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REGGIO EMILIAAI RAGGI X:
FOTOGRAFIA DEL PATRIMONIO
EDILIZIO ABITATIVO
Ricerca a cura del Centro Studi YouTrade
Federico Della Puppa
Docente di economia all’Università IUAV di Venezia
DIAMO I NUMERI
Tutti i dati presentati sono elaborazioni
del Centro Studi YouTrade su dati Istat e PAT
Case a Reggio Emilia: il report
Siamo ricchi di condomini energivori
In Italia ci sono 14,5 milioni di edifici
dei quali oltre 1,2 milione sono condomini
che sommano 27 milioni di unità immobiliari
delle quali circa 14,3 milioni sono alloggi
residenziali occupati da famiglie
e il rimanente sono locali utilizzati per altri scopi, dal
direzionale al commerciale
…per lo più concentrati in poche regioni
Considerando l’insieme dei condomini italiani, le regioni
che presentano la maggior incidenza sono:
•  la Lombardia, con il 17,0% di edifici e il 18,3% delle unità
immobiliari residenziali
•  il Lazio, con il 9,9% degli edifici e l’11,9% di unità
immobiliari residenziali
à In sostanza Lombardia e Lazio rappresentano il 27%
dei condomini italiani e oltre il 30% degli alloggi
presenti nei condomini
Seguono poi Emilia Romagna e Campania, entrambe con
oltre l’8% di condomini sul totale nazionale, e poi Piemonte
e Veneto
Distribuzione
dei condomini
in Italia:
Emilia
Romagna vale
l’8,5%
La provincia di
Reggio Emilia
l’1% circa
Fonte: Istat
Prima&del&1919&
18,4%&
Dal&1919&al&1945&
11,8%&
Dal&1946&al&1961&
14,2%&
Dal&1962&al&1971&
16,8%&
Dal&1972&al&1981&
16,9%&
Dal&1982&al&1991&
11,0%&
Dal&1992&al&
2001&
6,8%&
Dopo&il&2002&
4,1%&
Edifici
condominiali
per epoca di
costruzione
Fonte: Istat
Un grande patrimonio sul quale intervenire
• Il 60% circa dei condomini italiani è stato
edificato prima del 1976, anno in cui per la
prima volta fu introdotta una normativa che
prescriveva per legge criteri di efficienza
energetica negli edifici
• ma ben l’82% dei condomini in Italia è stato
edificato prima dell’avvento della Legge
10/1991, la prima vera legge italiana
sull’efficienza energetica.
Un sistema abitativo energivoro
Epoche
di costruzione
ante
1950
anni
2010
Reggio Emilia ai raggi X: il 50% degli abitanti
vive in condominio
•  In provincia di Reggio Emilia sono presenti quasi 114 mila
edifici (l’1% del totale nazionale) dei quali circa 98 mila
sono edifici residenziali, dei quali oltre 20 mila nella sola
Reggio Emilia.
•  Complessivamente contano oltre 250 mila abitazioni,
delle quali più di 42 mila non occupate o utilizzate come
seconde case di vacanza.
•  Le abitazioni occupate sono oltre 208 mila, delle quali più
di 68 mila nella sola Reggio Emilia.
•  Il 44% delle abitazioni occupate si trova in edifici
condominiali con 5 e più appartamenti per edificio, dunque
quasi il 50% della popolazione e delle famiglie vive in
condominio.
22% degli edifici e 26% delle famiglie
•  Se si circoscrive la definizione di condominio utilizzando i
parametri della recente riforma, ovvero limitando il conteggio
agli edifici che necessitano per legge di un amministratore
condominiale si giunge ad un totale di oltre 53 mila alloggi
e famiglie amministrate, pari al 26% delle famiglie
residenti in provincia di Reggio Emilia.
•  In sostanza gli edifici condominiali rappresentano il 28%
degli edifici e quasi il 50% delle famiglie ma quelli con
obbligo di amministratore sono circa il 22% degli edifici e
rappresentano il 26% delle famiglie.
•  Sono dati eclatanti che evidenziano l’importanza del
fenomeno dal punto di vista economico e sociale.
75% delle abitazioni ante L.10/1991
• Sul totale delle abitazioni presenti in provincia di
Reggio Emilia, il 44% è stato costruito prima
del 1970 e dunque presenta caratteristiche di
scarsa o nulla rispondenza alle normative
antisismiche ed energetiche.
• Un ulteriore 30,9% è stato costruito prima del
1991, anno di entrata in vigore della L. 10.
• Del restante 25% un quarto è stato edificato in
epoca recente.
44% di alloggi con > 45 anni di età ma
75% edificati ante L. 10/1991
fino	al		
1970	
1971-	
1990	
1991-	
2005	
2006		
e	segg.	
Provincia	di	Reggio	Emilia	 44,0	 							30,9		 18,8	 									6,2		
		Reggio	nell'Emilia	 43,1	 							32,6		 18,8	 									5,5		
		Correggio	 52,5	 							21,8		 20,0	 									5,7		
		Scandiano	 39,9	 							35,6		 14,7	 									9,9		
		Casalgrande	 33,5	 							30,5		 24,5	 							11,5		
	
comuni	15.000	a	9.000	abitanD	 38,9	 							32,4		 22,0	 									6,6		
comuni	da	9.000	a	5.000	abitanD	 46,3	 							27,8		 19,7	 									6,3		
comuni	con	meno	di	5.000	abitanD	 55,2	 							29,3		 11,1	 									4,4
Ristrutturare, una necessità!
