2. Valutazione
Valutazione per
competenze
Scenari didattici
PCTO
Risultati di
apprendimento
Rubriche di valutazione
Unità di Apprendimento
Situazioni
didattiche
Curricolo
simulativo
Compiti
autentici
Orientamento
Competenze
Trasversali
Didattica
orientativa
Scuola – Lavoro
Didattica
per scenari
Obiettivo di competenza
• Saper impiegare modalità
di valutazione differenziate
a seconda dei contesti di
apprendimento.
• Saper realizzare rubriche
di valutazione.
Obiettivo di competenza
• Saper ideare e realizzare
uno scenario didattico.
• Saper progettare un
compito autentico. Obiettivo di competenza
• Saper progettare un PCTO.
• Saper orientare con le
discipline.
Competenze
Costrutto di competenza
Com’è fatta una
competenza?
Le competenze
nei Licei
Il linguaggio della
competenza
Obiettivo di competenza
• Saper declinare una
competenza.
• Saper progettare unità di
apprendimento per
competenze.
ARCHITETTURA
4. • Che cos’è una competenza? Quali sono le competenze giuste che servono agli
studenti? Che relazione c’è tra conoscenze e competenze?
• Come si valuta e come si certifica una competenza?
• Come osservare, documentare e misurare le competenze trasversali?
• Come si costruisce una competenza: i descrittori
• I compiti autentici ➔ Video ScreenCast: I compiti autentici
• Partire dal documento di lavoro in piattaforma.
LABORATORIO DI ESPERIENZE
IL CONFRONTO SUI TEMI
Seminario 2 QUALI COMPETENZE?
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5. CHE COS’È UNA COMPETENZA?
• In un testo composto negli anni trenta del Novecento, Dewey
osservava che l’insegnante ha spesso la tendenza a
concentrare la propria attenzione su ciò che si sta svolgendo in
classe in quel momento: se l’alunno compie progressi
nell’apprendimento della grammatica o dell’aritmetica.
In questo modo – scrive Dewey – l’insegnante rischia:
di trascurare il sottostante processo di
formazione di abiti, attitudini e interessi
permanenti.
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6. CHE COS’È UNA COMPETENZA?
• La competenza è una forma più complessa della nostra
conoscenza, una struttura di lunga durata che si costruisce nel
tempo prolungato del processo formativo, nel tempo
educativo della nostra vita, e che la scuola può soltanto
avviare, indirizzare, mettere in moto senza tuttavia prevederne
gli esiti, gli sviluppi, le sfaccettature che assumerà in futuro.
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7. LA LEZIONE DEI MAESTRI
Il mio professore di filosofia del liceo aveva costruito la sua didattica su tre capisaldi: la prelettura, la ricerca
personale e le interrogazioni programmate. […] Le sue interrogazioni richiedevano di gestire parti cospicue di programma,
di sapersi orientare in esse, di organizzare il proprio tempo di studio quotidiano. In quelle interrogazioni la prima domanda
era lasciata a ciascuno di noi: ci veniva chiesto di individuare un tema, di svolgere su di esso una ricerca, di restituire alla
classe i risultati raggiunti. Eravamo chiamati a scrivere sulla lavagna lo schema del nostro lavoro, a indicare la bibliografia,
a presentare oralmente alla classe il risultato della nostra ricerca. La presentazione diventava occasione per fare domande,
richiedere approfondimenti, portare obiezioni a quanto veniva affermato. […] Raramente ricordo occasioni in cui il
professore avesse gestito il tempo classe con una classica lezione frontale: e di sicuro le lezioni più belle erano proprio quelle
in cui si partiva da un problema riscontrato, da una domanda particolarmente sfidante.
Molto più tardi compresi cosa racchiudesse quel «metodo» in termini di saggezza didattica. Chiedeva a ciascuno di noi di:
- Individuare un tema di ricerca;
- Trovare informazioni pertinenti, selezionarle, farne sintesi;
- Imparare a organizzare le proprie informazioni ai fini della loro esposizione (lo schema);
- Presentare in poco tempo il proprio lavoro;
- Imparare a fare domande, a trovare punti criticabili nel lavoro altrui, a sostenere una discussione argomentando le
proprie scelte e controargomentando alle osservazioni altrui;
- Leggere un testo, imparare a riconoscere le sue parti poco chiare o criticabili, esprimere in forma di domanda quanto
riscontrato.
