La seguente pubblicazione, promossa dalle Associazioni dei Consumatori di Siena, e finanziata dalla Camera di Commercio, nasce dall’esigenza di presentare agli utenti una serie di soluzioni di facile accesso per migliorare le prestazioni energetiche delle loro abitazioni secondo le linee guida della "bioedilizia".
1. ENERGIA AMICA
Progetto promosso da:
Con il patrocinio di:
A cura di
Dott.ssa Federica Perra
2. INDICE
INTRODUZIONE………………………………………………………………………………………………………………...5
Prefazione……………………………………………………………………………………………………………………….....9
2
CAPITOLO I – RELAZIONE TECNICA
2.1 Stato attuale………………………………………………………………………………………………………………10
2.2 Il Progetto………………………………………………………………………………………………………………....12
2.2.1 Gruppo 1
2.2.2. Gruppo 2
2.2.3 Gruppo 3
2.3 Materiali utilizzati………………………………………………………………………………………………........18
2.3.1 Triso‐Murs+
2.3.2 Argilla espansa sciolta
2.3.3 Polistirene espanso
2.3.4. Sughero
2.4 Tecnologie utilizzate…………………………………………………………………………………………….......23
2.4.1 Vetri doppi specchiati
2.4.2 Caldaia a condensazione
2.4.3 Impianto di riscaldamento a pavimento
ALLEGATO 1: Dimensionamento impianto di riscaldamento a pavimento (G‐II)…………………28
ALLEGATO 2: Dimensionamento impianto di riscaldamento a pavimento (G‐III)………………..29
ALLEGATO 3: Dimensionamento impianto a pannelli solari……………………………………………….30
TAVOLE…………………………………………………………………………………………………………………………...32
2.5 Calcoli trasmittanze………………………………………………………………………………………………….45
2.5.1 Verifica parete esistente
2.5.2 Verifica parete di progetto – Gruppo I
2.5.3 Verifica parete di progetto – Gruppo II
2.5.4 Verifica parete di progetto – Gruppo III
2.5.5 Verifica solaio esistente
2.5.6 Verifica solaio di progetto – Gruppo I
2.5.7 Verifica solaio di progetto – Gruppo II
3. 3
2.5.8 Verifica solaio di progetto – Gruppo III
2.7 Computi edilizi………………………………………………………………………………………………………….80
2.7.1 Gruppo I
2.7.2 Gruppo II
2.7.3 Gruppo III
CAPITOLO III – ENERGIE RINNOVABILI PER IMPIANTI DOMESTICI
3.1 Pannelli solari termici………………………………………………………………………………………………88
3.1.1 Pannelli solari termici piani
3.1.2 Pannelli solari termici sottovuoto
3.1.3 Pannelli solari con serbatoio integrato
3.1.4 Pannelli solari termici a concentrazione
3.1.5 Impianti a circolazione naturale
3.1.6 Impianti a circolazione forzata
3.2
Fotovoltaico…………………………………………………………………………………………………………………….98
3.2.1 I moduli fotovoltaici
3.2.2 La cella fotovoltaica
3.2.3 Strutture di sostegno dei moduli
3.2.4 Inverter
3.2.5 Sistema di monitoraggio
3.2.6 Misuratori di energia
3.2.7 Impianti fotovoltaici grid‐connect
3.2.8 Impianti stand‐alone
3.2.9 BIPV
3.3
Geotermia……………………………………………………………………………………..………………………………108
3.3.1 Scambio diretto
3.3.2 Circuito chiuso
3.3.3 Circuito aperto
3.4 Eolico domestico……………………………………………………………………………………………………..115
3.4.1 Micro‐eolico
3.4.2 Mini‐eolico
3.4.3 Medio‐eolico
CAPITOLO IV – NORMATIVA IN MATERIA DI ENERGIE RINNOVABILI
4.1 Decreto legislativo 311/2006…………………………………………………………………………………125
4.2 Decreto legislativo 28 3/3/2011 (attuazione direttiva 2009/28/CE)…………………...131
4.2.1 Solari termici
4.2.2 Geotermia
4.2.3 Incentivi
4.2.4 Certificati bianchi
4. 4
4.2.5 Controlli
4.3 Decreto ministeriale 6/7/2012………………………………………………………………………………139
4.3.1 Impianto alimentato da fonti rinnovabili
4.3.2 Modalità di incentivazione
4.3.3 Lo scambio sul posto
4.3.4 V Conto Energia in materia di fotovoltaico
CONCLUSIONI………………………………………………………………………………………………………………..149
APPENDICE……………………………………………………………………………………………………………………151
BIBLIOGRAFIA………………………………………………………………………………………………………….......168
5. 5
ENERGIA AMICA
Progetto promosso da:
Con il patrocinio di:
INTRODUZIONE
Nel suo libro “La casa bioecologica”, Karl Lotz, pioniere della bioarchitettura ecologica,
definisce l’abitazione come “la terza pelle dell’uomo”. Tale principio vuole evidenziare il
rapporto fondamentale tra ambiente esterno e ambiente interno: l’edilizia moderna si basa
sul concetto di isolamento degli edifici dall’ambiente esterno, impedendo in questo modo che
energia e stimoli penetrino all’interno delle unità abitative. I materiali da costruzione
utilizzati sono spesso tossici, non solo per le esalazioni che emanano, ma anche per il
pulviscolo che possono sprigionare; possono inoltre condurre radioattività e impedire la
traspirabilità delle mura domestiche che, invece, è fondamentale per la capacità di ricambio
dell’aria, del calore, dell’umidità e del ricambio, assorbimento e riammissione elettrostatica.1
Oltre a impedire un sano continuum tra ambiente esterno e ambiente interno, nel
rispetto della natura e delle esigenze biologiche dell’uomo, l’edilizia moderna è stata ritenuta
causa di molteplici disturbi sanitari definiti nel 1983, dall’Organizzazione Mondiale della
Sanità (OMS), “sick building syndrome”. Tale disturbo, che dipende dai materiali utilizzati
nell’edilizia degli ultimi trent’anni (materiali isolanti artificiali, vernici, laccature, rivestimenti
1 Pedrotti W. “Il grande libro della Bioedilizia. Dal progetto alla realizzazione”, Giunti Gruppo Editoriale, Firenze,
2005
6. sintetici di pareti e soffitti), riguarda circa un terzo degli edifici presenti nei Paesi
industrializzati, causa del così definito inquinamento indoor.
Nel 1989 gli autori del “Manifesto per un’architettura bioecologica”2 scrivono a questo
6
proposito:
L’architettura assume funzione essenziale in questa opera di risanamento per una
ricalibra tura del territorio, per un ripristino ambientale, per una riscoperta degli
elementi fondamentali del vivere in sintonia con la natura. L’inserimento armonico
dell’evento edilizio nell’ambiente è indispensabile a tutti i livelli per ritrovare
l’equilibrio tra natura e uomo anche attraverso l’intervento costruttivo. Tutte le
attività connesse con l’edilizia devono essere ristrutturate e integrate con processi
naturali, non alterati, in un indispensabile verifica di costante eco compatibilità.
I punti centrali dell’architettura bioecologica sono:
‐ l’indagine preliminare per individuare, localizzare e misurare gli elementi perturbatori
e inquinanti (ambiente, materiali, impianti)
‐ l’analisi della potenzialità energetica del sito con l’utilizzo di impianti tecnologici
ecocompatibili
‐ la tutela e la salvaguardia dell’ambiente
‐ i criteri di scelta dei materiali che devono essere possibilmente reperibili in loco,
essere naturali e non inquinanti nella loro composizione chimica ed essere riciclabili
Come sostiene l’architetto Gigi Capriolo, presidente dell’Istituto di Ricerche Cosmòs:
La biologia edile non si arroga il diritto di creare nuovi stili architettonici, ma
suggerisce un modo di costruire il cui primo interesse è l’uomo e tutto deve essere
progettato per la sua salute, il suo ben – stare in armonia con gli altri esseri, con
l’ambiente terrestre e con il cosmo. La casa non deve soltanto proteggere l’uomo
da tutti i fattori nocivi esterni e interni alla costruzione, ma deve fare in modo di
equilibrare i disturbi arrecati da inquinamento e degrado ambientale.
2 Camana S., Carignano G., Micelli E., Santi E., “Manifesto per un’architettura bioecologica”, 1989, Udine, ANAB
7. Nonostante queste premesse teoriche la situazione attuale ci presenta dei dati molto
diversi. Gli europei consumano, infatti, 50000 kwh circa l’anno: un terzo dell’energia prodotta
in Europa viene utilizzata nel settore edilizio. Nello specifico abbiamo un consumo di energia
elettrica del 31% e un consumo di energia termica del 44% (combustibili). 3
Inoltre:
7
‐ il 50% dell’inquinamento atmosferico è prodotto dal settore edilizio
‐ il 50% delle risorse sottratte all’ambiente sono destinate al settore edilizio
‐ il 50% dei rifiuti prodotti attualmente proviene dal settore edilizio
Questi dati ci danno la cifra di quanto il settore edilizio incida sull’ambiente e
costituisca quindi un campo di interesse e di ricerca per migliorare le condizioni attuali nel
rispetto del mondo in cui viviamo. L’aspetto ambientale non è però l’unico problema
riguardante questo settore.
In Italia, per esempio, la maggior parte degli edifici esistenti non appartiene al
patrimonio storico ma è costituita da abitazioni realizzate negli anni del dopoguerra, quando
l'energia costava quasi niente. Le statistiche riportano, infatti, che quasi il 60% del patrimonio
residenziale italiano è stato costruito tra il 1946 e il 1981. Questo implica che la media
nazionale di consumo per il solo riscaldamento sia stimata intorno ai 12‐14 litri di gasolio per
m2 annuo (equivalenti a 12‐14 m3 di gas), in quanto le abitazioni sono state costruite senza
tenere conto delle possibili dispersioni termiche che si hanno se non si tiene conto di alcuni
accorgimenti.
In media una famiglia ha un dispendio di energia distribuito sui vari consumi domestici
secondo i seguenti dati:
‐ Illuminazione: 2%
‐ Cucina ed elettrodomestici: 5%
‐ Produzione acqua calda sanitaria: 15%
‐ Riscaldamento: 78%
‐ Climatizzazione: 25%
3 documentazione tecnica www.solarteitalia.it
8. Se consideriamo il solo riscaldamento, che rappresenta, in media, il consumo
energetico maggiore abbiamo che, secondo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico il
prezzo del gasolio (per il riscaldamento ) è di 1.489 euro ogni mille litri. Ipotizzando
un’abitazione di 100 m2, il cui consumo è di 13 litri per m2, possiamo stimare un consumo
annuo, per il solo riscaldamento, di circa duemila euro
Davanti a tali dati e considerati anche gli aspetti sanitari e ambientali, riteniamo necessario
aprire un focus su metodi costruttivi diversi, che consentano un efficace risparmio non solo in
termini economici, ma anche in termini di benessere collettivo, nell’interesse nostro e delle
generazioni future.
8
9. 9
PREFAZIONE
La seguente pubblicazione, promossa dalle Associazioni dei Consumatori di Siena, e
finanziata dalla Camera di Commercio, nasce dall’esigenza di presentare agli utenti una serie
di soluzioni di facile accesso per migliorare le prestazioni energetiche delle loro abitazioni.
In questo lavoro si è cercato di effettuare un’indagine di mercato nel settore della bioedilizia.
Nello specifico, tale analisi, si articola su tre livelli:
‐ La prima parte del progetto è stata realizzata dalla IV superiore dell’Istituto Tecnico S.
Bandini. I ragazzi coordinati dai docenti prof. Baldini, prof. Cappuzzo, prof. Pallini, e
prof. Fasano, hanno effettuato un sopralluogo in un immobile della provincia senese,
che ha rappresentato il case study necessario per approfondire concretamente le teorie
della bioedilizia. Il lavoro svolto è iniziato con la certificazione energetica dell’edificio
in esame, che risulta essere in classe G: coi dati alla mano, i ragazzi sono stati suddivisi
in tre gruppi che avevano a disposizione tre budget diversi per la riqualificazione
energetica dell’immobile. A seconda del budget, si sono quindi articolati i lavori edilizi
e impiantistici cercando il più possibile di rimanere fedeli ai concetti espressi
dall’architettura green. Effettuati i calcoli relativi all’immobile, i ragazzi hanno poi
verificato le prestazioni mediante una successiva certificazione energetica, e ottenendo
interessanti risultati in termini di prestazioni e di costi.
‐ La seconda parte del progetto è volta invece a offrire una panoramica generale sui tipi
di impianti domestici disponibili nel campo delle rinnovabili. Nello specifico si sono
considerati gli impianti costituiti da pannelli solari termici, fotovoltaico, geotermia a
bassa entalpia, e mini eolico. Per consentire un primo inquadramento nei confronti di
questi prodotti si è cercato di spiegare le loro caratteristiche costruttive, il
funzionamento e le tecnologie disponibili al momento sul mercato. Mediante la
collaborazione dell’Azienda Fedimpianti S.r.l.4, si sono ottenuti dei preventivi per
alcuni tipi di impianto, in modo tale da offrire una visione di insieme sul prodotto
dotata anche di costi e tempi di ammortamento.5 Per ottenere tali preventivi abbiamo
4 FEDI Impianti S.r.l. è un'azienda fiorentina, fondata nel 1950, che si occupa di impiantistica, con particolare
riguardo per le energie rinnovabili. Già da diversi anni, hanno conquistato un rilievo di primo piano in ambito
nazionale per quanto riguarda il fotovoltaico. Oltre ad aver installato circa 100 MWp di impianti fotovoltaici, si
sono occupati della realizzazione di impianti eolici, solare termici e a concentrazione. Affiliati Enel Green Power.
http://www.fedimpianti.it/it/
5 cfr. p.
