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Terni 5 feb_2016-5
- 1. C’era una volta la mensa scolastica storia, realtà e confronti dalla prospettiva dei genitori dei comitati mensa Terni 5 ottobre 2016
- 2. …….. Possono coesistere qualità e profitto in mensa? Mensa scolastica
- 5. confronto diverse realtà di mensa consapevolezza: come cambia la mensa condividere informazioni sostenere i comitati nascenti educazione alimentare
- 6. ?Dov’è il contratto Accesso agli atti Com pare il contratto Capitolato=allegato 8 Evidente inadempienzacontrattuale proteste 2009 Qualità pessima La storia di Milano
- 7. Schiscetta day Dieta in bianco di massa vie legali diffida class action
- 10. Confronto Menu Ottimo Sufficiente Scarso Giardino degli Elfi (MI) Milano Sesto Fiorentino Buono Cassina de Pecchi (MI) Esempio di un menu per ogni categoria: 1. Ottimo 2. Buono 3. Sufficiente 4. Scarso Il confronto si basa sui parametri del questionario ‘Menu a punti’ dell’ASL2 di Milano www.foodinsider.it/mense-scolastiche/menu-a-punti/
- 11. Riso alle mandorle con aroma di limone Zuppa di orzo Insalata calda di ceci Con olive Insalata di stagione Cavatelli al pesto Panzerotti dell’orto con tofu Crudité di verdure Pasta con broccoli Tartine con mousse di cannellini Gnocchi di zucca agli aromi Filetto di S. Pietro all’arancia Zucca al forno con rosmarino Insalatina di finocchi farinata lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì Le immagine sono solo rappresentative delle tipologie di ingredienti (presenti in misura superiore ai 7 grammi x ricetta) di cui si chiede conferma o rettifica Giardino degli Elfi, Milano 1. Frutta a metà mattina 2. Prevalenza biologico 3. Assenza salumi 4. Assenza cibi processati 5. Varietà cereali 6. Presenza semi 7. Tutto fresco Le immagine sono solo rappresentative delle tipologie di ingredienti (presenti in misura superiore ai 7 grammi x ricetta) Rappresentazione grafica una settimana
- 12. + = Misto finocchi insalata Pizza margherita Budino equosolidale Minestra di ceci con pasta integrale biologica Pollo al forno con rosmarino Insalata di stagione Frutta fresca di stagione Ravioli di magro olio e parmigiano Frittata Carote Julienne Frutta fresca di stagione Frutta fresca di stagione Frutta fresca di stagione Pasta con crema di broccoli Arrosto di lonza alle mele Risotto con zucca Polpette di merluzzo al pomodoro Puré di patate ? Fagiolini all’olio Le immagine sono solo rappresentative delle tipologie di ingredienti (presenti in misura superiore ai 7 grammi x ricetta) ? Milano lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì 1. Varietà di cereali 2. Presenza integrale biologico 3. Assenza salumi 1. Biologico molto scarso 2. Presenza alimenti processati 3. Prevalenza cibo pronto all’uso 4. Scarsità legumi 5. Carni rosse frequenti Rappresentazione grafica di una settimana
- 14. Tariffe riviste al ribasso Tetto agli utili Investiti x la mensa Lavastoviglie nelle scuole No plastica 70%-100% adesione 80% bio biologico Legge regionale Potere controllo e vigilanza delle cm Le conquiste di Bologna
- 15. 1) pressione delle grandi aziende di ristorazione collettiva 2) scarse risorse di cui dispongono i Comuni la mensa diventa mercato un conflitto insanabile tra obiettivi divergenti la miglior qualità possibile per l’alimentazione dei bambini il miglior profitto d’impresa per le aziende di ristorazione BusinessPolitiche sociali
Editor's Notes
- Vorrei partire con una domanda che ci interessa per capire dove sta andando la mensa Possono coesistere qualità o profitto? Ovviamente sono domande che riferiamo alla mensa scolastica intorno alle quale cercheremo di dare alcuni spunti raccontando un paio di storie di mense scolastiche
- Faccio un passo indietro per spiegare cos’è foodinsider F. È una piattaforma editoriale che nata nel 2015 per dare voce ai comitati mensa e per sostenere l’educazione alimentare. Nasce come risultato di un mio personale percorso di mamma. Una mamma che ha imparata ad essere attenta all’alimentazione dopo una serie di conferenze sull’alimentazione che la ns commissione mensa ha organizzato a scuola. L’obiettivo iniziale era quello di capitalizzare tutta l’esperienze di educazione alimentare fatte all’interno della ns commissione mensa, poi si è esteso al confronto con altre commissioni mensa, fino a diventare un punto di riferimento dei vari comitati mensa d’Italia. Oggi Foodinsider dà spazio ai comitati mensa che vogliono dare visibilità delle loro iniziative ed entrare in contatto con una rete che si sta allargando a macchia d’olio.
