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Crowdfunding: I cittadini diventano mecenati
1. Crowdfunding: I cittadini diventano mecenati
La crisi economica, come sappiamo, ha comportato dei drastici tagli di spese da parte
dello stato per quei settori "pubblici" non ritenuti di primaria importanza. Gli ambiti in
questione sono soprattutto quelli che riguardano la cultura e il sociale; infatti Pompei è
crollata, alcuni teatri stanno chiudendo e alle organizzazioni "no profit" hanno tagliato i
finanziamenti. La ragione di tutto ciò è l'effettiva mancanza di denaro nella pubblica
amministrazione.
Fino ad ora lo stato sopperiva a questa mancanza con l'uso di strumenti di funding che
prevedono l'alleanza con aziende private. Cause related marketing, sponsorizzazioni e
concessione di spazi pubblicitari, sono i metodi con cui lo stato assicura alcuni servizi
pubblici a costo zero. Ultimamente, però, per svariati motivi queste aziende sponsor
latitano, si dimenticano la propria responsabilità sociale, e la PA ha meno possibilità di fare
cassa.
In Francia il problema della mancanza di fondi è stato risolto con il crowdfunding, cioè la
raccolta di fondi attraverso micro-donazioni su internet per supportare progetti; un utente
descrive la sua idea e indica un budget. Altri versano volontariamente piccole somme di
denaro attraverso internet fino a raggiungere la somma richiesta. Se non viene raccolta
l'intera cifra prevista, nessun sostenitore riceve addebiti. Secondo l'Economist, finora il
crowdfunding ha supportato 1600 iniziative. Il Louvre ha usato questo strumento per
acquistare "le tre grazie" da un collezionista privato. La campagna si chiamava "Tous
Mecenes" (tutti mecenati) è come scopo aveva la raccolta di 1 milione di euro attraverso le
donazioni delle web community. Naturalmente la somma è stata raccolta senza troppe
difficoltà.
Altro esempio di crowdfunding è quello del social network "Diaspora", questo progetto per
essere sviluppato richiedeva 10mila dollari di partenza. Gli ideatori hanno chiesto i fondi
necessari alla rete, spiegando e condividendo, proprio in rete, il loro progetto. Alla fine dal
web “Diaspora” ha ottenuto oltre 200mila dollari.
Barack Obama, colui che ha portato alla notorietà il crowdfunding, ha pagato parte della
2. sua campagna elettorale per la presidenza con i soldi donati dai suoi elettori, i quali erano i
primi portatori di interesse.
E in Italia? In Italia questo strumento ancora non solo non ha preso piede, ma è del tutto
ignorato dalle amministrazioni pubbliche e dagli enti "no profit". Si necessità dello sviluppo
di professionalità capaci di iniziare e portare al termine campagne di crowdfunding! I beni
pubblici, la loro manutenzione, la sussistenza del "terzo settore" hanno come primi
portatori di interesse i cittadini, che verosimilmente se stimolati e sensibilizzati saranno
ben felici di contribuire al benessere collettivo. Non ci sono più soldi per la manutenzione
di parco, di una piazza, di un monumento, o per l'organizzazione di un evento? Chiediamo
il denaro a chi usufruisce del bene in questione, informiamolo dei fatti, stimoliamolo e
vediamo che succede. La partecipazione economica probabilmente sarà l'unico mezzo a
nostra disposizione per non far crollare la “res publica” su se stessa.
Questo post ha come obiettivo la raccolta di opinioni e di nuovi stimoli per lo sviluppo del
tema crowdfunding.
Francesco Pirri