Advertisement
Advertisement

More Related Content

Advertisement

Carroponte -slide corso.pdf

  1. MASTER SICUREZZA Vicenza 29 luglio 2010 Sollevamento di carichi e utilizzo di funi e catene P.I. Alessandro Cauduro
  2. Addetti alla manovra del carroponte PRIMA PARTE
  3. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Funzioni dell’argano elettrico a fune USO INTESO L’argano elettrico a fune assolve alla funzione di movimentare, sollevando verticalmente nello spazio tramite il gancio di sollevamento e gli accessori idonei allo scopo, merci o materiali nell’ambito di installazioni industriali, artigianali e commerciali e non è quindi idoneo per applicazioni civili, se non opportunamente adeguato allo scopo. L’argano può essere utilizzato in postazione fissa, oppure scorrevole mediante carrello bitrave di traslazione e può equipaggiare gru a ponte, a portale, a cavalletto, ecc.
  4. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Modo d’uso Le funzioni dell’insieme carrello/argano si esplicano quindi attraverso due azioni principali: • sollevamento verticale del carico tramite l’argano • traslazione del carico tramite movimento del carrello bitrave porta-argano
  5. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Modo d’uso Questi movimenti sono attivati tramite i pulsanti della pulsantiera e precisamente: •pulsanti SALITA e DISCESA per il comando deL movimento di SOLLEVAMENTO •pulsanti DESTRA e SINISTRA per il comando del movimento di TRASLAZIONE (tranne per esplicite richieste) Essi attivano la funzione quando sono mantenuti premuti e possono essere del tipo a“scalare” a due scatti, il primo per il comando della velocità “lenta” il secondo per comandare quella “veloce”.
  6. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Modo d’uso Il pulsante di ARRESTO/EMERGENZA presente sulla pulsantiera è a forma di fungo, di colore rosso, ed attiva la funzione di STOP quando è premuto a fondo. Per permettere il funzionamento dell’argano è necessario ruotare il pulsante di ARRESTO/EMERGENZA in senso orario e portarlo in posizione “rialzata” di consenso di marcia (fig. 60). L’argano può essere comandato anche tramite un sistema a radiocomando; la funzionalità dei pulsanti è invariata, rispetto a quanto sopra specificato, e la pulsantiera è libera e non vincolata all’argano.
  7. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Carichi consentiti I carichi devono essere di forma e dimensioni idonee alle caratteristiche del luogo in cui devono essere movimentati ed alla macchina impiegata. I materiali sfusi o sciolti devono essere imbracati con appositi accessori che evitino la caduta accidentale o dotati di appositi mezzi di aggancio. I carichi non devono essere soggetti a cambiare la loro configurazione statica durante l’operazione di sollevamento.
  8. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Carichi non consentiti Carichi il cui peso compreso l’eventuale accessorio supera la portata dell’argano. Carichi che per le loro caratteristiche chimico- fisiche siano classificati come pericolosi (per es.: materiali infiammabili, esplosivi, ecc.). Carichi non dotati di accessori di cui al punto seguente.
  9. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Accessori di sollevamento Sono generalmente ammessi: Imbracature costituite da funi e/o catene e/o fasce in fibra tessile, corredate eventualmente da anelli di sospensione e ganci terminali (fig. 61). Accessori di sollevamento che si interpongono tra il carico ed il gancio di sollevamento quali: bilancini, pinze, ventose, magneti-elettromagneti, ecc. (fig. 62). L’uso di tali accessori deve essere conforme alle prescrizioni fornite dal fabbricante degli stessi.
  10. Il peso degli accessori deve essere detratto dal valore della portata nominale dell’argano per determinare il carico utile che può essere sollevato (fig. 63). Non sono generalmente ammessi: Accessori le cui caratteristiche funzionali/prestazionali possano provocare all’argano sollecitazioni dinamiche superiori a quelle ammissibili (fig. 64).
  11. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Accessori di sollevamento Non sono ammessi, ad esempio, accessori di sollevamento che permettono un rilascio immediato del carico e che possono quindi provocare sovra sollecitazioni dinamiche e/o sovraccarichi accidentali; che limitano la libera movimentazione del carico; che sono collegati con linee elettriche indipendenti; ecc.
  12. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Abilitazione Prima di iniziare l’attività operativa con l’argano eseguire le seguenti operazioni: • controllare visivamente le condizioni dello stato d’integrità dell’argano; • attivare la linea di alimentazione ponendo l’interruttore generale in posizione “ON” oppure “1”; • verificare la funzionalità dell’argano controllando i movimenti descritti al paragrafo precedente FUNZIONI ARGANO “Uso inteso” ed eseguire i controlli preliminari come descritto al capitolo “COSA FARE SEMPRE”.
  13. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Operatività L’ambiente operativo - deve avere le seguenti caratteristiche: • temperatura min.: - 10°C, max.: +40°C; umidità relativa max.: 80%; altitudine max.: 1000 m s.l.m. • il carrello-argano non può essere impiegato in ambiente con vapori, fumi o polveri cor rosivi e/o abrasivi, con rischi d’incendio o di esplosione e comunque non può essere utilizzato in ambiente ove sia prescritto l’impiego di componenti antideflagranti. • non deve inoltre essere utilizzato in zone ove siano presenti forti campi elettromagnetici che possono generare accumuli di cariche elettrostatiche.
  14. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Operatività L’ambiente operativo può inoltre essere: Coperto: la macchina in tal caso, non essendo esposta agli agenti atmosferici, non richiede di alcuna particolare precauzione. All’aperto: la macchina può essere esposta agli agenti atmosferici durante e dopo l’utilizzo. Occorrerà proteggere, ove possibile, le sue parti elettriche con tettoie o ripari (fig. 65). Per evitare ossidazioni proteggere la struttura con adeguati trattamenti e lubrificare i meccanismi.
