IL GRUPPO DI LAVORO
Nicola Gencarelli (esperto di tecnologie assistive -Fondazione ASPHI Onlus)
Emanuele Antonietti (psicologo ASP Bologna)
Pof. Lorenzo Chiari- Dott. Palmerini Luca (Dip. di Ingegneria dell'Energia Elettrica e dell'Informazione
"Guglielmo Marconi" - CIRI Università di Bologna
Capellari Sabina- Chiara La Morgia ( medico neurologo Neuroscienze- IRCSS Bellaria Bologna
Elisa Ferriani (psicologa Psicologia clinica AUSL Bologna)
AUSL di Bologna)
Longhi Mercury (Fisioterapista AUSL Bologna)
Michela Galliera (OSS - ASC Insieme)
Simona Linarello-Cozza Maria Giovanna (medico geriatra Centro per i disturbi cognitivi e demenze
Poliambulatorio
Byron AUSL Bologna)
Sabrina Stinziani- Silvia Conti (psicologa Centro per i disturbi cognitivi e demenze Poliambulatorio Byron
- AUSL Bologna)
Anna Temporini (psicologa Centro per i disturbi cognitivi e demenze Poliambulatorio Byron -
PRESENTAZIONE DELLA SOLUZIONE 1/2
Sono state reclutate coppie paziente-caregiver presso due Centri per Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD)
di Bologna. I pazienti, di età compresa tra 58 e 81 (69 ± 10,2) e scolarità tra 8 e 17 (12,6±4,5)
soddisfacevano i criteri per diagnosi di Disturbo Neurocognitivo Maggiore di grado moderato-severo (CDR
≤ 3). Per ciascun partecipante sono state impostate 3 fasi, costituenti un ciclo della durata di sei mesi. Nella
prima fase sono state condotte valutazioni multidisciplinari dei bisogni del singolo paziente, a partire dalle
quali è stato successivamente sviluppato un piano di intervento individualizzato. A questa prima fase è
seguita quella di applicazione delle strategie personalizzate pianificate impiegando tecnologie sviluppate
sugli obiettivi del singolo. Infine una terza fase di ampliamento e miglioramento degli interventi forniti
nella fase precedente. I caregiver sono stati valutati preliminarmente mediante somministrazione del CBI
(42,3±9,9), ed il GHQ-12 (16,5±2,08) che valutassero il grado di burden nell’attività assistenziale e il
benessere generale. Da quanto osservato preliminarmente fino ad oggi il Progetto ha messo in luce
l’efficacia di un servizio che sperimenti soluzioni innovative e personalizzate, partendo dai bisogni del
paziente e dei caregiver, e che favorisca un apprendimento interattivo.
PRESENTAZIONE DELLA SOLUZIONE 1/2
Per chi è adatta / in che contesti o amministrazioni si può attuare
Esso si rivolge a pazienti con diagnosi di demenza e relativi caregiver con l’obiettivo specifico di intervenire
sulle abilità residue e deficitarie del paziente allo scopo di rallentarne il declino. In una visione più ampia il
Progetto intende sperimentare un nuovo ed innovativo modello sanitario di cura che, sfruttando l’uso di
nuove tecnologie e interventi personalizzati, possa migliorare la presa in carico e il percorso di cura di
pazienti anziani fragili residenti al domicilio, nonché la capacità di intercettare eventuali processi di
riacutizzazione. L’impianto metodologico del living lab,centrato sul bisogno della persona,
favorisce un atteggiamento pro attivo del contesto familiare/ caregiver e stimola le
oragnizzazioni sanitarie a modelli cura incentrati sulla persona e non sulla malattia.