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Convegno “Deontologia e tecnologia” - Centro Congressi Paolo VI 
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Mobile e total digital audience 
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L’ultimo rilievo Audiweb indica il primato del mobile nella 
fruizione quotidiana di internet (in Italia): 
• 21milioni di utenti al giorno collegati per 2 ore cad. 
• 28,6 milioni al mese per 46 ore cad.
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Statistica digitale mondiale 
Qualche numero sulla fruizione globale di internet, social 
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mobile users (dati We Are Social 2014) 
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E noi avvocati… 
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• Non possiamo fare questo: 
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Ma possiamo (e dobbiamo) informare per: 
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• intercettare la domanda latente in base alle ricerche che i 
potenziali clienti effettuano sul web relative ai loro bisogni 
legali 
• e, in altri termini, confermare la nostra presenza e la 
nostra reputazione 
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Una buona comunicazione parte da un buon sito: 
• responsive (adattabile alla navigazione da smartphone 
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• immediato e fruibile (linguaggio semplice ma 
personalizzato, con meno immagini di toghe e martelli 
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• dinamico (non una brochure in formato digitale ma un 
luogo dove comunicare ed essere editori di sé) 
• social-media friendly (direttamente connesso alle 
piattaforme di social networking che usiamo) 
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I social network hanno rivoluzionato il nostro modo di 
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Poiché sono diversi e hanno proprie specificità, occorre 
individuare i più adatti a noi. 
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Facebook: 
Con oltre 1,2 miliardi di utenti è il sito più visitato al mondo. In 
Italia si connettono 17 milioni di italiani al giorno (fonte 
vincos.it). 
È percepito come un social dedicato più specificatamente allo 
svago che non alla condivisione di temi tecnici, ma in realtà gli 
utenti condividono informazioni su infiniti argomenti. 
Distingue tra profilo personale e pagina istituzionale e, se si 
parla di avvocati e professionisti in genere, è bene separare le 
due cose. 
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A fine dicembre 2013 eravamo alla soglia dei 10 milioni di 
italiani iscritti di cui 3,4 attivi (fonte wearesocial.it) 
È percepito come un social dedicato all’informazione in tempo 
reale: immediato, breve, diretto. L’obsolescenza di una notizia 
viaggia sul filo di qualche ora. 
Utilizza il meccanismo delle parole chiave (#ashtag) per 
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LinkedIn: 
A maggio 2014 ha festeggiato i 7 milioni di utenti in Italia (fonte 
Corriere.it). 
È un social professionale e come tale va utilizzato: serve per 
entrare in contatto con altri professionisti, con potenziali 
clienti, come cassa di risonanza dei nostri contenuti 
professionali. 
Anche questo social distingue tra profilo personale (una sorta 
di CV) e la pagina istituzionale. 
È molto importante interagire all’interno dei gruppi ma 
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Google plus: 
Conta 11,7 milioni di utenti registrati ma circa 3,8 di utenti 
“attivi”, in crescita (fonte wearesocial.it). 
È definito un social layer, più che un social network, perché 
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motore di ricerca più usato al mondo (e dunque 
l’indicizzazione) 
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Principali utilità comuni dei 
social-media 
• accesso alle informazioni in tempo reale (notizie, sentenze, 
pubblicazioni in G.U. ecc.) 
• condivisione e diffusione dei nostri contenuti (informazione 
e, indirettamente, “promozione”) 
• monitoraggio dei trend dei nostri settori di riferimento, 
prospective clients, concorrenti 
• indicizzazione (nostra e del nostro sito) sui motori di ricerca 
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Personalizzazione e partecipazione: 
Bisogna metterci la faccia e il curriculum: è necessario 
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cordiali e comunicare con i vicini. 
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• distinguere il profilo personale dalla pagina di Studio 
(quando possibile) 
• qualità e programmazione: un buon post al mese, può 
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abbiamo ancora vinto la causa della nostra vita 
professionale, siamo pur liberi di esprimere un parere su 
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istituzionale? 
