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Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano Facoltà di Economia Corso di Laurea Specialistica ,[object Object],Aulisio Pietro    3408690 Pessina Davide    3404616 Faragò Maria Antonia  340 Frezza Eleonora   3407571  Monaco Fernanda  340 Dellasanta Federica   3404969 Susca Domenico   3402713
Agenda ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Dallo Stato gestore allo stato regolatore La Spina A. e G. Majone
Il ruolo dello stato ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Tre principali tipi di intervento pubblico in economia:   1) Redistribuzione del reddito 2) Stabilizzazione macroeconomica 3) Regolazione del mercato Uno stato di tipo interventista keynesiano si occupa inoltre di  crescita economica  e di garantire la  piena occupazione  utilizzando leve di tipo macroeconomico quali inflazione,disavanzo pubblico e politiche fiscali.
Il declino dello stato gestore ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],In passato la proprietà pubblica è stata la principale forma di regolamentazione economica in Europa. Alla fine degli anni ’70 diverse critiche sono state mosse a questa modalità di intervento,portando alla luce i seguenti problemi:
Negli USA nei primi anni ’70 il fallimento dell’ Air Transport Licensing Board (strutturato come un tribunale che rispondeva alle proposte tra di loro contraddittorie degli interessi privati) condusse alla creazione della “Civil Aviation Authority”. In Europa invece la nazionalizzazione delle imprese confuse i ruoli del manager e del regolatore,interrompendo cosi il processo di apprendimento. Differenti conseguenze:
Lo stato Regolatore La regolazione non è limitata al momento di sancire regole,ma è un processo che comprende la concreta applicazione delle regole stesse e la progressiva modificazione dei contesti destinatari. ,[object Object],Regolazione : 1) Adozione di misure idonee a produrre conseguenze previste e volute su una situazione prescelta “S” in modo tale da farla mutare in una nuova “S1” dotata di nuove caratteristiche gradite o priva di precedenti caratteristiche  sgradite.  (si pensi al termostato). 2 )  Restrizione intenzionale dell’ambito di scelta nell’attività di un soggetto,operata da un entità  non direttamente parte in causa o coinvolta in quella attività.  (Mitnick,1980) 3)  Alterazione del contesto originario nel caso in cui implichi esternalità  ritenute costose dai  regolatori.  (Riker e Ordeshook, 1973)
Le politiche regolative sono finalizzate alla correzione di vari tipi di fallimenti di mercato: 1) Mancanza di concorrenza; 2) Beni pubblici; 3) Esternalità; 4) Mercati incompleti; 5) Difetti informativi; 6) Disoccupazione,inflazione e beni squilibri di crescita. Oltre che  Redistribuzione  e  beni meritori  le quali sono spesso obbiettivi della  regolazione pur non essendo fallimenti di mercato.
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Lo Stato regolatore diversamente dallo stato sociale mira a fornire risposte specifiche a problemi ciscoscritti Stato regolatore  Stato Sociale
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],I mezzi dello stato regolatore: Autorità regolative:  Sono gli strumenti caratteristici dello stato regolatore. Si tratta di organismi non collocabili alla stregua di una  netta distinzione fra legislazione ed amministrazione.
• Nello stato regolatore il conflitto  politico si sposta dalle politiche di bilancio alle attività di controllo e riesame della regolazione. Effetti: • In un sistema di governo indiretto,l’intervento pubblico viene sempre più ad identificarsi con la regolazione di soggetti terzi che forniscono beni e servizi invece che la gestione in proprio delle organizzazioni. • Il bilancio pubblico si presenta come un vincolo non molto rigido sulla regolazione perché i veri costi di quest’ultima sono sopportati dai suoi destinatari. (ciò rispetta la priorità di risanare le finanze statali)
Indiretta Diretta Responsabilità verso l’elettorato Pluralista Neo-corporativa Cultura di policy Problem-solving,orientato alle regole Discrezionale,burocratico Policy style Movimenti single-issue, regolatori,esperti,giudici, associazionismo. Partiti,gruppi di interesse,grande impresa,sindacato. Attori politici chiave Commissioni parlamentari,A.R.,tribunali Parlamento,direzioni ministeriali imprese pubbliche servizi sociali pubblici Istituzioni tipiche Riesame giudiziario e controllo del rule making Allocazioni finanziarie Principale arena di conflitto politico Rule-making Tassazione(o debito pubblico) e spesa Strumenti Correzione dei fallimenti di mercato Redistribuzione,stabilizzazione macroeconomica Funzioni prevalenti Stato Regolatore Stato Gestore
Regulation e De-regulation De-Regulation : Sia l’abolizione di una A.R.sia più in generale la diminuzione e la semplificazione di norme.Può anche essere intesa come un processo di riprogettazione delle soluzioni regolative in maniera appropriata  rispetto al contesto destinatario. Le critiche spesso si appuntano su una stato iper-regolatore,non uno stato regolatore. Regulation :  Controllo prolungato e focalizzato,esercitato da una agency pubblica  su attività cui una comunità attribuisce una rilevanza sociale. Liberalizzare: In USA=liberarsi di authorities In Italia=creazione di authorities
La regolazione sociale Social regulation :   •  Correggere difetti di informazione,effetti collaterali ed  esternalità in campi quali  salute,ambiente,sicurezza sul  lavoro,interessi dei consumatori. •  Fornire beni pubblici Il movimento della deregulation nasce anzitutto per l’insoddisfazione verso la  economic regulation. Regolazione Economica Sociale
Per i beni pubblici i costi non aumentano in maniera proporzionale al numero di persone che ne usufruiscono,al contrario di quanto avviene per un offerta universalistica di beni meritori (scuola,pensioni,sanità). I costi derivanti dai vari programmi di regolazione sociale in materia ambientale coprono il 6-8% del PIL.
