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10-06-2008 Contributi specifici del karate all'attività sportiva, in età scolare, secondo le linee educative della scuola - tesi quarto dan FIJLKAM
CONTRIBUTI SPECIFICI DEL KARATE
ALL'ATTIVITÀ SPORTIVA, IN ETÀ SCOLARE,
SECONDO LE LINEE EDUCATIVE DELLA SCUOLA
MAURIZIO ANTONELLI
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INDICE
Introduzione...................................................................................3
Obiettivi motori in età pre-agonistica.............................................4
Il karate per i bambini dai 5 agli 8 anni..........................................6
Il karate per i bambini dai 9 ai 13 anni...........................................8
Conclusioni..................................................................................10
Appendice A
Obiettivi formativi della scuola primaria per l'attività motoria.......11
Bibliografia..................................................................................12
Sitografia.....................................................................................12
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INTRODUZIONE
Nelle scuole di Karate presenti in Italia si ha avuto negli ultimi anni un buon aumento delle
iscrizioni di bambini, mentre iscrizioni da parte di adulti stanno decisamente scendendo.
Probabilmente l'origine di questi cambiamenti è dovuta principalmente al fatto che i
lavoratori hanno sempre meno disponibilità di tempo libero in fasce orarie fisse. L'attività
sportiva e ricreativa si sposta così da un corso programmato ad orari fissi, come può
essere un corso di Karate, ad entrate ad orari casuali in palestra per effettuare gli esercizi
di una scheda o a nuotate in piscina o anche alla partita di calcetto tra amici; a tutte attività
sportive che comunque non impongono una programmazione di orario rigida.
L'attività promozionale effettuata negli ultimi anni dalle Società Sportive e dalla
Federazione con saggi, manifestazioni, progetti scuola ed anche gare a cui si cerca di
dare sempre maggiore visibilità hanno fortunatamente aumentato il numero di
tesseramenti da parte dei bambini.
Ecco quindi come si sia reso necessario uno studio condotto in maniera altamente
scientifica di come poter impostare dei progetti e dei corsi di Karate altamente formativi
per le fasce di età che vanno dai 5 anni ai 13 anni.
La presente tesi analizzerà come un corso di Karate può essere impostato e quali
vantaggi potrà dare ai piccoli allievi secondo gli obiettivi che il Ministero della Pubblica
Istruzione ha inserito nel progetto educativo delle scuole.
Nella presente tesi non verrà affrontata la metodologia con allievi sopra i 13 anni, ma ci si
concentrerà soprattutto sulle età pre-agoniste. Età che, essendo il periodo principale dello
sviluppo fisico e del carattere, richiedono un approccio maggiormente studiato e
scientifico.
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OBIETTIVI MOTORI IN ETÀ PRE-AGONISTA
Un bambino in età di scuola elementare, ma in diversi casi anche in età di scuola media
inferiore, possiede ancora a livello motorio molte difficoltà nel controllo, nella
comprensione e nella precisione dei movimenti.
Questa cosa la si può osservare con esercizi che a noi Tecnici possono sembrare banali
dal punto di vista esecutivo. Proviamo ad esempio a far vedere ad un nostro allievo di 6/8
anni un movimento di cambio di direzione (Mawatte), accompagnandolo anche con una
semplice descrizione delle fasi che, anche se spezzano la fluidità dell'esercizio in fase di
esecuzione, possono aiutare il piccolo a comprendere come deve avvenire il passaggio:
1. Spostare leggermente la gamba posteriore per avere successivamente un equilibrio
stabile
2. Effettuare una rotazione di 180 gradi ruotando sulle punte dei piedi
3. E riprendere la posizione di base nella direzione opposta
Nelle lezioni effettuate nella nostra società abbiamo visto come siano necessari diversi
tentativi e diverse correzioni prima di riuscire ad effettuare correttamente il movimento.
Questo è dovuto da una difficoltà nel bambino di schematizzare un movimento e da delle
mancanze coordinative.
Inoltre sono estremamente ridotte nei bambini in età di scuola primaria le capacità
propriocettiva ed esterocettiva.
La prima, la capacità propriocettiva, è la capacità di ognuno di noi di percepire in
maniera corretta la propria posizione istantanea. Ad esempio, quando andiamo ad
assumere una posizione di Ztenkusudachi e posizioniamo i piedi nella posizione corretta
senza il bisogno di guardarli, andiamo a far uso delle nostre capacità propriocettive. La
pratica del Karate e delle sue posizioni stimola tantissimo lo sviluppo di questa capacità.
