SlideShare a Scribd company logo
1 of 3
Download to read offline
www.bollettinoadapt.it, 19 settembre 2012




Alla ricerca di un diritto del lavoro inclusivo
La regolarizzazione dei lavoratori immigrati
di Giuseppe Luongo

Nel mondo caotico, povero di garanzie e ricco di vulnerabilità che spesso contraddistingue la vita
lavorativa di migliaia di stranieri, si colloca la sanatoria 2012 per il lavoro nero degli immigrati.
Ai sensi della disposizione transitoria, di cui all’articolo 5 del decreto legislativo n. 109/2012, i
datori di lavoro che impiegano irregolarmente cittadini extracomunitari senza permesso di
soggiorno possono sanare la propria posizione presentando, dal 15 settembre al 15 ottobre 2012,
apposita domanda di regolarizzazione. La domanda di emersione può essere presentata dai datori di
lavoro, imprese e famiglie, che occupano lavoratori stranieri comunque presenti sul territorio
nazionale.
Per cui tale istanza può essere presentata anche in favore di stranieri che non potevano essere
assunti, in quanto privi del permesso di soggiorno per lavoro, ma che erano presenti sul territorio
per ragioni di turismo, cure mediche, studio, motivi religiosi, etc.; ovvero in favore di quegli
stranieri con permesso di soggiorno scaduto da oltre 60 giorni e per i quali sia stato richiesto nei
termini il rinnovo.
Con tale decreto lo stato italiano ha dato attuazione alla direttiva n. 2009/52/CE, con lo scopo di
rafforzare la cooperazione tra stati membri nella lotta contro l’immigrazione clandestina,
introducendo il divieto per i datori di lavoro di impiegare cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è
irregolare, nonché norme minime relative a sanzioni e a provvedimenti nei confronti di tali datori di
lavoro.
Quella della regolarizzazione, al di là di valutazioni contabili legate alla necessità del governo
italiano di fare cassa, è l’esigenza indispensabile che uno stato di diritto ha, se vuole ridurre
disuguaglianze irragionevoli e rimettere al centro la persona con i suoi diritti inalienabili.
Lo Stato cerca così di recuperare quegli spazi di legalità che gli sono sovente sottratti dalla
xenofobia e dalle mafie.
Se da un lato il decreto legislativo ha inasprito le sanzioni a carico dei datori di lavoro che sfruttano
il lavoro nero, dall’altro ha però previsto che gli stessi datori possano ravvedersi “operosamente”
ovvero autodenunciandosi per effetto dell’entrata in vigore della legge.
C’è da sperare che la sensibilità civica venga stimolata anche da maggiori controlli pubblici.
In questa fase, della durata di un mese, il datore di lavoro godrà di un periodo di sospensione delle
sanzioni che gravano per l’assunzione irregolare.
Una prima rilevante evidenza è che la regolarizzazione riguarda tutti i rapporti di lavoro e non solo
quelli domestici o di assistenza alle persone, a differenza di quanto era avvenuto con la
regolarizzazione del 2009.
Questo consentirà di evitare le discriminazioni che hanno contraddistinto le regolarizzazioni del
2009, quando la procedura di emersione era interdetta per gli altri lavoratori. Tanto che molti sono
stati regolarizzati come badanti pur essendo occupati effettivamente in agricoltura piuttosto che in
edilizia.
Il decreto interministeriale del 29 agosto 2012 e la circolare attuativa del 7 settembre 2012 hanno
fornito importanti chiarimenti operativi.


