11. Partiamo da 3 semplici verità
E’ impossibile raccogliere tutti i
requisiti all’inizio del progetto.
Qualsiasi requisito andrai a raccogliere
è sicuro che cambierà.
Ci saranno sempre più cose da fare che
soldi e tempo.
11
12. Analizziamo il modello waterfall
Vediamo i 6 punti che lo caratterizzano
1. Descrizione vaga e grossolana dei requisiti
2. Valutazione e stima di effort e risorse necessarie
3. Offerta economica
(out of the box - tutto compreso e senza possibili modifiche)
4. Analisi Funzionale
(dove capisci cosa è andato male al punto 2)
5. Analisi Architetturale
(dove i dubbi del punto 4 diventano realtà)
6. Sviluppo e Test
(dove il disastro assume proporzioni irreparabili)
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16. Stiamo scoprendo modi migliori di creare software,
sviluppandolo e aiutando gli altri a fare lo stesso.
Grazie a questa attività siamo arrivati a considerare
importanti:
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Gli individui e le interazioni più che i processi e gli strumenti
Il software funzionante più che la documentazione esaustiva
La collaborazione con il cliente più che la negoziazione dei contratti
Rispondere al cambiamento più che seguire un piano
Ovvero, fermo restando il valore delle voci a destra, consideriamo più
importanti le voci a sinistra.
17. I principi sottostanti al Manifesto Agile
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La nostra massima priorità è soddisfare il cliente
rilasciando software di valore, fin da subito e in
maniera continua.
Il software funzionante è il principale metro di
misura di progresso.
Accogliamo i cambiamenti nei requisiti, anche a
stadi avanzati dello sviluppo.
I processi agili sfruttano il cambiamento a favore del
vantaggio competitivo del cliente.
I processi agili promuovono uno sviluppo
sostenibile.
Sponsor, Sviluppatori e Utenti in grado di
mantenere indefinitamente un ritmo costante.
Consegnamo frequentemente software funzionante,
con cadenza variabile da un paio di settimane a un
paio di mesi, preferendo i periodi brevi.
La continua attenzione all'eccellenza tecnica e alla
buona progettazione esaltano l'agilità.
Committenti e sviluppatori devono lavorare insieme
quotidianamente per tutta la durata del progetto.
La semplicità - l'arte di massimizzare la quantità di
lavoro non svolto - è essenziale.
Fondiamo i progetti su individui motivati.
Diamo loro l'ambiente e il supporto di cui hanno
bisogno e confidiamo nella loro capacità di portare il
lavoro a termine.
Le architetture, i requisiti e la progettazione migliori
emergono da team che si auto-organizzano.
Una conversazione faccia a faccia è il modo più
efficiente e più efficace per comunicare con il team
ed all'interno del team.
A intervalli regolari il team riflette su come
diventare più efficace, dopodiché regola e adatta il
proprio comportamento di conseguenza.
18. Agile timeline
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Waterfall
Predittivo: Fasi, document-centric, functional handoffs, fare bene la prima volta
Spiral, RAD, RUP
Iterativo: process framework, fasi, tool driven, complessi artifact
Scrum, XP
Adattivo: Iterativo, self-organizing team, value driven, transparente
20001970 19901980
19. Facciamo un passo indietro...
ANALISI
DESIGN
SVILUPPO
TEST
RILASCIO
19
20. Come si può migliorare...
ANALISI
DESIGN
SVILUPPO
TEST
RILASCIO
20
22. Approach SCRUM
Scrum è una delle tecniche agili più utilizzate.
Sottolinea la comunicazione la collaborazione, software funzionante, e la flessibilità
necessaria per adattarsi alle realtà aziendali emergenti.
Tutti attributi che soffrono nel paradigma waterfall.
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3 Ruoli
• Product Owner
• Team Member
• Scrum Master
4 Cerimonie
• Sprint Planning
• Daily Meeting
• Sprint review
• Retrospective
3 Artifacts
• Product backlog
• Sprint backlog
• Burn down chart
23. I
N
V
E
S
T
ndipendent
E’ più semplice se sono indipendenti ed è possibile eseguirle in qualsiasi ordine
egotiable
Non è un contratto esplicito, piuttosto i dettagli devono essere co-creati durante la definizione.
aluable
Deve essere utile non solo per qualcuno ma per il cliente
stimable
L’esatta stima non è necessaria fin dall’inizio ma sufficiente per classificare e definire l’implementazione
mall
Sufficientemente piccoli da permettere una stima accurata
stable
Ogni requisito deve essere testabile per essere considerato “Fatto”
Invest in Requirement
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24. Gestire il Product Backlog
Per avere un buon product backlog è necessario essere in grado di:
• Gestire la priorità degli elementi
• Scambiare requisiti con lo stesso effort
• Cambiare l'ordine dei requisiti fissi
• Migliorare la “definizione di fatto” in ogni iterazione.