• In provincia di Reggio Emilia ci sono 250.492
abitazioni (Istat, 2011)
• Di queste ben 110.302 (44%) sono state costruite
prima del 1971 e hanno dunque ben oltre 40 anni
di età
• Se consideriamo le abitazioni con più di 30 anni di
età in provincia di Reggio Emilia il valore sale a
oltre 158.215 abitazioni, pari al 63,2% del totale
• Se consideriamo solo le abitazioni costruite tra il
1946 e il 1990 si giunge a 145.357 abitazioni pari
al 58%
Reggio Emilia: siamo ricchi di case vecchie
•  A Reggio Emilia ci sono 74.766 abitazioni (Istat, 2011)
•  Di queste il 43,1% (32 mila abitazioni) è stato costruito
prima del 1971 e ha dunque oltre 40 anni di età
•  Ma se consideriamo le abitazioni con più di 30 anni di età
saliamo al 62,8% (47 mila abitazioni)
•  E se consideriamo solo le abitazioni costruite tra il 1946 e il
1991, ovvero escludendo le case storiche e considerando
quelle costruite prima dell’avvio della L.10/91, siamo alla
percentuale del 62,1%, ovvero a Reggio Emilia 6 alloggi
su 10 sono stati edificati dal dopoguerra fino all’avvio
della L. 10/91
50.000 interventi di ristrutturazione all'anno
0
10.000
20.000
30.000
40.000
50.000
60.000
70.000
80.000
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
NUMERO DI INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE NELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA
(PERIODO 1998 – 2009)
50.000 interventi di ristrutturazione all'anno
38.081	 39.019	 38.650	
45.200	
50.866	
43.933	
51.331	
49.400	
55.044	
64.937	
62.527	
68.872	
0
10.000
20.000
30.000
40.000
50.000
60.000
70.000
80.000
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
NUMERO DI INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE NELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA
(PERIODO 1998 – 2009)
Numero delle unità immobiliari residenziali con
certificazione energetica per provincia al 31.12.2014
Fonte: Ervet - Regione Emilia Romagna
Provincia
Edifici esistenti Edifici esistenti Interventi edilizi Nuove costruzioni Totale
complessivo(compravendita) (locazione) (art. 3.1 lett. b, c) (art. 3.1 lett. a)
Bologna 78.799 58.620 4.965 13.215 155.599
Forlì-Cesena 24.417 14.034 1.606 5.389 45.446
Ferrara 26.951 17.427 1.516 3.949 49.843
Modena 44.805 26.305 3.022 10.394 84.526
Piacenza 19.886 8.502 1.762 4.733 34.883
Parma 27.833 18.179 1.915 7.533 55.460
Ravenna 30.252 16.261 2.473 6.364 55.350
Reggio nell'Emilia 29.510 15.579 1.704 5.974 52.767
Rimini 20.185 13.797 1.045 6.640 41.667
Totale 302.638 188.704 20.008 64.191 575.541
% 52,58% 32,79% 3,48% 11,15% 100,00%
Totale attestati di certificazione energetica emessi in
Emilia Romagna al 31.12.2014: distribuzione per classi
energetiche
Fonte: Ervet - Regione Emilia Romagna
Attestati emessi per nuove costruzioni in Emilia
Romagna al 31.12.2014: distribuzione per classi
energetiche
Fonte: Ervet - Regione Emilia Romagna
Distribuzione degli edifici residenziali per stato
di conservazione e regione
Fonte: Censimento ISTAT 2001 e 2011
Anno di Censimento 2001 2011 Variazione
Stato di conservazione ottimo buono mediocre pessimo ottimo buono mediocre pessimo
mediocre e
pessimo
ITALIA 25,6 51,8 20,3 2,3 31,8 51,4 15,2 1,7 -5,7
Piemonte 27,9 50,6 19,3 2,3 34,1 50,5 13,8 1,6 -6,1
Valle d'Aosta / Vallée d'Aoste 28,2 49,6 19,9 2,3 34,9 49,6 13,7 1,7 -6,8
Liguria 24,9 52,8 19,8 2,5 29,6 54,1 14,6 1,7 -6,0
Lombardia 33,8 49,8 15,0 1,4 40,3 46,8 11,7 1,1 -3,5
Trentino Alto Adige / Südtirol 35,4 44,9 17,2 2,5 45,8 43,5 9,7 1,0 -9,0
Veneto 32,7 50,3 15,5 1,5 42,1 45,3 11,4 1,2 -4,4
Friuli-Venezia Giulia 35,8 48,6 14,1 1,5 43,5 44,0 11,3 1,2 -3,1
Emilia-Romagna 32,5 49,7 16,0 1,8 40,2 47,6 10,9 1,3 -5,6
Toscana 29,7 53,8 15,0 1,4 37,0 51,5 10,4 1,1 -4,9
Umbria 33,4 52,3 13,1 1,2 37,5 51,8 9,8 0,9 -3,7
Marche 27,3 52,7 18,0 2,0 35,7 50,3 12,5 1,4 -6,0
Lazio 21,6 56,4 20,0 1,9 27,7 56,5 14,6 1,3 -6,1
Abruzzo 22,3 54,6 20,9 2,2 28,1 55,3 15,1 1,5 -6,5
Molise 19,0 54,5 24,1 2,3 24,7 53,8 19,1 2,4 -5,0
Campania 17,7 54,6 24,6 3,2 19,3 58,8 20,0 1,8 -5,9
Puglia 21,4 56,1 20,4 2,1 26,8 56,5 15,2 1,5 -5,7
Basilicata 17,8 52,0 27,0 3,1 24,1 53,6 20,1 2,2 -7,8
Calabria 17,0 49,1 30,0 3,9 20,5 52,7 23,7 3,1 -7,0
Sicilia 16,0 50,0 30,1 3,9 21,4 52,4 23,1 3,0 -7,8
Sardegna 25,9 52,6 19,3 2,2 29,5 53,5 15,3 1,8 -4,5
Distribuzione degli edifici residenziali per stato
di conservazione e provincia
Fonte: Censimento ISTAT 2001 e 2011
Anno di Censimento 2001 2011 Variazione
Stato di conservazione ottimo buono mediocre pessimo ottimo buono mediocre pessimo
mediocre e
pessimo
EMILIA ROMAGNA 32,5 49,7 16,0 1,8 40,2 47,6 10,9 1,3 -5,6
Piacenza 29,2 50,1 18,8 2,0 31,1 56,1 11,6 1,3 -7,9
Parma 30,7 49,8 17,5 2,1 37,8 47,0 13,3 1,9 -4,3
Reggio nell'Emilia 38,4 44,6 14,9 2,1 45,3 41,9 11,4 1,4 -4,2
Modena 34,8 47,3 16,1 1,8 45,7 42,5 10,5 1,3 -6,1
Bologna 36,1 48,0 14,2 1,7 43,3 45,9 9,8 1,1 -5,1
Ferrara 29,3 51,8 17,1 1,8 34,2 53,2 11,5 1,2 -6,2
Ravenna 33,4 51,0 14,2 1,4 40,5 48,9 9,6 1,0 -5,0
Forlì-Cesena 27,6 54,4 16,5 1,6 44,8 43,4 10,8 1,0 -6,2
Rimini 27,6 54,8 15,9 1,8 32,3 56,0 10,4 1,3 -5,9
Distribuzione degli edifici residenziali per stato
di conservazione
Fonte: Censimento ISTAT 2001 e 2011
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
2001 2011 2001 2011 2001 2011
Italia Emilia Romagna Provincia di Reggio Emilia
ottimo
buono
mediocre
pessimo
PERCHE’ RIQUALIFICARE
E SOPRATTUTTO PERCHE’
PARTIRE DAI CONDOMINI
Cosa ci dice l’Europa?