  15. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Operatore Operatore - deve essere persona idonea al lavoro e psicofisicamente in grado di attendere alle esigenze connesse con l’operatività del carrello- argano nel suo uso inteso. L’operatore non deve permettere ad alcuno di avvicinarsi durante l’utilizzo dell’argano ed impedirne l’uso a personale estraneo (soprattutto a minori di 16 anni). Deve seguire le indicazioni fornite per ottenere il massimo rendimento, il minimo consumo e la maggior sicurezza per sé e per gli altri nell’uso dell’argano. In particolare deve osservare scrupolosamente le indicazioni contenute nel presente manuale.
  16. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Portata Portata - non deve mai essere superato il limite di portata (applicando carichi superiori alla portata nominale o sovraccarichi oppure modificando le tarature del limitatore di carico) per quanto sia determinato con ampi margini di sicurezza (fig. 66).
  17. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Illuminazione Illuminazione - il carrello-argano non è generalmente dotato di sistema di illuminazione di serie. Il livello di illuminazione ambiente deve sempre essere tale da garantire l’operatività dell’argano nella massima sicurezza possibile in relazione all’utilizzo a cui è destinato. Nel caso di operazioni di manutenzione localizzate in aree e/o parti dell’argano non sufficientemente illuminate è obbligatorio dotarsi di sistema di illuminazione portatile avendo cura di evitare coni d’ombra, che impediscano o riducano la visibilità del punto in cui si va adoperare o delle zone circostanti.
  18. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Manovre Manovre - è buona regola eseguire un movimento alla volta, in quanto solo in questo modo una manovra può essere iniziata, arrestata e costantemente seguita dall’operatore, che dovrà pure evitare di eseguire in modo continuo ripetute inserzioni e disinserzioni anche nel caso di piccoli spostamenti. Non corrisponde infatti a verità il fatto che manovre attivate a “piccoli colpi di corrente” possano risultare vantaggiose. Solo la precisa definizione dei tempi di inizio e fine manovra permette una reale economia di tempo e di consumo energetico.
  19. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Sollevamento L’operatore dovrà porre attenzione nel mantenere sempre tese le funi di sollevamento, non appoggiando mai il gancio a terra o sui carichi da sollevare. Le funi in bando possono attorcigliarsi, uscire dalle spire dei tamburi o dalle carrucole del bozzello, formare dei nodi, danneggiarsi anche gravemente e creare improvvise situazioni pericolose.
  20. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Sollevamento L’operatore dovrà tassativamente evitare di effettuare tiri obliqui sempre pericolosi e mal controllabili, e soprattutto tiri obliqui in senso parallelo all’asse dei tamburi che possono provocare il danneggiamento dei guidafune, se installati, e delle scanalature con conseguente avvolgimento irregolare (fig. 67).
  21. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Traslazione carrello E’ obbligatorio evitare urti violenti tra il carrello ed i paraurti terminali al fine di non provocare gravi ripercussioni sugli organi meccanici e sulla carpenteria. Si deve tener presente che gli interruttori di fine corsa sono disposti in posizione tale da permettere la completa corsa del carrello quando questo li raggiunga a velocità ridotta e che lo spazio di frenata richiesto è tanto maggiore quanto più elevata è la velocità.
  22. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Traslazione carrello Di conseguenza l’operatore dovrà sempre rallentare la marcia del carrello quando si avvicina alle estremità (fig. 68).
  23. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Emergenze e interblocchi L’esclusione dell’alimentazione dell’argano avviene disinserendo l’interruttore di linea (escluso dalla fornitura) o premendo il pulsante “Arresto di emergenza” sulla pulsantiera di comando. Un interblocco elettrico e meccanico sui motori dei movimenti impedisce il contemporaneo comando di rotazione nei due sensi di rotazione; l’interblocco elettrico posto sui motori di sollevamento per velocità lenta e veloce ne impedisce una contemporanea alimentazione.
  24. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Emergenze e interblocchi La mancanza di tensione provoca l’immediato blocco di tutti i movimenti dell’argano, in quanto i motori elettrici sono dotati di dispositivi automatici di freno (fig. 69).
  25. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Dispositivi di sicurezza I fine corsa di sollevamento e di traslazione delimitano la massima escursione del gancio, sono dispositivi di emergenza e non possono quindi esse re utilizzati sistematicamente come arresti di servizio o dispositivi di consenso per successive operazioni. Il imitatore di carico impedisce l’utilizzo dell’argano in sovraccarico. Sul gancio di sollevamento è installato il moschettone di sicurezza contro lo sganciamento accidentale dell’imbracatura.
  26. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Dispositivi di sicurezza Quando il carrello argano è dotato di paranco di servizio, salvo diversamente predisposto, i due mezzi di sollevamento non devono mai operare contemporaneamente. A tal scopo è prevista l’installazione di un sistema di interblocco a selezione automatica per l’impiego alternativo dei due apparecchi, reso possibile solo quando uno dei due ganci è posizionato in massima salita (fig. 70).
  27. Disattivazione a termine lavoro Per disattivare il carrello-argano al termine del lavoro rispettare le seguenti disposizioni: • liberare il gancio di sollevamento dalle imbracature usate per movimentare il carico. • ricoverare, nel caso di argano con carrello, la macchina nell’area definita per la sua locazione durante i momenti di non operatività (fig. 71). • alzare il gancio ad una quota non inferiore a 250 cm. in modo che non crei disturbo e pericolo al movimento di persone e cose al di sotto dell’argano. • arrestare tutti i movimenti premendo a fondo il pulsante rosso a fungo “arresto di emergenza”. • mettere la pulsantiera in posizione di “non disturbo” (fig. 72). • togliere la tensione di alimentazione all’argano ponendo l’interruttore generale in posizione “0FF” oppure “0” (zero).
  28. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Cosa fare sempre! Uso previsto, criteri e precauzioni d’uso Il corretto utilizzo dell’argano consente di usufruire a pieno delle prestazioni che l’argano è in grado di fornire in completa sicurezza. Tali potenzialità sono garantite solo attenendosi scrupolosamente alle indicazioni sotto riportate e pertanto: SEMPRE seguire le indicazioni e le istruzioni riportate nei manuali di installazione e di uso e verificare l’integrità dei componenti e delle parti dell’argano (fig. 73).
