Slide dell’intervento “La strategia di Europa 2020 e le politiche di coesione” in occasione del Workshop “Europa 2020: strategia, metodi e strumenti” tenutosi a Napoli il 14-11-12. L’attività è stata realizzata da FormezPA all’interno della Linea A.2 PROGETTARE del progetto Capacity SUD.
Slide dell’intervento “La strategia di Europa 2020 e le politiche di coesione” in occasione del Workshop “Europa 2020: strategia, metodi e strumenti” tenutosi a Napoli il 14-11-12. L’attività è stata realizzata da FormezPA all’interno della Linea A.2 PROGETTARE del progetto Capacity SUD.
1.
PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA
ASSE E – Capacità Istituzionale – Obiettivo Specifico 5.1
Capacity SUD
La strategia Europa 2020
e le politiche di coesione
Raffaele Colaizzo
Napoli, 14 novembre 2012
1
2.
Europa 2020 e politiche di coesione
Le priorità di Europa 2020
Crescita intelligente: migliorare le prestazioni
dell'UE nei campi dell'istruzione, della ricerca e
innovazione, della società digitale
Crescita sostenibile: creare un'economia più Approccio comune per la
efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e coesione e lo sviluppo
competitiva, attraverso la riduzione delle Le politiche per la coesione (basate su
emissioni, lo sviluppo di nuove tecnologie e metodi FESR, FSE e FC), lo sviluppo rurale
di produzione, etc. (FEASR) e la politica marittima e della
Crescita solidale: costruire un'economia con un pesca (FEAMP) condividono un Quadro
alto tasso di occupazione che favorisca la coesione Strategico Comune orientato ai risultati, alla
economica, sociale e territoriale, anche attraverso verifica dei progressi e all'armonizzazione
l'investimento in competenze e formazione, la delle disposizioni di esecuzione e degli
modernizzazione dei mercati del lavoro e i sistemi obblighi in materia di controllo.
previdenziali
2
3.
Gli obiettivi di Europa 2020
Innalzamento al 75% del tasso di occupazione (per la
Occupazione
fascia di età compresa tra 20 e 64 anni)
Aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo ed
R&S / innovazione innovazione al 3% del PIL dell'UE (pubblico e privato
insieme)
(i) Riduzione delle emissioni di gas serra del 20% (o
persino del 30%, se le condizioni lo permettono)
Cambiamenti climatici /energia rispetto al 1990; (ii) 20% del fabbisogno di energia
ricavato da fonti rinnovabili; (iii) Aumento del 20%
dell'efficienza energetica.
(i) Riduzione degli abbandoni scolastici al di sotto del
Istruzione 10%; (ii) Aumento al 40% dei 30-34enni con
un'istruzione universitaria
Almeno 20 milioni di persone a rischio o in situazione
Povertà / emarginazione
di povertà ed emarginazione in meno
3
4.
La proposta di bilancio dell’Unione 2014 - 2020
4
5.
La struttura della proposta
di Regolamento Recante Disposizioni Comuni (RRDC)
Contiene le disposizioni comuni che si applicano a tutti gli
strumenti strutturali compresi nel QSC. Si riferisce a FESR,
FSE, FC, FEASR e FEAMP (Fondi del QSC). Identifica i
Disposizioni Comuni principi generali del sostegno, gli elementi comuni di
(Parte II RRDC) pianificazione e programmazione strategica (tra cui un elenco di
obiettivi tematici comuni basato sulla strategia Europa 2020) e
disposizioni sul QSC a livello di Unione e sui contratti di
partenariato da concludere con ciascuno Stato membro.
La parte II contiene disposizioni specifiche relative al FESR, al
FSE e al FC. Esse riguardano la missione e gli obiettivi della
Disposizioni specifiche politica di coesione, il quadro finanziario, le modalità di
su FESR, FSE e FC programmazione e rendicontazione, i grandi progetti e i piani
(Parte III RRDC) d'azione comuni. La parte II stabilisce i requisiti dei sistemi di
gestione e di controllo nell'ambito della politica di coesione ed
elabora le modalità di controllo e gestione finanziaria.
