Relazione presentata dalla Dr. Giuliana Proietti al Convegno di Ancona "La relazione familiare difficile".
Per ulteriori info: www.clinicadellatimidezza.it
Intervento psicoterapeutico nella sterilità incurabile
Conflitti familiari - Convegno La Relazione Familiare difficile
1. Dr. Giuliana ProiettiDr. Giuliana Proietti
psicoterapeutapsicoterapeuta
ConflittiConflitti
FamiliariFamiliari
SeparazioneSeparazione
ee
MediazioneMediazione
2. Perché ci si sposaPerché ci si sposa
• Per avere una promozione a livello sociale,
• Per sentirsi delle persone “adulte”
• Per emanciparsi dalla famiglia d’origine
• Per avere a pieno titolo una vita sessuale
• Per trovare serenità, equilibrio, tranquillità.
• Per conformismo sociale
• Per legalizzare una unione dopo
un periodo di convivenza
• Perché si aspetta un figlio
• Per dare una prova di amore al partner
• Per motivi religiosi
• Per ricevere dei regali, fra cui una casa
in cui vivere.
Per trascorrere del tempo insieme, creare un’unione
stabile, mettere al mondo dei figli. Ma anche…
3. La scelta inconsapevoleLa scelta inconsapevole
E’ difficile accorgersi di quanto le
proprie preferenze…
• Siano in gran parte culturalmente
determinate;
• Tengano conto delle aspettative
che i membri del proprio gruppo
sociale hanno nei propri
confronti;
• Siano condizionate
dall’introiezione delle figure
primarie di attaccamento e da una
sorta di coazione a ripetere, che
spinge a ricercare antiche
sensazioni nella nuova unione.
7. Perché i rapporti si logoranoPerché i rapporti si logorano
• Eccessiva intimità e
presenza del/della partner;
• Preoccupazioni
economiche e lavorative;
• Nascita e educazione
dei figli,
• Liti frequenti;
• Il partner viene vissuto
come oppressivo e
limitante;
• Esigenza di una vita più
indipendente;
• Ci si sente diversi, maturati,
cambiati;
• Rapporti sessuali
abitudinari e sempre meno
soddisfacenti;
• Si cercano evasioni
extraconiugali, che generano
altri litigi ed incomprensioni.
8. Essere coppia, oggiEssere coppia, oggi
La maggiore
attesa di vita
rende
più longeve le
relazioni affettive:
di conseguenza la
vita matrimoniale
è divenuta
più complessa.
9. Le coppie che
sanno comunicare in
modo costruttivo nei
conflitti e nei
disaccordi
hanno probabilità
significativamente
maggiori rispetto ad altre
coppie, di poter godere di
un
rapporto di coppia
sano e duraturo.
(Clements, Stanley, & Markman, 2004; Markman,
1981; Rogge & Bradbury, 1999).
10. Nel 2005
5,6 separazioni e 3,2 divorzi
ogni 1.000 coppie coniugate.
Età media all’atto della separazione:
mariti 43 anni mogli 40.
11.
12.
13.
14. Le ricerche hanno rilevato che nella fase di
pre-separazione le donne soffrono più
degli uomini di depressione,
pessimismo, solitudine.
Eppure, la maggior parte delle separazioni e dei
divorzi oggi
sono richiesti dalle donne,
specialmente se hanno un
alto livello di istruzione.
15. Le continue ruminazioni interiori, le
focalizzazioni esclusive sul proprio
sé, possono portare il soggetto ad
essere
più sensibile ai propri bisogni
personali e più sospettoso, ostile e
chiuso
nei confronti dell’altro.
16. La maggior parte delle persone
non è preparata
per affrontare la separazione
La maggior parte delle persone
non è preparata
per affrontare la separazione
Non ci si rende conto
fino a che punto
la separazione modificherà la
propria vita e le proprie abitudini.
17. La separazione è
uno degli eventi
più stressanti
della vita,
paragonabile solo alla
morte del coniuge.
18. …come dividere i beni,
stabilire la casa dei figli, il
coniuge affidatario, le
visite ai figli, l’allocazione
degli animali domestici,
come trascorrere le
vacanze….
Allo stress che ogni separazione
comporta occorre aggiungere altre
preoccupazioni:
20. Spesso lo stress
emotivo, l’ansia, la
paura di essere
disapprovati dagli altri
possono portare la
persona che si
separa a
ritirarsi dalla propria
rete di relazioni
sociali e a cadere in
depressione.
Spesso lo stress
emotivo, l’ansia, la
paura di essere
disapprovati dagli altri
possono portare la
persona che si
separa a
ritirarsi dalla propria
rete di relazioni
sociali e a cadere in
depressione.
21. I partners di una coppia in dissoluzione:
non si fidano più l'uno dell'altro,
non riescono a metacomunicare sulle
proprie regole,
non riescono a sviluppare strategie di
reciproca fiducia,
premianti per entrambi.
I partners di una coppia in dissoluzione:
non si fidano più l'uno dell'altro,
non riescono a metacomunicare sulle
proprie regole,
non riescono a sviluppare strategie di
reciproca fiducia,
premianti per entrambi.
22. Sempre più spesso le crisi
matrimoniali sono gestite
all’insegna di una
conflittualità
esasperata.
I contenziosi giudiziari si
moltiplicano e spesso
sfociano in vere e
proprie
TRAGEDIE FAMILIARI.
23.
