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I professionisti guardano con favore al «digitale» che semplifica gli aspetti organizzativi e amministrativi
Medici,socialsìmaconprudenza
Stop al web per le informazioni che riguardano più strettamente diagnosi e terapie
L’interesse degli italiani
per i media digitali è in
continua crescita tanto
che, come rilevabile dal 13°
rapporto Censis-Ucsi sulla co-
municazione tenutosi a Roma
lo scorso 28 settembre, l’utiliz-
zo di Internet è aumentato di
2,8 punti percentuali nell’ulti-
mo anno con una crescita com-
plessiva nel periodo 2007-2016
pari al 28,4 per cento. L’utenza
della rete ha così toccato un
nuovo record attestandosi al
73,7% degli italiani. Lo svilup-
po e la diffusione di nuove tec-
nologie che, nonostante il pro-
trarsi della crisi economica,
prosegue ininterrotto dal 2007
a oggi, ha contribuito a cam-
biare il modo in cui i cittadini
si informano sulla propria salu-
te incidendo inevitabilmente
anche sul rapporto medico-pa-
ziente.
Come emerso dall’indagine
“Health information journey”,
realizzata lo scorso anno da
Gfk Eurisko su un campione di
2.000 individui maggiorenni,
circa il 50% degli italiani ricer-
ca attivamente e in modo auto-
nomo informazioni sulla salute.
Il 25% circa di questi, princi-
palmente giovani diplomati o
laureati, lo fa avvalendosi del
web. Il medico continua co-
munque a essere il riferimento
centrale per i pazienti tanto che
il 63% di coloro che hanno uti-
lizzato la rete come fonte ini-
ziale di informazioni dichiara
di essersi successivamente ri-
volto al proprio medico per un
inquadramento diagnostico più
approfondito e attendibile.
Questo tipo di approccio ai
problemi sanitari sta evolvendo
nel mondo come rilevato nel
novembre 2015 dalla “Cello
health insight”, agenzia di ricer-
che di mercato specializzata nel
settore sanitario. La ricerca
“The digital health debate”, re-
alizzata su un campione di
1.040 medici provenienti da tre
diversi continenti - Europa,
America, Asia - ha infatti evi-
denziato che il 69% dei medici
afferma che i propri pazienti
sono soliti consultare la rete
prima di sottoporsi a visita me-
dica. Ancor più interessante è
notare che il 62% dei medici
dichiara che, frequentemente, i
pazienti si presentano alla valu-
tazione ambulatoriale con la
autodiagnosi.
Questo tipo di comporta-
mento non è condiviso dai me-
dici che percepiscono la con-
sultazione della rete come un
possibile pericolo. A conferma
di ciò, la già citata indagine
“Health information journey”
di Gfk Eurisko rileva come so-
lo il 10% dei medici di medici-
na generale (Mmg) e il 17%
dei medici specialisti pensano
che sia utile per i propri pa-
zienti ricercare informazioni ri-
guardanti la salute sul web. La
maggioranza degli operatori
sanitari è dell’idea che la ricer-
ca attiva sulla rete da parte dei
pazienti può creare confusione
a causa del gran numero di in-
formazioni disponibili spesso
difficilmente interpretabili da
parte dei non addetti ai lavori,
rendendo più difficile il rappor-
to con il proprio medico.
Altri risultati forniti dall’Os-
servatorio Innovazione digitale
in Sanità rilevano che la per-
centuale dei Mmg che utilizza
WhatsApp per comunicare con
i pazienti si attesta al 53%, fa-
cendo registrare un +33% ri-
spetto al 2015.
Per ridurre la variabilità do-
vuta alle diverse specializzazio-
ni dei medici e al contesto sani-
tario in cui operano, l’Osserva-
torio #Web2Salute del corso di
Marketing sociale (Compass -
Università di Bologna) ha seg-
mentato la popolazione studiata
in base alle discipline sanitarie
e alle variabili territoriali.
