More Related Content
Similar to Esn Zenit (20)
More from Irecoop Toscana
More from Irecoop Toscana (20)
Esn Zenit
- 1. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
Consorzio ZENIT
Cooperativa Sociale Consortile a r.l. - Onlus
EUROSOCIALNETWORK
I servizi socio-educativi per i minori
- 2. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
Il Consorzio Zenit, Cooperativa Sociale Consortile a responsabilità
limitata - Onlus, è stato fondato a Firenze nel 1989, su iniziativa di un
gruppo di cooperative già operanti nel settore dell’attività educativa,
socio-assistenziale e sanitaria fin dal 1981.
Il Consorzio Zenit si configura come organizzazione di terzo livello,
avendo tra i suoi associati non solo singole Cooperative, ma anche
Consorzi di Cooperative, e opera su tutto il territorio nazionale, in
particolare nelle regioni Toscana e Lombardia.
Ai sensi del D.Lgs. 460/97, il Consorzio Zenit è anche una O.N.L.U.S.
(Organizzazione non lucrativa di utilità sociale).
- 3. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
La mission del Consorzio Zenit è chiaramente identificabile in quanto
indicato nell’art. 1 della Legge sulla Cooperazione sociale n. 381 del
1991:
«perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione
umana ed all'integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione di
servizi socio-sanitari ed educativi (cooperative sociali di tipo A) o lo
svolgimento di attività diverse - agricole, industriali, commerciali o di
servizi - finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate
(cooperative sociali di tipo B)»
- 4. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
La mission del Consorzio si realizza nelle comunità territoriali in cui è
presente attraverso la progettazione, l’organizzazione e la gestione di
interventi e di servizi educativi, sociali, socio-sanitari e per la
formazione e l’aggiornamento professionale.
In tutte le sue attività, il Consorzio promuove l’autonomia personale,
l’esercizio attivo dei diritti di cittadinanza, l’autorealizzazione delle
persone che vi partecipano.
Ciò attraverso l’impiego di metodologie, continuamente sottoposte a
verifica e miglioramento, all’interno di processi di sviluppo al quale
partecipano attivamente tutti le cooperative associate, nella
valorizzazione della loro specializzazione nei diversi settori di attività.
- 5. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
I servizi e gli interventi del Consorzio Zenit sono finalizzati allo sviluppo di
una rete di promozione e protezione sociale in cui esso assume il ruolo di
nodo “attivo” ed “attivante” altri nodi, attraverso:
1. l’analisi dettagliata della realtà contestuale, attraverso metodologie
partecipative mirate alla costruzione e condivisione di significato, al
fine di evidenziare i bisogni specifici e le problematiche in atto e, allo
stesso tempo, le risorse (attuali o potenziali) delle persone e della
comunità cui il servizio o gli interventi sono rivolti.
2. Il coinvolgimento, fin dalla fase di progettazione, dei soggetti che nel
territorio sono identificabili come gli stakeholders nei confronti del
progetto (associazioni, volontariato, ecc.), al fine di condividere la
lettura del bisogno e del processo di risposta e favorire la costituzione
di una estesa rete di sinergie e collaborazioni.
3. L’avvio ed il rafforzamento continuo di un rapporto di stretta
collaborazione con gli Enti Locali, impostato nell’ottica della
sussidiarietà e complementarietà e volto alla partecipazione attiva alla
definizione e realizzazione della pianificazione nelle sue diverse
articolazioni e settori.
- 6. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
Lo stile di gestione dei propri servizi è intenzionalmente orientato verso
l’interscambio continuo con il territorio, in particolare alla di quelle
componenti vitali e solidaristiche della comunità locale, in grado di
integrare l’azione professionale svolta dagli operatori.
Senza di ciò, il prendersi cura di persone in condizioni di fragilità, di
svantaggio , quando non addirittura di emarginazione, può rappresentare
per esse un confinamento nella solitudine di un disagio avvicinato solo
dagli “addetti ai lavori”.
Inoltre il Consorzio partecipa anche alla costruzione e ampliamento di “reti
di reti”, mediante l’attiva e significativa adesione - ricoprendo con i propri
rappresentanti anche cariche di responsabilità al loro interno - ad
associazioni della Cooperazione Sociale e del Terzo Settore.
Per questo motivo, il Consorzio Zenit è ormai da tempo riconosciuto come
valido interlocutore dai diversi Enti Locali e come tale coinvolto nei
momenti di confronto e di partecipazione ai diversi livelli di
programmazione interistituzionale in cui le varie componenti del welfare
locale “pensano”, si confrontano, scambiano le proprie esperienze,
progettano servizi e pianificano le politiche locali e regionali in materia
formazione, educazione, servizi sociali, salute e lavoro.
