Il nostro percorso all'indietro
1981 - Muore a Milano
1975 - PREMIO NOBEL (discorso intitolato “E' ancora possibile la
poesia?”)
1971 - SATURA (ultimo corso della poesia montaliana)
1957 - La bufera e altro (secondo corso della poesia montaliana)
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RIPARTIAMO DALL'INIZIO (Vita, opere)...
Primo quesito
Per quale ragione, secondo voi,
Quasimodo e Montale
pur avendo compiuto studi
scientifici
riuscirono a vincere il Premio
Nobel per la letteratura?
Motivazione dell'Accademia
Per la sua caratteristica
forma poetica che, con grande sensibilità,
ha interpretato i valori umani
nella prospettiva di una vita senza alcuna illusione.
Sono qui perché ho scritto poesie: sei volumi, oltre
innumerevoli traduzioni e saggi critici. Hanno detto che è
una produzione scarsa, forse supponendo che il poeta sia
un produttore di mercanzie; le macchine debbono essere
impiegate al massimo. Per fortuna la poesia non è
una mercé.
Evidentemente le arti, tutte le arti visuali, stanno democraticizzandosi nel
senso peggiore della parola. L’arte è produzione di oggetti di consumo, da
usarsi e da buttarsi via in attesa di un nuovo mondo nel quale l’uomo sia
riuscito a liberarsi di tutto, anche della propria coscienza.
La vera poesia è simile a certi quadri di cui si ignora il proprietario e che
solo qualche iniziato conosce. Comunque la poesia non vive solo nei libri
o nelle antologie scolastiche. Il poeta ignora e spesso ignorerà sempre il
suo vero destinatario. Faccio un piccolo esempio personale. Negli archivi
dei giornali italiani si trovano necrologi di uomini tuttora viventi e
operanti. Si chiamano coccodrilli. Pochi anni fa al Corriere della Sera io
scopersi il mio coccodrillo firmato da Taulero Zulberti, critico, traduttore
e poliglotta. Egli affermava che il grande poeta Majakovskij avendo letto
una o più mie poesie tradotte in lingua russa avrebbe detto: « Ecco un
poeta che mi piace. Vorrei poterlo leggere in italiano ». L’episodio non è
inverosimile. I miei primi versi cominciarono a circolare nel 1925 e
Majakovskij (che viaggiò anche in America e altrove) morì suicida nel
1930.
Majakovskij era un poeta al pantografo, al megafono. Se ha pronunziate
tali parole posso dire che quelle mie poesie avevano trovato, per vie
distorte e imprevedibili, il loro destinano.
Inutile dunque chiedersi quale sarà il
destino delle arti.
E’ come chiedersi se l’uomo di domani, di un domani
magari lontanissimo, potrà risolvere le tragiche
contraddizioni in cui si dibatte fin dal primo giorno della
Creazione (e se di un tale giorno, che può essere un’epoca
sterminata, possa ancora parlarsi).
• Quale differenza c'è per Montale tra “opera” e “libro”?
• “Il poeta è colui che coglie la palla al balzo”, cosa intende con questa
espressione?
• La poesia e la prosa sono diverse o si stanno identificando?
• Per lui esiste una frattura tra poesia e pubblico?
• C'è un pubblico della poesia?
• Tre autori che meritano di essere ricordati
• Ultime generazioni
Ossi di seppia
• MALE DI VIVERE
• Essenzialità
• Paesaggio ligure
• Disarmonia
• Suoni aspri e
duri
• Giovinezza
difficile
Le occasioni
• MALE DI VIVERE
• Rievocazione
• Simboli e
significati
• CLIZIA, ruolo
salvifico
La bufera
• Guerra
• Vita personale
• CLIZIA (donna
angelo)
• VOLPE (femme
fatale)
• Pessimismo
• Contrasto con il
proprio tempo
I LIMONI
Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
lo, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantano i ragazzi
qualche sparuta anguilla:
le viuzze che seguono i ciglioni,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.
Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spengono inghiottite dall'azzurro:
più chiaro si ascolta il susurro
dei rami amici nell'aria che quasi non si muove,
e i sensi di quest'odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta.
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed è l'odore dei limoni.
I POETI
LAUREATI
IO
SINESTESIA
LATINISMO (allontanate)
Vedi, in questi silenzi in cui le cose
s'abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l'anello che non tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verità.
Lo sguardo fruga d'intorno,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno piú languisce.
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinità.
METAFORE
che ha il languore
di un circo
prima o dopo lo spettacolo
Ma l'illusione manca e ci riporta il tempo
nelle città rumorose dove l'azzurro si mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi; s'affolta
il tedio dell'inverno sulle case,
la luce si fa avara - amara l'anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo del cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d'oro della solarità.
CHIASMO
PARONOMASIA
Verso libero
Endecasillabi
Ottonari
Versi ipermetri
STROFE
1 e 3
2 e 4
PER CASA
Pag. 694 da 1 a 8
LINGUAGGIO E METRICA
LINGUA NUOVA, ASPRA,
ESSENZIALE
TERMINI PRECISI E TERMINI
LETTERARI -accordi di suoni
LINGUA AULICA, NEOLOGISMI,
TRADIZIONE, RETORICA
Mario Martelli