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BOSIO MARCO


CAPELLO STEFANO


GENNATIEMPO ENZO
DONATELLO
VITA


OPERE E STILE
VITA
   Nasce a Firenze nel 1386, figlio di
   Niccolò di Betto Bardi, cardatore
   di lana. La sua è una famiglia
   modesta, il padre, irrequieto,
   condusse una vita tumultuosa
   avendo partecipato prima alla
   rivolta dei Ciompi del 1378, poi,
   ad altre azioni contro Firenze che
   lo portarono ad essere
   condannato a morte e poi
   perdonato con il condono della
   pena; un uomo irrequieto molto
   diverso da quel suo figliolo così
   minuto, signorile, elegante e
   delicato tanto da essere
   vezzeggiato con il nome di
   Donatello, che, secondo il Vasari,
   venne educato nella casa di
   Roberto Martelli.
Dal 1402 al 1404 è a Roma assieme
al Brunelleschi, a studiare l' Antico.
Dal 1404 al 1407 è aiuto di Lorenzo
Ghiberti ai lavori della porta nord
del Battistero.
Dal 1408 lavora per l‘Opera del
Duomo di Firenze, per cui realizza,
nello stesso anno, il David
marmoreo per uno dei contrafforti
esterni. . Nel 1416 venne trasportato
a Palazzo Vecchio e assunto come
emblema della città, ora conservato
al Bargello.
Tra il 1409 e il 1411 esegue il San
Giovanni Evangelista per una nicchia
collocata a lato del portale centrale
del Duomo, con altri tre evangelisti il
san Marco di Pietro Lamberti, il san
Luca di Nanni di Banco e il san Matteo
di Bernardo Ciuffagni
                                          David di marmo ( 1408 )
Dal 1411 lavora per il cantiere della
                                                 chiesa di Orsanmichele: tra il 1411 e
                                                 il 1412 realizza il San Marco.
                                                 Nel 1417 completa il San Giorgio
                                                 commissionata dall'Arte dei
                                                 Corazzai .
                                                 Del 1423 circa è il San Ludovico di
                                                 Tolosa, ora al Museo dell'Opera di
                                                 Santa Croce, originariamente inserito
                                                 in un tabernacolo, sempre di mano di
                                                 Donatello a ordine corinzio.
                                                 Tra il 1415 e il 1426 scolpisce cinque
                                                 statue per il campanile del Duomo: il
                                                 Profeta imberbe, il Profeta barbuto
                                                 (entrambi del 1415), il Sacrificio di
                                                 Isacco (1421) il Profeta Abacuc detto
                                                 lo "Zuccone" (1423-1425) per il cranio
                                                 calvo e il Profeta Geremia detto
San Marco (chiesa di Orsanmichele, 1411-1412 )
                                                 "Francesco Soderini" (1423-1426).
Del 1422 è la Madonna Pazi di Berlino.
Nel 1425 circa realizza il Crocifisso
ligneo di Santa Croce a Firenze .
Dal 1425 al 1427 Donatello collabora
con Michelozzo al monumento funebre
dell’Antipapa Giovanni XXIII nel
Battistero(1425-1427) .
Nel 1427 è a Pisa dove con esegue i
pannelli marmorei del monumento
funebre per il cardinale Rainaldo
Brancacci della chiesa di Sant’Angelo a
Nilo a Napoli.
Per il fonte battesimale del Battistero di
Siena tra il 1425 e il 1427 fornisce il
rilievo con il Banchetto di Erode e le
statue della Fede e della Speranza.
Tra il 1428 e il 1438 esegue il Pulpito
esterno del Duomo di Prato.
Del 1430 circa è il David bronzeo del
Bargello. Opera realizzata per il cortile    Crocifisso (legno, chiesa di Santa Croce, 1425)
di palazzo Medici su commissione di
Cosimo de' Medici .
Sempre di quegli stessi anni e dello
                             stesso clima culturale è la statuetta con
                             l'ambiguo e inquietante Amore-Atys
                             ora conservata al Bargello.
                             Dal 1431 al1433 è a Roma dove realizza
                             il Tabernacolo del Sacramento per San
                             Pietro e lastra tombale del Crivelli
                             all‘Aracoeli.
                             Del 1432 è il busto-ritratto di Niccolò
                             da Uzzano in terracotta dipinta, ora al
                             Bargello.
                             Tornato a Firenze realizza tra il 1433 e
                             il 1438 la Cantoria per il Duomo.
                             Nel 1435 circa esegue l'Annunciazione
                             per l'altare Cavalcanti di Santa Croce.
                             Il 1437 e il 1443 lavora nella Sagrestia
                             Vecchia in San Lorenzo realizzando la
                             porta con Apostoli, Dottori della
Attis (bronzo, 1430 circa)   Chiesa e santi e la porta dei Martiri .
Nel 1438 realizza la statua lignea di
San Giovanni Battista per la chiesa di
Santa Maria Gloriosa dei Frari a
Venezia.
Del 1440 circa è il Busto di giovane con
cammeo ora al Bargello.
Nel 1443 è a Padova chiamato dagli
eredi del capitano di ventura Erasmo
da Narni, detto il Gattamelata ,per
realizzare il monumento equestre del
condottiero, morto in quell'anno.
Per la Basilica del Santo realizza la
recinzione del Coro e un Crocifisso
bronzeo. Tra il 1446 e il 1450 realizza
l'altare maggiore della Basilica del
Santo con sette statue a tuttotondo:
Madonna col Bambino, i santi
Francesco, Antonio, Giustina, Daniele,
Ludovico e Posdocimo, e quattro
rilievi con episodi della vita di
Sant'Antonio.                              San Giovanni Battista (legno dipinto, 1438)
Tra il 1453 e il 1455 realizza la
                                          Maddalena lignea del Museo
                                          dell’Opera del Duomo.
                                          Del 1455 -1460 circa è il gruppo con
                                          Giuditta e Oloferne.
                                          È a Siena fino al 1461, dove realizza
                                          il San Giovanni Battista per il
                                          Duomo e i modelli (perduti) per le
                                          non eseguite porte.
                                          Ultima commessa fiorentina sono i
                                          due pulpiti bronzei per la chiesa di
                                          San Lorenzo, opera realizzata con la
                                          partecipazione di aiuti (Bartolomeo
                                          Bellano e Bertoldo di Giovanni), ma
                                          da lui progettata in tutte le sue parti
                                          Muore a Firenze nel 1466. Verrà
                                          sepolto nella Basilica di San Lorenzo,
                                          vicino a Cosimo il Vecchio.