•  Le direttive europee obbligano l’Italia a promuovere un’edilizia
che consumi meno energia, che produca meno CO2 e che
certifichi il livello di consumo delle nostre abitazioni e dei
nostri fabbricati… ma l’Italia come sempre è in ritardo!
•  Dal 2020 tutte le nuove costruzioni private dovranno
essere a “energia quasi zero”
•  Dal 2018 tutti gli edifici pubblici di
nuova costruzione dovranno rispettare
i parametri europei
•  Dal 2014 ogni anno il 3% delle superfici
di edifici pubblici esistenti dovranno essere
rese efficienti dal punto di vista energetico
Cosa possiamo fare?
Intervenire con:
•  adeguate scelte di efficientamento
energetico
•  con interventi di manutenzione
straordinaria à defiscalizzati
•  valutando la sostenibilità economica
degli interventi
Dalla classe G alla classe A (e oltre)
risparmiarealmeno2.000euroall’anno
ogni100mqdiabitazioni
Impariamo a farci le giuste domande
• che case amministriamo?
• quanto facciamo spendere per farle funzionare?
• che valore hanno sul mercato?
• come possiamo incrementare questo valore?
• come possiamo ridurre la spesa di
funzionamento e le spese manutentive?
• come possiamo renderle più salubri?
Abbandoniamo il modello “Trabant”
Una Trabant ha tanti modelli…
…alcuni dettati da esigenze particolari…
…altri dalle condizioni economiche…
…ma anche se proviamo a “ingentilirla”…
…rimane l’auto più inquinante del mondo
SOLUZIONI / MODELLI
Rendere i condomini più efficienti
• I dati rappresentano la misura evidente del fatto
che la maggior parte dei condomini e degli
alloggi in essi presenti risalgono a un’epoca
in cui erano assenti norme prescrittive sul
rendimento energetico e sull’efficienza nei
consumi.
• Per tale motivo si può affermare che i nostri
condomini sono nella maggior parte edifici
energeticamente non sostenibili, che
consumano e sprecano risorse energetiche.
Cosa fare?
•  Intervenire nei condomini con adeguate scelte di
efficientamento energetico, di manutenzione ordinaria e
straordinaria, valutando la sostenibilità non solo
economica ma soprattutto ambientale è oggi un obiettivo
che devono porsi tutti i soggetti interessati
•  E’ una politica che deve essere promossa e sviluppata
proprio dagli amministratori condominiali, in quanto una
buona gestione del condominio, efficiente dal punto di vista
energetico ed efficace dal punto di vista del comfort
abitativo, comporta notevoli risparmi sui costi di
gestione degli alloggi e dei condomini e soprattutto un
miglior benessere delle famiglie e dei soggetti che vivono e
lavorano nelle unità immobiliari condominiali.
Chi lo deve fare?
• Queste politiche di intervento possono contare su
amministratori in molti casi professionali che
in provincia di Reggio Emilia amministrano oltre
25.000 condomini
• Un vero e proprio esercito di soggetti che
potrebbero essere promotori e attivatori di
nuove politiche di intervento di manutenzione
ordinaria e straordinaria nei condomini.
INTERROGHIAMO
GLI AMMINISTRATORI
INDAGINE DI CAMPO PRESSO AMMINISTRATORI
CONDOMINIALI REGGIANI
Gli amministratori reggiani lo fanno?
Abbiamo intervistato 28 amministratori condominiali di Reggio Emilia e abbiamo
posto loro le seguenti domande:
•  Nei condomini da voi amministrati sono stati fatti negli ultimi 5 anni interventi di
riqualificazione edilizia?
•  Se sì, quali tipologie di lavori sono stati eseguiti?
•  Per i lavori condominiali avete utilizzato gli incentivi fiscali del 50% e del 65%?
•  Siete a conoscenza della possibilità di utilizzare gli incentivi fiscali per queste
tipologie di lavori?
•  I vostri condomini amministrati sono a conoscenza della possibilità di utilizzare
gli incentivi fiscali per queste tipologie di lavori?
•  Avete messo in atto strategie di comunicazione specifiche per comunicare la
possibilità di utilizzare gli incentivi?
•  Se sì, di che tipo?
•  Avete intenzione di proporre nel futuro interventi di riqualificazione edilizia e/o
energetica ai vostri condomini?
Sintesi dei risultati dell’indagine
100%	 100%	 100%	 100%	
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Ha	effettuato	interventi	di	
riqualificazione	edilizia	negli	
ultimi	5	anni	
È	a	conoscenza	degli	
incentivi	fiscali	per	gli	
interventi	
Ha	utilizzato	gli	incentivi	
fiscali	
Dichiara	che	i	condomini	
sono	a	conoscenza	degli	
incentivi	fiscali	
INCIDENZA % DI RISPOSTE POSITIVE DEGLI AMMINISTRATORI REGGIANI
INTERVISTATI
Nei condomini da voi amministrati sono
stati fatti negli ultimi 5 anni interventi di
riqualificazione edilizia?
• 28 risposte positive
• 0 risposte negative
Tipologie di lavori eseguiti
•  41 risposte per rifacimento del tetto
•  37 risposte per interventi di riqualificazione energetica sulle parti comuni:
•  19 installazione pannelli fotovoltaici
•  7 sostituzione caldaie
•  10 installazione pannelli solari
•  1 altro
•  19 risposte per rifacimento degli esterni
•  16 risposte per isolamento a cappotto
•  13 risposte per impermeabilizzazione del tetto
•  9 risposte per coibentazione/isolamento del tetto
•  4 risposte per sistemazione delle parti esterne
•  2 risposte per lavori di riqualificazione parti comuni
•  1 risposta per altri lavori (ascensore)
Treemap dei lavori eseguiti
1 altro
2 riqualificazione parti
comuni
sistemazione parti esterne
4
coibentazione/isolamento
tetto
9
impermeabilizzazione tetto
13
isolamento a
cappotto
16
rifacimento esterni
19
riqualificazione energetica parti comuni
37
rifacimento tetto
41
Conoscenza degli incentivi
• Tutti gli amministratori intervistati hanno
utilizzato gli incentivi fiscali
• Tutti gli amministratori intervistati hanno
dichiarato di essere a conoscenza degli
incentivi fiscali
• Tutti gli amministratori intervistati hanno
dichiarato che i condòmini sono a conoscenza
degli incentivi fiscali
Azioni future: 24 casi su 28
24 risposte positive per proporre interventi di riqualificazione,
tra i quali:
•  19 per la riqualificazione edilizia del fabbricato
•  13 per la riqualificazione energetica
•  7 per la sistemazione delle parti comuni
•  2 per altri interventi
Treemap delle azioni future
riqualificazione edilizia del fabbricato
19
riqualificazione energetica
13
sistemazione parti
comuni
7
altri interventi
2
Quali i problemi?