5
6.
I documenti chiave
Definisce gli elementi per una direzione strategica chiara
del processo di programmazione e per il coordinamento
Quadro Strategico Comune
settoriale e territoriale degli interventi dell'Unione nel
(artt. 10-12 RRDC)
quadro dei Fondi del QSC e delle altre politiche, in linea
con gli obiettivi della strategia Europa 2020.
Trasferisce le disposizioni del QSC nel contesto nazionale e
stabilisce gli impegni per raggiungere gli obiettivi
Contratto di
dell’Unione attraverso la programmazione dei Fondi del
partenariato
QSC. Viene preparato dallo Stato Membro con la
(artt. 13–15 RRDC)
partecipazione dei partner in base al sistema della
governance a più livelli
Definisce le priorità, gli obiettivi specifici e le dotazioni
Programma finanziarie dei Fondi del QSC e il corrispondente
(artt. 23–27 RRDC) cofinanziamento nazionale. Comprende le modalità per
garantire l’attuazione coordinata dei Fondi del QSC
6
7.
Obiettivi tematici (art. 9 RRDC)
① Rafforzare la ricerca, lo ⑤ Promuovere l'adatta- ⑨ Promuovere l'inclusione
sviluppo tecnologico e mento al cambiamento sociale e combattere la
l'innovazione climatico, la prevenzione e povertà
② Migliorare l'accesso alle la gestione dei rischi ⑩ Investire nelle
TIC, nonché il loro impiego ⑥ Tutelare l'ambiente e competenze, nell'istru-
e qualità promuovere l'uso efficiente zione e nell'apprendi-
③ Promuovere la delle risorse mento permanente
competitività delle PMI, ⑦ Promuovere sistemi di ⑪ Rafforzare la capacità
l'agricoltura (FEASR) e la trasporto sostenibili ed istituzionale e promuo-
pesca e acquacoltura eliminare le strozzature vere un'amministrazione
(FEAMP) nelle principali infra- pubblica efficiente
④ Sostenere la transizione strutture di rete
verso un'economia a basse ⑧ Promuovere l'occupazione
emissioni di carbonio in e sostenere la mobilità dei
tutti i settori lavoratori
7
8.
I fondi
Obiettivi Copertura territoriale
(art. 81 RRDC) (art. 82 RRDC)
Investimenti in favore della Regioni meno sviluppate, il cui PIL
crescita e dell'occupazione negli pro capite è inferiore al 75% della media
Stati membri e nelle regioni, con il del PIL dell'UE a 27
sostegno di tutti i Fondi
Regioni in transizione, il cui PIL pro
Cooperazione territoriale capite è compreso tra il 75% e il 90%
europea, con il sostegno del FESR. della media del PIL dell'UE a 27
Regioni più sviluppate, il cui PIL pro
capite è superiore al 90% della media del
PIL dell'UE a 27.
8
9.
Il Quadro Strategico Comune
Allegato I RRDC e Atto Delegato
Il QSC stabilisce i principali settori di
intervento, definisce i mezzi per garantire
la coerenza con le politiche economiche
degli Stati membri e dell'Unione, i Quadro Strategico Comune
meccanismi di coordinamento tra i Fondi
del QSC e con altre politiche e altri
strumenti pertinenti dell'Unione, i principi
orizzontali e gli obiettivi strategici
Obiettivi fondamentali (quantificati) dei Fondi
trasversali, le modalità per affrontare le
sfide territoriali cui rispondere, azioni
indicative di elevato valore aggiunto Azioni fondamentali di ciascun Fondo
europeo e i principi corrispondenti per la
loro realizzazione e le priorità
Specificità territoriali delle Azioni
Obiettivi tematici Principi generali di attuazione
Complementarità e coordinamento
9
10.
