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La Chitarra
Descrizione dello Strumento La  chitarra  è uno strumento musicale cordofono che viene suonato con i polpastrelli, con le unghie o con un plettro. Il suono è generato dalla vibrazione delle corde, che sono tese al di sopra del piano armonico che, a sua volta, poggia sulla  cassa armonica  che amplifica il suono. Le corde sono tese tra il tiracorde, fissato sul ponticello, ed il capotasto, essendo fissate tra il ponticello e le meccaniche poste sulla  paletta . Sul  manico , la tastiera consente di accorciare la lunghezza della parte di corda vibrante e di suonare la nota o le note desiderate premendo la corda stessa appena dietro il rispettivo tasto. La chitarra ha avuto una storia evolutiva totalmente differente dal liuto, al contrario di quanto si suppone erroneamente. La chitarra di tipo spagnolo o andaluso ha sei corde, ma spesso esistono delle variazioni, ad esempio in Brasile è in uso un tipo di chitarra a 7 corde. Un'altra variazione comune è la chitarra a dodici corde, che però porta la medesima accordatura replicata in ottava da corde accoppiate più sottili. L'accordatura più comune, nota come  accordatura spagnola , è Mi-Si-Sol-Re-La-Mi dalla corda più acuta alla più grave. Questa accordatura, in cui l'intervallo tra due corde adiacenti è di una quarta giusta (tranne che tra seconda e terza corda, che distano di una terza maggiore), si è imposta per ragioni storiche e per la sua praticità nel formare accordi mediante posizioni della mano sinistra non complicatissime. Esistono anche accordature alternative, ad esempio l'accordatura sarda, in cui le corde a vuoto suonano un Do maggiore, e le  accordature aperte . Queste accordature vengono usate in alcuni particolari generi musicali. Inoltre molti compositori prescrivono particolari accordature per l'esecuzione di singoli brani.
Parti tipiche: Chitarra elettrica e acustica
1.Paletta 2.Capotasto 3.Meccaniche 4.Tasti 5.Truss road 6.Segnatasti 7.Manico 8.Tacco 9.Corpo 10.Pick-up 11.Elettronica  12.Ponte 13.Battipenna 14.Fondo 15.Tavola armonica 16.Fasce 17.Buca con rosetta 18.Corde 19.Selletta 20.Tastiera
Chitarra Classica La  chitarra classica  è un tipo di chitarra utilizzata per l'esecuzione di brani di musica classica o popolare (come per esempio la musica latino-americana o il flamenco). La forma della chitarra classica che conosciamo e usiamo oggi risale alla seconda metà dell'ottocento. È composta da due parti principali: · il manico, su cui si trova la tastiera, e che termina con la  paletta  che ospita le meccaniche per l'intonazione;  · la cassa di risonanza, con una grande buca centrale, che serve ad amplificare il suono prodotto dalle corde. La chitarra classica viene costruita con legni di diverso tipo per ogni parte del corpo. La tavola armonica (quella che contiene la buca) è in legno di abete (picea abies), cedro (in realtà una conifera nord americana), o sequoia. Al suo interno la tavola viene rinforzata con listelli di abete (cosiddetta incatenatura) secondo l'esperienza del liutaio, sì che ad incatenature diverse corrispondono caratteristiche sonore diverse. La disposizione delle catene a ventaglio già presente in alcune chitarre dei primi dell'Ottocento, fu perfezionata dal liutaio spagnolo Torres. Le fasce ed il fondo sono costruite in varie essenze, di solito di legno duro e compatto, a seconda del timbro che il liutaio vuole conferire. Molto ricercate sono le essenze di palissandro (in particolare quello brasiliano), di mogano, cipresso, ebano e di acero. Il manico è costruito con legni poco sensibili all'umidità e poco propensi alla deformazione, in genere mogano o cedrella spagnola. La tastiera è in ebano. Il ponte o ponticello cui si legano le corde può essere in palissandro, ebano, noce, o altre essenze. Il capotasto e l'ossicino sono in osso o in avorio. Oggi le corde sono fatte principalmente di nylon che conferisce al suono un timbro ovattato e dolce o di materiali composti a base di carbonio o fibra di vetro con un timbro più nitido e brillante ed una maggiore tenuta di suono, raramente di budello.
