Dal diritto urbanistico al diritto urbano o delle città: i patti urbani e i contratti amministrativi come strumenti di regolazione della trasformazione urbana - Chiara Prevete
L'intervento di Chiara Prevete in occasione del seminario "We-Economy - Il valore sociale genera valore economico" che si è tenuto il 21 febbraio 2019 a Cagliari.
Il seminario è organizzato all'interno di cambiaMENTI, il programma che mira a valorizzare le migliori idee d'impresa e progetti d'innovazione ad alto valore sociale, culturale e creativo.
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Dal diritto urbanistico al diritto urbano o delle città: i patti urbani e i contratti amministrativi come strumenti di regolazione della trasformazione urbana - Chiara Prevete
1. Dal diritto urbanistico al diritto urbano o delle città: La
Co-città.
Cagliari, 21 febbraio 2019
Chiara Prevete –PHD student, LabGov.city researcher/legal team
2. OSTROM IN CITTA’ (IAIONE-FOSTER, 2018):
la città come una risorsa condivisa che appartiene a tutti i
suoi abitanti e al soggetto pubblico in generale.
Elinor Ostrom (premio Nobel per l’economia nel 2009) le
risorse comuni sono in grado di essere gestite
collettivamente dagli utenti in modi che supportino i loro
bisogni e nel contempo sostengano la risorsa a lungo
termine
1. Ostrom ha avanzato l’ipotesi di una soluzione alternativa
al fenomeno della distruzione del bene comune per la
sua distruzione (la «tragedia dei beni comuni» di G.
Hardin)
2. Pubblico, Privato o di Comunità?
3. Cooperazione tra utenti e auto-organizzazione nell’uso e
nella gestione delle risorse comuni
4. commons a risorse condivise che servono per garantire
democrazia e libertà (open commons, knowledge
commons)
5. Il termine commoning, reso popolare dallo storico Peter
Linsbaugh, coglie la relazione tra le risorse fisiche e le
comunità che quest’ultima utilizza per i bisogni umani
essenziali
3. The City as a Commons
I 5 PRINCIPI
1. Co-Governance
• Gestione né pubblica né privata
• Gestione cooperativa di risorse comuni di piccola scala
• Condivisa/Collaborativa/Policentrica
2. Poolism
• Creazione di istituzioni sociali/collettive
• Mentre lo Stato rimane un attore essenziale nel facilitare,
sostenere e persino fornire gli strumenti necessari per
governare le risorse condivise, il soggetto pubblico non è il
solo detentore delle risorse.
• I sistemi policentrici hanno più entità o autorità
pubbliche su diverse scale, ogni unità di governo ha un
alto grado di indipendenza nella produzione di norme e
regole all'interno del proprio dominio
3. Stato
È un collaboratore, facilitatore di azioni collettive e della co-
governance di risorse comuni con gli abitanti della città
4. Sperimentalismo
5. Tech justice digital sovereignty, tech equality
4. La gestione e la creazione di risorse comuni urbane richiedono molto spesso di modificare o forzare (o
addirittura “l'hackerare”) la regolamentazione della proprietà pubblica e privata, ciò attraverso il lavoro
delle amministrazioni locali per abilitare e / o proteggere forme collaborative di gestione delle risorse
• Cosa si intende per diritto urbano e diritto delle città?
• La rigenerazione urbana, il concetto e i dati positivi nazionali, regionali, locali?
• Stiamo parlando di nuovi profili funzionali dell’urbanistica o di una nuova disciplina che può definirsi
diritto urbano di comunità?
IMPLEMENTAZIONE DI CO CITY DAL PUNTO DI VISTA GIURIDICO: DAL DIRITTO
URBANISTICO AL DIRITTO URBANO
5. Cosa sta cambiando?
• Cambia la domanda di servizi e di infrastrutture per soddisfare le crescenti
esigenze residenziali, educative, cognitive, professionali, di sviluppo
economico, di trasporto, di turismo.
• È necessario realizzare servizi e infrastrutture attraverso processi di
trasformazione del territorio che tengano in considerazione le destinazioni
d’uso assentite (e di «riuso» art. 190, d.lgs. n. 50/2016), il diverso uso degli
«spazi verdi» (art. 4 l. n. 10/2013), il «divieto di consumo di suolo» (Decisione
n. 1386/2013/UE), i rapporti tra pubblico - privato e loro nuova connotazione.
