolare l’erogazione di prestazioni sanitarie o di prevenzione direttamente nei centri e club sportivi. Più nel dettaglio l’organizzazione del network delle palestre e centri sportivi aderenti a quest’iniziativa è in capo a Health Life. Il progetto prevede una prima fase pilota con il raggiungimento, nel corso del 2023, di un minimo di 12 accordi con complessi sportivi italiani su tutto il territorio nazionale. Nei centri sportivi che aderiranno all’iniziativa, una stanza sarà allestita con tutta la strumentazione necessaria per effettuare l’acquisizione dei dati, erogare prestazioni di telemedicina e attivare percorsi dedicati di tele-riabilitazione o prevenzione, anche attraverso lo studio del DNA e la genetica predittiva. Sarà così possibile, direttamente nelle palestre, e grazie al supporto di personale formato, usufruire di percorsi di prevenzione ed elaborare dei programmi di fitness strutturati con proposte specifiche per individui con esigenze di dimagrimento o riabilitazione, ma anche programmi di lavoro adeguati a cardiopatici e diabetici o soluzioni ad hoc per ogni fase della vita di una donna, dall’età fertile alla menopausa. È sempre più documentata la correlazione positiva tra l’esercizio fisico e la prevenzione di malattie e patologie oncologiche e cardiovascolari ma anche disturbi psichici o collegati all’avanzare dell’età. In quest’ottica, il progetto permette di creare un legame tra la sfera salute e quella della forma fisica, al contempo agevolando l’erogazione di percorsi per la cura della salute in luoghi quotidianamente frequentati dalle persone. Per Health Point l’obiettivo è quello di allargare la diffusione dei suoi servizi di prevenzioni con strumenti tecnologici all’avanguardia nel campo della telemedicina ad una platea sempre più estesa. Contestualmente, i centri sportivi potranno ampliare la propria offerta di servizi, con una maggiore attenzione alle esigenze della propria clientela, distinguendosi rispetto ai competitor. Attualmente la società Health Point può contare su oltre 60 specialisti convenzionati. Le principali branche specialistiche trattate sono: cardiologia, pneumologia, scienze dell’alimentazione (nutrizionista), dermatologia, psicologia e psicoterapia, urologia, gastroenterologia, ortopedia. Health Point è già presente con i propri servizi in diverse aziende, tra cui società del calibro di Sky e Mondadori e, in alcune farmacie presenti sul territorio del Lazio. Solo negli ultimi 12 mesi Health Point ha erogato oltre 1100 prestazioni di telemedicina. “Vi è una concezione sempre più ampia dello stare in forma. Chi pratica sport lo fa per sentirsi e vedersi meglio, approfittando di tutti i benefici che l’attività fisica comporta. È nostra convinzione che Fitness e Wellness siano un binomio fondamentale nelle abitudini di prevenzione. Tramite questo progetto sviluppato con Health Life le palestre avranno la possibilità di ampliare i propri servizi e di diventare un punto di riferimento per tutti coloro che desiderano raggiungere il massimo in termini di forma fisica e salute”, ha raccontato Silvia Fiorini, AD di Health Point. “Il concetto di stile di vita sano mette al centro la ricerca e la cura del benessere della persona da un punto di vista fisico, mentale e sociale, così come definito anche dall’OMS nella sua costituzione. La nostra mission come Gruppo Health Italia è permettere un accesso facilitato alle prestazioni, alle attività finalizzate ad agevolare la persona nel controllo del proprio stato di salute, al contenimento dei costi e alla riduzione a zero dei tempi d’attesa” ha dichiarato Livia Foglia, AD di Health Italia che controlla Health Point. Infine, l’accordo prevede che presso gli stessi centri sportivi sarà anche possibile ricevere informazioni su come aderire a specifici piani sanitari del “Fondo Mutualistico Nazionale per gli Sportivi” – FONSPORT di Mutua MBA che premia sia la scelta di praticare sport che lo stile di vita sano dell’iscritto.