                                                                                                        1
In primo luogo, non ci troviamo più nella situazione che fu definita di “click day”, con la corsa ad
accaparrarsi il numero limitato di regolarizzazioni possibili, sulla base di un ordine cronologico di
invio della domanda.
La dichiarazione di emersione, infatti, potrà essere presentata dalle ore 8.00 del 15 settembre alle
ore 24.00 del 15 ottobre 2012, mediante procedura informatica sul sito www.interno.gov.it. A
presentare la domanda potranno essere tutti i datori, compresi quelli extracomunitari, che alla data
del 9 agosto 2012, occupavano irregolarmente da almeno tre mesi (ovvero almeno dal 9 maggio
2012) e continuano ad occupare alla data di presentazione della domanda, lavoratori stranieri. La
ricevuta telematica dovrà essere stampata e consegnata dal datore al lavoratore.
In ogni caso la domanda di emersione non potrà essere presentata dai datori di lavoro condannati
negli ultimi cinque anni per reati connessi all’occupazione illegale di stranieri, all’intermediazione
illecita ed allo sfruttamento lavorativo, al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina o allo
sfruttamento della prostituzione o di minori da impiegare in attività illecite. Così come non
potranno beneficiare della procedura di emersione quei lavoratori stranieri nei cui confronti sia stato
emesso un provvedimento di espulsione; o che risultino segnalati ai fini della non ammissione nel
territorio dello Stato; ovvero che risultino condannati per uno dei reati previsti dall’articolo 380 del
codice di procedura penale o che comunque siano considerati una minaccia per l’ordine pubblico o
la sicurezza dello Stato o di uno dei Paesi con i quali l’Italia abbia sottoscritto accordi per la
soppressione dei controlli alle frontiere interne e la libera circolazione delle persone.
A questo proposito si ricorda che, in tema di procedura di emersione di lavoro irregolare, la Corte
Costituzionale, con sentenza n. 172 del 6 luglio 2012, ha dichiarato la parziale illegittimità
dell’articolo 1-ter, comma 13, lettera c, del decreto legge n. 78 del 2009 introdotto dalla legge di
conversione n. 102 del 2009. La disposizione censurata riguarda l’esclusione dalla procedura di
emersione di lavoro irregolare, degli stranieri extracomunitari condannati, anche con sentenza non
definitiva, per uno dei reati previsti dagli artt. 380 e 381 del codice di procedura penale. L’articolo
censurato, ad avviso della Corte, farebbe derivare automaticamente il rigetto dell’istanza di
regolarizzazione del lavoratore extracomunitario dalla pronuncia nei suoi confronti di una sentenza
di condanna per uno dei reati previsti dall’articoli 381 del codice di procedura penale, senza
prevedere che la pubblica amministrazione provveda ad accertare in concreto che il medesimo
rappresenti una minaccia per l’ordine pubblico o la sicurezza dello Stato.
Sono esclusi, inoltre, dalla procedura di regolarizzazione i rapporti di lavoro a tempo parziale, fatto
salvo quanto previsto in materia di lavoro domestico e di sostegno al bisogno familiare.
La domanda di emersione può essere presentata solo nei confronti di lavoratori stranieri presenti in
Italia almeno dal 31 dicembre 2011. Pertanto, il lavoratore dovrà dimostrare, quando verrà
convocato dallo sportello unico per l’immigrazione, attraverso la documentazione proveniente da
organismi pubblici (qualsiasi PA e ogni altro organismo dotato di potere autoritativo), di essere
ininterrottamente presente in Italia almeno dalla data del 31 dicembre 2011.
Saranno i singoli uffici a valutarne la validità probatoria, con innegabile rischio di contenzioso.
Per quanto riguarda il datore di lavoro, questi dovrà dimostrare di possedere un determinato reddito
minimo o fatturato non inferiore a 30.000 euro annui. La prova di tale reddito dovrà risultare
dall’ultima dichiarazione dei redditi o dal bilancio di esercizio precedente.
In caso di emersione di un lavoratore straniero addetto al lavoro domestico con funzione di sostegno
al bisogno familiare, il reddito non può essere inferiore a 20.000 euro annui se il nucleo familiare è
composto da un solo soggetto percettore di reddito, ovvero non inferiore a 27.000 euro annui in
caso di nucleo familiare, inteso come famiglia anagrafica composta da più soggetti conviventi.
Questa regolarizzazione consentirà ai datori di sistemare la posizione contributiva e fiscale nei
confronti dell’immigrato irregolare con un costo forfettario pari a 1000 euro per ogni lavoratore,
fiscalmente non deducibile né rimborsabile in caso di rigetto della domanda. L’emersione si renderà
possibile con il versamento dei 1000 euro ed avverrà previa dimostrazione da parte del datore
dell’avvenuto pagamento delle retribuzioni per un periodo di almeno 6 mesi, in base al Ccnl
riferibile all’attività svolta, ed il pagamento degli oneri fiscali e previdenziali relativi.