Oggi si direbbe che il mio professore di filosofia promuoveva una «scuola delle competenze», ovvero che attraverso la sua
didattica quel che più gli premeva non era di promuovere da parte nostra l’appropriazione delle informazioni, ma di
insegnarci a operare sulla e con la conoscenza in base a un «sapere di azione» fatto di intelligenza situazionale,
metacognizione, consapevolezza critica.
Pier Cesare Rivoltella, Fare didattica con gli EAS, Brescia, La Scuola, 2013, pp. 43-44 [con alcuni brevi tagli].
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8. LE COMPETENZE NEI LICEI
La cultura liceale consente di
approfondire e sviluppare conoscenze
e abilità, maturare competenze e
acquisire strumenti nelle aree:
Metodologica; Logico-argomentativa;
Linguistica e comunicativa; Storico-
umanistica; Scientifica, matematica e
tecnologica.
Il profilo culturale, educativo e professionale dei Licei Area storico
umanistica
Area
scientifica,
matematica e
tecnologica
Area logico
argomentativa
Area
metodologica
Area
linguistica e
comunicativa
Risultati di
apprendimento
in termini di
competenze
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9. IL PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E PROFESSIONALE
• Il Profilo educativo, culturale e professionale (PECUP) definisce e
circoscrive una serie di metodologie integrate per lo sviluppo degli
apprendimenti: si tratta di modalità e strumenti che sono finalizzati
al presidio del processo di insegnamento, di cui la scuola si fa carico
attraverso la sua capacità progettuale anche «attraverso il
confronto tra le componenti della comunità educante, il
territorio, le reti formali e informali».
• Questa attività di progettazione trova il suo sbocco naturale nel Piano
Triennale dell’Offerta Formativa ed è predisposta attraverso una
precisa architettura e tassonomia:
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10. IL PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E PROFESSIONALE
• lo studio delle discipline in una prospettiva sistematica, storica e critica;
• la pratica dei metodi di indagine propri dei diversi ambiti disciplinari;
• l’esercizio di lettura, analisi, traduzione di testi letterari, filosofici, storici,
scientifici, saggistici e di interpretazione di opere d’arte;
• l’uso costante del laboratorio per l’insegnamento delle discipline scientifiche;
• la pratica dell’argomentazione e del confronto;
• la cura di una modalità espositiva scritta ed orale corretta, pertinente, efficace e
personale;
• l‘uso degli strumenti multimediali a supporto dello studio e della ricerca.
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11. IL PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E PROFESSIONALE
• Aver acquisito un metodo di studio
autonomo e flessibile, che consenta di
condurre ricerche e approfondimenti
personali e di continuare in modo efficace
i successivi studi superiori, naturale
prosecuzione dei percorsi liceali, e di
potersi aggiornare lungo l’intero arco della
propria vita.
• Essere consapevoli della diversità dei
metodi utilizzati dai vari ambiti disciplinari
ed essere in grado di valutare i criteri di
affidabilità dei risultati in essi raggiunti.
• Saper compiere le necessarie
interconnessioni tra i metodi e i contenuti
delle singole discipline.
• Saper sostenere una propria tesi e saper
ascoltare e valutare criticamente le
argomentazioni altrui.
• Acquisire l’abitudine a ragionare con
rigore logico, ad identificare i problemi e a
individuare possibili soluzioni.
• Essere in grado di leggere e interpretare
criticamente i contenuti delle diverse
forme di comunicazione.
Area Metodologica Area Logico argomentativa
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12. IL PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E PROFESSIONALE
• Padroneggiare pienamente la lingua italiana e in particolare: 1) dominare la scrittura
in tutti i suoi aspetti; 2) saper leggere e comprendere testi complessi; 3) curare
l’esposizione orale.
• Aver acquisito, in una lingua straniera moderna, strutture, modalità e competenze
comunicative corrispondenti almeno al Livello B2 del Quadro Comune Europeo di
Riferimento.
• Saper riconoscere i molteplici rapporti e stabilire raffronti tra la lingua italiana e altre
lingue moderne e antiche.