Giuditta e Oloferne (bronzo, 1455-1460)                               menù
OPERE E STILE
        1417 : San Giorgio

    1415 - 1426 : cinque statue
   per il campanile del Duomo

1425 - 1427 : il Banchetto di Erode

1430 : David bronzeo del Bargello

      1443 : il Gattamelata

1453 - 1455 : la Maddalena lignea
SAN GIORGIO
   L'opera, commissionata dall'arte dei corazzai,
   si trovava originariamente in una nicchia
   esterna della chiesa di Orsanmichele, da cui fu
   tolta per sottrarla ai danni dell’ esposizione
   all'aperto e sostituita con una copia. La figura
   di questa statua si basa su una formula
   geometrica: il triangolo. La figura giovanile si
   appoggia solidamente sulle due gambe
   divaricate formanti un triangolo. Anche lo
   scudo è formato da due triangoli: uno col
   vertice in basso, l'altro con il vertice in alto
   quasi proseguendo l'analoga disposizione delle
   gambe. E la totalità dello scudo, ornandosi con
   la croce, si scompone in altri triangoli. La
   verticale, segnata in basso dalla divisione
   centrale e dello scudo e idealmente ripresa in
   alto dal collo e dalla testa, da alla statua
   fermezza morale. In quest'opera la luce per le
   molte inclinazioni dei piani e per i passaggi
   bruschi, diventa protagonista; il S. Giorgio
   viene definito un eroe moderno determinato, ma
   al tempo stesso uomo comune.
Nel basamento, che raffigura un episodio
     della leggenda di san Giorgio (il
combattimento con il drago per liberare
 la principessa), troviamo per la prima
volta una rappresentazione embrionale
       della prospettiva. La ruvida
    realizzazione di questo basamento
   contribuisce a dare all’immagine un
 senso di arcaico, in cui anche l’accenno
 della profondità e della prospettica del
 colonnato sulla sinistra e della grotta
sulla destra fanno risaltare la genialità
                dell’opera.