                                                                                                      2
Nel caso di rapporti di lavoro instaurati da più di sei mesi, dovranno essere regolarizzate le somme
dovute per l’intero periodo.
I contributi andranno pagati entro la convocazione per il contratto di soggiorno e le ritenute fiscali
entro il 16 di novembre.
Si tratta di costi non di poco conto che possono rendere meno appetibile un provvedimento che sulla
carta riguarda quasi 400 mila immigrati. Proprio a loro potrebbe essere accollato indirettamente il
costo della “transazione”, con accollo, più o meno volontario, di una quota parte degli oneri da
sostenere al posto del datore.
Del resto, le retribuzioni sono uno dei maggiori elementi di debolezza dei lavoratori immigrati,
giacché in un mercato del lavoro poco ricettivo e altamente precario, costituiscono un ulteriore
elemento di potenziale ricatto.
Infatti, l’immigrato per conservare l’autorizzazione a restare in Italia deve evitare la disoccupazione
per più di 6 mesi e, per rinnovare il permesso di soggiorno, deve avere un contratto di lavoro in
corso. Oltretutto, spesso si tratta di manodopera qualificata con competenze importanti (ad esempio
in marketing e informatica) o comunque con una buona conoscenza anche della lingua inglese e
degli strumenti di office automation.
Come evidenziato dalla Professoressa Laura Zanfrini dell’Università cattolica di Milano, il lavoro
nero porta ad un’involuzione delle condizioni lavorative e retributive, con effetti di dumping sociale
giacché i lavoratori immigrati regolari subiscono i maggiori colpi dalla recessione rispetto agli
immigrati irregolari.
L’Agenzia delle entrate ha istituito i codici tributo, per consentire l’esatta compilazione, da parte dei
datori di lavoro, del modello “F24 Versamenti con elementi identificativi”, da utilizzare nella
procedura di emersione dal lavoro irregolare.
Sono denominati “REDO” (per il lavoro domestico) e “RESU” (per il lavoro subordinato).
Dal 9 agosto 2012, data di entrata in vigore del decreto, e fino alla conclusione del procedimento di
presentazione della dichiarazione di emersione, sono sospesi, come già ricordato, i procedimenti
penali e amministrativi nei confronti del datore di lavoro e del lavoratore per le violazioni delle
norme.
Tale sospensione cessa nel caso in cui la dichiarazione di emersione non venga presentata nei
termini previsti, ovvero venga archiviata o rigettata.
Con la sottoscrizione del contratto di soggiorno, il datore di lavoro assolve anche agli obblighi di
comunicazione obbligatoria di assunzione del lavoratore al Centro per l’impiego, Direzioni
territoriali e Inps per quanto riguarda il lavoro domestico.
Circa il provvedimento, dunque, al di là delle valutazioni sul necessario rispetto dello stato di
diritto, devono essere considerati gli indubbi benefici che ha un mercato del lavoro più aperto, più
libero da meccanismi rigidi di assunzione e va rilevato che, negli ultimi anni, anche in Italia si
assiste ad una crescente ricerca di lavoratori stranieri qualificati, la cui flessibilità nel tipo
d’impiego e la disponibilità alla mobilità territoriale sono molto apprezzati dalle aziende.
Inoltre, come sottolineato dalla stessa Professoressa Zanfrini, l’economia sommersa ha vanificato la
possibilità di governare i flussi migratori, per cui i vari decreti di programmazione sono spesso delle
mere prese d’atto di rapporti di lavoro già in essere.
Questo compromette non solo la pianificazione degli ingressi in Italia, ma anche la creazione di un
mercato del lavoro attrattivo in modo mirato e coerente con le politiche pubbliche di sviluppo
economico e sociale scelte dal Governo. A patto che esistano e siano esplicitabili.

                                                                                      Giuseppe Luongo
                                                                      Presidente AIDP Gruppo Basilicata




                                                                                                       3

More Related Content

Similar to Alla Ricerca Di Un Diritto Del Lavoro Inclusivo Giuseppe Luongo

Il distacco in italia di dipendenti stranieri
Il distacco in italia di dipendenti stranieriIl distacco in italia di dipendenti stranieri
Il distacco in italia di dipendenti stranieriPaolo Soro
 
Il distacco dei dipendenti presso un'impresa estera
Il distacco dei dipendenti presso un'impresa esteraIl distacco dei dipendenti presso un'impresa estera
Il distacco dei dipendenti presso un'impresa esteraPaolo Soro
 
Programma amva italia lavoro
Programma amva italia lavoroProgramma amva italia lavoro
Programma amva italia lavoroVincenzo Coluccio
 
Proposta legge iniziativa popolare "Ero Straniero".
Proposta legge iniziativa popolare "Ero Straniero".Proposta legge iniziativa popolare "Ero Straniero".
Proposta legge iniziativa popolare "Ero Straniero".LiberaMenteRadicale
 