ISTITUZIONI, TECNICHE e RISULTATI della REGOLAMENTAZIONE
SOMMARIO ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
LE AUTORITA’ REGOLATIVE (1) ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
LE AUTORITA’ REGOLATIVE  (2) Esecutivo Svolge compiti di vigilanza sulla regolare attività, valuta gli interessi in gioco e adatta le regole alle varie circostanze Può avvalersi della Moral suasion: capacità di persuasione non  ufficialmente sanzionata Quasi giudiziari Arbitro nelle contese ,[object Object],[object Object],[object Object],Amministrativi Poteri sanzionatori, cautelari, di controllo … Regolamentari   Norme generali di condotta, inserite in un quadro di norme legislative nazionali/comunitarie Nelle sue azioni è molto vicina alla Common Law : soggetto politicamente neutralizzato con potere normativo che fissa regole osservando casi concreti e considerando le conseguenze del suo intervento Poteri AR Caratteristiche
TECNICHE DI REGOLAMENTAZIONE  NELLE AR   (1) ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Ma anche ,[object Object],[object Object],Continuum decrescente tra le tecniche Individuazione livelli di performance raggiungibili solo con certi materiali Design/specification std ,[object Object],[object Object],Engeneering std Tecniche che si esprimono sui risultati finali lasciando libertà sui materiali Performance standard Fissazione di Standard Insieme di regole concernenti una data categoria di prodotti o processi che richiedono in forma universale la presenza/assenza di certi requisiti nei prodotti o l’adozione di certe condotte da parte delle imprese produttrici
TECNICHE DI REGOLAMENTAZIONE  NELLE AR   (2) ,[object Object],[object Object],[object Object],Price Cap RPI - x  ,[object Object],[object Object],Fissazione delle tariffe d’accesso ,[object Object],[object Object],[object Object],Esame individualizzato screening
TECNICHE DI REGOLAMENTAZIONE  NELLE AR   (3) ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Proibizione pratiche anticostituzionali ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Trasparenza ,[object Object],[object Object],Allocazione secondo considerazioni di interesse pubblico
TECNICHE DI QUASI  MERCATO   (1) ,[object Object],[object Object],[object Object],Tassazione ,[object Object],[object Object],Caratteristiche ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Svantaggi Vantaggi Diritti trasferibili/negoziabili ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Svantaggi Vantaggi Caratteristiche
TECNICHE DI QUASI  MERCATO   (2) Strumenti contrattuali Svantaggi Vantaggi Caratteristiche ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Autoregolazione Svantaggi Vantaggi Caratteristiche ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
TECNICHE ALTERNATIVE ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
SOFT LAW E  SOFT REGULATION   (1) Soft law ,[object Object],[object Object],[object Object],Svantaggi Esempi Vantaggi Caratteristiche ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
SOFT LAW E  SOFT REGULATION   (2) Soft regulation ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Svantaggi Vantaggi Caratteristiche ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
REGOLAZIONE : USA   (1) ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Fornire info circa i benefici e i costi delle proposte regolative, dando così la possibilità di effettuare una comparazione con le iniziative regolative concorrenti OBIETTIVI Gruppo di regolazione predisposto dal governo Carter (abolito dall’amministrazione Regan) RARG  ,[object Object],[object Object],CARATTERISTICHE ORGANI REG. CALENDAR Amministrazione Carter
REGOLAZIONE : USA   (2) ,[object Object],[object Object],OIRA ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],EXECUTIVE ORDER ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],OMB OBIETTIVI CARATTERISTICHE ORGANI Amministrazione Regan
REGOLAZIONE : USA   (3) ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
IL REPORT OCSE ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
REGOLAZIONE : EUROPA ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Paura di perdere potere
REGOLAMENTAZIONE : UK ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Cos’è Breve documento strutturato secondo canoni predefiniti che deve accompagnare tutte le nuove proposte regolative definendone il problema Le 10 fasi ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
MIGLIORAMENTI REGOLAZIONE EUROPEA ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
TEORIA della REGOLAMENTAZIONE
TEORIE SULLA REGOLAMENTAZIONE ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
TEORIE SULLA REGOLAMENTAZIONE ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Per superare i fallimenti di mercato abbiamo due teorie:  TEORIA ECONOMICA  (STIGLER)   TEORIA NORMATIVA Analizzeremo queste due teorie dal punto di vista della  DEREGOLAMENTAZIONE ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
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Cos’è la  DEREGOLAMENTAZIONE ? ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
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CONCLUSIONI  dal punto di vista dello  STATO REGOLATORE : ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
La REGOLAZIONE COMUNITARIA