Contenuti del Contratto di Partenariato
Modalità per garantire l’allineamento con la strategia dell'Unione per una crescita
(a) intelligente, sostenibile e inclusiva (analisi delle disparità e delle esigenze di sviluppo,
sintesi valutazioni ex ante, obiettivi strategici, principi orizzontali, elenco dei PO)
Approccio integrato allo sviluppo territoriale sostenuto dai Fondi del QSC, che stabilisce i
(b) meccanismi di coordinamento a livello nazionale e regionale nonché le modalità
dell’approccio integrato per lo sviluppo territoriale
Approccio integrato per rispondere ai bisogni specifici delle aree geografiche
(c) particolarmente colpite dalla povertà o dei gruppi di destinatari a più alto rischio di
discriminazione o esclusione
Modalità per garantire un’esecuzione efficace, che specifichi il quadro dei risultati attesi,
(d) l'adempimento delle condizionalità ex ante, la verifica dell'addizionalità, le azioni
intraprese per associare il partenariato
Modalità per garantire l’attuazione efficiente dei Fondi del QSC, tra cui valutazioni sulle
(e) azioni necessarie di capacity building, riduzione degli oneri amministrativi per i
beneficiari, modalità per lo scambio di dati
10
11.
Contenuti dei Programmi Operativi
Strategia per il contributo del programma operativo al raggiungimento della strategia
(a) complessiva dell’Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva
Per ciascun asse prioritario: obiettivi, indicatori, azioni, gruppi di destinatari e territori
(b) specifici, azioni da realizzare, categorie di intervento
Approccio integrato allo sviluppo territoriale definito nel CdP, con l’identificazione dei
(c) meccanismi di coordinamento, delle strategie territoriali, delle azioni interregionali
Approccio integrato definito nel CdP per rispondere alle esigenze specifiche delle zone
(d) geografiche particolarmente colpite dalla povertà o dei gruppi bersaglio a più alto rischio
Modalità per garantire un'esecuzione efficace, che specifichi il quadro dei risultati attesi,
(e) l'adempimento delle condizionalità ex ante, le azioni intraprese per associare i partner
Modalità per garantire l'esecuzione efficiente dei Fondi, tra cui l'impiego dell'assistenza
(f) tecnica, le azioni su capacity building e oneri amministrativi, l'elenco dei grandi progetti
(g) Piano di finanziamento
(h) Disposizioni di attuazione
11
12.
Risorse finanziarie (art. 84 RRDC)
0,92 Distribuzione delle risorse
Le risorse globali dei 70,74
0,3% dell'Obiettivo “Investimenti”
Fondi sono pari a 338,994
21,6%
miliardi di euro.
All'Obiettivo
“Investimenti” sono
assegnati 327,116 miliardi
(96,50%), all'Obiettivo
CTE 11,878 miliardi 163,56
(3,50%) 55,42 50,0%
16,9%
36,47
11,1%
Regioni meno sviluppate Regioni in transizione Regioni più sviluppate
Fondo di coesione Regioni ultraperiferiche
12
13.
Integrazione e territorio nei Fondi
Commissione Europea (2012), Investimenti Territoriali Integrati, Scheda Informativa scaricabile da:
http://ec.europa.eu/regional_policy/what/future/proposals_2014_2020_en.cfm
13
14.
Strumenti di integrazione
Obiettivo di Approccio di policy
coesione integrato,
territoriale territoriale,
multidimensionale
Strumenti di integrazione
Fondi Fondi
del QSC Investimenti
Sviluppo Locale
Territoriali
Partecipativo
Integrati
Estensione
approccio Applicazione di una singola
metodologia di SLOP per tutti i
LEADER Fondi e le regioni
14
15.
