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EPIDEMIOLOGIAEPIDEMIOLOGIA
GENERALE DELLEGENERALE DELLE
MALATTIEMALATTIE
INFETTIVEINFETTIVE
DINA MALGIERI IISS NOTARANGEL0-ROSATI
EPIDEMIOLOGIAEPIDEMIOLOGIA
Definizione:
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•LESIONI LOCALIZZATE
••DANNI GENERALI dovuti alla
produzione di esotossine (bacillo
tetanico)
TOSSIGENICITA’
I patogeni invasivi e non
invasivi producono o
liberano per disfacimento
diverse sostanze
(metaboliti tossici,
esoenzimi, endotossine)
che sono responsabili
delle lesioni locali e
generali e, in definitiva,
della sintomatologia con
cui si manifesta il
processo infettivo.
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capacità aggressiva nei riguardi dell’ospite,in rapporto a
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 VIRULENZA Indica il diverso grado con cui si esprime la
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 CARICA INFETTANTE È il numero minimo di
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stessa specie, può variare a a seconda dello stipite.
 Dipende dall’INFETTIVITA’ cioè dalla capacità di un
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CATENA INFETTIVACATENA INFETTIVA
SERBATOIO DI INFEZIONE (reservoir o fonte primaria)
 Individuo, animale, pianta o substrato inanimato in cui
un agente infettivo di norma risiede e si moltiplica e da
cui dipende primariamente per la sopravvivenza.
FONTE DI INFEZIONE
 Sito dal quale un microrganismo passa immediatamente
ad un ospite.
 Può coincidere con il serbatoio (infezioni a trasmissione
sessuale) o essere rappresentata da un veicolo(acqua,
alimenti, ecc.)
ORIGINE DELLE INFEZIONIORIGINE DELLE INFEZIONI
SORGENTESORGENTE
PORTATOREPORTATOREMALATMALAT
OO
Soggetto che, pur NON presentando
manifestazioni morbose, alberga nel
proprio organismo ed elimina agenti
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Organismo in cui i parassiti vivono
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INDIVIDUATI MEDIANTE SCREENINGINDIVIDUATI MEDIANTE SCREENING
 PORTATORE SANO :soggetto che si infetta ed elimina i
parassiti senza contrarre la malattia
 PORTATORE CONVALESCENTE : malato che continua
ad eliminare microrganismi anche dopo la guarigione
clinica
 PORTATORE CRONICO ::l’eliminazione dei
microrganismi perdura per anni
 PORTATORE PRECOCE: l’eliminazione dei
microrganismi inizia prima dell’esordio clinico
ZOONOSI
Malattie umane di origine animale
Anche in questo caso la sorgente d’infezione
può essere rappresentata da:
ANIMALI MALATI  ANIMALI
PORTATORI
 Sani
 Convalescenti
 Cronici
 Precoci
VIE DI TRASMISSIONE
Le principali vie di trasmissione nei microrganismi
sono:
 Aereodiffusione
 Catena oro-fecale
 Penetrazione parenterale apparente o inapparente
 Sessuale
 Trasmissione verticale ( T.O.R.C.H.)
 Vettori (passivi o obbligati)
VIE DI TRASMISSIONEVIE DI TRASMISSIONE
 Il passaggio dell’agente patogeno può avvenire per:
 1. TRASMISSIONE DIRETTA Da malato o portatore a sano
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VEICOLI (mezzi inanimati, acqua, alimenti, ecc.)
VETTORI (mezzi animati, meccanici, ospiti)
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vicinanze
STORIA NATURALE
DELL’INFEZIONE
 Dal punto di vista epidemiologico i dati della storia
naturale dell’infezione più importanti sono:
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Le forme principali con cui la malattia
infettiva può manifestarsi in seno alla
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isolatamente senza apparenti rapporti con altri casi.
ENDEMIAENDEMIA
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popolazione residente in una determinata area geografica,
manifestandosi con un numero di casi più o meno elevato
ma complessivamente abbastanza costante.
EPIDEMIAEPIDEMIA
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numero di casi di malattia eccedente le aspettative.
PANDEMIAPANDEMIA
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un paese e dilaga attraverso i continenti.
Occorre ricordare che la diffusione interumana di un microrganismo
determina, oltre ai casi di malattia, l’immunizzazione naturale dei
soggetti che superano l’infezione.
Il gruppo dei soggetti immuni costituisce un ostacolo alla diffusione
dell’agente infettante che per poter sopravvivere deve sempre avere a
disposizione una quota sufficiente di soggetti suscettibili.
