1. In collaborazione con
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Documento di approfondimento della soluzione:
GEA – GREEN ERASMUS AREA
Università degli Studi di Pavia
INDICE (da seguire come traccia guida)
1. Descrizione della soluzione
2. Descrizione del team e delle proprie risorse e competenze
3. Descrizione dei bisogni che si intende soddisfare
4. Descrizione dei destinatari della misura
5. Descrizione della tecnologia adottata
6. Indicazione dei valori economici in gioco (costi, risparmi ipotizzati, investimenti
necessari)
7. Tempi di progetto
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1. Descrizione della soluzione
L’Università degli Studi di Pavia ha intrapreso già da alcuni anni diverse azioni per il
perseguimento dello sviluppo sostenibile, in particolare dell’obiettivo 11 dell’Agenda 2030
(rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili), ma senza
trascurare anche gli obiettivi 3 (promuovere la salute e il benessere per tutti e per tutte le
età) e 4 (fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di
apprendimento), per realizzare i quali occorrono infrastrutture e spazi sicuri e adeguati alle
attuali esigenze di didattica e di ricerca.
Oltre ad un articolato e vasto numero di edifici, l’Università di Pavia dispone di un ampio
patrimonio vegetale che si estende all’interno del perimetro urbano per oltre 26 ettari, così
ripartiti:
Campus Cravino 149.835 m2
57 %
Istituti Universitari 83.889 m2
32 %
Centro storico 30.590 m2
11 %
In questi spazi trovano dimora oltre 1.500 alberi e circa 800 cespugli e siepi. Inoltre, ai
sopracitati dati va aggiunta la Riserva Naturale Integrale Statale Bosco Siro Negri di
proprietà dell’Università, collocata a 8 km dalla città. La Riserva comprende un tratto di
foresta planiziale e si estende, insieme ad alcuni terreni confinanti acquisiti dall’Ateneo, per
16'796 m2
. L’Ateneo si impegna con importanti investimenti nella cura del patrimonio
vegetale, nonché nel suo ampliamento e promozione. In particolare, nel corso del 2022 sono
e verranno avviati una serie di interventi per rendere le aree verdi attigue ai poli didattici,
che ad oggi non sono adeguatamente valorizzate, più fruibili e attraenti.
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In particolare, nel dicembre 2021, è stato
individuato il primo di una serie di spazi sul quale
l’Ateneo si impegnerà ad intervenire: GEA
(Green Erasmus Area), un prato di 3 mila metri
quadri situato all’interno del Campus Cravino,
polo che ospita i Dipartimenti di Ingegneria,
Matematica, Scienze della Terra e
dell’Ambiente, Biologia e Biotecnologie, in
corrispondenza dell’accesso nord al polo da via
Ferrata. La progettazione e la realizzazione
verranno portate avanti grazie alla
collaborazione tra l’Office for Sustainable
Actions (OSA), l’Area Relazioni Internazionali e
il Dipartimento di Scienze della Terra e
dell’Ambiente. La Green Erasmus Area sarà uno
spazio verde, sostenibile e inclusivo pensato per
essere a disposizione dell’intera comunità
accademica, in particolare degli studenti.
Il progetto, inoltre, intende avvicinare e sensibilizzare gli studenti sull’importanza delle scelte
consapevoli in termini di viaggio sostenibile e si prefigge di formare gli studenti sulla tematica
dell’impronta di carbonio derivante dai viaggi e dalla mobilità, in modo pratico e concreto,
facendoli “immergere” nelle soluzioni che l’Ateneo propone. L’area è pensata per essere un
luogo in cui gli studenti possano godere del verde e, nel contempo, grazie agli arredi
predisposti con QR code, possano accedere ai servizi che l’ateneo offre per rendere il
viaggio internazionale più sostenibile. Questi includono, ad esempio, il progetto TRANSIT,
che istituisce bandi per l’assegnazione di contributi economici per gli studenti che decidano
di intraprendere la mobilità all’estero spostandosi con treno/bus e rinunciando invece all’uso
dell’aereo. Allo stesso modo, tramite i QR code dell’area GEA, gli studenti potranno
accedere a tool di comparazione dell’emissione di CO2, così come a dati che sensibilizzino
rispetto alla difficoltà del compensare efficacemente la CO2 prodotta, mirando quindi ad
innescare un ragionamento profondo sull’impatto delle proprie scelte. Si è infatti osservato
un significativo incremento delle mobilità internazionali, a fronte però di una globale
necessità di ridurre le emissioni di CO2, e quindi muoversi in modo sostenibile, o
compensarle. Lo spazio viene quindi intitolato “Green Erasmus Area” e accoglierà eventi
pensati ad-hoc per studenti in partenza e in arrivo con programmi di scambi internazionali,
fungendo anche da luogo di condivisione delle best practices attuate nei diversi atenei di
provenienza degli studenti, innescando uno scambio proficuo di idee e buone prassi. GEA
vuole quindi rappresentare un metodo di formazione 2.0, innovativa, coinvolgente,
stimolante, più vicino agli studenti.
