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Il Surplus Cognitivo di Clay Shirky

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Il Surplus Cognitivo di Clay Shirky

  1. 1. nc_digital/interactive_net life LA RIVOLUZIONE POST DIGITALE DOVER AFFRONTARE LA NUOVA DIMENSIONE PARTECIPATIVA SOCIALE DELLA RETE SPAVENTA ANCORA MOLTE IMPRESE. IN UN PAESE COME L’ITALIA, IN CUI LA CULTURA AZIENDALE NON È SEMPRE PRONTA AI CAMBIAMENTI, LA DIMENSIONE APERTA E TRASPARENTE DEL WEB SOCIALE SI SCONTRA CON LA CULTURA CONSERVATRICE ANCORA DI STAMPO UNIFAMILIARE, ERMETICA, CHIUSA E POCO ATTENTA AI NUOVI CANALI COMUNICATIVI DELLA RETE. DI CLAUDIO PASQUA Al contrario dei media tradizionali, il web larmente stressante, la società si impegna ha sempre dimostrato un proprio caratte- in una qualche attività che anestetizza la re di libertà e innovazione, grazie allo scon- mente che, di conseguenza, crea un surplus finato potenziale di iniziative spontanee. cognitivo. I media sociali generano massa critica, buzz, Qualche volta però questo surplus straripa trasmettono informazione istantanea at- e si creano nuove forme di valore. Porta traverso gli amici di Facebook, i rapidi up- l’esempio dei londinesi post rivoluzione in- date di Twitter, i segnalibri di del.icio.us, i dustriale che bevevano gin fino alla perdi- consigli di lettura di Anobii. ta della coscienza, ma poi, quando la socie- Il mese scorso è uscito in Italia, edito da tà si riprese da quella sbornia collettiva, co- Codice, ‘Uno per uno, tutti per tutti’ libro struì molte delle moderne istituzioni che del professore della New York University ancora oggi teniamo in grande considera- Clay Shirky, esperto mondiale delle rivolu- zione: scuole, biblioteche, musei... Così co- zioni digitali, che indaga le nuove forme di me oggi noi italiani ci sediamo davanti al- organizzazione d’impresa. Tempo fa aveva la tv per vedere Scrubs o Desperate fatto scalpore un suo articolo pubblicato Housewives, ma utilizziamo anche internet su www.shirky.com: ‘Gin, Television, and per produrre Wikipedia e scambiarci buzz Social Surplus’, la cui tesi era che per ci- su Facebook o Twitter. mentarsi in un periodo di tempo partico- A farlo riflettere sulla questione è stata una conversazione con una giornalista televisi- va. Mentre lui le raccontava di come gli uten- ti della rete si cimentassero a modificare le voci di Wikipedia dedicandovi giorni di la- voro, la domanda della giornalista fu: “Ma questa gente, dove trova il tempo?”. Claudio Pasqua, seo marketing manager Time & Mind Chi lavora per la tv non ha il diritto di fare cpasqua@timeandmind.com questa domanda! Sa benissimo dove tro- _48_
  2. 2. digital/interactive_net life_nc Di fronte a iniziative come Wikipedia non ci si rende conto che in realtà si tratta di un progetto di minimo impegno rispetto all’enorme potenziale di capitale umano sprecato ogni giorno davanti allo schermo televisivo vano il tempo: lo trovano nel surplus cogni- tivo che la tv ha assorbito negli ultimi 50 anni! Quanto vale questo surplus? Prendiamo Wikipedia: considerando ogni sua voce, modifica, o pagina di discussione in tutte le lingue, insieme a un ingegnere dell’Ibm, Shirky ha calcolato l’equivalente di circa 100 milioni di ore di pensiero uma- no! E la tv? Solo negli Usa la guardano 200 miliardi di ore l’anno, ovvero l’equivalente di 2.000 progetti Wikipedia! Gli americani guardano pubblicità per 100 milioni di ore ogni fine settimana! Di fronte a iniziative come Wikipedia non ci si rende conto che in realtà si tratta di un progetto di minimo impegno rispetto all’enorme potenziale di capitale umano sprecato ogni giorno da- vanti allo schermo televisivo. Quello che fa riflettere è che del surplus cognitivo la società, all’inizio, non sa pro- prio cosa farsene, proprio come i bevitori di Gin del periodo post-industriale. La fisi- ca della partecipazione ha talmente tante variabili che è più simile al battito d’ali del- la farfalla che genera un uragano nell’op- posto continente, che a una forma orga- coli di una eventuale pandemia! derano i commenti, impediscono il dialo- nizzata di pensiero. Ma con il tempo que- Una persona che lavori con strumenti co- go diretto, limitano il confronto. Servizi di sto surplus si organizza, acquista forma. sì economici può ragionevolmente spera- questo genere si rivelano sterili. La comu- Un esempio? Recentemente a Torino sono re di trarre vantaggio dal surplus cognitivo, nità on-line si disaffeziona in fretta e non venuto a conoscenza di un progetto mes- una capacità collettiva che fino a 5-6 an- gradisce conversazioni a senso unico. so in piedi da alcuni fisici esperti di reti, tra ni fa era irragionevole sperare di utilizzare. Certo, i motivi per cui molti blog azienda- cui Alessandro Vespignani e Vittoria Colizza, Questo non significa che si smetterà di li sono di fatto ‘impermeabili’ sono com- dell’Indiana University (www.influweb.it). guardare in pantofole il Grande Fratello, ma prensibili se pensiamo al rischio che È una wiki-mappa dell’influenza in Italia. lo si farà per meno tempo. un’azienda corre quando espone i propri Se uno ha l’influenza lo segnala con una E le aziende? Anni di cultura del marketing prodotti o servizi al giudizio collettivo del puntina sulla mappa di Google. Un po’ al- a senso unico, portano a considerare il web Web 2.0. la volta si conosceranno i focolai di influen- una vetrina in cui esserci è un costo, non È però fisiologico che comportamenti co- za, e questo modello, che nel mondo è il un’opportunità: il blog aziendale e i siti ‘so- me questi saranno sempre meno accetta- primo a essere studiato, usa l’attività par- cial’ sono considerati solo un modo in cui ti dalla comunità della rete, disponibile a tecipativa della rete per, un giorno, poter alzare la propria voce rispetto al rumore di mettere in pratica il proprio surplus cogni- prevenire, monitorare e controllare i peri- fondo. Prendiamo certi blog di impresa: mo- tivo. nc _49_

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