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Web writing per bibliotecari

  1. Web writing per bibliotecari di Andrea Spila Corso di scrittura e comunicazione web per bibliotecari Università di Modena e Reggio Emilia
  2. Scrivere e leggere sul Web Perché la scrittura online è diversa PRIMA PARTE
  3. Sono diversi i testi Interfacce, interattività, testi tradizionali e testi online
  4. L’interfaccia uomo-macchina L’interfaccia utente nel software e nel Web (interattività)  Software: menu, pulsanti, messaggi di sistema e di errore, icone, guida in linea, finestre di dialogo, ecc.  Web: menu e barre di navigazione, mappe interattive, frame, link ipertestuali, icone, moduli, ecc.
  5. Azioni Web Testi su cui si agisce e con cui si interagisce  Prenotare un servizio *  Acquistare merci *  Caricare documenti  Scaricare software  Accedere ad altri documenti  Stampare documenti  Ricercare informazioni  Aggiornare informazioni (db)  Comunicare in TR (Chat) *  Comunicare non in TR (forum) *  Consultare informazioni  Inviare messaggi e-mail *  Inviare messaggi SMS *  Ascoltare suoni/musica  Guardare video  ……….
  6. Testi tradizionali e testi online 1. Esempio della biblioteca (testi tradizionali)  Consultazione schedario  Si cerca un articolo sugli scaffali  Ci si siede  Si legge (rapidamente)  Si fotocopia  Si trova una bibliografia interessante  Si cerca un libro/articolo  …...
  7. Testi tradizionali e testi online 2. Esempio del Web (testi online)  Consultazione motore di ricerca  Pagine/documenti  Lettura (rapida)  Stampa  Link ad altre pagine  Ci si collega alla nuova pagina  …...
  8. Il web è un libro? HTML e il web fanno sembrare tutti i documenti in rete un unico immenso libro Tim Berners-Lee L’architettura del nuovo web
  9. Sono diversi i lettori Lettori-utenti, lettura online, usabilità
  10. Come si legge sul web  Il lettore del web non legge  Rapida scansione della pagina  Attenzione per i titoli, i sottotitoli, le parole sottolineate (collegamenti ipertestuali)  Il “lettore” del Web cerca informazioni
  11. Ricerche sulla lettura online  La ricerca della Stanford-Poynter sugli “eye fixations”  Le ricerche sulla “usabilità” di Jakob Nielsen
  12. La ricerca della Stanford-Poynter (1998)  Statistiche basate sul numero di volte che gli occhi si fissano su una parte dello schermo (eye fixations).  Risultato: Il testo viene fissato assai più delle fotografie e degli altri elementi grafici.  Possibili motivi: • lentezza nel download delle immagini • minore qualità delle immagini a video • attenzione del lettore web per informazioni e contenuti
  13. Si legge così
  14. Eyetrack III: scansione della home
  15. Aree della home: importanza relativa
  16. Breve introduzione all’usabilità
  17. Definizione di usabilità  “Efficacia, efficienza e soddisfazione con i quali gli utenti raggiungono determinati obiettivi in determinati ambienti." (ISO 9241, Ergonomic requirements for office work with visual display, Part 11)
  18. Perché studiare l’usabilità dei siti web?  Compito degli studi di usabilità è fare in modo che il modello mentale di chi ha progettato il software (design model), da cui deriva il suo reale funzionamento, corrisponda il più possibile al modello mentale del funzionamento del software così come se lo costruisce l'utente finale (user model).