Regolazione Comunitaria ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
DOMANDA DI REGOLAZIONE ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Fonte principale di potere: Capacità di tassare e spendere Fonte principale di potere: Produzione di norme; Unico modo per accrescere il proprio  ruolo
FUNZIONARI   EUROPEI ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Criticità dell’Attività regolativa ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Agenzie Comunitarie ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
TRASFORMAZIONI di AGENZIE EUROPEE in ORGANI REGOLATIVI Limita la crescita dimensionale della commissione nonostante l’allargamento dei paesi partecipanti all’EU. La commissione mantiene le responsabilità politiche richieste dai trattati, ma alle AR europee vengono affidati compiti tecnici. CASI di SUCCESSO della REGOLAZIONE EUROPEA :  AEVM( agenzia europea per la valutazione dei prodotti medicinali). Concepita come un network composta dalle AR nazionali, il Parlamento europeo, gli Stati Membri e la Commissione
Reti Regolative Europee ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Reti regolative transnazionali ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
UN CONFRONTO CHE VIENE DA LONTANO
Un confronto che viene da lontano ,[object Object],[object Object],[object Object]
continua…. ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
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IN CONCLUSIONE… ,[object Object],[object Object],[object Object]
LEGGE 481 del 1995
Legge 481/95 Sono istituite le Autorità di regolazione di servizi di pubblica utilità, competenti, rispettivamente, per energia elettrica e gas e per le telecomunicazioni. Cambia il mercato: obiettivi a livello europeo
Finalità delle Autorità ,[object Object],[object Object],[object Object],Art. 481/95 comma 12
Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG) ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
I soggetti del mercato liberalizzato  ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Il settore elettrico Produzione Trasmissione Dispacciamento Distribuzione Misura Vendita
La filiera elettrica Produzione elettricità Importazione elettrica Borsa Dispacciamento Trasmissione Distribuzione Misura Cliente vincolato Cliente libero Approvvigionamento Infrastruttura Vendita Autorità
Integrazione verticale e monopolio Nel 1964 viene nazionalizzato il settore elettrico e viene creata l’Enel, monopolista nazionale verticalmente integrato   Sopravvivono alla nazionalizzazione le imprese elettriche municipalizzate (produzione e distribuzione) e alcune imprese minori (reti marginali)
L’evoluzione del settore dal 1970 al 1990: dal modello market oriented… Impresa   Servizio Obiettivi Strumenti Criteri Ente Pubblico Di pubblica utilità in condizione di monopolio          Estensione delle reti sul territorio nazionale          Sviluppo civile e industriale          Tutela di particolari categorie di utenti          Controllo dell’inflazione dopo il 1° shock petrolifero Tariffe Rimborso a piè di lista dei costi e di altri oneri (mantenimento dell’occupazione, sviluppo industriale, sostegno delle aree più svantaggiate, etc)
…  Al modello profit oriented           Impresa   Servizio Obiettivi Strumenti Criteri          Privatizzata con partecipazione dello Stato (1990)             Società per azioni  (2000) Di pubblica utilità in condizione di monopolio e o di mercato          Equilibrio economico e finanziario delle imprese (quotazione in borsa)    Tutela degli utenti attraverso la trasparenza delle condizioni, i prezzi contenuti e la qualità del servizio Regolazione dei prezzi e delle condizioni di accesso per le attività svolte in monopolio naturale     ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Impresa   Servizio Obiettivi Strumenti Criteri          Privatizzata con partecipazione dello Stato (1990)             Società per azioni  (2000) Di pubblica utilità in condizione di monopolio e o di mercato          Equilibrio economico e finanziario delle imprese (quotazione in borsa)    Tutela degli utenti attraverso la trasparenza delle condizioni, i prezzi contenuti e la qualità del servizio Regolazione dei prezzi e delle condizioni di accesso per le attività svolte in monopolio naturale     ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Impresa   Servizio Obiettivi Strumenti Criteri          Privatizzata con partecipazione dello Stato (1990)             Società per azioni  (2000) Di pubblica utilità in condizione di monopolio e o di mercato          Equilibrio economico e finanziario delle imprese (quotazione in borsa)    Tutela degli utenti attraverso la trasparenza delle condizioni, i prezzi contenuti e la qualità del servizio Regolazione dei prezzi e delle condizioni di accesso per le attività svolte in monopolio naturale     ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Impresa   Servizio Obiettivi Strumenti Criteri          Privatizzata con partecipazione dello Stato (1990)             Società per azioni  (2000) Di pubblica utilità in condizione di monopolio e o di mercato          Equilibrio economico e finanziario delle imprese (quotazione in borsa)    Tutela degli utenti attraverso la trasparenza delle condizioni, i prezzi contenuti e la qualità del servizio Regolazione dei prezzi e delle condizioni di accesso per le attività svolte in monopolio naturale     ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Impresa   Servizio Obiettivi Strumenti Criteri Privatizzata con partecipazione dello Stato (1990)    Società per azioni  (2000) Di pubblica utilità in condizione di monopolio e o di mercato Equilibrio economico e finanziario delle imprese (quotazione in borsa)    Tutela degli utenti attraverso la trasparenza delle condizioni, i prezzi contenuti e la qualità del servizio Regolazione dei prezzi e delle condizioni di accesso per le attività svolte in monopolio naturale     Efficienza nell’uso  delle risorse e aderenza ai costi)   Promozione della concorrenza      