La seconda, la capacità esterocettiva, è la capacità di percepire in maniera corretta,
invece, quello che abbiamo intorno e lo spazio circostante. Quindi avere la piena
consapevolezza dello spazio che abbiamo a disposizione ed avere la concezione chiara
della distanza e della posizione di ostacoli o di avversari. Queste capacità possono essere
stimolate nei bambini con l'aiuto di giochi di squadra e/o con la palla. Ad esempio il gioco
della Pallaprigioniero stimola nel bambino la percezione della distanza da un avversario e
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l'abilità di muoversi e spostarsi in un'area dove sono presenti i suoi compagni di squadra.
Inoltre si può proporre ai piccoli allievi qualsiasi tipo di gioco che richieda spostamenti ed
orientamenti in aree ben delimitate.
Ricapitolando, quindi, gli obiettivi principali a livello motorio sono gli stimoli e lo sviluppo
delle capacità coordinative, propriocettive ed esterocettive. Un buon lavoro in età scolare
su queste tre aree porterà quasi sicuramente ad un ottimo punto di partenza in futuro
nell'età agonistica.
Altre aree su cui si inizia a stimolare i piccoli allievi sono le capacità condizionali.
Proporre giochi e circuiti ginnici dove i bambini possono allenare la propria velocità e la
propria destrezza permetteranno anche di migliorare la coordinazione. Senza esagerare
con gli sforzi, anche la stimolazione della resistenza e quindi mettendo sotto sforzo gli
apparati cardio-circolatorio e respiratorio non possono che far bene alla crescita del
bambino.
Da trascurare assolutamente è, invece, l'uso della forza. L'apparato muscolare e
scheletrico dei piccoli allievi non è in grado di supportare sforzi; qualsiasi uso che richieda
troppa forza fisica si può rivelare eccessivamente pericoloso. Al massimo si possono
proporre giochi ed esercizi con il peso corporeo ripartito sui quattro arti, ad esempio
arrampicate su spalliere e castelli adeguatamente messi in sicurezza.
Infine, nei giochi proposti si dovrebbe dare molta importanza al rispetto dei compagni,
degli avversari e soprattutto delle regole del gioco. Questo è uno degli obiettivi che il
Ministero dell'Istruzione ha inserito e sottolineato nel progetto per l'attività motoria nelle
scuole primaria e secondaria.
L'insegnante tecnico ha quindi il compito di seguire il gioco con un arbitraggio e con degli
interventi che garantiscano il divertimento a tutti gli allievi in campo e soprattutto che
insegni ai bambini l'importanza del rispetto dei regolamenti per far in modo che l'attività sia
utile e soprattutto divertente per tutti.
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IL KARATE PER I BAMBINI DAI 5 AGLI 8 ANNI
Impostare una lezione ad allievi che vanno dai 5 agli 8-9 anni è una questione non facile
ed anche di una certa delicatezza per gli insegnanti tecnici.
I bambini, infatti, vivono con una certa pesantezza e noia l'attività che non trovano ludica.
Proporre una lezione con esercizi esclusivamente specifici e tecnici (ad esempio con Kion
e Kata) fa correre il rischio dell'abbandono del corso di Karate da parte dei piccoli allievi
solo dopo qualche lezione. Compito dell'insegnante tecnico è quindi principalmente quello
di far vivere la lezione di Karate come un momento di divertimento. Ogni obiettivo tecnico
dovrà essere raggiunto con attività che presentino sempre un lato ludico.
Naturalmente ciò non vuol dire “eliminare l'attività tecnica e specifica dalle lezioni”.
Proporre ai più piccoli l'esecuzione di Kata semplici, anche di libera composizione,
facendo assumere loro le posizioni di base stimolano tantissimo nel bambino la
coordinazione dei movimenti e la propriocezione delle posizioni.
Naturalmente, soprattutto con i più piccoli (5-6 anni) le posizioni tipo Shomen Nekoashi o
Shiko Dachi risultano scomode e molto pesanti dal punto di vista muscolare. Nei Kata di
libera composizione, infatti, sarebbe meglio evitare la posizione dello Shomen Nekoashi e
inserire qualche passaggio in Shiko Dachi da tenere però per non più di qualche secondo.