Focus sulla voluntary disclosure – Circolare 10/E 2015
Focus sulla voluntary disclosure – Circolare 10/E 2015 Focus sulla voluntary disclosure – Circolare 10/E 2015
Focus sulla voluntary disclosure – Circolare 10/E 2015 Paolo Soro
 
Residenza fiscale e imposte estere modello ocse
Residenza fiscale e imposte estere modello ocseResidenza fiscale e imposte estere modello ocse
Residenza fiscale e imposte estere modello ocsePaolo Soro
 
Al via la voluntary disclosure
Al via la voluntary disclosureAl via la voluntary disclosure
Al via la voluntary disclosurePaolo Soro
 
Sospensione attività 81.08.pdf
Sospensione attività 81.08.pdfSospensione attività 81.08.pdf
Sospensione attività 81.08.pdfGiuseppeBono9
 
Regolarizzazione Colf E Badanti Avviso Sanatoria Ld 2009[1]
Regolarizzazione Colf E Badanti Avviso Sanatoria Ld 2009[1]Regolarizzazione Colf E Badanti Avviso Sanatoria Ld 2009[1]
Regolarizzazione Colf E Badanti Avviso Sanatoria Ld 2009[1]Fabrizio Favre
 
Parola dordine semplificazione
Parola dordine semplificazioneParola dordine semplificazione
Parola dordine semplificazionePaolo Soro
 
Convenzione italia panama
Convenzione italia panamaConvenzione italia panama
Convenzione italia panamaPaolo Soro
 
Il distacco dei lavoratori italiani in svizzera
Il distacco dei lavoratori italiani in svizzeraIl distacco dei lavoratori italiani in svizzera
Il distacco dei lavoratori italiani in svizzeraPaolo Soro
 
Lavoro dipendente svolto allestero da cittadini italiani
Lavoro dipendente svolto allestero da cittadini italianiLavoro dipendente svolto allestero da cittadini italiani
Lavoro dipendente svolto allestero da cittadini italianiPaolo Soro
 
Voluntary disclosure bis
Voluntary disclosure bisVoluntary disclosure bis
Voluntary disclosure bisPaolo Soro
 
Prestazioni occasionali sostitutive dei voucher lavoro
Prestazioni occasionali sostitutive dei voucher lavoroPrestazioni occasionali sostitutive dei voucher lavoro
Prestazioni occasionali sostitutive dei voucher lavoroGianluca Mastroianni
 
Nuove dimissioni
Nuove dimissioniNuove dimissioni
Nuove dimissioniPaolo Soro
 
Redditi prodotti all'estero
Redditi prodotti all'esteroRedditi prodotti all'estero
Redditi prodotti all'esteroPaolo Soro
 
Spesometro in partenza
Spesometro in partenzaSpesometro in partenza
Spesometro in partenzaPaolo Soro
 
Modulo ricorso sblocca_pensioni
Modulo ricorso sblocca_pensioniModulo ricorso sblocca_pensioni
Modulo ricorso sblocca_pensioniVincenzo Rocco
 

Similar to Alla Ricerca Di Un Diritto Del Lavoro Inclusivo Giuseppe Luongo (20)

Il distacco in italia di dipendenti stranieri
Il distacco in italia di dipendenti stranieriIl distacco in italia di dipendenti stranieri
Il distacco in italia di dipendenti stranieri
 
Guida alla sanatoria 2020
Guida alla sanatoria 2020Guida alla sanatoria 2020
Guida alla sanatoria 2020
 
Il distacco dei dipendenti presso un'impresa estera
Il distacco dei dipendenti presso un'impresa esteraIl distacco dei dipendenti presso un'impresa estera
Il distacco dei dipendenti presso un'impresa estera
 
Programma amva italia lavoro
Programma amva italia lavoroProgramma amva italia lavoro
Programma amva italia lavoro
 
Proposta legge iniziativa popolare "Ero Straniero".
Proposta legge iniziativa popolare "Ero Straniero".Proposta legge iniziativa popolare "Ero Straniero".
Proposta legge iniziativa popolare "Ero Straniero".
 
