La preparazione atletica dello sportivo con l` OMEOPATIA. Presentazione del mio sistema d` approccio omeopatico e le basi patofisiologiche dello stress nello sport agonistico e non solo. Come l` omeopatia ti aiuta ad ottenere risultai migliori..
Giuliana CominResponsabile Ambulatorio Omeopatia Clinica, ASTREA MEDICAL CENTER e MediOmeopatiaComin, Ambulatorio Omeopatia Clinica
1. Supporto Omeopatico
nella preparazione atletica
dello sportivo
Dott.ssa Giuliana Comin MSc
Medico-Chirurgo, Omeopata
Responsabile Ambulatorio
Omeopatia Clinica, Unicista,
ASTREA Medical Center, Faenza (RA)
www.omeopatiacomin-faenza.it
3. PNEI. Il sistema che collega il
mondo esterno col ns organismo
• La cosa che più affascinante di PNEI è come ogni piccola
variazione psico/neuro/endocrina sia finemente
regolata su piani molteplici capaci di correre paralleli o di
intersecarsi (interagendo l'uno con l'altro) dando origine ad
una possibilità di stati psicofisiologici tendente all'infinito.
• Un immenso sistema di trasduzione dei segnali provenienti
dall'esterno è continuamente al lavoro nel nostro
organismo ad un livello interconnesso di tipo psico-
organico.
• Il nostro mondo interiore affinchè sia tale (cioè reale) e
valido (cioè funzionante) deve cimentarsi positivamente
con le condizioni esterne, dandovi risposte adeguate.
4. PNEI: In che cosa
consiste?
• J. Edwin Blalock ha dimostrato l’esistenza
di una interfaccia che pone in
comunicazione i sistemi nervoso ed
endocrino con quello immunitario.
L’interfaccia è costituita dalla capacità di
pressoché tutti gli elementi costitutivi dei tre
sistemi di produrre molecole e sostanze
condivise e di riconoscerne la presenza
tramite specifici recettori.
7. Sistema PNEI. Funzioni 1
• Gli estrogeni, sono capaci di intensificare l’attività
linfocitaria rendendo ragione della maggior prevalenza di
malattie autoimmunitarie nel sesso femminile. Così
anche GH e prolattina sono in grado di stimolare la
proliferazione linfocitaria attraverso recettori di
membrana specifici.
• Gli stessi linfociti sono in grado di sintetizzare GH e
prolattina modulando teoricamente non solo per via
autocrina e paracrina il proprio trofismo, ma anche i
circuiti di feedback retroattivo ipotalamo-ipofisari dando
spiegazione, in sinergia con altri fattori, ai deficit del
profilo costituzionale somatico degli individui affetti da
patologie infiammatorie croniche, specie se originatesi in
epoca precoce quale l’età evolutiva.
8. • Anche la stimolazione colinergica regola l’immunità così
come quest’ultima interviene nella regolazione della bilancia
simpato-vagale. Il nervo vago costituisce un importante
sistema antinfiammatorio colinergico capace di
intervenire sia nell’infiammazione sistemica (ad es. in corso
di endotossinemia) sia localizzata.
• L’acetilcolina si lega alla subunità alfa-7 del recettore
nicotinico espressa sui macrofagi inibendone il rilascio delle
citochine proinfiammatorie quali TNF-alfa, IL-1, Il-6, IL-18,
HMGB1 senza interferire con la produzione di citochine
antinfiammatorie quale IL-10, modulando quindi
potentemente la risposta infiammatoria.
• I recettori nicotinici sono altresì presenti sulle cellule
endoteliali, dove lo stimolo colinergico è in gradi di indurre
ipoespressione delle molecole di adesione per diversi
leucociti, soprattutto i neutrofili, riducendo quindi la loro
migrazione con conseguente limitazione della flogosi
Sistema PNEI. Funzioni 2
9. Sistema PNEI. Funzioni 3
• . L’ipertono vagale è tuttavia talvolta associato
alle sindromi respiratorie broncocostrittive quali
asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva.
In questo caso tuttavia l’azione è mediata a
livello dei recettori muscolari bronchiali
muscarinici, i quali inducono contrazione della
muscolatura liscia bronchiale.
• I bloccanti prevalentemente muscarinici, quali
tiotropio, oxitropio e ipratropio sono in grado di
esercitare un effetto antimuscarinico cercando di
mantenere i benefici dell’ipertono vagale sui recettori
nicotinici.
10. Sistema PNEI. Funzioni 4
• I linfociti sono anche in grado di produrre TSH,
intervenendo nei processi funzionali legati
all’asse ipotalamo-ipofisi-tiroideo, mentre la linea
cellulare monocitomacrofagica è in grado di
sintetizzare in maniera significativa molecole ad
azione pleiotropica quali il polipeptide intestinale
vasoattivo (VIP) e la somatostatina, due
molecole ad attività ormonale complessa agenti
sia sull’apparato digerente (ad es. sulla
funzionalità pancreatica) che sul sistema nervoso
come neuromodulatori centrali e periferici
(sistema nervoso enterico).
11. Sistema neuro endocrino ed
immunitario
• Quindi:
• il sistema neuroendocrino ed il sistema immunitario
sono intimamente connessi e reciprocamente influenzati a
livello di una vastissima interfaccia costituita da recettori e
molecole capaci di mantenere l’omeostasi dell’organismo.