Quello che abbiamo notato, infatti, è che pochissimi bambini eseguono correttamente una
posizione di Shiko Dachi e soprattutto dopo appena qualche secondo tendono a
distendere le gambe. Queste posizioni richiedono, infatti, un lavoro muscolare nelle gambe
che per un bambino risulta molto pesante.
Dopo gli 8 anni si può iniziare a richiedere al bambino un impegno più elevato nel
mantenere le posizioni.
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Molto utile sarà, inoltre, proporre (inserendoli anche nei Kata di libera composizione)
cambi di direzione, così da stimolare la lateralità destra/sinistra e l'esterocezione dello
spazio.
Un esercizio che proponiamo a volte ai bambini è l'esecuzione di alcuni passaggi con
cambio di direzione ad occhi chiusi. Questo stimola molto la capacità propriocettiva, in
quanto l'allievo dovrà assumere posizioni sempre diverse senza la possibilità di vedere
con occhi il proprio assetto; inoltre risulta molto divertente ai bambini, rendendo il
momento dedicato alla tecnica meno noioso.
In una lezione di circa un'ora, questa fase di Kion e/o Kata sarebbe meglio che non sia più
lunga di 15, massimo 20 minuti. Il resto della lezione potrà essere riempita con esercizi
dedicati maggiormente all'aspetto atletico e motorio.
Ad ogni lezione buona parte del tempo la dedichiamo a circuiti ginnici, con esercizi sempre
vari. Il bambino ha così la possibilità di ricevere stimoli differenti abituandosi a dover
adeguare l'esecuzione di ogni esercizio anche ad ostacoli regolati in maniera sempre
diversa.
In un circuito ginnico bisognerebbe inserire esercizi dove si debba fare uso dei quattro
stimoli motori di base: corsa, salto, lancio ed arrampicata. Inoltre, l'inserimento di esercizi
quali capovolte, rotolamenti e passaggi a strisciare sotto degli ostacoli rendono il circuito
divertentissimo per gli allievi delle più giovani età.
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IL KARATE PER I BAMBINI DAI 9 AI 13 ANNI
Le fasce di età pre-agonistica dai 9 anni in su permettono un approccio già più tecnico
rispetto alle fasce di età più piccole. Il gioco e i momenti ludici copriranno sempre una
buona parte del tempo di una lezione, ma le capacità coordinative e propriocettive degli
allievi permetteranno già un primo raffinamento di quelle che sono le posizioni ed i
passaggi di base degli stili del Karate.
L'allenamento su Kata e Kion propedeutici sarà vissuto dall'allievo in maniera meno
pesante e noiosa e l'insegnante tecnico potrà così lavorare meglio sul miglioramento delle
posizioni e degli spostamenti.
Questo permetterà all'allievo di aumentare la coordinazione dei movimenti. Il piccolo
Karateka diventerà sempre più cosciente della percezione del proprio corpo e delle proprie
posizioni.
A dimostrazione di questo possiamo affermare che, da quanto visto durante i Progetti
Scuola effettuati in questi anni nelle scuole primarie, i bambini delle classi quarte e quinte
che seguivano corsi di Karate presso società sportive possedevano una padronanza dei
movimenti e del controllo delle proprie posizioni di gran lunga superiore al resto della
classe. Parliamo di movimenti e posizioni non specifici di uno stile di Karate, ma di diversi
esercizi ginnici. Questa differenza era notevole anche nel confronto con altri bambini che
praticavano altri sport.
Merito di questo è senz'altro la stimolazione delle capacità coordinative e propriocettive
che danno esercizi di stile su Kata e Kion.
Ai bambini di quest'età, inoltre, si può iniziare a proporre anche qualche esercizio a coppia
o di Kumite. Un lavoro a due, con la simulazione di un avversario con le tecniche base del
Kumite (Gyakutsuki, Uraken Uchi, Mawashigeri e Ura-Mawashigeri) con conseguente
difesa portano ad una forte stimolazione nell'allievo di esterocezione e di riflessi, formando
così piano piano quell'istinto di difesa e di gestione delle situazioni che servirà in futuro
nell'età agonistica.