Lo sviluppo locale partecipativo
(artt. 28 – 31 RRDC)
Gruppi di Azione Locale composti da
rappresentanti locali pubblici e privati, in cui né il settore
pubblico, né un singolo gruppo di interesse ha più del
49% dei diritti di voto (art. 28 c. 1 lettera b)
Concentrazione su territori sub-
regionali specifici (art. 28 c. 1 lettera a)
Strategie territoriali di sviluppo
Bisogni e potenzialità locali, locale integrate e multisettoriali (art. 28
c. 1 lettera c)
innovazione nel contesto locale,
istituzione di una rete, cooperazione
(art. 28 c. 1 lettera d)
Commissione Europea (2012), Sviluppo locale
di tipo partecipativo, Scheda Informativa
scaricabile da:
http://ec.europa.eu/regional_policy/what/future/
proposals_2014_2020_en.cfm
15
16.
Elementi chiave dello SLOP
Le strategie di SLO, che devono includere tutti gli elementi di cui all'art.
29 della PdRG, sono selezionate da un comitato istituito dall’AdG dei
Strategia di SLO
programmi. La selezione e l'approvazione di tutte le strategie di SLO
vanno completate entro il 31.12.2015 (art. 29 c. 3 e c. 4)
Gli Stati membri dovranno specificare nel contratto di partenariato in che
Strategia di SLO e
modo intendono sostenere lo SLOP e indicare i programmi e le aree in cui
Contratto di
sarà possibile utilizzarlo. Questo tipo di sviluppo è facoltativo per il FESR,
Partenariato
il FSE e il FEAMP, ma è obbligatorio per il FEASR.
Integrazione tra I Fondi del QSC contribuiscono allo sviluppo locale in modo coerente e
Fondi del QSC coordinato (art. 28 c. 2).
Lo SLO sostenuto dai Fondi del QSC è realizzato nell'ambito di una o più
Multisettorialità
priorità del programma (art. 28 c. 5).
16
17.
Elementi chiave dello SLOP (segue)
I gruppi di azione locale elaborano e attuano le strategie di sviluppo
Rilevanza del ruolo
locale (art. 30 c. 1), svolgendo anche importanti compiti di
dei GAL
coordinamento e gestione (art. 30 c. 3)
Per i PO dove un intero asse prioritario viene attuato tramite lo
SLOP, il tasso massimo di cofinanziamento del FESR e/o del FSE a
livello di ciascun asse prioritario sarà aumentato di 10 punti
Incentivi
percentuali. Nel caso del FEASR, in base alle circostanze, il tasso
massimo di cofinanziamento per lo SLOP può andare dall'80 % al 90
%, mentre per il FEAMP è pari al 75 %
I Fondi finanziano anche azioni preparatorie e costi di gestione e
animazione della strategia di sviluppo locale (art. 31). Nel caso delle
Costi preparatori e
strategie plurifondo, sarà possibile finanziare i costi di esercizio e
gestionali
l'organizzazione della strategia di sviluppo locale tramite un unico
fondo (il Fondo Lead)
17
18.
Contenuti della Strategia di Sviluppo Locale
(a) Definizione del territorio e della popolazione interessati
dalla strategia Le strategie di sviluppo locale sono
selezionate da un comitato istituito a tale
(b) Analisi delle esigenze di sviluppo e delle potenzialità del
scopo dalle autorità di gestione dei
territorio, compresa un'analisi dei punti di forza, delle
programmi.
carenze, delle opportunità e dei rischi
La selezione e l'approvazione di tutte le
(c) Descrizione della strategia e dei suoi obiettivi, illustrazione
strategie di sviluppo locale sono
del carattere integrato e innovativo della strategia e
completate entro il 31 dicembre 2015.
gerarchia di obiettivi, con indicazione di obiettivi precisi e
misurabili per le realizzazioni e i risultati. La strategia deve La decisione dell'autorità di gestione che
essere coerente con i programmi pertinenti di tutti i Fondi approva una strategia di sviluppo locale
del QSC interessati stabilisce la dotazione a titolo di ciascun
Fondo del QSC. Definisce inoltre i ruoli
(d) Descrizione del processo di associazione della comunità
delle autorità responsabili dell'esecuzione
all'elaborazione della strategia
dei programmi in questione per tutti i
(e) Piano d'azione che traduca gli obiettivi in azioni concrete compiti attuativi connessi alla strategia.
