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Documento di approfondimento della soluzione:
JUSABILI.ORG
INDICE
1. Descrizione dei bisogni che si intende soddisfare
2. Descrizione della soluzione
3. Descrizione del team e delle proprie risorse e competenze
4. Descrizione dei destinatari della misura
5. Descrizione della tecnologia adottata
6. Indicazione dei valori economici in gioco (costi, risparmi ipotizzati,
investimenti necessari)
7. Tempi di progetto
1. Descrizione dei bisogni che si intende soddisfare
Nel clima di incertezza generalizzata, la fetta di popolazione con disabilità e le
relative famiglie si trovano in una paradossale situazione per la quale, se,
normativamente e formalmente sono previsti diritti finalizzati alla piena inclusione
sociale e assistenziale, nella sostanza è facile che siano negati per carenza di fondi
stanziati in bilancio. Nonostante una sentenza della Corte Costituzionale abbia
espressamente sancito che “è la garanzia dei diritti incomprimibili ad incidere sul
bilancio e non l’equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione”, ancora
molte pubbliche amministrazioni ignorano tale principio e negano diritti. Sotto gamba
è passata, ignorata dai più, anche la legge 18/2009, che ha ratificato la Convenzione
ONU sui diritti umani delle persone con disabilità e che ha assurto i generici
bisogni/diritti di essi a diritti umani, con implicito rafforzamento giuridico nella
rivendicazione. Oggi, tutti i cittadini, anche quelli con disabilità, devono poter
partecipare alla vita sociale in pari opportunità, altrimenti l’impedimento al
raggiungimento di essa è considerato discriminazione. Tutto ciò premesso,
purtroppo ancora accade che tra PPAA e cittadini i diritti che conducono
all’inclusione si debbano rivendicare, anche giurisdizionalmente. Inoltre, accade che,
se pur un individuo si senta discriminato, la cultura della rassegnazione o del subire
passivamente la protervia del funzionario preposto, inibisca dal procedere ad adire le
vie legali, anche per un timore di incertezza del futuro giudicato o anche per difficoltà
di ordine finanziario, che una procedura giudiziale inevitabilmente comporta. In
particolar modo nelle aree del Mezzogiorno più depresse, come la provincia di
Caserta, maggiore è l’incapacità dei diretti interessati a reagire ad uno stato di
sudditanza, poiché non esistono riferimenti territoriali che garantiscano la certezza di
una informazione orientativa indipendente e senza doppi fini. Sul fronte parallelo,
che valuti le competenze ma soprattutto la consapevolezza dei propri diritti da parte
degli stakeholder (disabili/anziani e rispettive famiglie, operatori sociali, dipendenti
della PA), è risaputo che mediamente esse sono basse, con una limitata autonoma
capacità di comprendere e valutare la propria posizione giuridica o ruolo nei
confronti dei diritti normati da una miriade di fonti di diversi Enti.
2. Descrizione della soluzione
Per quanto espresso nel paragrafo precedente, per tamponare un disagio diffuso,
per fornire gli strumenti al proprio riscatto, nasce jusabili.org. Prima di intentare
azione legale verso una presunta discriminazione subita, le famiglie devono però
conoscere gli orientamenti rispetto ai diritti rivendicati e qui, a chiarire quello che
potrebbe essere un “buco nero”, interviene Jusabili, che vuole assurgersi a portale
della conoscenza di quanto avviene in Italia rispetto alla rivendicazione
giurisdizionale dei propri diritti di cittadino con disabilità. La consultazione della
banca dati, gratuita, finora costituita in esso da ricerche libere in rete, permette di
evitare, in fase meramente conoscitiva, quei costi legati alla consulenza legale.
Infatti, con un linguaggio semplificato e scevro dal formalismo giuridico, informa in
maniera intuitiva, friendly (come oggi si definisce una procedura semplificata con un
neologismo), gli stessi utenti, in agevole autonomia, possono conoscere come le
Magistrature, nei diversi territori, interpretano quelle che il movimento
associazionistico definisce diritto all’autodeterminazione, in piena pari opportunità e
senza discriminazione. I disabili e le famiglie vengono messi in condizione di
conoscere, in maniera chiara, cosa succede su quell’argomento, sapranno, cioè,
preventivamente, se il diritto rivendicato è un diritto soggettivo perfetto e quindi
positivamente ottenibile, oppure se è da valutare con prudenza l’avvio procedurale.
