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Lavorare in classe per
problemi e per progetti: l'
 esperienza costruttivista
 dei Centri Tecnologici di
  supporto alla Didattica

         Armando Schiavi
Liceo Sabin Bologna 4 marzo 2011
«Educational Technology is
   the trojan horse of
       education.»

             Roger Schank
Metodologia PBL
Nella didattica per problemi e
progetti la logica si capovolge: i problemi
sono il fulcro e sono gli stessi problemi
che spingono lo studente ad impossessarsi
dei contenuti necessari a
risolverli.
                Lepida scuola
                Cde PIacenza

                                              3
Metodologia PBL
Sulla dignità e quindi sullo spessore pedagogico
della scelta di implementare le idee costruttiviste e
socio-costruttiviste tramite una didattica per
problemi/progetti si vedano i contributi
fondamentali di:
 Howard Barrows (1985; 1992; 1993)

Koslowski, Okagaki, Lorentz, and Umbach (1989)




                                                    4
Metodologia PBL

L’idea che sta alla base della
progettazione è che in classe non
è tanto importante il prodotto
finale quanto il processo.



                                    5
Ambiente di apprendimento attivato


I problemi affrontati sono legati alla realtà
Il contesto dell’ apprendimento è collaborativo

I docenti sono più facilitatori che erogatori di
conoscenza
Gli elaborati si costruiscono con l’impiego delle
tecnologie
L’ apprendimento si configura come un’
esperienza sociale

                                                     6
Didattica costruttivista
Quali sono i suoi presupposti?

Coinvolgimento   attivo dei discenti nella
soluzione dei problemi reali
Centralità del discente
Approccio orientato al problem posing, al
problem solving e alla progettazione
collaborativa
L’ uso delle nuove tecnologie



                                              7
Metodologia Pbl
L’avvicinamento ai problemi del reale
emerge dunque come caratteristica
dominante di questo rinnovato approccio.

Emerge il recupero in classe della
complessità del quotidiano, nel rispetto
dell’ambiente scuola e delle sue finalità
educanti

                                            8
Jonassen: l’identificazione dei
          problemi
Strutturazione                     Dinamicità


                 Problema




Complessità                 Astrazione/specificità




                                                9
Jonassen: le categorie di
            problemi
Problemi   logici
Problemi   algoritmici
Problemi   narrativi
Problemi   legati all’ uso di regole
Problemi   legati a decisioni da prendere
Problemi   legati a errori o guasti da risolvere
Problemi   diagnostici
                                                   10
Categorie di problemi
Performance strategica
Analisi di un caso
Problemi di design
Dilemmi




                               11
Categorie di problemi

                   Sostanzialmente astratti e poco
                   ancorabili alla realtà.
Problemi logici    Trovano applicazione nelle
Logical Problems   discipline che richiedono
                   capacità di ragionamento logico.


                      Esempio: cubo di Rubik



                                                12
Categorie di problemi
                     Tipicamente astratti ma ben
                     definibili.
                     La loro soluzione implica la
                     definizione di una
                     procedura formalizzabile, con
Problemi algoritmici cicli di controllo.
Algorithmic Problems
                        Sono fra i problemi che si
                        possono incontrare o impostare
                        più facilmente a scuola.
                        Esempi: soluzione di
                        un'equazione;
                        impostazione di un programma
                        informatico
                                                     13
Categorie di problemi
                   Sono una variante dei problemi
                   algoritmici. La loro soluzione
                   implica la definizione di una
                   procedura formalizzabile, ma
                   per essere ancorati alla realtà
Problemi narrativi devono essere introdotti da una
Story Problems
                   storia.
                    Esempio: in molta Didattica
                    della Matematica o delle
                    discipline scientifiche si può
                    partire da uno Story Problem
                    per chiarire i concetti.

                                                     14
Categorie di problemi
                      Problemi poco strutturati. La
                      loro soluzione implica
                      l’applicazione di regole
                      predefinite e gli esiti possono
Problemi legati       essere molteplici.
all’uso di regole
Rule-Using Problems

                      Esempio: giochi di carte.
                      Nella didattica, tipici problemi di
                      questo tipo sono la ricerca e la
                      selezione di informazioni in
                      Internet
                                                        15
Categorie di problemi
                           Problemi ben strutturati e
                           facilmente ancorabili alla realtà.
                           La loro soluzione implica la
                           scelta di un’opzione fra le
                           possibili, dalla cui attuazione
Problemi                   dipendono un esito e una
legati a decisioni         soluzione definiti.
da prendere                I problemi decisionali
Decision-Making Problems
                           differiscono da quelli legati
                           all’uso di regole portano, a
                           differenza degli altri, a un esito
                           definito
                           Esempi: Didattica della Storia;
                           Educazione ambientale
Categorie di problemi
                            Sono i più comuni e i più
                            vicini alla realtà della vita
                            quotidiana. La complessità
                            della soluzione può essere
Problemi                    variabile
legati a errori
o guasti da risolvere
Troubleshooting Problems   L'approccio implica una costante
                           attenzione alla diagnosi degli
                           errori e una valutazione (talora
                           sperimentale) delle possibilità
                           alternative
Categorie di problemi
                              Sono facilmente ancorati al
                              mondo reale e sono simili ai
                              problemi di controllo su errori e
                              guasti, ma, mentre nei
Problemi                      precedenti l'obiettivo consiste
diagnostici                   nell'identificare la soluzione,
Diagnosis-Solution Problems
                              questi presuppongono la
                              comparazione di una
                              molteplicità di dati. L'esito è
                              altrettanto definito, ma il
                              problema è tipicamente più
                              complesso. La soluzione
                              presuppone l'elaborazione di
                              una strategia.
Categorie di problemi
                        Sono problemi complessi e
                        fortemente ancorati al mondo
                        reale. La loro soluzione implica
Performance             la comparazione di una
strategica              molteplicità di dati e capacità
Strategic Performance   logiche, diagnostiche e
                        decisionali, secondo una
                        strategia che va elaborata in
                        tempo reale.

