4. VITA
Nasce a Firenze nel 1386, figlio di
Niccolò di Betto Bardi, cardatore
di lana. La sua è una famiglia
modesta, il padre, irrequieto,
condusse una vita tumultuosa
avendo partecipato prima alla
rivolta dei Ciompi del 1378, poi,
ad altre azioni contro Firenze che
lo portarono ad essere
condannato a morte e poi
perdonato con il condono della
pena; un uomo irrequieto molto
diverso da quel suo figliolo così
minuto, signorile, elegante e
delicato tanto da essere
vezzeggiato con il nome di
Donatello, che, secondo il Vasari,
venne educato nella casa di
Roberto Martelli.
5. Dal 1402 al 1404 è a Roma assieme
al Brunelleschi, a studiare l' Antico.
Dal 1404 al 1407 è aiuto di Lorenzo
Ghiberti ai lavori della porta nord
del Battistero.
Dal 1408 lavora per l‘Opera del
Duomo di Firenze, per cui realizza,
nello stesso anno, il David
marmoreo per uno dei contrafforti
esterni. . Nel 1416 venne trasportato
a Palazzo Vecchio e assunto come
emblema della città, ora conservato
al Bargello.
Tra il 1409 e il 1411 esegue il San
Giovanni Evangelista per una nicchia
collocata a lato del portale centrale
del Duomo, con altri tre evangelisti il
san Marco di Pietro Lamberti, il san
Luca di Nanni di Banco e il san Matteo
di Bernardo Ciuffagni
David di marmo ( 1408 )
6. Dal 1411 lavora per il cantiere della
chiesa di Orsanmichele: tra il 1411 e
il 1412 realizza il San Marco.
Nel 1417 completa il San Giorgio
commissionata dall'Arte dei
Corazzai .
Del 1423 circa è il San Ludovico di
Tolosa, ora al Museo dell'Opera di
Santa Croce, originariamente inserito
in un tabernacolo, sempre di mano di
Donatello a ordine corinzio.
Tra il 1415 e il 1426 scolpisce cinque
statue per il campanile del Duomo: il
Profeta imberbe, il Profeta barbuto
(entrambi del 1415), il Sacrificio di
Isacco (1421) il Profeta Abacuc detto
lo "Zuccone" (1423-1425) per il cranio
calvo e il Profeta Geremia detto
San Marco (chiesa di Orsanmichele, 1411-1412 )
"Francesco Soderini" (1423-1426).
7. Del 1422 è la Madonna Pazi di Berlino.
Nel 1425 circa realizza il Crocifisso
ligneo di Santa Croce a Firenze .
Dal 1425 al 1427 Donatello collabora
con Michelozzo al monumento funebre
dell’Antipapa Giovanni XXIII nel
Battistero(1425-1427) .
Nel 1427 è a Pisa dove con esegue i
pannelli marmorei del monumento
funebre per il cardinale Rainaldo
Brancacci della chiesa di Sant’Angelo a
Nilo a Napoli.
Per il fonte battesimale del Battistero di
Siena tra il 1425 e il 1427 fornisce il
rilievo con il Banchetto di Erode e le
statue della Fede e della Speranza.
Tra il 1428 e il 1438 esegue il Pulpito
esterno del Duomo di Prato.
Del 1430 circa è il David bronzeo del
Bargello. Opera realizzata per il cortile Crocifisso (legno, chiesa di Santa Croce, 1425)
di palazzo Medici su commissione di
Cosimo de' Medici .
8. Sempre di quegli stessi anni e dello
stesso clima culturale è la statuetta con
l'ambiguo e inquietante Amore-Atys
ora conservata al Bargello.
Dal 1431 al1433 è a Roma dove realizza
il Tabernacolo del Sacramento per San
Pietro e lastra tombale del Crivelli
all‘Aracoeli.
Del 1432 è il busto-ritratto di Niccolò
da Uzzano in terracotta dipinta, ora al
Bargello.
Tornato a Firenze realizza tra il 1433 e
il 1438 la Cantoria per il Duomo.
Nel 1435 circa esegue l'Annunciazione
per l'altare Cavalcanti di Santa Croce.
Il 1437 e il 1443 lavora nella Sagrestia
Vecchia in San Lorenzo realizzando la
porta con Apostoli, Dottori della
Attis (bronzo, 1430 circa) Chiesa e santi e la porta dei Martiri .
9. Nel 1438 realizza la statua lignea di
San Giovanni Battista per la chiesa di
Santa Maria Gloriosa dei Frari a
Venezia.
Del 1440 circa è il Busto di giovane con
cammeo ora al Bargello.
Nel 1443 è a Padova chiamato dagli
eredi del capitano di ventura Erasmo
da Narni, detto il Gattamelata ,per
realizzare il monumento equestre del
condottiero, morto in quell'anno.