Focus sulla voluntary disclosure – Circolare 10/E 2015
Focus sulla voluntary disclosure – Circolare 10/E 2015 Focus sulla voluntary disclosure – Circolare 10/E 2015
Focus sulla voluntary disclosure – Circolare 10/E 2015
 
Residenza fiscale e imposte estere modello ocse
Residenza fiscale e imposte estere modello ocseResidenza fiscale e imposte estere modello ocse
Residenza fiscale e imposte estere modello ocse
 
Al via la voluntary disclosure
Al via la voluntary disclosureAl via la voluntary disclosure
Al via la voluntary disclosure
 
Sospensione attività 81.08.pdf
Sospensione attività 81.08.pdfSospensione attività 81.08.pdf
Sospensione attività 81.08.pdf
 
Regolarizzazione Colf E Badanti Avviso Sanatoria Ld 2009[1]
Regolarizzazione Colf E Badanti Avviso Sanatoria Ld 2009[1]Regolarizzazione Colf E Badanti Avviso Sanatoria Ld 2009[1]
Regolarizzazione Colf E Badanti Avviso Sanatoria Ld 2009[1]
 
Parola dordine semplificazione
Parola dordine semplificazioneParola dordine semplificazione
Parola dordine semplificazione
 
Convenzione italia panama
Convenzione italia panamaConvenzione italia panama
Convenzione italia panama
 
Il distacco dei lavoratori italiani in svizzera
Il distacco dei lavoratori italiani in svizzeraIl distacco dei lavoratori italiani in svizzera
Il distacco dei lavoratori italiani in svizzera
 
Lavoro dipendente svolto allestero da cittadini italiani
Lavoro dipendente svolto allestero da cittadini italianiLavoro dipendente svolto allestero da cittadini italiani
Lavoro dipendente svolto allestero da cittadini italiani
 
Voluntary disclosure bis
Voluntary disclosure bisVoluntary disclosure bis
Voluntary disclosure bis
 
Prestazioni occasionali sostitutive dei voucher lavoro
Prestazioni occasionali sostitutive dei voucher lavoroPrestazioni occasionali sostitutive dei voucher lavoro
Prestazioni occasionali sostitutive dei voucher lavoro
 
Nuove dimissioni
Nuove dimissioniNuove dimissioni
Nuove dimissioni
 
Redditi prodotti all'estero
Redditi prodotti all'esteroRedditi prodotti all'estero
Redditi prodotti all'estero
 
Spesometro in partenza
Spesometro in partenzaSpesometro in partenza
Spesometro in partenza
 
Modulo ricorso sblocca_pensioni
Modulo ricorso sblocca_pensioniModulo ricorso sblocca_pensioni
Modulo ricorso sblocca_pensioni
 

More from avvocatoluongo

Buffetti Rivista Consulenza26 12
Buffetti Rivista Consulenza26 12Buffetti Rivista Consulenza26 12
Buffetti Rivista Consulenza26 12avvocatoluongo
 
Buffetti Rivista Consulenza23 12 Giuseppeluongo
Buffetti Rivista Consulenza23 12 GiuseppeluongoBuffetti Rivista Consulenza23 12 Giuseppeluongo
Buffetti Rivista Consulenza23 12 Giuseppeluongoavvocatoluongo
 
Facilitazioni Per Le Aziende Che Assumono Attraverso Le Agenzie Per Il Lavoro...
Facilitazioni Per Le Aziende Che Assumono Attraverso Le Agenzie Per Il Lavoro...Facilitazioni Per Le Aziende Che Assumono Attraverso Le Agenzie Per Il Lavoro...
Facilitazioni Per Le Aziende Che Assumono Attraverso Le Agenzie Per Il Lavoro...avvocatoluongo
 
Mercato Del Lavoro E Gestione Delle Relazioni Industriali AIDP
Mercato Del Lavoro E Gestione Delle Relazioni Industriali AIDPMercato Del Lavoro E Gestione Delle Relazioni Industriali AIDP
Mercato Del Lavoro E Gestione Delle Relazioni Industriali AIDPavvocatoluongo
 
Buffetti Rivista Consulenza05 12 Giuseppeluongo
Buffetti Rivista Consulenza05 12 GiuseppeluongoBuffetti Rivista Consulenza05 12 Giuseppeluongo
Buffetti Rivista Consulenza05 12 Giuseppeluongoavvocatoluongo
 

More from avvocatoluongo (6)

Buffetti Rivista Consulenza26 12
Buffetti Rivista Consulenza26 12Buffetti Rivista Consulenza26 12
Buffetti Rivista Consulenza26 12
 
Buffetti Rivista Consulenza23 12 Giuseppeluongo
Buffetti Rivista Consulenza23 12 GiuseppeluongoBuffetti Rivista Consulenza23 12 Giuseppeluongo
Buffetti Rivista Consulenza23 12 Giuseppeluongo
 
Facilitazioni Per Le Aziende Che Assumono Attraverso Le Agenzie Per Il Lavoro...
Facilitazioni Per Le Aziende Che Assumono Attraverso Le Agenzie Per Il Lavoro...Facilitazioni Per Le Aziende Che Assumono Attraverso Le Agenzie Per Il Lavoro...
Facilitazioni Per Le Aziende Che Assumono Attraverso Le Agenzie Per Il Lavoro...
 
