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La città "a grappolo"

Modello di analisi delle
criticità del tessuto urbano
con particolare riferimento
alla mobilità "lenta"

(idea sviluppata da Marco Pierfranceschi per #SIC)
Manifesto
Il modello si propone di analizzare la struttura e
l'organizzazione della città per individuare:
–

Barriere al flusso veicolare

–

Colli di bottiglia stradali

–

Corridoi di scorrimento veloce

–

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A seguire:
–

Possibili interventi di messa in sicurezza

–

Una rete organica di percorsi per la ciclomobilità
Prima parte: barriere
Base di partenza: è preferibile che le biciclette viaggino
sulla sede stradale
●

Maggior sicurezza nelle intersezioni (incroci)

●

Nessuna necessità di interventi "pesanti"

●

Connessa riduzione di velocità del traffico veicolare

●

Maggior sicurezza per tutti

Vanno individuate soluzioni che consentano una
coesistenza "pacifica" tra biciclette e veicoli a motore
La griglia urbana
La sistemazione stradale "a reticolo":
●

consente di differenziare l'utilizzo della rete viaria
senza penalizzare la mobilità lenta
La città reale
Barriere urbane alterano la fruizione della città
Le barriere urbane
●

●

●

Il modello individua le criticità prodotte dall'esistenza di
barriere nel tessuto urbano
Tali barriere sono di varia tipologia, e producono effetti
con diversi livelli di criticità
Sono inoltre difficilmente percepibili nell'esperienza
comune di utilizzo delle strade
Corsi d'acqua
La prima barriera naturale è rappresentata dai fiumi:
●

il transito tra territori limitrofi è limitato dalla
disponibilità di ponti
Ferrovie di superficie
I tracciati ferroviari vincolano il transito dei veicoli a
pochi punti: cavalcavia e sottopassi.
Autostrade urbane
Sedi stradali progettate per una percorrenza veloce:
●

●

barriere solo occasionalmente superabili
elevata pericolosità in corrispondenza dei nodi di
scambio con la viabilità classica

Il Grande Raccordo Anulare
●

impercorribilità in sicurezza degli svincoli

●

segregazione tra l'area urbana ed i territori circostanti
Svincoli del GRA
Esempio: situazione estremamente critica in termini di
sicurezza dei ciclisti e nonostante ciò priva di alternative
Mura antiche
Mura storiche con limitata presenza di varchi
●

il traffico veicolare tende ad addensarsi
Parchi ed aree verdi
Si comportano come spazi impenetrabili alla mobilità
●

inducono un traffico “di circumnavigazione” veloce e
pericoloso
Aree archeologiche
Zone centrali non attraversabili:
●

flussi di traffico intenso e veloce in orari di punta
Scali ferroviari
Occupano zone estese della città storica:
●

generano traffico “di circumnavigazione”
Tessuto urbano
Il tessuto urbano di Roma è fortemente disomogeneo e
composto da:
● Aree con urbanizzazione "a griglia" (adatte alla bici)
● Barriere lineari
● Strozzature e colli di bottiglia
● Aree "impermeabili" alla mobilità leggera e pesante
Risultati:
● Carenza di connessioni chiave tra quartieri limitrofi
● Muro perimetrale rappresentato dal G.R.A.
Mappa delle barriere
- Legenda -

Linee azzurre: fiumi
Linee grigie: ferrovie
Linee marroni: mura
Linee nere: autostrade

Aree blu: parchi urbani
Aree arancio: antichità
Aree grigie: scali ferroviari
Isole Urbane
Disgregazione del tessuto urbano:
●

●

●

Quartieri "isola" scarsamente comunicanti tra loro.
Dimensione delle "isole" dettata dalle esigenze di
mobilità pedonale
moti centripeti di aree residenziali intorno a luoghi
d'interesse (grandi piazze e/o vie commerciali)

L'area interessata equivale a quella percorribile a piedi
dagli abitanti di ogni zona
●

spazialmente limitata dai relativi tempi di percorrenza
Tessuto "a grappolo"
Mobilità interquartiere
La bicicletta consente velocità fino a cinque volte
maggiori rispetto all'andare a piedi:
●

●

Aree raggiungibili cinque volte più estese (come
dimensione lineare, venticinque volte più vaste in
termini di superficie)
Il ciclista incontra con frequenza barriere e criticità