  41. 42 S i parla sempre di più di Welfare, ma che ruolo hanno i Consulenti del Lavoro e come vivono il loro ruolo su questo argomento così caldo ed importante per le aziende? Abbiamo intervistato Massimiliano Scorza, Consulente del Lavoro e titolare dello studio SDS Associati il quale crea piani di welfare per tutti i tipi di aziende in tutta Italia. Qual è la tua definizione di welfare aziendale e come può migliorare il benessere dei dipendenti e l’efficacia dell’azienda? Mi piace definire il welfare aziendale un modo di concepire l’azienda orientato alle persone, che mette al centro il benessere delle stesse. A livello normativo è definito come quell’insieme di beni e servizi messi a disposizione dei lavoratori al fine di generare benessere aziendale. Io preferisco la mia definizione perché l’imprenditore che approccia al welfare è un illuminatocapacedivederedovealtrinonvedono,di comprendere che senza le persone non esisterebbe alcuna azienda e sa che deve creare un clima ideale e mettere nelle condizioni tutti i lavoratori di dare il massimo e di trarne benefici in termini economici ed organizzativi. Sul come possa migliorare il benessere in azienda direi che le risposte ci vengono fornite dalla vita reale e non per forza aziendale. Quando le persone stanno bene fanno le cose in modo migliore e lo fanno senza che ciò rappresenti un peso, troppo spesso in passato gli ambienti di lavoro erano luoghi dove raramente regnava l’armonia ed il benessere, ambienti basati su ruoli gerarchici e privi di gratificazione. Le persone lavoravano quasi sempre per necessità nella speranza della fine del turno. Le cose oggi sono cambiate! C’è molto da lavorare ancora ma oggi sempre più persone non sono più disposte a passare la maggior parte della propria giornata in un ambiente nocivo, le alternative ci sono e rappresentano la desiderata dei più, ecco perché l’obiettivo delle imprese oggi dovrebbe essere quella desiderata, quel posto dove le persone sognano di lavorare PER condividere tempo ed energie. Le aziende che hanno già puntato sul welfare aziendale in modo serio ne stanno raccogliendo i frutti, non hanno problemi a trovare persone di Riccardo Troiano WELFARE ILWELFARE RACCONTATO DA UN CONSULENTE DEL LAVORO
  42. 43 Massimiliano Scorza competenti e vedono aumentare la produttività globale. Come hai sviluppato le tue competenze come consulente del lavoro nel campo del welfare e quali sono le principali sfide che hai incontrato nel corso del tuo lavoro? Diversi anni fa ho frequentato un master specialistico tramite la fondazione studi di noi Consulenti del Lavoro e sono rimasto colpito dalla potenzialità dello strumento che permette di avere vantaggi enormi per aziende e lavoratori. All’epoca la normativa non aveva una portata ampia come quella di oggi in termini di paniere di beni e servizi ma nel tempo lo strumento è divenuto sempre più appetibile e utile. Le sfide le affrontiamo tutti i giorni perché il welfare è ancora ad appannaggio di pochi, lo cominciano a conoscere sempre più aziende ma sono poche ancora quelle che lo realizzano. I dati crescono e questo mi fa ben sperare, noi facciamo la nostra parte di divulgazione e sensibilizzazione all’argomento e possiamo testimoniare che la realizzazione di piani welfare cresce sempre di più. Quali sono gli elementi chiave di un buon piano di welfare? L’elemento fondamentale è rappresentato dai fabbisogni dei lavoratori, se non si costruisce un piano mettendo loro al centro, si rischia di creare un qualcosa di poco utile o, peggio ancora, non apprezzato, vanificando anche eventuali sforzi economici messi in atto per la realizzazione. Il secondo elemento chiave per un buon piano welfare ritengo che sia quello dell’utilità vera dei beni e dei servizi messi a disposizione. Le aziende dovrebbero curare i propri lavoratori un po' come lo stato fa (o dovrebbe fare) con i propri cittadini. Mi riferisco a quei servizi essenziali come la sanità e la previdenza. Un’azienda che ha a cuore i propri lavoratori, quando ne ricorrano i presupposti, dovrebbe pensare al loro presente, attraverso una coperturasanitariaintegrativaedallorofuturo, con un piano di previdenza complementare. Il piano ideale, per me, parte da questi due pilastri, per poi passare a beni, servizi e modalità lavorative orientate al benessere atteso dai lavoratori, alla loro soddisfazione personale e familiare. Come lavori con le aziende per sviluppare ed implementare un piano di welfare aziendale e quali sono i fattori che devono essere considerati durante questo processo? Abbiamo creato un processo lavorativo che ci permette di dare un quadro chiaro ai nostri clienti e futuri tali, un programma di lavoro che in 7 settimane ci permette di realizzare un piano su misura che parte da un questionario anonimo che somministriamo ai lavoratori, passa per un questionario aziendale per comprenderne disponibilità ed intenzioni e che ci permette di passare all’azione. Il nostro obiettivo è quello di creare un regolamento che si cali perfettamente nella realtà aziendale a cui è destinato, tenendo in considerazione le volontà aziendali ed anche, e soprattutto, le esigenzedeilavoratori.Dopounoodueincontri con chi ha il potere DECISIONALE in azienda, realizziamo una bozza di REGOLAMENTO, lo condividiamo con il cliente, apportiamo eventuali modifiche e poi lo condividiamo con i lavoratori. La condivisione con i lavoratori viene spesso gestita in autonomia dall’azienda. A volte, invece, il cliente chiede il nostro supporto per illustrare ai propri dipendenti il regolamento Welfare realizzato. Questo è uno dei momenti più gratificanti del percorso perché hai la
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