4. Dividendo il mondo in due categorie
4
NON PROFIT
(PURO)
PROFIT
(SPECULATIVO)
IMPRESE E COOP SOCIALI
CAPTIVE DEL PUBBLICO
INVESTIMENTI A MEDIO
CAPITALISMO FAMILIARE
PROFIT CSR
B CORPORATIONS
LOW PROFIT
COMPANIES
IMPRESE E COOP SOCIALI
SUSSIDIATE DA FILANTROPIA
IMPRESE E COOP SOCIALI
«DI MERCATO»
IMPRESE DI INTERESSE
GENERALE (ES. CIC)
5. Il business sociale per Make a Change
• Finalità nello statuto: miglioramento sociale
e/o ambientale (misurabili)
• Sostenibilità ed indipendenza economica,
attraverso attività di mercato
• Capitale e profitto gestito come mezzo
• Governance trasparente ed attenta agli
stakeholder
5
6. Make a Change
6
Promuovere
il business
sociale come
nuovo
modello di
sviluppo per
l’Italia
• Osservatorio imprenditori sociali
• «Il più bel lavoro del mondo»
• Make a Cube, con Avanzi
• Giovani generazioni
7. Perché il business sociale in Italia?
7
• Crisi dei mercati
• Disoccupazione e riduzione risorse per gli
ammortizzatori sociali
• Fasce di povertà in aumento
• Migranti ed integrazione culturale
• Riduzione risorse per il terzo settore
• Necessità di ristrutturare il Welfare Pubblico: con quale
modello di privatizzazione?
• Impegno dei giovani, ma mancanza di prospettive
8. Situazione attuale del business sociale in Italia
8
•
Coincide con la cooperazione sociale
•
Gran parte delle CS sono dipendenti dal pubblico
•
Cultura di cooperazione sociale «laica» da sviluppare
• Occupati retribuiti ancora una minoranza
• Limitato numero di casi «esemplificativi» di
imprenditoria sociale di successo
• Legge impresa sociale 155/2006 non efficace (meno
di 600 imprese sociali in 7 anni)
9. Percorso verso un nuovo modello normativo
9
E
• Ampiamento dei settori e degli ambiti di applicazione
• I nuovi soggetti svantaggiati
• Riconoscimento (fiscale) di un attività privata sul
mercato, svolta nell’interesse pubblico
• Superamento di un Tabù : il ritorno del capitale e i
dividendi
2014
(Nuova
155/2006)
???
(Nuovo
Asset class)
10. La realtà si muove più veloce del legislatore
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