La ricerca, avente per ogget-
to il rapporto tra medico e so-
cial media ha valutato medici
infettivologi, medici di fami-
glia, operatori di sanità pubbli-
ca, farmacisti. Per quanto ri-
guarda i medici infettivologi
l’indagine è stata svolta in col-
laborazione con la Simit (So-
cietà italiana Malattie infettive e
tropicali) e ha coinvolto gli spe-
cialisti residenti sul territorio
italiano così da poter delineare
un quadro completo della per-
cezione del Web 2.0 nel campo
dell’infettivologia. I risultati ot-
tenuti evidenziano che il 67,2%
degli infettivologi dichiara che
per il paziente le informazioni
ricercate su internet non sono
utili, il 92% degli stessi non ri-
tiene che i social network (co-
me Facebook, Twitter e Youtu-
be) rappresentino un efficace
mezzo di comunicazione con il
paziente. Il 40% dichiara di non
avere un profilo attivo sui so-
cial network e di non avere la
volontà di crearlo in futuro.
Nella stessa direzione si col-
locano i risultati ottenuti dal-
l’indagine sottoposta ai medici
di famiglia di Rimini (F. Trom-
bini). Il 79% concorda sulla
scarsa utilità delle informazioni
ricercate su internet, il 68%
non ritiene che i social network
(come Facebook, Twitter e
Youtube) rappresentino un ef-
ficace mezzo di comunicazione
con il paziente e il 66% dichia-
ra di non avere un profilo atti-
vo sui social network e di non
avere la volontà di crearlo in
futuro.
Riguardo l’indagine rivolta
agli operatori di sanità pubbli-
ca, un questionario on-line dal
titolo “Social media e operatori
di sanità pubblica” è stato sot-
toposto ai professionisti della
Regione Emilia Romagna, con
la finalità di conoscere le loro
opinioni rispetto ai social me-
dia nelle aree sanitarie di com-
petenza. I risultati della ricerca
rilevano che il 65% degli ope-
ratori di sanità pubblica ritiene
utili per i propri clienti le infor-
mazioni ricercate su internet;
ciò nonostante, il 74,3% di
questi ritiene che i social
network (come Facebook,
Twitter e Youtube) non rappre-
sentino un efficace mezzo di
comunicazione con il cliente. Il
65% dichiara di non avere un
profilo attivo sui social
network e di non volerlo creare
in futuro.
Infine, per quanto riguarda
la categoria dei farmacisti, l’in-
dagine svolta in collaborazione
con Federfarma, ha raccolto le
risposte dei professionisti che
operano nella Provincia di Mo-
dena. Il 50% di questi ritiene
che le informazioni ricercate su
internet risultano utili per
l’utente e il 71% considera che
i social network (come Face-
book, Twitter e Youtube) rap-
presentino un utile mezzo di
comunicazione con il cliente.
In effetti, la categoria dei far-
macisti risulta la più attiva sul
web, tanto che il 72,5% di que-
sti dichiara di avere un profilo
su un social network.
Posizioni differenti da parte
di diversi specialisti possono
essere collegate alle peculiarità
delle diverse professioni e dei
differenti contesti territoriali.
L’atteggiamento positivo dei
farmacisti può essere compreso
se si considera quanto l’inno-
vazione digitale abbia semplifi-
cato alcune pratiche che li ri-
guardano da vicino come l’uti-
lizzo della ricetta dematerializ-
zata.
Più in generale, è presumi-
bile che tutte le procedure digi-
tali atte a semplificare gli
aspetti organizzativi/ammini-
strativi siano accolte in modo
favorevole. A essere valutata
negativamente è invece la ri-
cerca sul web di informazioni
riguardanti più strettamente gli
aspetti clinici di diagnosi e te-
rapia che vengono considerati
prerogativa della professione
medica. Con l’accesso diretto
alle informazioni sanitarie su
internet il paziente supera il
ruolo di intermediazione del
medico andando verso una
nuova Apomediazione tra pari
(G. Eysenbach).