Le "barriere" discusse sin qui diventano un problema
chiave da risolvere
Area "di interesse"
Area "di interesse" per
un ciclista urbano
rispetto alla superficie
cittadina, e sua
interazione con le
"barriere"
(la diversa densità
rappresenta la
percentuale di
spostamenti effettuati:
progressivamente
decrescente
all'aumentare della
distanza dall'abitazione)
Seconda parte: criticità
La sicurezza dei ciclisti dipende in larga misura dal contesto:

●

Presenza diffusa di autoveicoli

●

Velocità degli stessi

●

Intersezione delle traiettorie

●

Progressiva somma di tutti questi effetti
Criticità di livello "0"
Condizione di massima sicurezza:
●

viabilità ciclabile integralmente in sede propria
(soluzione poco praticabile in ambito urbano)
Criticità di livello "1"
Grado di sicurezza accettabile interno ai quartieri:
●

moderazione della velocità e densità del traffico
veicolare
Criticità di livello "2"
Elevata densità di veicoli in moto a bassa velocità (ingorgo):
●

fattore di rischio determinato dalla scarsa attenzione dei
conducenti
Criticità di livello "3"
Strada con traffico veicolare veloce:
●

l'aggravante del rischio è proprio la velocità
Criticità di livello "4"
Strada con traffico ad alta velocità ed ostacoli in carreggiata
●

la sosta d'intralcio in doppia fila obbliga le traiettorie a
bassa velocità dei ciclisti ad intersecare il ben più
veloce flusso veicolare
Criticità di livello "5"
Svincoli stradali e rotatorie:
●

gli autoveicoli effettuano immissioni e cambiamenti di
traiettoria repentini anche ad alta velocità
Mappa delle criticità
Mappatura dei punti di criticità del tessuto urbano:
●

(work in progress)
Effetti delle criticità
Effetti negativi, non immediatamente evidenti:
●

●

Problema di sicurezza immediata per i ciclisti che le
affrontano
Forte disincentivo per quelli che non utilizzano la bici
per i propri spostamenti

La sicurezza (di tutti) aumenta in proporzione al numero
di ciclisti presenti sulle strade:
●

ogni criticità produce un danno doppio rispetto a
quanto può apparire ad una lettura superficiale
Terza parte: interventi
Obiettivo degli interventi sarà l'apertura dell'intera città a
forme di mobilità "lenta"
Vantaggi dell'approccio proposto:
●

●

●

Sblocco di percorsi a breve e lunga distanza
mediante la soluzione di criticità spazialmente
definite
Riduzione della necessità di estese sistemazioni
ciclabili in sede propria
Facile individuazione delle soluzioni più efficaci
Criticità di livello "1"
●

Quartieri, aree residenziali, mobilità locale
–

Soluzione: moderazione delle velocità veicolari
Criticità di livello "1"
●

Quartieri, aree residenziali, mobilità locale
–

Soluzione: sensi unici "escluso bici"
Criticità di livello "1"
●

Quartieri, aree residenziali, mobilità locale
–

Soluzione: attraversamenti pedonali e/o incroci rialzati
Criticità di livello "1"
●

Quartieri, aree residenziali, mobilità locale
–

Soluzione: pedonalizzazione integrale di aree estese
Criticità di livello "2"
●

Strettoie, imbuti
–

Esempio: sottopasso stazione Tuscolana (attuale)
Criticità di livello "2"
●

Strettoie, imbuti
–

Soluzione: sottopasso stazione Tuscolana (corretto)
Criticità di livello "2"
●

Strettoie, imbuti
–

Soluzione: brevi tratti in sede propria o promiscua
Criticità di livello "3"
●

Corridoi "extraurbani" ad alta velocità
–

Esempio: strada a doppia corsia larghezza 10m
Criticità di livello "3"
●

Corridoi "extraurbani" ad alta velocità
–

Soluzione: restringimento delle corsie (road diet)
Criticità di livello "3"
●

Corridoi "extraurbani" ad alta velocità
–

Soluzione: apertura di tracciati alternativi (Vie Verdi)
Criticità di livello "4"
●

Strade urbane ad alto scorrimento con negozi
–

Soluzione: eradicazione del malcostume della doppia fila
Criticità di livello "5"
●

