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Servizi e comunità locali: vivere la montagna | #MontagnaFuturo 12 maggio Luino

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Servizi e comunità locali: vivere la montagna | #MontagnaFuturo 12 maggio Luino

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Materiali degli interventi del primo evento sul terriotorio del progetto Montagna Futuro dal titolo "Servizi e comunità locali: vivere la montagna", che si è tentuto il 12 maggio presso la Sala UBI Banca di Luino (VA).

Materiali degli interventi del primo evento sul terriotorio del progetto Montagna Futuro dal titolo "Servizi e comunità locali: vivere la montagna", che si è tentuto il 12 maggio presso la Sala UBI Banca di Luino (VA).

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Servizi e comunità locali: vivere la montagna | #MontagnaFuturo 12 maggio Luino

  1. 1. UN PIANO PER LA MONTAGNA Ugo Parolo Sottosegretario ai rapporti con il Consiglio regionale, alle politiche per la Montagna, alla Macroregione Alpina (EUSALP), ai Quattro Motori per l’ Europa e alla programmazione negoziata Sala Conferenze UBI Banca, Luino 12 maggio 2017
  2. 2. AGENDA 2  Regione Lombardia per la montagna  Il territorio al centro  Montagna Futuro, le nuove sfide  Un impegno comune per la montagna
  3. 3. REGIONE LOMBARDIA PER LA MONTAGNA
  4. 4. IL NOSTRO TERRITORIO 10.260 Kmq, 1.253.084 Abitanti il 43% del territorio regionale è montano ... e la rappresentanza? 4
  5. 5. Risorse POLITICHE PER LA MONTAGNA Un quadro di insieme Crescita Sviluppo Occupazione POR FESR – FSE Fondo delle Valli Prealpine Fondo Comuni Confinanti PSR - FEASR Legge 19/2014 5
  6. 6. «Regione Lombardia svilupperà la propria politica per la montagna con azioni coordinate e interdisciplinari sia nei processi legislativi che nei diversi livelli di programmazione e pianificazione. L’obiettivo che si intende raggiungere è lo sviluppo di un’azione unitaria in tutte le tematiche che possano interessare la montagna, ponendo particolare attenzione alla coerenza delle azioni con le intrinseche peculiarità territoriali, sociali ed economiche. Si punterà quindi ad azioni coordinate e interdisciplinari che facciano della trasversalità e della sinergia tra tutti i soggetti coinvolti la loro forza». PROGRAMMA REGIONALE DI SVILUPPO 2013/2018 Principali obiettivi per la montagna Valorizzazione delle Comunità Montane come soggetto idoneo allo svolgimento di funzioni associate Potenziamento accessibilità ai territori montani e attrattività della montagna Ottimizzazione della programmazione economica per la montagna «Una Regione dalla parte della Montagna» 6
  7. 7. EUSALP Macroregione alpina Montagna e pianura insieme in un rapporto paritario Protecting Alps Developing Alps Connecting Alps «Protagonisti nell’Action Group n. 1 Approccio bottom-up e rapporto diretto con gli stakeholder» La Strategia Macroregionale Alpina si basa su un piano d’azione nato nel 2014, a seguito di ampia consultazione pubblica svolta nei 7 Stati Membri e nelle 48 Regioni, da giugno a ottobre 2014. Regione Lombardia da subito ha fortemente creduto in questo processo:  coordinando le Regioni italiane dell’area della macroregione nel percorso di formazione della Strategia  ospitando la conferenza finale degli Stakeholder (oltre 1.200 persone) tenutasi a Milano nel dicembre 2014 È questa un’iniziativa che nasce dalle Regioni ed è per questo, che per la prima volta, nel Comitato paritetico e nella governance ci sono a pari livello sia i 7 Stati che le Regioni che a turno rappresentano i singoli Stati dentro la Strategia Macroregionale. La presidenza di turno sarà in capo a Regione Lombardia nel 2019. 7
  8. 8. RELAZIONI CON BOLZANO E TRENTO Una collaborazione nel segno dell’autonomia Regione Lombardia ha sostenuto un rinnovato spirito di collaborazione con le due Province Autonome, che sta già portando risultati tangibili sul territorio:  Rilancio del nuovo Fondo per i Comuni Confinanti  Nuovo rapporto per la gestione del Parco dello Stelvio Con la Provincia Autonoma di Bolzano:  Percorso comune per la valorizzazione della Strada dello Stelvio Con la Provincia Autonoma di Trento:  Nuova gestione delle risorse idriche del lago d’Idro, per il bacino del fiume Chiese «La montagna lombarda può autogestirsi, come il Trentino Alto Adige - Südtirol » 8
  9. 9. 9 STRATEGIA NAZIONALE AREE INTERNE La Strategie Nazionale Aree interne (SNAI) ha lo scopo di promuovere lo sviluppo locale dei territori più periferici, gravati da squilibri demografici e carenze strutturali di servizi pubblici. € 11.324.000 € 15.000.000 € 38.000.000 Approvate n. 2 Strategie (selezionate nel 2014): Alta Valtellina, Valchiavenna (in attesa sigla AdPQ) Selezionate n. 2 nuove aree: Alto Lago di Como e Valli del Lario e Oltrepò Pavese, per le quali in corso le attività di co- progettazione per la stesura della strategia € 64.324.000 le risorse messe a disposizione da Regione per le Aree Interne + € 15 milioni di risorse nazionali tramite fondi della Legge di Stabilità «Lombardia 1° a livello nazionale nell’approvazione delle Strategie d’Area» € 14.970.000 di risorse RL FESR/FSE/FEASR € 15.971.860 di risorse RL FESR/FSE/FEASR