                        Esempio: simulatore di
                        volo.
Categorie di problemi
                           I problemi orientati all'analisi
                           di un caso sono poco
                           strutturati e possono dare
                           origine a molteplici
Analisi di un caso         procedure e soluzioni.
Case Analysis Problems     Possono non avere una
                           relazione diretta con la realtà,
                           pur mantenendo
                           verosimiglianza.

                         Esempio: in ambito giuridico,
                         simulazioni di processi o casi
                         giudiziari
Categorie di problemi
                   Sono fra i problemi meno
                   strutturati e più
                   complessi. La loro soluzione
                   è fortemente orientata alla
Problemi di        progettazione e nella
design             ricerca della soluzione ci sono
Design Problems
                   ampi margini di libertà di
                   azione.


                   Esempio: impostare un
                   giornale o una campagna
                   pubblicitaria
Categorie di problemi
                        Sono problemi reali e quotidiani
                        che implicano una scelta
                        selettiva tra due o più
                        alternative. Sono meno
                        strutturati del decision-
Dilemmi                 making, anche se
Dilemmas
                        apparentemente simili. Possono
                        portare a esiti non definiti né
                        definibili.


              Esempio: scelte politiche, sociali o etiche.


                                                        22
I due approcci

         Problem based learning

                        Problema
Metodo centrato sull’ allievo in cui l’identificazione e la
 soluzione di un problema costituiscono l’avvio e lo
        sviluppo del processo di apprendimento
Dal tema al problema
Tema                                 Problema
Analisi delle fonti storiche       Come si analizza una fonte
                                   storica?
Pirandello                         Che significato ha oggi l’opera di
                                   Pirandello?
Guida turistica bilingue           Cosa facciamo oggi in città?

PBL nuove forme di comunicazione   Dietro ad un’immagine, una
tra i giovani                      canzone, un film, c’è un pensiero
                                   scritto?
Poesia tra colori ed emozioni      Quali connessioni tra i colori e la
                                   poesia?
Il silenzio del Novecento          Che significato ha oggi un autore
                                   del 900?
La vita e la morte                 Si ha il diritto di morire? Qual è il
                                   significato della vita?
Dal tema al problema
Le tradizioni culturali tue, della tua   Quali sono le tue tradizioni familiari
famiglia e del Territorio                e regionali?
Cittadini del villaggio globale          Quali sono i vantaggi e gli svantaggi
                                         della globalizzazione?
Viaggio nel mondo dell’alimentazione     Cosa mangio realmente oggi?
Nuovi modi di comunicazione tra i        Come si scrive una e-mail?
giovani                                  Come si chatta?
Il problema degli OGM negli alimenti     Perché è importante avere una sana
                                         alimentazione?
Migrazioni dall’800 ai giorni nostri     Perché i fenomeni migratori ci
                                         coinvolgono nella nostra
                                         quotidianità?
Il movimento simulato nello sport        Perché ricorrere al movimento
                                         simulato nello sport?
Le energie rinnovabili                   Perché ricorrere alle energie
                                         rinnovabili?
I due approcci

          Project based learning

   Metodo esperenziale basato sulla ricerca guidata e sull’
indagine (inquiry-based) e orientato alla costruzione attiva di
       prodotti e progetti legati al problema affrontato

“La più importante innovazione pedagogica dell’ultimo
ventennio”                         Jonassen 2003
Project based learning

E’ l’approccio migliore e più completo per far
acquisire ai ragazzi non solo competenze
tecnologiche, ma anche la capacità di applicarle
in una varietà di contesti interdisciplinari.
Project based learning

«è un metodo di insegnamento sistematico
che impegna gli studenti ad imparare e a
sviluppare competenze attraverso un
processo di ricerca estesa, strutturato
intorno a domande complesse e reali e
intorno a prodotti e compiti attentamente
progettati.»
(Buck Institute of Education)
Project based learning

 Il BIE in California gestisce anche il più
  importante repository di risorse online sul
  Project Based Learning:
http://www.bie.org/index.php/site/PBL/over
  view_pbl/.org/
Project based learning

I ragazzi imparano quando esplorano in
modo attivo, quando creano e trovano
soluzioni a problemi e quando lavorano
insieme in diversi contesti sociali.
Socializzare, programmare, collaborare e
comunicare in quanto parte di un gruppo
sono tutti elementi importanti
dell’apprendimentto.
Project based learning

Sostituisce integralmente la didattica
tradizionale? NO, direi invece fifty-fifty.
L’insegnamento diretto tradizionale va
alternato alle nuove metodologie e può
risultare ancora efficace per quegli studenti
che stanno ancora imparando i fondamenti.
Altre caratterisitiche del Pbl

   Tutti i progetti sono corredati all’inizio
    anche da una tabella di valutazione in
    modo che gli studenti conoscano come
    saranno valutati e possanno autovalutarsi
    essi stessi.
   Ciascun progetto è legato a un’indagine o
    a una scoperta o a un tema che
    necessitano di essere esaminati
Valutazione autentica