10. usato come riferimento l’unità abitativa analizzata dai ragazzi nella prima parte del
progetto, in modo tale da poter essere fedeli alla realtà locale.
‐ L’ultima parte del progetto si occupa infine di trattare i principali provvedimenti
normativi in materia di rinnovabili relativi agli argomenti trattati in precedenza. Si
sono pertanto analizzati tre decreti che si occupano rispettivamente di:
definire finalità, funzionamento, vincoli e contesti di applicazione della
certificazione energetica necessaria per un inquadramento delle
prestazioni degli edifici e diventata dal 2005 obbligatoria per tutti gli
edifici. Inoltre tale decreto stabilisce il passaggio da certificazione
energetica, atta solo a valutare il rendimento energetico dell’edificio, ad
atto di certificazione energetica che stabilisce invece le prestazioni,
l’efficienza energetica e le ipotetiche raccomandazioni per il
miglioramento della prestazione energetica dell’edificio certificato
(Decreto legislativo 311/2006).
“Definire gli strumenti, i meccanismi, gli incentivi e il quadro istituzionale,
finanziario e giuridico, necessari per il raggiungimento degli obiettivi fino
al 2020 in materia di quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul
consumo finale lordo di energia” (Decreto legislativo n.28 del 3 marzo
2011).
Definire le modalità di accesso agli incentivi statali che facilitano
l’installazione degli impianti di rinnovabili. Tale decreto, conosciuto
anche con il nome di V Conto Energia cerca di presentare delle modalità
di semplice accesso e di comprovata efficacia finalizzate a gli obbiettivi di
produzione energetica fissati per il 2020. In questo decreto si trovano
anche i link di accesso ai registri e la normativa inerente allo scambio sul
posto (Decreto Ministeriale del 6 Luglio 2012).
10
11. 11
CAPITOLO I
RELAZIONE TECNICA
2.1 STATO ATTUALE
Nell’ambito del progetto “Energia Amica”, il giorno 20/11/2012 si è effettuato il
sopralluogo in località San Rocco a Pilli (SI) per procedere al rilievo delle strutture e degli
impianti dell’edificio oggetto dell’intervento.
Il fabbricato, risalente agli inizi dell’800, è censito al catasto urbano del Comune di
Sovicille al Foglio 80, p.lla 87; dal punto di vista climatico l'edificio si trova in Zona Climatica D
(1797 Gradi Giorno). Si tratta di un edificio isolato, con due elevazioni fuori terra adibite a
civile abitazione e sottotetto non praticabile, realizzato nel rispetto delle caratteristiche
architettoniche e tecnologiche del luogo.
In particolare, il progetto interessa un appartamento, di superficie utile pari a 90,6 mq,
localizzato al primo piano, con l’80% delle pareti perimetrali esterne ed il restante 20%
adiacente ad un’altra unità abitativa:
• Le strutture verticali sono in muratura portante in mattoni di laterizio, dello spessore
di 28 cm, lasciate a faccia vista e intonacate internamente con malta di calce e cemento
dello spessore di 2 cm.
• Il solaio di calpestio, con struttura del tipo Bausta dello spessore di 16+4 cm (travetti
prefabbricati, pignatte in laterizio e soletta in c.a.), risulta completato con un massetto
dello spessore di 5 cm a supporto del pavimento e con intonaco di malta di calce e
cemento dello spessore di 2 cm applicato all’intradosso.
• L’ultimo solaio delimita superiormente il sottotetto freddo non praticabile pertanto,
non presenta il pavimento.
• La copertura ha una struttura in travetti prefabbricati di calcestruzzo a sostegno dei
tavelloni di laterizio e della sovrastante caldana in c.a.. Il manto di copertura è del tipo
Toscano in embrici e coppi di laterizio.
• Le finestre sono con telai in legno e vetri singoli, dotati di avvolgibili. La porta di
ingresso è in legno.
• La tramezzatura è realizzata con foratelle di laterizio dello spessore di 8 cm e intonaco
dello spessore di 1 cm per ogni strato.
12. 12
Prospetto nordovest
Prospetto nordest
2.2 IL PROGETTO
Effettuato il rilievo e definito lo stato di fatto del fabbricato dal punto di vista della
geometria e dei materiali si è proceduto all’analisi delle condizioni termo‐igrometriche e alla
definizione della classe energetica dello stesso.
In particolare, utilizzando il software dedicato Docet (strumento di simulazione a
bilanci mensili per la certificazione energetica degli edifici) si è verificato che l’edificio
appartiene alla classe energetica G (≥179,3 kWh/m²*anno)6.
Inoltre, utilizzando il software dedicato Gemavap (strumento per verificare la
trasmittanza della struttura) si sono ottenuti i seguenti valori di trasmittanza:
- trasmittanza pareti 1.78 W/m²K maggiore della trasmittanza massima di 0.29 W/m²K
prevista dal D.Lgs 311/2006 (allegato C) e s.m.i.
- trasmittanza solai 1.31 W/m²K maggiore della trasmittanza massima di 0.26 W/m²K
prevista dal D.Lgs 311/2006 (allegato C) e s.m.i.
Pertanto l’edificio non risulta a norma.
Le partizioni presentano la formazione di condensa, ma con valori al di sotto del limite
previsto di 500 g/m²
6 Certificazioni energetiche in Appendice
13. Sulla base di un budget di partenza differenziato, la classe si è divisa in tre gruppi,
ognuno dei quali ha studiato una proposta di intervento per migliorare il rendimento
energetico dell’edificio. Le soluzioni adottate rientrano nel complesso quadro delle tecnologie
eco‐sotenibili e delle energie rinnovabili.
In particolare, di seguito, si elencano gli interventi proposti dai diversi gruppi.
13
2.2.1 GRUPPO 1
BUDGET A DISPOSIZIONE: 20.000€
RISULTATO: riqualificazione dell’edificio dalla classe G alla classe C
RISPARMIO:
MODALITÀ: diminuzione della dispersione di calore verso l’esterno migliorando l’involucro
esterno (pareti e solaio), sostituzione della caldaia dell’impianto di riscaldamento,
installazione valvole termostatiche ai radiatori esistenti.
a) Pareti esterne
Dalla parte interna della parete sono stati aggiunti i seguenti strati funzionali (vedi tav. 11):
1. camera non ventilata di spessore 2,5cm;
2. strato di Triso‐Murs+ di spessore 1,2 cm;
3. camera non ventilata di spessore 2,5cm;
4. strato di cartongesso in lastre di spessore 1cm;
5. strato di intonaco di gesso scagliola di spessore 1cm.
Apportando queste modifiche alla muratura attuale dell’edificio, siamo passati da una
trasmittanza della struttura attuale di 1,78 W/m²K ad una trasmittanza della struttura di
progetto di 0,2472 W/m²K.
b) Solaio
L’intervento meno invasivo è limitato al solaio che delimita superiormente l’appartamento in
esame, separandolo dal sottotetto non abitabile.
In particolare all’estradosso del solaio viene applicato il seguente strato funzionale (vedi tav.
11):
1. strato di argilla espansa in granuli dello spessore di 26 cm.
14. Apportando queste modifiche al solaio dell’edificio siamo passati da una trasmittanza di 1,31
W/m²K ad una trasmittanza del solai di progetto di 0,2594 W/m²K.
14
c) Impianti
a) Sostituzione della caldaia con una caldaia a condensazione: le caldaie a condensazione
assicurano un rendimento superiore rispetto ad una caldaia tradizionale, oltre ad una
notevole riduzione di emissioni di ossidi di azoto e monossido di carbonio: circa il 70%
in meno rispetto alle caldaie tradizionali.
b) Installazione valvole termostatiche: per ogni radiatore, al posto della valvola manuale,
si è installata una valvola termostatica per regolare automaticamente l’afflusso di
acqua calda in base alla temperatura scelta ed impostata su una apposita manopola
graduata. La valvola si chiude mano a mano che la temperatura ambiente, misurata da
un sensore, si avvicina a quella desiderata, consentendo di dirottare ulteriore acqua
calda verso gli altri radiatori, ancora aperti.
c) Manutenzione dei radiatori tradizionali esistenti: a causa del basso budget a
disposizione, si opta per il mantenimento dei radiatori esistenti, previo trattamento di
carteggiatura e verniciatura. Non si realizza il trattamento di sabbiatura inizialmente
previsto, in quanto, da colloquio con tecnici del settore, è stato appurato che elementi
di radiatori di quel periodo sono collegati tra loro con interposta una guarnizione a
disco in carta che con la sabbiatura potrebbe venire usurata, causando possibili perdite
del radiatore.
2.2.2 GRUPPO 2
BUDGET A DISPOSIZIONE: 40.000 €
RISULTATO: riqualificazione dell’edificio dalla classe G alla classe A+
MODALITÀ: diminuzione della dispersione di calore verso l’esterno, realizzazione di un nuovo
impianto di riscaldamento del tipo a pavimento, installazione di un pannello solare per
l’acqua calda termo‐sanitaria, realizzazione di una pensilina con impianto fotovoltaico
integrato.
a) Pareti esterne
Dalla parte interna della parete sono stati aggiunti i seguenti strati funzionali (vedi tav. 12):
15. 1. isolante in polistirene espanso di 12 cm;
2. strato di cartongesso di spessore 1 cm;
3. intonaco di gesso scagliola di spessore 1cm (intonaco più chiaro dell’esistente con
15
coefficiente di riflessione maggiore);
Apportando queste modifiche alla muratura attuale dell’edificio, siamo passati da una
trasmittanza della struttura attuale di 1,78 W/m²K ad una trasmittanza della struttura di
progetto di 0,2699 W/m²K.
b) Solaio
L’intervento meno invasivo è limitato al solaio che delimita superiormente l’appartamento in
esame, separandolo dal sottotetto non abitabile.
In particolare all’intradosso del solaio vengono applicati i seguenti strati funzionali (vedi tav.
12):
1. camera d’aria dello spessore di 5 cm;
2. isolante in polistirene espanso dello spessore di 13 cm;
3. cartongesso dello spessore di 1 cm;
4. strato di finitura (gesso scagliola) dello spessore di 1 cm.
Apportando queste modifiche al solaio dell’edificio siamo passati da una trasmittanza di 1,31
W/m²K ad una trasmittanza del solai di progetto di 0,2452 W/m²K.
c) Infissi
Tenendo conto del budget a disposizione si è deciso di intervenire come segue:
1. sostituzione degli infissi esistenti con infissi in PVC;
2. applicazione di vetri doppi specchiati (6 mm + 12 mm d’aria + 6 mm di vetro basso
emissivo);
3. sostituzione degli avvolgibili.
d) Impianti
Realizzazione di un impianto di riscaldamento a pavimento previa dismissione del pavimento
e del sottostante massetto (si allegano i calcoli per il dimensionamento dell’impianto –
allegato 1). Sulla struttura del solaio verranno realizzati i seguenti strati funzionali (vedi tav.
12):
16. 1. massetto alleggerito di spessore 5 cm
2. strato di materassino bugnato di spessore 4 cm. di supporto alle tubazioni del
16
riscaldamento
3. massetto radiante di spessore 7 cm a supporto del pavimento.
4. parquet flottante di spessore 2 cm.
e) Energie rinnovabili
a) Realizzazione di una pensilina con fotovoltaico integrato (vedi tav. 9) da destinare a
parcheggio auto semicoperto. Un fotovoltaico da 3 kW che copra i consumi domestici,
installato su pensilina parcheggio in legno lamellare con fondazioni a vite Krinner,
installazione totalmente priva di cemento e reversibile, che, in caso di dismissione
restituisce il terreno al suo uso precedente senza bisogno di alcuna bonifica
b) Installazione di un pannello solare per la produzione di acqua calda, da montare sulla
copertura esistente (lato sud). Un solare termico (ST) a circolazione naturale, con tubi
sottovuoto, con efficienza maggiore, specialmente d’inverno, rispetto ai collettori
vetrati piani, che consente di coprire su base annua il 70‐80% dei consumi di acqua
calda sanitaria (ACS). Dimensioni e tipo pannello secondo calcolo allegato.
2.2.3 GRUPPO 3
BUDGET A DISPOSIZIONE: 60.000€
RISULTATO: riqualificazione dell’edificio dalla classe G alla classe A
MODALITÀ: diminuzione della dispersione di calore verso l’esterno, realizzazione di un nuovo
impianto di riscaldamento del tipo a pavimento, installazione di pompa di calore modulante
per il riscaldamento ed il raffrescamento domestico e per la produzione di ACS.
a) Pareti esterne
Dalla parte interna della parete sono stati aggiunti i seguenti strati funzionali (vedi tav. 13):
1. isolante naturale in sughero di spessore 13 cm;
2. intonaco di malta di calce di spessore 0.5 cm;
3. foglio di alluminio di spessore 0.5 mm ;
4. cartongesso in lastre di spessore 1 cm;
5. intonaco di gesso puro di spessore 1 cm.