  29. SEMPRE rispettare le istruzioni e gli avvertimenti evidenziati sull’argano. SEMPRE assicurarsi che l’argano operi in ambiente protetto dagli agenti atmosferici (pioggia, vento, neve, ecc.), oppure, se all’aperto, che sia dotato delle relative protezioni (tettuccio, ecc.). (fig. 74). SEMPRE verificare la rispondenza delle prestazioni dell’argano in relazione al servizio a cui è destinato (cicli di lavoro - intermittenza - tempo di utilizzo - carico da movimentare). (fig. 75).
  30. SEMPRE controllare la solidità delle strutture che sostengono l’argano ed il relativo carrello. SEMPRE verificare che la via di corsa di scorrimento del carrello- argano sia posta ad una quota che non consenta all’operatore di interferire con la sagoma del carrello-argano e/o delle sue parti in movimento. Nel caso ciò non fosse possibile provvedere alla sistemazioni di opportuni ripari o di cartellonistica posta nella zona a rischio (fig. 76). SEMPRE assicurarsi, prima di iniziare qualsiasi manovra, che la zona di scorrimento del carrello-argano sia libera da ostacoli (fig. 77).
  31. SEMPRE accertare l’adeguatezza dello stato di conservazione (pulizia, lubrificazioni) e di manutenzione dell’argano (funi, tamburo, pulegge, limitatore di carico, bozzello-gancio, pulsantiera, fine corsa, moto riduttori, ruote carrello, ecc.). (fig. 78). SEMPRE verificare l’idoneità ed il funzionamento dell’impianto elettrico, in particolare controllare la correttezza dei collegamenti e che non vi siano allacciamenti precari e pericolosi. Controllare il corretto funzionamento dei motori (argano e carrello). (fìg. 79). SEMPRE verificare la corrispondenza dei movimenti del carrello e dell’argano (fig. 80).
  32. SEMPRE verificare la funzionalità del pulsante di arresto/emergenza (fig. 81). SEMPRE controllare, in modo costante, l’efficienza dei freni e dei fine corsa verificandone la funzionalità dei movimenti (fig. 82). SEMPRE eseguire controlli di funi, bozzello-gancio, limitatore di carico e pulsantiera verificandone l’integrità e l’efficienza (fig. 83).
  33. SEMPRE assicurarsi che il gancio di sollevamento non sia consumato, danneggiato, sprovvisto di sicurezze (moschettone). (fig. 84). SEMPRE verificare l’idoneità e l’efficienza delle imbracature impiegate (funi-catene-cinghie-fasce-ecc.), controllare che non presentino lacerazioni, schiacciamenti, trefoli rotti o parti non lubrificate (fig. 85). SEMPRE assicurarsi di aver centrato il gruppo di sollevamento (argano e gancio) sulla perpendicolare del carico prima di aver effettuato le imbracature e di movimentare il carico stesso (fig. 86).
  34. SEMPRE assicurare in modo corretto le imbracature del carico al gancio di sollevamento, dopo aver provveduto ad equilibrare il carico stesso prima di sollevarlo, porre in tensione le imbracature con manovre lente e sicure (fig. 87). SEMPRE accertarsi che il carico durante le operazioni di movimentazione (sollevamento, traslazione) non incontri ostacoli (fig. 88). SEMPRE dare avvertenza al personale che lavora nella zona di manovra dell’argano dell’inizio delle operazioni di movimentazione del carico (fig. 89).
  35. SEMPRE operare nelle migliori condizioni di illuminazione dell’area e di visibilità del carico. SEMPRE operare al di fuori del raggio di manovra del carico sollevato (fig. 90). SEMPRE azionare i vari movimenti evitando il più possibile di procedere ad impulsi di comando in rapida successione (fig. 91). SEMPRE impiegare le velocità “lente” per gli accostamenti e posizionamenti del carico (fig. 92).
  36. SEMPRE al termine lavoro, portare il carrello-argano in postazione di “ricovero” pronto per l’uso, avendo cura di posizionare il bozzello-gancio e la pulsantiera, in modo che non costituiscano elementi di pericolo di collisione (fig. 93). SEMPRE, prima di abbandonare il posto di manovra, premere a fondo il pulsante rosso a fungo di “arresto di emergenza” sulla pulsantiera e disinserire l’interruttore generale (fig. 94). SEMPRE provvedere a togliere la tensione di alimentazione dell’argano in caso di ispezioni, riparazioni, interventi di manutenzione (fig. 95).
  37. SEMPRE, per tutte le operazioni, usare abbigliamento di lavoro idoneo, nel rispetto delle norme di sicurezza nell’ambiente di lavoro (fig. 96). SEMPRE segnalare eventuali anomalie di funziona mento (comportamento difettoso, sospetto di rottura, movimenti non corretti e rumorosità al di fuori della norma) al responsabile di reparto e mettere l’argano in condizioni di fuori esercizio (fig. 97). SEMPRE rispettare il programma degli interventi di manutenzione e registrare, ad ogni controllo, eventuali osservazioni relative, soprattutto, a gancio, fune, freni, limitatore di carico e fine corsa (fig. 98).
  38. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Cosa non fare mai! Uso non previsto, uso non consentito. Uso improprio prevedibile e non prevedibile. Controindicazioni d’uso. L’utilizzo dell’argano a fune per manovre non consentite, il suo uso improprio e la carenza di manutenzione possono comportare gravi situazioni di pericolo per l’incolumità personale e di danno per l’ambiente di lavoro oltre a pregiudicare la funzionalità e la sicurezza intrinseca dell’argano. Le azioni sottodescritte, che ovviamente non possono coprire l’intero arco di potenziali possibilità di “cattivo uso” dell’argano e costituiscono tuttavia quelle “ragionevolmente” più prevedibili, sono da considerarsi assolutamente vietate e pertanto:
  39. MAI utilizzare il carrello-argano per il sollevamento e il trasporto di persone (fig. 99).
  40. MAI sollevare dei carichi mentre le persone transitano nell’area di manovra sottostante (fig. 100). MAI transitare, sostare, operare e manovrare al di sotto del carico sospeso (fig. 101). MAI consentire l’uso dell’argano a personale non addestrato o minore di anni 16 (fìg. 102). MAI usare l’argano se non si è fisicamente idonei (fig. 103).