(f) Descrizione delle modalità di gestione e sorveglianza della È conferito alla Commissione il potere di
strategia, che dimostri la capacità del gruppo di azione locale adottare atti delegati a norma
di attuarla, e una descrizione delle modalità specifiche di dell'articolo 142 riguardanti la definizione
valutazione del territorio e della popolazione
(g) Piano di finanziamento della strategia, compresa la interessati dalla strategia
dotazione prevista a titolo di ciascun Fondo del QSC
18
19.
Investimenti Territoriali Integrati (art. 99 RRDC)
Se una strategia di sviluppo territoriale
richiede un approccio integrato che
comporti investimenti nell'ambito
di più assi prioritari di uno o più
PO, l'azione è eseguita sotto forma di
Investimento Territoriale
Integrato.
I PO interessati individuano gli ITI
previsti e stabiliscono la dotazione
finanziaria indicativa di ciascun asse
prioritario destinata agli ITI.
Lo Stato membro o l'AdG può designare
uno o più organismi intermedi,
compresi enti locali, organismi di
sviluppo regionale o organizzazioni non
governative, cui delegare la gestione e
Commissione Europea (2012), Investimenti
Territoriali Integrati, Scheda Informativa. l'attuazione di un ITI.
19
20.
Elementi chiave degli ITI
Qualsiasi area geografica con caratteristiche territoriali particolari può
Dominio essere oggetto di un ITI, da quartieri urbani specifici con svantaggi a
territoriale livello urbano, metropolitano, urbano-rurale, sub-regionale o
interregionale.
Un ITI può offrire iniziative integrate in unità con caratteristiche simili
all'interno di una regione, anche se distanti dal punto di vista geografico
Applicabilità alle
(ad esempio, una rete di città di piccole o medie dimensioni). Non è
Reti
obbligatorio che un ITI copra l'intero territorio di un'unità
amministrativa.
Gli ITI possono essere realizzati nell'ambito della Cooperazione
Applicabilità nella
Territoriale Europea (CTE), ad esempio per implementare una strategia
CTE
integrata per lo sviluppo urbano in città transfrontaliere.
20
21.
Elementi chiave degli ITI (segue)
Gli ITI dovranno contribuire agli obiettivi tematici dei rispettivi assi
Finalità prioritari dei programmi operativi partecipanti, nonché agli obiettivi di
sviluppo della strategia territoriale.
Gli ITI possono essere finanziati dal FESR e dal FSE ma non è
obbligatorio combinare tutti i fondi in ciascun ITI. È auspicabile che l'ITI
Integrazione degli
combini il FESR e il FSE per collegare i piccoli investimenti alle
interventi
infrastrutture fisiche. Ciò è particolarmente importante nello sviluppo
urbano sostenibile. Negli ITI possono essere attuati strumenti finanziari
L'AdG del PO ha la responsabilità ultima della gestione e
dell'implementazione delle operazioni di un ITI. Tuttavia, può designare
Governance organismi intermediari, inclusi autorità locali, organismi di sviluppo
regionale oppure organizzazioni non governative per adempiere ad alcune
o a tutte le attività di gestione e implementazione.
21
22.
ITI e SLOP
SLOP ITI
(artt. 28 - 31 RRDC) (art. 99 RRDC)
È un approccio strettamente dal basso Gli ITI possono essere costruiti dall'alto
verso l'alto. Il gruppo di azione locale verso il basso, dal basso verso l'alto o con
stabilisce il contenuto della strategia di una combinazione dei due approcci.
sviluppo locale e le operazioni soggette
a finanziamento. Lo sviluppo locale partecipativo può
essere la componente di una strategia
urbana integrata implementata
mediante un ITI
22
23.