- 7. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
Le molteplici attività promosse dal Consorzio Zenit si articolano nelle
seguenti aree:
1. Servizi educativi per la prima infanzia.
2. Servizi socio-educativi per minori
3. Centro Psicologico e Diagnostico per l’Età Evolutiva
4. Servizi socio-sanitari per anziani, disabili e per la salute mentale
5. Servizi per la formazione professionale
6. Scuola Superiore di Scienze dell’Educazione
7. Servizi ricettivi per il turismo sociale
8. Librerie Marzocco e Casa Editrice Zenit
9. Attività di ricerca sulle nuove tecnologie applicate ai servizi socio-
educativi e socio-assistenziali
10. Servizi amministrativi per le imprese
- 8. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
Tra i servizi socio-educativi per i minori, il Consorzio Zenit ha
promosso direttamente:
• Centro Semiresidenziale “Pinocchio”
• Centri di pronta accoglienza “Gian Burrasca 1” e “Gian Burrasca 2”
• Comunità educative “Demidoff” e “San Filippo Neri”
I servizi sono tutti autorizzati al funzionamento e convenzionati con il
Comune di Firenze.
A seguito di aggiudicazione di gara di appalto, gestisce invece:
• Servizi di sostegno educativo domiciliare
• Servizio di sostegno educativo scolastico per alunni con disabilità
• Servizio di pre e post scuola
Giornalmente, gli oltre 200 educatori impegnati nelle diverse tipologie
di servizio assistono quasi 3000 minori.
- 9. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
Tra il 1987 e il 2001 in Italia, a livello legislativo, si produce la
“scoperta” di un nuovo soggetto sociale: i bambini e i ragazzi.
Legge 285/1987
Tutte le articolazioni dello Stato (Governo, Regioni, Enti Locali), devono
offrire ai genitori un sistema di servizi, strutture, opportunità per
• promuovere la loro funzione educativa;
• riuscire a conciliare le esigenze familiari e quelle sociali e lavorative;
• offrire luoghi e opportunità di confronto e rafforzamento delle
proprie competenze educative
• per superare situazioni più specifiche di difficoltà e fragilità dovute a
problematiche personali, relazionali o sociali, malattia , disabilità o
altro ancora.
La 285/1987 promuove un articolato complesso di interventi e servizi
per minori in condizione di disagio, di servizi ricreativi, di promozione
della partecipazione dei bambini e ragazzi alla vita sociale e pubblica.
- 10. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
Legge Quadro n. 328/00 per la realizzazione di un sistema integrato d’interventi
e servizi sociali”.
Nel nuovo welfare disegnato dalla legge, le Regioni e lo Stato ricoprono un ruolo
di governo, di coordinamento e di programmazione, l’ Ente locale ha compiti di
progettazione e di regista del sistema integrato degli interventi e servizi sociali, il
privato sociale partecipa alla progettazione e concorre alla gestione dei servizi.
Il sistema integrato di interventi e servizi sociali riconosce e sostiene il ruolo
peculiare delle famiglie nella formazione e nella cura della persona, nella
promozione del benessere e nel perseguimento della coesione sociale; sostiene
e valorizza i molteplici compiti che le famiglie svolgono sia nei momenti critici e
di disagio, sia nello sviluppo della vita quotidiana.
Tra i servizi da promuovere localmente a favore delle famiglie, si ricordano:
• servizi formativi ed informativi di sostegno alla genitorialità, anche attraverso
la promozione del mutuo aiuto tra le famiglie;
• prestazioni di aiuto e sostegno domiciliare, in particolare per le famiglie che
assumono compiti di accoglienza, di cura di disabili fisici, psichici e sensoriali e
di altre persone in difficoltà, di minori in affidamento, di anziani;
• servizi per l’affido familiare, per sostenere, con qualificati interventi e percorsi
formativi, i compiti educativi delle famiglie interessate.
- 11. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
La legge 149/2001, che riprende l’impostazione della precedentemente
Legge 184/1983, intende difendere con le misure proposte il diritto del
minore di crescere in una famiglia e dichiara molto fermamente l’obbligo di
tutte le Istituzioni e delle componenti della società di rimuovere gli
eventuali ostacoli che non consentirebbero il pieno esercizio di questo
diritto.
Le condizioni di indigenza dei genitori non possono costituire un motivo per
togliere il minore alla propria famiglia: a favore della famiglia gli Enti Locali
devono disporre interventi di sostegno e di aiuto, al fine di prevenire
l’abbandono e di consentire al minore di essere educato nell’ambito della
propria famiglia.
In caso di situazioni di effettiva e motivata non opportunità nel continuare
la convivenza con i propri genitori, la 149/2001 promuove l’affidamento
nelle sue diverse modalità:
• affidamento a famiglie possibilmente con figli propri;
• affidamento a singoli adulti;
• affidamento a comunità di tipo familiare.