  41. MAI usare l’argano sprovvisti di idonei indumenti di lavoro o misure di protezione personale (fig. 104). MAI operare senza la dovuta attenzione durante le manovre di sollevamento e traslazione (fig. 105). MAI mettere le mani nelle pulegge in rotazione, sulle funi in movimento, sulle imbracature in fase di “tensionamento” nelle zone di contatto con il carico e tra gancio e imbracatura (fig. 106).
  42. MAI lasciare il carico sospeso incustodito (fig. 107). MAI sollevare né applicare al gancio carichi superiori alla portata nominale (fig. 108). MAI usare il carrello-argano per servizi diversi da quelli a cui è destinato, evitarne l’uso per altre operazioni come ad esempio imbiancatura soffitti, sostituzione lampade, ecc. (fig. 109). MAI sollevare carichi non equilibrati (fig. 110).
  43. MAI far oscillare il carico o il gancio durante la traslazione (fig. 111). MAI porre la fune in posizione di tiro in diagonale (fig. 112). MAI utilizzare l’argano per trainare (fig. 113). MAI usare la fune dell’argano come imbracatura per il carico (fig. 114).
  44. MAI utilizzare imbracature senza averne preventivamente controllato l’idoneità (fig. 115) MAI utilizzare la fune come cavo di messa a terra per saldatrice (fig. 116). MAI usare la punta del gancio come base di appoggio del carico (fig. 117). MAI impiegare l’argano per mantenere in tensione elementi vincolati al suolo (fig. 118).
  45. MAI sollevare carichi “guidati” (fig. 119). MAI proseguire la corsa del gancio dopo il posizionamento causando il bando della fune (fig. 120). MAI urtare con il carico le strutture del capannone o di altre macchine e/o impianti (fig. 121). MAI utilizzare contemporaneamente due argani per sollevare lo stesso carico, senza aver posto in atto adeguate procedure di sicurezza (fig. 122).
  46. MAI utilizzare l’argano con due movimenti contemporanei, attendere il completo arresto del movimento prima di iniziarne un altro (fig. 123). MAI impiegare l’argano in condizioni ambientali non previste (-10°C; ÷40°C; 80%). (fig. 124). MAI impiegare il carrello-argano, o compiere operazioni di manutenzione sullo stesso, in condizioni di illuminazione e/o visibilità insufficienti (fig. 125). MAI impiegare l’argano in aree dove è prescritto l’utilizzo di componentistiche antideflagranti (fig. 126).
  47. MAI utilizzare l’argano, arrestare o posizionare lo stesso al termine lavoro in zone non protette dagli agenti atmosferici (pioggia, vento, neve, ecc.). (fig. 127). MAI far intervenire in modo continuo gli interruttori di fine corsa del carrello-argano (fig. 128). MAI eseguire brusche inversioni di marcia durante il sollevamento e la traslazione (fig. 131) MAI azionare in modo ripetuto i pulsanti di comando dell’argano (fig. 132).
  48. MAI modificare le caratteristiche funzionali/prestazionali dell’argano (fig. 133). MAI modificare, starare le regolazioni dei dispositivi di sicurezza e/o provocare manomissioni all’apparecchio (fig. 134). MAI eseguire riparazioni provvisorie o interventi di ripristino non conformi alle istruzioni (fig. 135). MAI usare ricambistica non originale o non consigliata dal costruttore (fig. 136).
  49. MAI affidare le manutenzioni e le riparazioni a personale non istruito dal costruttore (fig. 137). MAI abbandonare l’argano senza aver posto in atto le relative procedure di sicurezza (fig. 138). MAI effettuare operazioni di manutenzione ordinaria, ispezioni o riparazioni senza aver messo l’argano fuori servizio ed aver attivato la relativa procedura (fig. 139).
  50. MAI durante le fasi di manutenzione: (fig. 140): usare mezzi non idonei appoggiare scale ai carrello-argano operare senza i mezzi di protezione personale intervenire senza aver rimosso il carico sollevato. MAI utilizzare l’argano se non perfettamente rispondente in tutte le funzioni operative (fig. 141).
  51. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Manutenzione Il programma di manutenzione comprende interventi di tipo ordinario, che prevedono ispezioni, controlli e verifiche condotte direttamente dall’operatore e/o da personale specializzato addetto alla normale manutenzione aziendale e di tipo periodico che include le operazioni di sostituzione, registrazione, lubrificazione svolte da personale istruito allo scopo. Comprendono operazioni di verifiche che possono essere eseguite direttamente dall’operatore o da personale specializzato secondo quanto prescritto nella presente documentazione e che non richiedono particolare uso di strumenti e attrezzature.
  52. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Manutenzione Tali operazioni si dividono in: Verifiche giornaliere, a cura dell’operatore, che includono: - verifiche visive generali; - verifiche funzionali (prova motori, prova fine corsa, prove freni a vuoto, prova pulsante “arresto/marcia” e delle altre funzioni della pulsantiera - verifica visiva condizioni funi e ganci.
  53. Manutenzione Verifiche annuali, a cura di personale specializzato, che comprendono: verifica logorio pulegge verifica efficienza e integrità della linea di alimentazione e dei suoi componenti.
  54. Manutenzione periodica Comprende gli interventi di manutenzione, eseguiti da personale istruito allo scopo, relativi a sostituzioni, registrazioni e lubrificazioni (per quest’ultima operazione vedere paragrafo specifico), secondo quanto indicato in tabella. (Tab. 1). Durante la manutenzione, delle parti meccaniche ed elettriche, è necessario disattivare il sezionatore generale ed apporre un cartello sull’argano con l’indicazione di “macchina in manutenzione” (fig. 145).