  19. Ricerche sulla “usabilità” (Nielsen)  Il 79% dei lettori non legge ma effettua una scansione della pagina.  L'usabilità migliora (124%) con: • parole chiave evidenziate (tra cui collegamenti ipertestuali) • sottotitoli con un significato chiaro • liste con punti elenco • una sola idea per paragrafo • piramide invertita (prima le conclusioni) • meno parole rispetto alla scrittura tradizionale (50% o meno)
  20. È diverso il medium Pagine Web che si fanno trovare e pagine Web che ispirano fiducia
  21. Pagine che si fanno trovare  Motori di ricerca  Scrivere per i motori di ricerca  L’importanza dei microcontenuti
  22. Microcontenuti: MetaTag <HTML> <HEAD> <TITLE> Cisco Connection Online by Cisco Systems, Inc.</TITLE> <META content="Cisco, networking equipment, network hardware, network management, routers, LAN, WAN, ATM, software, servers, switches, internet, intranet, extranet, ISDN, network security, local area network, wide area network, hubs, token rings, business networks, ethernet, firewalls, Cisco Systems" name=Keywords> <META content="Cisco is the worldwide leader in networking for the Internet. Products include access concentrators, access servers, Cisco Secure, Cisco IOS software, CiscoWorks2000, DSL equipment, hubs and concentrators, interfaces and adaptors, network management, optical, routers, switches, telephony, unified messaging, video, web and wireless." name=Description> </HEAD>
  23. Microcontenuti: Alt <IMG alt="Cisco Systems, Inc., Empowering the Internet Generation (SM)" border=0 height=87 src="Cisco Connection Online by Cisco Systems, Inc_file/logo-tagline.gif" width=107>
  24. Microcontenuti: titoli e sottotitoli
  25. Microcontenuti: link ipertestuali
  26. Pagine che ispirano fiducia  Design piacevole e di facile uso  Moduli di ordinazione con server sicuro  Testi ben scritti e accuratamente rivisti  Abbondanza di contenuti utili  Servizi gratuiti  Informazioni dettagliate sull’azienda corredate da fotografie  Garanzia per prodotti e servizi  Testimonianze di clienti con nomi e indirizzi  Nome e indirizzo dell’organizzazione su ogni pagina  Clausola di protezione della privacy  Link ad altri siti Web  Aggiornamenti frequenti
  27. Pagine che funzionano L'HOME RUN di Jakob Nielsen 7 regole d'oro per un sito di successo  H HIGH-QUALITY Contenuti di alta qualità  O OFTEN Aggiornamenti frequenti  M MINIMAL Tempi di scaricamento minimi  E EASE OF USE Facilità d'uso per l'utente  R RELEVANT Contenuti appropriati per le esigenze degli utenti  U UNIQUE Sfruttare le caratteristiche uniche del nuovo medium  N NET-CENTRIC La rete è al centro della cultura aziendale
  28. Lo stile del web Parole chiave, formattazione e layout, usabilità e trovabilità SECONDA PARTE
  29. Definizione di trovabilità Indica la facilità con cui è possibile trovare le informazioni contenute in un sito web, sia dall’esterno del sito (usando motori di ricerca e simili) sia dagli utenti che già si trovano sul sito stesso.
  30. Non solo sui siti web…
  31. Parole chiave Principi base, posizionamento, trovabilità
  32. Parole chiave: tre principi base  Prominenza Una PC che si trova più vicina all’inizio di una data sezione di testo è quella a cui viene data maggiore importanza e rilevanza  Prossimità Più vicine tra loro sono due parole chiave che costituiscono una frase chiave e maggiore è il peso che viene dato a tale frase chiave  Densità La densità viene calcolata moltiplicando il numero di parole in una frase chiave per la frequenza della frase chiave, diviso il numero totale di parole
  33. Dove? Dove inserire le parole chiave per migliorare la trovabilità
  34. Nei metadati della Head <html> <head> <title>useit.com: Jakob Nielsen on Usability and Web Design</title> <meta name="keywords" content="Jakob Nielsen, Jacob Nielsen, Jakob Nielson, Neilsen, Neilson, Web usability, user interface design, discount usability engineering, user testing, heuristic evaluation, hypertext, website design, UI, GUI, HCI, CHI, UCD, user-centered design, human-computer interaction"> <meta name="description" content="Alertbox column, Web usability, usability engineering, and Jakob's minimalist approach to Web design; Jakob's biography. Conferences and training events."> <head>
  35. Nel tag Title
  36. Nei Metatag
  37. Linea guida per il tag Title  Un elemento fondamentale sia per motivi di posizionamento (SEO) che per motivi di marketing (SEM), oltre che per motivi di usabilità  Nell’algoritmo di Google ha il peso maggiore tra gli elementi on- page (SEO)  Aiuta gli utenti a decidere se raggiungere la pagina indicizzata dalla pagina dei risultati del motore (SEM)  Aiuta gli utenti a navigare all’interno del browser (es. come titolo delle schede)  Viene utilizzato per descrivere la pagina all’interno di directory, siti di social networking, ma anche nei feed reader
  38. Quale lunghezza per il tag Title?  Il W3C propone max 64 caratteri, compresi spazi  Google taglia a 66 caratteri o all’ultima parola completa  Yahoo taglia intorno ai 70 caratteri  La lunghezza massima visualizzata dal browser (nella barra del titolo) varia tra i 75 e i 95 caratteri (IE)
  39. La Title su Google
  40. La Title su Facebook
  41. La Title su Delicious
  42. La Title su Google Reader
  43. Nel metatag Description  Utile per migliorare l’usabilità quando la pagina viene elencata sui motori di ricerca o su altri siti (directory, social network)  Molti CMS non permettono, tuttavia, di inserire il contenuto di questo tag
  44. Metatag Description su Google
  45. Nei titoli dei paragrafi (tag H)  Un elemento fondamentale, il più importante (ai fini SEO) dopo il tag TITLE  <h1>Titolo della pagina</h1>  <h2>Sottotitolo della pagina</h2>  È consigliabile non andare oltre il secondo livello  Max. 5-7 tag H per pagina  L’uso di sottotitoli all’interno della pagina è anche utile per aiutare i lettori a orientarsi nella pagina ed effettuare la scansione dei contenuti
  46. Negli attributi ALT  L’attributo ALT (in IMG) è stato concepito per:  aiutare gli utenti di browser testuali  aiutare gli ipovedenti con browser vocali  Qualche consiglio pratico:  Il testo alternativo deve descrivere l’immagine in modo fedele  È anche possibile sfruttare gli ALT per inserire parole chiave ma senza esagerare  Evitare di inserire l’espressione “Immagine di...”