Mercato Del Lavoro E Gestione Delle Relazioni Industriali AIDP
Mercato Del Lavoro E Gestione Delle Relazioni Industriali AIDPMercato Del Lavoro E Gestione Delle Relazioni Industriali AIDP
Mercato Del Lavoro E Gestione Delle Relazioni Industriali AIDP
 
Buffetti Rivista Consulenza05 12 Giuseppeluongo
Buffetti Rivista Consulenza05 12 GiuseppeluongoBuffetti Rivista Consulenza05 12 Giuseppeluongo
Buffetti Rivista Consulenza05 12 Giuseppeluongo
 
Invito MATera 2010
Invito MATera 2010Invito MATera 2010
Invito MATera 2010
 

Alla Ricerca Di Un Diritto Del Lavoro Inclusivo Giuseppe Luongo

  • 1. www.bollettinoadapt.it, 19 settembre 2012 Alla ricerca di un diritto del lavoro inclusivo La regolarizzazione dei lavoratori immigrati di Giuseppe Luongo Nel mondo caotico, povero di garanzie e ricco di vulnerabilità che spesso contraddistingue la vita lavorativa di migliaia di stranieri, si colloca la sanatoria 2012 per il lavoro nero degli immigrati. Ai sensi della disposizione transitoria, di cui all’articolo 5 del decreto legislativo n. 109/2012, i datori di lavoro che impiegano irregolarmente cittadini extracomunitari senza permesso di soggiorno possono sanare la propria posizione presentando, dal 15 settembre al 15 ottobre 2012, apposita domanda di regolarizzazione. La domanda di emersione può essere presentata dai datori di lavoro, imprese e famiglie, che occupano lavoratori stranieri comunque presenti sul territorio nazionale. Per cui tale istanza può essere presentata anche in favore di stranieri che non potevano essere assunti, in quanto privi del permesso di soggiorno per lavoro, ma che erano presenti sul territorio per ragioni di turismo, cure mediche, studio, motivi religiosi, etc.; ovvero in favore di quegli stranieri con permesso di soggiorno scaduto da oltre 60 giorni e per i quali sia stato richiesto nei termini il rinnovo. Con tale decreto lo stato italiano ha dato attuazione alla direttiva n. 2009/52/CE, con lo scopo di rafforzare la cooperazione tra stati membri nella lotta contro l’immigrazione clandestina, introducendo il divieto per i datori di lavoro di impiegare cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare, nonché norme minime relative a sanzioni e a provvedimenti nei confronti di tali datori di lavoro. Quella della regolarizzazione, al di là di valutazioni contabili legate alla necessità del governo italiano di fare cassa, è l’esigenza indispensabile che uno stato di diritto ha, se vuole ridurre disuguaglianze irragionevoli e rimettere al centro la persona con i suoi diritti inalienabili. Lo Stato cerca così di recuperare quegli spazi di legalità che gli sono sovente sottratti dalla xenofobia e dalle mafie. Se da un lato il decreto legislativo ha inasprito le sanzioni a carico dei datori di lavoro che sfruttano il lavoro nero, dall’altro ha però previsto che gli stessi datori possano ravvedersi “operosamente” ovvero autodenunciandosi per effetto dell’entrata in vigore della legge. C’è da sperare che la sensibilità civica venga stimolata anche da maggiori controlli pubblici. In questa fase, della durata di un mese, il datore di lavoro godrà di un periodo di sospensione delle sanzioni che gravano per l’assunzione irregolare. Una prima rilevante evidenza è che la regolarizzazione riguarda tutti i rapporti di lavoro e non solo quelli domestici o di assistenza alle persone, a differenza di quanto era avvenuto con la regolarizzazione del 2009. Questo consentirà di evitare le discriminazioni che hanno contraddistinto le regolarizzazioni del 2009, quando la procedura di emersione era interdetta per gli altri lavoratori. Tanto che molti sono stati regolarizzati come badanti pur essendo occupati effettivamente in agricoltura piuttosto che in edilizia. Il decreto interministeriale del 29 agosto 2012 e la circolare attuativa del 7 settembre 2012 hanno fornito importanti chiarimenti operativi. 1