• professionalità e precisione devono sposarsi con un 
linguaggio semplice e diretto. Il tempo di attenzione del 
fruitore è pochissimo 
• abbiamo qualcosa da dire? Diciamolo ma, a seconda delle 
piattaforme, moduliamo il linguaggio: faciliterà la 
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2) comunicazione 
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• reciprocità: (per esempio seguiamo chi ci segue) se 
qualcuno condivide i nostri contenuti, ricambiamo alla 
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• rispondere alle critiche: meglio argomentare che cancellare 
• non temiamo i concorrenti. Seguire altri avvocati, 
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• prendere parte sulle questioni calde, partecipare alle 
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• cercare di rispondere o commentare in tempi congrui 
(inutile prendere posizione su post ormai obsoleti) 
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• “chi si loda si …” ovvero: non promuovere te stesso (tra 
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• non partecipare a conversazioni se non puoi aggiungere 
valore, se non hai davvero necessità di dire la tua 
• non dimenticare di inserire i link delle nostre fonti o delle 
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foto non c’è bisogno di dirlo…) e, ogni tanto, anche quello 
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• non avere un profilo professionale vuoto e lacunoso. O 
addirittura dormiente. Meglio non averlo. 
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come comportarsi dunque 
• La norma deontologica è formulata in modo equivoco, 
sembra scagliarsi contro le forme di promozione a 
pagamento (AdWords) ma innegabilmente una 
interpretazione ristretta mette a rischio la presenza sui 
social, (come probabilmente la menzione sul sito delle Pagine 
Gialle). 
• All’ultima conferenza organizzata dall’IBA al CNF il 4 
novembre scorso, abbiamo saggiato il polso di alcuni grandi 
studi nazionali ed internazionali e sembra che molti si 
assumeranno il rischio di stare sul mercato, che oggi vuol 
dire anche web 
• a conforto del complessivo dissenso avverso l’atteggiamento 
del CNF ricordiamo la recente sentenza dell’Antitrust che ha 
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in attesa di una risposta dal 
CNF Con le parole di Nicoletta Giorgi presidente di AIGA 
“La restrizione dell’utilizzo del web, oltre ad essere un vero bavaglio 
anacronistico, porrebbe la nostra categoria professionale in una 
condizione di forte disparità e svantaggio, anche rispetto agli altri 
colleghi professionisti che non devono sottostare a limiti di scelta degli 
strumenti con cui veicolare le proprie informazioni (omissis). 
Confidiamo che la risposta del CNF sia fondata su una lettura 
moderna della materia e della realtà in cui i professionisti si trovano a 
svolgere la propria attività, in concorrenza anche con studi 
internazionali che fanno uso massiccio delle nuove tecnologie e degli 
strumenti di informazione e pubblicità. 
Diversamente, ostacoli e costi ricadrebbero al solito sui giovani, 
impediti ad utilizzare strumenti economici ma ampiamente diffusivi. 
Evidentemente ciò che non si conosce fa paura: ma questo limite di chi 
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  • 2. MILAN LONDON www.parisandbold.it paola.parigi@parisandbold.com Mobile e total digital audience settembre 2014 L’ultimo rilievo Audiweb indica il primato del mobile nella fruizione quotidiana di internet (in Italia): • 21milioni di utenti al giorno collegati per 2 ore cad. • 28,6 milioni al mese per 46 ore cad.