17. Apportando queste modifiche alla muratura attuale dell’edificio, siamo passati da una
trasmittanza della struttura attuale di 1,78 W/m²K ad una trasmittanza della struttura di
progetto di 0,2839 W/m²K.
b) Solaio
Al solaio che delimita superiormente l’appartamento in esame e lo separa dal sottotetto
freddo sono stati aggiunti i seguenti strati funzionali (vedi tav. 13):
17
1. camera non ventilata di spessore 7 cm;
2. strato di sughero di spessore 13 cm;
3. foglio di alluminio di spessore 0.5 mm
4. cartongesso in lastre di spessore 1 cm.
Apportando queste modifiche al solaio dell’edificio siamo passati da una trasmittanza di 1.31
W/m²K ad una trasmittanza del solai di progetto di 0.2591 W/m²K.
c) Impianti
Realizzazione di un impianto di riscaldamento a pavimento previa dismissione del pavimento
e del sottostante massetto (si allegano i calcoli per il dimensionamento dell’impianto –
allegato 2). Sulla struttura del solaio verranno realizzati i seguenti strati funzionali (vedi tav.
13):
1. massetto alleggerito di spessore 5 cm
2. strato di materassino bugnato di spessore 5 cm. di supporto alle tubazioni del
riscaldamento
3. massetto radiante di spessore 8 cm a supporto del pavimento.
4. parquet flottante di spessore 2 cm.
d) Energie rinnovabili
1. Realizzazione di un impianto con pompa di calore modulante per il riscaldamento
ed il raffrescamento domestico e per la produzione di ACS
2. Realizzazione di una pensilina con fotovoltaico integrato (vedi tav. 9) da destinare
a parcheggio auto semicoperto.
18. 18
2.3 MATERIALI UTILIZZATI
I gruppi di lavoro hanno raggiunto gli obiettivi di miglioramento delle condizioni
energetiche dell’edificio utilizzando i materiali le tecnologie di seguito descritte.
2.3.1 TrisoMurs+
Come materiale per l’isolamento delle pareti, tenendo conto del budget a disposizione
del Gruppo 1, è stato permesso di utilizzare il Triso‐Murs+. E’ un isolante sottile
termoriflettente per pareti verticali costituito da pellicole riflettenti metallizzate e separatore
in schiuma. Gli isolanti termoriflettenti si basano sul principio della riflessione
dell’irraggiamento che conferisce loro un eccellente potere isolante.
Il Triso‐Murs+ è un prodotto 100% stagno all’aria ed è inoltre impermeabile all’acqua;
permette una nuova tecnica di sovrapposizione dei giunti: ha una chiusura ermetica e non
necessita dell’impiego di teli a membrana impermeabile.
Formato: Il Triso‐Murs+ è composto da 8 strati, 4 dei quali sono film riflettenti.
Il sistema offre un guadagno di spazio importante, consentendo di ottimizzare la superficie
abitativa, grazie allo spessore ridotto di soli 12 mm. Lo spazio creato fra l’isolante e la finitura,
lato calore, consente il passaggio delle tubature tecniche (acqua, elettricità). Consente
l'eliminazione dell’effetto "parete fredda" ed è inoltre dotato di una rete di aggancio per
facilitare la posa su malta adesiva.
19. 19
Aspetti Positivi:
Il Triso‐Murs+ ha un’efficacia sia in estate che in inverno.
In inverno crea una barriera al freddo e restituisce il calore emesso all’interno delle stanze.
In estate rimanda all’esterno l’irraggiamento per evitare il surriscaldamento nei sottotetti.
• Il Triso‐Murs+ occupa un volume limitato, consentendo una minima riduzione della
superficie abitabile.
• Il Triso‐Murs+ è un prodotto che non presenta fibre irritanti.
• Il Triso‐Murs+ si può posare in modo facile e veloce: viene tagliato con il cutter e può
essere posato e fissato tramite graffette (può essere posato direttamente sul tavolato).
• Se utilizzato anche in copertura, il Triso‐Murs+ è caratterizzato dalla presenza di un
film nero molto resistente che evita l’abbagliamento del montatore durante la posa e
ottimizza la ventilazione della sottocopertura, aumentando l’effetto camino
(convenzione rinforzata).
• Il Triso‐Murs+ ha un isolamento duraturo, garanzia di 10 anni.
2.3.2 Argilla espansa sciolta
Come materiale per l’isolamento, tenendo conto del budget a disposizione del Gruppo
1, nel sottotetto è stato permesso di utilizzare l’argilla espansa sciolta.
L'argilla espansa è meglio conosciuta con diverse denominazioni commerciali come
LECA. Si ottiene dall'impasto di argilla con particolari additivi che, cotto a una temperatura di
20. circa 1100 °C, si espande in forma di granuli. Le materie prime per la produzione di argilla
espansa sono le argille, gli scisti argillosi e le argille scistose.
Sciolta o leggermente imboiaccata, viene utilizzata per sottopavimenti, coibentazione
di solai, zavorra per coperture piane; in blocchi, per murature portanti ed isolanti; in
conglomerato cementizio per calcestruzzi strutturali. Naturalmente per ottenere un efficace
isolamento termico si devono mettere in opera spessori adeguati, da due a quattro volte
rispetto a quelli necessari con lastre isolanti rigide.
Formato: L'argilla espansa è un materiale a struttura cellulare che si presenta in
granuli rotondeggianti di colore bruno. Essi sono costituiti da una dura scorza esterna che
protegge la struttura alveolare interna a celle chiuse vetrificate. Risulta quindi, oltre che
leggero, anche impermeabile, indeformabile e dotato di buona resistenza sia chimica che
termica: il suo coefficiente di conduttività termica dipende dal grado di espansione, e quindi
dalla densità, dei granuli di argilla.
Per sfruttare al meglio le caratteristiche isolanti dell’argilla espansa, viene stesa sfusa e
semplicemente livellata. Può essere fatto dove non ci sono forti pendenze, come nel nostro
caso nei sottotetti. Viene stesa e livellata nello spessore voluto; può essere lasciata a superficie
libera (ad esempio nei sottotetti non praticabile) o coperta con blocchi di piccolo spessore o
con lastre di legno‐cemento (sottotetti praticabili).
20
Aspetti positivi:
• L’argilla espansa è un inerte leggero e ottimizza il rapporto tra peso e leggerezza.
• L’argilla espansa è un isolante che non si deteriora nel tempo.
• L’argilla espansa ha una classe di reazione al fuoco A1 (incombustibile), secondo le
Norme Antincendio. Clinkerizzata a 1200 °C è praticamente indistruttibile anche agli
incendi più disastrosi.
• L’argilla espansa, grazie alla sua scorza esterna, compatta e indeformabile, ha
un’ottima resistenza a compressione.
• L’argilla espansa, grazie alla sua struttura cellulare e porosa assicura un buon
assorbimento del rumore.
• L’argilla espansa non contiene materiali organici né loro derivati. Non marcisce né si
degrada nel tempo, neppure in condizioni di temperatura o umidità estreme. Resiste
bene ad acidi, basi e solventi conservando inalterate le sue caratteristiche. Sottoposta
al gelo, non si rompe né imbibisce. E’ in pratica un materiale eterno.
• L’argilla espansa non contiene, né emette, silice libera, sostanze fibrose, gas Radon o
altri materiali nocivi, nemmeno in caso di incendio. E’ un prodotto ecologico e naturale.
21. 21
2.3.3 Polistirene espanso
Utilizzato dal Gruppo 2, il polistirene espanso si presenta in forma di schiuma bianca
leggerissima, spesso modellata in sferette e viene usato per l'imballaggio e l'isolamento. A
temperatura ambiente è un solido vetroso; al di sopra della sua temperatura di transizione
vetrosa, circa 100°C, acquisisce plasticità ed è in grado di fluire; comincia a decomporsi alla
temperatura di 270°C.
I vantaggi sono:
- Immediato risparmio energetico ed economico;
- Previene problemi di muffe e condense sulle murature;
- Facilità di posa e riduzione delle lavorazioni in cantiere;
- Rallenta il degrado della facciata garantendone una protezione totale;
- Elevato potere isolante;
- Sistema di isolamento economico;
- Applicabile su qualsiasi superficie.
Mentre gli svantaggi invece sono:
- Controllo degli agenti e degli additivi usati per espandere il polistirolo che possono
essere nocivi per la salute.
2.3.4 Sughero
Come materiale per l’isolamento, grazie al budget a disposizione del Gruppo 3, è stato
permesso di utilizzare il sughero, un ottimo isolante naturale anche se più costoso.
Il sughero è uno dei materiali con la più lunga tradizione di impiego per isolante termico in
edilizia. Esso si ricava dalla corteccia di una varietà di quercia, ampiamente diffusa nel nostro
paese. Le piante hanno un ciclo vitale compreso tra i 150 e i 200 anni e possono essere
sfruttati per la produzione solo intorno al 20° anno di età.
Processo produttivo
Il sughero è costituito da milioni di cellule di forma poliedrica contenenti aria in modo da
formare una struttura dalle ottime capacità di isolamento termoacustico, di accumulo termico
e smorzamento dell’inerzia termica. Una volta selezionato il materiale in base alla
granulometria si procede all’immissione dei granuli in autoclavi con temperatura oltre i 350°
C, provocando la liquefazione della suberina che funziona da legante naturale, formando una
22. massa compatta che rende solidi i granuli che al tempo stesso si rigonfiano alleggerendo il
prodotto.
Applicazioni
Il sughero è in grado di risolvere agevolmente tutte le esigenze di coibentazione
termoacustica riscontrabili in edilizia. In virtù delle caratteristiche d’isolamento e
traspirabilità è naturalmente indicato per la coibentazione di coperture ventilate e non,
utilizzandolo sia in forma granulare per il riempimento di intercapedini che in forma di
pannelli posati sulla struttura del tetto ed isolati dall’umidità tramite apposite guaine e fogli
catramati.
Il sughero granulare è applicato a mano e può essere utilizzato anche come materiale
di riempimento e alleggerimento di conglomerati da utilizzarsi in massetti e strati isolanti su
solai di piano e coperture. I pannelli sono invece adatti per qualsiasi applicazione come
isolamento in intercapedine e coibentazione di pavimenti controterra, cappotti interni ed
esterni: in questo caso i pannelli richiedono la protezione di uno strato di malta e la
successiva intonacatura. La sagomatura dei pannelli è favorita dalla grande lavorabilità e
flessibilità del materiale e richiede normali attrezzi da cantiere; il fissaggio avviene mediante
incollaggio con adesivi e chiodatura, al fine di favorire ulteriormente la presa del mastice
fissante e dipende in generale dalla sagomatura dei pannelli, dalle dimensioni e dagli strati
necessari all’applicazione.
Aspetti positivi
• Il sughero è dotato di caratteristiche pregiate (consistenza morbida ma molto resistente alla
compressione e alla torsione) tuttora al livello dei materiali sintetici tecnologicamente più
avanzati.
• I prodotti a base di sughero sono pienamente riciclabili e compostabili in quanto il materiale
si decompone facilmente nel terreno. Il materiale riciclato presenta le stesse caratteristiche e
prestazioni del sughero vergine.
• Leggerezza, elasticità, resistenza alle sollecitazioni fisiche ne fanno un materiale facilmente
movimentabile e lavorabile soprattutto in cantiere.
• E’ un materiale traspirante, capace di regolare igrometricamente gli ambienti interni di un
edificio garantendo nel contempo la totale impermeabilità all’acqua in virtù della sua
struttura cellulare chiusa.
• Garantisce una riduzione della trasmissione di calore pari al 50‐60% e una buona
permeabilità al passaggio del vapore.
22
23. • E’ scarsamente predisposto a essere attaccato dalle fiamme. Se trattato diviene praticamente
autoestinguente. Inoltre presenta una buona resistenza all’azione di acidi, acqua, parassiti e
altri agenti degradanti.
Aspetti negativi
• Nonostante l’origine totalmente naturale, spesso i prodotti a base di sughero non possono
essere annoverati tra i materiali pienamente eco‐compatibili in quanto spesso, per far fronte
ad una elevata domanda, la produzione viene incrementata con l’introduzione di prodotti
trattati con collanti (termoindurenti) e leganti chimici che possono dare origine ad emissioni
nocive e talvolta influire sulle caratteristiche di stabilità e resistenza meccanica dei pannelli.
• Anche se occorrono alcune cautele in fase di produzione, perché nella cottura ed espansione
vengono rilasciati fenoli potenzialmente dannosi per gli operatori addetti alla produzione.
• In particolari condizioni combinate di temperature e umidità può favorire l’insediamento di
agenti degradanti biologici.
23
2.4 TECNOLOGIE UTILIZZATE
2.4.1 Vetri doppi specchiati
Questo tipo di vetri sono
trasparenti alle radiazioni termiche
solari, lasciandole così entrare
all'interno dell'edificio, e
contemporaneamente impediscono la
fuoriuscita della radiazione termica
emessa dai corpi riscaldanti. Sono
rivestiti di ossidi metallici che, una
volta depositati sul vetro, ne rafforzano le proprietà di isolamento termico e di controllo
solare.
I vantaggi di questi vetri sono:
- riduzione della dispersione termica tipica dei vetri tradizionali e notevole risparmio
dei costi energetici di riscaldamento;
- ottimo isolamento termico ed una più omogenea distribuzione del calore nelle stanze;
- una prestazione termica isolante di circa sei volte superiore a quella di un vetro
singolo e di tre volte superiore a quella di una vetrata isolante tradizionale.