- E’ stato facile incontrare in Internet altri commissari mensa di altri comuni, La prima è stata Emanuela da Venezia,, Patrizia da Perugia, poi Sabina da Genova Giulio da Bologna, Marta da Napoli, e poi via via la rete si è arricchita di contributi e di comitati ciascuno che si è trovato a raccontare la propria realtà e i relativi problemi. Perché è facile entrare in contatto con in comitati mensa lo si capisce navigando la rete, perché intorno alla mensa c’è molto fermento e molti genitori arrabbiati che si affacciano su facebook o blog per condividere i loro malumori.
- Cosa fa Foodinsider: crea confronti tra le diverse realtà di mensa, condivide infomazioni per istituire le commissioni mensa nella propria realtà, sostiene comitati mensa nascenti come abbiamo fatto qs estate con Napoli che è riuscita sol da un paio di mesi ad avere al sua prima commissione formalmente riconosciuta dal Comune. Cerchiamo di dare visibilità di come sta cambiando la mensa scolastica e quali sono alcuni nodi cruciali, sviluppa contenuti di educazione alimentare
- La ns storia comincia nel 2009, all’epoca la mensa era pessima, c’erano molte alimenti che non si capiva come potessero essere alla base di una mensa scolastica: c’era l’olio nelle bottiglie di plastica, c’erano triti ovunque, hamburger, polpette, crocchette, schiaciccia, le vaschette dove contenere il cibo prima di essere servito era di plastica, gli alimenti caldi ristagnavano per ore e avevano un retrogusto di plastica, non c’erano alimenti bio … i genitori da anni cercavano di recuperare il capitolato d’appalto per capire quali erano gli alimenti che dovevano essere presenti in mensa, ma il contratto è stato occultato per anni. Viene fatto un accesso agli atti che è un atto formale a cui la PA deve rispondere entro 30 gg e finalmente compare il contratto con i suoi allegati, compreso l’allegato 8 che specifica quali e di che qualità devono essere gli alimenti in mensa. I genitori si studiano il contatto e appare subito chiaro che quello che viene propinato ai ns figli è un’altra cosa rispetto al capitolato d’appalto. Partono spontanee le proteste dei genitori
- Si comincia con lo schiscetta dei in due scuole ‘la Giusti e la S.S. Trinità’ per poi diffondersi in altre 35 scuole. In parallelo parte un’altra forma di protesta ‘la dieta in bianco’, che è stata ripresa nelle ultime due settimane da altre scuole. La dieta in bianco di massa consiste nel richiedere tutti la dieta in bianco, creando un grande disagio al fornitore del servizio ma lanciando un messaggio molto chiaro: ‘quel piatto non lo vogliamo’. I genitori decidono che ci sono gli estremi per passare alle vie legali: prima con una ‘diffida’ a cui Milri, il nostro fornitore, risponde ‘picche’. A questo punto i genitori si organizzano e procedono con un ricorso al Tar.
- Per tutelare i genitori firmatari del ricorso viene fatta una raccolta fondi in più scuole per coprire le spese legali. Vengono raccolti 13.000 euro. Tutte queste iniziative destano clamore e attirano l’attenzione dei media che fanno da cassa di risonanza. I genitori si costituiscono come coordinamento e cercano di aprire dei tavoli di confronto con il Comune per ripristinare le condizioni contrattuali. Nel frattempo nasce ‘pappa-mi’ una sito online che diventa il punto di riferimento informativo per la mensa di Milano. Con la nuova giunta Pisapia finalmente viene riconosciuta la clausola contrattuale che prevede l’elezione di una rappresentanza cittadina delle commissioni mensa di Milano che ha un ruolo consultivo e di negoziazione con il fornitore e Milano Ristorazione. Così ci costituiamo come Rappr (2 cm per ogni zona) e comincia il nostro confronto sui vari temi della mensa di questi 3 anni.
- Con la prima rappresentanza cittadina è partito un tavolo di confronto sui menu e su varie problematiche esistenti. E’ iniziato un processo di confronto che ha portato a dei cambiamenti positivi, sono stati ripristinati i parametri contrattuali originari dall’olio, per esempio è ritornato l’olio nelle bottiglie di vetro ed è stato eliminato l’olio nelle bottiglie di plastica, e’ ritornato il parmigiano, sono stati eliminati tutti i triti…... Con l’intervento del dott. Berrino poi sono stati tolti i salumi e introdotti alcuni alimenti integrali biologici aggiornando il menu alle raccomandazione dell’OMS. Poi però Milano Ristorazione ha virato verso una strategia industriale che ha portato a mettere al centro della produzione la mega Cucina Sammartini (con un potenziale di 85.000 pasti al giorno) Da quel momento le cose sono drasticamente cambiate e lo vediamo nel menu deglli ultimi due anni. E’ stato ridotto il personale, concentrando la produzione di alcuni piatti in Sammartini e sono stati introdotti piatti processati, come crocchette, polpette, lasagne. Quindi la fettina di arrosto di lonza che aveva il massimo del gradimento è stata sostituita con la polpetta, così come il merluzzo con la crocchetta, dove il pesce viene diluito tra patata e ricotta. Ecco una sintesi del cambiamento in atto in questo servizio di TV7
- Tramite Foodinsider abbiamo messo online il questionario dell’ASL2 di Milano che è uno strumento valido per mettere a confronto i menu e inserirli in una classifica virtuale. L’obiettivo è quello di individuare i margini di miglioramento dei menu inserendo tra i parametri anche le recenti raccomandazioni dell’OMS che solo alcune ASL hanno già recepito. Il risultato è interessante. Ecco un esempio di un buon menu e il menu di Milano.
