Slow medicine palermo per internet , medicina difensiva
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Health & Medicine
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Slow medicine:
•Prof a contratto in Pediatria amb.
•Presidente Ass. Pediatri Liguri;
•Vice Presidente della sez.ligure SIP
•GARANTE INFANZIA UNICEF
•Seg. Soc. It Alcologia ligure
Dr. Alberto Ferrando
•Pediatra di famiglia
Palermo 20 Giugno 2015
Slow Medicine versus medicina difensiva.
A. Ferrando, D. Colimberti
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“Trentamila denunce e dodicimila processi
penali intentati nell’ultimo anno da parte di
pazienti a carico di medici per presunta
responsabilità colposa derivante dall’attività
professionale. I drammi professionali dei medici e
le tragedie dei pazienti si consumano tra liti e
processi interminabili, perizie e consulenze
contraddittorie, sospetti di connivenze e
corruzioni, in un clima generale di sospetto e
diffidenza che avvelena la sanità e ostacola la
giustizia”.
Dall’inchiesta de L’Espresso del 29/05/2008 “Dottore ti denuncio”).
,
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In Italia, in venti anni di attività, un medico chirurgo ha
ottanta possibilità su cento di ricevere un avviso di
garanzia o di essere citato in giudizio per lesioni.
Circa 15.000 medici all’anno vengono accusati di
malpractice e sottoposti a richieste di risarcimento per
danni.
Ma i due terzi vengono assolti per non aver commesso il
fatto.
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Le dimensioni del fenomeno
Circa il 53% dei medici dichiara di prescrivere farmaci per ragioni di
medicina difensiva e, mediamente, tali prescrizioni sono il 13% circa di tutte
le prescrizioni.
•· il 73% e oltre dei medici dichiara di prescrivere visite specialistiche per
ragioni di medicina difensiva e, mediamente, tali prescrizioni costituiscono il
21% di tutte le prescrizioni.
•· circa il 71% dei medici dichiara di prescrivere esami di laboratorio per
ragioni di medicina difensiva e, mediamente, tali prescrizioni costituiscono il
21% circa di tutte le prescrizioni.
•· circa il 75,6% dei medici dichiara di prescrivere esami strumentali per
ragioni di medicina difensiva e, mediamente, tali prescrizioni rappresentano
il 22,6% circa di tutte le prescrizioni.
•· circa il 49, 9% dei medici dichiara di prescrivere ricoveri per ragioni di
medicina difensiva e, mediamente, tali prescrizioni costituiscono l’11% circa
di tutte le prescrizioni
Ordine provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri.
I dati della prima ricerca nazionale sulla medicina difensiva. Roma, 23 Novembre 2010, Senato della Repubblica
.
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•il 77,9% degli operatori intervistati ha adottato almeno un
comportamento di medicina difensiva durante l’ultimo mese di lavoro;
• l’82,8% ha inserito in cartella clinica annotazioni evitabili;
•il 69,8% ha proposto il ricovero di un paziente gestibile
ambulatorialmente;
•il 61,3% ha prescritto un numero maggiore di esami diagnostici
rispetto a quello necessario;
•il 58,6% ha richiesto un consulto non necessario di altri specialisti;
•il 26,2% ha escluso pazienti “a rischio” da alcuni trattamenti;
Centro Studi Federico Stella sulla Giustizia Penale e la Politica Criminale. Pisa, 2010.
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Il problema della medicina difensiva nell’urgenza.
•il 90,5% dei medici intervistati ammette di aver adottato almeno un
comportamento di medicina difensiva durante l’ultimo mese di lavoro;
•il 77,7% ha richiesto esami di laboratorio non necessari;
•il 72,8% ha inserito annotazioni inutili in cartella clinica;
•il 67,3% ha richiesto consulenze di altri specialisti non necessarie;
•il 64,1% ha richiesto esami invasivi inutili per non contrastare il parere del
consulente interpellato;
•il 63,3% ha richiesto un ricovero non necessario solo per assecondare le
pressioni dei familiari del paziente;
•il 61,2% ha richiesto un ricovero per un paziente gestibile
ambulatorialmente;
•il 51,8% ha enfatizzato alcuni aspetti clinico-anamnestici per giustificare la
correttezza della propria diagnosi.
