3. Le 5 parole chiave della definizione:Le 5 parole chiave della definizione:
4. L’epidemiologia può essere definita, anche,L’epidemiologia può essere definita, anche,
come lo studio dell’occorrenza della malattiacome lo studio dell’occorrenza della malattia
nell’uomo e dei fattori che la influenzano, innell’uomo e dei fattori che la influenzano, in
relazione alle sue caratteristiche individuali e/orelazione alle sue caratteristiche individuali e/o
ambientali.ambientali.
L’epidemiologia, in quanto ricercaL’epidemiologia, in quanto ricerca
sull’occorrenza dei fenomeni nelle popolazionisull’occorrenza dei fenomeni nelle popolazioni
non è tipica della sola medicina; è indipendentenon è tipica della sola medicina; è indipendente
dalla natura dell’evento in studio e dall’unità didalla natura dell’evento in studio e dall’unità di
osservazione.osservazione.
5.
6. ASPETTI GENERALIASPETTI GENERALI
INFEZIONE :INFEZIONE :
Interazione di un agente biologicoInterazione di un agente biologico
(microrganismo) e un ospite recettivo (uomo,(microrganismo) e un ospite recettivo (uomo,
animale). Implica la replicazione dell’agenteanimale). Implica la replicazione dell’agente
nell’ospite.nell’ospite.
MALATTIA INFETTIVA :MALATTIA INFETTIVA :
È l’espressione clinica dell’infezioneÈ l’espressione clinica dell’infezione
INFESTAZIONE :INFESTAZIONE :
Interazione di un macroparassita e un ospiteInterazione di un macroparassita e un ospite
recettivorecettivo
7. ALL’INFEZIONE NON SEMPREALL’INFEZIONE NON SEMPRE
SEGUE LA MALATTIA!SEGUE LA MALATTIA!
LA MALATTIA PUO’ AVERE UNLA MALATTIA PUO’ AVERE UN
DECORSODECORSO
CLINICOCLINICO
SUBCLINICOSUBCLINICO
8. Il decorso della malattia dipende da fattoriIl decorso della malattia dipende da fattori
non sempre valutabili legati :non sempre valutabili legati :
All’ospiteAll’ospite
All’ambienteAll’ambiente
All’agente eziologicoAll’agente eziologico
9. Gli obiettivi dell’epidemiologia sono:Gli obiettivi dell’epidemiologia sono:
l’individuazione della modalità con cui
l’infezione o la malattia si verificano nella
popolazione e i fattori che ne influenzano:
frequenza
diffusione
distribuzione
10. Le malattie infettive riconoscono un agente
eziologico:
Unico
Specifico
Necessario (anche se non sufficiente)
Le malattie infettive riconoscono un
agente causale: Alla penetrazione di un
microrganismo segue la malattia solo in
presenza di determinate condizioni
favorenti (concause).
11. MICRORGANISMI PATOGENI
PATOGENICITA’
Capacità propria dei microrganismi parassiti di causare un
danno all’ospite, che si esprime con uno stato di malattia.
INVASIVITA’
Microrganismi invasivi: capaci di
invadere tutto l’organismo (es.
virus del morbillo, della rosolia,
ecc.) Microrganismi non invasivi:
esplicano la loro capacità lesiva
preferenzialmente in alcuni organi
o apparati (tropismo es. virus
dell’epatite). Possono determinare:
•LESIONI LOCALIZZATE
••DANNI GENERALI dovuti alla
produzione di esotossine (bacillo
tetanico)
TOSSIGENICITA’
I patogeni invasivi e non
invasivi producono o
liberano per disfacimento
diverse sostanze
(metaboliti tossici,
esoenzimi, endotossine)
che sono responsabili
delle lesioni locali e
generali e, in definitiva,
della sintomatologia con
cui si manifesta il
processo infettivo.
12. I patogeni possono manifestare in misura diversa la loro
capacità aggressiva nei riguardi dell’ospite,in rapporto a
variazioni presentate da singoli stipiti.
VIRULENZA Indica il diverso grado con cui si esprime la
patogenicità a seconda dello stipite microbico in causa.
CARICA INFETTANTE È il numero minimo di
microrganismi necessario per dare inizio all’infezione. È
molto variabile da una specie all’altra e, nell’ambito della
stessa specie, può variare a a seconda dello stipite.
Dipende dall’INFETTIVITA’ cioè dalla capacità di un
microrganismo patogeno di penetrare, attecchire e
moltiplicarsi nell’ospite.
13. CATENA INFETTIVA
I microrganismi per permanere e
perpetuarsi in una popolazione devono
avere un habitat naturale in cui riprodursi
e l’opportunità di diffondere ad altri ospiti
suscettibili.
