2. Biography biography
Antonietta Moschi è nata a Firenze. Ha partecipato a numerose Collettive sia in Italia che
all’Estero. Ha vinto il quarto premio alla Biennale Internazionale dell’Arte Contemporanea di
Firenze che si sè svolta’ alla Fortezza da Basso nell’autunno 2013. Attualmente collabora con
il Maestro Mario Pachioli presso lo studio di viale Milton, 49 a Firenze. Sta predisponendo una
serie di lavori ispirati a varie tematiche nonché alcuni progetti relativi ad oggetti specifici quali:
sculture a tuttotondo, bassorilievi, medaglie, monumenti, bronzi e grafica. Laureata in Medicina
e Chirurgia, specializzata in Neuropsichiatria. Pur essendosi appassionata a questa attività
professionale, ha sempre manifestato una spiccata predilezione per l’Espressione Artistica.
Nonostante abbia vinto il concorso presso l’Accademia di Belle Arti a Firenze, non ha potuto
proseguire la frequenza proprio a causa della sua professione di Medico. Ma questo, nel corso
degli anni non ha mai impedito il contatto con tutto ciò che rappresenta lo Spirito Artistico con
particolare riferimento alla Pittura ed alla Scultura. Attualmente, avendo limitato la sua Attività
Professionale di origine, si dedica con maggiore impegno di spazio e di tempo alla Scultura.
Antonietta was born in Florence. She has participated in numerous group exhibitions both in Italy and in other countries.
She was invited to the Biennale Internazionale dell’Arte Contemporanea of Florence, which itself took place ‘at the
Fortezza da Basso in the autumn of 2013. Currently she is working with the Maestro Mario Pachioli at the studio in Milton
Avenue, 49 in Florence. She is preparing a series of works inspired by various themes as well as some projects related
to specific objects such as sculptures in the round, bas-reliefs, medals, monuments, bronzes and graphics. Graduated in
Medicine and Surgery, specializing in Neuropsychiatry. Despite having passionate about this career, has always shown
a marked preference for the ‘Artistic Expression. Despite having won the competition at the Accademia di Belle Arti in
Florence, was unable to continue the frequency just because of his profession as a doctor. But this, over the years has
never prevented contact with anything that represents the Spirit Art with particular reference to the painting and the
sculpture. Currently, having limited its Professional Activities of origin, he devoted himself with greater commitment of
time and space in sculpture.
Riconoscimenti awards
FIRENZE
IX° EDIZIONE BIENNALE INTERNAZIONALE
D’ARTE CONTEMPORANEA
4° posto, edizione 2013, sezione scultura
FLORENCE IX BIENNIAL ISSUE
INTERNATIONAL ART CONTEMPORARY
4th prize, 2013, Section sculpture
PALERMO
CONCORSO ADOTTA PARCO UDITORE
3° premio
PALERMO
ADOPTS PARK UDITORE COMPETITION
3rd prize
3. Critica critics
Analogie dei principi vitali e antinomie dell’esistenza
L’artista Antonietta Moschi fonda tutta la sua scultura sullo spazio ghermito e aggredito quasi dalla
sua forza ispiratrice, sulla forma aggettante in esso, sul contrasto tra l’interiorità tecnico-espressiva
e l’esteriorità di intensa, sconvolta rilevanza massiva dei vuoti e dei pieni, dinamicizzata, da opposte
sensazioni che ne vengono esaltati. Detto ciò, vediamo come in “Albero (e) Donna” lei appalesi,
manifesti l’allegorico tentativo di quest’ultima di riportare, con il suo riscoperto amore generativo
(ma senza alcuna tendenza moralistica) verso un percorso di miglioramento, sfruttando l’impiego
simbolico dell’immagine dell’albero, appunto della vita (come quello piantato da Dio nel paradiso
terrestre)comenutritore,comeprincipiovitale-genealogicodinuovanascitaodinascitariperpetuata,
dallo stato di deprecabile condizione umiliata ed offesa dell’uomo di oggi. E quindi, ecco come in
“Maternità” si esplichi da quei due principi sopradetti idealmente messi insieme la forza generatrice
di vita nella pervicace discordanza del non essere e nell’essere nato dal nulla, nello slancio generoso
diciamo arboreo-carnale di sé, del proprio corpo analogico di donna-albero seminato dall’amore
in un atteggiamento di intensa partecipata tensione non comune, di sofferta gestazione epifanica.
Ma non v’è chi non veda nella terza opera (un disegno agile e snello, movimentato) di Moschi da
noi esaminata “Donna in riva al mare!” come la vita che la donna-albero ha dato alla sua creatura
umana (e vegetale) nata dal suo “ventre” subisca una sorta di divisione, idi antinomia del vivere.
Ed è proprio quando ciò si connota e si configura nel distacco, nel contrasto sentimentale affettivo
tra la Madre che ha fretta di andare, di volgere il suo sguardo e i suoi passi altrove e la Bimba
che lei energicamente “strattona” nell’opposta direzione in quanto istintivamente attratta verso
una conchiglia. Oppure quando tra l’albero-donna nella sua piena vitalità esistenziale si registra l’
indifferenza che l’uomo dimostra verso di esso al punto da fargli conoscere violenza, devastazione
o morte o violenta combustione.
Mario Micozzi
“…In questa ricerca plastica si riconoscono le radici della cultura espressiva europea di inizio
novecento. Il colore della terracotta sottolinea i passaggi di luce e ombra in un modellato
dinamico e assai sapiente nelle incavature”…
Paolo Levi
“…La sua capacità è di individuare la struttura primaria di ogni forma, sia essa umana o vegetale,
con un modellato che poco indugia sui singoli dettagli e che privilegia invece gli aspetti plastico-
volumetrici della figura”…
Daniela Pronestì
5. La Fretta
Altezza 42 cm,
Terracotta
il ritmo obbligato della vita
The haste
Height 42 cm
Terracotta
6. Bambina in
riva al mare
Altezza 15 cm,
Terracotta
La bellezza dei bambini è il saper
meravigliarsi di ogni cosa
Little girl in the sea
Height 15 cm
Terracotta