24. 24
2.4.2 Caldaia a condensazione
La caldaia è il cuore dell’impianto, dove il combustibile viene bruciato per scaldare
l’acqua o l’aria (fluido termovettore) che circolerà poi nell’impianto.
È composta, in generale, da un bruciatore che miscela l’aria con il combustibile e alimenta una
camera di combustione (il focolare), da una serie di tubi attraverso i quali i fumi caldi prodotti
dalla combustione scaldano il fluido termovettore e da un involucro esterno di materiale
isolante protetto da una lamiera (mantello isolante).
Ogni caldaia è caratterizzata da:
• una potenza termica del focolare, che indica la quantità di energia che il combustibile
sviluppa in un’ora nella camera di combustione;
• una potenza termica utile, cioè l’energia effettivamente trasferita, per ogni ora, al fluido
termovettore.
L’energia contenuta nel combustibile viene per la maggior parte trasferita al fluido
termovettore, ed in piccola parte dispersa verso l’esterno dal corpo stesso della caldaia
(attraverso il mantello isolante) e soprattuttto dai fumi che fuoriescono, ancora caldi, dal
camino. Più vicini sono i valori della potenza al focolare e della potenza utile, minori sono le
perdite di calore e quindi migliore è il rendimento della caldaia. La legge prevede, per ciascun
tipo di caldaia di nuova installazione, un valore minimo del rendimento utile sia per il
funzionamento a regime che per il funzionamento al 30% della potenzialità massima.
La scelta della potenza e del tipo di caldaia da installare dipende dalle caratteristiche
dell’edificio, dall’ubicazione e dalla sua destinazione d’uso. Infatti, una caldaia di tipo standard
più grande del necessario spreca energia: specialmente nelle stagioni intermedie, essa
raggiunge rapidamente la temperatura prefissata e quindi ha lunghi e frequenti periodi di
spegnimento durante i quali disperde il calore dal mantello e attraverso il camino. Quindi, se
si considera l’intera stagione di riscaldamento, la sua efficienza globale non è elevata, cioè il
suo rendimento stagionale è basso. Per rispettare i valori di rendimento imposti dalle nuove
norme, le caldaie più recenti come le “modulanti”, quelle a “temperatura scorrevole” e le
caldaie a condensazione permettono di mantenere una buona efficienza anche nelle stagioni
intermedie.
Per produrre anche acqua calda per usi sanitari è necessaria una caldaia con potenza
molto superiore a quella sufficiente al solo riscaldamento. Anche per questo motivo, alle
nostre latitudini risulta molto conveniente l'installazione di un collettore solare termico,
adibito appositamente al riscaldamento dell'acqua calda sanitaria.
25. Le caldaie a condensazione assicurano un rendimento superiore rispetto ad una
caldaia tradizionale, oltre ad una notevole riduzione di emissioni di ossidi di azoto e
monossido di carbonio: circa il 70% in meno rispetto alle caldaie tradizionali.
La particolarità di queste caldaie consiste nella capacità di recuperare la maggior parte
del calore latente presente nei fumi prodotti dalla combustione, vapore acqueo che nelle
caldaie tradizionali viene solitamente espulso tramite il camino. Nella caldaia a condensazione
invece, grazie anche ad uno speciale scambiatore di calore che funge anche da condensatore, i
fumi in uscita possono essere raffreddati fino a raggiungere una temperatura di circa 50°/60°,
temperatura ben più bassa dei 140°/160° degli impianti ad alto rendimento e dei 200°/250°
degli impianti tradizionali. Questa procedura di raffreddamento permette così di recuperare
gran parte del calore che altrimenti verrebbe disperso attraverso il camino, utilizzandolo per
preriscaldare l’acqua di ritorno all’impianto che, così facendo, ottiene un rendimento
superiore.
I radiatori
Sono i terminali dell’impianto, attraverso i quali il calore contenuto nell’acqua viene
ceduto all’ambiente da riscaldare. Sono chiamati comunemente termosifoni o piastre e
costituiscono la parte più visibile ed accessibile dell’impianto.
Possono essere costruiti in ghisa, in acciaio o in alluminio. I radiatori in ghisa
mantengono più a lungo il calore e continuano ad emetterlo anche quando, ad esempio,
l’impianto è spento; di contro sono più ingombranti e impiegano più tempo a diventare caldi.
Quelli in alluminio e in acciaio hanno il pregio di scaldarsi rapidamente e di avere un minore
ingombro ma tendono a raffreddarsi piuttosto in fretta.
La caratteristica fondamentale di ogni radiatore è la superficie di scambio termico con
l’ambiente, detta anche, impropriamente, superficie radiante: più è grande, maggiore è la
quantità di calore che il radiatore può cedere all’ambiente. I modelli più recenti sono dotati di
alette e di setti interni che ne aumentano la superficie di scambio. A seconda del tipo, quindi,
radiatori con uguali dimensioni esterne possono avere prestazioni diverse.
25
Per non sprecare energia in eccesso consigliamo:
• qualunque sia il tipo di radiatore è importante non ostacolare la circolazione dell’aria; è
sbagliato quindi mascherare i radiatori con copritermosifoni o nasconderli dietro le tende;
• se il radiatore è posto su una parete che dà verso l’esterno, ad esempio nel vano
sottofinestra, è consigliabile inserire tra questo e il muro un pannello di materiale isolante con
la faccia riflettente rivolta verso l’interno.
26. 26
Valvole termostatiche
Sia negli impianti centralizzati sia in quelli individuali si sono fatti grandi passi nella
direzione di consumare l’energia solo dove e quando serve.
Ma si può fare di più. Si può regolare la temperatura di ogni singolo ambiente per sfruttare
anche gli apporti gratuiti di energia, cioè quelli dovuti, ad esempio, alla presenza di molte
persone, ai raggi del sole attraverso le finestre, agli elettrodomestici.
Per ogni radiatore, al posto della valvola manuale, si può installare una valvola
termostatica per regolare automaticamente l’afflusso di acqua calda in base alla temperatura
scelta e impostata su un’apposita manopola graduata. La valvola si chiude mano a mano che la
temperatura ambiente, misurata da un sensore, si avvicina a quella desiderata, consentendo
di dirottare ulteriore acqua calda verso gli altri radiatori, ancora aperti. In questo modo si può
consumare meno energia nelle giornate più serene, quando il sole è sufficiente per riscaldare
alcune stanze, oppure, ad esempio, impostare una temperatura più bassa nelle stanze da letto
e una più alta in bagno o anche lasciare i radiatori aperti al minimo quando si esce da casa. Le
valvole termostatiche, installate negli impianti centralizzati hanno anche una buona influenza
sull’equilibrio termico delle diverse zone dell’edificio.
Quando i piani più caldi arrivano a 20°C le valvole chiudono i radiatori consentendo un
maggiore afflusso di acqua calda ai piani freddi. Per l’installazione delle valvole termostatiche
è consigliabile rivolgersi a un professionista o a una ditta qualificata.
Il risparmio di energia indotto dall’uso delle valvole termostatiche può arrivare fino al
20%. Proprio per questa ragione, è spesso obbligatoria l’installazione negli edifici di nuova
costruzione e nelle ristrutturazioni.
2.4.3 Impianto di riscaldamento a pavimento
Questo tipo di impianto è costituito da tubazioni ad alta resistenza termica e
meccanica, posate tutte senza giunzioni, che vengono installate su pannelli isolanti ad alte
prestazioni termiche ed acustiche.
Gli impianti a pavimento garantiscono un elevato comfort negli ambienti grazie all'uniforme
diffusione del calore su tutta la superficie della casa: l'impianto, infatti, lavora a 30‐40°C
evitando malsani moti convettivi dell'aria, che sono spesso causa di allergie.
L'impianto a pannelli radianti a pavimento, inoltre, facendo scorrere nelle serpentine
acqua refrigerata a 15‐18°C, diventa anche un impianto di climatizzazione estiva creando
27. negli ambienti le naturali condizioni di benessere, come in una casa di montagna in una
giornata estiva.
I vantaggi più evidenti di un impianto a pavimento rispetto uno a radiatori tradizionale
27
si possono così riassumere:
• migliore distribuzione del calore in tutta l'abitazione
• assenza di fenomeni di convezione (polvere su muri / soffitto generata dai radiatori
tradizionali)
• migliore inerzia termica (il pavimento trattiene e rilascia gradualmente il calore)
• ottimizzazione dei flussi (l'aria calda tende a salire ‐ la fonte di calore è bene sia più in
basso possibile)
• estetica (non ci sono radiatori in vista)
• bassa temperatura di esercizio, con la possibilità di utilizzare collettori solari ad
accumulo per l'integrazione
Per contro, vi sono anche alcuni punti a sfavore:
• costo di installazione superiore
• il pavimento deve essere realizzato in materiali conduttivi (ad esempio il parquet non è
molto indicato, il marmo è ottimo)
• riparazione/manutenzione. In caso di guasto alle serpentine occorre rimuovere la
porzione di pavimentazione interessata
28. 28
Allegato 1: DIMENSIONAMENTO IMPIANTO DI RISCALDAMENTO A PAVIMENTO
Gruppo 2
Consumo riscaldamento(kw/mq*anno) = (kw*h/mq*anno) 29,8
Utilizzo riscaldamento= 120 g/anno * 8 h/g= (h/anno) 960
29,8 kw*h/mq*anno / 960anno/h= (kw/mq) 0,031041667
STANZA AREA (mq) CONSUMO(kw)
INGRESSO 2,91 0,09033125
CUCINA 15,33 0,47586875
RIPOSTIGLIO 2,06 0,063945833
SOGGIORNO 24,28 0,753691667
C.LETTO 1 12,87 0,39950625
C.LETTO 2 13,91 0,431789583
BAGNO 5,62 0,174454167
CORRIDOIO 1 4,68 0,145275
CORRIDOIO 2 5,22 0,1620375
RISCALDAMENTO A PAVIMENTO
Fabbisogno=30 W/mq
Sarebbe sufficiente un passo di 250 mm che garantisce una resa termica sufficiente per il
fabbisogno richiesto. Ma scegliamo un passo di 150 mm per migliorare l'efficienza nelle fasi di
accensione e spegnimento dell'impianto.
29. 29
Allegato 2: DIMENSIONAMENTO IMPIANTO DI RISCALDAMENTO A PAVIMENTO
Gruppo 3
Consumo riscaldamento(kW/mq*anno)= (kW*h/mq*anno) 29
Utilizzo riscaldamento= 120 g/anno * 8 h/g= (h/anno) 960
29 kW*h/mq*anno / 960anno/h= (kW/mq) 0,030208
STANZA AREA (mq) CONSUMO(kW)
INGRESSO 2,91 0,08790625
CUCINA 15,33 0,46309375
RIPOSTIGLIO 2,06 0,062229167
SOGGIORNO 24,28 0,733458333
C.LETTO 1 12,87 0,38878125
C.LETTO 2 13,91 0,420197917
BAGNO 5,62 0,169770833
CORRIDOIO 1 4,68 0,141375
CORRIDOIO 2 5,22 0,1576875
RISCALDAMENTO A PAVIMENTO
Fabbisogno = 30 W/mq
Sarebbe sufficiente un passo di 250 mm che garantisce una resa termica sufficiente per il
fabbisogno richiesto. Ma scegliamo un passo di 150 mm per migliorare l'efficienza nelle fasi di
accensione e spegnimento dell'impianto.
30. 30
Allegato 3: DIMENSIONAMENTO IMPIANTO A PANNELLI SOLARI
Per eseguire il dimensionamento di un impianto a pannelli solari abbiamo calcolato la
superficie dei pannelli che occorre per soddisfare il fabbisogno di acqua calda sanitaria.
L’energia termica giornaliera richiesta all’impianto termico viene calcolata con la seguente
formula: q = cs ∙V ∙ (t – ta)
dove c è il calore specifico dell’acqua, che vale 4186 J/(dm3∙°C), V è il fabbisogno di acqua
calda in litri/giorno, t è la temperatura richiesta, ta è la temperatura dell’acqua erogata
dall’acquedotto, che è mediamente di 20° C al centro‐sud.
L’ energia solare fornita da 1 m2 di pannello in un giorno viene calcolata con la seguente
formula: e = A∙η∙k
dove A è il valore medio giornaliero dell’insolazione calcolato sulla media mensile, η è il
rendimento del pannello che varia da 0.5 a 0.75 a seconda della sua qualità e k è il coefficiente
di captazione che dipende dall’inclinazione del pannello che varia da 0.10 a 0.15.
La superficie di pannelli necessaria per soddisfare il fabbisogno si calcola con la seguente
formula: S = q/e
dove q è la quantità annua di acqua calda che deve essere fornita dall’impianto ed e è l’energia
captata in anno da 1m2 di pannello.