  10. 10. NUOVO FONDO COMUNI CONFINANTI 10  Fondo istituito nel 2009 con risorse provenienti dai bilanci delle Province Autonome Trento e Bolzano – legge n. 191 del 23 dicembre 2009  Il 19 settembre 2014 Regione Lombardia ha sottoscritto l’intesa con il Governo, la Regione Veneto e le Province autonome di Bolzano e Trento che ha dato vita al Nuovo Fondo dei Comuni Confinanti  80 ML di euro annui, di cui 24 da destinare a progetti presentati dai Comuni e 56 per progetti strategici concordati con i territori  Un nuovo approccio, volto a favorire ricadute territoriali più ampie e sistemiche nell’utilizzo dei fondi 13 comuni confinanti e 29 comuni contigui In 6 anni (2013-2018) oltre € 93 Mln (solo per i progetti a carattere strategico), con investimento totale di oltre € 170 Mln «Abbiamo rivoluzionato la gestione del Fondo scommettendo sulla capacità del territorio di costruire il proprio sviluppo» Rinnovato rapporto di collaborazione tra Regione Lombardia e le due province autonome di Trento e Bolzano
  11. 11. 11 «Progetti strategici di sistema, con ricadute su tutto il territorio lombardo» NUOVO FONDO COMUNI CONFINANTI Alcuni esempi Definizione di un piano di gestione del Parco dello Stelvio, quale volano di sviluppo per l’intera valle Regolamentazione dei flussi d’acqua del Lago d’Idro, con benefici su tutto il bacino del fiume Chiese, a vantaggio della pianura bresciana Finanziamento della galleria di Gargnano e della pista ciclabile del Garda, per migliorare accessibilità e attrattività dell’intero comparto
  12. 12. IL TERRITORIO AL CENTRO
  13. 13. ESEMPI CONCRETI L.r. 19/2014 SONDRIO «Prima forma sperimentale di autonomia e di partecipazione diretta» Il territorio partecipa alla formazione delle leggi: istituzione di un Comitato Paritetico tra la Provincia e Regione Lombardia. Alla Provincia il compito di fornire un parere obbligatorio in fase redigente delle leggi regionali Modello che persegue un maggior ingaggio del territorio, garantendone una maggior rappresentanza Legge che sancisce la specificità montana della provincia di Sondrio, mantenendo al territorio funzioni che altrove sono tornati di competenza regionale Demanio idrico, una gestione territoriale 13
  14. 14. ESEMPI CONCRETI Parco dello Stelvio 14 Gli interventi previsti ammontano a € 21 Mln di cui circa € 16 Mln a valere sul Fondo Comuni Confinanti, € 2 Mln dal Parco, € 3 Mln sul FESR (Aree interne) In poco più di un anno approvati: LR ad hoc, il Piano degli investimenti e il Piano delle attività del Parco, le linee di indirizzo per la pianificazione Nuova governance semplificata per il Parco dello Stelvio Lombardo, grazie alla sinergia con ERSAF «Il Parco dello Stelvio motore per lo sviluppo locale » Valorizzazione Strada dello Stelvio in sinergia con le realtà alpine confinanti 5,0 mln/€ La storia del parco Valorizzazione testimonianze della Grande Guerra 1,1 mln/€ Promozione del parco e delle reti locali 5,2 mln/€ Storica firma, nel febbraio 2015, tra Regione Lombardia, Governo e le Province Autonome di Trento e Bolzano per una nuova modalità di gestione del Parco, affidata ai territorio, confermando comunque la configurazione unitaria dello stesso. Regione Lombardia ha ottenuto le stesse prerogative gestionali riservate alle Province autonome. Primo e unico caso di pianificazione condivisa con le Province autonome. Alcune linee di azione:
  15. 15. ESEMPI CONCRETI Fondo delle Valli Prealpine 15 € 5.142.856,00 per i comuni montani della provincia di Brescia e Bergamo € 3.857.142,00 per i comuni montani della provincia di Varese, Como e Lecco Finanziamento a fondo perduto con un contributo massimo dell’80% del costo di ogni singolo progetto Ogni strategia è finanziabile per un importo di € 1.285.714,00 Sono ammesse strategie con un importo massimo complessivo dei progetti pari a € 4.000.000,00 9 milioni di euro in tre anni, a valere sul bilancio regionale (art. 5 bis della L.R. 25/2007 c.6.) per sostenere i nuovi investimenti e per rilanciare la montagna lombarda Sono esclusi i Comuni montani: 1. della provincia di Sondrio 2. della provincia di Pavia in quanto provincia con territorio montano inferiore al 30% del territorio provinciale 3. i Comuni della provincia di Brescia confinanti con la Provincia di Trento, come individuati dalla delibera n.1 dell’11 febbraio 2015 del FCC Totale risorse 9 milioni