In altri termini, deve costituirsi una
14. CATENA INFETTIVACATENA INFETTIVA
SERBATOIO DI INFEZIONE (reservoir o fonte primaria)
Individuo, animale, pianta o substrato inanimato in cui
un agente infettivo di norma risiede e si moltiplica e da
cui dipende primariamente per la sopravvivenza.
FONTE DI INFEZIONE
Sito dal quale un microrganismo passa immediatamente
ad un ospite.
Può coincidere con il serbatoio (infezioni a trasmissione
sessuale) o essere rappresentata da un veicolo(acqua,
alimenti, ecc.)
15. ORIGINE DELLE INFEZIONIORIGINE DELLE INFEZIONI
SORGENTESORGENTE
PORTATOREPORTATOREMALATMALAT
OO
Soggetto che, pur NON presentando
manifestazioni morbose, alberga nel
proprio organismo ed elimina agenti
patogeni.
Organismo in cui i parassiti vivono
e si moltiplicano provvedendo
così alla moltiplicazione della
specie
16. NELLA POPOLAZIONE I PORTATORI VENGONONELLA POPOLAZIONE I PORTATORI VENGONO
INDIVIDUATI MEDIANTE SCREENINGINDIVIDUATI MEDIANTE SCREENING
PORTATORE SANO :soggetto che si infetta ed elimina i
parassiti senza contrarre la malattia
PORTATORE CONVALESCENTE : malato che continua
ad eliminare microrganismi anche dopo la guarigione
clinica
PORTATORE CRONICO ::l’eliminazione dei
microrganismi perdura per anni
PORTATORE PRECOCE: l’eliminazione dei
microrganismi inizia prima dell’esordio clinico
17. ZOONOSI
Malattie umane di origine animale
Anche in questo caso la sorgente d’infezione
può essere rappresentata da:
ANIMALI MALATI ANIMALI
PORTATORI
Sani
Convalescenti
Cronici
Precoci
18. VIE DI TRASMISSIONE
Le principali vie di trasmissione nei microrganismi
sono:
Aereodiffusione
Catena oro-fecale
Penetrazione parenterale apparente o inapparente
Sessuale
Trasmissione verticale ( T.O.R.C.H.)
Vettori (passivi o obbligati)
19. VIE DI TRASMISSIONEVIE DI TRASMISSIONE
Il passaggio dell’agente patogeno può avvenire per:
1. TRASMISSIONE DIRETTA Da malato o portatore a sano
2. TRASMISSIONE INDIRETTA Da malato o portatore
all’ambiente e quindi al sano. Può avvenire tramite:
VEICOLI (mezzi inanimati, acqua, alimenti, ecc.)
VETTORI (mezzi animati, meccanici, ospiti)
3. TRASMISSIONE SEMI DIRETTA Nelle immediate
vicinanze
20. STORIA NATURALE
DELL’INFEZIONE
Dal punto di vista epidemiologico i dati della storia
naturale dell’infezione più importanti sono:
durata del periodo di incubazione;
durata del periodo di contagiosità;
rapporto infezione malattia;
durata della malattia;
letalità;
frequenza di evoluzione in malattia cronica;
frequenza e durata dello stato di portatore;
persistenza dell’immunità.
21. Le forme principali con cui la malattia
infettiva può manifestarsi in seno alla
popolazione sono:
Sporadicità : Quando i casi di malattia si manifestano
isolatamente senza apparenti rapporti con altri casi.
22. ENDEMIAENDEMIA
Quando una malattia è costantemente presente nella
popolazione residente in una determinata area geografica,
manifestandosi con un numero di casi più o meno elevato
ma complessivamente abbastanza costante.
26. Occorre ricordare che la diffusione interumana di un microrganismo
determina, oltre ai casi di malattia, l’immunizzazione naturale dei
soggetti che superano l’infezione.
Il gruppo dei soggetti immuni costituisce un ostacolo alla diffusione
dell’agente infettante che per poter sopravvivere deve sempre avere a
disposizione una quota sufficiente di soggetti suscettibili.
27.
28. CONCLUSIONICONCLUSIONI
L’EPIDEMIOLOGIA E’ ESSENZIALE PERL’EPIDEMIOLOGIA E’ ESSENZIALE PER
L’ATTUAZIONE DELLA PREVENZIONE INL’ATTUAZIONE DELLA PREVENZIONE IN
QUANTO SEGUENDO L’ANDAMENTO DELLEQUANTO SEGUENDO L’ANDAMENTO DELLE
MALATTIE RIESCE A FORNIRE PREVISIONIMALATTIE RIESCE A FORNIRE PREVISIONI
SUL FUTURO DELLA SALUTE DELL’UOMO.SUL FUTURO DELLA SALUTE DELL’UOMO.
SENZA LO STUDIO EPIDEMIOLOGICO NONSENZA LO STUDIO EPIDEMIOLOGICO NON
PUO’ ESSERCI PROFILASSI!PUO’ ESSERCI PROFILASSI!
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