Relazione presentata al Nucleo di Valutazione di Ateneo il 9 marzo 2015 sullo stato della Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale della Universita' degli Studi di Roma La Sapienza.
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Relazione al NUCLEO DI VALUTAZIONE DI ATENEO
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FACOLTA’ DI INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE
SAPIENZA UNIVERSITA’ DI ROMA
Relazione al NUCLEO DI VALUTAZIONE DI ATENEO
9 marzo 2015
a) ORGANIZZAZIONE E SOSTENIBILITA’ DEI CDC IN TERMINI DI RISORSE DI
DOCENZA E DI SPAZI/ATTREZZATURE, ANCHE IN PROSPETTIVA, E CONSIDERATO
IL TREND DELLE IMMATRICOLAZIONI E DELLE ISCRIZIONI NEGLI ULTIMI ANNI.
DOCENZA.
L’analisi dei dati riguardanti la sostenibilità dei CdS in termini di docenza evidenzia un
peggioramento della nota criticità del corpo docente dovuta a un forte e progressivo
depauperamento della consistenza dell’organico, specie in alcuni SSD.
Da un punto di vista operativo, tale criticità è stata finora compensata da un forte
impegno del personale docente che ha svolto su base volontaristica una considerevole
attività didattica, ben oltre i compiti previsti per legge, sia in termini di CFU erogati sia di
impegno orario.
Questa situazione va inoltre inserita in un quadro di disagio per la non corrispondenza di
avanzamenti di carriera, delle originariamente previste progressioni stipendiali, di
adeguati incentivi stipendiali.
In tale situazione non positiva, l’analisi statistica delle opinioni degli studenti ha
comunque evidenziato che la didattica complessivamente erogata dai diversi CdS risulta
nel suo insieme sicuramente ancora soddisfacente, presentando da una parte, in alcuni
casi, punte di eccellenza, e dall’altra alcuni segnali negativi.
Nella presente condizione, si ritiene difficile sostenere un aumento degli immatricolati
che potrebbe portare a un peggioramento della qualità della didattica, specie nei primi
anni, proprio sulla base dei segnali negativi che si sono riscontrati e che meritano la
dovuta attenzione. Va anche rilevato che la Facoltà ICI nel suo complesso e i singoli CdS
pagano una passata politica, basata su presupposti e indicatori oggi messi in discussione,
che ha comportato forti condizionamenti sull’offerta formativa.
Una razionalizzazione delle risorse logistiche, un’adeguata programmazione dello
sviluppo dell’organico che garantisca un riequilibrio dello stesso e un recupero
dell’ampiezza culturale della Facoltà ICI con attenzione agli insegnamenti fondamentali,
potrebbe consentire un aumento delle immatricolazioni.
Il CdM vuole sottolineare la situazione dei Ricercatori a Tempo Indeterminato (RTI) che
risulta peculiare. Questi, oltre a coprire una notevole quota dell'offerta formativa,
partecipano anche attivamente alla gestione e alla organizzazione di tutte le varie attività
necessarie al funzionamento della Facoltà.
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A fronte di quest'impegno, il CdM rileva una criticità riguardante l'eventuale chiamata di
Ricercatori a Tempo Determinato di tipo B (RTD-B), in SSD dove sono già presenti RTI
che hanno conseguito l'abilitazione scientifica nazionale per il ruolo di Professore
Associato. Questa circostanza, apparendo un mancato riconoscimento dell'attività svolta
e dei risultati scientifici ottenuti, potrebbe causare un allontanamento degli RTI dalle
attività didattiche ed istituzionali sin ora svolte.
SPAZI/ATTREZZATURE.
Per quanto riguarda la situazione delle strutture e delle attrezzature a disposizione della
Facoltà ICI, prima di tutto si deve ricordare che questa Facoltà si articola in differenti sedi
dislocate all'interno della città di Roma (Via Eudossiana e Via Scarpa) e sul territorio
laziale (sedi di Rieti e Latina). Questa condizione complica indubbiamente
l’organizzazione in maniera rilevante, soprattutto alla luce del fatto che lo stesso
personale docente copre corsi nelle diverse sedi.