   E’ uno strumento in più da inserire nella
    cassetta degli attrezzi dell’ insegnante
   Studenti valutati nell’ atto di eseguire
    compiti riferibili a problemi reali
   Feedback per l’allievo
   In alternativa ai metodi a selezione di
    risposta (v/f, a scelta multipla, etc.)
Le Rubric




Strumento per descrivere e valutare prestazioni complesse
(anche prodotti) in ambito educazionale
Esempio di Rubric
Progettare in classe
Quattro sono le fasi in cui si pensa
  idealmente suddivisa la vita di un
  progetto:
 Ideazione

 Definizione

 esecuzione

 chiusura




                                       36
Fase di ideazione

Attività preliminari:
la scelta del tema del progetto o dei temi del
progetto, e la divisione del gruppo classe in
sottogruppi
“driving question”, ossia domanda guida




                                            37
Driving question

   Dall’idea principale del progetto già
definita si passa a riformularla in
termini problematici, sotto forma di
domanda, cui è difficile e complesso
rispondere
Definizione - Formazione dei gruppi

 Progettiveri devono essere
 affrontati da un team

 Impararea lavorare in team
 rappresenta una life skill



                                  40
Tecniche di formazione dei
             sottogruppi
   Scelta casuale (Random Assignement)
    Scelta casuale stratificata (Stratified
    random assignement)
    in ogni gruppo siano presenti almeno uno o più
    studenti dotati di determinate caratteristiche
   Medesimi interessi
   Gruppi che si formano da soli
   Gruppi scelti dall'insegnante

                                                     41
Risorse a disposizione
   Ambienti on line/ Piattaforme (Moodle)
   Presentazioni e ipertesti
   Mappe concettuali e mentali
   La ricerca (sewcom e webquest)
   Wiki e wikipedia
   Blog e RSS
   E-learning 2.0
   Podcasting
   Social networks (Elgg, Edmodo)           42
Esempio di risorse
          permette di creare mappe
          concettuali attraverso
          l'interazione con i motori di
          ricerca
Sewcom

           Usare le mappe concettuali
          come strumento metacognitivo
          per migliorare l’abilità di
          selezionare le informazioni
          con i motori di ricerca su
          Internet
                                          43
Project management

Per la gestione del progetto occorre un
processo che consenta di organizzare in
modo equilibrato la programmazione e
le risorse del progetto

Diagramma di Gantt: calendario delle
attività in relazione ai tempi progettuali


                                             44
Punto di partenza
      Brainstorming

            o

tecniche di socializzazione


                              45
Esecuzione del progetto
   analisi dei bisogni da soddisfare e
    definizione degli obiettivi da raggiungere
   dimostrazione della fattibilità del progetto
   avvertire gli apprendimenti in itinere, no
    ad apprendimenti rigidamente
    predeterminati
   nuove esplorazioni e scoperte attraverso
    un percorso virtuoso personale ma
    guidato, seguito dallo studente

                                                   46
Esecuzione del progetto

   stato avanzamento Lavori (SAL), proprio
    della fase di esecuzione in cui sono
    annotate le cose di progetto fatte
   Progetto = indicazione per l’ orientamento
   Segnalazione di attitudini, formae mentis,
    intelligenze meno riconoscibili in un
    contesto di didattica tradizionale


                                             47
Chiusura

   La presentazione sarà fatta in modalità
    multimediale, eventualmente utilizzando
    Power point o similari, e sarà rivolta al
    resto della classe, al docente o ai docenti
I deliverables

Oggetti che ci aspettiamo vengano
consegnati durante lo sviluppo del
progetto o alla fine, testimoni di attività
svolte, diventano importante strumento
di misura e di controllo
Rassicura l’insegnante (stessa funzione
della verifica nella didattica trasmissiva)
I deliverables

Non devono essere intesi come un set
vincolante per tutti i progetti. Solo i progetti
a più ampio respiro, quelli che si sviluppano
su più mesi, possono prevederli tutti.
Un deliverable è uno strumento che un
insegnante può richiedere agli studenti se lo
ritiene adatto alla situazione e al progetto
I deliverables

   Mappa concettuale per sintetizzare l’ idea
    del progetto
   Studio di fattibilità a dimostrazione che il
    progetto è realizzabile
   Elenco di attività per il conseguimento
    degli obiettivi (Wbs)
   Documento di narrazione
Il documento di narrazione
Come si è arrivati alla definizione dell’idea di
progetto? Quali valutazioni e scelte, quali
idee scartate? Quali apprendimenti sono
stati necessari? Quali ricerche?
                   Story board
Il tutto viene narrato in una sorta di
diario delle riflessioni (perfetto il blog)
Strumento di scaffolding (sostegno per
agevolare il processo di apprendimento)
Presentazione finale

   momento fondamentale per allenare i
    ragazzi alla comunicazione
   imparare ad usare i vari media per
    esprimersi in modo più efficace
   skill vincente nel mondo del lavoro, in
    particolare nel momento del colloquio di
    assunzione
Presentazione finale

   Gli alunni di un gruppo devono decidere
    come distribuirsi le parti
   devono sincronizzarsi al meglio
   devono imparare a utilizzare il tempo a
    loro disposizione nel modo più efficace
   devono imparare a finalizzare
    l’esposizione: logica e convincente
Presentazione finale

   trasmettere fiducia: il tono della voce, il
    contatto visivo, la gestualità e l’spressione
    del volto
   saper strappare il consenso
   proporsi come appassionati promotori e
    strenui difensori del progetto fino al punto
    di arrivare ad ottenere l’assenso esplicito
    alla sua attuazione
Un esempio in aula