•  5 risposte negative, ovvero difficoltà di proporre interventi,
per i seguenti motivi principali:
•  difficoltà economiche
•  difficoltà di mettere d'accordo i condomini e raggiungere
la maggioranza per deliberare i lavori
•  motivi personali (abbandono dell’attività per
pensionamento)
VALUTARE LA FATTIBILITA’
Chi paga?
•  Bisogna sfruttare tutte le opportunità di detrazione dei
costi di ristrutturazione e di efficientamento
energetico, proponendo interventi mirati sugli impianti e
sulle strutture al fine di ridurre i consumi, migliorare il
comfort abitativo e rendere gli edifici più efficienti dal
punto di vista del risparmio energetico.
•  Ciò si traduce anche in un risparmio sulle bollette
energetiche, un risparmio che, sommato agli effetti delle
detrazioni fiscali, può rendere economicamente
sostenibili gli interventi e dunque avviare una nuova
stagione di miglioramento complessivo del sistema-casa
in Italia.
Le opportunità: art. 5
E’ possibile, con l'approvazione dell'assemblea
condominiale a maggioranza degli intervenuti e con
almeno la metà del valore dell'edificio, consentire le
innovazioni delle cose comuni aventi come oggetto “le
opere e gli interventi previsti per eliminare le barriere
architettoniche, per il contenimento del consumo energetico
degli edifici e per realizzare parcheggi destinati a servizio
delle unità immobiliari o dell'edificio, nonché per la
produzione di energia mediante l'utilizzo di impianti di
cogenerazione, fonti eoliche, solari o comunque rinnovabili
da parte del condominio o di terzi che conseguano a titolo
oneroso un diritto reale o personale di godimento del
lastrico solare o di altra idonea superficie comune.”
Le opportunità: art. 7
•  Consente la possibilità di "installare impianti per la
produzione di energia da fonti rinnovabili destinati al servizio
di singole unità del condominio sul lastrico solare, su ogni
altra idonea superficie comune e sulle parti di proprietà
individuale dell'interessato. Qualora si rendano necessarie
modificazioni delle parti comuni, l'interessato ne dà
comunicazione all'amministratore indicando il contenuto
specifico e le modalità di esecuzione degli interventi.”
•  In sostanza con la riforma è più facile intervenire per
lavori di manutenzione straordinaria e di
efficientamento energetico, i quali possono accedere ai
sistemi di incentivi e di detrazioni fiscali che ne
garantiscono anche una migliore sostenibilità
economica.
Quali interventi?
•  installare caldaie a condensazione, che grazie ad un minore
utilizzo di combustibile, permettono di risparmiare dal 15 al
20% dei costi per produrre acqua calda sanitaria e, se
associata all’installazione di impianti radianti a possono
ottenere risparmi anche superiori al 40%
•  utilizzare sistemi di termoregolazione climatica con sonde
esterne, che permettono di risparmiare anche il 10%
rispetto ad un impianto tradizionale
•  applicare valvole termostatiche ai radiatori per regolare in
maniera autonoma la temperatura di ciascuna stanza
•  installare sistemi di contabilizzazione individuale del
calore, per personalizzare la misurazione dei consumi per
alloggio
Quali interventi?
•  realizzare un impianto solare termico per produrre
acqua calda sanitaria che, se abbinato all’utilizzo di una
caldaia a condensazione, con risparmi del 40-60%
•  utilizzare illuminazione a Led nelle parti condominiali
comuni, che può produrre risparmi fino all’80% ed è
particolarmente adatta per una illuminazione prolungata
nel tempo
•  realizzare un impianto fotovoltaico o minieolico
condominiale per produrre energia elettrica pulita, che
può garantire un risparmio del 30-40% attraverso
l’autoproduzione, l’auto-consumo e l’alimentazione delle
diverse utenze comuni
Quali interventi?
•  isolare termicamente in modo adeguato l’edificio
•  sostituzione impianti con sistemi più efficienti
•  installazione impianti di risparmio energetico
•  installazione impianti di produzione energetica sostenibile
• L’insieme di questi interventi può garantire
risparmi complessivi dell’80% e anche oltre
sui consumi e sulle spese, alzando la qualità
dell’edificio e portando la sua certificazione
energetica in una classe migliore
QUANTO COSTA E QUANTO SI RISPARMIA IN 10 ANNI?
Costo dell’intervento = 50.000 euro
Ma:
detrazione IRPEF 50% = 25.000 euro
risparmio medio in bolletta = 25.000 euro
RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA
--
10 ANNI | RISPARMIO TOTALE = 50.000 euro
In 10 anni l’intervento si ripaga completamente con un
risparmio medio per gli anni seguenti di 2.500 € / anno
Un intervento di questo tipo comporta risparmi annui che se sommati
alle detrazioni fiscali portano ad un totale complessivo pari a:
QUADRO PROSPETTICO 10 - 20 - 30 ANNI
RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA
10 ANNI | RISPARMIO TOTALE = 50.000 € (di cui 25.000 € risparmio energetico)
20 ANNI | RISPARMIO TOTALE = 75.000 € (di cui 50.000 € risparmio energetico)
30 ANNI | RISPARMIO TOTALE = 100.000 € (di cui 75.000 € risparmio energetico)
PAY BACK PERIOD - 10 ANNI SALDO CUMULATIVO / RISPARMIO ACCUMULATO
* La redditività finanziaria dell’operazione è superiore al 10%
(TIR = 10,4%)
41|Pay Back Period - Risparmio accumulato - Redditività finanziaria
Fonte:elaborazioniTheorema
ELEMENTI POSITIVI PER LA BANCABILITÀ DEGLI INTERVENTI
•  Intervento di questo tipo evidenziano riflessi finanziari
molto rilevanti che determinano elementi positivi per la
bancabilità
•  Una analisi dei flussi di cassa a 30 anni evidenzia infatti
che un investimento di questo tipo ha un redditività
finanziaria superiore al 10% netto
•  Il confronto con i titoli di stato a 30 anni evidenzia una
notevole differenza:
RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA
BTP A 30 ANNI
rendimento LORDO
2,7%
RIQUALIFICAZIONE
ENERGETICA
rendimento NETTO
10,4%
vs
Cosa possiamo fare?
• usare bene gli incentivi
• promuovere lavori di ristrutturazione
energetica e strutturale nei condomini
• avviare audit energetici dei condomini
per sviluppare adeguati business plan
Facciamoci le giuste domande
Quanti amministratori condominiali sono in grado di
essere promotori e gestori di azioni che comportano
risparmi veri e tangibili per i condòmini?
