Il valore di un oggetto non è solamente quello funzionale o materiale, infatti ogni oggetto può assumere un valore affettivo e sentimentale che rievoca in noi ricordi o situazioni; in questo senso ogni oggetto che ci appartiene fa parte di noi e della nostra storia. Proprio per questo motivo gettare degli oggetti apparentemente inutili ci risulta difficile a volte. Per la maggior parte delle persone questo tipo di difficoltà viene associata ad una cerchia ristretta di oggetti e ciò non comporta nessun tipo di disagio; mentre per altri la difficoltà a disfarsi degli oggetti, l’attaccamento ad essi ed altre convinzioni riguardanti gli oggetti diventano un problema tale da creare un disturbo mentale che compromette la qualità della vita in termini di rapporti sociali, difficoltà finanziarie e attività lavorativa. Da pochi anni è stata inserita nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – quinta edizione (DSM-5; American Psychiatric Association - APA, 2013) una categoria diagnostica che racchiude nei suoi criteri proprio questo problema: il Disturbo da Accumulo. In questo lavoro si indaga la relazione tra questo disturbo e un costrutto multidimensionale chiamato disregolazione emozionale, che riguarda in breve la difficoltà nella gestione delle proprie emozioni. Questo costrutto rappresenta secondo il modello cognitivo-comportamentale un fattore determinante nel mantenere il Disturbo da Accumulo. Alcuni studi hanno già confermato l’esistenza di questa relazione, ma la ricerca qui esposta aggiunge all’indagine dei costrutti cognitivi ed emotivi associati ai sintomi di Disturbo da Accumulo anche un compito di tipo comportamentale: infatti, è stato chiesto ai partecipanti di lasciare in laboratorio un oggetto che per loro ha un valore significativo per una settimana, ricreando in loro quei comportamenti e quei pensieri che possono nascere nel momento in cui un loro oggetto viene davvero gettato via; grazie a dei test self-report vengono indagati la gravità dei sintomi e la presenza del costrutto di disregolazione emozionale, e grazie a delle schede di auto- monitoraggio vengono poi registrati i loro pensieri e le loro emozioni durante la settimana di lontananza dall’oggetto. Infine, confrontando i dati tra gli individui con caratteristiche simili al Disturbo da Accumulo con quelli di individui che non hanno queste caratteristiche, possiamo indagare le differenze che emergono da questo compito. Per approfondire: www.disposons.it www.facebook.com/DispoSons