Fatta questa premessa, si deve rilevare che le varie sedi, nonostante la differente
dimensione e la differente storia degli edifici che le ospitano, presentano un diffuso e
grave stato di degrado che gli interventi di manutenzione ordinaria non sono sufficienti
a sanare (scale di sicurezza usate come accesso principale, bagni insufficienti, non
equamente ripartiti per genere e spesso fuori servizio, materiali depositati in condizioni
non idonee, …). Inoltre, preme ricordare che la Facoltà ICI (in tutte le sue sedi) è
difficilmente accessibile a persone con disabilità, per le quali non sono previsti in maniera
sufficiente accessi, percorsi, servizi igienici e aule adeguate
Bisogna anche sottolineare la condizione non soddisfacente delle strutture di supporto
alla ricerca scientifica e dei laboratori che la Facoltà ICI ha a disposizione. In particolare,
le strutture utilizzabili ai fini didattici, nonostante il significativo numero di studenti e la
natura altamente tecnologica e sperimentale delle lauree proposte dalla Facoltà, sono
pochissime. Sono, poi, davvero carenti e in cattivo stato gli spazi utilizzabili dagli studenti
per lo studio individuale.
Per quanto riguarda specificatamente i laboratori di ricerca, anche in questo caso gli
edifici preposti all’alloggiamento di strumentazione, anche molto moderna, sono spesso
in difetto di manutenzione, e possono produrre danni a strumentazioni e utenti, dovuti a
carenza di isolamento degli ambienti dall’esterno (infiltrazione di acqua in caso di
maltempo, errata areazione degli ambienti, …). E’ da segnalare anche la carenza di
personale tecnico necessario al funzionamento delle apparecchiature sperimentali.
In generale, infine, nel caso delle misure di sicurezza, le procedure e le strutture per
l’evacuazione e il primo soccorso in caso di incidenti sono spesso inadeguate.
b) RISULTATI DELL’ATTIVITA’ DIDATTICA OGGETTO DEL RIESAME ANNUALE E
CICLICO.
L’analisi di dettaglio delle schede fornite dai CdS sulle azioni correttive proposte ha
portato alla formulazione delle seguenti considerazioni di ordine generale, che attengono
alla completezza delle definizioni, all’interpretazione delle modalità di intervento, alla
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coerenza tra azioni proposte e modalità di realizzazione e alla omogeneità delle
informazioni fornite:
1. I Corsi di Studio si sono attivati nell’individuazione di azioni correttive che appaiono
generalmente coerenti con le maggiori criticità emerse dall’analisi dei dati OPIS (si veda
a questo proposito la Relazione sui dati OPIS recentemente prodotta dal Comitato di
Monitoraggio).
2. Le modalità di realizzazione delle azioni correttive appaiono in larga parte più che
coerenti con gli obbiettivi dichiarati.
3. Appare evidente lo sforzo fatto nella maggior parte dei rapporti per valutare i risultati
delle azioni implementate sulla base di indicatori quantitativi.
3. Permangono, per alcuni CdS, delle difficoltà nella definizione di azioni correttive di
dettaglio, proporzionate al periodo previsto per il loro completamento e sufficientemente
circoscritte da poterne correttamente quantificare gli effetti nell’orizzonte temporale di
un anno. Rimane critica in sostanza la fase di pianificazione temporale delle azioni
correttive, la cui cura è condizione necessaria alla massimizzazione del completamento
delle stesse nei tempi previsti.
4. Le evidenze documentali fornite non sono state sempre sufficientemente dettagliate, e
devono essere meglio differenziate dai risultati numerici delle azioni implementate.
5. La definizione dello stato di avanzamento delle azioni correttive si è rivelata non
perfettamente omogenea per tutti i CdS.
6. Alcuni CdS hanno evidenziato una tendenza ad attivare un numero eccessivo di azioni
correttive senza riuscire a portarle efficacemente a compimento.
c) RILEVAZIONE DELLE OPINIONI DEGLI STUDENTI E LORO RICADUTE.
Complessivamente per la Facoltà ICI sono stati raccolti 30.527 questionari (30.804 nel
2013) su una popolazione di 9.072 allievi (8.919 nel 2013) iscritti nell’ordinamento DM
270, con una copertura stimata pari al 91% (94% nel 2013) degli insegnamenti erogati.
Il dato statistico è stato elaborato sulla base dei dati interni di Facoltà ICI. Tale dato è
certamente soddisfacente e consente di considerare gli esiti della valutazione come
rappresentativi della totalità degli insegnamenti erogati.
Risulta difficile per i dati dell’anno corrente evidenziare tendenze al miglioramento o al
peggioramento rispetto al passato, in quanto è diversa in parte significativa la forma dei
questionari, costituiti da domande solo parzialmente corrispondenti, è subentrato
l’obbligo di compilazione (prima assente) e pertanto è cambiato la base statistica di
riferimento. Per tale motivo la discussione comparativa dei dati sarà limitata agli specifici
aspetti più agevolmente confrontabili e limitata allo scorso anno 2013.