Quanti amministratori condominiali sono in grado di
rispondere in modo efficace ed efficiente alla nuova
domanda di servizi che i condòmini rappresentano?
Quanti amministratori condominiali sono in grado di
sviluppare adeguati business plan per evidenziare i
risparmi potenziali ai propri amministrati?
Certo non è facile perché dobbiamo
sapere che gli interlocutori spesso creano
situazioni decisamente “bizzarre”
Certo non è facile perché dobbiamo
sapere che gli interlocutori spesso creano
situazioni decisamente “bizzarre”
Grazie per l’attenzione!
Federico Della Puppa
Centro Studi YouTrade

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Case a Reggio Emilia: il report

  • 1. REGGIO EMILIAAI RAGGI X: FOTOGRAFIA DEL PATRIMONIO EDILIZIO ABITATIVO Ricerca a cura del Centro Studi YouTrade Federico Della Puppa Docente di economia all’Università IUAV di Venezia
  • 2. DIAMO I NUMERI Tutti i dati presentati sono elaborazioni del Centro Studi YouTrade su dati Istat e PAT
  • 4. Siamo ricchi di condomini energivori In Italia ci sono 14,5 milioni di edifici dei quali oltre 1,2 milione sono condomini che sommano 27 milioni di unità immobiliari delle quali circa 14,3 milioni sono alloggi residenziali occupati da famiglie e il rimanente sono locali utilizzati per altri scopi, dal direzionale al commerciale
  • 5. …per lo più concentrati in poche regioni Considerando l’insieme dei condomini italiani, le regioni che presentano la maggior incidenza sono: •  la Lombardia, con il 17,0% di edifici e il 18,3% delle unità immobiliari residenziali •  il Lazio, con il 9,9% degli edifici e l’11,9% di unità immobiliari residenziali à In sostanza Lombardia e Lazio rappresentano il 27% dei condomini italiani e oltre il 30% degli alloggi presenti nei condomini Seguono poi Emilia Romagna e Campania, entrambe con oltre l’8% di condomini sul totale nazionale, e poi Piemonte e Veneto
  • 6. Distribuzione dei condomini in Italia: Emilia Romagna vale l’8,5% La provincia di Reggio Emilia l’1% circa Fonte: Istat
  • 8. Un grande patrimonio sul quale intervenire • Il 60% circa dei condomini italiani è stato edificato prima del 1976, anno in cui per la prima volta fu introdotta una normativa che prescriveva per legge criteri di efficienza energetica negli edifici • ma ben l’82% dei condomini in Italia è stato edificato prima dell’avvento della Legge 10/1991, la prima vera legge italiana sull’efficienza energetica.
  • 9. Un sistema abitativo energivoro Epoche di costruzione ante 1950 anni 2010
  • 10. Reggio Emilia ai raggi X: il 50% degli abitanti vive in condominio •  In provincia di Reggio Emilia sono presenti quasi 114 mila edifici (l’1% del totale nazionale) dei quali circa 98 mila sono edifici residenziali, dei quali oltre 20 mila nella sola Reggio Emilia. •  Complessivamente contano oltre 250 mila abitazioni, delle quali più di 42 mila non occupate o utilizzate come seconde case di vacanza. •  Le abitazioni occupate sono oltre 208 mila, delle quali più di 68 mila nella sola Reggio Emilia. •  Il 44% delle abitazioni occupate si trova in edifici condominiali con 5 e più appartamenti per edificio, dunque quasi il 50% della popolazione e delle famiglie vive in condominio.
  • 11. 22% degli edifici e 26% delle famiglie •  Se si circoscrive la definizione di condominio utilizzando i parametri della recente riforma, ovvero limitando il conteggio agli edifici che necessitano per legge di un amministratore condominiale si giunge ad un totale di oltre 53 mila alloggi e famiglie amministrate, pari al 26% delle famiglie residenti in provincia di Reggio Emilia. •  In sostanza gli edifici condominiali rappresentano il 28% degli edifici e quasi il 50% delle famiglie ma quelli con obbligo di amministratore sono circa il 22% degli edifici e rappresentano il 26% delle famiglie. •  Sono dati eclatanti che evidenziano l’importanza del fenomeno dal punto di vista economico e sociale.
  • 12. 75% delle abitazioni ante L.10/1991 • Sul totale delle abitazioni presenti in provincia di Reggio Emilia, il 44% è stato costruito prima del 1970 e dunque presenta caratteristiche di scarsa o nulla rispondenza alle normative antisismiche ed energetiche. • Un ulteriore 30,9% è stato costruito prima del 1991, anno di entrata in vigore della L. 10. • Del restante 25% un quarto è stato edificato in epoca recente.