• Cambiano gli strumenti urbanistici che devono individuare «gli edifici esistenti
non più compatibili con gli indirizzi della pianificazione», consentendo ai
comuni di «favorire, in alternativa all’espropriazione, la riqualificazione delle
aree attraverso forme di compensazione incidenti sull’area interessata e senza
aumento della superficie coperta» (E. Boscolo).
6. a) Giorgio La Pira: le città hanno una vita propria hanno un loro proprio essere
misterioso e profondo, hanno un loro volto, hanno per così dire una loro anima e un
loro destino
b) Le trasformazioni indotte dai percorsi di di globalizzazione o mondializzazione dei
traffici e del mercato, la deflagrazione della crisi economica e finanziaria: Sassen, Auby,
Khanna (info-Stati)
c) La smart city come orizzonte entro cui iscrivere il futuro delle città e aspetti come le
forme di governance territoriale, le misure per favorire l’efficientamento energetico,
l’approntamento dei servizi ecosistemici, le politiche per la casa e i processi rigenerativi
(G.F. Ferrari)
d) I temi della rigenerazione urbana (Fontanari-Piperata; Giusti): funzione rigenerativa,
pianificazione comunale, relazione con il regime dei beni culturali
e) Il tema dei beni comuni (Iaione, Bombardelli, Giglioni)
f) Altri temi più tradizionali come le innovazioni nel sistema delle autonomie territoriali e
nella gestione dei servizi pubblici locali
Il diritto delle/per la città
7. GLI STRUMENTI (alcuni esempi)
I Patti di Collaborazione del Regolamento di Bologna e Torino (UIA Co-City)
Formule pattizie o istituzionali/organizzative specificamente pensate e costruite
per realizzare la governance dei beni comuni e cioè l’instaurazione di forme di
partenariato sostenibile, stabile e di lungo termine tra il soggetto pubblico e la
comunità (art. 5 del Regolamento del Comune di Bologna sulla collaborazione
fra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni
urbani).
Principi costituzionali e quadro normativo di riferimento
Il principio di autonomia della potestà regolamentare comunale, (art. 117 comma 7 della Cost.)
Il principio di sussidiarietà orizzontale, (art. 118, ult. comma, Cost.) che non solo riconosce la legittimazione
dei cittadini ad intraprendere autonome iniziative per il perseguimento di finalità di interesse generale, ma
affida alle istituzioni il compito di favorire tali iniziative.
Art. 1, comma 1-bis, della legge n. 241 del 1990 che contempla lo svolgimento di funzioni amministrative
mediante atti di natura non autoritativa.
*I. Pais, E. De Nictolis VALUTARE UNA POLITICA PUBBLICA URBANA SUI BENI COMUNI. LA VALUTAZIONE DEI PATTI DI COLLABORAZIONE APPROVATI PER EFFETTO DEL REGOLAMENTO PER LA CURA E RIGENERAZIONE DEI BENI COMUNI URBANI DI
BOLOGNA
8. Gli accordi di cittadinanza e i laboratori di quartiere di Reggio Emilia
• Regolamento sui laboratori di cittadinanza della Città di Reggio Emilia,
approvato on delibera di Consiglio Comunale ID n° 228 del 21.12.2015,
modificato con delibera di CC ID n° 186 dell'11.12.2017
• L’obiettivo degli accordi per la cura della comunità è di produrre
innovazione sociale socializzata, cioè forme nuove di risposta al bisogno
sociale della comunità.
9. Gli Usi Civici di Napoli
• Delibere numero 258 e 259 del 24 aprile 2014 (precedute dalla n. 11/2012
sull’ex Asilo Filangieri); Delibera n. 446 del 2016, la Giunta napoletana ha
riconosciuto “quali beni comuni emergenti e percepiti dalla cittadinanza
quali ambienti di sviluppo civico e come tali strategici” sette luoghi
cittadini.
• Al fine di promuovere una nuova forma di azione pubblica locale
per “tutelare e valorizzare quei beni di appartenenza collettiva e sociale
che sono garanzia dei diritti fondamentali dei cittadini”.
• Rinvio all’art. 43 della Cost. nella Delibera n. 11/2012, ma anche agli art.
41 e 42 Cost., oltreché all’ultimo periodo dell’art. 118, Cost.
10. La concessione d’uso di immobili di proprietà pubblica a Milano
• La delibera n. 1143/2012 sulle “linee d’indirizzo per il convenzionamento con
associazioni senza scopo di lucro per la realizzazione di giardini condivisi su
aree di proprietà comunale” e più in particolare, del patrimonio pubblico,
con l’approvazione delibera numero 1978/2012 che ha modificato i criteri
per l’utilizzo e la concessione d’uso di immobili di proprietà pubblica.