                                   Opere
LE CINQUE STATUE
Tra il 1415 e il 1426 scolpisce cinque statue
per il campanile del Duomo:
il Profeta imberbe, il Profeta barbuto
(entrambi del 1415), il Sacrificio di Isacco
(1421), il Profeta Abacuc detto lo "Zuccone"
(1423-1425) per il cranio calvo e il Profeta
Geremia (1423-1426).




                                                Donatello caratterizza i profeti del
                                                campanile secondo il modello classico
                                                dell’oratore. In queste statue, veri
                                                ritratti non idealizzati con i lineamenti
                                                contratti e disarmonici, l'imponenza e la
                                                dignità sono date dai gesti pacati e dal
                                                forte effetto chiaroscurale dei mantelli.

                                                - Il Profeta Abacuc
                                                - Il Profeta Geremia
IL PROFETA ABACUC
Per la realizzazione di Abacuc donatello
si ispira a un popolano qualunque. I
lineamenti del volto, così forti e
disarmonici, richiamano il naturalismo
integrale. La bellezza dell’uomo
donatelliano non risiede dunque
nell’aspetto esteriore ma alla grandezza
d’animo e alla dignità morale




   Opere              Profeti
IL PROFETA GEREMIA




Opere   Profeti
IL BANCHETTO DI ERODE


             Il pannello in bronzo venne realizzato da
             Donatello per essere inserito nel fonte del
             Battistero di Siena. La scena è una
             rappresentazione sincrona del sacrificio di
             san Giovanni Battista.
             Il pannello racconta questa storia
             riproducendo tre momenti. Oltre la prima
             arcata un suonatore simboleggia la danza
             effettuata da Salomè; nell’arcata successiva
             si intuisce il momento della decapitazione,
             ed infine in primo piano vi è il momento
             finale, quello della presentazione ad Erode
             della testa del santo. I tre momenti sono
             collocati in tre spazi diversi, che vengono
             scanditi in profondità grazie all’accorta
             applicazione delle leggi prospettiche.
Opere
IL DAVID
Il David è una scultura in bronzo realizzata da
Donatello all'incirca nel 1430. Si trova a Firenze
nel Museo nazionale del Bargello.
Opera realizzata per il cortile di palazzo Medici
su commissione di Cosimo de' Medici, la statua
può rappresentare sia l'eroe biblico simbolo delle
virtù civiche, sia il Dio Mercurio che contempla la
testa recisa di Argo. Donatello qui dà
un'interpretazione intellettualistica e raffinata
della figura umana, il fregio con putti dell'elmo di
Golia deriva forse da un cammeo delle raccolte
Medicee. La statua del David fu progettata per
poter essere vista da più punti; si ispira all'arte
ellenistica: corpo nudo (non più raffigurato dopo
l'età classica), con sbandamento dell'asse, daga
come terzo appoggio, piede sulla testa di Golia;
volto molto pensoso, corpo morbido e vivace,
come ritratto dal vivo; allegoricamente
rappresenta la ragione che trionfa sulla forza
bruta e sull'irrazionalità.
Il viso di questo David non è solo
pensieroso, se lo si guarda attentamente
trasmette quella sensazione di superiorità
e malizia di un adolescente. Uno sguardo
smaliziato che sa della sua impresa
mastodontica e ne è orgoglioso. Il corpo
giovane del David lo ritrae in tutta la sua
perfezione e potenza, la spada inclinata,
la testa inclinata e il piede appoggiato
danno ulteriore prova della forza di un
semidio, la sua bellezza lo rende un dio.