Le valutazioni conseguenti all’esame dei dati riportato nei paragrafi precedenti possono
essere articolate in aspetti di maggiore soddisfazione, che rappresentano i punti di forza
della Facoltà, dei Corsi di Studio e/o dei singoli Docenti in relazione all’erogazione della
didattica, e aspetti critici, per i quali gli studenti si sono detti poco soddisfatti e che
necessitano dell’individuazione ed implementazione di azioni correttive, con diverso
grado di urgenza.
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Dall’analisi delle opinioni degli studenti, si possono sintetizzare nella tabella seguente i
punti di forza e di debolezza della Facoltà ICI. A seguire, i commenti puntuali.
PUNTI DI FORZA.
Organizzazione della didattica: tenendo conto della specificità della Facoltà di
Ingegneria Civile e Industriale, che eroga quasi 800 insegnamenti articolati su 27
diversi corsi di laurea e laurea magistrale, e che si delocalizza su quattro diverse
strutture (due delle quali su Roma e due in sedi esterne (Rieti e Latina), l’elevata
percentuale di soddisfazione evidenziata relativamente alla programmazione e al
rispetto degli orari e degli appelli d’esame può certamente essere considerata come
un risultato notevole, sia pure ulteriormente migliorabile. Tale esito testimonia del
lavoro efficace dei CdS al loro interno e del buon coordinamento dei CdS da parte della
Facoltà, cui è affidata la gestione (ma non la manutenzione) finale delle Aule
disponibili.
Disponibilità delle informazioni sul corso: la corrispondenza tra le informazioni
reperibili on-line sui siti della Facoltà e dei CdS sul corso e sulle modalità di esame in
confronto a quanto effettivamente riscontrato durante lo svolgimento è ritenuta
adeguata. I requisiti di trasparenza adottati negli ultimi anni hanno sicuramente
migliorato l’accessibilità all’ informazione e la coerenza tra quanto presente sui siti e
quanto erogato. Nelle relazioni degli anni precedenti questo era uno degli aspetti
segnalati con minore soddisfazione dagli studenti. L’esito testimonia ancora una volta
dell’efficacia del lavoro di CdS e Facoltà.
Qualità della didattica: si rileva un buon livello di soddisfazione generale sulla qualità
dei CdS, sulla puntualità, reperibilità e disponibilità dei docenti. Questo dato è
trasversale a tutti i corsi.
Interesse per i contenuti degli insegnamenti: il dato positivo è indice del fatto che per
la maggior parte dei CdS il progetto formativo è stato ben formulato, è stato
efficacemente trasmesso e correttamente recepito dagli studenti. L’analisi evidenzia
come aspetto positivo la capacità dei docenti delle Lauree Magistrali di coinvolgere
gli allievi oltre l’interesse proprio degli allievi verso l’insegnamento.
PUNTI DI DEBOLEZZA.
Carico di studio: per il 22.8% degli studenti frequentanti (20% nel 2013) il carico di
studio necessario per gli insegnamenti valutati è ritenuto poco congruente con i
crediti formativi previsti. Si ritiene potenzialmente critico questo aspetto e la sua
evoluzione in negativo. Il livello di insoddisfazione si presenta quasi omogeneamente
tra le lauree triennali e le lauree magistrali. Il CdM giudica opportuno che i CdS, nei
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limiti del rispetto per la libertà di insegnamento dei docenti, vigilino sull’effettiva
corrispondenza del lavoro richiesto agli studenti per i diversi insegnamenti erogati
con quanto previsto in fase di programmazione del percorso formativo. Va
sottolineato che il livello di criticità potrebbe essere giudicato di scarso rilievo se il
dato fosse distribuito omogeneamente tra i diversi insegnamenti, mentre può
assumere carattere di elevata criticità se tale valore medio fosse associato a grandi
fluttuazioni tra i dati relativi ai diversi insegnamenti.
Materiale didattico: la più forte richiesta avanzata da parte degli studenti
frequentanti, in particolare magistrali, è quella di migliorare la qualità del materiale
didattico (24.7% per le lauree triennali e 20.6% per le lauree magistrali, a fronte del
22% e del 20% nel 2013). Si ribadisce pertanto, visto anche il peggioramento del dato,
l’importanza di offrire agli studenti testi e materiale didattico di riferimento in
aggiunta all’eventuale materiale di supporto alla didattica frontale (copia delle
presentazioni delle lezioni), e di sensibilizzare al contempo gli studenti alla necessità
dell’uso di tale materiale per lo studio della materia. Si invitano i CdS ad attivare azioni
di miglioramento in questo particolare ambito.
Capacità di motivazione e stimolo da parte dei docenti: la percentuale degli studenti
della Facoltà che ritengono di non essere adeguatamente motivati nello studio e
stimolati nell’attenzione appare relativamente alta e migliorabile, in particolare per
quanto riguarda le lauree triennali.