La nuova logica della regolazione tariffaria  da regime “amministrato”…   …  a sistema “regolato”  ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Tariffe obbligatorie   per la trasmissione, la misura e la vendita
La regolazione tariffaria: i criteri base ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],COSTI “RICONOSCIUTI ” La regolazione tariffaria  Identificazione dei costi del servizio =
Il costo riconosciuto COSTI OPERATIVI REMUNERAZIONE DEL K INVESTITO AMMORTAMENTI
Quante tariffe? La tariffa è unica a livello nazionale Che cosa paga il cliente finale?
CONFLITTO D’INTERESSE tra GOVERNANTI e GOVERNATI
CONFLITTO D’INTERESSE tra GOVERNANTI e GOVERNATI ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
continua… ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
MODELLO INTERPRETATIVO dei GIURISTI-AMMINISTRATIVI ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
MODELLO INTERPRETATIVO degli ECONOMISTI: Ar e CONFLITTI D’INTERESSE ,[object Object],[object Object],[object Object]
continua… ,[object Object],[object Object],[object Object]
ESPERIENZA ITALIANA ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
continua… ,[object Object],[object Object]
[object Object],Conclusioni
CRITERI per L’ANALISI e la VALUTAZIONE delle AUTORITA’ di REGOLAMENTAZIONE
[object Object],Le autorità di regolamentazione rappresentano un importante elemento di discontinuità nel quadro istituzionale italiano dove, fino al 1990 , non esisteva nemmeno l’autorità antitrust. Il processo decisionale tipico delle Ar, ispirato ai principi di trasparenza, equità e efficienza economica, cerca di superare le pressioni corporative che avevano caratterizzato le decisioni pubbliche in diversi settori chiave dell’economia. Le critiche all’operato dell’Ar possono creare confusione se basate su criteri di valutazione ispirati da interessi di parte, e delegittimano l’istituzione prestandosi ad essere utilizzati per mettere in dubbio l’opportunità stessa di regolamentare un settore. Difficoltà da parte del potere politico ma anche da parte delle imprese ad accettare i nuovi garanti delle regole e della concorrenza. L’AUTORITA’ di REGOLAMENTAZIONE Le Ar sono state introdotte per garantire un approccio specialistico al governo di settori caratterizzati da complessità tecniche rilevanti; sono chiamate ad assicurare stabilità al settore garantendo politiche trasparenti e coerenti nel tempo per favorire gli investimenti; devono perseguire l'efficienza economica in mercati dove la concorrenza è limitata o in fase di sviluppo; e, non raramente, sono state utilizzate per svolgere attività di riforma potenzialmente impopolari.
APPROCCI alla VALUTAZIONE delle Ar ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],L’analisi costi/benefici appare inadatta quale indicatore della performance delle Ar. Nasce la necessità di un approccio valutativo più flessibile in grado mettere a fuoco le molte sfaccettature della regolamentazione economica realizzata tramite Ar.
Continua… ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Il principale potrà ottenere benefici della delega solo garantendo all’agente un adeguato livello di discrezionalità. Il principale dovrà delegare l’ammontare di potere che consente all’agente di raggiungere gli obiettivi desiderati minimizzando le perdite di agenzia. Emerge l’importanza del contesto istituzionale in cui l’agente è chiamato a operare.
[object Object],[object Object],LEVY E SPILLER Il  design regolamentare  è l’insieme delle norme formali e informali che regolano l’articolarsi dell’attività di regolamentazione.Levy & Spiller organizzano lo studio del  design  regolamentare in ragione dei due aspetti in cui si articola  regulatory governance  e  regulatory incentives . Per rendere praticabile l'analisi e confrontabili i risultati nel processo di valutazione delle Ar  Baldwin e Cave  hanno individuato dei benchmarks da porre al centro della riflessione su ciò che è buona regolamentazione: Il rispetto del mandato legislativo Accountability Le procedure decisionali Competenza Efficienza istituzioni legislative ed esecutive Le istituzioni giudiziarie Abitudini e norme informali capacità amministrativa Contesa fra interessi e ideologie
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Regulatory governance
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Regulatory incentives Un approccio incapace di considerare parallelamente gli aspetti di  governance  e gli incentivi appare destinato a giungere a conclusioni parziali e, potenzialmente, erronee.