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Inutile dire che il Kumite proposto anche in maniera così leggera, con le simulazioni di
semplici situazioni prestabilite dall'insegnante tecnico (ad esempio: attacco di Uraken Uchi
e semplice difesa) saranno per i piccoli allievi dei momenti di gran divertimento ed
esaltazione.
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CONCLUSIONI
Abbiamo visto come per allievi in età pre-agonistica, in base alle capacità fisiche che
caratterizzano queste fasce di età, ci si debba concentrare, più che sull'aspetto tecnico, su
quello fisico e motorio.
I bambini delle fasce di età più basse soprattutto hanno bisogno di stimoli coordinativi,
propriocettivi ed esterocettivi. Un lavoro sul raffinamento della tecnica porterebbe a risultati
deludenti e soprattutto rischierebbe solo di far annoiare il piccolo allievo.
Ciò non vuol dire che bisogna escludere totalmente dall'allenamento il lavoro sulla tecnica;
ma dovrà essere proposto con atteggiamenti ludici e divertenti e soprattutto finalizzato ad
obiettivi e finalità motorie più che tecniche.
In un'ora di lezione ogni attività sarà proposta possibilmente sotto forma di gioco, con
abbondanza di circuiti ginnici e giochi atti a stimolare l'aspetto esterocettivo e soprattutto
sociale.
Il Karate verrà proposto per inizializzare i bambini alla tecnica di base, ma senza guardare
le finezze tecniche. Sarà utile per far capire al bambino i concetti come caricamento a
gamba piegata, tirare con la gamba dietro o con la gamba avanti, la differenza tra destra e
sinistra e altri aspetti fisici di base.
Con la crescita si andrà poi via via aumentando gradualmente la raffinatezza tecnica, per
arrivare poi alle età agonistiche in cui l'allievo sarà pronto da un punto di vista atletico e
motorio ad affrontare allenamenti concentrati sulla tecnica e sulle specificità del Karate.
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APPENDICE A
OBIETTIVI FORMATIVI DELLA SCUOLA PRIMARIA PER L'ATTIVITÀ MOTORIA
Classe I I biennio II biennio
muoversi controllare la propria
padroneggiando postura ed organizzare
la propria gli spostamenti;
posizione nello valorizzare la dimensione corporea; migliorare/consolidare la
spazio; affermare la lateralità e rafforzare la coordinazione dinamica
prendere dominanza; generale;
PADRONEGGIRE coscienza del affinare schemi corporei e posturali; consolidare
ABILITA' proprio corpo; consolidare la coordinazione senso- l'organizzazione spazio
esplorare la motoria; temporale;
MOTORIE DI spazio sviluppare l'organizzazione spazio- usare il codice mimico-
BASE IN circostante; temporale; gestuale con efficacia
SITUAZIONI gestire e gestire e controllare la propria comunicativa;
DIVERSE controllare fisicità; conoscere e gestire il
consapevolmente esprimersi attraverso modalità benessere fisico;
la propria fisicità; proprie del linguaggio corporeo. relazionarsi
usare la consapevolmente con lo
gestualità per spazio circostante
comunicare. vissuto
acquisire atteggiamenti di
cooperazione nel gruppo;
PARTECIPARE praticare con efficacia di
ALLE ATTIVITA' rispettare regole partecipare in maniera positiva alle azione e rispetto delle
DI GIOCO E DI per inserirsi attività collettive; regole, attività di gioco e
SPORT positivamente in costruire relazioni interpersonali in di sport;
RISPETTANDON attività collettive. ambiti di regole condivise. cogliere i veri significati
sociali e culturali dello
E LE REGOLE sport.
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BIBLIOGRAFIA
A scuola con la FILPJK
Edito dalla FILPJK
Programma multimediale per operatori sportivi
Edito dal CONI - Comitato Olimpico Nazionale
Appunti e dispense fornite al Corso di Formazioni per Insegnanti Tacnici di 1° livello
organizzato dal CONI - Marche
Il libro completo del Karate WadoRyu
Mario Morelli e Silvio Raho
Edizioni Mediterranee
SITOGRAFIA
FIJLKAM – http://www.fijlkam.it
In particolare i PDF sui progetti scuola
Istruzione Veneto – http://www.istruzioneveneto.it
CNR Bologna – http://www.bo.cnr.it
Obiettivi ministeriali per l'attività motoria nella scuola primaria
maury.it – http://www.maury.it
Fotografie varie
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