Dimensionamento solare termico per acqua calda sanitaria per 4 persone
Energia termica giornaliera richiesta q = cs ∙V ∙ ( tta
)
calore specifico dell'acqua cs=4186 J/(dm3 ∙K)
fabbisogno acqua calda in litri/ giorno V=50l ∙ ab
temperatura richiesta t=20°C
temperatura dell'acqua erogata dall'acquedotto ta= 50°C
q= 4186 ∙ 200 ∙ ( 5020
) = 25116000J/g = 25,1160 MJ/g
Energia solare fornita da un 1m2 in un giorno e = A∙η∙k
valore medio giornaliero dell' insolazione (ottenuto
da Gemavap con l'irradiazione solare giornaliera
media mensile per la zona di San Rocco a Pilli)
A = 10,55 MJ/m2
rendimento del pannello (pannello di media η = 0,6
31. 31
qualità)
coefficiente di efficienza di captazione (istallazione
a tetto su falda esposta a SUD‐EST)
k=1,12
e = 10,55∙ 0,6∙ 1,12 = 7,0896 MJ/(mq·g)
Superficie di pannelli necessaria a soddisfare il
fabbisogno di energia termica
S= q/e
S = 25,1160/ 7,0896 = 4,428317536 → 4,92 mq
Si sceglie un pannello Viessmann Vitosol 100 tipo 5DI, collettore solare piano con
rivestimento Sol‐Titan con superficie di apertura di 4,92 mq, aventi le seguenti dimensioni:
Altezza = 2040 mm
Larghezza = 2570 mm
Profondità = 116 mm
45. 45
2.5 CALCOLI TRASMITTANZE
2.5.1 Verifica parete esistente
18 febbraio 2013
Struttura: Parete Esistente
Dati generali
Spessore: 0,300 m
Massa superficiale: 540,00 kg/m²
Resistenza: 0,5522 m²K/W
Trasmittanza: 1,8109 W/m²K
Parametri dinamici
Fattore di attenuazione: 0,2827
Sfasamento: 9h 25'
Tipo di
materiale Materiale Spessore
[m]
Massa
Superficiale
[kg/m²]
Resistenza
[m²K/W]
Spessore
equivalente
d'aria [m]
Superficie esterna 0,0400
1 MUR Laterizi pieni sp.28 cm.rif.1.1.01 0,280 504,00 0,3600 4,200
2 INT Malta di calce o di calce e cemento 0,020 36,00 0,0222 0,400
Superficie interna 0,1300
Provincia: SIENA
Comune: Sovicille
Gradi giorno: 1797
Zona: D
Irradianza media mensile
nel mese di massima
insolazione:
282 W/m²
Trasmittanza massima: 0,5 W/m²K
Trasmittanza massima dal
2008: 0,4 W/m²K
Trasmittanza massima dal
2010: 0,29 W/m²K
Trasmittanza della
1,8109
struttura:
W/m²K
Struttura non regolamentare secondo
DLGS 311
47. 47
Verifica della condensa superficiale
Condizioni esterne e interne
Mese Temperatura
esterna [°C]
Pressione
esterna [Pa]
Temperatura
interna [°C]
Pressione
interna [Pa]
ottobre 14,60 1305 20,00 1636
novembre 9,80 1020 20,00 1636
dicembre 6,00 785 20,00 1636
gennaio 4,80 714 20,00 1636
febbraio 5,70 735 20,00 1636
marzo 9,10 848 20,00 1636
aprile 12,40 1037 20,00 1636
maggio 16,30 1334 20,00 1636
giugno 21,00 1759 20,00 1636
luglio 24,00 1963 20,00 1636
agosto 23,70 1972 20,00 1636
settembre 20,20 1765 20,00 1636
Fattore di temperatura
Mese
Pressione di
saturazione
interna [Pa]
Temperatura
minima
superficiale
[°C]
Fattore di
temperatura
novembre 2045 17,86 0,7903
dicembre 2045 17,86 0,8472
gennaio 2045 17,86 0,8593
febbraio 2045 17,86 0,8504
marzo 2045 17,86 0,8037
aprile 2045 17,86 0,7185
Mese critico: gennaio
Fattore di temperatura: 0,8593
Resistenza minima accettabile: 1,7763 m²K/W
Resistenza totale dell'elemento: 0,5522 m²K/W
STRUTTURA NON REGOLAMENTARE
48. 48
Verifica della condensa interstiziale
Pressione di saturazione [Pa]
Pressione nell'interfaccia [Pa]
Presenza di condensa
Mese Superficie
esterna Interfaccia1 Superficie
interna
ottobre 1703 2130 2159
ottobre 1305 1607 1636
novembre 1272 1960 2011
novembre 1020 1582 1636
dicembre 1002 1834 1901
dicembre 785 1562 1636
gennaio 928 1795 1867
gennaio 714 1556 1636
febbraio 983 1824 1892
febbraio 735 1558 1636
marzo 1218 1936 1991
marzo 848 1567 1636
aprile 1492 2051 2090
aprile 1037 1584 1636
maggio 1884 2193 2214
maggio 1334 1610 1636
giugno 2475 2377 2371
giugno 1759 1647 1636
luglio 2931 2501 2477
luglio 1963 1664 1636
agosto 2882 2489 2466
agosto 1972 1665 1636
settembre 2364 2345 2344
settembre 1765 1647 1636
CONDENSA NON PRESENTE
Calcoli eseguiti con il software GemaVap 4.3 ®
49. 49
2.5.2 Verifica parete di progetto GRUPPO1
29 gennaio 2013
Struttura: Parete Progetto Gruppo 1
Dati generali
Spessore: 0,392 m
Massa superficiale: 580,32 kg/m²
Resistenza: 4,0452 m²K/W
Trasmittanza: 0,2472 W/m²K
Parametri dinamici
Fattore di attenuazione: 0,1027
Sfasamento: 11h 56'
Tipo di
materiale Materiale Spessore
[m]
Massa
Superficiale
[kg/m²]
Resistenza
[m²K/W]
Spessore
equivalente
d'aria [m]
Superficie esterna 0,0400
1 MUR Laterizi pieni sp.28 cm.rif.1.1.01 0,280 504,00 0,3600 4,200
2 INT Malta di calce o di calce e cemento 0,030 54,00 0,0333 0,600
3 INA Camera non ventilata sp.mm.25 0,025 0,03 0,1800 0,025
4 IMP Foglio di Alluminio rivestito 0.05
mm 0,000 0,14 0,0000 85,000
5 VAR Triso‐Murs+ 0,012 1,00 3,0457 0,012
6 IMP Foglio di Alluminio rivestito 0.05
mm 0,000 0,14 0,0000 85,000
7 INA Camera non ventilata sp.mm.25 0,025 0,03 0,1800 0,025
8 VAR Cartongesso in lastre 0,010 9,00 0,0476 0,080
9 INT Intonaco di gesso puro 0,010 12,00 0,0286 0,100
Superficie interna 0,1300
50. 50
Provincia: SIENA
Comune: Sovicille
Gradi giorno: 1797
Zona: D
Irradianza media mensile
nel mese di massima
insolazione:
282 W/m²
Trasmittanza massima: 0,5 W/m²K
Trasmittanza massima dal
2008: 0,4 W/m²K
Trasmittanza massima dal
2010: 0,29 W/m²K
Trasmittanza della
0,2472
struttura:
W/m²K
Struttura regolamentare secondo DLGS
311
Calcoli eseguiti con il software GemaVap 4.3 ®
51. 2.5.3 Verifica parete di progetto GRUPPO2
11 febbraio 2013
51
Struttura: Parete di progetto Gruppo 2
Dati generali
Spessore: 0,440 m
Massa superficiale: 564,00 kg/m²
Resistenza: 3,7053 m²K/W
Trasmittanza: 0,2699 W/m²K
Parametri dinamici
Fattore di attenuazione: 0,1115
Sfasamento: 12h 4'
Tipo di
materiale Materiale Spessore
[m]
Massa
Superficiale
[kg/m²]
Resistenza
[m²K/W]
Spessore
equivalente
d'aria [m]
Superficie esterna 0,0400
1 MUR Laterizi pieni sp.28 cm.rif.1.1.01 0,280 504,00 0,3600 4,200
2 INT Malta di calce o di calce e cemento 0,020 36,00 0,0222 0,400
3 ISO Polistirene espanso in lastre
stampate per termocompressione 0,120 3,00 3,0769 8,400
4 VAR Cartongesso in lastre 0,010 9,00 0,0476 0,080
5 INT Intonaco di gesso puro 0,010 12,00 0,0286 0,100
Superficie interna 0,1300
Provincia: SIENA
Comune: Sovicille
Gradi giorno: 1797
Zona: D
Irradianza media mensile
nel mese di massima
insolazione:
282 W/m²
Trasmittanza massima: 0,5 W/m²K
Trasmittanza massima dal
2008: 0,4 W/m²K
Trasmittanza massima dal
2010: 0,29 W/m²K
Trasmittanza della
0,2699
struttura:
W/m²K
Struttura regolamentare secondo DLGS
311
53. 53
Verifica della condensa superficiale
Condizioni esterne e interne
Mese Temperatura
esterna [°C]
Pressione
esterna [Pa]
Temperatura
interna [°C]
Pressione
interna [Pa]
ottobre 14,60 1305 20,00 1636
novembre 9,80 1020 20,00 1636
dicembre 6,00 785 20,00 1636
gennaio 4,80 714 20,00 1636
febbraio 5,70 735 20,00 1636
marzo 9,10 848 20,00 1636
aprile 12,40 1037 20,00 1636
maggio 16,30 1334 20,00 1636
giugno 21,00 1759 20,00 1636
luglio 24,00 1963 20,00 1636
agosto 23,70 1972 20,00 1636
settembre 20,20 1765 20,00 1636
Fattore di temperatura
Mese
Pressione di
saturazione
interna [Pa]
Temperatura
minima
superficiale
[°C]
Fattore di
temperatura
novembre 2045 17,86 0,7903
dicembre 2045 17,86 0,8472
gennaio 2045 17,86 0,8593
febbraio 2045 17,86 0,8504
marzo 2045 17,86 0,8037
aprile 2045 17,86 0,7185
54. 54
Mese critico: gennaio
Fattore di temperatura: 0,8593
Resistenza minima accettabile: 1,7763 m²K/W
Resistenza totale dell'elemento: 3,7053 m²K/W
STRUTTURA REGOLAMENTARE
Verifica della condensa interstiziale
Pressione di saturazione [Pa]
Pressione nell'interfaccia [Pa]
Presenza di condensa
Mese Superficie
esterna Interfaccia1 Interfaccia2 Interfaccia3 Interfaccia4 Superficie
interna
ottobre 1667 1725 1728 2294 2304 2310
ottobre 1305 1410 1420 1631 1633 1636
novembre 1220 1303 1309 2256 2275 2286
novembre 1020 1216 1235 1627 1631 1636
dicembre 944 1037 1043 2227 2252 2267
dicembre 785 1021 1043 1623 1629 1636
gennaio 870 964 970 2217 2244 2261
gennaio 714 947 970 1622 1628 1636
febbraio 925 1018 1024 2224 2250 2265
febbraio 735 999 1024 1623 1629 1636
marzo 1164 1250 1256 2251 2270 2282
marzo 848 1220 1256 1628 1631 1636
aprile 1447 1519 1523 2276 2290 2299
aprile 1037 1228 1246 1628 1631 1636
maggio 1857 1900 1903 2307 2314 2318
maggio 1334 1430 1439 1632 1634 1636
giugno 2484 2469 2468 2345 2343 2342
giugno 1759 1720 1716 1638 1637 1636
luglio 2974 2906 2902 2369 2362 2357
luglio 1963 1859 1849 1640 1638 1636
agosto 2922 2859 2855 2367 2360 2356
agosto 1972 1865 1855 1640 1638 1636
settembre 2366 2363 2363 2339 2338 2338
settembre 1765 1724 1720 1638 1637 1636
55. 55
Condensa accumulata
Interfaccia 2
Mese
Flusso
di
vapore
[kg/m²]
Condensa
accumulata
[kg/m²]
ottobre 0,0000 0,0000
novembre 0,0000 0,0000
dicembre 0,0070 0,0070
gennaio 0,0118 0,0188
febbraio 0,0041 0,0229
marzo ‐0,0237 0,0000
aprile 0,0000 0,0000
maggio 0,0000 0,0000
giugno 0,0000 0,0000
luglio 0,0000 0,0000
agosto 0,0000 0,0000
settembre 0,0000 0,0000
CONDENSA PRESENTE MA INFERIORE AL LIMITE (500 g/m²)
Calcoli eseguiti con il software GemaVap 4.3 ®
56. 2.5.4 Verifica parete di progetto GRUPPO3
28 febbraio 2013
56
Struttura: Parete Progetto Gruppo 3
Dati generali
Spessore: 0,460 m
Massa superficiale: 600,40 kg/m²
Resistenza: 3,5229 m²K/W
Trasmittanza: 0,2839 W/m²K
Parametri dinamici
Fattore di attenuazione: 0,0705
Sfasamento: 17h 8'
Tipo di
materiale Materiale Spessore
[m]
Massa
Superficiale
[kg/m²]
Resistenza
[m²K/W]
Spessore
equivalente
d'aria [m]
Superficie esterna 0,0400
1 MUR Laterizi pieni sp.28 cm.rif.1.1.01 0,280 504,00 0,3600 4,200
2 INT Malta di calce o di calce e cemento 0,020 36,00 0,0222 0,400
3 ISO Sughero 0,130 16,90 2,8889 1,300
4 INT Malta di calce o di calce e cemento 0,005 9,00 0,0056 0,100
5 IMP Foglio di Alluminio rivestito 0.5
mm 0,0005 13,50 0,0000 8500,000