  55. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Per le singole parti dell’argano osservare le seguenti istruzioni: Funi ed elementi di fissaggio - (fig. 146). controllare lo stato di conservazione della fune per poter giudicare l’eventuale degradamento, fune ed eventuale guida fune sono materiali di usura. Una regolare lubrificazione ne allunga la durata. È spesso possibile migliorare le prestazioni delle funi accertando le cause del loro deterioramento. L’accertamento di queste cause avviene analizzando la fune usata. Nel corso delle ispezioni è bene osservare con attenzione le parti delle funi che si avvolgono sulle pulegge di rinvio ed i punti di fissaggio alle estremità. Annotare la data e i risultati degli esami come descritto nell’apposita tabella, in modo da poter prevedere in futuro il periodo in cui la fune dovrà essere sostituita.
  56. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Per le singole parti dell’argano osservare le seguenti istruzioni: La decisione di sostituire la fune deve essere determinata innanzitutto dal numero e dalle posizioni delle rotture dei fili costituenti i trefoli, dal grado di usura e di corrosione, da altri danni o lacerazioni rilevanti. Le funi devono essere sostituite quando le rotture dei fili visibili raggiungono i valori di massimo deterioramento indicati nelle tabelle e/o nelle dichiarazioni fornite dai costruttori di funi. È da tenere presente che spesso le rotture sono difficili da individuare, in quanto le estremità del filo rotto rimangono nella posizione primitiva e non sporgono dalla superficie della fune. Per osservare queste rotture occorre rimuovere il grasso che copre la fune, far scorrere lungo la fune un pezzo di legno dolce e, se possibile, piegare a mano la fune, in modo da costringere le estremità dei fili a sollevarsi, fino a rendersi visibili.
  57. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Per le singole parti dell’argano osservare le seguenti istruzioni: Il controllo della fune deve essere effettuato “senza carico”; per evidenziare più facilmente eventuali rotture, prevedere un raggio di curvatura circa corrispondente ai raggio della puleggia.
  58. Durante l’ispezione controllare: Numero dei fili rotti:sulla base delle caratteristiche della fune è possibile individuare nella tabella del gruppo di sollevamento il numero massimo ammissibile delle rotture visibili di fili in un tratto qualsiasi di fune. Per valori superiori a quelli indicati, la fune deve essere sostituita. (fig. 147)
  59. Diminuzione del diametro della fune: se una fune presenta una sensibile diminuzione del valore del diametro nominale dovuta a deteriora mento o alla rottura dell’anima,essa deve essere sostituita. (fig. 148). Corrosione e usura della fune: se una fune presenta una diminuzione del diametro dovuta all’usura dei fili pari o superiore al 7% in rapporto al valore nominale è necessario sostituirla anche se non sono visibili rotture dei fili, in caso di seria corrosione interna la fune deve essere sostituita. (fig. 149)
  60. Deformazione della fune le deformazioni possono essere di tipo ad elica dell’asse della fune; con diminuzione di diametro concentrata in brevi tratti di fune; con appiattimenti locali della fune o deformazioni angolari dovute a cause esterne di elevata intensità. Nel primo caso la deformazione provoca dei movimenti irregolari della fune durante il trascinamento, movimenti che sono la causa prima di una maggiore usura e della rottura dei fili, nel secondo caso il difetto è frequente ai capofissi di estremità delle funi. Effetto prodotto dal calore: le funi che sono state sottoposte ad un effetto termico eccezionale (riconoscibile esteriormente a causa del colore di ferro ricotto che la fune assume) devono essere sostituite.
  61. Per entrambe le lunghezze considerate, la condizione deve essere rispettata. Se una delle due condizioni non è soddisfatta, la fune non è idonea. Per funi diverse da quelle riportate in tabella, il totale dei fili esterni rotti su una lunghezza pari a 6 diametri non dovrà superare il 3% dei fili costituenti tutti i trefoli esterni.
  62. Il gancio - verificare l’efficienza del dispositivo antisgancio (moschettone). Controllare che le carrucole di rinvio della fune siano libere nel loro movimento di rotazione. Le carrucole del gancio possono essere facilmente controllate a vista osservando l’inclinazione a vuoto durante la corsa di salita e successiva discesa. Se il gancio durante tali manovre avesse un’inclinazione notevole, prima da un lato e poi dal l’altro della verticale, significa che l’attrito delle carrucole è eccessivo e pertanto occorrerà smontare le carrucole ed esaminare le superfici di strisciamento. Controllare che il gancio ruoti liberamente senza eccessivo attrito e che il moto sia dolce e senza scatti. Diversamente occorre smontarlo ed esaminare il cuscinetto. Verificare l’usura della zona del gancio a contatto con le imbracature (fig. 151).
  63. Pulegge bozzello - osservare ogni singola puleggia in rotazione e constatarne la regolarità di funzionamento; se si riscontrano imperfezioni smontarla e verificare il relativo cuscinetto. Controllare l’usura della gola (fig. 152). Tamburo - controllare il serraggio delle viti blocca fune ed esaminare lo stato di usura. Controllare l’integrità della filettatura (fig. 153).
  64. Riduttore argano - controllare il livello di rumorosità del riduttore, il rumore deve essere continuo, costante, non presentare variazioni di intensità ed inferiore ai valori riportati sulla targa del riduttore stesso. Vibrazioni o rumorosità irregolari possono essere causate dal consumo anomalo dei denti o dall’avaria di un cuscinetto; in questo caso si dovrà smontare il riduttore, esaminare le ruote dentate ed i cuscinetti sostituendo quelli difettosi (fig. 154). Freni su motori auto-frenanti - controllare l’usura delle superfici d’attrito sull’ancora mobile e sullo scudo posteriore del motore se necessario provvedere alla regolazione e/o alla sostituzione della guarnizione frenante, come descritto nei paragrafi e “sostituzioni” (fig. 155).