Analizzare degli strumenti di misura
 della temperatura per riprogettarli
 con il problem posing
Problem Posing

Il problem posing è un’abitudine
mentale che permette di arrivare
all’acquisizione delle conoscenze,
attraverso la ricerca e l’esplorazione
di nuove prospettive nella visione
dei problemi
Analisi preliminare di uno
     strumento di misura
Abbiamo scelto uno strumento di
uso comune in casa:
Il termometro clinico a mercurio
quello tradizionale
Porsi delle domande sull’oggetto
    1. Perché si usa, a cosa serve?
   2. Quando si usa?
   3. Dove si usa?
   4. Chi lo ha costruito, è prodotto da una
    sola azienda?
   5. Quando è stato costruito?
   6. Quando è stato inventato?
   7. Ne esistono altri tipi?
   8. Dove si compra?
   9. Quanto costa?
   10. Da chi è stato inventato?
   11. La parola termometro da dove deriva?
    12. Quali modifiche ha subito nel tempo?
    13. Nei paesi sottosviluppati c’è l’esigenza
    di avere il termometro?
   14. Esiste in ogni parte del mondo?
   15. E’ di facile manutenzione?
   16. Il prezzo da cosa dipende?
   17. Prima della sua invenzione con quale
    sistema veniva misurata la temperatura
    corporea?
   18. Come è fatto, come funziona?
Fase dichiarativa

I ragazzi elencano gli attributi dell’
         oggetto in studio
 In questo modo si socializzano le
            conoscenze
Fase dichiarativa
   1.E’ un tubolare
   2. E’ di vetro
   3. Ha il puntale di forma arrotondata
   4. Il tubolare di vetro misura dodici cm
   5. E’ composto da pezzi
   6. I pezzi sono tre
   7. Il bulbo interno è di vetro
   8. Il bulbo interno contiene mercurio
   9. Al bulbo interno è fissata una scala
    termometrica
Fase dichiarativa
   10. La scala termometrica rappresenta un
    intervallo di temperature tra 35° C e 42°
    C.
   11. Serve per la misura della temperatura
    corporea
   12. La forma ci consente di posizionare
    facilmente lo strumento in diverse
    posizioni corporee
   13. Il puntale è indispensabile per non
    ferire chi è sottoposto a misura
A conclusione della prima fase

Stesura di un testo in modo che le
conoscenze evidenziate vengano
organizzate e sistemate;
occorre utilizzare quasi
esclusivamente gli attributi così
come sono stati formulati
DESCRIZIONE GENERALE
        Omissis

PRINCIPIO SCIENTIFICO DI
    FUNZIONAMENTO
         Omissis
Valutazione delle caratteristiche
          comparate
Possiamo allargare il campo di
indagine confrontando in classe più
strumenti per la misura della
temperatura corporea osservandoli
da vicino e analizzando nel
dettaglio le principali caratteristiche
di ciascuno
Confronto tra strumenti diversi


      Tabella di confronto
Fase di riprogettazione
Partiamo da una situazione problematica:

siamo in un laboratorio dove si fanno delle
prove sui materiali e di dover procedere alla
misura della temperatura interna ad una
stufa utilizzata per l’ essicazione, in modo da
confrontare i dati rilevati con quanto
indicato dal termostato dell’ apparecchiatura
(operazione di taratura).
Definizione del problema

Con quale strumento misuriamo
la temperatura interna della
stufa per tararla correttamente?
Problem Posing

La tecnica del problem posing
prevede, dopo la fase dichiarativa,
una fase di negazione degli attributi
che avviene ponendosi la domanda
“e se non . . . ?”
Problem Posing

La negazione degli attributi è un
metodo molto forte per costruire
nuova conoscenza
Spinta ad analizzare soluzioni
alternative a quella adottata per
l’oggetto fisico che ci si trova
davanti
Problem Posing

   Stimola lo sviluppo del pensiero divergente
    Pone il ragazzo davanti a problemi che
    non possiedono già una soluzione
   Infinite possibilità tutte da verificare
   Tre ambiti (materiali, forma e funzione)
Problem Posing

e se non fosse di vetro?
e se non fosse a forma di tubolare cilindrico?
e se non fosse a punta?
e se non servisse a misurare la temperatura
corporea ma servisse invece per misurare la
temperatura interna ad una stufa?
e se…….
Problem Posing
 Libera la capacità di progettare
  senza vincoli alla fantasia
 Si possono concepire oggetti
  stravaganti che perdono la loro
  funzione principale, per diventare
  un oggetto da regalo o un
  soprammobile o un oggetto per l’
  impiego in laboratorio (il caso)
Problem Posing
   Il prodotto finale ha pochissima
    importanza e potrebbe non esistere
    fisicamente, specialmente se ci si rivolge a
    materiali non lavorabili a scuola o a
    processi produttivi complessi
   La discussione risulta sempre molto
    coinvolgente e cattura i ragazzi sia in
    termini di attenzione sia in termini di
    ricerca creativa
   sviluppa il pensiero logico-ipotetico-
    creativo
Intuizione