6 VAR Cartongesso in lastre 0,010 9,00 0,0476 0,080
7 INT Intonaco di gesso puro 0,010 12,00 0,0286 0,100
Superficie interna 0,1300
57. 57
Provincia: SIENA
Comune: Sovicille
Gradi giorno: 1797
Zona: D
Irradianza media mensile
nel mese di massima
insolazione:
282 W/m²
Trasmittanza massima: 0,5 W/m²K
Trasmittanza massima dal
2008: 0,4 W/m²K
Trasmittanza massima dal
2010: 0,29 W/m²K
Trasmittanza della
0,2839
struttura:
W/m²K
Struttura regolamentare secondo DLGS
311
Calcolo della temperatura superficiale interna estiva
Orientamento: N
Colore della superficie esterna : Medio
ora
Temperatura
aria esterna
[°C]
Irradianza
[W/m²]
Temperatura
superficiale
esterna [°C]
Temperatura
superficiale
interna [°C]
1 20,0 0 19,99 27,44
2 19,3 0 19,34 27,61
3 18,8 0 18,82 27,78
4 18,4 0 18,43 27,96
5 18,3 48 20,43 28,11
6 18,6 191 27,05 28,22
7 19,2 157 26,19 28,26
8 20,4 110 25,27 28,26
9 22,1 124 27,58 28,19
10 24,0 134 29,98 28,27
11 26,2 143 32,59 28,28
12 28,3 145 34,75 27,71
13 29,9 143 36,23 27,44
14 30,9 134 36,87 27,34
15 31,3 124 36,81 27,25
16 30,9 110 35,80 27,17
17 30,0 157 36,98 27,12
18 28,6 191 37,06 27,07
19 26,9 48 29,01 27,03
58. 58
20 25,2 0 25,19 26,99
21 23,8 0 23,76 26,96
22 22,5 0 22,46 27,10
23 21,4 0 21,42 27,57
24 20,6 0 20,64 27,51
Verifica della condensa superficiale
Condizioni esterne e interne
Mese Temperatura
esterna [°C]
Pressione
esterna [Pa]
Temperatura
interna [°C]
Pressione
interna [Pa]
ottobre 14,60 1305 20,00 1636
novembre 9,80 1020 20,00 1636
dicembre 6,00 785 20,00 1636
gennaio 4,80 714 20,00 1636
febbraio 5,70 735 20,00 1636
marzo 9,10 848 20,00 1636
aprile 12,40 1037 20,00 1636
maggio 16,30 1334 20,00 1636
giugno 21,00 1759 20,00 1636
luglio 24,00 1963 20,00 1636
agosto 23,70 1972 20,00 1636
settembre 20,20 1765 20,00 1636
Fattore di temperatura
Mese
Pressione di
saturazione
interna [Pa]
Temperatura
minima
superficiale
[°C]
Fattore di
temperatura
novembre 2045 17,86 0,7903
dicembre 2045 17,86 0,8472
gennaio 2045 17,86 0,8593
febbraio 2045 17,86 0,8504
marzo 2045 17,86 0,8037
aprile 2045 17,86 0,7185
59. 59
Mese critico: gennaio
Fattore di temperatura: 0,8593
Resistenza minima accettabile: 1,7763 m²K/W
Resistenza totale dell'elemento: 3,5229 m²K/W
STRUTTURA REGOLAMENTARE
Verifica della condensa interstiziale
Pressione di saturazione [Pa]
Pressione nell'interfaccia [Pa]
Presenza di condensa
Mese
Superfic
ie
esterna
Interfacci
a1
Interfacci
a2
Interfacci
a3
Interfacci
a4
Interfacci
a5
Interfacci
a6
Superfic
ie
interna
ottobre 1668 1728 1732 2290 2292 2292 2302 2308
ottobre 1305 1305 1305 1305 1305 1636 1636 1636
novemb
re 1220 1308 1314 2250 2252 2252 2271 2283
novemb
re 1020 1020 1020 1020 1020 1636 1636 1636
dicembr
e 945 1043 1049 2218 2221 2221 2247 2263
dicembr
e 785 785 785 786 786 1636 1636 1636
gennaio 870 969 976 2208 2211 2211 2240 2257
gennaio 714 714 714 715 715 1636 1636 1636
febbraio 926 1024 1030 2215 2219 2219 2245 2262
febbraio 735 735 735 736 736 1636 1636 1636
marzo 1165 1255 1261 2244 2246 2246 2267 2279
marzo 848 848 848 849 849 1636 1636 1636
aprile 1447 1523 1528 2272 2273 2273 2288 2297
aprile 1037 1037 1037 1037 1037 1636 1636 1636
maggio 1857 1903 1905 2305 2306 2306 2313 2317
maggio 1334 1334 1334 1334 1334 1636 1636 1636
giugno 2484 2468 2467 2346 2345 2345 2343 2342
giugno 1759 1759 1759 1759 1759 1636 1636 1636
luglio 2974 2902 2897 2372 2371 2371 2363 2358
60. luglio 1963 1963 1963 1963 1963 1636 1636 1636
agosto 2922 2856 2852 2369 2368 2368 2361 2357
agosto 1972 1972 1972 1972 1972 1636 1636 1636
settemb
re 2366 2363 2363 2339 2339 2339 2338 2338
settemb
re 1765 1765 1765 1765 1765 1636 1636 1636
60
CONDENSA NON PRESENTE
Calcoli eseguiti con il software GemaVap 4.3 ®
61. 61
2.5.5 Verifica solaio esistente
Struttura: Solaio esistente
Dati generali
Spessore: 0,270 m
Massa superficiale: 280,00 kg/m²
Resistenza: 0,7646 m²K/W
Trasmittanza: 1,3079 W/m²K
Parametri dinamici
Fattore di attenuazione: 0,3718
Sfasamento: 7h 40'
Tipo di
materiale Materiale Spessore
[m]
Massa
Superficiale
[kg/m²]
Resistenza
[m²K/W]
Spessore
equivalente
d'aria [m]
Superficie esterna 0,0400
1 CLS CLS alleggerito con STIROLITE S
500 0,050 25,00 0,2874 1,500
2 SOL Laterocemento sp.20 cm 0,200 219,00 0,3150 3,000
3 INT Malta di calce o di calce e cemento 0,020 36,00 0,0222 0,400
Superficie interna 0,1000
Provincia: SIENA
Comune: Sovicille
Gradi giorno: 1797
Zona: D
Irradianza media mensile
nel mese di massima
insolazione:
282 W/m²
Trasmittanza massima: 0,46 W/m²K
Trasmittanza massima dal
2008: 0,35 W/m²K
Trasmittanza massima dal
2010: 0,26 W/m²K
Trasmittanza della
1,3079
struttura:
W/m²K
Struttura non regolamentare secondo
DLGS 311
63. 63
Verifica della condensa superficiale
Condizioni esterne e interne
Mese Temperatura
esterna [°C]
Pressione
esterna [Pa]
Temperatura
interna [°C]
Pressione
interna [Pa]
ottobre 14,60 1305 20,00 1636
novembre 9,80 1020 20,00 1636
dicembre 6,00 785 20,00 1636
gennaio 4,80 714 20,00 1636
febbraio 5,70 735 20,00 1636
marzo 9,10 848 20,00 1636
aprile 12,40 1037 20,00 1636
maggio 16,30 1334 20,00 1636
giugno 21,00 1759 20,00 1636
luglio 24,00 1963 20,00 1636
agosto 23,70 1972 20,00 1636
settembre 20,20 1765 20,00 1636
Fattore di temperatura
Mese
Pressione di
saturazione
interna [Pa]
Temperatura
minima
superficiale
[°C]
Fattore di
temperatura
novembre 2045 17,86 0,7903
dicembre 2045 17,86 0,8472
gennaio 2045 17,86 0,8593
febbraio 2045 17,86 0,8504
marzo 2045 17,86 0,8037
aprile 2045 17,86 0,7185
Mese critico: gennaio
Fattore di temperatura: 0,8593
Resistenza minima accettabile: 3,5526 m²K/W
Resistenza totale dell'elemento: 0,7646 m²K/W
STRUTTURA NON REGOLAMENTARE
64. 64
Verifica della condensa interstiziale
Pressione di saturazione [Pa]
Pressione nell'interfaccia [Pa]
Presenza di condensa
Mese Superficie
esterna Interfaccia1 Interfaccia2 Superficie
interna
ottobre 1692 1926 2215 2237
ottobre 1305 1406 1609 1636
novembre 1255 1615 2111 2151
novembre 1020 1209 1586 1636
dicembre 983 1401 2032 2085
dicembre 785 1045 1566 1636
gennaio 909 1339 2008 2064
gennaio 714 996 1561 1636
febbraio 964 1385 2026 2080
febbraio 735 1011 1562 1636
marzo 1200 1574 2096 2139
marzo 848 1089 1572 1636
aprile 1477 1778 2167 2197
aprile 1037 1220 1587 1636
maggio 1875 2048 2253 2268
maggio 1334 1426 1611 1636
giugno 2478 2421 2360 2356
giugno 1759 1721 1646 1636
luglio 2945 2689 2431 2414
luglio 1963 1863 1663 1636
agosto 2895 2661 2424 2408
agosto 1972 1869 1663 1636
settembre 2365 2354 2342 2341
settembre 1765 1725 1646 1636
CONDENSA NON PRESENTE
Calcoli eseguiti con il software GemaVap 4.3 ®
65. 65
2.5.6 Verifica solaio di progetto
GRUPPO1
28 gennaio 2013
Struttura: Solaio progetto Gruppo 1
Dati generali
Spessore: 0,520 m
Massa superficiale: 334,80 kg/m²
Resistenza: 3,5796 m²K/W
Trasmittanza: 0,2594 W/m²K
Parametri dinamici
Fattore di attenuazione: 0,0893
Sfasamento: 16h 29'
Tipo di
materiale Materiale Spessore
[m]
Massa
Superficiale
[kg/m²]
Resistenza
[m²K/W]
Spessore
equivalente
d'aria [m]
Superficie esterna 0,0400
1 ISO Argilla espansa in granuli 0,260 72,80 2,8261 0,260
2 CLS CLS alleggerito con STIROLITE S
500 0,050 25,00 0,2874 1,500
3 SOL Laterocemento sp.20 cm 0,200 219,00 0,3150 3,000
4 INT Malta di calce o di calce e cemento 0,010 18,00 0,0111 0,200
Superficie interna 0,1000
Provincia: SIENA
Comune: Sovicille
Gradi giorno: 1797
Zona: D
Irradianza media mensile
nel mese di massima
insolazione:
282 W/m²
Trasmittanza massima: 0,46 W/m²K
Trasmittanza massima dal
2008: 0,35 W/m²K
Trasmittanza massima dal
2010: 0,26 W/m²K
Trasmittanza della
0,2594
struttura:
W/m²K
Struttura regolamentare secondo DLGS
311
67. 67
Verifica della condensa superficiale
Condizioni esterne e interne
Mese Temperatura
esterna [°C]
Pressione
esterna [Pa]
Temperatura
interna [°C]
Pressione
interna [Pa]
ottobre 14,60 1305 20,00 1636
novembre 9,80 1020 20,00 1636
dicembre 6,00 785 20,00 1636
gennaio 4,80 714 20,00 1636
febbraio 5,70 735 20,00 1636
marzo 9,10 848 20,00 1636
aprile 12,40 1037 20,00 1636
maggio 16,30 1334 20,00 1636
giugno 21,00 1759 20,00 1636
luglio 24,00 1963 20,00 1636
agosto 23,70 1972 20,00 1636
settembre 20,20 1765 20,00 1636
Fattore di temperatura
Mese
Pressione di
saturazione
interna [Pa]
Temperatura
minima
superficiale
[°C]
Fattore di
temperatura
novembre 2045 17,86 0,7903
dicembre 2045 17,86 0,8472
gennaio 2045 17,86 0,8593
febbraio 2045 17,86 0,8504
marzo 2045 17,86 0,8037
aprile 2045 17,86 0,7185
68. 68
Mese critico: gennaio
Fattore di temperatura: 0,8593
Resistenza minima accettabile: 1,7763 m²K/W
Resistenza totale dell'elemento: 3,5796 m²K/W
STRUTTURA REGOLAMENTARE
Verifica della condensa interstiziale
Pressione di saturazione [Pa]
Pressione nell'interfaccia [Pa]
Presenza di condensa
Mese Superficie
esterna Interfaccia1 Interfaccia2 Interfaccia3 Superficie
interna
ottobre 1667 2186 2246 2313 2315
ottobre 1305 1322 1422 1623 1636
novembre 1220 2059 2167 2292 2296
novembre 1020 1052 1239 1611 1636
dicembre 945 1963 2106 2275 2281
dicembre 785 830 1087 1602 1636
gennaio 870 1933 2088 2270 2276
gennaio 714 762 1041 1599 1636
febbraio 926 1955 2102 2274 2280
febbraio 735 782 1055 1600 1636
marzo 1165 2041 2156 2288 2293
marzo 848 889 1128 1604 1636
aprile 1447 2127 2209 2303 2306
aprile 1037 1068 1250 1612 1636
maggio 1857 2232 2274 2320 2322
maggio 1334 1350 1441 1624 1636
giugno 2484 2366 2354 2341 2341
giugno 1759 1753 1715 1641 1636
luglio 2974 2455 2407 2355 2353
luglio 1963 1946 1847 1649 1636
agosto 2922 2446 2401 2354 2352
69. 69
agosto 1972 1954 1853 1649 1636
settembre 2366 2343 2340 2338 2338
settembre 1765 1758 1719 1641 1636
CONDENSA NON PRESENTE
Calcoli eseguiti con il software GemaVap 4.3 ®
70. 70
2.5.7 Verifica solaio di progetto
GRUPPO2
11 febbraio 2013
Struttura: Solaio di progetto Gruppo 2