24. Nella coppia conflittuale in realtà
non si comunica:
i discorsi sono dei monologhi in
cui ciascun partner tende ad
esprimere le proprie posizioni,
senza avere dubbi sui propri punti
di vista.
25. Spesso si ingaggia la guerra di separazione
Spesso si ingaggia la guerra di separazione
perper non perdere il contatto
non perdere il contatto con l’altro
con l’altro
coniuge
coniuge
26. Il coniuge ancora
innamorato o tradito,
o convinto di
difendere l’unità
familiare
resiste alla rottura del
matrimonio
con qualsiasi mezzo,
ricorrendo perfino
alla violenza o al
“mobbing”.
27. Dopo la separazione
la maggior parte delle coppie si trova ad
affrontare un periodo di
forti conflitti con l’ex partner.
Mediamente
questo periodo
di stress e di
forti conflitti
dovuti alla
separazione
dura
due anni.
28. Dal conflitto alla violenzaDal conflitto alla violenza
•Verbale, o psicologica
(svalutare, insultare, isolare
dalle relazioni parentali ed
amicali, minacciare di picchiare,
di abbandonare, di uccidere, di
suicidarsi o fare stragi…)
•Sessuale
(stuprare ed abusare
sessualmente)
•Economica
(impedire di lavorare, sfruttare economicamente,
impedire l’accesso alle risorse economiche, far
indebitare…)
29. • Famiglia killer. Le cifre non lasciano dubbi: con un
morto ogni due giorni e oltre 1.300 vittime in sei anni,
la famiglia italiana uccide più della mafia, della
criminalità organizzata straniera e di quella comune.
• Dai dati degli ultimi due rapporti Eures-Ansa
sull'omicidio volontario in Italia, per gli anni 2005 e
2006, emerge che un omicidio su tre avviene in ambito
familiare. Nel 2006 ad esempio, le vittime di omicidi in
famiglia sono state 195, pari al 31,7 per cento di quelle
complessive, con una crescita del 12 per cento
rispetto all'anno precedente, quando le vittime furono
176 (il 29,1 per cento del totale).
32. DalconflittoallaviolenzaDalconflittoallaviolenza
Il partner usualmente definito
come “mobbizzante” si
ritiene sempre nel giusto ed
opera nel tentativo di
estromettere l'altro dal
proprio ruolo genitoriale,
anche con modalità
estremamente lesive
(es. false accuse nei confronti
dell’altro genitore).
33. Nelle coppie più conflittuali i figli possono
mostrare delle
relazioni di attaccamento più deboli,
problemi di comportamento,
difficoltà relazionali,
scarso rendimento scolastico,
incapacità di affrontare e risolvere i problemi.
Nelle coppie più conflittuali i figli possono
mostrare delle
relazioni di attaccamento più deboli,
problemi di comportamento,
difficoltà relazionali,
scarso rendimento scolastico,
incapacità di affrontare e risolvere i problemi.
34. Vi sono poi bambini che
sviluppano un
comportamento
adultizzato
di accudimento
verso uno o entrambi i
genitori e i fratelli:
ne diventano i protettori,
mettendo in atto numerose
strategie comportamentali, o
imparando a interferire a
favore dell’uno o all’altro
genitore (o di sé stessi).
35. Gli effetti sui figli, anche in una coppia
altamente conflittuale, possono tuttavia
essere minimizzati
se vi è almeno un corretto comportamento
dei genitori nella relazione con i figli.
(Gable et al., 1994).
Al contrario, se vi è un
co-parenting troppo conflittuale e assenza
di armonia familiare,
i figli possono sviluppare comportamenti
ansiosi e competitivi .
McHale and Rasmussen (1998)
37. La mediazione ha lo scopo di risolvere le
controversie mediante l'uso della
negoziazione.
La comunicazione fra i due partners deve
essere guidata in modo che si possa
andare OLTRE
le reciproche accuse o difese
e si possa arrivare all’assunzione di
responsabilità, attraverso la negoziazione
sui rispettivi bisogni e desideri.
La mediazione ha lo scopo di risolvere le
controversie mediante l'uso della
negoziazione.
La comunicazione fra i due partners deve
essere guidata in modo che si possa
andare OLTRE
le reciproche accuse o difese
e si possa arrivare all’assunzione di
responsabilità, attraverso la negoziazione
sui rispettivi bisogni e desideri.
39. La mediazione non deve
proporsi di cambiare le
persone o le situazioni ma
solo permettere alle persone di
trovare il modo di mettersi
d’accordo
su aspetti importanti
della loro vita.
Compito del mediatore è
facilitare la discussione,
riportando l’attenzione di
ciascuna persona su
argomenti concreti.
40. Le coppie eccessivamente
conflittuali hanno difficoltà
a seguire un percorso di
mediazione.
Infatti, ciascun membro della
coppia vive uno stato
emotivo che
gli impedisce di
concentrarsi su quanto
viene detto
e talvolta perfino di
ascoltare o comprendere i
discorsi dell’altro.
41. • Dal punto di vista psicologico
Non è la separazione in sé a causare
problemi ai figli,
ma è la
qualità della relazione fra genitori
che influenza profondamente
il corretto sviluppo della personalità
dei figli.
• Dal punto di vista psicologico
Non è la separazione in sé a causare
problemi ai figli,
ma è la
qualità della relazione fra genitori
che influenza profondamente
il corretto sviluppo della personalità
dei figli.
42. La presenza dei figli impone che ogni
genitore separato si adatti ad un
nuovo modo di essere genitore.