Le città nel 2014 - 2020
Sviluppo Urbano Sostenibile Piattaforma Sviluppo Urbano
(art. 7 Reg. FESR) (art. 8 Reg. FESR)
Il FESR sostiene, nell’ambito dei PO, lo La Commissione istituisce una
sviluppo urbano sostenibile Piattaforma per lo sviluppo urbano
attraverso azioni integrate. Ciascuno per promuovere lo sviluppo di capacità,
SM stabilisce nel proprio contratto di la creazione di reti tra città e lo scambio
partenariato un elenco di città in cui di esperienze sulla politica urbana a
devono essere realizzate queste azioni e livello dell’Unione nei settori attinenti
la loro dotazione annua indicativa. alle priorità d’investimento del FESR e
allo sviluppo urbano sostenibile.
Almeno il 5 % delle risorse del FESR per
ciascuno Stato membro è investito in Partecipano alla Piattaforma un
azioni integrate mediante gli ITI, massimo di 300 città, con un massimo di
attraverso una delega di gestione e 20 città per ciascuno Stato membro.
attuazione conferita alle città.
23
24.
Aspetti innovativi del RRDC
Nel nuovo ciclo di programmazione viene prevista un maggior
Strumenti rilievo degli strumenti finanziari. Essi forniscono un sostegno
finanziari (artt. 32- mirato per investimenti in progetti dalla potenziale sostenibilità
40) economica tramite prestiti, garanzie, capitale azionario e altri
meccanismi di assunzione del rischio
La proposta di Regolamento generale prevede una certa
Interventi semplificazione del meccanismo dei PGE, introducendo (accanto a
generatori di quello già previsto dal 2007-2013) un metodo di determinazione
entrate (art. 54) forfettaria delle entrate
Programmi Un Programma Operativo può essere cofinanziato da FESR e FSE. I
Operativi (art. 87 – singoli Assi sono monofondo ma vale una clausola di flessibilità del
88) 5% dell'importo dell'Asse
24
25.
Aspetti innovativi del RRDC (segue)
Un piano d'azione comune è un intervento definito in relazione alle
realizzazioni e ai risultati che conseguirà. Comprende un gruppo di
Piano d'Azione progetti, escluse le infrastrutture, realizzati sotto la responsabilità del
Comune (artt. 93 beneficiario, nell'ambito di uno o più PO. Le realizzazioni e i risultati
-98) del Piano sono convenuti fra lo Stato membro e la Commissione. Il
beneficiario è un organismo di diritto pubblico. Il sostegno pubblico è
pari ad almeno 10 milioni di euro. È oggetto di decisione comunitaria.
Viene introdotto un sistema di accreditamento nazionale degli
organismi di gestione e controllo, per rafforzare l'impegno degli Stati
Accreditamento (art. membri a garantire una sana gestione finanziaria. L’accreditamento si
64) fonda sul parere di un organismo di audit indipendente che valuta la
conformità dell'organismo
25
26.
Condizionalità
Ex ante Ex post Macroeconomiche
(art. 17) (art. 18 e 20) (art. 21 e 22)
Garantiscono che sussistano le La condizionalità ex post I Fondi del QSC possono, se
condizioni necessarie per un uso rafforza l'accento posto sui necessario, essere riorientati
efficace del sostegno dell'Unione. risultati e sulla realizzazione per rispondere ai problemi
Il rispetto delle condizionalità ex degli obiettivi della strategia economici che un paese si trova
ante viene accertato dalla Europa 2020. Si basa sul ad affrontare. Questo processo è
Commissione nell'ambito della conseguimento di tappe basato su modifiche del
valutazione del contratto di fondamentali relative al contratto di partenariato e dei
partenariato e dei programmi. Nei raggiungimento degli obiettivi programmi a sostegno delle
casi in cui non venga soddisfatta dei programmi inclusi nel raccomandazioni del Consiglio
una condizionalità ex-ante, la contratto di partenariato volte ad affrontare gli squilibri
Commissione ha il potere di connessi agli obiettivi di Europa macroeconomici e le difficoltà
sospendere i pagamenti a favore 2020. socioeconomiche.
del programma.