Dipartimento di sociologia e ricerca sociale. Università degli studi di Milano-Bicocca.
Ottobre 2010.
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I COSTI
Da un’indagine presentata dall’Ordine dei Medici di
Roma, si stima che la spesa sanitaria conseguente
al fenomeno della medicina difensiva in Italia
ammonterebbe a circa 13 miliardi l’anno; questa
cifra che corrisponderebbe all’11,8% della spesa
sanitaria totale (pubblica e privata) è la
conseguenza di un aumento nella prescrizione di
farmaci, visite, esami e ricoveri.
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•Ricette farmaceutiche: la medicina difensiva incide tra il
10,5% e il 17,2% della quantità/costo totale. In cifre assolute,
il costo oscilla tra i 122,5 e i 199,8 milioni di euro.
•Visite specialistiche: la medicina difensiva incide tra il 19 e il
28,7% sul totale del settore; il suo costo oscilla tra i 116,6 e i
176,0 milioni di euro.
•Accertamenti: la medicina difensiva va dal minimo del
20,3% al massimo del 30,7% con un incidenza di costo che
oscilla tra i 351,3 e i 530,3 milioni di euro.
•Ricoveri: la percentuale dei ricoveri difensivi va dal 9,5 al
15,6% di tutti i ricoveri. L’incidenza del costo oscilla tra i
543,9 e gli 893,2 milioni di euro.
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I dati comuni alle tre ricerche
indicano:
•Un’elevata incidenza della medicina difensiva
nella pratica clinica
•Un maggior utilizzo della medicina difensiva da
parte dei giovani medici
•Il ricorso alla medicina difensiva è dettato
principalmente dal timore dei medici di avere
ripercussioni legali
•Timore di pubblicità negativa
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Legge 08.11.2012 n° 189
G.U. 10.11.2012 (Legge Balduzzi)
«Art. 3 c.1. L'esercente la professione sanitaria che
nello svolgimento della propria attività si attiene a
linee guida e buone pratiche accreditate dalla
comunità scientifica non risponde penalmente per
colpa lieve. In tali casi resta comunque fermo
l'obbligo di cui all'articolo 2043 del codice civile. Il
giudice, anche nella determinazione del
risarcimento del danno, tiene debitamente conto
della condotta di cui al primo periodo»;
.
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- uso appropriato delle risorse: EVITARE SOVRAUTILIZZO di
indagini e trattamenti
- dare valore alla STORIA DEL PAZIENTE: la “voce della vita”
- riappropriarsi della SEMEIOTICA FISICA, ridare importanza
all’esame obiettivo e su quella base richiedere gli
esami appropriati
- NON RITENERE CHE IL NUOVO SIA SEMPRE MEGLIO, in
particolare riguardo ai farmaci e ai dispositivi medicali
Nasce la Slow Medicine. Io c’ero.
Ferrara | Castello Estense| 29 giugno 2011
Fra acuzie e cronicità:
curare malati, curare malattie
Sandra Vernero
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Gli esseri umani hanno alcuni
bisogni fondamentali, vitali.
Fra questi c’è il bisogno di
essere accolti, accuditi, curati.
Quando un bisogno così importante non ottiene
risposte adeguate, succede quello che tutti i
professionisti sanitari descrivono: parte una
escalation, si cerca di farsi sentire gridando
più forte.
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La minaccia di denunce («Se il
bambino peggiora perché lei non ha
voluto dargli l’antibiotico», «Se ….)
sta diventando una regola nella
relazione fra i cittadini e il sistema
della cura.