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  • 4. MILAN LONDON MILAN LONDON www.parisandbold.com paola.parigi@parisandbold.com E noi avvocati… Cosa possiamo fare? ! • Non possiamo fare questo: www.parisandbold.it
  • 5. MILAN LONDON MILAN LONDON www.parisandbold.com paola.parigi@parisandbold.com E noi avvocati… Cosa possiamo fare? ! • …e forse per questo non siamo pronti: www.parisandbold.it
  • 6. MILAN LONDON MILAN LONDON www.parisandbold.com paola.parigi@parisandbold.com E noi avvocati… Cosa possiamo fare? ! Ma possiamo (e dobbiamo) informare per: • essere trovati da chi cerca proprio noi • essere reperibili per chi ha solo sentito parlare di noi • intercettare la domanda latente in base alle ricerche che i potenziali clienti effettuano sul web relative ai loro bisogni legali • e, in altri termini, confermare la nostra presenza e la nostra reputazione www.parisandbold.it
  • 7. MILAN LONDON MILAN LONDON www.parisandbold.com paola.parigi@parisandbold.com Lo strumento primario: il sito web ! Una buona comunicazione parte da un buon sito: • responsive (adattabile alla navigazione da smartphone ecc.) • immediato e fruibile (linguaggio semplice ma personalizzato, con meno immagini di toghe e martelli possibile) • dinamico (non una brochure in formato digitale ma un luogo dove comunicare ed essere editori di sé) • social-media friendly (direttamente connesso alle piattaforme di social networking che usiamo) www.parisandbold.it
  • 8. MILAN LONDON MILAN LONDON www.parisandbold.com paola.parigi@parisandbold.com …e i social network ! I social network hanno rivoluzionato il nostro modo di comunicare e acquisire informazioni. Poiché sono diversi e hanno proprie specificità, occorre individuare i più adatti a noi. I principali: • • • • www.parisandbold.it
  • 9. MILAN LONDON MILAN LONDON www.parisandbold.com paola.parigi@parisandbold.com …e i social network ! Facebook: Con oltre 1,2 miliardi di utenti è il sito più visitato al mondo. In Italia si connettono 17 milioni di italiani al giorno (fonte vincos.it). È percepito come un social dedicato più specificatamente allo svago che non alla condivisione di temi tecnici, ma in realtà gli utenti condividono informazioni su infiniti argomenti. Distingue tra profilo personale e pagina istituzionale e, se si parla di avvocati e professionisti in genere, è bene separare le due cose. www.parisandbold.it
  • 10. MILAN LONDON MILAN LONDON www.parisandbold.com paola.parigi@parisandbold.com …e i social network ! Twitter: A fine dicembre 2013 eravamo alla soglia dei 10 milioni di italiani iscritti di cui 3,4 attivi (fonte wearesocial.it) È percepito come un social dedicato all’informazione in tempo reale: immediato, breve, diretto. L’obsolescenza di una notizia viaggia sul filo di qualche ora. Utilizza il meccanismo delle parole chiave (#ashtag) per argomenti di interesse. ! www.parisandbold.it
  • 11. MILAN LONDON MILAN LONDON www.parisandbold.com paola.parigi@parisandbold.com …e i social network ! LinkedIn: A maggio 2014 ha festeggiato i 7 milioni di utenti in Italia (fonte Corriere.it). È un social professionale e come tale va utilizzato: serve per entrare in contatto con altri professionisti, con potenziali clienti, come cassa di risonanza dei nostri contenuti professionali. Anche questo social distingue tra profilo personale (una sorta di CV) e la pagina istituzionale. È molto importante interagire all’interno dei gruppi ma www.parisandbold.it
  • 12. MILAN LONDON MILAN LONDON www.parisandbold.com paola.parigi@parisandbold.com …e i social network ! Google plus: Conta 11,7 milioni di utenti registrati ma circa 3,8 di utenti “attivi”, in crescita (fonte wearesocial.it). È definito un social layer, più che un social network, perché consente l’integrazione con tutti i prodotti di Google (Maps, Place, Search…). È utile perché, come “social di Google” favorisce la visibilità sul motore di ricerca più usato al mondo (e dunque l’indicizzazione) www.parisandbold.it
  • 13. MILAN LONDON paola.parigi@parisandbold.com Principali utilità comuni dei social-media • accesso alle informazioni in tempo reale (notizie, sentenze, pubblicazioni in G.U. ecc.) • condivisione e diffusione dei nostri contenuti (informazione e, indirettamente, “promozione”) • monitoraggio dei trend dei nostri settori di riferimento, prospective clients, concorrenti • indicizzazione (nostra e del nostro sito) sui motori di ricerca e dunque reperibilità diretta e attrazione della domanda latente www.parisandbold.it