Svincoli, rotatorie, incroci complessi e nodi di traffico
–

Soluzione: riduzione delle velocità veicolari ottenuta
mediante rialzamento dell'intero nodo viario
Criticità di livello "5"
●

Svincoli, rotatorie, incroci complessi e nodi di traffico
–

Soluzione: apertura di varchi alternativi in sede propria
(ponti ciclopedonali, sottopassi)
Criticità di livello "5"
●

Svincoli, rotatorie, incroci complessi e nodi di traffico
–

Soluzione tipo: ponte ciclopedonale di via Laurentina
Intermodalità
Le biciclette possono e devono interagire col trasporto pubblico:
●

Nodi di scambio nelle stazioni
–
–

●

Presidi per rimessaggio, riparazione (ciclofficine)
Punti di noleggio, Bike sharing

Trasporto a bordo delle vetture
–
–

Laddove possibile per le bici tradizionali

–
●

Sempre per le bici pieghevoli
Agevolazioni tariffarie

Sistemazioni per facilitare lo spostamento delle biciclette
all'interno degli spazi ferroviari (rampe, canaline, modifica del
regolamento di utilizzo delle scale mobili)
Sintesi degli interventi
●

Istituzionale: riduzione della velocità veicolare
–

–
●

Limite a 30km/h generalizzato (con esclusione di
pochissime arterie veloci)
Moderazione passiva delle velocità veicolari

Ingegneristico: Messa in sicurezza delle criticità
–

Corridoi ciclabili in carreggiata evidenziati con segnaletica
orizzontale e verticale

–

Sensi unici con transito bidirezionale per le bici

–

Creazione di vie ciclopedonali nelle aree verdi

●

Presidio del territorio: contrasto alla sosta selvaggia

●

Trasportistico: sviluppo dell'intermodalità
Conclusioni
"If you plan cities for cars and
traffic, you get cars and traffic. If
you plan for people and places,
you get people and places"
(Fred Kent)
"Se disegni uno spazio urbano
per le automobili, potrà essere
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(Marco Pierfranceschi - #SIC)

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Roma: un modello di città a grappolo