• Saper utilizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per studiare,
fare ricerca, comunicare.
Area Linguistica e comunicativa
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13. IL PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E PROFESSIONALE
• Conoscere i presupposti culturali e la natura
delle istituzioni politiche, giuridiche, sociali ed
economiche, con riferimento particolare all’Italia
e all’Europa, e comprendere i diritti e i doveri che
caratterizzano l’essere cittadini.
• Conoscere, con riferimento agli avvenimenti, ai
contesti geografici e ai personaggi più
importanti, la storia d’Italia inserita nel contesto
europeo e internazionale, dall’antichità sino ai
giorni nostri.
• Utilizzare metodi (prospettiva spaziale, relazioni
uomo-ambiente, sintesi regionale), concetti
(territorio, regione, localizzazione, scala,
diffusione spaziale, mobilità, relazione, senso del
luogo...) e strumenti (carte geografiche, sistemi
informativi geografici, immagini, dati statistici,
fonti soggettive) della geografia per la lettura dei
processi storici e per l’analisi della società
contemporanea.
• Conoscere gli aspetti fondamentali della cultura
e della tradizione letteraria, artistica, filosofica,
religiosa italiana ed europea attraverso lo studio
delle opere, degli autori e delle correnti di
pensiero più significativi e acquisire gli strumenti
necessari per confrontarli con altre tradizioni e
culture.
• Essere consapevoli del significato culturale del
patrimonio archeologico, architettonico e
artistico italiano, della sua importanza come
fondamentale risorsa economica, della necessità
di preservarlo attraverso gli strumenti della
tutela e della conservazione.
• Collocare il pensiero scientifico, la storia delle
sue scoperte e lo sviluppo delle invenzioni
tecnologiche nell’ambito più vasto della storia
delle idee.
• Saper fruire delle espressioni creative delle arti e
dei mezzi espressivi, compresi lo spettacolo, la
musica, le arti visive.
• Conoscere gli elementi essenziali e distintivi
della cultura e della civiltà dei paesi di cui si
studiano le lingue.
Area storico-umanistica
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14. IL PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E PROFESSIONALE
• Comprendere il linguaggio formale specifico della matematica, saper
utilizzare le procedure tipiche del pensiero matematico, conoscere i
contenuti fondamentali delle teorie che sono alla base della
descrizione matematica della realtà.
• Possedere i contenuti fondamentali delle scienze fisiche e delle
scienze naturali (chimica, biologia, scienze della terra, astronomia),
padroneggiandone le procedure e i metodi di indagine propri, anche
per potersi orientare nel campo delle scienze applicate.
• Essere in grado di utilizzare criticamente strumenti informatici e
telematici nelle attività di studio e di approfondimento; comprendere
la valenza metodologica dell’informatica nella formalizzazione e
modellizzazione dei processi complessi e nell’individuazione di
procedimenti risolutivi.
Area Scientifica, matematica e tecnologica
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15. QUANTE
DEFINIZIONI CI
SONO DEL
CONCETTO DI
COMPETENZA?
Da un modello prestazionale
della competenza
A un modello
trasformazionale della
competenza
Prospettive
Adeguamento alle esigenze del
mondo del lavoro
La competenza come
occasione e presupposto per
trasformare il modello
didattico
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16. COME DEFINIRE IL CONCETTO DI COMPETENZA?
Cinque minuti di «storia della competenza»
La competenza come una somma di parti
(conoscenze, abilità, capacità)
La competenza [può essere concepita] come un insieme articolato
di elementi: le capacità, le conoscenze, le esperienze finalizzate. La
capacità in termini generali può essere definita come la dotazione
personale che permette di eseguire con successo una
determinata prestazione, quindi la possibilità di riuscita
nell’esecuzione di un compito o, in termini più vasti, di una
prestazione lavorativa. L’esperienza finalizzata consiste nell’aver
sperimentato particolari attività lavorative, o anche extralavorative,
che hanno consentito di esercitare, provare, esprimere le capacità
e le conoscenze possedute dalla persona.