Metodo Integrato ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],La governance e gli incentivi comprendono più aspetti sottratti alle scelte del regolatore; è a tale livello di analisi che i benchmarks possono fornire gli strumenti utili per passare dalla valutazione del sistema di regolamentazione in generale a quella della performance dell’Ar.
Problematiche istituzionali ,[object Object],l' assetto ed il posizionamento istituzionale : l'incertezza in termini di posizionamento costituzionale del regolatore tlc in cui si trova ad operare l'Agcom ne ha certamente limitato l'autorevolezza e condizionato la performance. criteri di nomina : I meccanismi di nomina possono incidere sulla credibilità e sull'efficacia del regolatore.  Meccanismi di nomina che favoriscono la spartizione dei componenti tra maggioranza ed opposizione, rendono inevitabile la politicizzazione e la conflittualità interna dell'Autorità, influenzandone inevitabilmente l'azione.  sistema di revisione giurisdizionale  del suo operato: i meccanismi istituzionali non disincentivano l'utilizzo dell'istituto del ricorso quale strumento per frenare il processo di liberalizzazione e sviluppo della concorrenza.  Una mole di contenzioso marcata finisce per avere un effetto di sviamento e ritardo sull'azione dell'Autorità, compromettendo la tempestività di intervento.
Regulatory Governance AGCOM ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],MANDATO LEGISLATIVO L’AGCOM ha avviato un’attività in linea con il mandato attribuitole dalla legge di garantire e promuovere la concorrenza. ACCOUNTABILITY I rapporti con il Parlamento sono stati molto frequenti, basti pensare che nel periodo di nove mesi trascorsi fra il settembre e1999 e la fine di maggio 2000 si sono avute ben 9 audizioni dell’AGCOM presso sette diverse commissioni parlamentari.  L’autorità deve tenere conto anche del potere giudiziario che esercita un controllo su tutti gli atti da esso adottati. Lo sdoppiarsi della figura del  principale , ha reso incerto il quadro regolamentare indebolendo il regolatore nel suo ruolo di arbitro indipendente ed il parlamento nella sua posizione di  principale  e controllore.
Regulatory Incentives AGCOM L’autorità ha fatto dell' efficienza  economica l'obiettivo principale della propria azione incentivante.  Obiettivo Commissione europea: garantire ai nuovi entranti il diritto di interconnessione delle proprie infrastrutture alla rete pubblica esistente a condizioni eque e non discriminatorie,  Delibera dell’Autorità n.1/Cir/98: Obbligo per gli operatori di pubblicare l’offerta di interconnessione di riferimento relativa ad ogni anno. Incremento del numero di contratti di interconnessione fra Telecom e i nuovi entranti. Principio della parità di trattamento interno-esterno per evitare possibili effetti di price squeeze tra prezzi finali e tariffe di interconnessione. Maggior orientamento al costo delle tariffe di interconnessione attraverso l’introduzione del criterio della distanza chilometrica. Meccanismo del network-cap: l’indicazione preventiva di un valore minimo di riduzione percentuale dei costi di interconnessione rispetto a quelli applicati l’anno precedente.  Il  network cap  consente ai nuovi entranti di conoscere l'evoluzione futura dei prezzi di interconnessione, facilitando il loro lavoro di pianificazione e le scelte strategiche.
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],La legge n.249 del 1997 – LEGGE MACCANICO Comma 1  Istituzione dell’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo Comma 3  Sono organi dell'Autorità il presidente, la  commissione per le infrastrutture e le reti , la  commissione per i servizi e i prodotti  e il  consiglio . Ciascuna commissione è organo collegiale costituito dal presidente dell'Autorità e da quattro commissari. Il consiglio è costituito dal presidente e da tutti i commissari.  ARTICOLO 1
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],La legge n.249 del 1997 - Articolo 2  Divieto di Posizioni Dominanti Comma 1 .  E’ vietato qualsiasi atto o comportamento avente per oggetto o per effetto la costituzione o il mantenimento di una posizione dominante da parte di uno stesso soggetto anche attraverso soggetti controllati e collegati. Comma 6.  Ad uno stesso soggetto o a soggetti controllati non possono essere rilasciate concessioni né autorizzazioni che consentano di irradiare più del 20% delle reti televisive o radiofoniche analogiche e dei programmi televisivi o radiofonici numerici, in ambito nazionale sulla base del piano delle frequenze.
