Matteo Cardamone, Design Leader – “Educazione al Feedback”.
Cantina, estetica e funzionalità in gara
1. LA SFIDA
“I progettisti che per tre mesi hanno
partecipato al concorso, diffuso su tutte le
principali piattaforme web frequentate dai gio-
vani architetti, non hanno prodotto un mero eser-
cizio di stile ma si sono dovuti confrontare con stra-
tegie applicabili, tenendo in considerazione tutti i vin-
coli presenti, dati dalle caratteristiche della struttura
esistente, dagli strumenti di pianificazione previsti
dalla Provincia di Verona e quelli fondamentali dati
dalle esigenze funzionali della cantina, come
la distribuzione del layout produttivo e le
necessità impiantistiche”, racconta
Alessandro Cecchini, presi-
dente di YAC.
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CANTINA ARCHITETTURA
S
uperata la stagione delle
Archistar e delle cosiddet-
te Cattedrali del vino, do-
ve la grande firma prevale
sull’identità del committen-
te e del suo prodotto, la ri-
cerca architettonica e la vi-
vacità del mondo dei giovani progettisti
propongono soluzioni innovative adat-
te a valorizzare l’identità delle cantine
come luogo di cultura del vino.
È quanto emerge dai risultati del Concorso pro-
gettuale e di idee del Wine Culture Center
organizzato da YAC (Young Architects
Competitions) in collaborazione con la
CantinadiValpolicellaNegrar,l’Ordi-
ne degli Architetti della Provincia di
Verona e molti altri partner e spon-
sor istituzionali e tecnici. Un vero e
proprio successo in termini di par-
tecipazione e di qualità dei progetti
presentati. Ne abbiamo parlato con i
protagonisti, la Cantina, gli organizzato-
Cantina:Cantina:
ALESSANDRA
BIONDI BARTOLINI
Consulente R&S
(Pescia, PT)
ri e uno dei tre vincitori del Premio, all’indomani dell’e-
vento di premiazione e dell’inaugurazione della mostra
del 31 ottobre 2014.
I presupposti
La storia comincia quando la Cantina di Negrar in Valpo-
licella, realtà cooperativa veronese tra le più vivaci in ter-
mini di innovazione, nella persona del suo ex presidente
Carlo Alberto Recchia (prematuramente scomparso),
difronteallanecessitàdiampliamentodeglispaziprodut-
tiviattualidecidedidareunanuovavesteesteticaallasua
sede e si rivolge per questo all’Ordine degli Architetti del-
la Provincia di Verona. “L’esigenza era quella di creare
nuovispaziproduttivimantenendotuttavial’esisten-
te,siapermotivieconomici,siaperevitareuninutile
consumodisuolonellacostruzionediunnuovostabi-
limento,correggendoancheeventualierroriesteticie
progettualifattinelpassato”,spiegaFlorianoFasoli,ex
VicePresidentedellaCantina.“Difronteaquestaesigen-
za abbiamo voluto associare l’aspetto più tipicamen-
te produttivo a quello estetico, coscienti del fatto che la
cantina non sia solo un luogo di produzione, ma che
debba essere anche in grado di rappresentare il gusto
e le emozioni del nostro territorio”.
Respiro internazionale
La scelta di trasformare questa esigenza in un contest in-
ternazionale è stato il passo successivo, realizzatosi con il
coinvolgimento di YAC Young Architects Competitions,
un network specializzato nell’organizzazione di concorsi
di progettazione architettonica dedicati ai giovani archi-
tetti e del quale fanno parte, tra le altre realtà, l’Università
estetica
e funzionalità
in gara
Cantina Valpolicella
Negrar: il progetto per
la nuova veste del team
formato da Caveja studio
e Davide Lorenzato.
Il progetto si è classificato
al secondo posto
nel’ambito del Concorso
ideato allo scopo dal Wine
Culture Center.
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diBologna,quelladiPadova,laSapienzadiRoma,loIUAV
di Venezia, il Department of City Planning di New York e
ThePlanMagazine.“L’obiettivodelgruppodilavorofor-
matodaquestonetworkèquellodipromuoverelacul-
tura della ricerca, della cui necessità in altri contesti
scientifici siamo tutti più facilmente persuasi, anche
inambitoarchitettonico”,spiegaAlessandroCecchini,
presidente di YAC. “La soluzione si è trovata nello stru-
mento concorsuale, nel quale si realizza non solo uno
scopo filantropico ma che, essendo destinato ai giova-
niarchitetti(ilconcorsoprevedevachenelteamdilavoro
fosse presente almeno un under 35, ndr) va a coinvolge-
re proprio quelle realtà accademiche o neo-professio-
nalipiùvivaciedediteallaricercaeall’innovazione”.
La storia di uno spazio in continua evoluzione
ComespiegaancoraCecchini,lostrumentodelconcorso–
al quale il mondo della progettazione è abituato quando si
trattadicommittenzepubbliche–sistanegliultimitempi
estendendo anche ai privati, che vi trovano non solo uno
strumento di marketing che amplifica l’eco dell’iniziativa
di progettazione, ma anche la possibilità di disporre, nel
momento della realizzazione, di un ampio paniere di solu-
zioni, proposte da una platea internazionale di progettisti,
altrimenti difficilmente raggiungibile da un soggetto pri-
vato. Nel caso della Cantina di Negrar la sfida lanciata ai
partecipanti era quella di trasformare un luogo di produ-
zione, oggi costretto tra i vigneti e l’abitato e sviluppato in
tempi diversi, con sovrapposizioni nate da successive esi-
genze di ampliamento, in una struttura che fosse imma-
gine di eccellenza del suo territorio, dove la cantina, sen-
za perdere le sue caratteristiche di funzionalità, potesse
divenire anche un Centro Culturale in ambito vitivinicolo.
Il concorso ha portato a cimentarsi circa 3.000 progettisti,
tra studenti, giovani laureati e studi di architettura emer-
genti o già affermati, provenienti da 80 Paesi diversi e che,
lavorando in team, hanno prodotto circa 500 diverse solu-
zioniprogettuali.“Ilrisultato–commentaancoraAlessan-
dro Cecchini – è stato superiore alle aspettative, para-
gonabileeaddiritturasuperioreaquelloraggiuntoda
un premio internazionale come lo Schindler Award,
probabilmenteunodeipiùricchiconcorsidedicatiai
giovani architetti che si tiene ogni due anni a Zurigo.
A conferma dell’interesse e del fascino che il mondo
del vino esercita anche sul mondo dell’architettura”.
Un interesse che ci viene confermato da Filippo Pam-
bianco di Caveja Studio di Forlì che, con il socio Ales-
sandro Pretolani e con Davide Lorenzato di Padova,
hannorealizzatoilprogettochesièclassificatoalsecondo
posto. “Il motivo che forse più di ogni altro ci ha spin-
to ad affrontare questo concorso è stata la possibilità
di trattare un argomento di rado proposto all’interno
dei concorsi di architettura. In questo caso la Cantina
diNegrar,inmanieravirtuosa,haaccoltoinpienol’i-
Il progetto
del team V
dell’Università
di Lubiana
(Repubblica
Slovena),
vincitore del
Concorso
promosso dal
Wine Culture
Center.