  • 2. In primo luogo, non ci troviamo più nella situazione che fu definita di “click day”, con la corsa ad accaparrarsi il numero limitato di regolarizzazioni possibili, sulla base di un ordine cronologico di invio della domanda. La dichiarazione di emersione, infatti, potrà essere presentata dalle ore 8.00 del 15 settembre alle ore 24.00 del 15 ottobre 2012, mediante procedura informatica sul sito www.interno.gov.it. A presentare la domanda potranno essere tutti i datori, compresi quelli extracomunitari, che alla data del 9 agosto 2012, occupavano irregolarmente da almeno tre mesi (ovvero almeno dal 9 maggio 2012) e continuano ad occupare alla data di presentazione della domanda, lavoratori stranieri. La ricevuta telematica dovrà essere stampata e consegnata dal datore al lavoratore. In ogni caso la domanda di emersione non potrà essere presentata dai datori di lavoro condannati negli ultimi cinque anni per reati connessi all’occupazione illegale di stranieri, all’intermediazione illecita ed allo sfruttamento lavorativo, al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina o allo sfruttamento della prostituzione o di minori da impiegare in attività illecite. Così come non potranno beneficiare della procedura di emersione quei lavoratori stranieri nei cui confronti sia stato emesso un provvedimento di espulsione; o che risultino segnalati ai fini della non ammissione nel territorio dello Stato; ovvero che risultino condannati per uno dei reati previsti dall’articolo 380 del codice di procedura penale o che comunque siano considerati una minaccia per l’ordine pubblico o la sicurezza dello Stato o di uno dei Paesi con i quali l’Italia abbia sottoscritto accordi per la soppressione dei controlli alle frontiere interne e la libera circolazione delle persone. A questo proposito si ricorda che, in tema di procedura di emersione di lavoro irregolare, la Corte Costituzionale, con sentenza n. 172 del 6 luglio 2012, ha dichiarato la parziale illegittimità dell’articolo 1-ter, comma 13, lettera c, del decreto legge n. 78 del 2009 introdotto dalla legge di conversione n. 102 del 2009. La disposizione censurata riguarda l’esclusione dalla procedura di emersione di lavoro irregolare, degli stranieri extracomunitari condannati, anche con sentenza non definitiva, per uno dei reati previsti dagli artt. 380 e 381 del codice di procedura penale. L’articolo censurato, ad avviso della Corte, farebbe derivare automaticamente il rigetto dell’istanza di regolarizzazione del lavoratore extracomunitario dalla pronuncia nei suoi confronti di una sentenza di condanna per uno dei reati previsti dall’articoli 381 del codice di procedura penale, senza prevedere che la pubblica amministrazione provveda ad accertare in concreto che il medesimo rappresenti una minaccia per l’ordine pubblico o la sicurezza dello Stato. Sono esclusi, inoltre, dalla procedura di regolarizzazione i rapporti di lavoro a tempo parziale, fatto salvo quanto previsto in materia di lavoro domestico e di sostegno al bisogno familiare. La domanda di emersione può essere presentata solo nei confronti di lavoratori stranieri presenti in Italia almeno dal 31 dicembre 2011. Pertanto, il lavoratore dovrà dimostrare, quando verrà convocato dallo sportello unico per l’immigrazione, attraverso la documentazione proveniente da organismi pubblici (qualsiasi PA e ogni altro organismo dotato di potere autoritativo), di essere ininterrottamente presente in Italia almeno dalla data del 31 dicembre 2011. Saranno i singoli uffici a valutarne la validità probatoria, con innegabile rischio di contenzioso. Per quanto riguarda il datore di lavoro, questi dovrà dimostrare di possedere un determinato reddito minimo o fatturato non inferiore a 30.000 euro annui. La prova di tale reddito dovrà risultare dall’ultima dichiarazione dei redditi o dal bilancio di esercizio precedente. In caso di emersione di un lavoratore straniero addetto al lavoro domestico con funzione di sostegno al bisogno familiare, il reddito non può essere inferiore a 20.000 euro annui se il nucleo familiare è composto da un solo soggetto percettore di reddito, ovvero non inferiore a 27.000 euro annui in caso di nucleo familiare, inteso come famiglia anagrafica composta da più soggetti conviventi. Questa regolarizzazione consentirà ai datori di sistemare la posizione contributiva e fiscale nei confronti dell’immigrato irregolare con un costo forfettario pari a 1000 euro per ogni lavoratore, fiscalmente non deducibile né rimborsabile in caso di rigetto della domanda. L’emersione si renderà possibile con il versamento dei 1000 euro ed avverrà previa dimostrazione da parte del datore dell’avvenuto pagamento delle retribuzioni per un periodo di almeno 6 mesi, in base al Ccnl riferibile all’attività svolta, ed il pagamento degli oneri fiscali e previdenziali relativi. 2