È così che la medicina diventa difensiva. Ma
è così che l’escalation continua: perché a
cittadino minaccioso corrisponde un medico
(infermiere, ostetrica, fisioterapista) arroccato
in difesa. Senza che ciò serva per far sentire
meglio il paziente o il professionista.
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SLOW MEDICINE
1) Ascolto (anamnesi)
2) Osservazione (la visita medica);
3) Costruzione di un’ipotesi diagnostica;
4) Verifica di questa ipotesi con appropriate indagini
cliniche;
5) Intervento di cura (non solo farmacologico);
6) Valutazione dei risultati.
MEDICINA DIFENSIVA
1)Fare esami per escludere
l’ipotesi peggiore
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Che cos’è Slow Medicine?
Slow medicine è una rete di professionisti della salute e di cittadini che si
riconoscono nei principi di una medicina, caratterizzata da tre parole chiave:
Sobria
Fare di più non vuol dire fare meglio
Rispettosa
Valori, aspettative e desideri delle persone sono inviolabili
Giusta
Cure appropriate e di buona qualità per tutti
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Sobria: fare solo le cose utili
Il 51% di oltre 3.000 trattamenti di uso corrente non è di
dimostrata efficacia. Clinical Evidence Handbook- BMJ 2012
L`80% dei «nuovi» farmaci immessi sul mercato sono
copie di quelli già in commercio; solo il 2,5%
rappresenta un progresso terapeutico. Prescrire 2012
Il 50% delle angioplastiche eseguite
angina stabile sono inappropriate.
su pazienti con
JAMA 2011
Il 33% delle TAC non sono clinicamente giustificate e le
irradiazioni provocano l`1,5-2% dei tumori. NEJM 2007
Il 20-40% della spesa sanitaria è rappresentata da
prestazioni senza benefici per i pazienti. WHO 2010
Non è poi così complicato, lei ha avuto il
trattamento per cui ha pagato.
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In nome della salute: ti dichiaro malato
Moynihan: BMJ 2 june 2012
Vi sono prove consistenti che la medicina danneggi
le persone sane, attraverso l’individuazione precoce
di malattie e anomalie che sarebbero rimaste silenti,
creando nuove patologie e abbassando le soglie di
normalità di molti parametri biologici: pressione
arteriosa, glicemia, colesterolemia, densità ossea, ….
I Check-up non riducono la mortalità, non
prevengono alcuna malattia, non evitano ricoveri,
disabilità o ansia. Cochrane Database Syst Rev: BMJ 2012
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Rispettosa: con il coinvolgimento dei pazienti
•In media al paziente è concesso di parlare per
18 secondi prima di essere interrotto.
Beckman: Annals of Internal Medicine: 1984
LE DECISIONI DEVONO ESSERE
PARTECIPATE E CONDIVISE:
SCELGA, TESTA O CROCE?
•Solo il 40% dei pazienti ritiene che le cure
ricevute tenessero conto delle loro preferenze.
Covinsky: J Am Geriatr Soc 2000
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Il paziente informato è il miglior decisore
• i pazienti terminali affetti da tumore
scelgono interventi meno invasivi e a parità
di sopravvivenza, conseguono una qualità
di vita migliore e a costi più bassi.
Zhang: Arch Intern Med 2009
•Contesto di cura, empatia,
beneficio
,
rispetto,
posson
o
aspettativa
modificare il
di un
decorso della malattia, in modo
indipendente dal principio attivo che viene
somministrato.
Benedetti F: Il cervello del paziene 2012
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Ti sono rimasti solo sei mesi, ma con un
trattamento aggressivo ti sembreranno
molti di più.
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Quello che vogliamo contrastare, ridurre, cambiare è:
• La medicalizzazione della vita quotidiana.
• Il ricorso a farmaci e cure di non provata efficacia.
• L’accanimento preventivo.
• L’esclusione e le diseguaglianze nell’accesso alle cure.
• L’illegalità e la corruzione.
• L’aziendalizzazione selvaggia della sanità (valutazione dei costi senza una
contemporanea valutazione dei benefici delle cure per i singoli e per la
popolazione).