Giuseppe Fattori
Arianna Donti
osservatorio #web2salute
marketing sociale ­ Compass
università di Bologna
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Martedì 15
n Iva ­ Fatturazione differita
Coloro che effettuano cessioni di beni, la cui consegna o spe-
dizione risulti da un documento di trasporto o da altro idoneo
a identificare i soggetti fra i quali è intercorsa l’operazione, o
prestazioni di servizi individuati attraverso idonea documenta-
zione devono emettere fattura entro il quindicesimo giorno
del mese successivo, con indicazione delle operazioni effet-
tuate, la quale deve essere annotata sul relativo registro entro
lo stesso termine (articolo 21, comma 4, del Dpr 633/1972).
n Iva ­ Annotazione documento riepilogativo per 
fatture di importo inferiore a euro 300 
Per le fatture emesse nel corso del mese, di importo inferiore
a euro 300, può essere annotato un documento riepilogativo
nel quale devono risultare i numeri delle fatture cui si riferi-
sce, l’ammontare complessivo imponibile delle operazioni e
l’ammontare dell’Iva, distinti secondo l’aliquota applicata (ar-
ticolo 6 del Dpr 695/1996).
Mercoledì 16
n Sostituti d’imposta ­ Versamento ritenute alla fon­
te da parte di enti pubblici
Per gli enti pubblici individuati nelle tabelle A e B allegate al-
la legge 720/1984, scade il termine per il versamento delle ri-
tenute alla fonte. Gli enti pubblici sottoposti al vincolo del si-
stema di tesoreria unica dello Stato devono utilizzare i Model-
li F24/EP per il versamento dell’Irap e delle ritenute alla fon-
te, incluse le addizionali.
n Sostituti d’imposta ­ Versamento ritenute alla fonte
Scade il termine entro il quale i sostituti d’imposta devono ver-
sare le ritenute alla fonte operate nel corso del mese di ottobre
sui redditi di varia natura corrisposti, quali redditi di lavoro di-
pendente e assimilati, redditi di lavoro autonomo, provvigioni
ad agenti e rappresentanti di commercio, redditi di capitale e
assimilati ecc. Per i versamenti diretti al concessionario della
riscossione i contribuenti, titolari o meno di partita Iva, utilizza-
no il Mod. F24. Il modello deve essere presentato con modalità
telematiche per i titolari di partita Iva, ovvero, a un’azienda di
credito convenzionata, al concessionario della riscossione o a
un ufficio postale abilitato, per i non titolari di partita Iva.
n Sostituti d’imposta ­ Redditi lavoro dipendente e as­
similati ­ Versamento addizionali regionale e comunale
Le addizionali regionale e comunale sui redditi di lavoro di-
pendente e assimilati sono dovute al momento in cui vengono
eseguite le operazioni di conguaglio, con possibilità di avva-
lersi al massimo di undici rate (il versamento è dovuto invece
in unica soluzione allorché cessi il rapporto di lavoro).
LE SCADENZE FISCALI DI NOVEMBRE DI ALBERTO SANTI
Basandosi sulla sua esperienza, per il paziente sono utili le informazioni cercate su internet?
31,3%
Più sì che no
61,2%
Più no che sì
1,5%
Sì
6,0%
No
13,0%
No
21,0%
Più sì che no
66,0%
Più no che sì
36,0%
Più sì che no
29,0%
Più no che sì
4,0%
No
29,0%
Sì
3,0%
Altro
26,1%
Più sì che no
44,9%
Più no che sì
24,6%
Sì
4,4%
No
Medici infettivologi
e social media
Medici di famiglia
e social media
Social media
e gli operatori di sanità pubblica
Farmacisti
e social media
No = 67,2% No = 79,0% Sì = 65,0% Sì = 50,7%

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  • 1. I professionisti guardano con favore al «digitale» che semplifica gli aspetti organizzativi e amministrativi Medici,socialsìmaconprudenza Stop al web per le informazioni che riguardano più strettamente diagnosi e terapie L’interesse degli italiani per i media digitali è in continua crescita tanto che, come rilevabile dal 13° rapporto Censis-Ucsi sulla co- municazione tenutosi a Roma lo scorso 28 settembre, l’utiliz- zo di Internet è aumentato di 2,8 punti percentuali nell’ulti- mo anno con una crescita com- plessiva nel periodo 2007-2016 pari al 28,4 per cento. L’utenza della rete ha così toccato un nuovo record attestandosi al 73,7% degli italiani. Lo svilup- po e la