  • 3. Nel caso di rapporti di lavoro instaurati da più di sei mesi, dovranno essere regolarizzate le somme dovute per l’intero periodo. I contributi andranno pagati entro la convocazione per il contratto di soggiorno e le ritenute fiscali entro il 16 di novembre. Si tratta di costi non di poco conto che possono rendere meno appetibile un provvedimento che sulla carta riguarda quasi 400 mila immigrati. Proprio a loro potrebbe essere accollato indirettamente il costo della “transazione”, con accollo, più o meno volontario, di una quota parte degli oneri da sostenere al posto del datore. Del resto, le retribuzioni sono uno dei maggiori elementi di debolezza dei lavoratori immigrati, giacché in un mercato del lavoro poco ricettivo e altamente precario, costituiscono un ulteriore elemento di potenziale ricatto. Infatti, l’immigrato per conservare l’autorizzazione a restare in Italia deve evitare la disoccupazione per più di 6 mesi e, per rinnovare il permesso di soggiorno, deve avere un contratto di lavoro in corso. Oltretutto, spesso si tratta di manodopera qualificata con competenze importanti (ad esempio in marketing e informatica) o comunque con una buona conoscenza anche della lingua inglese e degli strumenti di office automation. Come evidenziato dalla Professoressa Laura Zanfrini dell’Università cattolica di Milano, il lavoro nero porta ad un’involuzione delle condizioni lavorative e retributive, con effetti di dumping sociale giacché i lavoratori immigrati regolari subiscono i maggiori colpi dalla recessione rispetto agli immigrati irregolari. L’Agenzia delle entrate ha istituito i codici tributo, per consentire l’esatta compilazione, da parte dei datori di lavoro, del modello “F24 Versamenti con elementi identificativi”, da utilizzare nella procedura di emersione dal lavoro irregolare. Sono denominati “REDO” (per il lavoro domestico) e “RESU” (per il lavoro subordinato). Dal 9 agosto 2012, data di entrata in vigore del decreto, e fino alla conclusione del procedimento di presentazione della dichiarazione di emersione, sono sospesi, come già ricordato, i procedimenti penali e amministrativi nei confronti del datore di lavoro e del lavoratore per le violazioni delle norme. Tale sospensione cessa nel caso in cui la dichiarazione di emersione non venga presentata nei termini previsti, ovvero venga archiviata o rigettata. Con la sottoscrizione del contratto di soggiorno, il datore di lavoro assolve anche agli obblighi di comunicazione obbligatoria di assunzione del lavoratore al Centro per l’impiego, Direzioni territoriali e Inps per quanto riguarda il lavoro domestico. Circa il provvedimento, dunque, al di là delle valutazioni sul necessario rispetto dello stato di diritto, devono essere considerati gli indubbi benefici che ha un mercato del lavoro più aperto, più libero da meccanismi rigidi di assunzione e va rilevato che, negli ultimi anni, anche in Italia si assiste ad una crescente ricerca di lavoratori stranieri qualificati, la cui flessibilità nel tipo d’impiego e la disponibilità alla mobilità territoriale sono molto apprezzati dalle aziende. Inoltre, come sottolineato dalla stessa Professoressa Zanfrini, l’economia sommersa ha vanificato la possibilità di governare i flussi migratori, per cui i vari decreti di programmazione sono spesso delle mere prese d’atto di rapporti di lavoro già in essere. Questo compromette non solo la pianificazione degli ingressi in Italia, ma anche la creazione di un mercato del lavoro attrattivo in modo mirato e coerente con le politiche pubbliche di sviluppo economico e sociale scelte dal Governo. A patto che esistano e siano esplicitabili. Giuseppe Luongo Presidente AIDP Gruppo Basilicata 3