W. Levati, M. Saraò, Il modello delle competenze, Franco Angeli, Milano
1998
La competenza come performance, quindi come un
requisito relativo alpiano organizzativo e non alla
persona [tende a favorire“dizionari di competenze” di
matriceneo-tayloristica]
Competenza: la capacità di mettere in atto, in situazione di lavoro, un
comportamento conforme agli standard richiesti. Il concetto di
competenza incorpora la padronanza di significative skill e
conoscenzetecnicheel’abilitàdiapplicaretaliskilleconoscenzealfine
di risolvere problemi e rispondere alle contingenze, nonché l’abilità di
trasferirle anuovesituazioninelcontestooccupazionale.
InvestorsinPeopleUK, The InvestorsinPeopleStandard,London 1996
Insieme di parti
Performance
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17. COME DEFINIRE IL CONCETTO DI COMPETENZA?
Cinque minuti di «storia della competenza»
La competenza come modello tripartito. Questa
articolazione è proposta da ISFOL e prevede:
◼ competenze di base: competenze nella lingua madre e nella
lingua straniera, nel campo dell’informatica, competenze
scientificheematematiche,problemsolvingecc.;
◼ competenze professionali: più strettamente legate a specifici
contestiprofessionali(tecnologiche,commerciali,giuridicheecc.);•
◼ competenze trasversali: identificate come diagnosticare,
relazionarsi,affrontare ecc.
ISFOL, Unità capitalizzabili e crediti formativi. Metodologie e strumenti di
lavoro, FrancoAngeli, Milano1997
Modello ISFOL
La competenza come l’atto della mobilitazione
efficace della persona di fronte a problemi (OCDE, Le
Boterf).
La competenza non è uno stato od una conoscenza posseduta. Non
è riducibile né a un sapere, né a ciò che si è acquisito con la
formazione. [...] La competenza non risiede nelle risorse (conoscenze,
capacità) da mobilizzare, ma nella mobilizzazione stessa di queste
risorse. [...]. Qualunque competenza è finalizzata (o funzionale) e
contestualizzata: essa non può dunque essere separata dalle proprie
condizioni di “messa in opera”. [...] La competenza è un saper agire (o
reagire) riconosciuto. Qualunque competenza, per esistere, necessita
delgiudizioaltrui.
G. Le Boterf, De la compétence, Les éditions de l’Organisation, Paris
1994
Mobilitazione efficace
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18. COME DEFINIRE IL CONCETTO DI COMPETENZA?
Cinque minuti di «storia della competenza»
Comprovata capacità di utilizzare conoscenze,
abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in
situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale
e personale. Nel contesto del Quadro Europeo delle
Qualifiche le competenze sono descritte in termini di
responsabilità e autonomia.
RaccomandazionedelParlamentoeuropeoedelConsigliodel23aprile2008sullacostituzione
delQuadroeuropeodellequalificheperl’apprendimentopermanente(2008/C111/01).
Definizione UE - 2008 Competenze UE - 2018
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19. • La competenza si
manifesta durante il
processo di esecuzione
e attraverso la
realizzazione di un
prodotto;
• Il contenuto della
competenza è molto più
ricco di una semplice
informazione,
conoscenza o abilità.
COME DEFINIRE IL CONCETTO DI COMPETENZA?
• Gli ingredienti che
compongono una
competenza necessitano
di molte risorse
informative.
• La competenza assume
un senso se è sviluppata
in un contesto situato
(o simulato).
• La competenza è una
forma in evoluzione e in
trasformazione.
• La competenza favorisce
autonomia,
responsabilità, spirito
di iniziativa, autocritica,
collaborazione.
20. COM’È FATTA UNA COMPETENZA?
Gli aspetti
operativi
Le dimensioni
della competenza
I processi
di apprendimento
Teoriche Il Sé Cognitive
Pratiche L’Altro Pratiche
Conoscenze
Disposizione
ad agire
Abilità
Contesto
situato
Compito
Prodotto
Che cosa sa Che cosa sa fareCome si relaziona
Competenza
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21. COM’È FATTA UNA COMPETENZA?
Conoscenze Abilità Competenze
Indicano il risultato dell’assimilazione di
informazioni (fatti, principi, teorie e pratiche,
relative ad un ambito disciplinare) attraverso
l’apprendimento
Indicano la capacità di applicare le
conoscenze per portare a termine compiti e
risolvere problemi. Le abilità sono descritte
come cognitive (uso del pensiero logico,
intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano
l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali,
strumenti).