• L’orientamento della ricerca in base a ragioni puramente economiche.
• La conflittualità fra pazienti e sanitari (accuse di malasanità, medicina
difensiva).
• La moltiplicazione di malattie inventate ( disease mongering :
letteralmente, «vendere malattie»).
• La convinzione che fare di più significhi fare meglio.
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…..Io ero un corpo: un corpo ammalato da guarire.
E avevo un bel dire: ma io sono anche una mente, forse sono
anche uno spirito e certo sono un cumulo di storie, di
esperienze, di sentimenti, di pensieri ed emozioni che con la
mia malattia hanno probabilmente avuto un sacco da fare
Nessuno sembrava volerne o poterne tenere
di conto. Neppure nella terapia. Quel che
veniva attaccato era il cancro, un cancro ben
descritto nei manuali, con le sue statistiche di
incidenza e di sopravvivenza, il cancro che può
essere di tutti. Ma non il mio!
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… Ci dicono i “nuovi medici”, siamo stufi d’incarnare agli occhi
dei degenti l’idea dell’angelo consolatore.
Il malato ha bisogno di ben altro che del buffetto sulla guancia. Di
diagnosi corrette, di terapie adeguate, di queste sì ha bisogno.
Abbiamo così un terapeuta d’umore né gaio né triste, di
temperamento né pessimista né ottimista, incline a tagliar corto
sulle narrazioni sintomatologiche del paziente, più attento a
vetrini, lastre, reperti.
Difficile cavargli parola di bocca, le spiegazione ch’egli dà, ma di
rado, sono misteriosofiche: sicchè, in pratica non capisci se stai
migliorando o avvicinandoti rapidamente all’epilogo
G. Ghirotti. Il lungo viaggio nel tunnel della malattia, 1973
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Giusta: a tutti quelli che ne hanno bisogno
Più prestazioni sanitarie o più salute?
La medicina si comporta come se tutte le malattie avessero una causa biologica e
fossero trattabili con farmaci e chirurgia.
I servizi sanitari spiegano solo il 10% della mortalità prevenibile.
Il rimanente 90% è associata a stili di vita, fattori ambientali, sociali
e culturali, predisposizione genetica e … caso.
Stephen M: bridging the divide between health and health care - JAMA 2013
Michael Crow, Presidente dell’Arizona State University, ha
proposto una radicale riforma del National Institute of Health
(NIH), trasferendo parte dei finanziamenti, prevalentemente centrati
sugli aspetti molecolari e genetici delle malattie,
verso lo studio delle componenti sociologiche e
comportamentali della salute.
Crow M: Time to rethink the NIH - Nature 2012
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“L’health literacy indica le abilità cognitive e sociali che motivano
gli individui e li rendono capaci di accedere, comprendere e
utilizzare le informazioni in modo da promuovere e preservare la
propria salute.
L’health literacy implica il raggiungimento di un livello di
conoscenze, di capacità individuali e di fiducia in se stessi tali da
spingere gli individui ad agire per migliorare la propria salute e
quella della collettività, modificando lo stile e le condizioni di vita
personali. Pertanto, health literacy non significa solo essere in
grado di leggere opuscoli e prendere appuntamenti, ma è
un’importante strategia di empowerment che può migliorare la
capacità degli individui di accedere alle informazioni e di
utilizzarle in modo efficace”.