  16. 16. 16 PIANO DEGLI INVESTIMENTI Le risorse messe in gioco da RL «Circa 390 milioni le risorse complessivamente attivate per le aree montane» *€ 69.941.858 Le risorse stanziate da Regione Lombardia a valere sui Fondi strutturali (FESR, FSE e FESR) e sul Fondo delle Valli Prealpine *€ 3.857.142 per comuni montani della Provincia Como Lecco Varese (€ 1.285.714,00 per Provincia) *€ 5.142.856 per Comuni Montani Provincia Brescia e Bergamo (€ 2.571.428 per Provincia) *€ 14.970.000 FESR FSE FEASR *€ 15.971.860 FESR FSE FEASR *€ 30.000.000 stanziati per le due Aree interne (Oltre Po e Alto Lago nuove aree in corso di approvazione) € 10.286.910 le ulteriori risorse di cofinanziamento a valere sulla Strategia Aree Interne Alta Valtellina e Val Chiavenna € 170 Mln le Risorse complessive attivate dal Fondo Comuni Confinanti + + € 17.000.000 annui da AQST Provincia di Sondrio € 85.000.000 in 5 anni per AQST Sondrio + € 52.500.000 in 5 anni alle 23 Comunità Montane, per il mantenimento dei servizi + € 52.500.000 per le 23 Comunità Montane
  17. 17. MONTAGNA FUTURO, LE NUOVE SFIDE
  18. 18. LE NUOVE SFIDE Ulteriori sfide 18  Partecipazione effettiva delle Terre Alte al progetto di sviluppo della nostra regione  Ampliamento a tutti i territori montani della sperimentazione introdotta per la Provincia di Sondrio in materia di autonomia  Riduzione significativa del residuo fiscale per territori svantaggiati come quelli montani  Semplificazione delle procedure, in ragione delle esigenze specifiche e delle condizioni di contesto della montagna lombarda
  19. 19. LE NUOVE SFIDE Ulteriori sfide 19  Sviluppare il tema dei servizi ecosistemici nelle politiche della montagna  Premiare i cittadini che già lavorano a diretto contatto con l’ambiente e il territorio, attraverso un sistema virtuoso che li incentivi ad operare per la sua tutela  Integrare meglio domanda e offerta del settore bosco-legno e aumentare il valore aggiunto del prodotto finale, al fine di contrastare la crisi profonda che sta vivendo il settore  Riconoscere agli impianti di risalita la valenza di servizio pubblico locale, suddividere gli aspetti patrimoniali (gestione pubblica territoriale) dalle dinamiche gestionali (soggetti privati)
  20. 20. UN IMPEGNO COMUNE PER LA MONTAGNA
  21. 21. 21 PERCHE’ UN PIANO DEDICATO Obiettivi Montagna Futuro per dare vita ad un piano che:  Costruisca dal basso, in modo partecipato, un modello di governance più semplice e più rappresentativo  Elevi il grado di consapevolezza nella montagna delle proprie capacità  Sia lo strumento efficace per attrarre risorse e per garantirne un utilizzo coordinato ed efficace  Faccia sintesi tra le diverse politiche in atto in ambito montano  Sia espressione del territorio  Sia da stimolo per lo sviluppo di processi di co-progettazione territoriale  Incentivi il miglioramento delle capacità di governance territoriale  Fornisca delle linee di indirizzo concrete sulle priorità di intervento manifestate dai territori Costruire con il territorio montano una visione delle priorità, delle esigenze e delle opportunità Stimolare la capacità di governance e le capacità programmatiche e progettuali, sostenendo la cooperazione e la creazione di reti Insieme e con gli attori locali per una messa in rete delle progettualità, rispetto agli strumenti della programmazione regionale «Non un piano calato dall’alto, ma espressione della montagna»
  22. 22. 22 VERSO MONTAGNA FUTURO Road map Evento Finale ottobre/novembre Presentazione e avvio 14/03 12 maggio Luino 25 maggio Colico 29 giugno Darfo Boario Terme luglio settembre Risultati Timing Definiamo insieme le linee guida del Piano della Montagna Governance e comunità: una rete per la montagna Servizi e comunità locali: vivere la montagna Giovani e start up d’impresa: il futuro della montagna Ambiente e natura: motore di sviluppo della montagna A contatto con il territorio e con gli stakeholder locali, per un percorso di confronto e condivisione Comunicazione – Social Attrattività e turismo: la montagna al centro
  23. 23. 23 VIVERE LA MONTAGNA Servizi e comunità locali Soluzioni innovative per la qualità di vita nella montagna lombarda Esempi e buone pratiche dal territorio Accessibilità ai servizi, reti di comunità Ruolo del terzo settore Coprogettazione e confronto con il territorio
  24. 24. 24 TEMPI …… «partecipazione e co- progettazione» GRAZIE PER L’ATTENZIONE In collaborazione con #siamounasquadra #montagnafuturo
  25. 25. MONTAGNA LOMBARDA E QUALITA’ DI VITA ELEMENTI DI CONTESTO Luino, Sala Conferenze Ubi Banca 12 maggio 2017 Stefano Marani, Eur&ca
  26. 26. AGENDA 2  Montagna futuro: un percorso condiviso  Montagna lombarda e qualità di vita: elementi di contesto
  27. 27. MONTAGNA FUTURO: UN PERCORSO CONDIVISO
  28. 28. 4 PERCORSO DI COPROGETTAZIONE Strumenti  TAVOLI TEMATICI TERRITORIALI Occasione di incontro e di scambio, per far emergere e mettere in rete le buone pratiche Montagna Futuro, un percorso di crescita e cooperazione inter istituzionale, con il coinvolgimento degli attori territoriali pubblici e privati, per fissare i temi chiave per lo sviluppo della montagna lombarda  INTERVISTE CON STAKEHOLDERS  QUESTIONARIO ONLINE Per lo sviluppo di conoscenze e competenze rispetto alle politiche territoriali per la montagna lombarda Per valorizzare le risorse umane, istituzionali, dell’ambiente sociale ed economico  ANALISI MACRO TENDENZE