Il portale ha una valenza positiva perché copre un vuoto informativo specifico, su
tutto il territorio italiano, ma per essere attuale deve essere continuamente
aggiornato. Il portale è stato costituito con fondi del CSV di Caserta e patrocinio del
comune di Caserta e del Ministero del Lavoro e delle PPSS, divulgato anche dalla
sezione “diritto” della Treccani online (che ci garantisce un imprimatur di serietà,
scientificità e autonomia dell’informazione), ma vorremmo raggiungere accordi di
collaborazione con i vertici della Magistratura e con MinGiustizia per creare specifico
protocollo finalizzato ad aggiornamenti in modo puntuale. A latere al portale, il
progetto prevede di costituire: a) un Osservatorio nazionale che annualmente dovrà
redigere una relazione sugli orientamenti che le Magistrature hanno espresso
nell’anno giudiziario, che evidenzierà i “nodi” più frequentemente affrontati nelle aule
giudiziarie - indice di una normativa non chiara – e dell’esito delle sentenze,
assurgendosi il compito di “ammonimento” alla PA di emendare norme incerte,
affinché con la chiarezza si possa ridurre il carico di contenzioso. giurisdizionale; b)
uno staff di legali, opportunamente formati in materia di antidiscriminazione, che,
nella prima fase possa dare pareri ed intervenire a supporto dei richiedenti senza
complessi ed onerosi formalismi e in seconda fase, agire in giudizio se richiesto e/o
necessario; c) un fondo di rotazione, da cui attingere, a supporto dei meno abbienti,
per le spese vive da anticipare in caso di avvio di giudizio, da restituire in caso di
vittoria.
In sintesi, i benefici si otterranno su due criteri di grandezza:
microsistema:
 approfondimenti personali delle conoscenze in materia di diritti/doveri
 maggiore consapevolezza ed empowerment personale/familiare
 strumento di aggiornamento professionale online per dipendenti pubblici in
tempo reale
 riduzione dei costi di consulenza legale familiare
 sportello dedicato alla consulenza personalizzata
 supporto economico giudiziale alle famiglie meno abbienti
macrosistema:
 condivisione delle informazioni su scala nazionale nei canali specializzati per
la disabilità
 efficientamento della PA
 riduzione del contenzioso inutile
 agevole reperimento centralizzato delle sentenze
 creazione di rete pubblico/privato in cui l’informazione sia resa più fluida
 big data e libero accesso ai dati
 diffusione di newsletter
 fondo di rotazione per anticipi spese vive di giudizio per i meno abbienti
 dossier annuale sugli orientamenti giudiziali per distinte discriminazioni
 sensibilizzazione degli studenti universitari attraverso corsi specialistici
3. Descrizione del team e delle proprie risorse e competenze
La coop sociale Abilty 2004, ente di gestione del progetto, in sinergia con
l’associazione di promozione sociale LPH, è dalla sua costituzione che si occupa
anche di informazione sui diritti, lavorando all’empowerment della conoscenza e
della consapevolezza, poiché tale stato di fatto comporta capacità di lobbing sulla
PA inefficiente, costringendola a programmare in modo efficiente ed efficace,
riducendo le liti e i costi generali di tale incapacità che si riversano sulla
collettività. Finora il lavoro di impianto è stato cantierizzato, strutturato e
mantenuto a livello “minimo” dal presidente dell’associazione LPH (docente di
diritto), nonché socio della coop, ma per portare i contenuti e le attività a regime
standard e completo è necessario delegare le attività ad uno staff di esperti.
Sono state individuate due figure leader, già disponibili: un’avvocata per la parte
banca dati e staff legale, una docente universitaria per l’Osservatorio e la
divulgazione. Le figure di supporto al progetto dovrebbero contemplare almeno
un operatore per la digitazione, l’upload delle sentenze, creazione e divulgazione
di una periodica newsletter; nonchè, per tendere alla riduzione dei costi, almeno
una risorsa esperta, che potrebbe provenire dall’Università (tirocinio, dottorato di
ricerca) che ricerchi, sintetizzi, semplifichi le sentenze emanate e le organizzi con
la classificazione progettata. Per lo staff legale di consulenza, si formeranno
risorse umane secondo un approccio specifico all’antidiscriminazione.
L’Osservatorio, invece, dovrà essere composto da personalità di spicco, con
esperienza consolidata nel campo giuridico. L’ultima risorsa umana da
coinvolgere è un esperto in comunicazione, che utilizzi le moderne tecniche di
divulgazione dell’informazione. Non trascurabili sono anche le risorse che
possono provenire dai giovani del SCN, in dotazione alla LPH. Nell’ambito della
rete progettuale, si coinvolgerà il più importante Centro antidiscriminazione
italiano rispetto alla disabilità, ubicato a Milano, gestito dalla LEDHA, con cui si
stringerà accordo formativo e di supporto di II livello.