Chitarra Elettrica: Origini La storia della chitarra elettrica inizia quando si avvertì l'esigenza di uno strumento che avesse alcune caratteristiche proprie della chitarra (specialmente per quanto attiene alle modalità di esecuzione), ma che potesse suonare insieme agli altri senza esserne sovrastato dal volume di suono. Con la nascita di orchestre jazz e blues, ci si rese conto del problema della limitata amplificazione delle chitarre acustiche. Diversi costruttori cercarono di ovviare al problema costruendo strumenti che consentissero un volume maggiore, con una tonalità simile a quella della chitarra classica. Lloyd Loar progettista alla Gibson dal 1920 al 1924 condusse i primi esperimenti mediante l'adozione di rilevatori in prossimità delle corde. Il concetto di chitarra elettrica deve però molto alle intuizioni di Adolph Rickenbacker, che nel 1931 realizzò il primo pick-up elettromagnetico (un dispositivo elettronico in grado di trasformare le vibrazioni delle corde in impulsi di tipo elettrico) ed iniziò ad applicarlo ai normali strumenti acustici, creando una chitarra hawaiana elettrica chiamata  frying pan guitar  in due modelli (A22 e A25). Nel 1935 la Gibson inizia la produzione del modello ES 150, una chitarra con cassa di risonanza e aperture a "f" sulla tavola e un unico pick-up. Il modello riscosse un grande successo. Finalmente la chitarra, grazie all'amplificazione, poteva inserirsi meglio nelle formazioni del tempo, senza essere sovrastata dal volume degli altri strumenti.
Funzionamento La  chitarra elettrica  è un tipo di chitarra in cui la vibrazione delle corde viene rilevata da uno o più pick-up. Il suono viene quindi prelevato all'uscita dello strumento e convogliato in un amplificatore acustico affinché il suono dello strumento sia reso udibile. Appartiene alla famiglia degli strumenti elettrofoni, ovvero quegli strumenti che ottengono il suono attraverso l'utilizzo dell'elettricità. In una chitarra acustica il suono dipende dalla risonanza prodotta nella cassa cava dello strumento e indotta dalle oscillazioni delle corde; la chitarra elettrica invece è uno strumento pieno e rigido per cui non c'è alcuna risonanza della cassa. Le oscillazioni delle sei corde metalliche sono captate da un microfono elettrico che invia segnali a un amplificatore e a un gruppo di altoparlanti. Il filo che collega lo strumento all'amplificatore è arrotolato attorno a un piccolo magnete; il suo campo magnetico induce un polo nord e un polo sud nella parte di corda metallica sopra il magnete, perciò questa parte della corda ha un proprio campo magnetico. La corda, per suonare, viene fatta vibrare e il suo moto relativo alla spira cambia il flusso del campo magnetico attraverso la spira stessa, inducendovi una corrente. Quando la corda oscilla avvicinandosi e allontanandosi dalla spira, la corrente indotta cambia verso con la stessa frequenza delle oscillazioni della corda, inviando così il segnale di frequenza dell'oscillazione all'amplificatore e all'altoparlante.
Utilizzo di chitarra elettrica e acustica dagli anni 70 a oggi

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  • 2. Descrizione dello Strumento La chitarra è uno strumento musicale cordofono che viene suonato con i polpastrelli, con le unghie o con un plettro. Il suono è generato dalla vibrazione delle corde, che sono tese al di sopra del piano armonico che, a sua volta, poggia sulla cassa armonica che amplifica il suono. Le corde sono tese tra il tiracorde, fissato sul ponticello, ed il capotasto, essendo fissate tra il ponticello e le meccaniche poste sulla paletta . Sul manico , la tastiera consente di accorciare la lunghezza della parte di corda vibrante e di suonare la nota o le note desiderate premendo la corda stessa appena dietro il rispettivo tasto. La chitarra ha avuto una storia evolutiva totalmente differente dal liuto, al contrario di quanto si suppone erroneamente. La chitarra di tipo spagnolo o andaluso ha sei corde, ma spesso esistono delle variazioni, ad esempio in Brasile è in uso un tipo di chitarra a 7 corde. Un'altra variazione comune è la chitarra a dodici corde, che però porta la medesima accordatura replicata in ottava da corde accoppiate più sottili. L'accordatura più comune, nota come accordatura spagnola , è Mi-Si-Sol-Re-La-Mi dalla corda più acuta alla più grave. Questa accordatura, in cui l'intervallo tra due corde adiacenti è di una quarta giusta (tranne che tra seconda e terza corda, che distano di una terza maggiore), si è imposta per ragioni storiche e per la sua praticità nel formare accordi mediante posizioni della mano sinistra non complicatissime. Esistono anche accordature alternative, ad esempio l'accordatura sarda, in cui le corde a vuoto suonano un Do maggiore, e le accordature aperte . Queste accordature vengono usate in alcuni particolari generi musicali. Inoltre molti compositori prescrivono particolari accordature per l'esecuzione di singoli brani.