Lo strumento che serve per questa
particolare applicazione non può
essere inserito integralmente nella
stufa ove alle alte temperature
rischierebbe di subire
danneggiamenti
Soluzione progettata
Disporre di un termometro che può essere
suddiviso in due parti:
1) Sonda termometrica flessibile e resistente
alle alte temperature che sarà inserita nella
stufa consentendo la misura a sportello
chiuso senza alterare la temperatura interna
da rilevare
2) Strumento di misura digitale con display
che l’operatore tiene in mano e che fornisce
il risultato sperimentale.
Ricerca sul web

 Esiste già in commercio uno
strumento simile a quello che
    abbiamo riprogettato?
Ricerca sul web

La ricerca dei ragazzi ha esito positivo. Ecco
lo strumento di laboratorio di cui abbiamo
bisogno:
Un grazie a tutti Voi e un ringraziamento
particolare a
Prof.ssa Maria Famiglietti
Prof. Giancarlo Sacchi
Prof. Enzo Zecchi

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Problemi e progetti di armando schiavi

  • 1. Lavorare in classe per problemi e per progetti: l' esperienza costruttivista dei Centri Tecnologici di supporto alla Didattica Armando Schiavi Liceo Sabin Bologna 4 marzo 2011
  • 2. «Educational Technology is the trojan horse of education.» Roger Schank
  • 3. Metodologia PBL Nella didattica per problemi e progetti la logica si capovolge: i problemi sono il fulcro e sono gli stessi problemi che spingono lo studente ad impossessarsi dei contenuti necessari a risolverli. Lepida scuola Cde PIacenza 3
  • 4. Metodologia PBL Sulla dignità e quindi sullo spessore pedagogico della scelta di implementare le idee costruttiviste e socio-costruttiviste tramite una didattica per problemi/progetti si vedano i contributi fondamentali di:  Howard Barrows (1985; 1992; 1993) Koslowski, Okagaki, Lorentz, and Umbach (1989) 4
  • 5. Metodologia PBL L’idea che sta alla base della progettazione è che in classe non è tanto importante il prodotto finale quanto il processo. 5
  • 6. Ambiente di apprendimento attivato I problemi affrontati sono legati alla realtà Il contesto dell’ apprendimento è collaborativo I docenti sono più facilitatori che erogatori di conoscenza Gli elaborati si costruiscono con l’impiego delle tecnologie L’ apprendimento si configura come un’ esperienza sociale 6
  • 7. Didattica costruttivista Quali sono i suoi presupposti? Coinvolgimento attivo dei discenti nella soluzione dei problemi reali Centralità del discente Approccio orientato al problem posing, al problem solving e alla progettazione collaborativa L’ uso delle nuove tecnologie 7
  • 8. Metodologia Pbl L’avvicinamento ai problemi del reale emerge dunque come caratteristica dominante di questo rinnovato approccio. Emerge il recupero in classe della complessità del quotidiano, nel rispetto dell’ambiente scuola e delle sue finalità educanti 8
  • 9. Jonassen: l’identificazione dei problemi Strutturazione Dinamicità Problema Complessità Astrazione/specificità 9
  • 10. Jonassen: le categorie di problemi Problemi logici Problemi algoritmici Problemi narrativi Problemi legati all’ uso di regole Problemi legati a decisioni da prendere Problemi legati a errori o guasti da risolvere Problemi diagnostici 10
  • 11. Categorie di problemi Performance strategica Analisi di un caso Problemi di design Dilemmi 11
  • 12. Categorie di problemi Sostanzialmente astratti e poco ancorabili alla realtà. Problemi logici Trovano applicazione nelle Logical Problems discipline che richiedono capacità di ragionamento logico. Esempio: cubo di Rubik 12
  • 13. Categorie di problemi Tipicamente astratti ma ben definibili. La loro soluzione implica la definizione di una procedura formalizzabile, con Problemi algoritmici cicli di controllo. Algorithmic Problems Sono fra i problemi che si possono incontrare o impostare più facilmente a scuola. Esempi: soluzione di un'equazione; impostazione di un programma informatico 13
  • 14. Categorie di problemi Sono una variante dei problemi algoritmici. La loro soluzione implica la definizione di una procedura formalizzabile, ma per essere ancorati alla realtà Problemi narrativi devono essere introdotti da una Story Problems storia. Esempio: in molta Didattica della Matematica o delle discipline scientifiche si può partire da uno Story Problem per chiarire i concetti. 14
  • 15. Categorie di problemi Problemi poco strutturati. La loro soluzione implica l’applicazione di regole predefinite e gli esiti possono Problemi legati essere molteplici. all’uso di regole Rule-Using Problems Esempio: giochi di carte. Nella didattica, tipici problemi di questo tipo sono la ricerca e la selezione di informazioni in Internet 15
  • 16. Categorie di problemi Problemi ben strutturati e facilmente ancorabili alla realtà. La loro soluzione implica la scelta di un’opzione fra le possibili, dalla cui attuazione Problemi dipendono un esito e una legati a decisioni soluzione definiti. da prendere I problemi decisionali Decision-Making Problems differiscono da quelli legati all’uso di regole portano, a differenza degli altri, a un esito definito Esempi: Didattica della Storia; Educazione ambientale
  • 17. Categorie di problemi Sono i più comuni e i più vicini alla realtà della vita quotidiana. La complessità della soluzione può essere Problemi variabile legati a errori o guasti da risolvere Troubleshooting Problems L'approccio implica una costante attenzione alla diagnosi degli errori e una valutazione (talora sperimentale) delle possibilità alternative