  65. Ruote - controllare lo stato di usura dei bordini e delle fasce di rotolamento; lo spessore di bordino ridotto al 50% e/o la fascia di rotolamento con usura superiore a 5 mm rivelano la necessità di sostituire le ruote. Verificare la rumorosità di rotolamento dei cuscinetti; una rumorosità anomala rivela la necessità di sostituire il cuscinetto. Controllare i giochi nel calettamento tra ruota ed assi e fra asse e riduttore; la presenza di gioco evidenzia la necessità di sostituire l’asse e/o le ruote (fig. 156). Respingenti - controllare che gli arresti di estremità non siano deformati e non ci siano segni di cedimenti nel loro fissaggio alle strutture e che il respingente sia integro senza segni di rottura o deformazione permanente e sia ben fissato al suo supporto (fig. 157).
  66. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Impianto elettrico Se facente parte della fornitura verificare che le parti mobili dei contattori si muovano con il minimo attrito; in caso contrario potrebbe accadere che la forza dell’elettromagnete sia insufficiente a garantire una buona pressione tra i contatti.
  67. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Impianto elettrico È necessario, inoltre, controllare la pulizia delle superfici di contatto tra nucleo fisso ed ancora mobile. I contatti non debbono mai essere lubrificati con l’olio, il quale può carbonizzare ed opporre resistenza al passaggio della corrente provocando riscaldamenti locali che abbreviano la vita del contattore. Deve essere controllato anche il consumo dei contatti, provvedendo alla loro sostituzione quando questo (soprattutto se irregolare) pregiudichi l’allineamento del complesso, o renda la freccia della molla insufficiente a garantire una buona pressione tra le superfici di contatto.
  68. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Impianto elettrico Uguali cure debbono essere prestate ai contatti ausiliari. In caso di smontaggio, maneggiare con estrema cura la bobina per evitare danni all’avvolgimento soprattutto agli estremi di questo. Verificare periodicamente, per evitare incerti contatti, riscaldamenti o rumorosità, che la tensione di alimentazione delle bobine sia di valore corretto (fig. 158).
  69. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Fine corsa Verificarne lo stato di conservazione ed il corretto intervento (azionare più volte manualmente i fine corsa). In particolare, per i fine corsa dei movimenti, riscontrare il loro funzionamento durante una normale manovra provando prima a bassa velocità. Effettuare un controllo statistico sulla tenuta agli agenti atmosferici. Controllare l’integrità meccanica degli elementi mobili (leva e molle) e verificare il serraggio delle viti di fissaggio (fig. 159).
  70. Limitatore di carico – l’argano e l’eventuale paranco elettrico a fune di servizio possono essere dotati di un dispositivo di limitazione del carico. Nell’argano il limitatore è generalmente costituito da un sensibile ed affidabile sistema elettronico a perno estensiometrico che può essere montato sul capofisso, negli argani a un principio, o sulla puleggia di equilibrio negli argani bielica a due principi. Le tensioni provocate dai carichi e dagli eventuali sovraccarichi vengono misurate e trasformate in altrettanti segnali elettrici; tramite un’apposita centralina elettronica sono inviati al circuito ausiliario dell’apparecchiatura di comando.
  71. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Limitatore di carico Il limitatore svolge le seguenti funzioni: •segnala il raggiungimento della soglia di sovraccarico. •inibisce tutte le funzioni (sollevamento e traslazioni) ad esclusione della discesa, a testimonianza del raggiunto sovraccarico.
  72. Nel paranco il limitatore è generalmente costituito da un sensibile sistema elettromeccanico a perni e molle pre-tarate. La verifica dei valori di taratura del limite di intervento del limitatore di carico deve essere effettuata, come previsto dalla regola FEM 9.761, almeno una volta all’anno attraverso l’utilizzo di masse di valore noto opportunamente predisposte e/o con l’ausilio di una cella di carico con visualizzazione dei valori di sollecitazione (fig. 160). I risultati delle verifiche annuali vanno riportati sul registro appositamente predisposto.
  73. Fusibili - prevedere una regolare scorta per ciascun tipo di fusibile installato, in modo da poter provvedere ad una rapida sostituzione con lo stesso tipo di fusibile in caso di necessità (fig. 161). Morsetti - verificare periodicamente che i morsetti siano ben serrati; controllare che il numero di identificazione sia ben visibile e solidale con il morsetto; verificare l’integrità del materiale termoisolante ed in caso di cricche o rotture sostituire tempestivamente.
  74. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Periodicità e scadenze La periodicità delle operazioni di manutenzione che sono indicate nella tabella (fig. 203) che segue si riferiscono ad una macchina sottoposta ad un servizio di lavoro in condizioni normali previste dalle regole FEM 9.511 per il gruppo 2m (M5); se sussistono condizioni di lavoro differenti la frequenza degli interventi di manutenzione deve essere aumentata in rapporto al gruppo di utilizzo. Se l’utilizzo dell’argano è normale e corretto, la sua revisione potrà avvenire dopo un periodo di impiego di circa 10 anni, secondo la regola FEM 9.755 (SW.R).
  75. NOTA: (*) Queste operazioni devono essere annotate nell’apposito registro (paragrafo 6) oppure in analoghi documenti di registrazione. In quest’ultimo caso i documenti di registrazione devono accompagnare sempre il presente libretto.
  76. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Lubrificazione L’accurata gestione degli interventi di lubrificazione dell’argano e dei meccanismi è la condizione necessaria per garantire l’efficace rispondenza al servizio a cui l’argano è destinato, nonché alla sua durata. La lubrificazione di organi in movimento è necessaria per evitare contatti diretti tra corpi volventi. Le condizioni più favorevoli si ottengono realizzando la minor quantità di lubrificazione per ottenere una lubrificazione efficace. Si tenga presente però che la quantità minima del lubrificante dipende anche da funzioni ausiliari che esso deve assolvere quali ad esempio l’asportazione di calore.
  77. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Lubrificazione Col tempo il potere lubrificante diminuisce per effetto delle sollecitazioni, per cui si deve procedere al ripristino o al rinnovo dei lubrificanti. La lubrificazione nell’argano è molto semplice e può essere effettuata da personale non altamente specializzato attenendosi scrupolosamente alle istruzioni contenute nel manuale istruzioni ed effettuando le verifiche ed i rabbocchi necessari, seguendo le frequenze indicate in tabella “lubrificazione”.