26
27.
Lo schema delle condizionalità ex ante (All. V RRDC)
Obiettivo tematico Condizionalità ex ante Criteri di adempimento
Gli undici Obiettivi tematici del Identifica le condizionalità per Individua i criteri in base ai
RRDC, art. 9 ciascun Obiettivo Tematico quali sarà valutato se una
condizionalità è rispettata o
meno
Area Condizionalità ex ante Criteri di adempimento
Sono identificate 7 aree: Identifica le condizionalità per Individua i criteri in base ai
Antidiscriminazione, Parità di ciascuna Area quali sarà valutato se una
Genere, Disabilità, Appalti condizionalità è rispettata o
Pubblici, Aiuti di Stato, Normativa meno
ambientale connessa a VIA e VAS,
Sistemi Statistici
27
28.
Classificazione delle condizionalità ex ante
Il RRDC elenca 36 condizionalità ex
ante, di cui 28 relative agli Obiettivi
Esistenza di sistemi di tematici e 8 alle Aree
valutazione nazionali o
regionali su determinati Esistenza di strategie e/o
fenomeni 3 piani, nazionali e/o
regionali, rispondenti a
specifici criteri
14 19
Recepimento di direttive
comunitarie e/o di principi,
strategie e meccanismi
dell'Unione
28
29.
Schema delle condizionalità ex post
(Allegato I RRDC)
Indicatore e
unità Tappa fondamen- Tappa fondamen- Obiettivo per il
Priorità
tale per il 2016 tale per il 2018 2022
di misurazione
Comprendono Includono indicatori
indicatori finanziari finanziari, di realiz-
e di realizzazione zazione e, se del
caso, di risultato
Le tappe fondamentali sono obiettivi intermedi
per il conseguimento dell'obiettivo specifico di
una priorità che indicano i progressi attesi verso
il conseguimento degli obiettivi fissati per la fine
del periodo interessato.
Il 5% delle risorse assegnate a ciascun Fondo del QSC e a ciascuno SM costituisce una
riserva di efficacia ed efficienza (art. 18 RRDC), che viene assegnata sulla base di una
verifica dei risultati (art. 19 RRDC).
29
30.
Partenariato (art. 5 RRDC)
Composizione (Art. 5.1) Compiti (Art. 5.2) Codice europeo (Art. 5.3)
Ogni Stato membro organizza,
Conformemente al sistema È conferito alla Commissione il
rispettivamente per il contratto di
della governance a più livelli, potere di adottare atti delegati ai
partenariato e per ciascun
gli Stati membri associano i sensi dell'articolo 142 per
programma, un partenariato con i
partner alle attività di stabilire un codice europeo di
seguenti partner: (a) le autorità
preparazione dei contratti di condotta che definisca gli
regionali, locali, cittadine e le altre
partenariato e delle relazioni obiettivi e i criteri per sostenere
autorità pubbliche competenti; (b)
sullo stato di attuazione, l'attuazione del partenariato e
le parti economiche e sociali; e (c)
nonché alle attività di agevolare lo scambio di
gli organismi che rappresentano la
preparazione, attuazione, informazioni, esperienze, risultati
società civile, compresi i partner
sorveglianza e valutazione dei e buone pratiche fra gli Stati
ambientali, le organizzazioni non
programmi. I partner membri.
governative e gli organismi di
partecipano ai comitati di
promozione della parità e della
sorveglianza dei programmi.
non discriminazione.
30
31.
Milestones della programmazione
[1]
Adozione (UE)
RDDC e QSC Entro tre mesi
[2]
Trasmissione CdP
e PO (SM→CE) Entro tre mesi
[3]
Osservazioni Entro sei mesi
(CE) a CdP e PO da [2]
[4]
Decisione (CE)
su CdP e PO Entro fine 2015
[5]
Selezione e Entro 2 anni da
approvazione SSL [4] o fine 2016
[6]
Adempimento
condizionalità
31
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