La legge, infine, stabilì la definitiva chiusura dei grandi istituti per minori
entro il 31 dicembre 2006.
- 12. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
La Legge della Regione Toscana n. 41/2005 “Sistema integrato di
interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale”.
Definisce le direttrici fondamentali del sistema welfare toscano con
l’obiettivo di promuovere e garantire l’attuazione dei diritti di
cittadinanza sociale, la qualità della vita e l’autonomia individuale, le
pari opportunità, la non discriminazione, la coesione sociale,
l’eliminazione e la riduzione delle condizioni di disagio e di esclusione.
Nel rispetto del principio della sussidiarietà, la Regione e gli enti locali
riconoscono, all’art. 17 della LR 41/2005, la rilevanza sociale
dell’attività svolta dai soggetti del terzo settore e, nell’ambito delle
risorse disponibili, promuovono azioni per il loro sostegno e
qualificazione. Ai fini della suddetta legge si considerano soggetti del
terzo settore, in particolare le organizzazioni di volontariato, le
associazioni e gli enti di promozione sociale, le cooperative sociali e gli
altri soggetti privati non a scopo di lucro.
- 13. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
CENTRO SEMIRESIDENZIALE “PINOCCHIO”
Il Centro PINOCCHIO è stato aperto nel 1989 nel Quartiere 1 presso l’ex-
IPAB Istituto Demidoff, gestita dal Consorzio Zenit. Dal settembre 2006 è
stato trasferito nel Quartiere 5, in zona Peretola, in una nuova sede dotata
di un’ampia disponibilità di spazi sia al chiuso che all’aperto, compresa
un’area di verde attrezzata per giochi e sport.
Il Centro “PINOCCHIO” ha una capacità di accoglienza di 25 posti che,
durante i mesi estivi, vengono ampliati a 35 per la realizzazione di Centri
estivi. E’ una servizio autorizzato dal Comune di Firenze, con il quale ha in
essere un rapporto convenzionale per l’accoglienza di minori inviati dai
Servizi Sociali Territoriali.
Il Centro Semiresidenziale è uno dei servizi previsti dal sistema definito
nella Legge della Regione Toscana n. 42/2005, finalizzato a:
• garantire al minore la protezione e le cure necessarie per il suo
benessere e a promuoverne il pieno e armonico sviluppo psicofisico,
l’educazione e la crescita in un idoneo ambiente familiare e sociale;
• promuovere l’esercizio dei diritti di cittadinanza sociale dei minori;
• prevenire forme di esclusione e di devianza, privilegiando la crescita
del minore nel proprio ambiente familiare.
- 14. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
Il Centro Pinocchio è una risorsa territoriale nata per rispondere alle
esigenze di minori che necessitano di un forte sostegno educativo
finalizzato alla prevenzione secondaria del disagio.
I minori accolti nel Centro vengono individuati dai Servizi Sociali
territoriali del Comune di Firenze, o dai Servizi Socio-Sanitari di altre
zone limitrofe, che richiedono l’inserimento in base alle procedure
convenzionalmente concordate. Spesso l’utilizzo del Centro rientra
nell’ambito di provvedimenti assunti dal Tribunale per i Minorenni.
L’inserimento nel Centro avviene sulla base di un progetto socio-
educativo concordato con il Servizio inviante che riguarda il bambino
e la sua famiglia che può avere durata anche superiore all'anno.
Il Centro è anche una risorsa per bambini o ragazzi che necessitano di
un sostegno educativo dopo il rientro in famiglia successivo ad un
periodo di collocamento in comunità.
- 15. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
Il Centro PINOCCHIO intende offrire ai minori accolti un “luogo” (fisico e relazionale) di
riferimento, accogliente e capace di valorizzare le risorse e le ricchezze personali dei minori,
prestando particolare attenzione ai loro bisogni, che per vari motivi, rimangono spesso
inespressi, diventando così fonti di disagio e di sofferenza.
Attraverso l'instaurarsi di relazioni significative, un clima familiare e di amichevole solidarietà,
gli educatori predispongono un sostegno educativo personalizzato ed un sistema di
opportunità socio-educative all’interno del quale ciascun minore possa raggiungere una
maturazione globale, attraverso lo sviluppo delle abilità di base e delle capacità logico-critiche,
lo sviluppo delle capacità relazionali e l'assunzione di comportamenti sociali responsabili.
Tale finalità viene perseguita attraverso la realizzazione dei seguenti obiettivi generali:
1. acquisire e/o rafforzare le diverse autonomie necessarie per lo svolgimento delle attività
quotidiane.