• Con il nuovo Regolamento Edilizio di Milano Deliberazione n. 9 del 14 aprile
2014 e approvato con Deliberazione n. 27 del 2 ottobre 2014, entrato in
vigore il 26 novembre 2014, è stata infatti introdotta la disposizione di cui
all’art. 12 che prevede l’identificazione e il recupero dei c.d. vuoti urbani in
stato di abbandono e degrado.
11. Partenariati e concessioni ‘speciali’ per la gestione di spazi e attività che
coinvolgano il terzo settore
Con il d.lgs. n. 117 del 3 luglio 2017 sono stati introdotti, tra gli altri
strumenti:
• L’art. 71 del Codice del Terzo Settore per la disciplina dell’utilizzo dei locali da
parte delle associazioni e degli altri enti del terzo settore e pertanto prevede
l’individuazione del concessionario, per la concessione finalizzata alla
realizzazione di un progetto di gestione del bene che ne assicuri la
corretta conservazione, nonché l'apertura alla pubblica fruizione e la
migliore valorizzazione;
• L’art. 75 inserisce la previsione di concessione di contributi per realizzazione
di progetti elaborati dalle APS in partenariato tra loro e collaborazione con
enti locale per formazione associati e altre attività (…), in particolare
attraverso l'applicazione di metodologie avanzate o a carattere sperimentale
• Sono rilevanti anche l’art. 55, l’art. 74, l’art. 89.17
12. Il partenariato sociale o pubblico-comunità e le altre ipotesi di
partenariati atipici o strumenti di contrattualistica pubblica utili per la
rigenerazione
• Art. 190, comma 1, del d.lgs. 50/2016 > partenariato sociale
• Art. 189 del d.lgs. 50/2016 > interventi di sussidiarietà orizzontale
• Art. 151 del d.lgs. 50/2016 > forme speciali di partenariato per i b.c.
• Art. 180.8 del d.lgs. 50/2016 > partenariato atipico
• altre ipotesi contemplate dal codice dei contratti pubblici come
sponsorizzazioni, concessioni di servizi, le ipotesi di contratti esclusi,
opere a scomputo e/o opere donate, appalti pre-commerciali e
partenariato per l’innovazione, contratti aggiudicati con considerazioni
sociali, contratti riservati;
13. Dobbiamo parlare di “nuovi profili funzionali” nel
diritto urbanistico o di diritto urbano di comunità
(IAIONE)?
• Questi diversi (e nuovi) strumenti del diritto positivo introducono una nuova
disciplina per l’uso del territorio urbano.
• Nuovi modelli di amministrazione, nuovi modi di intendere gli spazi cittadini,
pubblici e privati, le infrastrutture, le risorse pubbliche, le attività economiche,
le istituzioni di governo, le forme di gestione, le relazioni.
• Un diritto urbano o delle città che cambia il tradizionale concetto di diritto
urbanistico e si basa sul coinvolgimento delle comunità locali, il ruolo abilitante
della p.a., la creazione di nuove forme di economia cd. collaborativa, lo
sperimentalismo, l’innovazione tecnologica
14. Tre principi costituzionali fondanti queste pratiche,
regolazioni e politiche, ma anche tre ‘gradi’ per leggere i
diversi fenomeni del diritto urbano (IAIONE,2019):
- sussidiarietà orizzontale (ART. 118. 4)
- collaborazione civica (ARTT. 2, 3.2, 4, 9 COST.)
- comunanza di interessi (ART. 2, ARTT. 38 e 43 COST.)
Dobbiamo parlare di “nuovi profili funzionali” nel
diritto urbanistico o di diritto urbano di comunità?
15. MODELING
Adoption of laws, regulations,
acts
Governance Unit
MAPPING/CALLING
collaboration call/jam
CO-laboratory
CO-
DESIGNING/PRACTICI
NG
governance camp
CO-laboratory
CHEAP TALKING
Study, research,
education
Uni_LabGov
PROTOTYPING
law-making and public policies
co-design lab
Office for Civic Imagination
Il Protocollo Co-Cities
TESTING
Impact evaluation and
measurements
Office for Civic Imagination +
LabGov
Cfr. LA CO-CiTTA’ (a cura di), Chirulli-Iaione, Jovene 2019
16. Cfr. I quartieri come beni comuni. Il caso di Roma. pp.415-430. In Roma in Transizione: governo, strategie, metabolismi e quadri di vita di
una metropoli. IAIONE -DE NICTOLIS - DE ANGELIS -PREVETE (2018).