                               Opere
IL GATTAMELATA
Capitano generale dell'esercito veneziano,
Erasmo da Narni morì nel gennaio del
1443. II monumento bronzeo,
commissionato probabilmente subito dopo,
si cominciò a fondere nel 1447, ma solo nel
1453, finito il lungo lavoro di rinetattura e
cesellatura, a Donatello fu richiesto di
installare la statua.
Un decennio durarono dunque i lavori per
l'opera che aveva spinto lo scultore a
lasciare Firenze verso la fine del 1443,
attratto dal prestigio di una commissione
eccezionale, un grande monumento equestre
che gli avrebbe permesso di competere con i
capolavori dell'antichità. Dopo la caduta
dell'impero romano, nessun'altra opera di
scultura aveva richiesto mezzi e capacità
di così alto livello, innanzitutto per le
dimensioni: si trattava infatti della più
grande statua bronzea mai realizzata da
quasi un millennio.
L'opera è fusa in diversi pezzi
successivamente saldati, com'era norma in
questi casi (sarà Leonardo a tentare, ma a
quanto pare senza successo, la fusione del
monumento a Francesco Sforza in un solo
getto). Non sopravvive nessun modello usato
dallo scultore per eseguire i calchi necessari
alla fusione .




    Opere
LA MADDALENA


Questa statua di Donatello è
sicuramente un’opera insolita e
sorprendente. La figura della
Maddalena, il cui corpo è interamente
ricoperto dai suoi capelli, ha un
aspetto di straziante dolore. Il suo
corpo sembra quasi in disfacimento,
mentre il volto esprime una sofferenza
molto intensa. Pur nella sua
perfezione costruttiva, la statua si
allontana in maniera netta dagli
ideali stilistici rinascimentali, in
quanto pur di cercare l’espressività
sacrifica il senso della bellezza
formale.
Per quest’opera Donatello utilizza il legno,
su cui lascia profondi solchi, a sottolineare
la sofferenza della donna, poiché un
materiale povero e dunque migliore di
qualunque altro per esprimare la tristezza
che voleva imprimere alla sua opera




                                    Opere
CANTORIA
La Cantoria si trova attualmente nel Museo dell'Opera del Duomo.
Originariamente la Cantoria costruita in marmo era la balconata per un organo collocato
sopra la porta della Sacrestia dei Canonici, nel 1688 fu trasferita a Firenze e poi
riassemblata più avanti. Qui gli studiosi poterono studiarla e confrontarla con la cantoria
rivale cioè' quella di Luca della Robbia, che fu eseguita nel 1431 due anni prima di Donatello.
In quest'opera i personaggi sono stati scolpiti su due grandi blocchi di marmo, in cui
compaiono gruppi separati di bambini che  danzano in circolo su letti di foglie contro uno
sfondo a mosaico. L'originalità della concezione e la varietà delle posizioni e l'espressione è
straordinaria e rivela la maestria dello scultore maturo.
                                                                                  Opere
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Donatello