Dati generali
Spessore: 0,510 m
Massa superficiale: 304,10 kg/m²
Resistenza: 4,0777 m²K/W
Trasmittanza: 0,2452 W/m²K
Parametri dinamici
Fattore di attenuazione: 0,1150
Sfasamento: 10h 41'
Tipo di
materiale Materiale Spessore
[m]
Massa
Superficiale
[kg/m²]
Resistenza
[m²K/W]
Spessore
equivalente
d'aria [m]
Superficie esterna 0,0400
1 CLS CLS alleggerito con STIROLITE S
500 0,050 25,00 0,2874 1,500
2 SOL Laterocemento sp.20 cm 0,200 219,00 0,3150 3,000
3 INT Malta di calce o di calce e cemento 0,020 36,00 0,0222 0,400
4 INA Camera non ventilata sp.mm.100 0,100 0,10 0,1600 0,100
5 ISO Polistirene espanso in lastre
stampate per termocompressione 0,120 3,00 3,0769 8,400
6 VAR Cartongesso in lastre 0,010 9,00 0,0476 0,080
7 INT Intonaco di gesso puro 0,010 12,00 0,0286 0,100
Superficie interna 0,1000
71. 71
Provincia: SIENA
Comune: Sovicille
Gradi giorno: 1797
Zona: D
Irradianza media mensile
nel mese di massima
insolazione:
282 W/m²
Trasmittanza massima: 0,46 W/m²K
Trasmittanza massima dal
2008: 0,35 W/m²K
Trasmittanza massima dal
2010: 0,26 W/m²K
Trasmittanza della
0,2452
struttura:
W/m²K
Struttura regolamentare secondo DLGS
311
Calcolo della temperatura superficiale interna estiva
Orientamento: Orizz
Colore della superficie esterna : Medio
Irraggiamento nullo
ora
Temperatura
aria esterna
[°C]
Irradianza
[W/m²]
Temperatura
superficiale
esterna [°C]
Temperatura
superficiale
interna [°C]
1 20,0 0 19,99 24,78
2 19,3 0 19,34 24,82
3 18,8 0 18,82 24,78
4 18,4 0 18,43 24,67
5 18,3 19 18,30 24,51
6 18,6 188 18,56 24,32
7 19,2 377 19,21 24,12
8 20,4 554 20,38 23,96
9 22,1 706 22,07 23,81
10 24,0 822 24,02 23,69
11 26,2 895 26,23 23,60
12 28,3 920 28,31 23,52
13 29,9 895 29,87 23,45
14 30,9 822 30,91 23,39
15 31,3 706 31,30 23,34
16 30,9 554 30,91 23,33
17 30,0 377 30,00 23,36
18 28,6 188 28,57 23,43
72. 72
19 26,9 19 26,88 23,57
20 25,2 0 25,19 23,76
21 23,8 0 23,76 23,99
22 22,5 0 22,46 24,24
23 21,4 0 21,42 24,48
24 20,6 0 20,64 24,66
Verifica della condensa superficiale
Condizioni esterne e interne
Mese Temperatura
esterna [°C]
Pressione
esterna [Pa]
Temperatura
interna [°C]
Pressione
interna [Pa]
ottobre 14,60 1305 20,00 1636
novembre 9,80 1020 20,00 1636
dicembre 6,00 785 20,00 1636
gennaio 4,80 714 20,00 1636
febbraio 5,70 735 20,00 1636
marzo 9,10 848 20,00 1636
aprile 12,40 1037 20,00 1636
maggio 16,30 1334 20,00 1636
giugno 21,00 1759 20,00 1636
luglio 24,00 1963 20,00 1636
agosto 23,70 1972 20,00 1636
settembre 20,20 1765 20,00 1636
Fattore di temperatura
Mese
Pressione di
saturazione
interna [Pa]
Temperatura
minima
superficiale
[°C]
Fattore di
temperatura
novembre 2045 17,86 0,7903
dicembre 2045 17,86 0,8472
gennaio 2045 17,86 0,8593
febbraio 2045 17,86 0,8504
marzo 2045 17,86 0,8037
aprile 2045 17,86 0,7185
73. 73
Mese critico: gennaio
Fattore di temperatura: 0,8593
Resistenza minima accettabile: 3,5526 m²K/W
Resistenza totale dell'elemento: 4,0777 m²K/W
STRUTTURA REGOLAMENTARE
Verifica della condensa interstiziale
Pressione di saturazione [Pa]
Pressione nell'interfaccia [Pa]
Presenza di condensa
Mese
Superfic
ie
esterna
Interfacci
a1
Interfacci
a2
Interfacci
a3
Interfacci
a4
Interfacci
a5
Interfacci
a6
Superfic
ie
interna
ottobre 1667 1708 1754 1758 1782 2303 2312 2318
ottobre 1305 1342 1415 1424 1427 1631 1633 1636
Novemb
re 1219 1279 1348 1353 1389 2274 2291 2301
Novemb
re 1020 1088 1224 1242 1247 1628 1631 1636
Dicembr
e 944 1010 1087 1093 1134 2251 2274 2288
Dicembr
e 785 879 1067 1092 1098 1625 1630 1636
gennaio 869 936 1015 1021 1063 2244 2269 2284
gennaio 714 808 996 1021 1028 1623 1629 1636
febbraio 924 991 1069 1074 1116 2249 2273 2287
febbraio 735 839 1047 1074 1081 1624 1629 1636
marzo 1164 1225 1296 1301 1339 2270 2288 2299
marzo 848 987 1264 1301 1305 1629 1632 1636
Aprile 1446 1498 1556 1561 1591 2290 2303 2310
Aprile 1037 1103 1235 1253 1257 1628 1631 1636
maggio 1857 1888 1922 1925 1943 2314 2320 2324
maggio 1334 1367 1434 1443 1445 1632 1634 1636
giugno 2484 2473 2462 2461 2455 2343 2342 2341
74. giugno 1759 1745 1718 1715 1714 1637 1637 1636
Luglio 2975 2925 2871 2867 2840 2362 2355 2351
Luglio 1963 1927 1855 1845 1843 1640 1638 1636
agosto 2923 2877 2828 2824 2800 2360 2354 2350
agosto 1972 1935 1861 1851 1848 1640 1638 1636
Settemb
re 2366 2364 2361 2361 2360 2338 2338 2338
Settemb
re 1765 1751 1722 1718 1717 1638 1637 1636
74
Condensa accumulata
Interfaccia 3
Mese
Flusso
di
vapore
[kg/m²]
Condensa
accumulata
[kg/m²]
ottobre 0,0000 0,0000
novembre 0,0000 0,0000
dicembre 0,0000 0,0000
gennaio 0,0045 0,0045
febbraio ‐0,0022 0,0022
marzo ‐0,0289 0,0000
aprile 0,0000 0,0000
maggio 0,0000 0,0000
giugno 0,0000 0,0000
luglio 0,0000 0,0000
agosto 0,0000 0,0000
settembre 0,0000 0,0000
CONDENSA PRESENTE MA INFERIORE AL LIMITE (500 g/m²)
Calcoli eseguiti con il software GemaVap 4.3 ®
75. 75
2.5.8 Verifica solaio di progetto
GRUPPO3
13 marzo 2013
Struttura: Solaio di Progetto Gruppo 3
Dati generali
Spessore: 0,491 m
Massa superficiale: 320,67 kg/m²
Resistenza: 3,8597 m²K/W
Trasmittanza: 0,2591 W/m²K
Parametri dinamici
Fattore di attenuazione: 0,0769
Sfasamento: 15h 10'
Tipo di
materiale Materiale Spessore
[m]
Massa
Superficiale
[kg/m²]
Resistenza
[m²K/W]
Spessore
equivalente
d'aria [m]
Superficie esterna 0,0400
1 CLS CLS alleggerito con STIROLITE S
500 0,050 25,00 0,2874 1,500
2 SOL Laterocemento sp.20 cm 0,200 219,00 0,3150 3,000
3 INT Malta di calce o di calce e cemento 0,020 36,00 0,0222 0,400
4 INA Camera non ventilata 0,070 0,07 0,1300 0,070
5 ISO Sughero 0,130 16,90 2,8889 1,300
6 IMP Foglio di Alluminio rivestito 0.5
mm 0,0005 2,70 0,0000 1700,000
7 VAR Cartongesso in lastre 0,010 9,00 0,0476 0,080
8 INT Intonaco di gesso puro 0,010 12,00 0,0286 0,100
Superficie interna 0,1000
76. 76
Provincia: SIENA
Comune: Sovicille
Gradi giorno: 1797
Zona: D
Irradianza media mensile
nel mese di massima
insolazione:
282 W/m²
Trasmittanza massima: 0,46 W/m²K
Trasmittanza massima dal
2008: 0,35 W/m²K
Trasmittanza massima dal
2010: 0,26 W/m²K
Trasmittanza della
0,2591
struttura:
W/m²K
Struttura regolamentare secondo DLGS
311
Calcolo della temperatura superficiale interna estiva
Orientamento: Orizz
Colore della superficie esterna : Medio
Irraggiamento nullo
ora
Temperatura
aria esterna
[°C]
Irradianza
[W/m²]
Temperatura
superficiale
esterna [°C]
Temperatura
superficiale
interna [°C]
1 20,0 0 19,99 23,99
2 19,3 0 19,34 24,16
3 18,8 0 18,82 24,32
4 18,4 0 18,43 24,44
5 18,3 19 18,30 24,52
6 18,6 188 18,56 24,55
7 19,2 377 19,21 24,52
8 20,4 554 20,38 24,45
9 22,1 706 22,07 24,34
10 24,0 822 24,02 24,21
11 26,2 895 26,23 24,08
12 28,3 920 28,31 23,96
13 29,9 895 29,87 23,86
14 30,9 822 30,91 23,78
15 31,3 706 31,30 23,72
16 30,9 554 30,91 23,67
17 30,0 377 30,00 23,62
77. 77
18 28,6 188 28,57 23,58
19 26,9 19 26,88 23,55
20 25,2 0 25,19 23,54
21 23,8 0 23,76 23,56
22 22,5 0 22,46 23,61
23 21,4 0 21,42 23,70
24 20,6 0 20,64 23,83
Verifica della condensa superficiale
Condizioni esterne e interne
Mese Temperatura
esterna [°C]
Pressione
esterna [Pa]
Temperatura
interna [°C]
Pressione
interna [Pa]
ottobre 14,60 1305 20,00 1636
novembre 9,80 1020 20,00 1636
dicembre 6,00 785 20,00 1636
gennaio 4,80 714 20,00 1636
febbraio 5,70 735 20,00 1636
marzo 9,10 848 20,00 1636
aprile 12,40 1037 20,00 1636
maggio 16,30 1334 20,00 1636
giugno 21,00 1759 20,00 1636
luglio 24,00 1963 20,00 1636
agosto 23,70 1972 20,00 1636
settembre 20,20 1765 20,00 1636
Fattore di temperatura
Mese
Pressione di
saturazione
interna [Pa]
Temperatura
minima
superficiale
[°C]
Fattore di
temperatura
novembre 2045 17,86 0,7903
dicembre 2045 17,86 0,8472
gennaio 2045 17,86 0,8593
febbraio 2045 17,86 0,8504
78. 78
marzo 2045 17,86 0,8037
aprile 2045 17,86 0,7185
Mese critico: gennaio
Fattore di temperatura: 0,8593
Resistenza minima accettabile: 3,5526 m²K/W
Resistenza totale dell'elemento: 3,8597 m²K/W
STRUTTURA REGOLAMENTARE
Verifica della condensa interstiziale
Pressione di saturazione [Pa]
Pressione nell'interfaccia [Pa]
Presenza di condensa
Mese
Superfi
cie
esterna
Interfacc
ia1
Interfacc
ia2
Interfacc
ia3
Interfacc
ia4
Interfacc
ia5
Interfacc
ia6
Interfacc
ia7
Superfi
cie
interna
ottobre 1667 1711 1760 1763 1784 2302 2302 2311 2317
ottobre 1305 1305 1306 1306 1306 1306 1636 1636 1636
novem
bre 1220 1283 1356 1361 1393 2270 2270 2288 2299
novem
bre 1020 1021 1022 1022 1022 1022 1636 1636 1636
dicemb
re 944 1014 1097 1103 1138 2246 2246 2270 2285
dicemb
re 785 786 787 787 787 788 1636 1636 1636
gennai
o 869 940 1024 1030 1067 2238 2238 2265 2281
gennai
o 714 715 716 717 717 717 1636 1636 1636
febbrai
o 925 995 1078 1084 1120 2244 2244 2269 2284
febbrai
o 735 736 737 738 738 738 1636 1636 1636
marzo 1164 1229 1305 1310 1342 2266 2266 2285 2296
79. marzo 848 849 850 850 850 851 1636 1636 1636
aprile 1447 1501 1563 1568 1594 2287 2287 2301 2309
aprile 1037 1038 1039 1039 1039 1039 1636 1636 1636
maggio 1857 1890 1926 1929 1944 2313 2313 2319 2323
maggio 1334 1334 1335 1335 1335 1335 1636 1636 1636
giugno 2484 2473 2460 2459 2454 2344 2344 2342 2341
giugno 1759 1759 1759 1759 1759 1759 1636 1636 1636
luglio 2975 2922 2865 2861 2838 2363 2363 2356 2352
luglio 1963 1963 1962 1962 1962 1962 1636 1636 1636
agosto 2922 2874 2822 2819 2797 2361 2361 2355 2351
agosto 1972 1972 1971 1971 1971 1971 1636 1636 1636
settem
bre 2366 2364 2361 2361 2360 2338 2338 2338 2338
settem
bre 1765 1765 1765 1765 1765 1765 1636 1636 1636
79
CONDENSA NON PRESENTE
Calcoli eseguiti con il software GemaVap 4.3 ®
88. 88
CAPITOLO III
ENERGIE RINNOVABILI PER IMPIANTI DOMESTICI
3.1 Pannelli Solari Termici
Il sole costituisce una forma di energia pulita, rinnovabile, e gratuita. Da sempre l’uomo
si è adoperato per sfruttare questa gigante centralina di riscaldamento a proprio vantaggio.