- Ecco l’esempio di una settimana del menu milanese, a parte la carota e il finocchio non abbiamo più verdura fresca che non sia IV o V gamma cioè lavata tagliata e imbustata o lavata, sbucciata, cotta e tagliata come le patate che troviamo in moltissimi piatti. Abbiamo tanto surgelato, processato, semilavorato.
- Ecco una breve sintesi di quello che può succedere quando s’innesca un processo di razionalizzazione che passa dall’accentramento della produzione dei cibi: Il comune decide che bisogna cambiare per risparmiare, e sceglie di accentrare la produzione in una o poche cucine, riduce il personale, e si punta sul pasto trasportato, quello cotto la mattina, che stazione per ore prima di essere servito. Le materie prime cambiano perché c’è meno personale disponibile a lavare e tagliare gli alimenti da cucinare, quindi si privilegiano precotti o semilavorati così cambia anche il menu. I bambini che quando arrivano in mensa si mangerebbero le gambe del tavolo dalla fame, cominciano a rifiutare il cibo, aumentano drammaticamente gli scarti i genitori perdono il controllo delle cucine e delle dispense perché non è più così facile fare le ispezioni se la cucina non è più presso la scuola, si arrabbiano perché si accorgono che i bambini escono affamati e cominciano le tensioni. Quindi se il Comune da una parte ha bisogno di razionalizzare i costi e ci riesce con questo modello, dall’altra rischia di perdere consensi politici e di aumentare gli insoluti. come succede a Milano che a fronte di 1.770 euro di utili del fornitore ci siano, 5. milioni di insoluti l’anno, Un numero all’interno del quale sono da considerare tante famiglie poco abbienti che non riescono a pagare il costo del servizio di refezione scolastica, i furbi che non pagano i servizi comunali e non solo la mensa e quei genitori che si arrogano il diritto di non pagare più un servizio che non ritengono più adeguato. Purtroppo una bella fetta di queste insolvenze è rappresentato da questa forma di protesta che io personalmente ho sempre contestato ma che purtroppo c’è e pesa a bilancio e va comunque a scapito di tutti i cittadini. Senza dimenticare che al centro di tutto questo processo ci sono in bambini, la loro salute, il processo di crescita e un equilibrio alimentare quotidiano che viene completamente sballato, i pasti principali non sono più il pranzo e la cena, ma si concentrano sulle due merende quella di metà mattina su cui i genitori abbondano, consapevoli che mangeranno poco a pranzo, e quella del pomeriggio su cui i bambini arrivano ad abbuffarsi.
- Ecco invece un esempio di come i genitori hanno inciso, in positivo, nel cambiamento del servizio di refezione scolastica. A Bologna dopo mesi di contestazioni per una mensa inadeguata e di richieste insoddisfatte i genitori hanno promosso uno sciopero della mensa che ha avuto un'altissima percentuale di adesioni, intorno al 70% e in alcune scuole al 100. Stiamo parlando del 2014 (?) In seguito a queste iniziative di protesta il sindaco di Bologna ha ricevuto i genitori e ha assicurato che il nuovo contratto si sarebbe basato sulle richieste formulate dai genitori.Ecco i principali per punti delle richieste1) biologico all’ 80%, come da legge regionale sul biologico 2) le tariffe riviste al ribasso. Sulle tariffe i genitori hanno ottenuto l’impegno a restituire alle famiglie quanto riscosso in eccesso rispetto all’anno passato e anche a ridiscutere, sulla base dei nuovi dati, l’intero sistema tariffario 3) E’ stato definito un tetto agli utili della società appaltante, cosi che tutto quello che supera verrà reinvestito nel miglioramento e nella qualità del cibo e nelle cucine4) fondamentale la clausola di salvaguardia, vuol dire che se un IC non si trova bene con la società che fornisce la refezione può distaccarsi e richiedere un tipo di diverso di refezione, utilizzando i vouchers del comune, che attualmente servono per chi, pur residente nel comune di bologna, è iscritto in scuole fuori dal territorio comunale.5) i piatti di plastica sono stati eliminati, 6) la giunta ha aumentato i poteri della commissione mensa cittadina, che adesso sono solo propositivi, ma hanno anche poteri di controllo e vigilanza,