  29. 29. 5 TAVOLI TEMATICI TERRITORIALI Focus tematici Giovani e start up d’impresa il futuro della montagna Programmazione e politiche territoriali Servizi alla comunità locale Giovani, start-up e green economy Ambiente e natura motore di sviluppo della montagna Economia circolare e servizi eco sistemici Attrattività e turismo la montagna al centro Cultura e Turismo sostenibile Governance e comunità una rete per la montagna Servizi e comunità locali vivere la montagna
  30. 30. 6 TAVOLI TEMATICI TERRITORIALI La parola al territorio  I Tavoli Tematici si svolgeranno sul territorio, nel periodo tra maggio e settembre 2017  Gli incontri si articoleranno in momenti di confronto plenario e istituzionale e in successivi focus di approfondimento tecnico  L’obiettivo è quello di coinvolgere e far emergere le conoscenze presenti sui territori, per favorire il confronto di idee, così da giungere all’individuazione di linee d’azione prioritarie Gli esiti dei Tavoli tematici concorreranno alla definizione delle linee guida Confronto istituzionale per un confronto aperto su proposte e linee di azione per la montagna lombarda Focus tecnici per coinvolgere nell’interpretazione degli elementi territoriali, raccogliere valutazioni, delineare soluzioni innovative
  31. 31. IL RISULTATO ATTESO Linee guida Calendario provvisorio  Servizi e comunità locali: vivere la montagna (12 maggio 2017, Luino, Va)  Attrattività e turismo: la montagna al centro ( 25 maggio 2017, Colico, Lc)  Giovani e start up d’impresa: il futuro della montagna (29 giugno 2017, Darfo Boario Terme, BS)  Ambiente e natura: motore di sviluppo della montagna (luglio 2017)  Governance e comunità: una rete per la montagna (settembre 2017)  Montagna Futuro: il nuovo Piano per la Montagna ( fine ottobre, Palazzo Lombardia) *Date e sedi degli eventi sono indicative , verranno via via comunicate sul sito montagnafuturo.it Linee Guida Montagna Futuro Tavoli Tematici Territoriali Analisi contesto montano regionale Interviste con stakeholders Questionario online Informazione e comunicazione verso il Nuovo Piano per la Montagna di Regione Lombardia
  32. 32. SERVIZI E COMUNITA’ LOCALI: VIVERE LA MONTAGNA
  33. 33. SPOPOLAMENTO E INVECCHIAMENTO La montagna, un paese per vecchi? Indice dimensione demografica - - Rielaborazione su dati 100% Lombardia Eupolis  Sarebbe importante prevedere delle forme di agevolazione per la popolazione che vive in montagna  I giovani appena possono vanno via >> non si comprendono le opportunità occupazionali che offre il territorio montano (agricoltura, turismo) perché i modelli che vengono proposti sono legati ai centri urbani  Bisognerebbe investire nelle idee >> spesso ai giovani manca una cultura dell’innovazione >> incentivare dei percorsi di scambio e confronto con altre realtà  E’ essenziale stare vicino ai giovani, l’offerta culturale presente sul territorio è inadeguata e questo porta ad una povertà educativa >> è necessario, soprattutto per i giovani, avere uno stimolo che li spinga a rimanere  I Comuni montani che hanno registrato, tra il 2010 e il 2014, un aumento della popolazione over 75 sono più del doppio (63%) di quelli che hanno registrato un aumento della popolazione sotto i 24 anni di età (31%)  86% comuni montani rileva un indice demografico inferiore alla media regionale  Nel periodo 2007/2014 il 48% dei Comuni montani lombardi ha registrato un aumento della popolazione, contro una media regionale del 70%. Spunti da interviste svolte:
  34. 34. ACCESSIBILITA’ AI SERVIZI Quali modelli alternativi?  E’ necessario attivare dei servizi che migliorino la qualità della vita della popolazione: taxibus, servizi sociali, ...  Sarebbe opportuno prevedere dei modelli di recupero degli ex edifici scolastici rimasti vuoti, perché tornino alla comunità per l’offerta di altri servizi sociali  C’è un problema di mentalità, una chiusura verso la fruizione dei servizi legati al sociale >> cultura molto orgogliosa, bisognerebbe lavorare per incentivare un cambio culturale  L’elemento di forza per la gestione dei territori montani risiede sicuramente nell’accorpamento dei servizi, nella programmazione di interventi condivisi e di lungo termine Dotazione di strutture in ambito sociale e per la famiglia, medie 2008-2014– Fonte cartografica 100%Lombardia, Eupolis. Sisel  I comuni montani che riescono a raggiungere più di 20 strutture che offrono servizi culturali, sanitari, ospedalieri nell’arco di 30 minuti sono il 46% contro una media regionale dell’80%  In media il 18% della popolazione scolarizzata si rivolge fuori dal contesto montano per frequentare gli istituti scolastici, con picchi che arrivano al 40% Spunti da interviste svolte:
  35. 35. CAPACITA’ DI CREAZIONE DI CAPITALE UMANO La formazione quale motore di sviluppo  E’ fondamentale formarsi ed educarsi per evitare di diventare il «parco giochi di Milano»  Bisognerebbe riuscire a sostenere dei percorsi di innovazione, favorire il dialogo tra la città e la montagna in modo da creare degli elementi di accelerazione. Ad oggi ci sono pochi rapporti con le Università e i centri urbani, si fa fatica a creare dei legami, bisognerebbe pensare a strumenti che facilitino questi passaggi di conoscenza e competenza  Sarebbe importante riuscire a migliorare la professionalità del personale degli alberghi. È necessario disporre di personale specializzato e non improvvisato  Bisognerebbe investire nelle idee >> Mancano dei corsi specifici di specializzazione Capacità di creazione di capitale umano 2013 – Fonte cartografica 100%Lombardia, Eupolis. Sisel  Il livello di competitività dell’offerta formativa presente nei comuni montani è ben al di sotto della media regionale (si attesta al 59%)  Nel territorio delle Alpi Occidentali (Piemonte, Val d’Aosta, Lombardia, Liguria) solamente il 9,2% dei giovani ha completato l’istruzione terziaria Spunti da interviste svolte:
  36. 36. 12 COOPERAZIONE E NETWORKING NEL TERZO SETTORE Fare rete per competere  Sul territorio si rileva la mancanza di una capacità di aggregazione da parte dei cittadini >> presenza di un numero altissimo di micro associazioni che non dialogano tra loro  Autoreferenzialità, dispersione, campanilismi, scarsa capacità di socializzare >> bisogna intervenire proprio sulla modifica dell’approccio culturale  Bisogna puntare sull’informazione, sul coinvolgimento attivo della popolazione per riuscire a generare il cambiamento culturale necessario  Il territorio sarebbe ancora appetibile rispetto all’erogazione di alcuni servizi che vengono però svolti da cooperative esterne di grandi dimensioni rispetto alle quale è difficile relazionarsi Attività di solidarietà, medie 2010-2015 – Fonte cartografica 100%Lombardia, Eupolis. Sisel  Il numero di cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, associazioni di solidarietà familiare presenti nei territori montani è inferiore alla media regionale  Le associazioni non profit presenti sul territorio sono per la maggior parte di micro dimensioni Spunti da interviste svolte:
  37. 37. RETI DI COMUNITA’ Il valore aggiunto del vivere in montagna  Nei territori montani sono presenti delle dimensioni comunitarie e sociali molto forti ben lontane dall’isolamento della città  Sono attive iniziative di custodia sociale che aiutano i cittadini a fronteggiare le difficoltà  La popolazione è disposta ad attivarsi per contrastare il senso di solitudine ed emarginazione >> spesso le montagne vengano vissute in modo oppressivo, come un ostacolo, un muro che non permette di vedere l’orizzonte e questo può portare le persone ad isolarsi >> È quindi indispensabile che vi sia qualcuno che assuma il ruolo di “facilitatore delle relazioni”, di aggregatore Indice di disagio - Rielaborazione su dati 100% Lombardia Eupolis  88% comuni montani rileva un indice di disagio superiore alla media regionale  Le tematiche per le quali i territori montani si sono mobilitati maggiormente con il PISL Montagna 2011- 2013 riguardano: interventi di miglioramento dei servizi socio- assistenziali (16,43%), di conservazione ambientale (16,90%), di miglioramento della viabilità locale (25,35%) Spunti da interviste svolte:
  38. 38. La montagna ci offre la cornice … tocca a noi inventare la storia che va con essa! (Nicolas Helmbacher) 14
  39. 39. 15 TEMPI …… «partecipazione e co- progettazione» GRAZIE PER L’ATTENZIONE #siamounasquadra #montagnafuturo
  40. 40. Progetto CoNSENSo Community Nurse Supporting Elderly in a changing Society Giuseppe Salamina venerdì 12 maggio 2017 - servizi e comunità locali: vivere la montagna - sala Ubi Banca | via Piero Chiara, 7 | Luino (VA)
  41. 41. partners • Regione Piemonte • ASL Torino • Regione Liguria • Accademia di Medicina • Dipartimento del Var • Agenzia per lo Sviluppo di Alsazia • Università di Primorska (Capodistria) • Istituto Protezione Sociale Slovenia • Regione Carinzia • Ag. Sviluppo Imprenditoria Carinzia
  42. 42. aiutare gli anziani a vivere autonomamente presso il proprio domicilio il più a lungo possibile e prevenire o ritardare il trasferimento in RSA o case di riposo obiettivo
  43. 43. un modello di presa in carico a supporto della popolazione anziana, centrato sulla figura dell’infermiere di famiglia e comunità (IFeC) proposta
  44. 44. modello • tutti i residenti ≥ 65 anni, indipendentemente dallo stato di salute, sono assegnati ad un IFeC • numero di anziani associati a IFeC tarato su territorio (dispersione, isolamento, viabilità….)  500-600 • attività IFeC a tempo pieno con visite periodiche a domicilio • periodicità visite domicilio in base a necessità dell’anziano • valutazione iniziale anziani con check list standardizzata • stretta collaborazione con MMG e famigliari • coinvolgimento ospedale, servizi specialistici, servizi socio assistenziali, privato sociale, ecc..