  • 4. VITA Nasce a Firenze nel 1386, figlio di Niccolò di Betto Bardi, cardatore di lana. La sua è una famiglia modesta, il padre, irrequieto, condusse una vita tumultuosa avendo partecipato prima alla rivolta dei Ciompi del 1378, poi, ad altre azioni contro Firenze che lo portarono ad essere condannato a morte e poi perdonato con il condono della pena; un uomo irrequieto molto diverso da quel suo figliolo così minuto, signorile, elegante e delicato tanto da essere vezzeggiato con il nome di Donatello, che, secondo il Vasari, venne educato nella casa di Roberto Martelli.
  • 5. Dal 1402 al 1404 è a Roma assieme al Brunelleschi, a studiare l' Antico. Dal 1404 al 1407 è aiuto di Lorenzo Ghiberti ai lavori della porta nord del Battistero. Dal 1408 lavora per l‘Opera del Duomo di Firenze, per cui realizza, nello stesso anno, il David marmoreo per uno dei contrafforti esterni. . Nel 1416 venne trasportato a Palazzo Vecchio e assunto come emblema della città, ora conservato al Bargello. Tra il 1409 e il 1411 esegue il San Giovanni Evangelista per una nicchia collocata a lato del portale centrale del Duomo, con altri tre evangelisti il san Marco di Pietro Lamberti, il san Luca di Nanni di Banco e il san Matteo di Bernardo Ciuffagni David di marmo ( 1408 )
  • 6. Dal 1411 lavora per il cantiere della chiesa di Orsanmichele: tra il 1411 e il 1412 realizza il San Marco. Nel 1417 completa il San Giorgio commissionata dall'Arte dei Corazzai . Del 1423 circa è il San Ludovico di Tolosa, ora al Museo dell'Opera di Santa Croce, originariamente inserito in un tabernacolo, sempre di mano di Donatello a ordine corinzio. Tra il 1415 e il 1426 scolpisce cinque statue per il campanile del Duomo: il Profeta imberbe, il Profeta barbuto (entrambi del 1415), il Sacrificio di Isacco (1421) il Profeta Abacuc detto lo "Zuccone" (1423-1425) per il cranio calvo e il Profeta Geremia detto San Marco (chiesa di Orsanmichele, 1411-1412 ) "Francesco Soderini" (1423-1426).
  • 7. Del 1422 è la Madonna Pazi di Berlino. Nel 1425 circa realizza il Crocifisso ligneo di Santa Croce a Firenze . Dal 1425 al 1427 Donatello collabora con Michelozzo al monumento funebre dell’Antipapa Giovanni XXIII nel Battistero(1425-1427) . Nel 1427 è a Pisa dove con esegue i pannelli marmorei del monumento funebre per il cardinale Rainaldo Brancacci della chiesa di Sant’Angelo a Nilo a Napoli. Per il fonte battesimale del Battistero di Siena tra il 1425 e il 1427 fornisce il rilievo con il Banchetto di Erode e le statue della Fede e della Speranza. Tra il 1428 e il 1438 esegue il Pulpito esterno del Duomo di Prato. Del 1430 circa è il David bronzeo del Bargello. Opera realizzata per il cortile Crocifisso (legno, chiesa di Santa Croce, 1425) di palazzo Medici su commissione di Cosimo de' Medici .
  • 8. Sempre di quegli stessi anni e dello stesso clima culturale è la statuetta con l'ambiguo e inquietante Amore-Atys ora conservata al Bargello. Dal 1431 al1433 è a Roma dove realizza il Tabernacolo del Sacramento per San Pietro e lastra tombale del Crivelli all‘Aracoeli. Del 1432 è il busto-ritratto di Niccolò da Uzzano in terracotta dipinta, ora al Bargello. Tornato a Firenze realizza tra il 1433 e il 1438 la Cantoria per il Duomo. Nel 1435 circa esegue l'Annunciazione per l'altare Cavalcanti di Santa Croce. Il 1437 e il 1443 lavora nella Sagrestia Vecchia in San Lorenzo realizzando la porta con Apostoli, Dottori della Attis (bronzo, 1430 circa) Chiesa e santi e la porta dei Martiri .
  • 9. Nel 1438 realizza la statua lignea di San Giovanni Battista per la chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia. Del 1440 circa è il Busto di giovane con cammeo ora al Bargello. Nel 1443 è a Padova chiamato dagli eredi del capitano di ventura Erasmo da Narni, detto il Gattamelata ,per realizzare il monumento equestre del condottiero, morto in quell'anno. Per la Basilica del Santo realizza la recinzione del Coro e un Crocifisso bronzeo. Tra il 1446 e il 1450 realizza l'altare maggiore della Basilica del Santo con sette statue a tuttotondo: Madonna col Bambino, i santi Francesco, Antonio, Giustina, Daniele, Ludovico e Posdocimo, e quattro rilievi con episodi della vita di Sant'Antonio. San Giovanni Battista (legno dipinto, 1438)