diffusione di nuove tec- nologie che, nonostante il pro- trarsi della crisi economica, prosegue ininterrotto dal 2007 a oggi, ha contribuito a cam- biare il modo in cui i cittadini si informano sulla propria salu- te incidendo inevitabilmente anche sul rapporto medico-pa- ziente. Come emerso dall’indagine “Health information journey”, realizzata lo scorso anno da Gfk Eurisko su un campione di 2.000 individui maggiorenni, circa il 50% degli italiani ricer- ca attivamente e in modo auto- nomo informazioni sulla salute. Il 25% circa di questi, princi- palmente giovani diplomati o laureati, lo fa avvalendosi del web. Il medico continua co- munque a essere il riferimento centrale per i pazienti tanto che il 63% di coloro che hanno uti- lizzato la rete come fonte ini- ziale di informazioni dichiara di essersi successivamente ri- volto al proprio medico per un inquadramento diagnostico più approfondito e attendibile. Questo tipo di approccio ai problemi sanitari sta evolvendo nel mondo come rilevato nel novembre 2015 dalla “Cello health insight”, agenzia di ricer- che di mercato specializzata nel settore sanitario. La ricerca “The digital health debate”, re- alizzata su un campione di 1.040 medici provenienti da tre diversi continenti - Europa, America, Asia - ha infatti evi- denziato che il 69% dei medici afferma che i propri pazienti sono soliti consultare la rete prima di sottoporsi a visita me- dica. Ancor più interessante è notare che il 62% dei medici dichiara che, frequentemente, i pazienti si presentano alla valu- tazione ambulatoriale con la autodiagnosi. Questo tipo di comporta- mento non è condiviso dai me- dici che percepiscono la con- sultazione della rete come un possibile pericolo. A conferma di ciò, la già citata indagine “Health information journey” di Gfk Eurisko rileva come so- lo il 10% dei medici di medici- na generale (Mmg) e il 17% dei medici specialisti pensano che sia utile per i propri pa- zienti ricercare informazioni ri- guardanti la salute sul web. La maggioranza degli operatori sanitari è dell’idea che la ricer- ca attiva sulla rete da parte dei pazienti può creare confusione a causa del gran numero di in- formazioni disponibili spesso difficilmente interpretabili da parte dei non addetti ai lavori, rendendo più difficile il rappor- to con il proprio medico. Altri risultati forniti dall’Os- servatorio Innovazione digitale in Sanità rilevano che la per- centuale dei Mmg che utilizza WhatsApp per comunicare con i pazienti si attesta al 53%, fa- cendo registrare un +33% ri- spetto al 2015. Per ridurre la variabilità do- vuta alle diverse specializzazio- ni dei medici e al contesto sani- tario in cui operano, l’Osserva- torio #Web2Salute del corso di Marketing sociale (Compass - Università di Bologna) ha seg- mentato la popolazione studiata in base alle discipline sanitarie e alle variabili territoriali. La ricerca, avente per ogget- to il rapporto tra medico e so- cial media ha valutato medici infettivologi, medici di fami- glia, operatori di sanità pubbli- ca, farmacisti. Per quanto ri- guarda i medici infettivologi l’indagine è stata svolta in col- laborazione con la Simit (So- cietà italiana Malattie infettive e tropicali) e ha coinvolto gli spe- cialisti residenti sul territorio italiano così da poter delineare un quadro completo della per- cezione del Web 2.0 nel campo dell’infettivologia. I risultati ot- tenuti evidenziano che il 67,2% degli infettivologi dichiara che per il paziente le informazioni ricercate su internet non sono utili, il 92% degli stessi non ri- tiene che i social network (co- me Facebook, Twitter e Youtu- be) rappresentino un efficace mezzo di comunicazione con il paziente. Il 40% dichiara di non avere un profilo attivo sui so- cial network e di non avere la volontà di crearlo in futuro. Nella stessa direzione si col- locano i risultati ottenuti dal- l’indagine sottoposta ai medici di famiglia di Rimini (F. Trom- bini). Il 79% concorda sulla scarsa utilità delle informazioni ricercate su internet, il 68% non ritiene che i social network (come Facebook, Twitter e Youtube) rappresentino un ef- ficace mezzo di comunicazione con il paziente e il 66% dichia- ra di non avere un profilo atti- vo sui social network e di non avere la volontà di crearlo in futuro. Riguardo l’indagine rivolta agli operatori di sanità pubbli- ca, un questionario on-line dal titolo “Social media e operatori di sanità pubblica” è stato sot- toposto ai professionisti della Regione Emilia Romagna, con la finalità di conoscere le loro opinioni rispetto ai social me- dia nelle aree sanitarie di com- petenza. 