2. Potenziare lo sviluppo delle capacità neuro-motorie.
3. Acquisire e/o rafforzare le capacità espressive.
4. Favorire il compimento del percorso scolastico, diminuendo la dispersione e gli insuccessi
5. Migliorare la capacità di gestione della realtà emotiva.
6. Acquisire e/o rafforzare le competenze sociali e relazionali.
7. Favorire il processo di sviluppo dell’identità personale.
8. Migliorare la qualità delle relazioni con i propri familiari.
- 16. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
Il modello pedagogico e antropologico di riferimento per l’azione educativa trova
i suoi fondamenti nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del fanciullo, nella
prima parte della Costituzione della Repubblica Italiana e, soprattutto, in un
modello antropologico/pedagogico di ispirazione cristiana
Nel lavoro educativo, gli operatori fanno riferimento a sei principi metodologici
che, vista la loro particolare importanza, costituiscono una sorta di “bussola” per
orientare l’azione educativa:
1. Il lavoro di équipe.
2. La personalizzazione dell’intervento educativo.
3. La valorizzazione della quotidianità e del contesto educativo (ambiente
fisico, attività, relazioni)
4. La gestione condivisa del sistema delle regole.
5. La partecipazione attiva dei ragazzi
6. L’apertura al territorio.
- 17. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
Le finalità e gli obiettivi vengono realizzate mediante l’attuazione di
processi di lavoro.
I processi primari sono tre, anche se la distinzione dei tre processi ha
valore solo da un punto di vista operativo, dato che essi sono in continua
interazione tra loro e possono influenzarsi vicendevolmente, sia in modo
positivo che negativo:
1. intervento di sostegno socio-educativo personalizzato: è il processo
relativo al lavoro di sostegno socio-educativo rivolto al singolo minore
con cui, a partire dal Progetto Educativo Individualizzato concordato con i
Servizi Sociosanitari invianti, giunge alla definizione di un piano di
intervento in grado di rispondere ai suoi specifici bisogni.
2. Attività educative di gruppo: il processo descrive le attività rivolte al
gruppo dei minori accolti, svolta in base a un programmazione annuale
che comprende attività svolte internamente che all’esterno del Centro.
3. Azioni di sostegno alla famiglia: questo terzo processo descrive le
modalità operative con cui l’equipe educativa svolge azioni di sostegno
direttamente a favore dei familiari dei minori; in questo caso, abbiamo
distinto tra intervento offerto alla generalità e quelli rivolti a singoli
nuclei, dietro formale richiesta e in base ad un programma concordato
con i Servizi per rispondere a specifici bisogni.
- 18. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
Ai processi primari, svolti dagli educatori, si affiancano i processi
secondari, svolti da altre unità operative del Consorzio Zenit o di
cooperative associate:
1. Servizi per la gestione del personale
2. Servizi amministrativi
3. Servizi di supporto: trasporto, approvvigionamento pasti e pulizie
degli ambienti, approvvigionamento.
4. Sistema di controllo e miglioramento della qualità
- 19. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
La giornata del Centro ruota attorno ad alcuni momenti cardine, appuntamenti
della giornata che danno il ritmo ma, al tempo stesso, lasciano anche spazi liberi
che gli educatori e i ragazzi possono riempire “improvvisando” all’interno di un
contesto che mantiene sempre alta la valenza educativa delle esperienze vissute.
I momenti individuati sono:
• il viaggio di andata/ritorno in pulmino: l’accompagnatore (educatore o
volontario) può utilizzare il tempo trascorso sul mezzo per trattenersi in
colloquio con tutti o un singolo ragazzo (ad es. ascoltando le loro
“vicissitudini” scolastiche o al centro), in modo da creare un clima di piacevole
confidenza;
• il momento dei pasti: come in famiglia, è sempre un’ottima occasione per
ritrovarsi a condividere esperienze, emozioni, ecc. Ottimo momento anche per
offrire indicazioni di educazione alimentare;
• il relax pomeridiano: sempre di più la giornata dei bambini e dei ragazzi
assomiglia a quella di un adulto stressato da impegni e obblighi; è importante
anche avere a disposizione momenti di relax, dove lo scorrere del tempo non
è finalizzato a produrre qualcosa, ma a giocare per divertirsi…;
• lo studio: non solo compiti, ma anche e soprattutto momento per apprendere
un metodo di studio, per sviluppare le abilità di base, per arricchire il proprio
vocabolario e la capacità di espressione, ecc.;
• i centri di interesse: sono attività piacevoli, ma finalizzate allo sviluppo di
particolari aspetti (psicomotricità, espressività, ecc.).