  • 10. Tra il 1453 e il 1455 realizza la Maddalena lignea del Museo dell’Opera del Duomo. Del 1455 -1460 circa è il gruppo con Giuditta e Oloferne. È a Siena fino al 1461, dove realizza il San Giovanni Battista per il Duomo e i modelli (perduti) per le non eseguite porte. Ultima commessa fiorentina sono i due pulpiti bronzei per la chiesa di San Lorenzo, opera realizzata con la partecipazione di aiuti (Bartolomeo Bellano e Bertoldo di Giovanni), ma da lui progettata in tutte le sue parti Muore a Firenze nel 1466. Verrà sepolto nella Basilica di San Lorenzo, vicino a Cosimo il Vecchio. Giuditta e Oloferne (bronzo, 1455-1460) menù
  • 11. OPERE E STILE 1417 : San Giorgio 1415 - 1426 : cinque statue per il campanile del Duomo 1425 - 1427 : il Banchetto di Erode 1430 : David bronzeo del Bargello 1443 : il Gattamelata 1453 - 1455 : la Maddalena lignea
  • 12. SAN GIORGIO L'opera, commissionata dall'arte dei corazzai, si trovava originariamente in una nicchia esterna della chiesa di Orsanmichele, da cui fu tolta per sottrarla ai danni dell’ esposizione all'aperto e sostituita con una copia. La figura di questa statua si basa su una formula geometrica: il triangolo. La figura giovanile si appoggia solidamente sulle due gambe divaricate formanti un triangolo. Anche lo scudo è formato da due triangoli: uno col vertice in basso, l'altro con il vertice in alto quasi proseguendo l'analoga disposizione delle gambe. E la totalità dello scudo, ornandosi con la croce, si scompone in altri triangoli. La verticale, segnata in basso dalla divisione centrale e dello scudo e idealmente ripresa in alto dal collo e dalla testa, da alla statua fermezza morale. In quest'opera la luce per le molte inclinazioni dei piani e per i passaggi bruschi, diventa protagonista; il S. Giorgio viene definito un eroe moderno determinato, ma al tempo stesso uomo comune.
  • 13. Nel basamento, che raffigura un episodio della leggenda di san Giorgio (il combattimento con il drago per liberare la principessa), troviamo per la prima volta una rappresentazione embrionale della prospettiva. La ruvida realizzazione di questo basamento contribuisce a dare all’immagine un senso di arcaico, in cui anche l’accenno della profondità e della prospettica del colonnato sulla sinistra e della grotta sulla destra fanno risaltare la genialità dell’opera. Opere
  • 14. LE CINQUE STATUE Tra il 1415 e il 1426 scolpisce cinque statue per il campanile del Duomo: il Profeta imberbe, il Profeta barbuto (entrambi del 1415), il Sacrificio di Isacco (1421), il Profeta Abacuc detto lo "Zuccone" (1423-1425) per il cranio calvo e il Profeta Geremia (1423-1426). Donatello caratterizza i profeti del campanile secondo il modello classico dell’oratore. In queste statue, veri ritratti non idealizzati con i lineamenti contratti e disarmonici, l'imponenza e la dignità sono date dai gesti pacati e dal forte effetto chiaroscurale dei mantelli. - Il Profeta Abacuc - Il Profeta Geremia
  • 15. IL PROFETA ABACUC Per la realizzazione di Abacuc donatello si ispira a un popolano qualunque. I lineamenti del volto, così forti e disarmonici, richiamano il naturalismo integrale. La bellezza dell’uomo donatelliano non risiede dunque nell’aspetto esteriore ma alla grandezza d’animo e alla dignità morale Opere Profeti
  • 17. IL BANCHETTO DI ERODE Il pannello in bronzo venne realizzato da Donatello per essere inserito nel fonte del Battistero di Siena. La scena è una rappresentazione sincrona del sacrificio di san Giovanni Battista. Il pannello racconta questa storia riproducendo tre momenti. Oltre la prima arcata un suonatore simboleggia la danza effettuata da Salomè; nell’arcata successiva si intuisce il momento della decapitazione, ed infine in primo piano vi è il momento finale, quello della presentazione ad Erode della testa del santo. I tre momenti sono collocati in tre spazi diversi, che vengono scanditi in profondità grazie all’accorta applicazione delle leggi prospettiche.
  • 18. Opere