  45. 45. attività IFeC • visione a 360° dei bisogni dell’anziano • raccordo con i diversi attori che vedono dell’anziano la porzione di propria competenza • in nessun caso si sostituisce a MMG, servizi specialistici, famiglia, badanti, servizi socio-assistenziali, ecc., con i quali collabora in stretto rapporto, condividendo di volta in volta obiettivi di breve, medio e lungo periodo • in raccordo con famiglia si connette anche con attori locali esterni a SSN: servizi sociali, privato sociale, per ridurre isolamento e promuovere accesso alle opportunità di relazione
  46. 46. attività IFeC • in condivisione con MMG e servizi specialistici, esecuzione piccole prestazioni medico-assistenziali (terapie, medicazioni, prelievi, ecc.), fornitura di farmaci • monitoraggio indicatori di salute • verifica requisiti di sicurezza/appropriatezza abitazione e eventuali problematiche sociali • semplificazione/sostegno accesso offerte del territorio, connessione col privato sociale a soluzioni tecnologiche (telemedicina/domotica), se disponibili nel territorio
  47. 47. durata: 36 mesi preparazione; test sul campo; valutazione e sostenibilità preparazione: 9 mesi scelta area test e area confronto; selezione e formazione infermieri test: 18 mesi attività sul campo, raccolta informazioni valutazione: 6 mesi analisi informazioni; sviluppo social economy e advocacy report: 3 mesi rendicontazione e proposte per futura sostenibilità struttura progetto
  48. 48. i partner partner esterni associati 1. Bolzano/Bozen 2. Verbania, Cusio, Ossola 3. Novara 4. Asti partner finanziati dal progetto PP1 Cuneo 1 – valle Maira e Grana PP3 Genova 3 – alta val Trebbia
  49. 49. partner, territori e popolazione
  50. 50. sostenibilità
  51. 51. grazie per l’attenzione
  52. 52. La strategia V@lli Resilienti per il programma AttivAree Arch. Fabrizio Veronesi Comunità Montana di Valle Trompia MONTAGNA FUTURO Servizi e comunità locali: vivere la montagna Luino, 12 Maggio 2017
  53. 53. Capofila: Comunità Montana Valle Trompia Partner: Comunità Montana Valle Sabbia Consorzio Laghi Consorzio Valli Andropolis Co.ge.ss Sentieri e Verbena Faro Clarabella (consorzio e coop.) Fraternità Impronta Università degli Studi di Brescia CCIAA di Brescia + Rete di sostegno: 25 comuni, GAL, enti del turismo e museali, FIAB, istituti scolastici, ecc… V@LLI RESILIENTI – contesto N. comuni 25 N. abitanti 39.134 Superficie (kmq) 600,4 Densità (ab/kmq) 65,2 BS 8 comuni VT 17 comuni VS
  54. 54. V@LLI RESILIENTI – contesto
  55. 55. Aumentare l'attrattività dell’area montana delle Valli Trompia e Sabbia come luogo per vivere e lavorare, ma anche come spazio in grado di offrire un’accoglienza improntata alle risorse della comunità locale e alla valorizzazione degli elementi culturali ed ambientali del territorio Obiettivi specifici:  Colmare il deficit infrastrutturale e strutturale delle due valli in termini di offerta di servizi per imprese e cittadini  Favorire l’occupazione giovanile e sviluppare attività di impresa sociale e rafforzare modelli cooperativi e di rete  Valorizzare le risorse culturali ed ambientali come leve di crescita professionale e di occupazione per i residenti  Rafforzare e integrare l'offerta turistica del territorio anche verso i poli urbani limitrofi (Brescia, aree dei laghi di Garda e d’Iseo) V@LLI RESILIENTI - obiettivi
  56. 56. V@LLI RESILIENTI - strategie La strategia, articolata in 4 driver tematici integrati tra loro, punta a promuovere un processo di riattivazione e riappropriazione del contesto prealpino dell’alta Val Trompia e alta Val Sabbia, in termini partecipativi e di comunità e il rilancio del territorio, quale sistema locale integrato, attrattivo e in grado di rifondare il proprio rapporto nei confronti dei limitrofi poli urbani DRIVER A Valli Smart 3 azioni DRIVER B Valli Solidali 4 azioni DRIVER C Valli Collaborative 3 azioni DRIVER D Valli Viventi 3 azioni + 3 azioni trasversali (formazione, comunicazione e governance)
  57. 57. Driver A – Valli Smart testo BANDA ULTRA-LARGA FASCICOLO DIGITALE IMPRESA SPORTELLO POLIFUNZIONALE DATA CENTER