  • 3. Parti tipiche: Chitarra elettrica e acustica
  • 4. 1.Paletta 2.Capotasto 3.Meccaniche 4.Tasti 5.Truss road 6.Segnatasti 7.Manico 8.Tacco 9.Corpo 10.Pick-up 11.Elettronica 12.Ponte 13.Battipenna 14.Fondo 15.Tavola armonica 16.Fasce 17.Buca con rosetta 18.Corde 19.Selletta 20.Tastiera
  • 5. Chitarra Classica La chitarra classica è un tipo di chitarra utilizzata per l'esecuzione di brani di musica classica o popolare (come per esempio la musica latino-americana o il flamenco). La forma della chitarra classica che conosciamo e usiamo oggi risale alla seconda metà dell'ottocento. È composta da due parti principali: · il manico, su cui si trova la tastiera, e che termina con la paletta che ospita le meccaniche per l'intonazione; · la cassa di risonanza, con una grande buca centrale, che serve ad amplificare il suono prodotto dalle corde. La chitarra classica viene costruita con legni di diverso tipo per ogni parte del corpo. La tavola armonica (quella che contiene la buca) è in legno di abete (picea abies), cedro (in realtà una conifera nord americana), o sequoia. Al suo interno la tavola viene rinforzata con listelli di abete (cosiddetta incatenatura) secondo l'esperienza del liutaio, sì che ad incatenature diverse corrispondono caratteristiche sonore diverse. La disposizione delle catene a ventaglio già presente in alcune chitarre dei primi dell'Ottocento, fu perfezionata dal liutaio spagnolo Torres. Le fasce ed il fondo sono costruite in varie essenze, di solito di legno duro e compatto, a seconda del timbro che il liutaio vuole conferire. Molto ricercate sono le essenze di palissandro (in particolare quello brasiliano), di mogano, cipresso, ebano e di acero. Il manico è costruito con legni poco sensibili all'umidità e poco propensi alla deformazione, in genere mogano o cedrella spagnola. La tastiera è in ebano. Il ponte o ponticello cui si legano le corde può essere in palissandro, ebano, noce, o altre essenze. Il capotasto e l'ossicino sono in osso o in avorio. Oggi le corde sono fatte principalmente di nylon che conferisce al suono un timbro ovattato e dolce o di materiali composti a base di carbonio o fibra di vetro con un timbro più nitido e brillante ed una maggiore tenuta di suono, raramente di budello.
  • 6. Chitarra Elettrica: Origini La storia della chitarra elettrica inizia quando si avvertì l'esigenza di uno strumento che avesse alcune caratteristiche proprie della chitarra (specialmente per quanto attiene alle modalità di esecuzione), ma che potesse suonare insieme agli altri senza esserne sovrastato dal volume di suono. Con la nascita di orchestre jazz e blues, ci si rese conto del problema della limitata amplificazione delle chitarre acustiche. Diversi costruttori cercarono di ovviare al problema costruendo strumenti che consentissero un volume maggiore, con una tonalità simile a quella della chitarra classica. Lloyd Loar progettista alla Gibson dal 1920 al 1924 condusse i primi esperimenti mediante l'adozione di rilevatori in prossimità delle corde. Il concetto di chitarra elettrica deve però molto alle intuizioni di Adolph Rickenbacker, che nel 1931 realizzò il primo pick-up elettromagnetico (un dispositivo elettronico in grado di trasformare le vibrazioni delle corde in impulsi di tipo elettrico) ed iniziò ad applicarlo ai normali strumenti acustici, creando una chitarra hawaiana elettrica chiamata frying pan guitar in due modelli (A22 e A25). Nel 1935 la Gibson inizia la produzione del modello ES 150, una chitarra con cassa di risonanza e aperture a "f" sulla tavola e un unico pick-up. Il modello riscosse un grande successo. Finalmente la chitarra, grazie all'amplificazione, poteva inserirsi meglio nelle formazioni del tempo, senza essere sovrastata dal volume degli altri strumenti.
  • 7. Funzionamento La chitarra elettrica è un tipo di chitarra in cui la vibrazione delle corde viene rilevata da uno o più pick-up. Il suono viene quindi prelevato all'uscita dello strumento e convogliato in un amplificatore acustico affinché il suono dello strumento sia reso udibile. Appartiene alla famiglia degli strumenti elettrofoni, ovvero quegli strumenti che ottengono il suono attraverso l'utilizzo dell'elettricità. In una chitarra acustica il suono dipende dalla risonanza prodotta nella cassa cava dello strumento e indotta dalle oscillazioni delle corde; la chitarra elettrica invece è uno strumento pieno e rigido per cui non c'è alcuna risonanza della cassa. Le oscillazioni delle sei corde metalliche sono captate da un microfono elettrico che invia segnali a un amplificatore e a un gruppo di altoparlanti. Il filo che collega lo strumento all'amplificatore è arrotolato attorno a un piccolo magnete; il suo campo magnetico induce un polo nord e un polo sud nella parte di corda metallica sopra il magnete, perciò questa parte della corda ha un proprio campo magnetico. La corda, per suonare, viene fatta vibrare e il suo moto relativo alla spira cambia il flusso del campo magnetico attraverso la spira stessa, inducendovi una corrente. Quando la corda oscilla avvicinandosi e allontanandosi dalla spira, la corrente indotta cambia verso con la stessa frequenza delle oscillazioni della corda, inviando così il segnale di frequenza dell'oscillazione all'amplificatore e all'altoparlante.
  • 8. Utilizzo di chitarra elettrica e acustica dagli anni 70 a oggi