  • 18. Categorie di problemi Sono facilmente ancorati al mondo reale e sono simili ai problemi di controllo su errori e guasti, ma, mentre nei Problemi precedenti l'obiettivo consiste diagnostici nell'identificare la soluzione, Diagnosis-Solution Problems questi presuppongono la comparazione di una molteplicità di dati. L'esito è altrettanto definito, ma il problema è tipicamente più complesso. La soluzione presuppone l'elaborazione di una strategia.
  • 19. Categorie di problemi Sono problemi complessi e fortemente ancorati al mondo reale. La loro soluzione implica Performance la comparazione di una strategica molteplicità di dati e capacità Strategic Performance logiche, diagnostiche e decisionali, secondo una strategia che va elaborata in tempo reale. Esempio: simulatore di volo.
  • 20. Categorie di problemi I problemi orientati all'analisi di un caso sono poco strutturati e possono dare origine a molteplici Analisi di un caso procedure e soluzioni. Case Analysis Problems Possono non avere una relazione diretta con la realtà, pur mantenendo verosimiglianza. Esempio: in ambito giuridico, simulazioni di processi o casi giudiziari
  • 21. Categorie di problemi Sono fra i problemi meno strutturati e più complessi. La loro soluzione è fortemente orientata alla Problemi di progettazione e nella design ricerca della soluzione ci sono Design Problems ampi margini di libertà di azione. Esempio: impostare un giornale o una campagna pubblicitaria
  • 22. Categorie di problemi Sono problemi reali e quotidiani che implicano una scelta selettiva tra due o più alternative. Sono meno strutturati del decision- Dilemmi making, anche se Dilemmas apparentemente simili. Possono portare a esiti non definiti né definibili. Esempio: scelte politiche, sociali o etiche. 22
  • 23. I due approcci Problem based learning Problema Metodo centrato sull’ allievo in cui l’identificazione e la soluzione di un problema costituiscono l’avvio e lo sviluppo del processo di apprendimento
  • 24. Dal tema al problema Tema Problema Analisi delle fonti storiche Come si analizza una fonte storica? Pirandello Che significato ha oggi l’opera di Pirandello? Guida turistica bilingue Cosa facciamo oggi in città? PBL nuove forme di comunicazione Dietro ad un’immagine, una tra i giovani canzone, un film, c’è un pensiero scritto? Poesia tra colori ed emozioni Quali connessioni tra i colori e la poesia? Il silenzio del Novecento Che significato ha oggi un autore del 900? La vita e la morte Si ha il diritto di morire? Qual è il significato della vita?
  • 25. Dal tema al problema Le tradizioni culturali tue, della tua Quali sono le tue tradizioni familiari famiglia e del Territorio e regionali? Cittadini del villaggio globale Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della globalizzazione? Viaggio nel mondo dell’alimentazione Cosa mangio realmente oggi? Nuovi modi di comunicazione tra i Come si scrive una e-mail? giovani Come si chatta? Il problema degli OGM negli alimenti Perché è importante avere una sana alimentazione? Migrazioni dall’800 ai giorni nostri Perché i fenomeni migratori ci coinvolgono nella nostra quotidianità? Il movimento simulato nello sport Perché ricorrere al movimento simulato nello sport? Le energie rinnovabili Perché ricorrere alle energie rinnovabili?
  • 26. I due approcci Project based learning Metodo esperenziale basato sulla ricerca guidata e sull’ indagine (inquiry-based) e orientato alla costruzione attiva di prodotti e progetti legati al problema affrontato “La più importante innovazione pedagogica dell’ultimo ventennio” Jonassen 2003
  • 27. Project based learning E’ l’approccio migliore e più completo per far acquisire ai ragazzi non solo competenze tecnologiche, ma anche la capacità di applicarle in una varietà di contesti interdisciplinari.
  • 28. Project based learning «è un metodo di insegnamento sistematico che impegna gli studenti ad imparare e a sviluppare competenze attraverso un processo di ricerca estesa, strutturato intorno a domande complesse e reali e intorno a prodotti e compiti attentamente progettati.» (Buck Institute of Education)
  • 29. Project based learning  Il BIE in California gestisce anche il più importante repository di risorse online sul Project Based Learning: http://www.bie.org/index.php/site/PBL/over view_pbl/.org/
  • 30. Project based learning I ragazzi imparano quando esplorano in modo attivo, quando creano e trovano soluzioni a problemi e quando lavorano insieme in diversi contesti sociali. Socializzare, programmare, collaborare e comunicare in quanto parte di un gruppo sono tutti elementi importanti dell’apprendimentto.
  • 31. Project based learning Sostituisce integralmente la didattica tradizionale? NO, direi invece fifty-fifty. L’insegnamento diretto tradizionale va alternato alle nuove metodologie e può risultare ancora efficace per quegli studenti che stanno ancora imparando i fondamenti.
  • 32. Altre caratterisitiche del Pbl  Tutti i progetti sono corredati all’inizio anche da una tabella di valutazione in modo che gli studenti conoscano come saranno valutati e possanno autovalutarsi essi stessi.  Ciascun progetto è legato a un’indagine o a una scoperta o a un tema che necessitano di essere esaminati