4. Descrizione dei destinatari della misura
L’ambito territoriale di interesse si estende alle persone disabili, le loro famiglie, gli
operatori sociali, i funzionari della P.A. di tutte le regioni e si è materialmente
verificato che diverse sentenze, di maggior interesse generale, sono indicate,
menzionandone la fonte, su bollettini/newsletter locali. Poiché l’idea di un portale
simile non esiste in Europa, Jusabili.org si pone come primo portale europeo in
materia di discriminazione e giurisprudenza: interessante e di stimolo sarebbe l’idea
di comparare il grado e il tipo di discriminazione in altre realtà, con la creazione di un
portale simile in alcuni Stati che vorranno aderire all’iniziativa.
5. Descrizione della tecnologia adottata
La tecnologia adottata è una banca dati inserita su un portale internet in cui viene
raccolta la documentazione proveniente dalle sentenze emanate dalle magistrature
italiana. Nel sito/portale, le materie oggetto di interesse generale sono divise per
discriminazioni/diritti negati (diritto allo studio, diritto alla mobilità, diritto alle
prestazioni assistenziali, ecc…) facilmente individuabili, con menù a tendina, da cui
si può trarre, dalla banca dati caricata, una lista di sentenze sintetizzate nel titolo,
liberamente consultabili.
6. Indicazione dei valori economici in gioco (costi, risparmi
ipotizzati, investimenti necessari)
I costi di start up per adesso sostenuti ammiontano ad € 10.000,00. I costi minimi per
l’autosostentamento sono ridotti, almeno in questa fase, in considerazione del fatto
che le risorse umane potranno essere rimborsate solo delle spese vive. Anche per la
formazione, risorse economiche potrebbero essere attinte da contributi provenienti
da Enti pubblici o dal 5x1000 o da bandi di Fondazioni.
Il portale avrebbe bisogno di una riqualificazione della parte software, con l’utilizzo di
piattaforme più moderne e maggiormente flessibili nell’uso e nel caricamento dei
dati. La sede fisica deputata a svolgere le azioni/attività previste dal progetto è
dislocata nei locali dell’associazione Lega Problemi Handicappati di Caserta.
7. Tempi di progetto
Il progetto ha carattere di stabilità in quanto si prefigge l'obiettivo di essere un
riferimento costante per la risoluzione delle problematiche trattate ed ha l'obiettivo di
implementarsi ampliando i servizi offerti.

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  • 1. Documento di approfondimento della soluzione: JUSABILI.ORG INDICE 1. Descrizione dei bisogni che si intende soddisfare 2. Descrizione della soluzione 3. Descrizione del team e delle proprie risorse e competenze 4. Descrizione dei destinatari della misura 5. Descrizione della tecnologia adottata 6. Indicazione dei valori economici in gioco (costi, risparmi ipotizzati, investimenti necessari) 7. Tempi di progetto
  • 2. 1. Descrizione dei bisogni che si intende soddisfare Nel clima di incertezza generalizzata, la fetta di popolazione con disabilità e le relative famiglie si trovano in una paradossale situazione per la quale, se, normativamente e formalmente sono previsti diritti finalizzati alla piena inclusione sociale e assistenziale, nella sostanza è facile che siano negati per carenza di fondi stanziati in bilancio. Nonostante una sentenza della Corte Costituzionale abbia espressamente sancito che “è la garanzia dei diritti incomprimibili ad incidere sul bilancio e non l’equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione”, ancora molte pubbliche amministrazioni ignorano tale principio e negano diritti. Sotto gamba è passata, ignorata dai più, anche la legge 18/2009, che ha ratificato la Convenzione ONU sui diritti umani delle persone con disabilità e che ha assurto i generici bisogni/diritti di essi a diritti umani, con implicito rafforzamento giuridico nella rivendicazione. Oggi, tutti i cittadini, anche quelli con disabilità, devono poter partecipare alla vita sociale in pari opportunità, altrimenti l’impedimento al raggiungimento di essa è considerato discriminazione. Tutto ciò premesso, purtroppo ancora accade che tra PPAA e cittadini i diritti che conducono all’inclusione si debbano rivendicare, anche giurisdizionalmente. Inoltre, accade che, se pur un individuo si senta discriminato, la cultura della rassegnazione o del subire passivamente la protervia del funzionario preposto, inibisca dal procedere ad adire le vie legali, anche per un timore di incertezza del futuro giudicato o anche per difficoltà di ordine finanziario, che una procedura giudiziale inevitabilmente comporta. In particolar modo nelle aree del Mezzogiorno più depresse, come la provincia di Caserta, maggiore è l’incapacità dei diretti