CONCLUSIONICONCLUSIONI
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L’ATTUAZIONE DELLA PREVENZIONE INL’ATTUAZIONE DELLA PREVENZIONE IN
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  • 2. EPIDEMIOLOGIAEPIDEMIOLOGIA Definizione: studio della frequenza, distribuzione e determinanti di salute / malattie in popolazioni
  • 3. Le 5 parole chiave della definizione:Le 5 parole chiave della definizione:
  • 4.  L’epidemiologia può essere definita, anche,L’epidemiologia può essere definita, anche, come lo studio dell’occorrenza della malattiacome lo studio dell’occorrenza della malattia nell’uomo e dei fattori che la influenzano, innell’uomo e dei fattori che la influenzano, in relazione alle sue caratteristiche individuali e/orelazione alle sue caratteristiche individuali e/o ambientali.ambientali.  L’epidemiologia, in quanto ricercaL’epidemiologia, in quanto ricerca sull’occorrenza dei fenomeni nelle popolazionisull’occorrenza dei fenomeni nelle popolazioni non è tipica della sola medicina; è indipendentenon è tipica della sola medicina; è indipendente dalla natura dell’evento in studio e dall’unità didalla natura dell’evento in studio e dall’unità di osservazione.osservazione.
  • 5.
  • 6. ASPETTI GENERALIASPETTI GENERALI  INFEZIONE :INFEZIONE : Interazione di un agente biologicoInterazione di un agente biologico (microrganismo) e un ospite recettivo (uomo,(microrganismo) e un ospite recettivo (uomo, animale). Implica la replicazione dell’agenteanimale). Implica la replicazione dell’agente nell’ospite.nell’ospite.  MALATTIA INFETTIVA :MALATTIA INFETTIVA : È l’espressione clinica dell’infezioneÈ l’espressione clinica dell’infezione  INFESTAZIONE :INFESTAZIONE : Interazione di un macroparassita e un ospiteInterazione di un macroparassita e un ospite recettivorecettivo
  • 7. ALL’INFEZIONE NON SEMPREALL’INFEZIONE NON SEMPRE SEGUE LA MALATTIA!SEGUE LA MALATTIA! LA MALATTIA PUO’ AVERE UNLA MALATTIA PUO’ AVERE UN DECORSODECORSO CLINICOCLINICO SUBCLINICOSUBCLINICO
  • 8. Il decorso della malattia dipende da fattoriIl decorso della malattia dipende da fattori non sempre valutabili legati :non sempre valutabili legati : All’ospiteAll’ospite All’ambienteAll’ambiente All’agente eziologicoAll’agente eziologico
  • 9. Gli obiettivi dell’epidemiologia sono:Gli obiettivi dell’epidemiologia sono: l’individuazione della modalità con cui l’infezione o la malattia si verificano nella popolazione e i fattori che ne influenzano: frequenza diffusione distribuzione
  • 10. Le malattie infettive riconoscono un agente eziologico:  Unico  Specifico  Necessario (anche se non sufficiente) Le malattie infettive riconoscono un agente causale: Alla penetrazione di un microrganismo segue la malattia solo in presenza di determinate condizioni favorenti (concause).
  • 11. MICRORGANISMI PATOGENI PATOGENICITA’ Capacità propria dei microrganismi parassiti di causare un danno all’ospite, che si esprime con uno stato di malattia. INVASIVITA’ Microrganismi invasivi: capaci di invadere tutto l’organismo (es. virus del morbillo, della rosolia, ecc.) Microrganismi non invasivi: esplicano la loro capacità lesiva preferenzialmente in alcuni organi o apparati (tropismo es. virus dell’epatite). Possono determinare: •LESIONI LOCALIZZATE ••DANNI GENERALI dovuti alla produzione di esotossine (bacillo tetanico) TOSSIGENICITA’ I patogeni invasivi e non invasivi producono o liberano per disfacimento diverse sostanze (metaboliti tossici, esoenzimi, endotossine) che sono responsabili delle lesioni locali e generali e, in definitiva, della sintomatologia con cui si manifesta il processo infettivo.
  • 12. I patogeni possono manifestare in misura diversa la loro capacità aggressiva nei riguardi dell’ospite,in rapporto a variazioni presentate da singoli stipiti.  VIRULENZA Indica il diverso grado con cui si esprime la patogenicità a seconda dello stipite microbico in causa.  CARICA INFETTANTE È il numero minimo di microrganismi necessario per dare inizio all’infezione. È molto variabile da una specie all’altra e, nell’ambito della stessa specie, può variare a a seconda dello stipite.  Dipende dall’INFETTIVITA’ cioè dalla capacità di un microrganismo patogeno di penetrare, attecchire e moltiplicarsi nell’ospite.
  • 13. CATENA INFETTIVA I microrganismi per permanere e perpetuarsi in una popolazione devono avere un habitat naturale in cui riprodursi e l’opportunità di diffondere ad altri ospiti suscettibili. In altri termini, deve costituirsi una
  • 14. CATENA INFETTIVACATENA INFETTIVA SERBATOIO DI INFEZIONE (reservoir o fonte primaria)  Individuo, animale, pianta o substrato inanimato in cui un agente infettivo di norma risiede e si moltiplica e da cui dipende primariamente per la sopravvivenza. FONTE DI INFEZIONE  Sito dal quale un microrganismo passa immediatamente ad un ospite.  Può coincidere con il serbatoio (infezioni a trasmissione sessuale) o essere rappresentata da un veicolo(acqua, alimenti, ecc.)