  • 33. Valutazione autentica  E’ uno strumento in più da inserire nella cassetta degli attrezzi dell’ insegnante  Studenti valutati nell’ atto di eseguire compiti riferibili a problemi reali  Feedback per l’allievo  In alternativa ai metodi a selezione di risposta (v/f, a scelta multipla, etc.)
  • 34. Le Rubric Strumento per descrivere e valutare prestazioni complesse (anche prodotti) in ambito educazionale
  • 36. Progettare in classe Quattro sono le fasi in cui si pensa idealmente suddivisa la vita di un progetto:  Ideazione  Definizione  esecuzione  chiusura 36
  • 37. Fase di ideazione Attività preliminari: la scelta del tema del progetto o dei temi del progetto, e la divisione del gruppo classe in sottogruppi “driving question”, ossia domanda guida 37
  • 38. Driving question Dall’idea principale del progetto già definita si passa a riformularla in termini problematici, sotto forma di domanda, cui è difficile e complesso rispondere
  • 39. Definizione - Formazione dei gruppi  Progettiveri devono essere affrontati da un team  Impararea lavorare in team rappresenta una life skill 40
  • 40. Tecniche di formazione dei sottogruppi  Scelta casuale (Random Assignement)  Scelta casuale stratificata (Stratified random assignement) in ogni gruppo siano presenti almeno uno o più studenti dotati di determinate caratteristiche  Medesimi interessi  Gruppi che si formano da soli  Gruppi scelti dall'insegnante 41
  • 41. Risorse a disposizione  Ambienti on line/ Piattaforme (Moodle)  Presentazioni e ipertesti  Mappe concettuali e mentali  La ricerca (sewcom e webquest)  Wiki e wikipedia  Blog e RSS  E-learning 2.0  Podcasting  Social networks (Elgg, Edmodo) 42
  • 42. Esempio di risorse permette di creare mappe concettuali attraverso l'interazione con i motori di ricerca Sewcom Usare le mappe concettuali come strumento metacognitivo per migliorare l’abilità di selezionare le informazioni con i motori di ricerca su Internet 43
  • 43. Project management Per la gestione del progetto occorre un processo che consenta di organizzare in modo equilibrato la programmazione e le risorse del progetto Diagramma di Gantt: calendario delle attività in relazione ai tempi progettuali 44
  • 44. Punto di partenza Brainstorming o tecniche di socializzazione 45
  • 45. Esecuzione del progetto  analisi dei bisogni da soddisfare e definizione degli obiettivi da raggiungere  dimostrazione della fattibilità del progetto  avvertire gli apprendimenti in itinere, no ad apprendimenti rigidamente predeterminati  nuove esplorazioni e scoperte attraverso un percorso virtuoso personale ma guidato, seguito dallo studente 46
  • 46. Esecuzione del progetto  stato avanzamento Lavori (SAL), proprio della fase di esecuzione in cui sono annotate le cose di progetto fatte  Progetto = indicazione per l’ orientamento  Segnalazione di attitudini, formae mentis, intelligenze meno riconoscibili in un contesto di didattica tradizionale 47
  • 47. Chiusura  La presentazione sarà fatta in modalità multimediale, eventualmente utilizzando Power point o similari, e sarà rivolta al resto della classe, al docente o ai docenti
  • 48. I deliverables Oggetti che ci aspettiamo vengano consegnati durante lo sviluppo del progetto o alla fine, testimoni di attività svolte, diventano importante strumento di misura e di controllo Rassicura l’insegnante (stessa funzione della verifica nella didattica trasmissiva)
  • 49. I deliverables Non devono essere intesi come un set vincolante per tutti i progetti. Solo i progetti a più ampio respiro, quelli che si sviluppano su più mesi, possono prevederli tutti. Un deliverable è uno strumento che un insegnante può richiedere agli studenti se lo ritiene adatto alla situazione e al progetto
  • 50. I deliverables  Mappa concettuale per sintetizzare l’ idea del progetto  Studio di fattibilità a dimostrazione che il progetto è realizzabile  Elenco di attività per il conseguimento degli obiettivi (Wbs)  Documento di narrazione
  • 51. Il documento di narrazione Come si è arrivati alla definizione dell’idea di progetto? Quali valutazioni e scelte, quali idee scartate? Quali apprendimenti sono stati necessari? Quali ricerche? Story board Il tutto viene narrato in una sorta di diario delle riflessioni (perfetto il blog) Strumento di scaffolding (sostegno per agevolare il processo di apprendimento)
  • 52. Presentazione finale  momento fondamentale per allenare i ragazzi alla comunicazione  imparare ad usare i vari media per esprimersi in modo più efficace  skill vincente nel mondo del lavoro, in particolare nel momento del colloquio di assunzione
  • 53. Presentazione finale  Gli alunni di un gruppo devono decidere come distribuirsi le parti  devono sincronizzarsi al meglio  devono imparare a utilizzare il tempo a loro disposizione nel modo più efficace  devono imparare a finalizzare l’esposizione: logica e convincente
  • 54. Presentazione finale  trasmettere fiducia: il tono della voce, il contatto visivo, la gestualità e l’spressione del volto  saper strappare il consenso  proporsi come appassionati promotori e strenui difensori del progetto fino al punto di arrivare ad ottenere l’assenso esplicito alla sua attuazione
  • 55. Un esempio in aula Analizzare degli strumenti di misura della temperatura per riprogettarli con il problem posing