  • 1. La città "a grappolo" Modello di analisi delle criticità del tessuto urbano con particolare riferimento alla mobilità "lenta" (idea sviluppata da Marco Pierfranceschi per #SIC)
  • 2. Manifesto Il modello si propone di analizzare la struttura e l'organizzazione della città per individuare: – Barriere al flusso veicolare – Colli di bottiglia stradali – Corridoi di scorrimento veloce – Situazioni di criticità per la mobilità lenta A seguire: – Possibili interventi di messa in sicurezza – Una rete organica di percorsi per la ciclomobilità
  • 3. Prima parte: barriere Base di partenza: è preferibile che le biciclette viaggino sulla sede stradale ● Maggior sicurezza nelle intersezioni (incroci) ● Nessuna necessità di interventi "pesanti" ● Connessa riduzione di velocità del traffico veicolare ● Maggior sicurezza per tutti Vanno individuate soluzioni che consentano una coesistenza "pacifica" tra biciclette e veicoli a motore
  • 4. La griglia urbana La sistemazione stradale "a reticolo": ● consente di differenziare l'utilizzo della rete viaria senza penalizzare la mobilità lenta
  • 5. La città reale Barriere urbane alterano la fruizione della città
  • 6. Le barriere urbane ● ● ● Il modello individua le criticità prodotte dall'esistenza di barriere nel tessuto urbano Tali barriere sono di varia tipologia, e producono effetti con diversi livelli di criticità Sono inoltre difficilmente percepibili nell'esperienza comune di utilizzo delle strade
  • 7. Corsi d'acqua La prima barriera naturale è rappresentata dai fiumi: ● il transito tra territori limitrofi è limitato dalla disponibilità di ponti
  • 8. Ferrovie di superficie I tracciati ferroviari vincolano il transito dei veicoli a pochi punti: cavalcavia e sottopassi.
  • 9. Autostrade urbane Sedi stradali progettate per una percorrenza veloce: ● ● barriere solo occasionalmente superabili elevata pericolosità in corrispondenza dei nodi di scambio con la viabilità classica Il Grande Raccordo Anulare ● impercorribilità in sicurezza degli svincoli ● segregazione tra l'area urbana ed i territori circostanti
  • 10. Svincoli del GRA Esempio: situazione estremamente critica in termini di sicurezza dei ciclisti e nonostante ciò priva di alternative
  • 11. Mura antiche Mura storiche con limitata presenza di varchi ● il traffico veicolare tende ad addensarsi
  • 12. Parchi ed aree verdi Si comportano come spazi impenetrabili alla mobilità ● inducono un traffico “di circumnavigazione” veloce e pericoloso
  • 13. Aree archeologiche Zone centrali non attraversabili: ● flussi di traffico intenso e veloce in orari di punta
  • 14. Scali ferroviari Occupano zone estese della città storica: ● generano traffico “di circumnavigazione”
  • 15. Tessuto urbano Il tessuto urbano di Roma è fortemente disomogeneo e composto da: ● Aree con urbanizzazione "a griglia" (adatte alla bici) ● Barriere lineari ● Strozzature e colli di bottiglia ● Aree "impermeabili" alla mobilità leggera e pesante Risultati: ● Carenza di connessioni chiave tra quartieri limitrofi ● Muro perimetrale rappresentato dal G.R.A.
  • 16. Mappa delle barriere - Legenda - Linee azzurre: fiumi Linee grigie: ferrovie Linee marroni: mura Linee nere: autostrade Aree blu: parchi urbani Aree arancio: antichità Aree grigie: scali ferroviari
  • 17. Isole Urbane Disgregazione del tessuto urbano: ● ● ● Quartieri "isola" scarsamente comunicanti tra loro. Dimensione delle "isole" dettata dalle esigenze di mobilità pedonale moti centripeti di aree residenziali intorno a luoghi d'interesse (grandi piazze e/o vie commerciali) L'area interessata equivale a quella percorribile a piedi dagli abitanti di ogni zona ● spazialmente limitata dai relativi tempi di percorrenza
  • 19. Mobilità interquartiere La bicicletta consente velocità fino a cinque volte maggiori rispetto all'andare a piedi: ● ● Aree raggiungibili cinque volte più estese (come dimensione lineare, venticinque volte più vaste in termini di superficie) Il ciclista incontra con frequenza barriere e criticità Le "barriere" discusse sin qui diventano un problema chiave da risolvere
  • 20. Area "di interesse" Area "di interesse" per un ciclista urbano rispetto alla superficie cittadina, e sua interazione con le "barriere" (la diversa densità rappresenta la percentuale di spostamenti effettuati: progressivamente decrescente all'aumentare della distanza dall'abitazione)
  • 21. Seconda parte: criticità La sicurezza dei ciclisti dipende in larga misura dal contesto: ● Presenza diffusa di autoveicoli ● Velocità degli stessi ● Intersezione delle traiettorie ● Progressiva somma di tutti questi effetti
  • 22. Criticità di livello "0" Condizione di massima sicurezza: ● viabilità ciclabile integralmente in sede propria (soluzione poco praticabile in ambito urbano)
  • 23. Criticità di livello "1" Grado di sicurezza accettabile interno ai quartieri: ● moderazione della velocità e densità del traffico veicolare