- 20. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
Le attività del Centro si differenziano in base al periodo:
1. periodo scolastico: durante questo arco di tempo, gli educatori
pianificano una serie di attività strutturate interne o all’esterno del
Centro, da realizzare sia con tutti i minori che in piccoli gruppi. Vi sono
poi degli appuntamenti che costituiscono ormai dei momenti di forte
appartenenza e di celebrazione festosa che coinvolgono minori,
educatori, famiglie, volontari e altre risorse della comunità:
• Festa di inizio anno, con la partecipazione dei genitori.
• Festa natalizia.
• Festa di Carnevale
• “Memorial Alberto Corri”, con tornei sportivi con il
coinvolgimento degli altri Centri Semiresidenziali per minori della
città e festa-spettacolo con la partecipazione dei genitori
2. periodo estivo: la sua durata coincide con quello dell’inizio e termine
delle vacanze scolastiche; in questo periodo l’attività del Centro si
svolge dal mattino al pomeriggio, articolandosi in periodi e rifacendosi
al modello di funzionamento dei Centri Estivi (mattina-pomeriggio), pur
rimanendo caratterizzata dalla metodologia educativa propria del
Centro Pinocchio.
- 21. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
Attività educative strutturate
1. Centri di interesse: in base alle caratteristiche dei minori iscritti e
seguendo un sistema ciclico di offerta, gli educatori individuano
quattro/cinque attività a tema per piccoli gruppi, a cadenza
settimanale: teatro, produzione video, bricolage e pittura, educazione
alimentare, danza, calcio, karate, ceramica, informatizzazione di
base, giornalismo, fotografia, apprendimento di una seconda lingua,
ecc. Ogni ragazzo è invitato a partecipare ad almeno uno dei Centri di
interesse, che si sono rivelati molto importanti da un punto di vista
educativo, per valorizzare al massimo le potenzialità di ciascun minore.
2. Gruppi a tema: dedicati ai ragazzi più grandi, sono centrati su
tematiche che in quel momento possono risultare particolarmente
coinvolgenti o che gli educatori reputano necessarie da trattare. Il
piccolo gruppo è animato da un educatore e/o da un esperto invitato
presso il Centro; vengono utilizzate dinamiche di gruppo che facilitino
la presentazione del tema e la discussione tra i partecipanti. Tra le
tematiche già affrontate ricordiamo: igiene e salute, educazione
sessuale, rapporti affettivi e amicali, rapporto con i genitori,
orientamento formativo.
- 22. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
3. Attività di conoscenza del territorio: è dedicata a supportare i ragazzi,
specialmente quelli più grandi, a diventare progressivamente sempre più
capaci di individuare e accedere alle risorse presenti sul territorio.
Attraverso l’accompagnamento e una sistematica offerta di informazioni
e segnalazioni, gli educatori aiuteranno i ragazzi a crearsi una “mappa
personale” così da essere in grado di poter accedere da solo o con i
propri familiari a servizi e attività per il tempo libero, servizi per l’attività
sportiva, manifestazioni culturali, beni artistici del quartiere e della città,
principali servizi pubblici, ecc.
4. Attività di orientamento formativo: vede coinvolti con i ragazzi più
grandi, specialmente quelli che si trovano a dover scegliere (o
rimodulare) il percorso formativo alla conclusione della scuola
secondaria di primo grado, gli educatori svolgono un attività di
orientamento. Grazie ad un efficace raccordo con le Scuole e i Centri di
Formazione Professionale, gli educatori attueranno interventi
individualizzati o in piccoli gruppi che prevedono, tra l’altro, visite presso
Scuole, incontri con insegnanti, tecnici esperti dei vari settori
professionali, accessi a sportelli informativi, attività di bilanciamento
delle risorse personali, ecc.
- 23. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
Attività di sostegno alla famiglia
L’intervento di sostegno direttamente rivolto ai familiari dei minori accolti si articola
secondo alcune modalità che prevedono livelli sempre più intensi di aiuto:
1. iniziative per tutti i genitori: sono interventi finalizzati principalmente a
promuovere il coinvolgimento dei familiari nella vita del Centro e a diffondere
informazioni a carattere generale (prevenzione primaria). I genitori vengono
inviatati a partecipare a riunioni dei genitori e alle feste e iniziative del Centro.
2. interventi per favorire la partecipazione dei genitori all’intervento educativo
personalizzato: le azioni sono concordate e condivise con i Servizi Sociali referenti
e vengono realizzate con tutti i genitori. Prevedono:
• colloquio iniziale, congiuntamente con l’Assistente Sociale, finalizzato alla
definizione del progetto educativo;
• colloqui intermedi, anche di natura informale, per valutare l’andamento
dell’intervento;
• colloqui per situazione di emergenza (es. a seguito di comportamenti
fortemente problematici dei minori);
• colloquio finale, per preparare le dimissioni e valutare l’intero percorso.