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Con l’accesso diretto alle informazioni sanitarie su internet il paziente supera il ruolo di intermediazione del medico andando verso una nuova Apomediazione tra pari (G. Eysenbach). Giuseppe Fattori Arianna Donti osservatorio #web2salute marketing sociale ­ Compass università di Bologna © RIPRODUZIONE RISERVATA Martedì 15 n Iva ­ Fatturazione differita Coloro che effettuano cessioni di beni, la cui consegna o spe- dizione risulti da un documento di trasporto o da altro idoneo a identificare i soggetti fra i quali è intercorsa l’operazione, o prestazioni di servizi individuati attraverso idonea documenta- zione devono emettere fattura entro il quindicesimo giorno del mese successivo, con indicazione delle operazioni effet- tuate, la quale deve essere annotata sul relativo registro entro lo stesso termine (articolo 21, comma 4, del Dpr 633/1972). n Iva ­ Annotazione documento riepilogativo per  fatture di importo inferiore a euro 300  Per le fatture emesse nel corso del mese, di importo inferiore a euro 300, può essere annotato un documento riepilogativo nel quale devono risultare i numeri delle fatture cui si riferi- sce, l’ammontare complessivo imponibile delle operazioni e l’ammontare dell’Iva, distinti secondo l’aliquota applicata (ar- ticolo 6 del Dpr 695/1996). Mercoledì 16 n Sostituti d’imposta ­ Versamento ritenute alla fon­ te da parte di enti pubblici Per gli enti pubblici individuati nelle tabelle A e B allegate al- la legge 720/1984, scade il termine per il versamento delle ri- tenute alla fonte. Gli enti pubblici sottoposti al vincolo del si- stema di tesoreria unica dello Stato devono utilizzare i Model- li F24/EP per il versamento dell’Irap e delle ritenute alla fon- te, incluse le addizionali. n Sostituti d’imposta ­ Versamento ritenute alla fonte Scade il termine entro il quale i sostituti d’imposta devono ver- sare le ritenute alla fonte operate nel corso del mese di ottobre sui redditi di varia natura corrisposti, quali redditi di lavoro di- pendente e assimilati, redditi di lavoro autonomo, provvigioni ad agenti e rappresentanti di commercio, redditi di capitale e assimilati ecc. Per i versamenti diretti al concessionario della riscossione i contribuenti, titolari o meno di partita Iva, utilizza- no il Mod. F24. Il modello deve essere presentato con modalità telematiche per i titolari di partita Iva, ovvero, a un’azienda di credito convenzionata, al concessionario della riscossione o a un ufficio postale abilitato, per i non titolari di partita Iva. n Sostituti d’imposta ­ Redditi lavoro dipendente e as­ similati ­ Versamento addizionali regionale e comunale Le addizionali regionale e comunale sui redditi di lavoro di- pendente e assimilati sono dovute al momento in cui vengono eseguite le operazioni di conguaglio, con possibilità di avva- lersi al massimo di undici rate (il versamento è dovuto invece in unica soluzione allorché cessi il rapporto di lavoro). LE SCADENZE FISCALI DI NOVEMBRE DI ALBERTO SANTI Basandosi sulla sua esperienza, per il paziente sono utili le informazioni cercate su internet? 31,3% Più sì che no 61,2% Più no che sì 1,5% Sì 6,0% No 13,0% No 21,0% Più sì che no 66,0% Più no che sì 36,0% Più sì che no 29,0% Più no che sì 4,0% No 29,0% Sì 3,0% Altro 26,1% Più sì che no 44,9% Più no che sì 24,6% Sì 4,4% No Medici infettivologi e social media Medici di famiglia e social media Social media e gli operatori di sanità pubblica Farmacisti e social media No = 67,2% No = 79,0% Sì = 65,0% Sì = 50,7%