  • 56. Problem Posing Il problem posing è un’abitudine mentale che permette di arrivare all’acquisizione delle conoscenze, attraverso la ricerca e l’esplorazione di nuove prospettive nella visione dei problemi
  • 57. Analisi preliminare di uno strumento di misura Abbiamo scelto uno strumento di uso comune in casa: Il termometro clinico a mercurio quello tradizionale
  • 58. Porsi delle domande sull’oggetto
  • 59. 1. Perché si usa, a cosa serve?  2. Quando si usa?  3. Dove si usa?  4. Chi lo ha costruito, è prodotto da una sola azienda?  5. Quando è stato costruito?  6. Quando è stato inventato?  7. Ne esistono altri tipi?  8. Dove si compra?  9. Quanto costa?  10. Da chi è stato inventato?
  • 60. 11. La parola termometro da dove deriva?  12. Quali modifiche ha subito nel tempo?  13. Nei paesi sottosviluppati c’è l’esigenza di avere il termometro?  14. Esiste in ogni parte del mondo?  15. E’ di facile manutenzione?  16. Il prezzo da cosa dipende?  17. Prima della sua invenzione con quale sistema veniva misurata la temperatura corporea?  18. Come è fatto, come funziona?
  • 61. Fase dichiarativa I ragazzi elencano gli attributi dell’ oggetto in studio In questo modo si socializzano le conoscenze
  • 62. Fase dichiarativa  1.E’ un tubolare  2. E’ di vetro  3. Ha il puntale di forma arrotondata  4. Il tubolare di vetro misura dodici cm  5. E’ composto da pezzi  6. I pezzi sono tre  7. Il bulbo interno è di vetro  8. Il bulbo interno contiene mercurio  9. Al bulbo interno è fissata una scala termometrica
  • 63. Fase dichiarativa  10. La scala termometrica rappresenta un intervallo di temperature tra 35° C e 42° C.  11. Serve per la misura della temperatura corporea  12. La forma ci consente di posizionare facilmente lo strumento in diverse posizioni corporee  13. Il puntale è indispensabile per non ferire chi è sottoposto a misura
  • 64. A conclusione della prima fase Stesura di un testo in modo che le conoscenze evidenziate vengano organizzate e sistemate; occorre utilizzare quasi esclusivamente gli attributi così come sono stati formulati
  • 65. DESCRIZIONE GENERALE Omissis PRINCIPIO SCIENTIFICO DI FUNZIONAMENTO Omissis
  • 66. Valutazione delle caratteristiche comparate Possiamo allargare il campo di indagine confrontando in classe più strumenti per la misura della temperatura corporea osservandoli da vicino e analizzando nel dettaglio le principali caratteristiche di ciascuno
  • 67. Confronto tra strumenti diversi Tabella di confronto
  • 68. Fase di riprogettazione Partiamo da una situazione problematica: siamo in un laboratorio dove si fanno delle prove sui materiali e di dover procedere alla misura della temperatura interna ad una stufa utilizzata per l’ essicazione, in modo da confrontare i dati rilevati con quanto indicato dal termostato dell’ apparecchiatura (operazione di taratura).
  • 69. Definizione del problema Con quale strumento misuriamo la temperatura interna della stufa per tararla correttamente?
  • 70. Problem Posing La tecnica del problem posing prevede, dopo la fase dichiarativa, una fase di negazione degli attributi che avviene ponendosi la domanda “e se non . . . ?”
  • 71. Problem Posing La negazione degli attributi è un metodo molto forte per costruire nuova conoscenza Spinta ad analizzare soluzioni alternative a quella adottata per l’oggetto fisico che ci si trova davanti
  • 72. Problem Posing  Stimola lo sviluppo del pensiero divergente  Pone il ragazzo davanti a problemi che non possiedono già una soluzione  Infinite possibilità tutte da verificare  Tre ambiti (materiali, forma e funzione)
  • 73. Problem Posing e se non fosse di vetro? e se non fosse a forma di tubolare cilindrico? e se non fosse a punta? e se non servisse a misurare la temperatura corporea ma servisse invece per misurare la temperatura interna ad una stufa? e se…….
  • 74. Problem Posing  Libera la capacità di progettare senza vincoli alla fantasia  Si possono concepire oggetti stravaganti che perdono la loro funzione principale, per diventare un oggetto da regalo o un soprammobile o un oggetto per l’ impiego in laboratorio (il caso)
  • 75. Problem Posing  Il prodotto finale ha pochissima importanza e potrebbe non esistere fisicamente, specialmente se ci si rivolge a materiali non lavorabili a scuola o a processi produttivi complessi  La discussione risulta sempre molto coinvolgente e cattura i ragazzi sia in termini di attenzione sia in termini di ricerca creativa  sviluppa il pensiero logico-ipotetico- creativo
  • 76. Intuizione Lo strumento che serve per questa particolare applicazione non può essere inserito integralmente nella stufa ove alle alte temperature rischierebbe di subire danneggiamenti
  • 77. Soluzione progettata Disporre di un termometro che può essere suddiviso in due parti: 1) Sonda termometrica flessibile e resistente alle alte temperature che sarà inserita nella stufa consentendo la misura a sportello chiuso senza alterare la temperatura interna da rilevare 2) Strumento di misura digitale con display che l’operatore tiene in mano e che fornisce il risultato sperimentale.
  • 78. Ricerca sul web Esiste già in commercio uno strumento simile a quello che abbiamo riprogettato?
  • 79. Ricerca sul web La ricerca dei ragazzi ha esito positivo. Ecco lo strumento di laboratorio di cui abbiamo bisogno:
  • 80. Un grazie a tutti Voi e un ringraziamento particolare a Prof.ssa Maria Famiglietti Prof. Giancarlo Sacchi Prof. Enzo Zecchi