2. Descrizione del team e delle proprie risorse e competenze
Il progetto sarà realizzato grazie al background di conoscenze e professionalità che l’Ateneo
può mettere in gioco, in quanto connaturate con la propria dimensione culturale-scientifica
multidisciplinare e finalizzata allo sviluppo, al miglioramento e all’approfondimento delle
proprie iniziative. In particolare, tramite la sinergia tra l’Area Tecnica e il Dipartimento di
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Scienze della Terra e dell’Ambiente, GEA diventa altresì un’opportunità di formazione per
gli studenti e un autentico biglietto da visita per l’Ateneo.
Il progetto sarà coordinato dal seguente team di lavoro:
- Professionisti dell’Area Tecnica:
o Andrea Campotaro, Ingegnere civile-ambientale e Architetto, Referente
operativo dell’Office for Sustainable Actions (OSA);
o Laura Gobbi, Ingegnere industriale, Energy Manager d’ateneo, Responsabile
del Servizio Gestione Facility, Utilities e Ambiente, Referente dell’Office for
Sustainable Actions (OSA) per l’Energia;
o Mauro Mericco, Architetto, Dirigente dell’Area Tecnica e Sicurezza;
o Elisa Sella, Ingegnere civile-ambientale, RUP e DEC del contratto di
manutenzione delle aree verdi dell’Ateneo;
- Docenti e ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente:
o Silvia Assini, Ricercatore del corso di Laurea Magistrale in Scienze della
Natura;
o Claudia Lupi, Referente dell’Office for Sustainable Actions (OSA) per la
Didattica e la Ricerca;
o Andrea Mondoni, Professore associato del corso di Laurea Magistrale in
Scienze della Natura;
o Paola Nola, Professore associato del corso di Laurea in Scienze e Tecnologie
per la Natura;
- Dipendenti dell’Area Internazionalizzazione:
o Martina Bellinzona, Referente dell’Office for Sustainable Actions (OSA) per le
Relazioni Internazionali;
o Michela Cobelli, Responsabile dell’Unità Mobilità Internazionale.
Inoltre, per far fronte alle esigenze che si porranno nell’evoluzione del progetto, il team si
interfaccerà con le diverse professionalità altamente qualificate interne all’Ateneo (docenti,
ricercatori, dottorandi, tecnici).
3. Descrizione dei bisogni che si intende soddisfare
L’accesso nord al Campus Cravino è uno dei punti dove si registra il maggior flusso
giornaliero di persone. È infatti passaggio obbligato per coloro che si dirigono alla mensa
studenti EDiSU di via Ferrata, all’adiacente polo didattico Campus Aquae e alla fermata
autobus di due linee che coprono la tratta Campus Cravino-stazione-Centro storico.
L’accesso, su cui insiste GEA, nonostante la sua rilevanza, è però un luogo anonimo, di
passaggio, dove l’utente non è invitato a soffermarsi e godere del verde, privo di arredi e,
pertanto, sicuramente meritevole di interventi di riqualificazione.
Il progetto, a partire dalla posizione delle piante già presenti, definisce alcune direttrici sulle
quali prevedere le nuove piantumazioni. Le specie verranno definite con la collaborazione
dei docenti e dei ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente e le
professionalità interne all’impresa a cui è affidata la manutenzione del patrimonio vegetale
dell’Ateneo. Verranno individuati alberi, cespugli e siepi, di altezze diverse, con l’obiettivo di
ombreggiare l’area verde (per renderla fruibile anche nei mesi caldi), senza però ostacolare
il passaggio della luce solare verso il fabbricato adiacente, sede del Dipartimento di
Matematica.