  • 24. Criticità di livello "2" Elevata densità di veicoli in moto a bassa velocità (ingorgo): ● fattore di rischio determinato dalla scarsa attenzione dei conducenti
  • 25. Criticità di livello "3" Strada con traffico veicolare veloce: ● l'aggravante del rischio è proprio la velocità
  • 26. Criticità di livello "4" Strada con traffico ad alta velocità ed ostacoli in carreggiata ● la sosta d'intralcio in doppia fila obbliga le traiettorie a bassa velocità dei ciclisti ad intersecare il ben più veloce flusso veicolare
  • 27. Criticità di livello "5" Svincoli stradali e rotatorie: ● gli autoveicoli effettuano immissioni e cambiamenti di traiettoria repentini anche ad alta velocità
  • 28. Mappa delle criticità Mappatura dei punti di criticità del tessuto urbano: ● (work in progress)
  • 29. Effetti delle criticità Effetti negativi, non immediatamente evidenti: ● ● Problema di sicurezza immediata per i ciclisti che le affrontano Forte disincentivo per quelli che non utilizzano la bici per i propri spostamenti La sicurezza (di tutti) aumenta in proporzione al numero di ciclisti presenti sulle strade: ● ogni criticità produce un danno doppio rispetto a quanto può apparire ad una lettura superficiale
  • 30. Terza parte: interventi Obiettivo degli interventi sarà l'apertura dell'intera città a forme di mobilità "lenta" Vantaggi dell'approccio proposto: ● ● ● Sblocco di percorsi a breve e lunga distanza mediante la soluzione di criticità spazialmente definite Riduzione della necessità di estese sistemazioni ciclabili in sede propria Facile individuazione delle soluzioni più efficaci
  • 31. Criticità di livello "1" ● Quartieri, aree residenziali, mobilità locale – Soluzione: moderazione delle velocità veicolari
  • 32. Criticità di livello "1" ● Quartieri, aree residenziali, mobilità locale – Soluzione: sensi unici "escluso bici"
  • 33. Criticità di livello "1" ● Quartieri, aree residenziali, mobilità locale – Soluzione: attraversamenti pedonali e/o incroci rialzati
  • 34. Criticità di livello "1" ● Quartieri, aree residenziali, mobilità locale – Soluzione: pedonalizzazione integrale di aree estese
  • 35. Criticità di livello "2" ● Strettoie, imbuti – Esempio: sottopasso stazione Tuscolana (attuale)
  • 36. Criticità di livello "2" ● Strettoie, imbuti – Soluzione: sottopasso stazione Tuscolana (corretto)
  • 37. Criticità di livello "2" ● Strettoie, imbuti – Soluzione: brevi tratti in sede propria o promiscua
  • 38. Criticità di livello "3" ● Corridoi "extraurbani" ad alta velocità – Esempio: strada a doppia corsia larghezza 10m
  • 39. Criticità di livello "3" ● Corridoi "extraurbani" ad alta velocità – Soluzione: restringimento delle corsie (road diet)
  • 40. Criticità di livello "3" ● Corridoi "extraurbani" ad alta velocità – Soluzione: apertura di tracciati alternativi (Vie Verdi)
  • 41. Criticità di livello "4" ● Strade urbane ad alto scorrimento con negozi – Soluzione: eradicazione del malcostume della doppia fila
  • 42. Criticità di livello "5" ● Svincoli, rotatorie, incroci complessi e nodi di traffico – Soluzione: riduzione delle velocità veicolari ottenuta mediante rialzamento dell'intero nodo viario
  • 43. Criticità di livello "5" ● Svincoli, rotatorie, incroci complessi e nodi di traffico – Soluzione: apertura di varchi alternativi in sede propria (ponti ciclopedonali, sottopassi)
  • 44. Criticità di livello "5" ● Svincoli, rotatorie, incroci complessi e nodi di traffico – Soluzione tipo: ponte ciclopedonale di via Laurentina
  • 45. Intermodalità Le biciclette possono e devono interagire col trasporto pubblico: ● Nodi di scambio nelle stazioni – – ● Presidi per rimessaggio, riparazione (ciclofficine) Punti di noleggio, Bike sharing Trasporto a bordo delle vetture – – Laddove possibile per le bici tradizionali – ● Sempre per le bici pieghevoli Agevolazioni tariffarie Sistemazioni per facilitare lo spostamento delle biciclette all'interno degli spazi ferroviari (rampe, canaline, modifica del regolamento di utilizzo delle scale mobili)
  • 46. Sintesi degli interventi ● Istituzionale: riduzione della velocità veicolare – – ● Limite a 30km/h generalizzato (con esclusione di pochissime arterie veloci) Moderazione passiva delle velocità veicolari Ingegneristico: Messa in sicurezza delle criticità – Corridoi ciclabili in carreggiata evidenziati con segnaletica orizzontale e verticale – Sensi unici con transito bidirezionale per le bici – Creazione di vie ciclopedonali nelle aree verdi ● Presidio del territorio: contrasto alla sosta selvaggia ● Trasportistico: sviluppo dell'intermodalità
  • 47. Conclusioni "If you plan cities for cars and traffic, you get cars and traffic. If you plan for people and places, you get people and places" (Fred Kent) "Se disegni uno spazio urbano per le automobili, potrà essere utilizzato solo dagli automobilisti" (Marco Pierfranceschi - #SIC)