  • 13. 44% di alloggi con > 45 anni di età ma 75% edificati ante L. 10/1991 fino al 1970 1971- 1990 1991- 2005 2006 e segg. Provincia di Reggio Emilia 44,0 30,9 18,8 6,2 Reggio nell'Emilia 43,1 32,6 18,8 5,5 Correggio 52,5 21,8 20,0 5,7 Scandiano 39,9 35,6 14,7 9,9 Casalgrande 33,5 30,5 24,5 11,5 comuni 15.000 a 9.000 abitanD 38,9 32,4 22,0 6,6 comuni da 9.000 a 5.000 abitanD 46,3 27,8 19,7 6,3 comuni con meno di 5.000 abitanD 55,2 29,3 11,1 4,4
  • 14. Ristrutturare, una necessità! • In provincia di Reggio Emilia ci sono 250.492 abitazioni (Istat, 2011) • Di queste ben 110.302 (44%) sono state costruite prima del 1971 e hanno dunque ben oltre 40 anni di età • Se consideriamo le abitazioni con più di 30 anni di età in provincia di Reggio Emilia il valore sale a oltre 158.215 abitazioni, pari al 63,2% del totale • Se consideriamo solo le abitazioni costruite tra il 1946 e il 1990 si giunge a 145.357 abitazioni pari al 58%
  • 15. Reggio Emilia: siamo ricchi di case vecchie •  A Reggio Emilia ci sono 74.766 abitazioni (Istat, 2011) •  Di queste il 43,1% (32 mila abitazioni) è stato costruito prima del 1971 e ha dunque oltre 40 anni di età •  Ma se consideriamo le abitazioni con più di 30 anni di età saliamo al 62,8% (47 mila abitazioni) •  E se consideriamo solo le abitazioni costruite tra il 1946 e il 1991, ovvero escludendo le case storiche e considerando quelle costruite prima dell’avvio della L.10/91, siamo alla percentuale del 62,1%, ovvero a Reggio Emilia 6 alloggi su 10 sono stati edificati dal dopoguerra fino all’avvio della L. 10/91
  • 16. 50.000 interventi di ristrutturazione all'anno 0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 80.000 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 NUMERO DI INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE NELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA (PERIODO 1998 – 2009)
  • 17. 50.000 interventi di ristrutturazione all'anno 38.081 39.019 38.650 45.200 50.866 43.933 51.331 49.400 55.044 64.937 62.527 68.872 0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 80.000 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 NUMERO DI INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE NELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA (PERIODO 1998 – 2009)
  • 18. Numero delle unità immobiliari residenziali con certificazione energetica per provincia al 31.12.2014 Fonte: Ervet - Regione Emilia Romagna Provincia Edifici esistenti Edifici esistenti Interventi edilizi Nuove costruzioni Totale complessivo(compravendita) (locazione) (art. 3.1 lett. b, c) (art. 3.1 lett. a) Bologna 78.799 58.620 4.965 13.215 155.599 Forlì-Cesena 24.417 14.034 1.606 5.389 45.446 Ferrara 26.951 17.427 1.516 3.949 49.843 Modena 44.805 26.305 3.022 10.394 84.526 Piacenza 19.886 8.502 1.762 4.733 34.883 Parma 27.833 18.179 1.915 7.533 55.460 Ravenna 30.252 16.261 2.473 6.364 55.350 Reggio nell'Emilia 29.510 15.579 1.704 5.974 52.767 Rimini 20.185 13.797 1.045 6.640 41.667 Totale 302.638 188.704 20.008 64.191 575.541 % 52,58% 32,79% 3,48% 11,15% 100,00%
  • 19. Totale attestati di certificazione energetica emessi in Emilia Romagna al 31.12.2014: distribuzione per classi energetiche Fonte: Ervet - Regione Emilia Romagna
  • 20. Attestati emessi per nuove costruzioni in Emilia Romagna al 31.12.2014: distribuzione per classi energetiche Fonte: Ervet - Regione Emilia Romagna
  • 21. Distribuzione degli edifici residenziali per stato di conservazione e regione Fonte: Censimento ISTAT 2001 e 2011 Anno di Censimento 2001 2011 Variazione Stato di conservazione ottimo buono mediocre pessimo ottimo buono mediocre pessimo mediocre e pessimo ITALIA 25,6 51,8 20,3 2,3 31,8 51,4 15,2 1,7 -5,7 Piemonte 27,9 50,6 19,3 2,3 34,1 50,5 13,8 1,6 -6,1 Valle d'Aosta / Vallée d'Aoste 28,2 49,6 19,9 2,3 34,9 49,6 13,7 1,7 -6,8 Liguria 24,9 52,8 19,8 2,5 29,6 54,1 14,6 1,7 -6,0 Lombardia 33,8 49,8 15,0 1,4 40,3 46,8 11,7 1,1 -3,5 Trentino Alto Adige / Südtirol 35,4 44,9 17,2 2,5 45,8 43,5 9,7 1,0 -9,0 Veneto 32,7 50,3 15,5 1,5 42,1 45,3 11,4 1,2 -4,4 Friuli-Venezia Giulia 35,8 48,6 14,1 1,5 43,5 44,0 11,3 1,2 -3,1 Emilia-Romagna 32,5 49,7 16,0 1,8 40,2 47,6 10,9 1,3 -5,6 Toscana 29,7 53,8 15,0 1,4 37,0 51,5 10,4 1,1 -4,9 Umbria 33,4 52,3 13,1 1,2 37,5 51,8 9,8 0,9 -3,7 Marche 27,3 52,7 18,0 2,0 35,7 50,3 12,5 1,4 -6,0 Lazio 21,6 56,4 20,0 1,9 27,7 56,5 14,6 1,3 -6,1 Abruzzo 22,3 54,6 20,9 2,2 28,1 55,3 15,1 1,5 -6,5 Molise 19,0 54,5 24,1 2,3 24,7 53,8 19,1 2,4 -5,0 Campania 17,7 54,6 24,6 3,2 19,3 58,8 20,0 1,8 -5,9 Puglia 21,4 56,1 20,4 2,1 26,8 56,5 15,2 1,5 -5,7 Basilicata 17,8 52,0 27,0 3,1 24,1 53,6 20,1 2,2 -7,8 Calabria 17,0 49,1 30,0 3,9 20,5 52,7 23,7 3,1 -7,0 Sicilia 16,0 50,0 30,1 3,9 21,4 52,4 23,1 3,0 -7,8 Sardegna 25,9 52,6 19,3 2,2 29,5 53,5 15,3 1,8 -4,5
  • 22. Distribuzione degli edifici residenziali per stato di conservazione e provincia Fonte: Censimento ISTAT 2001 e 2011 Anno di Censimento 2001 2011 Variazione Stato di conservazione ottimo buono mediocre pessimo ottimo buono mediocre pessimo mediocre e pessimo EMILIA ROMAGNA 32,5 49,7 16,0 1,8 40,2 47,6 10,9 1,3 -5,6 Piacenza 29,2 50,1 18,8 2,0 31,1 56,1 11,6 1,3 -7,9 Parma 30,7 49,8 17,5 2,1 37,8 47,0 13,3 1,9 -4,3 Reggio nell'Emilia 38,4 44,6 14,9 2,1 45,3 41,9 11,4 1,4 -4,2 Modena 34,8 47,3 16,1 1,8 45,7 42,5 10,5 1,3 -6,1 Bologna 36,1 48,0 14,2 1,7 43,3 45,9 9,8 1,1 -5,1 Ferrara 29,3 51,8 17,1 1,8 34,2 53,2 11,5 1,2 -6,2 Ravenna 33,4 51,0 14,2 1,4 40,5 48,9 9,6 1,0 -5,0 Forlì-Cesena 27,6 54,4 16,5 1,6 44,8 43,4 10,8 1,0 -6,2 Rimini 27,6 54,8 15,9 1,8 32,3 56,0 10,4 1,3 -5,9
  • 23. Distribuzione degli edifici residenziali per stato di conservazione Fonte: Censimento ISTAT 2001 e 2011 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 2001 2011 2001 2011 2001 2011 Italia Emilia Romagna Provincia di Reggio Emilia ottimo buono mediocre pessimo
  • 24. PERCHE’ RIQUALIFICARE E SOPRATTUTTO PERCHE’ PARTIRE DAI CONDOMINI
  • 25. Cosa ci dice l’Europa? •  Le direttive europee obbligano l’Italia a promuovere un’edilizia che consumi meno energia, che produca meno CO2 e che certifichi il livello di consumo delle nostre abitazioni e dei nostri fabbricati… ma l’Italia come sempre è in ritardo! •  Dal 2020 tutte le nuove costruzioni private dovranno essere a “energia quasi zero” •  Dal 2018 tutti gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno rispettare i parametri europei •  Dal 2014 ogni anno il 3% delle superfici di edifici pubblici esistenti dovranno essere rese efficienti dal punto di vista energetico
  • 26. Cosa possiamo fare? Intervenire con: •  adeguate scelte di efficientamento energetico •  con interventi di manutenzione straordinaria à defiscalizzati •  valutando la sostenibilità economica degli interventi
  • 27. Dalla classe G alla classe A (e oltre) risparmiarealmeno2.000euroall’anno ogni100mqdiabitazioni
  • 28. Impariamo a farci le giuste domande • che case amministriamo? • quanto facciamo spendere per farle funzionare? • che valore hanno sul mercato? • come possiamo incrementare questo valore? • come possiamo ridurre la spesa di funzionamento e le spese manutentive? • come possiamo renderle più salubri?