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  • 17. MILAN LONDON paola.parigi@parisandbold.com Ma come gestire un profilo social istituzionale? ! • distinguere il profilo personale dalla pagina di Studio (quando possibile) • qualità e programmazione: un buon post al mese, può essere sufficiente. Non conta il numero di follower, ma confermare la nostra buona reputazione, condividere informazioni. Non improvvisare, ma nemmeno affidare con leggerezza la nostra reputazione a terzi “inesperti”. E se non abbiamo ancora vinto la causa della nostra vita professionale, siamo pur liberi di esprimere un parere su una sentenza o un fatto di cronaca. ! www.parisandbold.it
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  • 20. MILAN LONDON paola.parigi@parisandbold.com In pillole: cosa non fare… • “chi si loda si …” ovvero: non promuovere te stesso (tra l’altro, non possiamo!) • non partecipare a conversazioni se non puoi aggiungere valore, se non hai davvero necessità di dire la tua • non dimenticare di inserire i link delle nostre fonti o delle fonti a cui ci siamo ispirati (attenzione al copyright delle foto non c’è bisogno di dirlo…) e, ogni tanto, anche quello del tuo sito • non avere un profilo professionale vuoto e lacunoso. O addirittura dormiente. Meglio non averlo. ! ! www.parisandbold.it
  • 21. MILAN LONDON paola.parigi@parisandbold.com Nuovo Codice Deontologico Quale grande novità? attuale art. 17 bis L’avvocato può utilizzare esclusivamente i siti web con domini propri e direttamente riconducibili a sé, allo studio legale associato o alla società di avvocati alla quale partecipa, previa comunicazione tempestiva al Consiglio dell’Ordine di appartenenza della forma e del contenuto in cui è espresso. Il professionista è responsabile del contenuto del sito e in esso deve indicare i dati previsti dal primo comma. Il sito non può contenere riferimenti commerciali e/o pubblicitari mediante l’indicazione diretta o tramite banner o pop-up di alcun tipo. www.parisandbold.it nuovo art. 35 9. L’avvocato può utilizzare, a fini informativi, esclusivamente i siti web con domini propri senza reindirizzamento, direttamente riconducibili a sé, allo studio legale associato o alla società di avvocati alla quale partecipi, previa comunicazione al Consiglio dell’Ordine di appartenenza della forma e del contenuto del sito stesso. 10. L’avvocato è responsabile del contenuto e della sicurezza del proprio sito, che non può contenere riferimenti commerciali o pubblicitari sia mediante l’indicazione diretta che mediante strumenti di collegamento interni o esterni al sito.
  • 22. MILAN LONDON paola.parigi@parisandbold.com a dispetto di ciò… 7.967 777 500 1.777 492 2.173 938 105 190 518 303 1.588 167 — 110 101 284 446 — 809 2.263 — 189 2.105 15 — 135 www.parisandbold.it
  • 23. MILAN LONDON paola.parigi@parisandbold.com come comportarsi dunque • La norma deontologica è formulata in modo equivoco, sembra scagliarsi contro le forme di promozione a pagamento (AdWords) ma innegabilmente una interpretazione ristretta mette a rischio la presenza sui social, (come probabilmente la menzione sul sito delle Pagine Gialle). • All’ultima conferenza organizzata dall’IBA al CNF il 4 novembre scorso, abbiamo saggiato il polso di alcuni grandi studi nazionali ed internazionali e sembra che molti si assumeranno il rischio di stare sul mercato, che oggi vuol dire anche web • a conforto del complessivo dissenso avverso l’atteggiamento del CNF ricordiamo la recente sentenza dell’Antitrust che ha www.parisandbold.it
  • 24. MILAN LONDON paola.parigi@parisandbold.com in attesa di una risposta dal CNF Con le parole di Nicoletta Giorgi presidente di AIGA “La restrizione dell’utilizzo del web, oltre ad essere un vero bavaglio anacronistico, porrebbe la nostra categoria professionale in una condizione di forte disparità e svantaggio, anche rispetto agli altri colleghi professionisti che non devono sottostare a limiti di scelta degli strumenti con cui veicolare le proprie informazioni (omissis). Confidiamo che la risposta del CNF sia fondata su una lettura moderna della materia e della realtà in cui i professionisti si trovano a svolgere la propria attività, in concorrenza anche con studi internazionali che fanno uso massiccio delle nuove tecnologie e degli strumenti di informazione e pubblicità. Diversamente, ostacoli e costi ricadrebbero al solito sui giovani, impediti ad utilizzare strumenti economici ma ampiamente diffusivi. Evidentemente ciò che non si conosce fa paura: ma questo limite di chi www.parisandbold.it
  • 25. MILAN LONDON Grazie per l’attenzione cristina.montaruli@parisandbold.com www.parisandbold.it