3. interventi speciali: si svolgono solo quando sono richiesti e concordati con i
Servizi Sociali invianti; vengono esplicitati all’interno del Progetto Educativo
Individualizzato e possono prevedere varie forme di intervento a sostegno della
genitorialità (es. colloqui protetti).
- 24. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
CONTENUTI:
- 25. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
Centro di Pronta Accoglienza
Con funzione prevalentemente assistenziale e tutelare, la struttura
accoglie persone minori di età, in situazione di abbandono o in
condizione di urgente bisogno di pronto accoglimento e protezione da
rischi per l’integrità psicofisica, accolti sulla base di provvedimento e/o
intervento disposto dall’Autorità Giudiziaria Minorile o dietro richiesta
dei Servizi Sociali del comune competente.
Per rispondere alle necessità di pronta accoglienza del Comune di
Firenze, il Consorzio Zenit ha apertura, nel 1996, i due Centri “Gian
Burrasca”, per un totale di 15 posti per minori in età compresa tra i 12
ed i 17 anni.
Nel 1997 i due Centri sono trasferiti presso una Villa medicea sulle
colline di Careggi, sempre a Firenze.
Durante questi anni, sono oltre 1200 i minori accolti presso le due
strutture, la stragrande maggioranza dei quali risultano essere minori
stranieri non accompagnati provenienti da Albania, Kossovo, Romania,
Marocco, Somalia.
- 26. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
I minori accolti presso i due Centri si trovano in una situazione personale di
emergenza quasi sempre determinata da:
a) gravi problematiche familiari, per i minori adolescenti italiani, o stranieri in
regola con le normative sul soggiorno, che vivono una particolare situazione
di emergenza;
b) l’assenza dei genitori o di un adulto responsabile per i minori stranieri non
in regola con le normative sul soggiorno.
Anche se, come vedremo in seguito, all’interno del primo gruppo è possibile
distinguere una certa varietà di situazioni di emergenza, gli interventi educativi
e, soprattutto, la durata del periodo di accoglienza si differenziano
enormemente quando si accolgono minori appartenenti alle due diverse
tipologie.
Nel caso dei minori appartenenti alla prima tipologia, infatti, la richiesta di
accoglienza parte dai Servizi Territoriali, con cui collaborare per il superamento
dell’emergenza, e si può fare riferimento alla risorse, anche se residue, delle reti
formale ed informale.
Per i minori stranieri non accompagnati si tratta, invece, di affrontare sia un
percorso di conoscenza reciproca, talvolta reso arduo dalle difficoltà di
comunicazione, che un percorso teso all’individuazione di quella che,
compatibilmente con la normativa vigente, potrà essere la soluzione
maggiormente adeguata al superamento dell’emergenza.
- 27. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
Sono essenzialmente tre le finalità del servizio di pronta accoglienza:
1. una rapida ed efficace risposta alla situazione di emergenza;
2. l’attivazione immediata, a partire dal momento dell’ingresso, di un
percorso di “riduzione del danno”
3. il lavoro di sostegno educativo individualizzato e di supporto ai Servizi
finalizzato al superamento dell’emergenza.
All’interno del contesto educativo del Centro, gli educatori offrono un
clima di protezione e di cura e il sostentamento materiale, capace di
rinforza le funzioni intrapsichiche e di migliorare le problematiche
comportamentali, le competenze sociali.
In stretta collaborazione con i Servizi competenti, gli educatori
predispongono un progetto d’intervento che attivi le risorse disponibili, a
livello personale, familiare e territoriale, per non alterare il percorso di
crescita e di formazione, in un ottica di ottimizzazione della relazione con la
famiglia.
Fondamentale sarà, durante l’intervento di superamento dell’emergenza, il
coinvolgimento del minore stesso, impegnandolo a superare quegli
atteggiamenti negativi, come l’aggressività, la provocazione, la chiusura,
che possono aver contribuito a precipitare la situazione di crisi personale e
familiare.
- 28. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
All’interno del Centro le categorie pedagogiche di riferimento sono le
seguenti:
L’accoglienza.
La comprensione interpersonale.
La condivisione.
Il rafforzamento dell’autostima.
Lo sviluppo della responsabilità.
L’apertura al futuro.
Due gli strumenti che consentiranno una migliore personalizzazione degli
interventi:
a) il Progetto d’Intervento Individuale, con cui gli educatori, raccolte le
informazioni personali e familiari e le osservazioni su problematiche e
potenzialità, esplicitano obiettivi, metodologie e tempi per il
superamento dell’emergenza, in stretta collaborazione con i Servizi
territorialmente competenti.
b) la figura del tutor, ossia l’educatore che si assumerà la responsabilità
di seguire da vicino la presa in carico di un determinato minore, con
interventi coordinati e integrati con quelli degli altri membri
dell’Équipe.
