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REPORT
               Open Space Technology

         CO2 cose da dire…
le mie azioni per cambiare il clima in città!




                   12 febbrario 2011
           Fortino Sant’Antonio Abate – Bari
PARTECIPANTI
 1.    Abenante Maria            32.   Fatone Valeria            63.   Pignatelli Germana
 2.    Antonelli Paolo           33.   Ferrante Annamaria        64.   Pilagatti Giacomo
 3.    Barile Annarita           34.   Ferrara Adelaide Stella   65.   Pitacco Marina
 4.    Bernocco Nicola           35.   Filograno Anna            66.   Poligneri Giovanni
 5.    Blasio Luigi              36.   Fiore Mariacarmela        67.   Presicci Cosimo
 6.    Boccardi Eliana           37.   Fusaro Francesca          68.   Presta Gabriella
 7.    Cappabianca Giovanni      38.   Gangiani Alfio            69.   Pugliese Giovanni
 8.    Caputo Alessandro         39.   Gelao Andrea              70.   Ranieri Grazia
 9.    Carrieri Giuseppe         40.   Giordano Antonio          71.   Ricciardi Mariantonietta
 10.   Cellamare Giovanni        41.   Iacovelli Arianna         72.   Rienzo Pasquale
 11.   Cicala Grazia             42.   Innesto Alessandro        73.   Romanelli Liborio
 12.   Copeta Davide             43.   La Notte Giacinto         74.   Saccente Graziana
 13.   Corciulo Antonella        44.   Lamacchia Giovanni        75.   Salvino Marianna
 14.   D’Agostino Fabio          45.   Landazuri Ana Sofia       76.   Scardicchio Alessandro
 15.   D’Imperio Nicola          46.   Lecce Antonio             77.   Scardicchio Daniele
 16.   Dal Sasso Pasquale        47.   Leotta Luigi              78.   Sebatier Alain
 17.   De Astis Rosanna          48.   Lionetti Antonia          79.   Sembiante Sergio
 18.   De Benedictis Francesco   49.   Lodato Giovanna           80.   Shawki Daniela
 19.   De Benedictis Leonarda    50.   Lorusso Giacomina         81.   Sivo Carmela
 20.   De Benedictis Luciana     51.   Lorusso Stefania          82.   Somma Anna Rita
 21.   De Chirico Francesca      52.   Mariani Anna              83.   Sportelli Claudia
 22.   De Manna Gioacchino       53.   Marzella Silvia           84.   Stasi Nicola
 23.   De Martin Rachele         54.   Morgese Domenico          85.   Tanzi Chiara
 24.   De Padova Aniello         55.   Nannavecchia Antonio      86.   Tanzi Felicia
 25.   Del Vecchio Francesco     56.   Natuzzi Nunzio            87.   Tartarino Patrizia
 26.   Di Bari Maria Rita        57.   Nicotra Maria             88.   Tempesta Arianna
 27.   Di Bisceglie Nicla        58.   Novembre Valentina        89.   Tempesta Francesco
 28.   Difronzo Maurizio         59.   Pace Bernardo             90.   Traversa Onofrio
 29.   Di Gioia Graziana         60.   Pagliarulo Giovanni       91.   Troiano Daniela
 30.   Difino Nicola             61.   Paolino Maria Irene       92.   Tulipani Giuseppe
 31.   Elicio Mariangela         62.   Pasculli Francesco
Il progetto R.A.C.E.S.
R.A.C.E.S. (Raising Awareness on Climate and Energy Saving for teachers, families, and stakeholders) è un progetto europeo sul cambiamento climatico che si
rivolge a famiglie, insegnanti, amministratori locali.
Il progetto è finanziato dal programma europeo LIFE+ Informazione e Comunicazione, strumento finanziario utilizzato dall’Unione europea per sostenere progetti
ambientali.

Capofila del progetto è il Comune di Firenze insieme a: Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Comune di Modena, Fondazione E. Mach di Pergine Valsugana
(TN), EURO-NET Synergy di Potenza, CNR – Istituto nazionale di biometeorologia di Firenze.