  58. 58. Driver A – Valli Smart testo
  59. 59. Driver B – Valli Solidali ACCOGLIENZA SOLIDALE NEGOZI DI VICINATO HOME DELIVERY PRODOTTI LOCALI SOLIDALI
  60. 60. Driver B – Valli Solidali testo
  61. 61. Driver C – Valli Collaborative MAPPA PATRIMONIO RURALE BARGHE SERVICE REBECCO FARM MAPPA DI COMUNITÀ
  62. 62. Driver C – Valli Collaborative testo
  63. 63. Driver D – Valli Viventi GREENWAYS COMPOSTAGGIO LETAME OSSERVATORIO IDROGEOLOGICO
  64. 64. Driver D – Valli Viventi
  65. 65. GRAZIE PER L’ATTENZIONE
  66. 66. Venerdì 12 maggio 2017 Servizi e comunità locali: vivere la montagna
  67. 67. LA COOPERAZIONE SOCIALE NELLE AREE INTERNE: LE SFIDE DEL PROGETTO ATTIVAREE Dott.ssa Claudia Pedercini Comunità Montana Valle Trompia (Brescia)
  68. 68. •Capacity building •Coordinamento e raccordo con le politiche sociali •Empowerment •Itticoltura •Latte di cavalla •Nocciolo •Rete di negozi •Home delivery •Presidi di comunità •Turismo etico e solidale •Accoglienza di turisti con bisogni specifici Accoglienza solidale Reti di vicinato Azione di sistema Prodotti locali
  69. 69. Interrogativi iniziali • Quale contributo può dare la cooperazione sociale in termini di aumento dell’attrattività delle aree interne sotto il profilo sociale? - opportunità • Come può la cooperazione (in special modo i Consorzi) aumentare l’appetibilità dei servizi e delle sperimentazioni attivate fino ad ora nelle aree interne? – rapporto tra rurale e urbano • Quale occasione si presenta sotto il profilo dell’inter-settorialità? - ibridazione • Quali meccanismi di riflessività organizzativa si posso attivare per lo sviluppo di specifici modelli gestionali? – innovazione di processo • Verso quali servizi deve orientare la propria operatività? – innovazione di prodotto • A quali target la cooperazione sociale che opera nelle aree interne è chiamata a rispondere? – beneficiari
  70. 70. Sfide proposte Accoglienza solidale – sfida 1: Lavoro bottom up • finalizzato alla rottura della frammentarietà del comparto turistico; • alla concertazione e co-progettazione con le realtà locali, istituzionali e non e della cittadinanza; • strutturazione di una comunità accogliente Reti di vicinato – sfida 2: Ibridazione di sistema • Da negozio di vicinato a presidi comunitari, da associazioni a punti di comunità; • Da assistenza domiciliare a servizi per la comunità dei residenti (raccordo con le due Aziende speciali dei due territori); Prodotti locali – sfida 3: Recupero della capacità imprenditoriale del territorio • Sviluppo di colture alternative alle attuali; • Cooperazione come “incubatore” di giovani economie locali;
  71. 71. Strumenti attuativi Accoglienza solidale - Marchio etico e solidale • Pacchetti turistici etici, solidali ed accessibili; • Rete turistica integrata e solidale; • Possibilità di inclusione lavorativa; Reti di vicinato – Trasformazione funzionale dei commerci e home delivery • I negozi diventano: fornitori di prodotti tipici, punti di ordine e di ritiro; • I negozi verranno forniti di: prodotti e servizi a prezzi calmierati, una postazione telematica per la connessione alla piattaforma Home Delivery Prodotti solidali – Consolidamento delle sperimentazioni nel settore agricolo • Sperimentazione agricola e zootecnica; • Bandi di concorso agricoli per aziende under 40;
  72. 72. Azione di sistema: uno strumento per lo sviluppo integrato Obiettivo • Riposizionamento imprenditoriale della cooperazione sociale operante nelle aree interne; • Attualizzare le competenze della cooperazione sociale; • Raccordo con le azioni dell’intero progetto AttivAree; • Avviare la sperimentazione di nuovi servizi e nuovi modelli gestionali (cooperative di comunità) Strumenti • Supporti imprenditoriali; • Supporti nell’ambito della ricerca e sviluppo aziendale; • Formazione – innovazione di processo • Design dei servizi – innovazione di prodotto • Co-progettazione dei servizi sociali (Deliberazione della Giunta Regionale della Lombardia 25 febbraio 2011 n. IX/1353 “Linee guida per la semplificazione amministrativa e la valorizzazione degli enti del terzo settore nell’ambito dei servizi alla persona e alla comunità̀”, Deliberazione ANAC n. 32 del 20 gennaio 2016 avente ad oggetto “Determinazione linee guida per l’affidamento di servizi a enti del Terzo settore e alle cooperative sociali”, con particolare riferimento al paragrafo n. 5 “La co-progettazione”) – innovazione di prodotto