- 29. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
Comunità per minori a dimensione familiare
La Comunità Educativa per Minori “S. Filippo Neri” offre un servizio di
accoglienza residenziale e un sostegno socio-educativo a ragazzi e
ragazze preadolescenti e adolescenti che si trovano in particolari
situazioni di bisogno, mettendo i posti a disposizione, in modo
convenzionale, per il Comune di Firenze.
La comunità è stata aperta nell’agosto del 1990 nel contesto dell’IPAB
S.Silvestro in Borgo Pinti. Agli inizi del 1996, la comunità si trasferisce
in Via Alfani in un appartamento di 300 mq. e cambia il proprio nome
in “Comunità Educativa S. Filippo Neri”, santo fiorentino che rinnovò in
modo significativo la pratica educativa del suo tempo.
Nel 1997, insieme ai Centri Gian Burrasca, la Comunità è trasferita
nella villa Medicea nella zona del Poggetto, dotata appunto di un
grande parco di circa 3500 mq.
I minori accolti in questi anni sono oltre 100.
- 30. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
La Comunità a dimensione familiare, con funzione socioeducativa, accoglie
persone minori di età per le quali la permanenza nella famiglia di origine
sia temporaneamente impossibile, accolti sulla base di provvedimento e/o
intervento disposto dall’Autorità Giudiziaria Minorile, o della richiesta dei
Servizi Sociali del Comune competente.
La finalità della Comunità Educativa è quella di dare un’accoglienza a
ragazzi con difficoltà familiari e personali all’interno di un significativo
contesto relazionale, educativo e comunitario capace di:
• offrire un clima di protezione e di cura e il sostentamento materiale;
• rinforzare le funzioni intrapsichiche;
• migliorare le problematiche comportamentali e le competenze sociali.
Ciò attraverso la realizzazione di un progetto educativo individualizzato che
attivi tutte quelle risorse e offra tutte quelle opportunità necessarie allo
sviluppo dell’identità e del progetto personale e alla riduzione del danno
che la situazione di allontanamento dal nucleo familiare ha provocato, in un
ottica di ottimizzazione della relazione con la famiglia.
- 31. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
Con l’accoglienza del minore in Comunità, gli educatori danno inizio ad un
processo educativo che cerca di ristabilire delle condizioni adeguate di vita
e di esperienza. Così cercano di offrire al minore l’opportunità di vivere
alcune esperienze fondamentali, quali:
• ricevere la necessaria protezione da input troppo stressanti, dalla paura
del presente e di quanto gli è accaduto, sentendosi sostenuto nelle sue
parti più deboli, disorientate e sovraccaricate dagli eventi familiari;
• scoprire che il rapporto umano è piacevole e che, pertanto, si può
abbandonare una condizione di isolamento o la tendenza ad utilizzare
unicamente modalità aggressive di relazione;
• scoprire che si può essere apprezzati per ciò che si è e non solo per ciò
che si fa, non si fa o si possiede.
• affrontare gradualmente i compiti propri dell’età e richiesti dalla vita
quotidiana, come, ad es. obblighi legati al suo stato di salute, la
conclusione del percorso formativo;
• riuscire ad entrare in un’ampia e ricca rete di rapporti con gli i coetanei,
gli adulti, la comunità territoriale.
- 32. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
Obiettivi dell’intervento educativo
Area cognitiva e della formazione
Area dell’autonomia Consolidamento delle abilità metacognitive di base
Capacità di curare l'igiene personale e l’aspetto fisico. Motivazione e consolidamento di una metodologia di
Capacità di orientamento e movimento nell’ambiente. studio.
Capacità di accedere ai servizi del territorio
Capacità di organizzare, svolgere e portare a termine da solo i propri
Orientamento nella scelta e verifica del percorso
impegni e interessi. formativo
Capacità di gestione della propria salute fisica. Sviluppo di specifiche abilità e capacità per l’attività
lavorativa.
Area dell’identità
Miglioramento della propria immagine corporea.