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[object Object],La legge n.249 del 1997 – Articolo 3 Norme sull’emittenza radiotelevisiva comma2 . L'Autorità approva il piano nazionale di assegnazione delle frequenze entro il 31 gennaio 1998. Sulla base del piano nazionale sono rilasciate, entro il 30 aprile 1998, le nuove concessioni radiotelevisive private. Tali concessioni, che hanno una durata di sei anni, possono essere rilasciate a s.p.a., s.a.p.a., s.r.l. e cooperative. Le società devono essere di nazionalità italiana ovvero di uno Stato appartenente all'Unione europea. comma 5.  Le concessioni alle emittenti radiotelevisive in ambito nazionale devono consentire l’irradiazione dei programmi in un’area geografica che comprenda l’80% del territorio e tutti i luoghi di provincia. comma 7.  L'Autorità indica il termine entro il quale i programmi irradiati dalle emittenti di cui al comma 6 devono essere trasmessi esclusivamente via satellite o via cavo.
[object Object],La legge n.249 del 1997Articolo 4  Reti e servizi di telecomunicazioni comma 1.  L'installazione non in esclusiva delle reti di tlc via cavo o che utilizzano frequenze terrestri è subordinata al rilascio di licenza da parte dell'Autorità. L'esercizio delle reti e la fornitura di servizi di tlc sono subordinati al rilascio di licenze e autorizzazioni da parte dell'Autorità. comma 3.  L'installazione delle reti di tlc che transitano su beni pubblici è subordinata al rilascio di concessione per l'uso del suolo pubblico da parte dei comuni e in modo non discriminatorio tra i diversi soggetti richiedenti.  comma 8.  Sulle reti di tlc possono essere offerti tutti i servizi di tlc. Fino al 1º gennaio 1998 la concessionaria del servizio pubblico di tlc conserva l'esclusività per l'offerta di telefonia vocale, fatta salva la possibilità di sperimentazione da parte dei soggetti che ne abbiano fatto richiesta all'Autorità, ottenendone autorizzazione.
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],La legge n.249 del 1997 – Articolo 5  Interconnessione, accesso e servizio universale comma 1.  I soggetti destinatari di licenze o autorizzazione per la installazione delle reti ovvero per la fornitura di servizi di tlc, regolano i rapporti di interconnessione e di accesso sulla base di negoziazione nel rispetto delle regole emanate dall'Autorità e dei seguenti princípi:  a) promozione di un mercato competitivo delle reti e dei servizi;  b) garanzia dell'interconnessione tra le reti e i servizi sui mercati locali, nazionali e dell'Unione europea;  c) garanzia di comunicazione tra i terminali degli utenti, di non discriminazione e di proporzionalità di obblighi e di diritti tra gli operatori ed i fornitori.
Post Legge 249/97 ,[object Object],[object Object],Nel novembre dello stesso anno è la Corte costituzionale a sollecitare un tempestivo intervento. Con la sentenza n. 466, pone fine al regime transitorio imposto dalla Legge Maccanico, stabilendo che, entro il 31 dicembre 2003, Rete 4 dovrà passare sul satellite e Rai 3 dovrà perdere la pubblicità divenendo un canale di puro servizio. Prosegue in Parlamento l’iter di esame del disegno di legge Gasparri che viene approvato il 2 dicembre 2003. La nuova legge viene trasmessa al Capo dello Stato che con un messaggio del 15 dicembre rinvia il testo alle Camere per una nuova approvazione. i dubbi riguardano le dimensioni del Sic, gli affollamenti pubblicitari, il passaggio al digitale terrestre
Legge Gasparri ,[object Object],Legge Gasparri è stata approvata il 29 aprile 2004, 24 ore prima della scadenza del termine fissato nel decreto “Salva Rete 4”.  Il nuovo parametro di riferimento è il sistema integrato delle comunicazioni in cui confluiscono tutte le risorse economiche del settore: stampa, editoria, radio, TV, cinema, pubblicità esterna, iniziative di comunicazione di servizi e prodotti, sponsorizzazioni. Nessun soggetto può conseguire ricavi superiori al 20% dei ricavi generali del Sic. Ogni soggetto non può essere titolare di autorizzazioni che consentano di diffondere più del 20% del totale dei programmi televisivi irradiabili su frequenze terrestri nazionali. la Legge Gasparri disciplina il passaggio al digitale terrestre: dal 1° gennaio 2004 deve essere raggiunto almeno il 50% della popolazione; la soglia si alza al 70% entro il 1° gennaio 2005. Le imprese, i cui ricavi nel settore delle tlc sono superiori al 40% dei ricavi complessivi di quel settore, non possono conseguire nel SIC ricavi superiori al 10% del sistema medesimo.