Ora si è pronti per definire e pianificare gli sprints
• Partendo con la definizione della Timebox (Fixed Time)
• Definendo le funzionalità rilasciate (Fixed Scope)
In questa fase si ha la completa visibilità del progetto e si è in grado di
stimarne i costi totali.
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25. AGILE Architecture
Dal punto di vista architetturale, durante l'iterazione 0 l'obiettivo è
identificare una direzione potenziale per la soluzione nonché eventuali
rischi tecnici che potenzialmente saranno da affrontare.
In questa fase non c’è bisogno di specifiche architetturali dettagliate.
Definire l’architettura completa all'inizio di un progetto di sviluppo è
infatti un rischio.
Bisogna poter rispondere a domande critiche circa l’ambito, costi,
tempi, e la strategia tecnica del progetto.
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27. Data Architecture
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• Classificando i data elements (data classification)
• Considerando gli accessi ai dati (data security)
• Identificando i Master Data (entity types, data elements,
associations…)
• Definendo e gestendo i metadati pertinenti ai Master Data
includendo:
• Primary Source(s)
• Come i sistemi accedono ai MD
• Lifecycles dei MD
• Owners e/o data stewards
• Adottando tools (repository and modeling) per gestire Master
Data e metadati
Come un approccio agile alla Data Architecture permette di ottenere un buon
modello di MDM?
29. Fixed Price, Fixed Scope
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Manager: Voglio ordinare qualcosa, passare ad un'altra
attività senza interruzioni e che si consegni il tutto per
tempo.
I progetti Fixed-price sono stati promossi con il pretesto di varie ottimizzazioni:
Cliente: Voglio conoscere il costo del progetto.
Fornitore: Voglio definire il costo totale della commessa.
Venditore: Voglio definire la commessa per ottenere la
commissione completa.
La principale domanda diventa quindi:
30. Incomprensioni su FPFS
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Quando viene utilizzato un metodo agile i requisiti generali di rilascio del
progetto non sono noti o stimati prima della prima iterazione.
Con i metodi agili i requisiti sono sempre soggetti al cambiamento.
Ci sono spesso due malintesi sul connubio FPFS ed i metodi agili:
Anzi, in Scrum, già dall prima iterazione, è chiara la pianificazione dei rilasci
(“product backlog”), in cui tutti i requisiti identificabili sono chiariti e stimati.
Non è vero.
Piuttosto, tutti i metodi agili offrono l'opportunità e il meccanismo per
supportare l'apprendimento ed il cambiamento, ma non lo richiedono. Scrum può
essere utilizzato con un backlog di fixed features da rilasciare.
Non è vero.
34. Five dysfunction of a team
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Assenza di fiducia
Paura del conflitto
Mancanza di impegno
Evitare la responsabilità
Disattenzione al risultato
Patrik Lencioni
35. 35
La barca che vince ha lo stesso vento delle altre…
…ma ha un equipaggio migliore!
Slide 4. Quecreek Mine Disaster
9 minatori a Queckreek nel 2002 in Pennsylvania - 77 ore intrappolati a 73 metri sottoterra
La mappa usata per scavare non era aggiornata e questo ha portato a perforare la vecchia miniera abbandonata ed allagata.
I soccorsi sono intervenuti repentinamente provando dapprima a estrarre l’acqua e poi pompando aria per i minatori.
La super trivella usata per scavare la via di fuga si è fermata dopo 42 metri, quando hanno provato ad estrarla un componente rotto è rimasto nel tunnel impedendo ulteriori scavi.
Era necessario un attrezzo speciale per rimuovere la punta rotta ed il tempo necessario a costruirlo è di norma 3 giorni.
95 operai hanno lavorato insieme ed in sole 3 ore hanno prodotto l’attrezzo.