interessati a reagire ad uno stato di sudditanza, poiché non esistono riferimenti territoriali che garantiscano la certezza di una informazione orientativa indipendente e senza doppi fini. Sul fronte parallelo, che valuti le competenze ma soprattutto la consapevolezza dei propri diritti da parte degli stakeholder (disabili/anziani e rispettive famiglie, operatori sociali, dipendenti della PA), è risaputo che mediamente esse sono basse, con una limitata autonoma capacità di comprendere e valutare la propria posizione giuridica o ruolo nei confronti dei diritti normati da una miriade di fonti di diversi Enti. 2. Descrizione della soluzione Per quanto espresso nel paragrafo precedente, per tamponare un disagio diffuso, per fornire gli strumenti al proprio riscatto, nasce jusabili.org. Prima di intentare azione legale verso una presunta discriminazione subita, le famiglie devono però conoscere gli orientamenti rispetto ai diritti rivendicati e qui, a chiarire quello che potrebbe essere un “buco nero”, interviene Jusabili, che vuole assurgersi a portale della conoscenza di quanto avviene in Italia rispetto alla rivendicazione giurisdizionale dei propri diritti di cittadino con disabilità. La consultazione della banca dati, gratuita, finora costituita in esso da ricerche libere in rete, permette di evitare, in fase meramente conoscitiva, quei costi legati alla consulenza legale.
  • 3. Infatti, con un linguaggio semplificato e scevro dal formalismo giuridico, informa in maniera intuitiva, friendly (come oggi si definisce una procedura semplificata con un neologismo), gli stessi utenti, in agevole autonomia, possono conoscere come le Magistrature, nei diversi territori, interpretano quelle che il movimento associazionistico definisce diritto all’autodeterminazione, in piena pari opportunità e senza discriminazione. I disabili e le famiglie vengono messi in condizione di conoscere, in maniera chiara, cosa succede su quell’argomento, sapranno, cioè, preventivamente, se il diritto rivendicato è un diritto soggettivo perfetto e quindi positivamente ottenibile, oppure se è da valutare con prudenza l’avvio procedurale. Il portale ha una valenza positiva perché copre un vuoto informativo specifico, su tutto il territorio italiano, ma per essere attuale deve essere continuamente aggiornato. Il portale è stato costituito con fondi del CSV di Caserta e patrocinio del comune di Caserta e del Ministero del Lavoro e delle PPSS, divulgato anche dalla sezione “diritto” della Treccani online (che ci garantisce un imprimatur di serietà, scientificità e autonomia dell’informazione), ma vorremmo raggiungere accordi di collaborazione con i vertici della Magistratura e con MinGiustizia per creare specifico protocollo finalizzato ad aggiornamenti in modo puntuale. A latere al portale, il progetto prevede di costituire: a) un Osservatorio nazionale che annualmente dovrà redigere una relazione sugli orientamenti che le Magistrature hanno espresso nell’anno giudiziario, che evidenzierà i “nodi” più frequentemente affrontati nelle aule giudiziarie - indice di una normativa non chiara – e dell’esito delle sentenze, assurgendosi il compito di “ammonimento” alla PA di emendare norme incerte, affinché con la chiarezza si possa ridurre il carico di contenzioso. giurisdizionale; b) uno staff di legali, opportunamente formati in materia di antidiscriminazione, che, nella prima fase possa dare pareri ed intervenire a supporto dei richiedenti senza complessi ed onerosi formalismi e in seconda fase, agire in giudizio se richiesto e/o necessario; c) un fondo di rotazione, da cui attingere, a supporto dei meno abbienti, per le spese vive da anticipare in caso di avvio di giudizio, da restituire in caso di vittoria. In sintesi, i benefici si otterranno su due criteri di grandezza: microsistema:  approfondimenti personali delle conoscenze in materia di diritti/doveri  maggiore consapevolezza ed empowerment personale/familiare  strumento di aggiornamento professionale online per dipendenti pubblici in tempo reale  riduzione dei costi di consulenza legale familiare  sportello dedicato alla consulenza personalizzata  supporto economico giudiziale alle famiglie meno abbienti macrosistema:  condivisione delle informazioni su scala nazionale nei canali specializzati per la disabilità