Principi fondamentali  t.u. radiotelevisione ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Pluralismo e tutela della concorrenza ,[object Object],[object Object],[object Object],Auditel è costituita da tre componenti: RAI, emittenza privata (Networks nazionali e TV locali); aziende che investono in pubblicità.  Serve alle agenzie e alle centrali media per conoscere la resa dell'investimento pubblicitario, e alle reti televisive per valutare i programmi. Misura gli ascolti TV delle emittenti nazionali e locali TESTO UNICO AUDITEL
Decreto Gentiloni ,[object Object],"Si stabilisce posizioni dominanti per i soggetti che superano la soglia del 45% delle risorse“ Scompare il "sistema di comunicazione integrato" che diluiva i limiti di accaparramento della raccolta pubblicitaria considerandoli in relazione ad un unico bacino nel quale confluivano anche satellitare e digitale terrestre.  “Riduzione dell'affollamento orario della pubblicità dal 18 al 16%. Il ddl prevede il trasferimento di una rete analogica sul digitale entro il 2009 per Rai e Mediaset. Per le frequenze liberate dalla migrazione di una rete RAI e Mediaset sul digitale terrestre verrà stabilito un dovere di vendita da parte di chi le possiede, in base a criteri fissati dall'AGCOM”. "Le frequenze usate di fatto, saranno restituite allo Stato e verranno messe a gara.”

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Regolamentazione

  • 1.
  • 2.
  • 3. Dallo Stato gestore allo stato regolatore La Spina A. e G. Majone
  • 4.
  • 5.
  • 6. Negli USA nei primi anni ’70 il fallimento dell’ Air Transport Licensing Board (strutturato come un tribunale che rispondeva alle proposte tra di loro contraddittorie degli interessi privati) condusse alla creazione della “Civil Aviation Authority”. In Europa invece la nazionalizzazione delle imprese confuse i ruoli del manager e del regolatore,interrompendo cosi il processo di apprendimento. Differenti conseguenze:
  • 7.
  • 8. Le politiche regolative sono finalizzate alla correzione di vari tipi di fallimenti di mercato: 1) Mancanza di concorrenza; 2) Beni pubblici; 3) Esternalità; 4) Mercati incompleti; 5) Difetti informativi; 6) Disoccupazione,inflazione e beni squilibri di crescita. Oltre che Redistribuzione e beni meritori le quali sono spesso obbiettivi della regolazione pur non essendo fallimenti di mercato.
  • 9.
  • 10.
  • 11. • Nello stato regolatore il conflitto politico si sposta dalle politiche di bilancio alle attività di controllo e riesame della regolazione. Effetti: • In un sistema di governo indiretto,l’intervento pubblico viene sempre più ad identificarsi con la regolazione di soggetti terzi che forniscono beni e servizi invece che la gestione in proprio delle organizzazioni. • Il bilancio pubblico si presenta come un vincolo non molto rigido sulla regolazione perché i veri costi di quest’ultima sono sopportati dai suoi destinatari. (ciò rispetta la priorità di risanare le finanze statali)
  • 12. Indiretta Diretta Responsabilità verso l’elettorato Pluralista Neo-corporativa Cultura di policy Problem-solving,orientato alle regole Discrezionale,burocratico Policy style Movimenti single-issue, regolatori,esperti,giudici, associazionismo. Partiti,gruppi di interesse,grande impresa,sindacato. Attori politici chiave Commissioni parlamentari,A.R.,tribunali Parlamento,direzioni ministeriali imprese pubbliche servizi sociali pubblici Istituzioni tipiche Riesame giudiziario e controllo del rule making Allocazioni finanziarie Principale arena di conflitto politico Rule-making Tassazione(o debito pubblico) e spesa Strumenti Correzione dei fallimenti di mercato Redistribuzione,stabilizzazione macroeconomica Funzioni prevalenti Stato Regolatore Stato Gestore
  • 13. Regulation e De-regulation De-Regulation : Sia l’abolizione di una A.R.sia più in generale la diminuzione e la semplificazione di norme.Può anche essere intesa come un processo di riprogettazione delle soluzioni regolative in maniera appropriata rispetto al contesto destinatario. Le critiche spesso si appuntano su una stato iper-regolatore,non uno stato regolatore. Regulation : Controllo prolungato e focalizzato,esercitato da una agency pubblica su attività cui una comunità attribuisce una rilevanza sociale. Liberalizzare: In USA=liberarsi di authorities In Italia=creazione di authorities
  • 14. La regolazione sociale Social regulation : • Correggere difetti di informazione,effetti collaterali ed esternalità in campi quali salute,ambiente,sicurezza sul lavoro,interessi dei consumatori. • Fornire beni pubblici Il movimento della deregulation nasce anzitutto per l’insoddisfazione verso la economic regulation. Regolazione Economica Sociale
  • 15. Per i beni pubblici i costi non aumentano in maniera proporzionale al numero di persone che ne usufruiscono,al contrario di quanto avviene per un offerta universalistica di beni meritori (scuola,pensioni,sanità). I costi derivanti dai vari programmi di regolazione sociale in materia ambientale coprono il 6-8% del PIL.