Fact sheet n.4, gennaio 2012
[WHO Health Promotion Glossary, 1998]
40. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
Fast e Slow medicine: i sette veleni e i relativi antidoti
1.Nuovo è meglio
2.Tutte le procedure utilizzate nella pratica clinica sono
sicure
efficaci e
3.L’uso di tecnologie sempre più sofisticate risolverà ogni
problema di salute
4.Fare di più aiuta a guarire e migliora la qualità della vita
5. Scoprire una “malattia” prima che si manifesti attraverso i
sintomi è sempre utile
6. I potenziali “fattori di rischio” devono essere trattati con i
farmaci
7.Per controllare meglio le emozioni e gli stati d’animo è utile
affidarsi alle cure mediche
41. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
Richard Smith sostiene che l’azione più urgente e utile da
intraprendere è quella di agire sulle attese che la società ha
verso l'efficacia, ai confini del miracolo, della medicina,
comunicando all'opinione pubblica anche che:
- la morte è inevitabile
- le malattie più gravi sono incurabili
- gli antibiotici non curano l’influenza
- le protesi artificiali possono rompersi
- gli ospedali sono luoghi pericolosi
- i farmaci hanno effetti collaterali
- la maggior parte delle cure mediche raggiungono solo benefici
marginali e alcune non funzionano affatto
- gli screening producono falsi negativi
- ci sono modi migliori per spendere denaro che comprare più
strumentazione medica Smith, R The NHS: possibilities for the endgame BMJ, 1999;318;209-210
42. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
-
Difendere i pazienti dalla sovramedicalizzazione
promuovendo la «prevenzione quaternaria»
PREVENZIONE QUATERNARIA
Interventi che mirano ad identificare i
pazienti a rischio di sovramedicalizzazione al fine
di proteggerli dalla nuova invasione medica e
proporre loro interventi eticamente accettabili.
WONCA Dictionary of General /
Family Practice, Copenhagen 2003
46. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
- imparare ad ASCOLTARE pazienti e familiari: la
“voce della vita”
- attribuire un RUOLO ATTIVO a pazienti e familiari
- SUPERARE GLI STECCATI tra diverse specialità e
professionalità e lavorare davvero in gruppo
48. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
Sapere comunicare Perche’ ?
• Per raccogliere l’anamnesi
• Per comunicare con il paziente
• Per comunicare la diagnosi
• Per ottenere consenso informato
• Per migliorare la compliance terapeutica
• Per instaurare un rapporto Medico-Paziente
MALASANITA’ - COMUNICAZIONE
La maggior parte delle denunce sono in
rapporto a “mala comunicazione”
49. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
ACOG Recommends Partnering With
Patients to Improve Safety Obstet Gynecol.
2011
Raccomanda di coinvolgere attivamente i pazienti
nella pianificazione dei servizi sanitari per ridurre i
rischi e migliorare i risultati.
Per una interazione positiva tra medico e paziente
si deve creare una “ALLEANZA” basata sulla
comunicazione con i pazienti, ascoltando le
loro preoccupazioni, e facilitando una loro
partecipazione attiva
50. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
ACOG Recommends Partnering With
Patients to Improve Safety Obstet Gynecol. 2011
….per facilitare la comunicazione con i pazienti si
consiglia anche di parlare lentamente in un
linguaggio semplice e comprensibile, limitando la
quantità di informazioni fornite, ripetendo i concetti ,
utilizzando tecniche di teach back, incoraggiando a
fare domande e fornendo materiale scritto
”L’alleanza con i pazienti attraverso il
miglioramento della comunicazione si traduce
in soddisfazione del paziente, aumento della
accuratezza diagnostica e terapeutica e una
migliore qualità delle cure. "
51. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
Superamento del concetto “paternalistico”
del Medico e sostituzione della “cultura della
malattia” con la “cultura della salute”
To cure
To care
integrare il tradizionale modello
bio- medico (processi di
diagnosi e terapia)
con un più articolato modello di
medicina centrata sul bambino
e la famiglia (Patient -and
Family- Centered Care o
PFCC).
Ruolo del
Pediatra di Famiglia
52. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
L'essenza del PFCC è la certezza che ogni
persona ha il diritto di essere integralmente
rispettata e considerata, avendo al contempo la
consapevolezza che la relazione di cura
efficace si fonda sull’alleanza tra il medico,
il bambino e la famiglia
53. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
° Sessione “Disease Mongering”
Negoziare con i cittadini patti di salute etici ed efficaci, richiamando gli abusi, vigilando
sull’appropriatezza delle prestazioni e denunciando apertamente il disease mongering,
ovvero tutte quelle strategie che puntano ad aumentare il numero dei malati e di malattie
con il solo scopo di allargare il mercato della salute.