Per la Basilica del Santo realizza la
recinzione del Coro e un Crocifisso
bronzeo. Tra il 1446 e il 1450 realizza
l'altare maggiore della Basilica del
Santo con sette statue a tuttotondo:
Madonna col Bambino, i santi
Francesco, Antonio, Giustina, Daniele,
Ludovico e Posdocimo, e quattro
rilievi con episodi della vita di
Sant'Antonio. San Giovanni Battista (legno dipinto, 1438)
10. Tra il 1453 e il 1455 realizza la
Maddalena lignea del Museo
dell’Opera del Duomo.
Del 1455 -1460 circa è il gruppo con
Giuditta e Oloferne.
È a Siena fino al 1461, dove realizza
il San Giovanni Battista per il
Duomo e i modelli (perduti) per le
non eseguite porte.
Ultima commessa fiorentina sono i
due pulpiti bronzei per la chiesa di
San Lorenzo, opera realizzata con la
partecipazione di aiuti (Bartolomeo
Bellano e Bertoldo di Giovanni), ma
da lui progettata in tutte le sue parti
Muore a Firenze nel 1466. Verrà
sepolto nella Basilica di San Lorenzo,
vicino a Cosimo il Vecchio.
Giuditta e Oloferne (bronzo, 1455-1460) menù
11. OPERE E STILE
1417 : San Giorgio
1415 - 1426 : cinque statue
per il campanile del Duomo
1425 - 1427 : il Banchetto di Erode
1430 : David bronzeo del Bargello
1443 : il Gattamelata
1453 - 1455 : la Maddalena lignea
12. SAN GIORGIO
L'opera, commissionata dall'arte dei corazzai,
si trovava originariamente in una nicchia
esterna della chiesa di Orsanmichele, da cui fu
tolta per sottrarla ai danni dell’ esposizione
all'aperto e sostituita con una copia. La figura
di questa statua si basa su una formula
geometrica: il triangolo. La figura giovanile si
appoggia solidamente sulle due gambe
divaricate formanti un triangolo. Anche lo
scudo è formato da due triangoli: uno col
vertice in basso, l'altro con il vertice in alto
quasi proseguendo l'analoga disposizione delle
gambe. E la totalità dello scudo, ornandosi con
la croce, si scompone in altri triangoli. La
verticale, segnata in basso dalla divisione
centrale e dello scudo e idealmente ripresa in
alto dal collo e dalla testa, da alla statua
fermezza morale. In quest'opera la luce per le
molte inclinazioni dei piani e per i passaggi
bruschi, diventa protagonista; il S. Giorgio
viene definito un eroe moderno determinato, ma
al tempo stesso uomo comune.
13. Nel basamento, che raffigura un episodio
della leggenda di san Giorgio (il
combattimento con il drago per liberare
la principessa), troviamo per la prima
volta una rappresentazione embrionale
della prospettiva. La ruvida
realizzazione di questo basamento
contribuisce a dare all’immagine un
senso di arcaico, in cui anche l’accenno
della profondità e della prospettica del
colonnato sulla sinistra e della grotta
sulla destra fanno risaltare la genialità
dell’opera.
Opere
14. LE CINQUE STATUE
Tra il 1415 e il 1426 scolpisce cinque statue
per il campanile del Duomo:
il Profeta imberbe, il Profeta barbuto
(entrambi del 1415), il Sacrificio di Isacco
(1421), il Profeta Abacuc detto lo "Zuccone"
(1423-1425) per il cranio calvo e il Profeta
Geremia (1423-1426).
Donatello caratterizza i profeti del
campanile secondo il modello classico
dell’oratore. In queste statue, veri
ritratti non idealizzati con i lineamenti
contratti e disarmonici, l'imponenza e la
dignità sono date dai gesti pacati e dal
forte effetto chiaroscurale dei mantelli.
- Il Profeta Abacuc
- Il Profeta Geremia
15. IL PROFETA ABACUC
Per la realizzazione di Abacuc donatello
si ispira a un popolano qualunque. I
lineamenti del volto, così forti e
disarmonici, richiamano il naturalismo
integrale. La bellezza dell’uomo
donatelliano non risiede dunque
nell’aspetto esteriore ma alla grandezza
d’animo e alla dignità morale
Opere Profeti
17. IL BANCHETTO DI ERODE
Il pannello in bronzo venne realizzato da
Donatello per essere inserito nel fonte del
Battistero di Siena. La scena è una
rappresentazione sincrona del sacrificio di
san Giovanni Battista.