  47. Formattazione e layout Attributi di formattazione, layout, usabilità e trovabilità
  48. Attributi di formattazione • Grassetto: l'occhio del lettore viene catturato dalle parole in grassetto. Parole chiave evidenziate (non più di 2-3 parole/gruppi di parole per paragrafo). • Sottolineato: evitare di utilizzare testi sottolineati in tutti i file in formato HTML perché per la maggior parte dei lettori corrispondono a link ipertestuali.
  49. Attributi di formattazione (2) • Corsivo: il corsivo, molto utilizzato nei libri, si legge male sui monitor dei computer. Si può usare ma con molta parsimonia. • Link ipertestuale: anche i link aiutano il lettore a orientarsi nella lettura del testo. Sono anche strumenti che aiutano il lettore a fare qualcosa.
  50. Punti elenco  Migliorano l’usabilità del testo:  Facilitano la lettura, spezzando il testo in blocchi  Aiutano a ridurre la quantità di testo, eliminando i connettivi  Costringono a essere più precisi nella formulazione dei contenuti
  51. Punti elenco: qualche regola (Carrada)  Contenuti omogenei (stessa categoria)  Parallelismo grammaticale (tutti sostantivi, verbi, ecc.)  Parallelismo visuale (lunghezza simile)  Numero adeguato (da 3 a 7 voci)  Usare solo per gli elenchi (e non per dividere i paragrafi)
  52. Link: scrivere ipertesti usabili TIPI DI LINK  Link strutturali, che permettono all'utente di muoversi all'interno delle informazioni contenute in un sito, facilitando la navigazione.  Link associativi, solitamente parole sottolineate che portano a pagine di approfondimento del testo utilizzato per il link o a pagine dal contenuto simile o correlato.
  53. 1) Descrizioni brevi evitando di sottolineare (o evidenziare) le parole relative all'azione da compiere (es. clicca qui, fate clic su questo link perché il lettore sarà costretto a leggere il testo circostante per prendere una decisione) 2) Informazioni supplementari (si può fare uso dell’attributo TITLE che attiva la visualizzazione di una finestrella che contiene il testo integrativo) Descrizione dei link
  54. L’attributo Title migliora l’usabilità
  55. Layout Le aspettative degli utenti
  56. Legge sull’esperienza dell’utente web «Gli utenti passano la maggior parte del loro tempo su altri siti. Per questo, qualsiasi convenzione, utilizzata nella maggior parte degli altri siti, sarà marchiata a fuoco nel cervello degli utenti e l'allontanamento da tale convenzione comporta necessariamente seri problemi di usabilità.» Jakob Nielsen
  57. Risultati di Eyetracker III  I caratteri più piccoli sulla homepage stimolano la lettura, quelli più grandi la scansione rapida  Importanza delle 2-3 prime parole dello strillo o del titolo (nanocontenuti)  La posizione migliore per i link di navigazione è in alto (o a sinistra)
  58. Risultati di Eyetracker III - 2  Meglio utilizzare paragrafi brevi: una frase o due  Meglio utilizzare una sola colonna di testo  Un sommario (abstract) all’inizio dell’articolo viene letto dal 95% degli utenti  Le immagini grandi (almeno 210x230 pixel) sono oggetto di maggiore attenzione
  59. Consigli in breve  Utilizzare le parole chiave al posto giusto (soprattutto nella Title)  Usare il grassetto con parsimonia per facilitare la scansione  Usare i punti elenco quando possibile e utile  Scrivere link ipertestuali brevi ma chiari  Ridurre la lunghezza del testo (concisione)  Offrire le informazioni principali all’inizio del testo (piramide invertita)  Scrivere paragrafi brevi  Inserire titoli e sottotitoli chiari e non ambigui
  60. Grazie per la vostra attenzione! Buona scrittura! andrea.spila@gmail.com

Editor's Notes

  1. Ringraziamento AITI Ricordare precedente intervento Catania
  2. We measured five usability metrics for each version of our website: Task time was the number of seconds it took users to find answers for specific questions about the content. Errors was a percentage score based on the number of incorrect answers users gave for questions that had a known answer (one question asked users to determine their favorite tourist attraction: there was no one correct answer, so this question was not scored for errors). Memory comprised two measures from an exam given to the users after they had finished using the site. Recognition memory was a percentage score based on the number of correct answers minus the number of incorrect answers to 5 multiple-choice questions. Recall memory was a percentage