Modera e conclude Antonio Bonaldi Intervengono: Gianfranco Domenighetti, Alberto
Donzelli
Guido Marinoni, Alberto Ferrando
58. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
La gestione della formazione medica dovrebbe essere
completamente nelle mani della professione medica e i
finanziamenti non dovrebbero compromettere, o mettere in
dubbio, l’integrità e l’indipendenza di quanto si insegna o del
medico stesso.
Vendere farmaci, d’altra parte, è l’obiettivo dell’industria.
All’industria piace chiamare ciò educazione ma non è così. E’
marketing.
64. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
una grossa Azienda si è inventata persino una rivista,
l’”Australasian Journal of Bone and Joint Medicine”, con la
complicità della più grande editrice scientifica mondiale (7000
dipendenti in 24 Paesi).
L’azienda ha potuto così propagandare per 7 anni, dal 2002 al
2009, su una rivista falsa e compiacente travestita da
pubblicazione prestigiosa, i farmaci da essa commercializzati
con conseguente aumento delle vendite, come se l’efficacia
delle proprie medicine fosse avallata da studi clinici
indipendenti approvati da “veri” esperti del comitato
scientifico.
65. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
Published 22 August 2008, doi:10.1136/bmj.a119
Cite this as: BMJ 2008;337:a119
Editorials
Continuing medical education in the 21st century
Needs to recapture professionalism in lifelong learning
Robert F Woollard, Royal Canadian Legion professor and head
UBC Department of Family Practice, Vancouver, BC, Canada V6T 1Z3
woollard@familymed.ubc.ca
66. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
I legami dei medici con l’industria sono tali da minare la loro
indipendenza e la capacità di fare il meglio per il paziente
Negli USA si assiste ad un richiamo a mantenere una maggior
“distanza” nei rapporti con l’industria e per avviare forme di
formazione e aggiornamento indipendenti.
L’Università della California richiama gli studenti americani a
fare una attenta valutazione del codice deontologico che
proibisce di accettare denaro, regali e ospitalità. Questo
dovrebbe essere fatto da tutti i medici del mondo.
Kamran Abbasi, deputy editor , BMJ
Richard Smith, editor , BMJ
67. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
TRE FORZE CHE INFLUENZANO LA SANITÀ:
•Informatica
•Genomica: da medicina preventiva a medicina
predittiva?
•Consumerismo:
tendenza dei consumatori a organizzarsi in
associazioni per difendersi dalla pubblicità
indiscriminata e per tutelare i propri interessi
nei confronti dei produttori
Massmediaticità
71. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
2: Viene utilizzato un farmaco per trattare
un problema che, anche se necessita talora
di soluzioni farmacologiche, dovrebbe
essere trattato, in prima
battuta con buoni stili di vita.
(Insonnia, dolori addominali, ipertensione,
obesità, ansia, depressione reattiva)
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1.Diffidare.
«Nella maggioranza dei casi l’aumento del
consumo di farmaci rappresenta una induzione di
malattia e non è giustificato da un aumento della
patologia»
Che fare quando vi prescrivono una medicina
Un decalogo per sapere come utilizzare correttamente i
farmaci e cosa chiedere al vostro medico.
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2. Cambiare atteggiamento quando si
va dal medico.
«I farmaci non sono sempre e solo portatori di
benefici. Ma anche di rischio. È molto importante
che il paziente lo sappia e non spinga il medico a
prescrivere qualcosa»
“ma devo proprio prendere questo farmaco?”
Insomma, far sentire al medico che non c’è la
richiesta di farmaci ad ogni costo. E quando un
medico dice che per quella malattia non c’è
farmaco, bisogna credergli e non insistere».
76. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
3. Fare domande.
- perchè, quanto deve prenderne, quando, se quel farmaco
interagisce con gli altri farmaci che si stanno assumendo, con altri
integratori alimentari
-quando si va alla visita portare con sé l’elenco dei farmaci che si
assumono, con le dosi e chi e perché li ha prescritti.
-Chiedere inoltre al medico quali sono gli effetti collaterali di quel
farmaco,
-se quei farmaci interagiscono con alcuni cibi che saranno da
eliminare dalla dieta;
-se assumendoli è controindicata la guida o altre attività che
richiedono attenzione;
-quando smettere e soprattutto se quel farmaco è essenziale,
necessario, non si può proprio fare a meno di prenderlo.
77. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
4. Preferire ai farmaci i cambiamenti di stile di
vita che spesso danno gli stessi risultati se non
migliori rispetto ai farmaci.
In molti casi si potrebbero ottenere risultati con
cambiamento dello stile di vita o di comportamento,
come mangiando in modo diverso, o facendo moto, o
smettendo di fumare. È vero, costa un po’ di fatica,
ma i risultati sono più duraturi e ne trae beneficio
tutto l’organismo.
79. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
10. Preferite i farmaci più vecchi,
sono quelli più collaudati e quindi
più sicuri.
L’ultimo uscito è anche il farmaco meno
sperimentato, che ancora deve dimostrare gli
effetti negativi: Vioxx, Celebrex e ora il Bextra ed
altri farmaci ritirati dal mercato erano gli ultimi
aggiunti alla serie degli antiinfiammatori, e anche
I più costosi. Siete sicuri di voler fare voi da
cavie?
80. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
Ray Moynihan, è uno dei più
autorevoli scrittori al mondo
nell’ambito della ricerca sulla salute.
I suoi lavori sono comparsi su The
Age, Sydney Morning Herald,
The Australian Financial
Review, The British Medical
Journal, Lancet e New England
Journal of Medicine.
Alan Cassels è un ricercatore
canadese che opera nell’ambito
dello studio delle politiche adottate
rispetto ai farmaci.
81. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
«"Quando mi sono venduto?" mi interruppe con una
delle sue gran risate. "Oppure, diciamo, quando mi sono
lasciato comprare?
Quando ho capito che la ricerca è al
servizio del potere e che il ricercatore
è un’oca che produce uova d’oro e
che quell’oro andava tutto sulla tavola
di chi comanda".»
Renzo Tomatis ha lavorato a Chicago e a Lione e ha
diretto per oltre un decennio l’Agenzia
internazionale per la ricerca sul cancro
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tornato
in Italia, ha deciso di dedicarsi alla pratica clinica della
medicina.
Hanno scritto di lui: «Nei suoi libri il lettore trova forse più
domande che risposte; le risposte sono da ricercare nella
sua vita, condotta con rigore scientifico e integrità
morale».
82. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
- Valutare con «sano scetticismo» i risultati
della ricerca sponsorizzata dall`industria.
MARCIA ANGELL
L`INAFFIDABILITÀ
(BIAS) PERMEA
L`INTERO SISTEMA
DELLA RICERCA
I MEDICI NON POTRANNO PIÙ A LUNGO
FIDARSI DELLA LETTERATURA MEDICA PER
DISPORRE DI VALIDE ED AFFIDABILI
INFORMAZIONI SCIENTIFICHE
2008
83. www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it
Tre decenni fa Henry Gadsen, direttore
generale di una delle principali case
farmaceutiche al mondo – la Merck –
rilasciò una sconcertante dichiarazione
alla rivista Fortune:
“Il mio sogno è creare farmaci per
le persone sane, così da poter
vendere proprio a tutti.”
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Rapporto tra Sanità e industria
Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d'inverno, si
strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere
assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li
costrinse ad allontanarsi di nuovo l'uno dall'altro. Quando poi il
bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté
quell'altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro
tra due mali, finché non ebbero trovato una moderata distanza
reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.
(A. Schopenhauer, Parerga e Paralipomena, II, 2, cap. 30, 396)