  • 16. ISTITUZIONI, TECNICHE e RISULTATI della REGOLAMENTAZIONE
  • 17.
  • 18.
  • 19.
  • 20.
  • 21.
  • 22.
  • 23.
  • 24.
  • 25.
  • 26.
  • 27.
  • 28.
  • 29.
  • 30.
  • 31.
  • 32.
  • 33.
  • 34.
  • 36.
  • 37.
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  • 39.
  • 40.
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  • 43.
  • 44.
  • 46.
  • 47.
  • 48.
  • 49.
  • 50.
  • 51.
  • 52. TRASFORMAZIONI di AGENZIE EUROPEE in ORGANI REGOLATIVI Limita la crescita dimensionale della commissione nonostante l’allargamento dei paesi partecipanti all’EU. La commissione mantiene le responsabilità politiche richieste dai trattati, ma alle AR europee vengono affidati compiti tecnici. CASI di SUCCESSO della REGOLAZIONE EUROPEA : AEVM( agenzia europea per la valutazione dei prodotti medicinali). Concepita come un network composta dalle AR nazionali, il Parlamento europeo, gli Stati Membri e la Commissione
  • 53.
  • 54.
  • 55. UN CONFRONTO CHE VIENE DA LONTANO
  • 56.
  • 57.
  • 58.
  • 59.
  • 60.
  • 61.
  • 62.
  • 64. Legge 481/95 Sono istituite le Autorità di regolazione di servizi di pubblica utilità, competenti, rispettivamente, per energia elettrica e gas e per le telecomunicazioni. Cambia il mercato: obiettivi a livello europeo
  • 65.
  • 66.
  • 67.
  • 68. Il settore elettrico Produzione Trasmissione Dispacciamento Distribuzione Misura Vendita
  • 69. La filiera elettrica Produzione elettricità Importazione elettrica Borsa Dispacciamento Trasmissione Distribuzione Misura Cliente vincolato Cliente libero Approvvigionamento Infrastruttura Vendita Autorità
  • 70. Integrazione verticale e monopolio Nel 1964 viene nazionalizzato il settore elettrico e viene creata l’Enel, monopolista nazionale verticalmente integrato Sopravvivono alla nazionalizzazione le imprese elettriche municipalizzate (produzione e distribuzione) e alcune imprese minori (reti marginali)
  • 71. L’evoluzione del settore dal 1970 al 1990: dal modello market oriented… Impresa   Servizio Obiettivi Strumenti Criteri Ente Pubblico Di pubblica utilità in condizione di monopolio         Estensione delle reti sul territorio nazionale         Sviluppo civile e industriale         Tutela di particolari categorie di utenti         Controllo dell’inflazione dopo il 1° shock petrolifero Tariffe Rimborso a piè di lista dei costi e di altri oneri (mantenimento dell’occupazione, sviluppo industriale, sostegno delle aree più svantaggiate, etc)
  • 72.
  • 73.
  • 74.
  • 75.
  • 76. Il costo riconosciuto COSTI OPERATIVI REMUNERAZIONE DEL K INVESTITO AMMORTAMENTI
  • 77. Quante tariffe? La tariffa è unica a livello nazionale Che cosa paga il cliente finale?
  • 78. CONFLITTO D’INTERESSE tra GOVERNANTI e GOVERNATI
  • 79.
  • 80.
  • 81.
  • 82.
  • 83.
  • 84.
  • 85.
  • 86.
  • 87. CRITERI per L’ANALISI e la VALUTAZIONE delle AUTORITA’ di REGOLAMENTAZIONE
  • 88.
  • 89.
  • 90.
  • 91.
  • 92.
  • 93.
  • 94.
  • 95.
  • 96.
  • 97. Regulatory Incentives AGCOM L’autorità ha fatto dell' efficienza economica l'obiettivo principale della propria azione incentivante. Obiettivo Commissione europea: garantire ai nuovi entranti il diritto di interconnessione delle proprie infrastrutture alla rete pubblica esistente a condizioni eque e non discriminatorie, Delibera dell’Autorità n.1/Cir/98: Obbligo per gli operatori di pubblicare l’offerta di interconnessione di riferimento relativa ad ogni anno. Incremento del numero di contratti di interconnessione fra Telecom e i nuovi entranti. Principio della parità di trattamento interno-esterno per evitare possibili effetti di price squeeze tra prezzi finali e tariffe di interconnessione. Maggior orientamento al costo delle tariffe di interconnessione attraverso l’introduzione del criterio della distanza chilometrica. Meccanismo del network-cap: l’indicazione preventiva di un valore minimo di riduzione percentuale dei costi di interconnessione rispetto a quelli applicati l’anno precedente. Il network cap consente ai nuovi entranti di conoscere l'evoluzione futura dei prezzi di interconnessione, facilitando il loro lavoro di pianificazione e le scelte strategiche.
  • 98.
  • 99.
  • 100.
  • 101.
  • 102.
  • 103.
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