  • 29. Abbandoniamo il modello “Trabant”
  • 30. Una Trabant ha tanti modelli…
  • 31. …alcuni dettati da esigenze particolari…
  • 32. …altri dalle condizioni economiche…
  • 33. …ma anche se proviamo a “ingentilirla”…
  • 34. …rimane l’auto più inquinante del mondo
  • 36. Rendere i condomini più efficienti • I dati rappresentano la misura evidente del fatto che la maggior parte dei condomini e degli alloggi in essi presenti risalgono a un’epoca in cui erano assenti norme prescrittive sul rendimento energetico e sull’efficienza nei consumi. • Per tale motivo si può affermare che i nostri condomini sono nella maggior parte edifici energeticamente non sostenibili, che consumano e sprecano risorse energetiche.
  • 37. Cosa fare? •  Intervenire nei condomini con adeguate scelte di efficientamento energetico, di manutenzione ordinaria e straordinaria, valutando la sostenibilità non solo economica ma soprattutto ambientale è oggi un obiettivo che devono porsi tutti i soggetti interessati •  E’ una politica che deve essere promossa e sviluppata proprio dagli amministratori condominiali, in quanto una buona gestione del condominio, efficiente dal punto di vista energetico ed efficace dal punto di vista del comfort abitativo, comporta notevoli risparmi sui costi di gestione degli alloggi e dei condomini e soprattutto un miglior benessere delle famiglie e dei soggetti che vivono e lavorano nelle unità immobiliari condominiali.
  • 38. Chi lo deve fare? • Queste politiche di intervento possono contare su amministratori in molti casi professionali che in provincia di Reggio Emilia amministrano oltre 25.000 condomini • Un vero e proprio esercito di soggetti che potrebbero essere promotori e attivatori di nuove politiche di intervento di manutenzione ordinaria e straordinaria nei condomini.
  • 39. INTERROGHIAMO GLI AMMINISTRATORI INDAGINE DI CAMPO PRESSO AMMINISTRATORI CONDOMINIALI REGGIANI
  • 40. Gli amministratori reggiani lo fanno? Abbiamo intervistato 28 amministratori condominiali di Reggio Emilia e abbiamo posto loro le seguenti domande: •  Nei condomini da voi amministrati sono stati fatti negli ultimi 5 anni interventi di riqualificazione edilizia? •  Se sì, quali tipologie di lavori sono stati eseguiti? •  Per i lavori condominiali avete utilizzato gli incentivi fiscali del 50% e del 65%? •  Siete a conoscenza della possibilità di utilizzare gli incentivi fiscali per queste tipologie di lavori? •  I vostri condomini amministrati sono a conoscenza della possibilità di utilizzare gli incentivi fiscali per queste tipologie di lavori? •  Avete messo in atto strategie di comunicazione specifiche per comunicare la possibilità di utilizzare gli incentivi? •  Se sì, di che tipo? •  Avete intenzione di proporre nel futuro interventi di riqualificazione edilizia e/o energetica ai vostri condomini?
  • 41. Sintesi dei risultati dell’indagine 100% 100% 100% 100% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Ha effettuato interventi di riqualificazione edilizia negli ultimi 5 anni È a conoscenza degli incentivi fiscali per gli interventi Ha utilizzato gli incentivi fiscali Dichiara che i condomini sono a conoscenza degli incentivi fiscali INCIDENZA % DI RISPOSTE POSITIVE DEGLI AMMINISTRATORI REGGIANI INTERVISTATI
  • 42. Nei condomini da voi amministrati sono stati fatti negli ultimi 5 anni interventi di riqualificazione edilizia? • 28 risposte positive • 0 risposte negative
  • 43. Tipologie di lavori eseguiti •  41 risposte per rifacimento del tetto •  37 risposte per interventi di riqualificazione energetica sulle parti comuni: •  19 installazione pannelli fotovoltaici •  7 sostituzione caldaie •  10 installazione pannelli solari •  1 altro •  19 risposte per rifacimento degli esterni •  16 risposte per isolamento a cappotto •  13 risposte per impermeabilizzazione del tetto •  9 risposte per coibentazione/isolamento del tetto •  4 risposte per sistemazione delle parti esterne •  2 risposte per lavori di riqualificazione parti comuni •  1 risposta per altri lavori (ascensore)
  • 44. Treemap dei lavori eseguiti 1 altro 2 riqualificazione parti comuni sistemazione parti esterne 4 coibentazione/isolamento tetto 9 impermeabilizzazione tetto 13 isolamento a cappotto 16 rifacimento esterni 19 riqualificazione energetica parti comuni 37 rifacimento tetto 41
  • 45. Conoscenza degli incentivi • Tutti gli amministratori intervistati hanno utilizzato gli incentivi fiscali • Tutti gli amministratori intervistati hanno dichiarato di essere a conoscenza degli incentivi fiscali • Tutti gli amministratori intervistati hanno dichiarato che i condòmini sono a conoscenza degli incentivi fiscali
  • 46. Azioni future: 24 casi su 28 24 risposte positive per proporre interventi di riqualificazione, tra i quali: •  19 per la riqualificazione edilizia del fabbricato •  13 per la riqualificazione energetica •  7 per la sistemazione delle parti comuni •  2 per altri interventi
  • 47. Treemap delle azioni future riqualificazione edilizia del fabbricato 19 riqualificazione energetica 13 sistemazione parti comuni 7 altri interventi 2
  • 48. Quali i problemi? •  5 risposte negative, ovvero difficoltà di proporre interventi, per i seguenti motivi principali: •  difficoltà economiche •  difficoltà di mettere d'accordo i condomini e raggiungere la maggioranza per deliberare i lavori •  motivi personali (abbandono dell’attività per pensionamento)
  • 50. Chi paga? •  Bisogna sfruttare tutte le opportunità di detrazione dei costi di ristrutturazione e di efficientamento energetico, proponendo interventi mirati sugli impianti e sulle strutture al fine di ridurre i consumi, migliorare il comfort abitativo e rendere gli edifici più efficienti dal punto di vista del risparmio energetico. •  Ciò si traduce anche in un risparmio sulle bollette energetiche, un risparmio che, sommato agli effetti delle detrazioni fiscali, può rendere economicamente sostenibili gli interventi e dunque avviare una nuova stagione di miglioramento complessivo del sistema-casa in Italia.