  • 19. IL DAVID Il David è una scultura in bronzo realizzata da Donatello all'incirca nel 1430. Si trova a Firenze nel Museo nazionale del Bargello. Opera realizzata per il cortile di palazzo Medici su commissione di Cosimo de' Medici, la statua può rappresentare sia l'eroe biblico simbolo delle virtù civiche, sia il Dio Mercurio che contempla la testa recisa di Argo. Donatello qui dà un'interpretazione intellettualistica e raffinata della figura umana, il fregio con putti dell'elmo di Golia deriva forse da un cammeo delle raccolte Medicee. La statua del David fu progettata per poter essere vista da più punti; si ispira all'arte ellenistica: corpo nudo (non più raffigurato dopo l'età classica), con sbandamento dell'asse, daga come terzo appoggio, piede sulla testa di Golia; volto molto pensoso, corpo morbido e vivace, come ritratto dal vivo; allegoricamente rappresenta la ragione che trionfa sulla forza bruta e sull'irrazionalità.
  • 20. Il viso di questo David non è solo pensieroso, se lo si guarda attentamente trasmette quella sensazione di superiorità e malizia di un adolescente. Uno sguardo smaliziato che sa della sua impresa mastodontica e ne è orgoglioso. Il corpo giovane del David lo ritrae in tutta la sua perfezione e potenza, la spada inclinata, la testa inclinata e il piede appoggiato danno ulteriore prova della forza di un semidio, la sua bellezza lo rende un dio. Opere
  • 22. Capitano generale dell'esercito veneziano, Erasmo da Narni morì nel gennaio del 1443. II monumento bronzeo, commissionato probabilmente subito dopo, si cominciò a fondere nel 1447, ma solo nel 1453, finito il lungo lavoro di rinetattura e cesellatura, a Donatello fu richiesto di installare la statua. Un decennio durarono dunque i lavori per l'opera che aveva spinto lo scultore a lasciare Firenze verso la fine del 1443, attratto dal prestigio di una commissione eccezionale, un grande monumento equestre che gli avrebbe permesso di competere con i capolavori dell'antichità. Dopo la caduta dell'impero romano, nessun'altra opera di scultura aveva richiesto mezzi e capacità di così alto livello, innanzitutto per le dimensioni: si trattava infatti della più grande statua bronzea mai realizzata da quasi un millennio.
  • 23. L'opera è fusa in diversi pezzi successivamente saldati, com'era norma in questi casi (sarà Leonardo a tentare, ma a quanto pare senza successo, la fusione del monumento a Francesco Sforza in un solo getto). Non sopravvive nessun modello usato dallo scultore per eseguire i calchi necessari alla fusione . Opere
  • 24.
  • 25. LA MADDALENA Questa statua di Donatello è sicuramente un’opera insolita e sorprendente. La figura della Maddalena, il cui corpo è interamente ricoperto dai suoi capelli, ha un aspetto di straziante dolore. Il suo corpo sembra quasi in disfacimento, mentre il volto esprime una sofferenza molto intensa. Pur nella sua perfezione costruttiva, la statua si allontana in maniera netta dagli ideali stilistici rinascimentali, in quanto pur di cercare l’espressività sacrifica il senso della bellezza formale.
  • 26. Per quest’opera Donatello utilizza il legno, su cui lascia profondi solchi, a sottolineare la sofferenza della donna, poiché un materiale povero e dunque migliore di qualunque altro per esprimare la tristezza che voleva imprimere alla sua opera Opere
  • 28. La Cantoria si trova attualmente nel Museo dell'Opera del Duomo. Originariamente la Cantoria costruita in marmo era la balconata per un organo collocato sopra la porta della Sacrestia dei Canonici, nel 1688 fu trasferita a Firenze e poi riassemblata più avanti. Qui gli studiosi poterono studiarla e confrontarla con la cantoria rivale cioè' quella di Luca della Robbia, che fu eseguita nel 1431 due anni prima di Donatello. In quest'opera i personaggi sono stati scolpiti su due grandi blocchi di marmo, in cui compaiono gruppi separati di bambini che  danzano in circolo su letti di foglie contro uno sfondo a mosaico. L'originalità della concezione e la varietà delle posizioni e l'espressione è straordinaria e rivela la maestria dello scultore maturo. Opere