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Oltre alla componente vegetale, il
progetto prevede la realizzazione di un
percorso pedonale che lo attraversa
longitudinalmente, realizzato con
pavimentazione permeabile a finitura
superficiale fine e compatta, tipo
calcestre, che ne garantisca la
percorribilità ad ogni tipologia di utente,
incluse le persone a ridotta capacità
motoria. Inoltre, si intende attrezzare una
porzione del prato con una pedana
accessibile e arredi disegnati su misura
(tavolo e sedute) che si snodano tra gli arbusti, rendendo l’area uno spazio fruibile e
gradevole, nonché l’idoneo accesso e biglietto da visita del polo.
4. Descrizione dei destinatari della misura
Il progetto è rivolto a tutta la comunità accademica, in particolare agli studenti, che dimostra
di apprezzare gli spazi verdi dell’Ateneo e ne richiede l’implementazione. Quelli ad oggi
attrezzati sono infatti ampiamente utilizzati per momenti di studio, relax e socialità.
Come introdotto nel paragrafo 1, il progetto si pone l’obiettivo di creare un luogo gradevole
nel Campus che abbia altresì valenza ecologica e di tutela della biodiversità autoctona, dove
creare dei laboratori botanici a cielo aperto in cui gli studenti possano fare osservazioni e
monitoraggi, quali ad esempio la capacità di assorbimento di carbonio degli alberi, necessari
per rendere gli studenti consapevoli su problematiche e soluzioni del processo di
decarbonizzazione nel quadro della transizione ecologica.
La soluzione è replicabile da ogni istituto/pubblica amministrazione che porti avanti attività
di mobilità e che sia intenzionato a sensibilizzare il proprio pubblico e stakeholders alla
necessità di muoversi in modo sostenibile. I contesti più adatti ove replicare il progetto sono
certamente le università e gli istituti di istruzione superiore, nei quali le percentuali di mobilità
sono preponderanti. È tuttavia esportabile in qualsiasi Ente e Istituzione che intraprenda,
finanzi, supporti o prenda parte a mobilità e missioni, per personale, studenti o altri
stakeholders.
5. Descrizione della tecnologia adottata
Nell’ottica del contenimento dei costi, GEA è stata collocata in un’area che, oltre ai motivi
funzionali già descritti, fosse già precedentemente dotata di sistema di irrigazione.
Le modifiche al terreno, tramite la realizzazione del percorso pedonale e di una pedana,
verranno attuate mantenendo la permeabilità dello stesso.
Le specie che saranno collocate verranno selezionate tra le specie autoctone previste dal
Comune di Pavia, garantendo e incentivando la biodiversità.
6. Indicazione dei valori economici in gioco (costi, risparmi ipotizzati, investimenti
necessari)
La progettazione dell’intervento è e sarà gestita internamente all’Area Tecnica dell’Ateneo
grazie alle professionalità (ingegneri e architetti) presenti.
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I costi per la realizzazione della componente vegetale ricadranno invece nell’ambito
dell’offerta migliorativa prevista dal contratto di manutenzione delle aree verdi 2021-2024.
Per quanto riguarda i consumi idrici, l’Ateneo, tramite l’attività dei suoi giardinieri, mette già
in campo buone pratiche per ridurre al minimo l’attivazione dei sistemi di irrigazione. Inoltre,
le specie vegetali che troveranno dimora presso GEA verranno individuate tra quelle che
richiedono minor apporti idrici.
Gli ulteriori investimenti previsti saranno impiegati per l’acquisto degli arredi con i quali verrà
allestita l’area verde.
7. Tempi di progetto
Il concept del progetto redatto dai progettisti dell’Area Tecnica è stato presentato alla
comunità accademica a dicembre 2021 ed è confluito nel Rapporto di Sostenibilità
dell’Ateneo del medesimo anno.
Gli studi sul terreno propedeutici alle future piantumazioni hanno avuto avvio a marzo 2022
e proseguiranno nella primavera, coinvolgendo gli studenti di due insegnamenti afferenti al
Corso di Laurea in Scienze Geologiche.
Al contempo, verranno individuate grazie all’apporto di botanici e docenti interni all’Ateneo,
le specie che troveranno dimora presso GEA nel corso del 2022, secondo le idonee
tempistiche richieste per le piantumazioni.
L’ultima fase prevedrà la progettazione dettagliata degli arredi, il relativo acquisto e la
conseguente fornitura e collocazione.
La riqualificazione degli spazi verdi avviata tramite GEA verrà estesa, tramite l’azione
dell’ufficio sostenibilità dell’Ateneo, alle ulteriori aree che ad oggi non sono sufficientemente
valorizzate e, soprattutto, agli spazi che la comunità accademica, tramite i suoi
rappresentanti, segnalerà.