• A loro volta tali molecole sono in grado di influenzare
direttamente l’eccitazione o l’inibizione neuronale
attraverso diversi meccanismi che vedono in gioco circuiti
elettrici e biochimici tra tutti quegli elementi cellulari che
vanno a costituire il sistema nervoso centrale (SNC) ossia,
oltre ai neuroni, anche le cellule gliali, le cellule neuro-
endoteliali, le cellule neuro-endocrine e le cellule neuro-
immunitarie (ossia quelle cellule immunitarie periferiche
che per diversi motivi fisiopatologici sono migrate a livello
del SNC).
12. Sistema neuro endocrino ed
immunitario
• In tal senso anche il sistema nervoso autonomo gioca un
ruolo essenziale: grazie alla sua sensibilità alle variazioni
cellulari e umorali che avvengono in periferia è capace di
veicolare tali variazioni fino ai centri diencefalici
e telencefalici. L’ipotalamo in particolare funziona come
un filtro che lascia passare meno dell’1% delle
informazioni che giungono dalla periferia verso la
corteccia cerebrale.
• Il SNC può venire comunque informato sull’attivazione del
sistema immunitario sia attraverso la via umorale
(endocrina e citochinica) sia attraverso le vie nervose
ascendenti. Questa è la base fisiopatologica delle risposte
centrali (febbre, anoressia, astenia, iperalgesia, cefalea,
apatia, deflessione del tono dell’umore, ecc…) agli stati di
malattia. Questa costituisce la base della risposta cognitivo-
comportamentale al sistema immunitario: l’interfaccia psico-
immunitaria.
16. Attività sportive
• L’attività sportiva agonistica, sia a livello
amatoriale che professionistico, induce
l’organismo a far fronte a richieste
energetiche superiori alla norma e spesso
al di sopra delle proprie possibilità.
In questa condizione di stress psicofisico si
determinano sbilanciamenti di tipo ormonale
legati all’aumento del cortisolo con
incremento dei radicali liberi conseguenti a
stress a livello muscolare e tendineo,
cardiovascolare, respiratorio e psichico e a
livello energetico.
• .
17. OMEOPATIA E PNEI
• Nel valutare nella mia professione
alcuni atleti lungo un percorso di mesi
di attività fisica, ho potuto approfondire
l’influenza dell’ attività agonistica
sportiva sull’asse Psico-Neuro-
Endocrino-Immunologico (PNEI) e
sull’equilibrio psico-fisico e
conseguentemente ho applicato
l`approccio OMEOPATICO per poter
portare il PNEI ad un livello ottimizzato
prima di ogni gara.
18. Approccio omeopatico per la
preparazione atletica
1 contatto
Tempistiche x gara
Tipo di gara
Durata di gara
Condizione fisica
attuale
Valutazione quadro
clinico
Predisposizioni
Gap da migliorare
Livello di salute
Valutazione PNEI
Somministrazione
rimedio
Programmazione
prossime
sedute
19. Supporto omeopatico dello
sportivo
1a visita
omeopatica
2a visita
omeopatica
Controllo dei
gap nel PNEI
da ottimizzare
3a visita
omeopatica
Perfezionamento
Interventi articolati nei
punti ove si osservano
deficit particolari da
migliorare
20. Stress psicofisico
• Qualsiasi situazione di stress generata dallo
sforzo produce a livello ipotalamico uno
stimolo a secernere CRH ( Corticotropin
Releasing Hormone ) il quale a sua volta
stimola l’adenoipofisi a secernere ACTH
(Adeno Cortico Tropic Hormone).
• L’ACTH in circolo raggiunge le ghiandole
surrenali stimolandole a produrre, attraverso un
legame a specifici recettori di membrana, ormoni
glicorticoidi ( cortisolo ) e mineralcorticoidi (
aldosterone ).
21. Stress psicofisico
Elevata produzione dei radicali liberi
Aumento della flogosi ↑Azione tossica al livello tendineo
Aumento della produzione delle catecolamine
Incremento stress cardiocircolatorio
↑Danno endoteliale, ↑aggregazione
piastrinica
Aumento degli ormoni
Aumento cortisolo Aumento aldosterone
23. Trattamento OMEOPATICO
personalizzato
• Sembra evidente come un assetto adeguato
ormonale, legato ad un equilibrio psicofisico
sull’asse PNEI, con una valutazione e trattamento
OMEOPATICO personalizzato al terreno
costituzionale dei singoli atleti, possa essere alla
base del benessere generale dell’organismo degli
atleti e come una sola carenza di uno dei
componenti (del PNEI) sopracitati possa
vanificare mesi di preparazione atletica e di
sacrifici.
24. Omeopatia e riduzione dello
stress psicofisico
• aumentare la durata e la qualità del sonno
(intervento omeopatico)
• migliora il metabolismo (equilibrando il sistema
PNEI)
• controllare costantemente il trend delle
proprie prestazioni (interventi omeopatici
individualizzati )
• permette una risposta personalizzata del
carico di lavoro imposto dal preparatore atletico
•
25. conclusioni
• L` OMEOPATIA AIUTA E OTTIENE il
miglior recupero attivo post-allenamento
• L` OMEOPATIA potenzia il livello di
concentrazione permettendo regolarità alle
prestazioni richieste o programmate
• L` OMEOPATIA riduce la
produzione dei radicali liberi prodotti dai
lunghi e intensi allenamenti