  • 15. ORIGINE DELLE INFEZIONIORIGINE DELLE INFEZIONI SORGENTESORGENTE PORTATOREPORTATOREMALATMALAT OO Soggetto che, pur NON presentando manifestazioni morbose, alberga nel proprio organismo ed elimina agenti patogeni. Organismo in cui i parassiti vivono e si moltiplicano provvedendo così alla moltiplicazione della specie
  • 16. NELLA POPOLAZIONE I PORTATORI VENGONONELLA POPOLAZIONE I PORTATORI VENGONO INDIVIDUATI MEDIANTE SCREENINGINDIVIDUATI MEDIANTE SCREENING  PORTATORE SANO :soggetto che si infetta ed elimina i parassiti senza contrarre la malattia  PORTATORE CONVALESCENTE : malato che continua ad eliminare microrganismi anche dopo la guarigione clinica  PORTATORE CRONICO ::l’eliminazione dei microrganismi perdura per anni  PORTATORE PRECOCE: l’eliminazione dei microrganismi inizia prima dell’esordio clinico
  • 17. ZOONOSI Malattie umane di origine animale Anche in questo caso la sorgente d’infezione può essere rappresentata da: ANIMALI MALATI  ANIMALI PORTATORI  Sani  Convalescenti  Cronici  Precoci
  • 18. VIE DI TRASMISSIONE Le principali vie di trasmissione nei microrganismi sono:  Aereodiffusione  Catena oro-fecale  Penetrazione parenterale apparente o inapparente  Sessuale  Trasmissione verticale ( T.O.R.C.H.)  Vettori (passivi o obbligati)
  • 19. VIE DI TRASMISSIONEVIE DI TRASMISSIONE  Il passaggio dell’agente patogeno può avvenire per:  1. TRASMISSIONE DIRETTA Da malato o portatore a sano  2. TRASMISSIONE INDIRETTA Da malato o portatore all’ambiente e quindi al sano. Può avvenire tramite: VEICOLI (mezzi inanimati, acqua, alimenti, ecc.) VETTORI (mezzi animati, meccanici, ospiti)  3. TRASMISSIONE SEMI DIRETTA Nelle immediate vicinanze
  • 20. STORIA NATURALE DELL’INFEZIONE  Dal punto di vista epidemiologico i dati della storia naturale dell’infezione più importanti sono: 􀂾 durata del periodo di incubazione; 􀂾 durata del periodo di contagiosità; 􀂾 rapporto infezione malattia; 􀂾 durata della malattia; 􀂾 letalità; 􀂾 frequenza di evoluzione in malattia cronica; 􀂾 frequenza e durata dello stato di portatore; 􀂾 persistenza dell’immunità.
  • 21. Le forme principali con cui la malattia infettiva può manifestarsi in seno alla popolazione sono: Sporadicità : Quando i casi di malattia si manifestano isolatamente senza apparenti rapporti con altri casi.
  • 22. ENDEMIAENDEMIA Quando una malattia è costantemente presente nella popolazione residente in una determinata area geografica, manifestandosi con un numero di casi più o meno elevato ma complessivamente abbastanza costante.
  • 23. EPIDEMIAEPIDEMIA È il verificarsi in una comunità o area geografica di un numero di casi di malattia eccedente le aspettative.
  • 24. PANDEMIAPANDEMIA Quando la diffusione epidemica va oltre i confini di un paese e dilaga attraverso i continenti.
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  • 26. Occorre ricordare che la diffusione interumana di un microrganismo determina, oltre ai casi di malattia, l’immunizzazione naturale dei soggetti che superano l’infezione. Il gruppo dei soggetti immuni costituisce un ostacolo alla diffusione dell’agente infettante che per poter sopravvivere deve sempre avere a disposizione una quota sufficiente di soggetti suscettibili.
  • 27.
  • 28. CONCLUSIONICONCLUSIONI L’EPIDEMIOLOGIA E’ ESSENZIALE PERL’EPIDEMIOLOGIA E’ ESSENZIALE PER L’ATTUAZIONE DELLA PREVENZIONE INL’ATTUAZIONE DELLA PREVENZIONE IN QUANTO SEGUENDO L’ANDAMENTO DELLEQUANTO SEGUENDO L’ANDAMENTO DELLE MALATTIE RIESCE A FORNIRE PREVISIONIMALATTIE RIESCE A FORNIRE PREVISIONI SUL FUTURO DELLA SALUTE DELL’UOMO.SUL FUTURO DELLA SALUTE DELL’UOMO. SENZA LO STUDIO EPIDEMIOLOGICO NONSENZA LO STUDIO EPIDEMIOLOGICO NON PUO’ ESSERCI PROFILASSI!PUO’ ESSERCI PROFILASSI! Fonti libere da copyright da siti variFonti libere da copyright da siti vari