  • 4.  efficientamento della PA  riduzione del contenzioso inutile  agevole reperimento centralizzato delle sentenze  creazione di rete pubblico/privato in cui l’informazione sia resa più fluida  big data e libero accesso ai dati  diffusione di newsletter  fondo di rotazione per anticipi spese vive di giudizio per i meno abbienti  dossier annuale sugli orientamenti giudiziali per distinte discriminazioni  sensibilizzazione degli studenti universitari attraverso corsi specialistici 3. Descrizione del team e delle proprie risorse e competenze La coop sociale Abilty 2004, ente di gestione del progetto, in sinergia con l’associazione di promozione sociale LPH, è dalla sua costituzione che si occupa anche di informazione sui diritti, lavorando all’empowerment della conoscenza e della consapevolezza, poiché tale stato di fatto comporta capacità di lobbing sulla PA inefficiente, costringendola a programmare in modo efficiente ed efficace, riducendo le liti e i costi generali di tale incapacità che si riversano sulla collettività. Finora il lavoro di impianto è stato cantierizzato, strutturato e mantenuto a livello “minimo” dal presidente dell’associazione LPH (docente di diritto), nonché socio della coop, ma per portare i contenuti e le attività a regime standard e completo è necessario delegare le attività ad uno staff di esperti. Sono state individuate due figure leader, già disponibili: un’avvocata per la parte banca dati e staff legale, una docente universitaria per l’Osservatorio e la divulgazione. Le figure di supporto al progetto dovrebbero contemplare almeno un operatore per la digitazione, l’upload delle sentenze, creazione e divulgazione di una periodica newsletter; nonchè, per tendere alla riduzione dei costi, almeno una risorsa esperta, che potrebbe provenire dall’Università (tirocinio, dottorato di ricerca) che ricerchi, sintetizzi, semplifichi le sentenze emanate e le organizzi con la classificazione progettata. Per lo staff legale di consulenza, si formeranno risorse umane secondo un approccio specifico all’antidiscriminazione. L’Osservatorio, invece, dovrà essere composto da personalità di spicco, con esperienza consolidata nel campo giuridico. L’ultima risorsa umana da coinvolgere è un esperto in comunicazione, che utilizzi le moderne tecniche di divulgazione dell’informazione. Non trascurabili sono anche le risorse che possono provenire dai giovani del SCN, in dotazione alla LPH. Nell’ambito della rete progettuale, si coinvolgerà il più importante Centro antidiscriminazione italiano rispetto alla disabilità, ubicato a Milano, gestito dalla LEDHA, con cui si stringerà accordo formativo e di supporto di II livello. 4. Descrizione dei destinatari della misura
  • 5. L’ambito territoriale di interesse si estende alle persone disabili, le loro famiglie, gli operatori sociali, i funzionari della P.A. di tutte le regioni e si è materialmente verificato che diverse sentenze, di maggior interesse generale, sono indicate, menzionandone la fonte, su bollettini/newsletter locali. Poiché l’idea di un portale simile non esiste in Europa, Jusabili.org si pone come primo portale europeo in materia di discriminazione e giurisprudenza: interessante e di stimolo sarebbe l’idea di comparare il grado e il tipo di discriminazione in altre realtà, con la creazione di un portale simile in alcuni Stati che vorranno aderire all’iniziativa. 5. Descrizione della tecnologia adottata La tecnologia adottata è una banca dati inserita su un portale internet in cui viene raccolta la documentazione proveniente dalle sentenze emanate dalle magistrature italiana. Nel sito/portale, le materie oggetto di interesse generale sono divise per discriminazioni/diritti negati (diritto allo studio, diritto alla mobilità, diritto alle prestazioni assistenziali, ecc…) facilmente individuabili, con menù a tendina, da cui si può trarre, dalla banca dati caricata, una lista di sentenze sintetizzate nel titolo, liberamente consultabili. 6. Indicazione dei valori economici in gioco (costi, risparmi ipotizzati, investimenti necessari) I costi di start up per adesso sostenuti ammiontano ad € 10.000,00. I costi minimi per l’autosostentamento sono ridotti, almeno in questa fase, in considerazione del fatto che le risorse umane potranno essere rimborsate solo delle spese vive. Anche per la formazione, risorse economiche potrebbero essere attinte da contributi provenienti da Enti pubblici o dal 5x1000 o da bandi di Fondazioni. Il portale avrebbe bisogno di una riqualificazione della parte software, con l’utilizzo di piattaforme più moderne e maggiormente flessibili nell’uso e nel caricamento dei dati. La sede fisica deputata a svolgere le azioni/attività previste dal progetto è dislocata nei locali dell’associazione Lega Problemi Handicappati di Caserta. 7. Tempi di progetto Il progetto ha carattere di stabilità in quanto si prefigge l'obiettivo di essere un riferimento costante per la risoluzione delle problematiche trattate ed ha l'obiettivo di implementarsi ampliando i servizi offerti.