Indicano la capacità di usare in un
determinato contesto conoscenze, abilità e
capacità personali, sociali e/o
metodologiche, in situazioni di lavoro o di
studio e nello sviluppo professionale e/o
personale; il complesso delle competenze
dà la padronanza in termini di autonomia e
responsabilità.
Esempio dagli Assi culturali
Conoscenze Abilità Competenze
Principali strutture grammaticali della lingua
italiana
Elementi di base delle funzioni della lingua
Lessico fondamentale per la gestione di semplici
comunicazioni orali in contesti formali e informali
Contesto, scopo e destinatario della comunicazione
Codici fondamentali della comunicazione orale,
verbale e non verbale
Principi di organizzazione del discorso descrittivo,
narrativo, espositivo, argomentativo
Comprendere il messaggio contenuto in un testo
orale
Cogliere le relazioni logiche tra le varie componenti
di un testo orale
Esporre in modo chiaro logico e coerente esperienze
vissute o testi ascoltati
Riconoscere differenti registri comunicativi di un
testo orale
Affrontare molteplici situazioni comunicative
scambiando informazioni, idee per esprimere anche
il proprio punto di vista
Individuare il punto di vista dell’altro in contesti
formali ed informali
Padroneggiare gli strumenti espressivi ed
argomentativi indispensabili per gestire l’interazione
comunicativa verbale in vari contesti.
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22. COME VIENE DESCRITTA UNA COMPETENZA?
Competenza Target La padronanza della lingua madre
Dominio della competenza:
• Raggruppamento delle capacità,
conoscenze e/o delle abilità
• Descrittori di ciò che sa fare
l’alunno
• Obiettivi specifici di
apprendimento
◼ Adattare la propria modalità di lettura allanatura del testo proposto
◼ Utilizzarele proprie capacità di ragionamento per migliorarela lettura
◼ Estrapolarein forma orale o scritta i contenuti essenziali di un testo
◼ Comprendere un testo a partiredai suoi elementi espliciti o impliciti
◼ Scrivere un breve testo coerente e corretto ortograficamente a partireda
istruzione date
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23. COME VIENE DESCRITTA UNA COMPETENZA?
Competenza Target
Illustrare e interpretare un fenomeno storico, culturale o
scientifico
Dominio della competenza:
• Raggruppamento delle capacità,
conoscenze e/o delle abilità
• Descrittori di ciò che sa fare
l’alunno
• Obiettivi specifici di
apprendimento
◼ Riformularele informazioni sul fenomeno utilizzando un lessico specifico
◼ Trovareesempi di fatti e fenomeni collegati all’argomento
◼ Classificareil fenomeno all’interno di categorie e/o tipologie tipiche della
disciplina
◼ Estrapolareidee e concetti da testi di riferimento che si riferiscanoal
fenomeno
◼ Ricostruire le connessioni di causa-effetto o la contestualizzazione
dell’argomento trattato
◼ Individuare analogie e differenze tra le diverse interpretazioni che hanno per
oggetto l’argomento trattato
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24. IL DOMINIO DI COMPETENZA
Dominio di competenza
Area di pertinenza cognitiva e
concettuale della competenza
◼ Riformularele informazionisul fenomeno utilizzando
un lessico specifico
◼ Trovareesempidi fatti e fenomenicollegati
all’argomento
◼ Classificareil fenomeno all’internodi categoriee/o
tipologietipiche della disciplina
◼ Estrapolareidee e concetti da testi di riferimento che
si riferiscanoal fenomeno
◼ Ricostruirele connessionidi causa-effetto o la
contestualizzazione dell’argomento trattato
◼ Individuareanalogiee differenzetra le diverse
interpretazioniche hanno per oggetto l’argomento
trattato
Illustrare e interpretare un
fenomeno storico, culturale
o scientifico
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25. COME SI LAVORA CON LE COMPETENZE?
Lettura del compito
Messa a fuoco della
situazione
Controllo
Regolazione
Attivazione di
strategie di azione
Sensibilità al contesto
Disponibilità ad agire
SAPER FARE
MOTIVAZIONE
Risorse
cognitive
Conoscenze
e abilità
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26. QUALI SONO I PASSAGGI-CHIAVE DELLA COMPETENZA?