  78. Modalità di esecuzione di scarico e cambio olio: Lo scarico dell’olio si deve effettuare a temperatura non inferiore a + 20°C (nel caso di temperatura ambientale 20°C è necessario far “rullare”, a vuoto, per qualche minuto i riduttori per riscaldare l’olio prima di evacuarlo). Togliere il tappo di scarico e lasciare defluire l’olio, lavare il riduttore con benzina, effettuare alcune manovre a vuoto e quindi scaricare completamente. Versare l’olio molto lentamente per assicurare il tempo necessario per la messa a livello; si presti attenzione a non superare il livello dell’indicatore. Il tipo di lubrificante non deve mai essere più fluido di quello prescritto onde evitare perdite.
  79. Sollevamento di carichi Sicurezza Master REGISTRO DELLE MANUTENZIONI TRIMESTRALI E ANNUALI VERIFICARE REGISTRAZIONI E SOSTITUZIONI Le operazioni di verifica e manutenzione vanno registrate secondo la cadenza di esecuzione prevista nella tabella di fig. 203. La registrazione può essere fatta: - negli appositi moduli di seguito predisposti; - in qualsiasi altro modulo in cui siano riportate: data, tipo di operazione, esito, nome di chi ha eseguito l’operazione. NON ESITARE a sostituire la parte e/o il componente in esame, qualora lo stesso non fosse in grado di offrire sufficienti garanzie di sicurezza e/o affidabilità funzionali.
  80. Sollevamento di carichi Sicurezza Master Operazioni per cui è necessaria la registrazione: • controllo funi ed elementi di fissaggio • condizioni gancio (annuale) • registrazione corsa freni • pulsantiera giunzioni bullonate • funzionamento riduttore fine corsa (annuale) •motori • ruote • condizioni respingenti • impianto elettrico • lubrificazione • pulegge.
  81. Se ciò sembra appropriato, per esempio nel caso di ganci o di accessori di estremità di grandi dimensioni, difetti minori, come intagli e scanalature possono essere eliminati, molando o limando con precauzione. A seguito di una simile riparazione, la superficie deve raccordarsi al metallo adiacente in modo da non provocare bruschi cambiamenti della sezione. L’eliminazione completa dei difetti non deve ridurre di più del 10% lo spessore della sezione della parte riparata. Nel caso di brache riparate con saldatura, ciascuna braca, dopo la riparazione, deve sottostare al carico di prova ed essere ispezionata prima di essere rimessa in servizio. Comunque se la riparazione è effettuata con l’inserzione di un componente ad assemblaggio meccanico, l’esame del carico di prova non è richiesto, a condizione che: a) il componente abbia già subito un esame di carico di prova eseguito dal costruttore (vedere UNI ISO 7593); b) i regolamenti e le leggi nazionali e locali lo consentano. Il carico di prova è stato fissato per ciascun grado e ciascuna dimensione di braca a catena. Esso è indicato nelle norme specifiche (vedere 2), che dovrebbero essere consultate. Se l’etichetta che identifica la braca e il suo carico limite di servizio (CLS) è scomparsa e le informazioni necessarie non sono marcate anche sulla maglia di testa, o poste in qualche altro modo, la braca deve essere ritirata dal servizio.
  82. Immagazzinaggio e cure da apportare alle brache a catena Le brache a catena devono essere normalmente depositate su rastrelliere o supporti studiati a questo scopo. Esse non dovrebbero essere lasciate a terra dopo l’utilizzo, con il rischio di essere danneggiate. Se le brache a catena sono sospese al gancio di una gru, il gancio della braca dovrebbe essere fissato su una delle maglie superiori. Se le brache a catena non devono essere utilizzate per un certo tempo, dovrebbero essere pulite (vedere 6.2), asciugate e protette contro la corrosione, per esempio oliandole leggermente Nota — Le brache a catena non dovrebbero essere galvanizzate né avere rivestimenti di sorta senza il consenso del costruttore.
  83. Registrazione dei rapporti Appropriati rapporti sono essenziali per un buon utilizzo e la manutenzione di tutta l’attrezzatura di sollevamento. In molti casi, la regolamentazione nazionale prescrive le modalità di conservazione dei rapporti. Il rapporto è la storia della braca a catena e deve precisare le date d’ispezione, esami e manutenzione; il rapporto iniziale è una descrizione della braca a catena e del suo marchio d’identificazione. La periodicità delle ispezioni e la frequenza delle prove dovrebbero essere ben precisate e menzionate nel rapporto. Dopo ogni ispezione periodica, si dovrebbe annotare nel rapporto lo stato della braca a catena. Dovrebbero essere ugualmente registrati i risultati di ciascun esame Ogni volta che la braca viene riparata dovrebbero essere precisati nel rapporto i motivi e i dettagli della riparazione.
  84. Imbracatura dei carichi Le funi metalliche, le catene e le fasce di nylon devono essere scelte tenendo conto dell’angolo formato dai tratti; quanto maggiore è l’angolo da essi formato tanto minore è il carico sollevabile. In generale, per una braca doppia, si hanno le seguenti riduzioni di portata. NB: Nel caso di braca semplice usata doppia tenere conto di una ulteriore riduzione di portata del 30% dovuta al raggio di piegatura attorno al gancio od al carico.
  85. Geometria della braca Dalla geometria della braca viene derivato il numero di tratti di catena e, nel caso di brache multitratti, deve essere incluso l’angolo tra i tratti o l’angolo con la verticale. Gli angoli tra i tratti o gli angoli con la verticale devono essere determinati come descritto nella UNI ISO 4778 e come illustrato nel prospetto II. Tanto più grande è l’angolo tra i tratti, tanto più piccolo è il carico che la braca può sopportare senza superare i carichi ammessi sui tratti (vedere fig. 1). Ogni situazione dovrebbe essere controllata per assicurarsi che i carichi ammessi su ogni tratto non siano superati. L’utilizzo di tratti di braca formanti degli angoli maggiori di 60° con la verticale (angoli tra i tratti maggiori di 120° nei casi di brache con due o quattro tratti) non è raccomandato.
