IL “MADE IN” SECONDO LA LEGGE
PER I SETTORI TESSILE, CALZATURIERO, DELLA PELLETTERIA,
CONCIARIO E PER LA PRODUZIONE DI DIVANI LA LEGGE
55/2010 PREVEDE LA DICITURA “MADE IN ITALY” PER QUEI
PRODOTTI FINITI DEI QUALI ALMENO DUE DELLE FASI DI
LAVORAZIONE ABBIANO AVUTO LUOGO PREVALENTEMENTE
NEL TERRITORIO NAZIONALE E PER I QUALI SIA VERIFICABILE
LA TRACCIABILITA’ DELLE RIMANENTI FASI.
… SONO SUFFICIENTI QUESTI
PARAMETRI?
In Italia c’è il buon gusto, il senso del bello e ci sono
abilità nel design, nella progettazione. Non dobbiamo
lasciare che tutto ciò venga disperso in un mondo
globalizzato solo perché c’è un’etichetta che dice che
un atto meccanico viene fatto da qualche altra parte.
Io dico: ripensiamo il made in Italy, qualcosa che porti
oltre un concetto che appartiene al passato.
L’etichetta potrebbe essere “concepito in
Italia”, “disegnato in Italia”
Alessandro Benetton
INTERNAZIONALIZZAZIONE vs “MADE
IN ITALY”?
Come brand la missione principale del “made in
Italy” deve essere il commitment verso gli
aspetti qualitativi (la distintività, un valore
riconosciuto) anche a fronte dell’ evoluzione
organizzativa e produttiva che sta
ridisegnando il modello industriale nazionale.
UNA VIA DI CONCILIAZIONE:
Gestire direttamente la maggior parte dei processi che
rendono il prodotto di qualità e distinguibile dagli altri
attraverso un’organizzazione altamente verticalizzata.
“Curiamo l’ideazione, la produzione e la distribuzione di
tutti i nostri prodotti. La vendita avviene
esclusivamente in negozi monomarca, sia gestiti
direttamente da società del gruppo, sia in franchising.
.. è un sistema estremamente semplice e centralizzato,
questo ci consente una gestione precisa e rapida.”
Sandro Veronesi
Nell’agroalimentare..
Le caratteristiche del prodotto influenzano enormemente le
possibilità di internazionalizzazione.
Un esempio è dato dall’agroalimentare:
i casi di prodotti certificati (DOP, DOC, IGP..) devono
rispondere a una disciplina di produzione che prevede
parametri e vincoli che li rendono inseparabili da una certa
area e per cui è impensabile qualsiasi forma di
internazionalizzazione diversa dall’esportazione.