Con l’avvento delle moderne tecnologie i sistemi di captazione solare si sono raffinati ed
estesi: a seconda delle esigenze dell’utente si possono trovare varie soluzioni per la
produzione di energia mediante lo sfruttamento della radiazione solare.
I sistemi più diffusi e conosciuti, per usi domestici, sono i pannelli solari termici,
necessari al riscaldamento e alla produzione di acqua calda, e il fotovoltaico che consente la
produzione di energia elettrica.
In Italia l’utilizzo della radiazione solare nella produzione di energia elettrica e nel
riscaldamento è quasi obbligatoria considerata l’insolazione della quale godiamo
annualmente: si tratta di circa 1500 kW/h per m2 , un quantitativo che consentirebbe, con
l’utilizzo di un solo pannello termico di circa un metro quadrato, di riscaldare dagli 80 ai 130
litri di acqua al giorno ad una temperatura di circa 40°. Ovviamente le variabili da considerare
sono molteplici e l’efficienza energetica che si può avere da un impianto termico tiene conto di
diversi fattori:
‐ la radiazione solare annuale disponibile nel luogo d’installazione;
‐ il fattore di correzione, calcolato sulla base dell’orientamento, dell’angolo di
inclinazione dei collettori solari ed eventuali ombre temporanee;
‐ le prestazioni tecniche dei pannelli solari, del serbatoio, degli altri componenti
dell’impianto e dell’efficienza del sistema di distribuzione;
‐ il grado di contemporaneità tra produzione del calore e fabbisogno dello stesso da
parte dell’utenza.
E, sebbene le condizioni climatiche differiscano da regione a regione, si possono
osservare alcune regole generali da seguire nel momento in cui si decide di installare un
impianto solare termico. Le condizioni ottimali per l’installazione sono:
‐ esposizione dei collettori a sud (con un minimo calo di resa si possono collocare
anche a sud‐est e sud‐ovest)
89. ‐ in caso di fabbisogno costante di acqua calda durante l’anno, l’inclinazione
89
consigliata è pari indicativamente alla latitudine del luogo (35°‐45°);
‐ in caso di fabbisogno di acqua calda prevalentemente estivo, l’inclinazione
consigliata è pari alla latitudine del luogo diminuita di 15° (20°‐30°);
‐ in caso di fabbisogno di acqua calda prevalentemente invernale, nell’utilizzo
dell’impianto per il riscaldamento degli ambienti, l’inclinazione consigliata è pari
alla latitudine del luogo aumentata di 15° (50°‐60°);
‐ assenza di ostacoli in grado di creare ombreggiamento;
‐ nei tetti a falda il posizionamento dei collettori si preferisce parallelo alla falda sia
per motivi estetici sia per la maggiore facilità di installazione (le differenze di
prestazioni dovute alle diverse inclinazioni non sono, in questo caso,
particolarmente significative).
Le principali soluzioni tecniche e architettoniche per l’installazione dei collettori sono:
L’impianto solare termico viene utilizzato in ambito domestico per:
‐ la produzione di acqua calda sanitaria
‐ il riscaldamento degli ambienti
‐ il riscaldamento di piscine
‐ il raffrescamento degli ambienti
Si consiglia, soprattutto per l’utilizzo ai fini di riscaldamento, l’accoppiamento di
questo impianto con un sistema di riscaldamento convenzionale che può essere utilizzato
come supporto in caso di mancanza di sole. È inoltre necessario per l’efficacia di tale impianto
90. che gli ambienti domestici siano sufficientemente coibentati: in tali condizioni si riesce a
coprire, solo con la captazione solare, dal 25 al 50% del fabbisogno termico dell’abitazione.
La struttura dell’impianto solare termico è costituita da due elementi principali
presenti in tutti i tipi di sistema, il collettore e il serbatoio e alcuni elementi aggiuntivi che
dipendono dall’impianto che si decide di installare. Sono presenti nella maggior parte degli
impianti:
‐ il collettore, che serve a captare la radiazione solare e trasformarla in energia
90
termica
‐ il serbatoio per accumulare il calore uno o più scambiatori di calore;
‐ una pompa di ricircolo e relativa centralina di comando (se l’impianto è a
circolazione forzata);
‐ un sistema integrativo del calore di tipo tradizionale (gas, gasolio, elettricità,
biomasse);
‐ valvole, tubazioni e altri componenti per la sicurezza.
Vediamo le caratteristiche specifiche per ogni tipo di impianto. Una prima differenza
dipende dal tipo di collettore solare che si decide di adoperare: il collettore è l’elemento che
assorbe la radiazione solare e la converte in calore. Il collettore solare è dotato di una
copertura trasparente (vetro o materiale plastico) posta frontalmente all’assorbitore che ha lo
scopo di mantenere intrappolato il calore all’interno e permettere il passaggio della
radiazione solare. Per mantenere l’isolamento termico, il collettore ha una coibentazione
laterale e posteriore che limita la dispersione di calore verso l’esterno. L’elemento principale
del collettore è l’assorbitore (piastra assorbente), che ha la funzione di captare la radiazione
solare incidente e trasformarla in calore. È costituito di una sottile piastra di metallo
termicamente conduttivo (rame, rame‐alluminio o acciaio al nickel‐cromo), verniciata o
trattata con uno strato di materiale selettivo che consente un alto grado di assorbimento della
radiazione solare e riduce le perdite di calore verso l’esterno. Il calore sviluppato
nell’assorbitore, è trasferito a un fluido termovettore (acqua o una miscela di acqua e
antigelo) che fluisce in tubi di rame fissati o saldati sulla superficie posteriore dello stesso che
conducono il calore verso il serbatoio. Il serbatoio, isolato termicamente, ha lo scopo di
immagazzinare il calore ceduto dai collettori, e lo rende disponibile nel momento in cui risulta
necessario (ad esempio quando si sta facendo la doccia).
91. 91
I collettori, o pannelli, possono essere secondo le loro caratteristiche costruttive:
‐ pannelli solari termici piani
i. non vetrati o scoperti
ii. vetrati
‐ non selettivi
‐ selettivi
i. ad aria
‐ pannelli solari termici sottovuoto
i. tubo a U
ii. heat pipe
‐ pannelli solari termici con serbatoio integrato
‐ pannelli solari termici a concentrazione
92. 92
3.1.1 Pannelli solari termici piani.
I pannelli solari termici piani vetrati sono costituiti da un collettore trasparente e una
lastra assorbente, formata da lamine e da un sistema idraulico, contenente il fluido
termovettore, e disposta al di sotto di un intercapedine collocata tra i due elementi. Il vetro ha
la caratteristica particolare di essere trasparente alla luce del sole (in modo da far passare i
raggi) ma è opaco ai raggi infrarossi. In questo modo i raggi vengono trattenuti evitando
importanti dispersioni di calore. Questo tipo di collettore ha un ottimo rendimento energetico
in condizioni climatiche sfavorevoli, tanto che riesce a essere sfruttato per tutto il periodo che
va da marzo a ottobre.
I solari termici vetrati selettivi sono caratterizzati da una maggiore efficienza durante
circostanze climatiche poco favorevoli grazie al particolare trattamento dell'assorbitore che lo
rende più ricettivo al calore; mentre quelli non selettivi hanno semplicemente l'assorbitore
colorato di nero in modo da attirare maggiormente la radiazione solare.
I pannelli solari termici piani non vetrati o scoperti sono invece privi di vetro: essendo
realizzati mediante un sistema di tubi in plastica hanno dei costi più economici rispetto ai
vetrati. L’acqua passa all’interno dei tubi del pannello, dove viene riscaldata dai raggi solari (la
temperatura massima che raggiunge è di 40)°. Durante il periodo estivo, poiché il
riscaldamento avviene per irraggiamento, questo impianto raggiunge delle prestazioni
ottimali. Tuttavia, mancando di un efficiente sistema di coibentazione è difficile sfruttarlo in
condizioni climatiche poco favorevoli (la temperatura esterna deve essere di almeno 20°).
Hanno comunque il vantaggio di essere poco costosi e di avere un ottimo rendimento
93. in condizioni ottimali di irraggiamento quando la temperatura esterna è alta. Vengono perciò
usati principalmente durante il periodo estivo nel riscaldamento dell’acqua sanitaria.
I pannelli solari termici piani ad aria sono strutturati in modo tale da far circolare al
loro interno l’aria anziché l’acqua. Tale sistema consente di trattenere il calore più a lungo, in
quanto l’aria lo disperde in misura inferiore rispetto all’acqua: l’aria circola nello spazio tra
vetro e assorbitore e tra assorbitore e fondo del pannello realizzato in poliuretano isolante.
L’aria calda trasferisce poi il suo calore all’acqua sanitaria, producendo quantità di acqua
calda direttamente proporzionali alla superficie del pannello.
93
3.1.2 Pannelli solari termici sottovuoto
I pannelli solari termici sottovuoto sono caratterizzati dalla mancanza d’aria
nell’intercapedine posta tra l’assorbitore e la copertura di vetro: in fase di assemblaggio
dell’impianto l’aria viene, infatti, aspirata così da usare il sottovuoto come isolante termico. In
questo modo tale sistema evita le perdite di calore e consente un maggiore apporto energetico
anche in ambienti freddi, con un riscaldamento del fluido pari a 70‐80°. I collettori sottovuoto
possono essere di due tipi:
‐ tubo a U: il liquido circola direttamente nel tubo senza bisogno di riscaldare l’acqua
sovrastante, il circuito è quindi più semplice in quanto il liquido presente è lo stesso
che verrà utilizzato nel riscaldamento
‐ heat pipe: il liquido circola in un tubo di rame chiuso alle estremità. Il liquido in
94. bassa pressione a contatto con il calore evapora e si condensa nella parte alta del
tubo; in tal modo riscalda l’acqua sovrastante
Questo tipo di impianto consente un miglioramento delle prestazioni energetiche pari al 15%,
anche in condizioni climatiche sfavorevoli, tuttavia i costi e la fragilità dei collettori
costituiscono spesso un impedimento all’installazione.
94
3.1.3 Pannelli solari con serbatoio integrato
I pannelli solari con serbatoio integrato sono così chiamati in quanto, questo elemento e
l’assorbitore sono contenuti in un unico blocco: l’energia solare scalda direttamente l’acqua,
senza bisogno del fluido termovettore.
Il sistema funziona secondo le leggi della convezione: il sole scalda l’acqua che
aumentando di temperatura si espande e si spinge verso l’alto sostituendosi all’acqua fredda.
Si generano così una serie di moti convettivi che riescono a scaldare l’intera massa d’acqua
contenuta nel serbatoio. Il serbatoio ricoperto dall’assorbitore ha in genere, al suo interno,
una resistenza che può riscaldare l’acqua in caso di assenza prolungata di sole (o
nell’eventualità si abbia bisogno di una quantità maggiore di acqua calda).
Questo tipo di impianto presenta costi abbastanza ridotti e risulta comodo da
installare; tuttavia è consigliabile in zone dove la stagione invernale non sia troppo rigida
poiché, se si abbassasse eccessivamente la temperatura, il rischio che l’acqua del serbatoio si
congeli è elevato e può causare gravi danni all’intero impianto.
95. 95
3.1.4 Pannelli solari termici a concentrazione
I pannelli solari termici a concentrazione convertono la radiazione solare in energia
elettrica, mediante processi di concentrazione ottica e cicli termodinamici. Tale tecnologia
sfrutta solo la radiazione diretta e mal si presta, a parte casi particolari o applicazioni
eminentemente termiche, alla realizzazione di impianti di piccole dimensioni; questo sistema
è utilizzato per la produzione di calore ad alta pressione e temperatura (100‐250 °C). Il
pannello solare termico a concentrazione è composto di un sistema di specchi, detto
“concentratore primario” che ha lo scopo di proiettare tutta la luce solare in un unico punto
dove è posizionato il ricevitore fotovoltaico, posto sul fuoco ottico del sistema.. L'energia
termica sprigionata dalla concentrazione dei raggi solari sul ricevitore fotovoltaico riscalda il
liquido termovettore, generando forza vapore, e quindi energia.
L’impianto con pannelli solari termici può essere di due tipi a seconda delle
caratteristiche strutturali:
‐ Impianti a circuito aperto: il fluido termovettore proveniente dal collettore è la
stessa acqua, che raggiunta la temperatura desiderata, arriva all’utenza
‐ Impianti a circuito chiuso: il fluido termovettore scorre in un circuito chiuso
(circuito primario) che cede il calore, attraverso uno scambiatore, all’acqua
all’interno di un serbatoio. L’acqua calda così accumulata viene inviata all’utenza
tramite un circuito secondario.