score based on the number of items correctly recalled after the test minus the number incorrectly recalled (users were asked to list as many of the tourist attractions discussed in the site as they could remember). Time to recall site structure was the number of seconds it took users to draw a sitemap. This is a measure of how well the users had understood the information architecture: if they understood it well, they would draw it quickly; if they understood it poorly, they had to think longer. Subjective satisfaction was determined from participants&amp;apos; answers to a questionnaire. Each question used a 10-point rating scale. Four satisfaction criteria were averaged to derive the subjective satisfaction score: perceived quality (e.g., &amp;quot;How satisfied are you with the site&amp;apos;s quality of language?&amp;quot;), perceived ease of use (e.g., &amp;quot;How easy is it to find specific information in this website?&amp;quot;), likability (e.g., &amp;quot;the term &amp;apos;fun to use&amp;apos; describes the site very well&amp;quot;), and user affect (e.g., &amp;quot;How tired do you feel right now?&amp;quot;). Note that the subjective metric assessed how well users thought the site worked, not how well the users actually performed. It was quite possible for a user to be very slow at answering the questions and still say that he or she thought that it was very easy to find information on the site. Overall usability of a site was calculated as the geometric average of these five measures. Each measure was normalized relative to the performance measured for the control condition (for example, if users could remember 5 things in the control condition but 6 things in one of the other conditions, then that condition received a 120% score for memory).
  3. We measured five usability metrics for each version of our website: Task time was the number of seconds it took users to find answers for specific questions about the content. Errors was a percentage score based on the number of incorrect answers users gave for questions that had a known answer (one question asked users to determine their favorite tourist attraction: there was no one correct answer, so this question was not scored for errors). Memory comprised two measures from an exam given to the users after they had finished using the site. Recognition memory was a percentage score based on the number of correct answers minus the number of incorrect answers to 5 multiple-choice questions. Recall memory was a percentage score based on the number of items correctly recalled after the test minus the number incorrectly recalled (users were asked to list as many of the tourist attractions discussed in the site as they could remember). Time to recall site structure was the number of seconds it took users to draw a sitemap. This is a measure of how well the users had understood the information architecture: if they understood it well, they would draw it quickly; if they understood it poorly, they had to think longer. Subjective satisfaction was determined from participants&amp;apos; answers to a questionnaire. Each question used a 10-point rating scale. Four satisfaction criteria were averaged to derive the subjective satisfaction score: perceived quality (e.g., &amp;quot;How satisfied are you with the site&amp;apos;s quality of language?&amp;quot;), perceived ease of use (e.g., &amp;quot;How easy is it to find specific information in this website?&amp;quot;), likability (e.g., &amp;quot;the term &amp;apos;fun to use&amp;apos; describes the site very well&amp;quot;), and user affect (e.g., &amp;quot;How tired do you feel right now?&amp;quot;). Note that the subjective metric assessed how well users thought the site worked, not how well the users actually performed. It was quite possible for a user to be very slow at answering the questions and still say that he or she thought that it was very easy to find information on the site. Overall usability of a site was calculated as the geometric average of these five measures. Each measure was normalized relative to the performance measured for the control condition (for example, if users could remember 5 things in the control condition but 6 things in one of the other conditions, then that condition received a 120% score for memory).
  4. Ringraziamento AITI Ricordare precedente intervento Catania
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