Il pannello racconta questa storia
riproducendo tre momenti. Oltre la prima
arcata un suonatore simboleggia la danza
effettuata da Salomè; nell’arcata successiva
si intuisce il momento della decapitazione,
ed infine in primo piano vi è il momento
finale, quello della presentazione ad Erode
della testa del santo. I tre momenti sono
collocati in tre spazi diversi, che vengono
scanditi in profondità grazie all’accorta
applicazione delle leggi prospettiche.
19. IL DAVID
Il David è una scultura in bronzo realizzata da
Donatello all'incirca nel 1430. Si trova a Firenze
nel Museo nazionale del Bargello.
Opera realizzata per il cortile di palazzo Medici
su commissione di Cosimo de' Medici, la statua
può rappresentare sia l'eroe biblico simbolo delle
virtù civiche, sia il Dio Mercurio che contempla la
testa recisa di Argo. Donatello qui dà
un'interpretazione intellettualistica e raffinata
della figura umana, il fregio con putti dell'elmo di
Golia deriva forse da un cammeo delle raccolte
Medicee. La statua del David fu progettata per
poter essere vista da più punti; si ispira all'arte
ellenistica: corpo nudo (non più raffigurato dopo
l'età classica), con sbandamento dell'asse, daga
come terzo appoggio, piede sulla testa di Golia;
volto molto pensoso, corpo morbido e vivace,
come ritratto dal vivo; allegoricamente
rappresenta la ragione che trionfa sulla forza
bruta e sull'irrazionalità.
20. Il viso di questo David non è solo
pensieroso, se lo si guarda attentamente
trasmette quella sensazione di superiorità
e malizia di un adolescente. Uno sguardo
smaliziato che sa della sua impresa
mastodontica e ne è orgoglioso. Il corpo
giovane del David lo ritrae in tutta la sua
perfezione e potenza, la spada inclinata,
la testa inclinata e il piede appoggiato
danno ulteriore prova della forza di un
semidio, la sua bellezza lo rende un dio.
Opere
22. Capitano generale dell'esercito veneziano,
Erasmo da Narni morì nel gennaio del
1443. II monumento bronzeo,
commissionato probabilmente subito dopo,
si cominciò a fondere nel 1447, ma solo nel
1453, finito il lungo lavoro di rinetattura e
cesellatura, a Donatello fu richiesto di
installare la statua.
Un decennio durarono dunque i lavori per
l'opera che aveva spinto lo scultore a
lasciare Firenze verso la fine del 1443,
attratto dal prestigio di una commissione
eccezionale, un grande monumento equestre
che gli avrebbe permesso di competere con i
capolavori dell'antichità. Dopo la caduta
dell'impero romano, nessun'altra opera di
scultura aveva richiesto mezzi e capacità
di così alto livello, innanzitutto per le
dimensioni: si trattava infatti della più
grande statua bronzea mai realizzata da
quasi un millennio.
23. L'opera è fusa in diversi pezzi
successivamente saldati, com'era norma in
questi casi (sarà Leonardo a tentare, ma a
quanto pare senza successo, la fusione del
monumento a Francesco Sforza in un solo
getto). Non sopravvive nessun modello usato
dallo scultore per eseguire i calchi necessari
alla fusione .
Opere
24.
25. LA MADDALENA
Questa statua di Donatello è
sicuramente un’opera insolita e
sorprendente. La figura della
Maddalena, il cui corpo è interamente
ricoperto dai suoi capelli, ha un
aspetto di straziante dolore. Il suo
corpo sembra quasi in disfacimento,
mentre il volto esprime una sofferenza
molto intensa. Pur nella sua
perfezione costruttiva, la statua si
allontana in maniera netta dagli
ideali stilistici rinascimentali, in
quanto pur di cercare l’espressività
sacrifica il senso della bellezza
formale.
26. Per quest’opera Donatello utilizza il legno,
su cui lascia profondi solchi, a sottolineare
la sofferenza della donna, poiché un
materiale povero e dunque migliore di
qualunque altro per esprimare la tristezza
che voleva imprimere alla sua opera
Opere
28. La Cantoria si trova attualmente nel Museo dell'Opera del Duomo.
Originariamente la Cantoria costruita in marmo era la balconata per un organo collocato
sopra la porta della Sacrestia dei Canonici, nel 1688 fu trasferita a Firenze e poi
riassemblata più avanti. Qui gli studiosi poterono studiarla e confrontarla con la cantoria
rivale cioè' quella di Luca della Robbia, che fu eseguita nel 1431 due anni prima di Donatello.
In quest'opera i personaggi sono stati scolpiti su due grandi blocchi di marmo, in cui
compaiono gruppi separati di bambini che danzano in circolo su letti di foglie contro uno
sfondo a mosaico. L'originalità della concezione e la varietà delle posizioni e l'espressione è
straordinaria e rivela la maestria dello scultore maturo.
Opere