  • 51. Le opportunità: art. 5 E’ possibile, con l'approvazione dell'assemblea condominiale a maggioranza degli intervenuti e con almeno la metà del valore dell'edificio, consentire le innovazioni delle cose comuni aventi come oggetto “le opere e gli interventi previsti per eliminare le barriere architettoniche, per il contenimento del consumo energetico degli edifici e per realizzare parcheggi destinati a servizio delle unità immobiliari o dell'edificio, nonché per la produzione di energia mediante l'utilizzo di impianti di cogenerazione, fonti eoliche, solari o comunque rinnovabili da parte del condominio o di terzi che conseguano a titolo oneroso un diritto reale o personale di godimento del lastrico solare o di altra idonea superficie comune.”
  • 52. Le opportunità: art. 7 •  Consente la possibilità di "installare impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili destinati al servizio di singole unità del condominio sul lastrico solare, su ogni altra idonea superficie comune e sulle parti di proprietà individuale dell'interessato. Qualora si rendano necessarie modificazioni delle parti comuni, l'interessato ne dà comunicazione all'amministratore indicando il contenuto specifico e le modalità di esecuzione degli interventi.” •  In sostanza con la riforma è più facile intervenire per lavori di manutenzione straordinaria e di efficientamento energetico, i quali possono accedere ai sistemi di incentivi e di detrazioni fiscali che ne garantiscono anche una migliore sostenibilità economica.
  • 53. Quali interventi? •  installare caldaie a condensazione, che grazie ad un minore utilizzo di combustibile, permettono di risparmiare dal 15 al 20% dei costi per produrre acqua calda sanitaria e, se associata all’installazione di impianti radianti a possono ottenere risparmi anche superiori al 40% •  utilizzare sistemi di termoregolazione climatica con sonde esterne, che permettono di risparmiare anche il 10% rispetto ad un impianto tradizionale •  applicare valvole termostatiche ai radiatori per regolare in maniera autonoma la temperatura di ciascuna stanza •  installare sistemi di contabilizzazione individuale del calore, per personalizzare la misurazione dei consumi per alloggio
  • 54. Quali interventi? •  realizzare un impianto solare termico per produrre acqua calda sanitaria che, se abbinato all’utilizzo di una caldaia a condensazione, con risparmi del 40-60% •  utilizzare illuminazione a Led nelle parti condominiali comuni, che può produrre risparmi fino all’80% ed è particolarmente adatta per una illuminazione prolungata nel tempo •  realizzare un impianto fotovoltaico o minieolico condominiale per produrre energia elettrica pulita, che può garantire un risparmio del 30-40% attraverso l’autoproduzione, l’auto-consumo e l’alimentazione delle diverse utenze comuni
  • 55. Quali interventi? •  isolare termicamente in modo adeguato l’edificio •  sostituzione impianti con sistemi più efficienti •  installazione impianti di risparmio energetico •  installazione impianti di produzione energetica sostenibile • L’insieme di questi interventi può garantire risparmi complessivi dell’80% e anche oltre sui consumi e sulle spese, alzando la qualità dell’edificio e portando la sua certificazione energetica in una classe migliore
  • 56. QUANTO COSTA E QUANTO SI RISPARMIA IN 10 ANNI? Costo dell’intervento = 50.000 euro Ma: detrazione IRPEF 50% = 25.000 euro risparmio medio in bolletta = 25.000 euro RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA -- 10 ANNI | RISPARMIO TOTALE = 50.000 euro In 10 anni l’intervento si ripaga completamente con un risparmio medio per gli anni seguenti di 2.500 € / anno
  • 57. Un intervento di questo tipo comporta risparmi annui che se sommati alle detrazioni fiscali portano ad un totale complessivo pari a: QUADRO PROSPETTICO 10 - 20 - 30 ANNI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA 10 ANNI | RISPARMIO TOTALE = 50.000 € (di cui 25.000 € risparmio energetico) 20 ANNI | RISPARMIO TOTALE = 75.000 € (di cui 50.000 € risparmio energetico) 30 ANNI | RISPARMIO TOTALE = 100.000 € (di cui 75.000 € risparmio energetico) PAY BACK PERIOD - 10 ANNI SALDO CUMULATIVO / RISPARMIO ACCUMULATO * La redditività finanziaria dell’operazione è superiore al 10% (TIR = 10,4%) 41|Pay Back Period - Risparmio accumulato - Redditività finanziaria Fonte:elaborazioniTheorema
  • 58. ELEMENTI POSITIVI PER LA BANCABILITÀ DEGLI INTERVENTI •  Intervento di questo tipo evidenziano riflessi finanziari molto rilevanti che determinano elementi positivi per la bancabilità •  Una analisi dei flussi di cassa a 30 anni evidenzia infatti che un investimento di questo tipo ha un redditività finanziaria superiore al 10% netto •  Il confronto con i titoli di stato a 30 anni evidenzia una notevole differenza: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA BTP A 30 ANNI rendimento LORDO 2,7% RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA rendimento NETTO 10,4% vs
  • 59. Cosa possiamo fare? • usare bene gli incentivi • promuovere lavori di ristrutturazione energetica e strutturale nei condomini • avviare audit energetici dei condomini per sviluppare adeguati business plan
  • 60. Facciamoci le giuste domande Quanti amministratori condominiali sono in grado di essere promotori e gestori di azioni che comportano risparmi veri e tangibili per i condòmini? Quanti amministratori condominiali sono in grado di rispondere in modo efficace ed efficiente alla nuova domanda di servizi che i condòmini rappresentano? Quanti amministratori condominiali sono in grado di sviluppare adeguati business plan per evidenziare i risparmi potenziali ai propri amministrati?
  • 61. Certo non è facile perché dobbiamo sapere che gli interlocutori spesso creano situazioni decisamente “bizzarre”
  • 62. Certo non è facile perché dobbiamo sapere che gli interlocutori spesso creano situazioni decisamente “bizzarre”
  • 63. Grazie per l’attenzione! Federico Della Puppa Centro Studi YouTrade