Miglioramento della stima di sé e della fiducia nelle proprie capacità. Area delle relazioni
Capacità di capire e osservare le regole comportamentali e sociali Consolidamento dell’intelligenza emotiva
Adeguata percezione della propria identità sessuale. Consolidamento delle capacità relazionali di base
Individuazione, riconoscimento e rispetto di valori fondamentali
Individuazione, riconoscimento e attuazione coerente di modelli di
Consolidamento della capacità di partecipazione al
comportamento gruppo dei pari
Capacità di apertura alla trascendenza Consolidamento delle capacità di relazionarsi
positivamente con gli adulti
Area della comunicazione ed espressione
Sviluppo delle capacità psico-motorie e della manualità fino-motoria
Capacità di uso di diverse tecniche espressive (disegno, pittura, musica, Area famiglia
teatro, ecc.). Potenziamento nei genitori delle capacità di leggere e
Capacità di uso e di espressione dei mezzi multimediali (pc, video, ecc.). interpretare i comportamenti dei figli e di cogliere i
Capacità di individuare e utilizzare le risorse del territorio per le attività del bisogni latenti.
tempo libero
Potenziamento delle capacità dei genitori di svolgere
le funzioni del ruolo in modo appropriato e autorevole
Partecipazione dei genitori alle attività della Comunità
- 33. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
Il processo di intervento educativo della Comunità prevede lo svolgimento delle
seguenti fasi:
1) Richiesta d’inserimento: Il Servizio Sociale che ha incarico il minore e la sua
famiglia,dopo aver valutato ed individuato all’interno dell’equipe
multidisciplinare la struttura più idonea al bisogno manifestato,contatta il
Responsabile della Comunità per verificare la disponibilità del posto.
2) Progetto Educativo Individuale: in caso di risposta affermativa il
Responsabile del Servizio Residenziale, l’Assistente Sociale e gli altri Operatori
Socio-sanitari eventualmente coinvolti, realizzano uno o più incontri per:
• approfondire la situazione del minore;
• fissare la durata del periodo di permanenza e le linee generali dell’intervento
educativo, con indicazione degli obiettivi da raggiungere a lungo termine,
della durata della fase dedicata dall’Equipe Educativa all’osservazione e
all’approfondimento dei bisogni socio-educativo e delle risorse personali del
minore;
• definire le modalità relazione/collaborazione con i familiari, con indicazione
degli obiettivi e delle risorse, anche in base ad eventuali disposizioni della
Magistratura Minorile;
• concordare la data e le modalità d’inserimento, nonché dell’acquisizione del
parere del minore in merito all’inserimento, a partire dal 14° anno di età.
- 34. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
3) Osservazione e approfondimento dei bisogni socio-educativi: a partire dall’ingresso del
minore nel Servizio Residenziale l’Equipe degli educatori mette in atto un complesso di
interventi educativi finalizzati all’osservazione e approfondimento dei bisogni socio-
educativi del minore accolto e delle risorse personali e all’individuazione degli obiettivi
socio-educativi, delle attività da realizzare e dei risultati da ottenere con l’intervento
dell’Equipe educativa. La durata del periodo di osservazione viene concordata in sede di
definizione del Progetto Educativo Individuale.
4) Piano d’Intervento Educativo Personalizzato: Terminata la fase di analisi, l’Equipe educativa
del Servizio Residenziale predispone un Piano d’Intervento Educativo Personalizzato, da
concordare con gli Operatori Socio-sanitari coinvolti, tenendo conto delle risorse
istituzionali, personali, familiari e di rete. Il Piano d’Intervento Educativo deve contenere gli
obiettivi a medio e breve termine, le attività da svolgere con o a favore del minore, le
risorse, i risultati previsti.
5) Realizzazione delle attività programmate: l’Equipe educativa realizza le attività previste
dalla programmazione, avendo cura di documentare il percorso personale di ogni minore
attraverso la raccolta di:
• registrazioni sull’osservazione dei rapporti con la famiglia;
• annotazioni sulla realizzazione delle attività socio-educative programmate e valutazioni
sul conseguimento dei risultati;
• verbali delle riunioni dell’Equipe educativa;
• verbali delle riunioni effettuate con i servizi socio-sanitari e dei contatti con gli altri
servizi e risorse del territorio.
- 35. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software
http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.
EUROSOCIALNETWORK
TITOLO
6) Verifiche e Valutazioni: Semestralmente il Servizio Sociale e gli altri
Operatori Socio-sanitari eventualmente coinvolti, si incontrano con
l’Equipe Educativa per verificare l’andamento dell’intervento a
favore del minore e della famiglia. In occasione dell’incontro, il
Responsabile del Servizio Residenziale consegna agli operatori socio-
sanitari coinvolti una relazione sull’intervento educativo svolto.
7) Dimissioni: Almeno sei mesi prima dello scadere del periodo di
permanenza indicato nel Progetto Educativo Individuale, tutti gli
Operatori Socio-sanitari coinvolti ed il Responsabile del Servizio
Residenziale valutano congiuntamente il grado di raggiungimento
degli obiettivi a lungo termine e concordano se rinnovare il Progetto
Educativo Individualizzato, prorogando così il periodo di
permanenza.
In caso di particolari necessità, può essere prevista la prosecuzione
della permanenza nel Servizio residenziale oltre il 18° anno al fine di
raggiungere gli obiettivi definiti nel Progetto Educativo Individuale