  73. 73. Riflessioni da innestare • Ri-significare l’inserimento lavorativo (Coop. B) e i percorsi di esercitazione all’autonomia (Coop. Tipo A); • Rapporto tra linee di conciliazione famiglia (DGR 5969 del 12/12/2016) – lavoro e la nuova domiciliarità che si sperimenterà all’interno del progetto; • Raccordo tra cultura e sociale (pacchetti turistici, presidi bibliotecari etc.); • Infrastrutture tecniche al servizio delle infrastrutture sociali (ad esempio piattaforme, internet etc.);
  74. 74. GRAZIE PER L’ATTENZIONE
  75. 75. STRATEGIE DI COMUNICAZIONE PER LA MONTAGNA: IL CASO MONTAGNA FUTURO ANDREA ALBANESE Social Media Marketing & Digital Communication Advisor 12 maggio 2017 Sala Conferenze UBI Banca| Luino
  76. 76. SLIDES E DOCUMENTAZIONE AD USO ESCLUSIVO DEI PARTECIPANTI AL CORSO
  77. 77. LA «NUOVA» COMUNICAZIONE Nell’era Social e Digital Globale, l’investimento fondamentale è nella comunicazione digitale e social. L’utilizzo sempre maggiore di queste piattaforme ha amplificato a dismisura il cosiddetto “passa parola” (Word of Mouth).
  78. 78. IL PANORAMA DEI SOCIAL MEDIA
  79. 79. L’UTILIZZO DEI SOCIAL MEDIA IN ITALIA 0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 Snapchat Tumblr Pinterest Skype Linkedin Google+ Twitter Instagram FB Messenger Whatsapp Facebook YouTube Social network mobile oriented Applicazioni di messaggistica, chat e voip Altri social media
  80. 80. TECNICHE SOCIAL E DIGITAL PER LA COMUNICAZIONE DELLA MONTAGNA
  81. 81. PRIMO PASSO: IL SITO WEB DEL PROGETTO
  82. 82. PRIMO PASSO: PAGINA DELL’EVENTO
  83. 83. PRIMO PASSO: AGENDA EVENTI
  84. 84. SECONDO PASSO: SCEGLIERE I CANALI GIUSTI Informativo Emozionale Ingaggiante Relazionale Emozionale Coinvolgente Impattante Aspirazionale Informativo Relazionale Ingaggiante
  85. 85. SECONDO PASSO: SCEGLIERE I CANALI GIUSTI Cittadini Gruppi verticali Communities Cittadini Blogger Hashtag-trackers Igers community Giornalisti Blogger Istituzioni Esponenti Politici
  86. 86. LA PAGINA FACEBOOK DEL PROGETTO
  87. 87. COSA PUBBLICARE? Trovate contenuti coerenti ed interessanti, che stimolino la risposta emozionale e l’interazione con i fan 5’’ per convincerli a fare click!
  88. 88. Pianificate i vostri post secondo un ‘calendario editoriale’ settimanale, tenete conto del mondo esterno e degli eventi! Scegliete con cura l’orario dei vostri post! Orario di lavoro o no? A chi vi rivolgete? Avete analizzato gli Insights della pagina? COME PUBBLICARE?
  89. 89. INSIGHT DELLA PAGINA FACEBOOK DEL PROGETTO
  90. 90. IL CALENDARIO EDITORIALE DI MONTAGNA FUTURO
  91. 91. ESEMPI DI CONTENUTI: LE CITAZIONI EMOZIONALI Elementi in evidenza: 1 - #Citazioni: identifica la tipologia di post all’interno del contesto editoriale 2 - La citazione ripetuta nel testo permette l’indicizzazione del contenuto 3 – L‘hashtag del personaggio ‘citato’ permette la ridiffusione del contenuto
  92. 92. GLI EVENTI LEGATI AL PROGETTO
  93. 93. I POST SPONSORIZZATI PER IL LANCIO DELL’EVENTO
  94. 94. FACEBOOK LIVE Il live streaming in occasione di conferenze stampa, iniziative ed eventi pubblici, permette una migliore veicolazione dei contenuti ai fan della pagina. Facebook Live può essere considerato come un altro strumento per la trasparenza e per l’inclusività della cittadinanza.
  95. 95. IMMAGINE INTEGRATA: INSTAGRAM
  96. 96. COMUNICAZIONE IN ISTAGRAM
  97. 97. IMMAGINE INTEGRATA: TWITTER
  98. 98. Andrea Albanese Mobile: +39.349.265.2792 LinkedIn: http://www.linkedin.com/in/albaneseandrea Facebook: https://www.facebook.com/AndreaAlbanese01 Slideshare: http://www.slideshare.net/AndreaAlbanese Twitter: @FlashAndrea https://twitter.com/FlashAndrea CAMBIARE È UNA SCELTA, NESSUNO TI REGALA NIENTE!

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