Messa a fuoco del compito
Autoregolazione
Strategie di azione
1
3
2
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27. IL LINGUAGGIO DELLA COMPETENZA
◼ Cogliere … (elementi chiave, collegamenti e relazioni, …)
◼ Identificare … (dati e incognite, obiettivi, punti non chiari, …)
◼ Individuare … (elementi chiave, collegamenti e relazioni, risorse necessarie, …)
◼ Localizzare … (informazioni, concetti, …)
◼ Riconoscere …(situazioni problematiche, informazioni date e informazioni
mancanti, …)
◼ Scegliere … (le risorse più opportune, …)
◼ Selezionare … (le risorse più opportune, …)
Descrittori: Messa a fuoco del compito
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28. IL LINGUAGGIO DELLA COMPETENZA
Descrittori: Strategie di azione
◼ Organizzare (contenuti, processi, eventi)
◼ Pianificare (sequenze di azioni, processi, ipotesi di
lavoro, strategie)
◼ Produrre (prodotti, progetti, sintesi, schede)
◼ Progettare (soluzioni, strategie)
◼ Rappresentare graficamente … (contenuti, processi,
problemi, soluzioni, strategie)
◼ Realizzare (prodotti, elaborati)
◼ Riassumere/Sintetizzare (contenuti, processi)
◼ Ricavare (implicazioni, conclusioni, sintesi)
◼ Riutilizzare (fonti, documenti scritti e/o iconografici,
modelli, regole)
◼ Spiegare (fenomeni, processi)
◼ Trovare similarità e differenze in … (contenuti,
processi)
◼ Utilizzare un modello per … (risolvere un problema)
◼ Utilizzare una procedura per… (risolvere un
problema
◼ Adoperare/Adottare (linguaggi, comportamenti)
◼ Analizzare (contenuti, processi)
◼ Attribuire (punti di vista, posizioni)
◼ Calcolare (applicando algoritmi)
◼ Classificare (contenuti, processi, soluzioni)
◼ Confrontare (contenuti, processi, soluzioni, strategie)
◼ Costruire (prodotti)
◼ Descrivere (oggetti, fenomeni, processi, soluzioni)
◼ Determinare (risultati, soluzioni, ipotesi di lavoro,
strategie
◼ Dimostrare (soluzioni)
◼ Eseguire (procedure)
◼ Formulare/Riformulare (piani di azione, ipotesi di
lavoro, strategie, soluzioni)
◼ Ideare (soluzioni, strategie)
◼ Ipotizzare (soluzioni, strategie)
◼ Operare (collegamenti, deduzioni, sintesi, implicazioni)
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29. IL LINGUAGGIO DELLA COMPETENZA
◼ Argomentare … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella risoluzione di un
problema, …)
◼ Chiarire/Esplicitare … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella risoluzione di
un problema, …)
◼ Criticare … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella risoluzione di un
problema, …)
◼ Difendere … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella risoluzione di un
problema, …)
◼ Giudicare … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella risoluzione di un
problema, …)
◼ Giustificare/Supportare … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella
risoluzione di un problema, …)
◼ Motivare … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella risoluzione di un
problema, …)
◼ Trovare errori … (nelle proprie proposte, nelle proprie soluzioni, nelle strategie applicate nella
risoluzione di un problema, …)
Descrittori: Autoregolazione
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30. RUBRICA DI VALUTAZIONE
Che cosa si osserva e che cosa si valuta?
Fasi di lavoro Criteri / Dimensioni Indicatori
Messa a fuoco del
compito
Individuare le fasi di lavoro • Comprende la consegna
• Organizza il lavoro.
Strategie di azione Selezionare le informazioni • Individua le informazioni pertinenti alla
richiesta.
• Opera scelte consapevoli.
Strategie di azione Rielaborare le informazioni
e organizzare il materiale
• Elabora sintesi.
• Utilizza il lessico specifico della disciplina.
• Dispone il materiale in modo efficace.
Strategie di azione Collaborare al lavoro di
gruppo
• Propone e sostiene opinioni personali
Autoregolazione Parlare in pubblico • Padroneggia gli elementi comunicativi.
• Controlla le emozioni
• Risolve l’imprevisto.
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