  86. Fig. 1 - Variazione di carico sul tratto della braca in funzione dell’angolo tra i tratti, per il sollevamento di un carico dato P L’area tratteggiata indica gli angoli tra i tratti maggiori di 120° (60° con la verticale); per tali angoli le brache non dovrebbero essere utilizzate
  87. I paraspigoli di alluminio o di materiale plastico proteggono la cinghia di imbracatura ed il carico in modo uguale dal danneggiamento. Per l’imbracatura di carichi con angoli acuti si raccomanda l’impiego del tubo flessibile paraspigolo in PVC.
  88. TIPICI ESEMPI DI DIFETTI CHE POSSONO PRESENTARSI IN UNA FUNE METALLICA (per dare maggiore risalto, molte illustrazioni mostrano deterioramenti esaltati e le funi rappresentate devono essere sostituite ad uno stadio precedente) Fig. 1 - Fili rotti e spostamento dl fili in due trefoli adiacenti in una fune ad avvolgimento crociato - Condizione che richiede la sostituzione
  89. TIPICI ESEMPI DI DIFETTI CHE POSSONO PRESENTARSI IN UNA FUNE METALLICA Fig. 2 - Notevole numero di fili rotti, unitamente ad una grave usura, in una fune ad avvolgimento crociato - Condizione che richiede l’immediata sostituzione Fig. 3 - Fili rotti in un trefolo, unitamente a lieve usura, in una fune ad avvolgimento parallelo - Condizione che richiede ulteriori operazioni, se questo è l’aspetto peggiore (i fili spezzati devono essere tagliati in modo che ‘estremità sia a raso del profilo esterno).
  90. TIPICI ESEMPI DI DIFETTI CHE POSSONO PRESENTARSI IN UNA FUNE METALLICA Fig. 7 - Esempio di grave corrosione interna. Sono evidenti la riduzione dell’area di molti fili esterni nei trefoli, dove sono in contatto con l’anima, l’alto grado di compressione e la mancanza di spazio tra i trefoli - Condizione che richiede l’immediata sostituzione
  91. TIPICI ESEMPI DI DIFETTI CHE POSSONO PRESENTARSI IN UNA FUNE METALLICA Fig. 8 - Distorsione a elica: una deformazione in cui l’asse longitudinale della fune assume la forma di un’elica. Se la formazione supera il valore indicato in 3.5.10.1, la fune deve essere sostituita.
  92. TIPICI ESEMPI DI DIFETTI CHE POSSONO PRESENTARSI IN UNA FUNE METALLICA Fig. 14 - Incremento locale del diametro della fune, dovuto alla sporgenza dell’anima tessile, in uno strato degradato nella zona tra i trefoli esterni - Condizione che richiede la sostituzione
  93. TIPICI ESEMPI DI DIFETTI CHE POSSONO PRESENTARSI IN UNA FUNE METALLICA Fig. 15 - Un grave attorcigliamento. Da notare il contorto che causa la fuoriuscita dell’anima tessile - Condizione che richiede l’immediata sostituzione
  94. TIPICI ESEMPI DI DIFETTI CHE POSSONO PRESENTARSI IN UNA FUNE METALLICA Fig. 16 - Fune metallica che è stata attorcigliata durante l’installazione, ma che è stata messa in opera ed ora è soggetta a usura localizzata e ad allentamento di funi - Condizione che richiede la sostituzione
  95. TIPICI ESEMPI DI DIFETTI CHE POSSONO PRESENTARSI IN UNA FUNE METALLICA Fig. 17 - Diminuzione locale del diametro della fune, poiché i trefoli esterni occupano Il posto dell’anima tessile, che è distrutta. Da rilevare anche la presenza di fili rotti - Condizione che richiede l’immediata sostituzione
  96. TIPICI ESEMPI DI DIFETTI CHE POSSONO PRESENTARSI IN UNA FUNE METALLICA Fig. 18 - Porzione appiattita, causata da schiacciamento locale, che provoca squilibrio nei trefoli. Contemporanea presenza di fili rotti - Condizione che richiede la sostituzione
  97. TIPICI ESEMPI DI DIFETTI CHE POSSONO PRESENTARSI IN UNA FUNE METALLICA Fig. 19 - Porzione appiattita di una fune multitrefolo, causata da non corretto svolgimento da un tamburo - Da notare come è aumentata la lunghezza dell’avvolgimento dello strato esterno del trefolo. Ci sarà anche squilibrio di tensione in condizioni di carico - Condizione che richiede la sostituzione
  98. TIPICI ESEMPI DI DIFETTI CHE POSSONO PRESENTARSI IN UNA FUNE METALLICA Fig. 20 — Esempio di grave piegamento — Condizione che richiede la sostituzione.
  99. NO!!! MANOVRA VIETATA!!! Non salire sopra i pezzi per tentare di equilibrarne la sospensione.
  100. NO!!! MANOVRA VIETATA!!! Gli ordini al gruista devono essere dati da una sola persona. Il personale deve stare a debita distanza dal carico.
  101. NO!!! MANOVRA VIETATA!!! Non fare oscillare il carico per deporlo.
  102. NO!!! MANOVRA VIETATA!!! Staffe di fonderia male imbracate. Gancio non sulla verticale che ne determina il pericolo di crollo.
  103. NO!!! MANOVRA SCORRETTA!!! Pezzo imbracato male e persona vicina al carico sospeso che lo guida con le mani. Per la modalità corretta vedere figura seguente.
  104. MANOVRA CORRETTA!!! Lo stesso pezzo della figura precedente giustamente imbracato e manovrato
  105. NO!!! MANOVRA SCORRETTA!!! Il rotolo di nastro può sfuggire dal gancio con conseguenze per l’operatore. Per la modalità corretta vedere figura seguente.
  106. MANOVRA CORRETTA!!! Modo corretto per sollevare e movimentare un rotolo di nastro
  107. IMPIEGO DEL PARASPIGOLI
  108. POSIZIONE DELLE MANI
Advertisement