Chiarezza dei docenti: la percentuale degli studenti della Facoltà che ritengono che il
docente non sia sufficientemente chiaro durante le spiegazioni appare di una certa
criticità soprattutto per le Lauree Triennali.
d) PROSPETTIVE DI OCCUPAZIONE DEI LAUREATI.
Per quanto riguarda le prospettive di occupazione dei laureati della Facoltà ICI è
necessario articolarne la descrizione al fine di definire un quadro esaustivo della
situazione.
Prima di tutto, deve essere sottolineato che la maggioranza dei laureati nella laurea
triennale continua nel percorso formativo con la laurea magistrale (80-90% con punte
del 96%).
Dai dati in possesso del CdM, mediamente i laureati nella laurea magistrale trovano
lavoro nel primo anno successivo alla laurea in percentuali prossime al 70% (con valori
minimi intorno al 50%) con tempi di attesa tra la laurea e il reperimento del primo
impiego di 4-5mesi (fonte: Almalaurea https://www2.almalaurea.it/cgi-
php/universita/statistiche/framescheda.php?anno=2013&corstipo=LS&ateneo=70026
&facolta=764&gruppo=tutti&pa=70026&classe=tutti&postcorso=tutti&annolau=1&dis
aggregazione=tutti&LANG=it&CONFIG=occupazione ). Questi dati confermano
l'affermazione per la quale la laurea in ingegneria (in particolare la laurea magistrale)
rimane apprezzata e richiesta nei diversi ambiti lavorativi.
Ferme restando le considerazioni del punto A), la Facoltà ICI potrebbe aumentare il
numero di laureati da immettere nel mondo del lavoro che sembra comunque garantire
agli ingegneri, anche nella situazione contingente attuale, una notevole quantità di
opportunità lavorative.
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Interessanti sono le ottime medie occupazionali relative alle due sedi esterne (Rieti e
Latina) che presentano valori di occupazione nel primo anno dopo la laurea molto elevate
(85% e 75% rispettivamente) confermando la corretta radicalizzazione nell’ambito
territoriale in cui sono collocate e provando di fatto la bontà del progetto e l’impegno
profuso dai CdS nella fase iniziale di accoglienza e accompagnamento dello studente.
Si vuole anche evidenziare la notevole attrattività che i laureati della Facoltà per il mondo
lavorativo estero, anche nei settori di ricerca e sviluppo, ad indicare la capacità dei CdS
della Facoltà ICI di formare ingegneri in grado di affrontare sfide innovative e di frontiera.
Le attività promosse dai CdS per favorire l’immissione nel mondo lavorativo dei nostri
laureati, e riportate nei rapporti di riesame, sono molto variabili con una maggiore
incisività sugli effetti sostanziali per il ramo industriale. Questo risultato è dato
oggettivamente dalla differente dinamica delle aziende compartecipi. Nel caso del settore
industriale, sono molto utilizzati stage e tesi presso aziende (anche se non obbligatori).
Incontri con le aziende e con gli ordini professionali sono previsti inoltre nei rapporti di
riesame presentati dai CdS del settore industriale.
Più carente il ruolo svolto dai CdS nei settori civile e ambientale, dove le iniziative di
contatto con il mondo del lavoro appaiono isolate e spesso lasciate all'iniziativa del
singolo docente, non riuscendo a raggiungere l’intero arco di istituzioni e/o attività
private che possono essere interessate alle competenze degli studenti laureati in questi
settori disciplinari e al loro orientamento verso ambiti specifici.
Un discorso a parte meritano le sedi esterne che, come già rilevato, mostrano uno stretto
rapporto con il territorio e che potrebbero, se opportunamente potenziate, ulteriormente
incrementare il ruolo di stimolo e supporto che già svolgono con successo alle attività
lavorative nel territorio.
Nel complesso le prospettive lavorative, almeno per il laureato magistrale, sembrano
ancora buone e presumibilmente, con un aumento delle attività di relazione dei CdS con
le realtà lavorative e con i processi d’internazionalizzazione previsti, si potrebbe
prevedere un aumento del numero di laureati da immettere nel mondo del lavoro sia in
Italia sia all’estero.
Comitato di monitoraggio dell'attività didattica e scientifica (CdM)
Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale
Docenti:
Prof. Franco Bontempi (Presidente)
Prof. Cecilia Bartuli
Prof. Christian Circi
Prof. Paolo Gualtieri
Prof. Marco Rossi
Prof. Paolo Viotti
Manager Didattico:
Dott.ssa Lia Matrisciano
Studenti:
Agnese Bregnocchi
Sophia Marinos