È stato quindi possibile procedere alla perforazione e quindi salvare i minatori.
Modello di William Schneider
Personale<->Impersonale
Realtà ^-v Possibilità
Cascata perpetua - Escher
12 ulteriori principi supportano i 4 valori fondamentali sottolineando:
Sviluppo iterativo e la consegna
le persone - sia per gli individui e le squadre
collaborazione
eccellenza tecnica
Negli ultimi 20 anni le classiche metodologie di project management sono state riconosciute come inadatte a portare una percentuale sufficiente di progetti verso il completo successo.
il modello lineare: suggerisce un approccio sequenziale allo sviluppo del software al livello del sistema e procede attraverso l’analisi, la progettazione, la codifica, il collaudo e il supporto.
Spiral: framework attraverso cui si possono inquadrare tanti altri modelli. Prevede di analizzare ciclicamente (allontanandomi dal centro e aumentando i costi) tutte le fasi dello sviluppo. Questo processo e rappresentato mediante una spirale in cui ogni voluta rappresenta un completamento del sistema rispetto alla voluta precedente. Il software e sviluppato in modo ciclico (iterativo ed incrementale), producendo versioni via via piu complete del prodotto riducendo i rischi.
RAD Rapid Application Development: punta a un ciclo di sviluppo molto breve. Adattamento “ad alta velocità” del modello sequenziale lineare, nel quale l’obiettivo di uno sviluppo rapido è raggiunto grazie all’uso di componenti. Si applica se i requisiti sono chiari e precisi.
RUP Rational Unified Process: metamodello object-oriented, espresso in UML (Unified Modeling Language) . Prevede cicli di sviluppo, a loro volta scomposti in fasi
fase iniziale
elaborazione
costruzione
transizione
Chi (ruoli) - Cosa (artefatti) - Quando (workflow) - Come (attività)
Sulla base del feedback iniziale, è possibile aggiustare il tiro presto piuttosto che tardi.
Soprattutto in progetti FPFS, volete sapere quanto male le cose stanno andando il più velocemente possibile
I metodi agili migliorano questo tipo di feedback.
Concentrarsi sulle persone, non la tecnologia o le tecniche
Keep it simple
Lavorare in modo iterativo e incrementale
Rimboccarsi le maniche
Guardate l'immagine intera
Fai architettura attraente per i vostri clienti
il ruolo del'architetto non è più lo stesso, evolve naturalmente in membro del gruppo che con una visione di insieme più ampia può dare indicazioni precise al team autogestito su come indirizzare gli sviluppi e come insieme collaborare alla definizione ed evoluzione della architettura.
una collaborazione costante con team permette di, data la target architecture definita da business e management, capire nelle fasi evolutive deli progetti il punto boa e definire la distanza per poter indirizzare verso l’obiettivo.
1) Assenza di fiducia. Se i membri del team non si fidano l'un l'altro allora non possono essere completamente onesti tra loro .
2) La paura del conflitto. Senza fiducia la gente non avrà i dibattiti sani che sono necessari per arrivare ad una migliore pensiero attraverso decisioni.
3) Mancanza di impegno. Se la squadra non sono allineati dietro una decisione che poi i singoli membri che non erano d'accordo con la decisione finale alla fine sarà meno impegnati a tale decisione.
4) Evitare di responsabilità. Se non sono impegnati nel corso di azione, allora sono meno propensi a sentirsi responsabili (o tenere altre persone responsabili).
5) Disattenzione ai risultati. Di conseguenza, sono meno propensi a preoccuparsi dei risultati del gruppo (e invece concentrarsi sul raggiungimento dei propri obiettivi).
User Story
come (tipo di utente), voglio (obiettivo), così da (razionale)
3C Card-Conversation-Confirmation
Impact Mapping
Mind map che risponde a queste domanda: perchè-chi-come-cosa
Perchè lo facciamo
Chi aiuta e chi ostacola
Come aiuti o Come ostacoli
Cosa (Ambito) cosa possiamo fare per raggiungere l’obiettivo
Behavior Driven
user story: Specifiche del progetto agile - test driven: rappresenta il design
BDD armonizza i due elementi
Esempio Bonifico:
1 riferimento 2 contesti 3 specifiche
trasferisco tra 2 conti
addebito chi lo esegue
accredito chi lo riceve
trasferisco una somma superiore alla disponibilità
non effettuo il bonifico