Il progetto

Per migliorare la qualità della vita e del benessere delle generazioni presenti e future, lo sviluppo sostenibile deve affrontare sfide relative a temi ambientali,
economici, sociali.
Queste sfide sono direttamente e strettamente collegate al nostro modo di vivere. Le modalità di produzione e di consumo contribuiscono al riscaldamento
globale, all’inquinamento, al consumo dei materiali e allo sfruttamento intensivo delle risorse. I nostri stili di vita ed i nostri comportamenti costituiscono delle
minacce non solo per l’ambiente, ma anche per la nostra salute e la sicurezza alimentare.
Questo significa che ognuno di noi ne è responsabile in prima persona. La tutela dell’ambiente, della biodiversità, dell’ecosistema è un dovere che riguarda tutti:
per garantire un futuro al nostro pianeta occorre uno sforzo comune a partire da piccoli gesti quotidiani.
La sfida non è facile: un ruolo fondamentale può essere svolto dalla comunicazione: il confronto ed il dialogo sono utili per condividere modelli di consumo e di
produzione sostenibili ed imparare ad essere persone a basso impatto ambientale.
Il progetto, che ha preso il via ufficialmente il 1° gennaio 2009, è diretto ad informare i cittadini sugli impatti locali del cambiamento del clima ed il valore del
risparmio energetico, e prevede una serie di azioni di comunicazione e sensibilizzazione sulle strategie di adattamento e di mitigazione finalizzate al
coinvolgimento attivo e partecipato dei cittadini. L’obiettivo è quello di avviare un cammino verso una riflessione attenta sui rischi connessi con l’utilizzo
sconsiderato e irrazionale delle risorse naturali.
R.A.C.E.S. vuole accrescere la consapevolezza sulla necessità di attuare stili di vita ecocompatibili, sperimentandoli nella vita quotidiana, azioni semplici, gratuite
e non impegnative che ci possono aiutare a monitorare e ridurre le emissioni di CO2 anche dentro le mura domestiche. Ma vuole aiutare anche i decisori locali in
campo ambientale, favorendo un modello partecipativo e di bottom-up.
Il progetto si articola in una dozzina di azioni specifiche tra cui: i Clima Days micro-conferenze e mostra, video documentari, tutorial, una brochure, la guida
all’ecologia domestica) e infine l’OST CO2 cose da dire… le mie azioni per cambiare il clima in città!

Ognuno di noi ha un ruolo determinante nell'attuazione delle politiche di sviluppo sostenibile e di tutela delle risorse naturali, in quanto cittadini, professionisti,
amministratori e decisori politici. Discutere e riflettere sul valore delle risorse ambientali e sull'emergenza ecologica, che a livello globale rischia seriamente di
comprometterle, è assolutamente necessario ed urgente per tentare di generare un cambiamento convinto e permanente dei modi di pensare e di agire.
Cos’è un Open Space Technology?
“Benvenuti! Se è la prima volta che vi avvicinate all’Open Space Technology siete all’inizio di quella che migliaia di persone in ogni parte del mondo hanno
scoperto essere una magnifica avventura, che ha consentito a gente assolutamente normale di produrre, con regolarità, risultati spesso fuori dal comune.”
(Harrison Owen, 2007).
Discutere dei temi del nostro territorio e scegliere di farlo con un metodo di gestione degli incontri fortemente innovativo e per alcuni addirittura eretico: una non
conferenza, un metodo in cui i partecipanti sono liberi di contribuire ai lavori secondo il proprio interesse, un modo di interpretare la complessità della vita sociale
che basa la sua riuscita sull’autorganizzazione dei partecipanti. Una forza primaria, a detta di Harrison Owen!

Come funziona?
L’Open Space Technology è una tecnica di gestione dei gruppi che permette di strutturare una discussione a partire da un tema generico (declinato sottoforma di
domanda) in maniera tale da giungere a delle proposte concrete inerenti il tema di partenza.
Fare un’Open Space significa aprire uno spazio di discussione in cui i partecipanti sono liberi di muoversi, scegliendo quando e come contribuire ai lavori,
lasciando spazio alla passione, all’interesse e alla responsabilità delle persone, credendo nella capacità di ottenere quello di cui hanno bisogno. L’OST è stato
estensivamente utilizzato da organizzazioni private e pubbliche, in tutto il mondo, per gestire convegni progettazione partecipata con un numero di partecipanti
compreso tra 5 e 2000 persone.
All’interno di un OST non ci sono interventi programmati e predefiniti o una
scaletta di lavoro già organizzata. L’idea è che chiunque sia interessato
a proporre un tema che “gli sta a cuore”, può farlo assumendosi in
questo modo la responsabilità di seguire la discussione del gruppo e di
restituirne i risultati rispondendo in questo alla domanda posta all’inizio alla
plenaria. In estrema sintesi, il processo si svolge in questo modo:
 - apertura dei lavori da parte di un facilitatore;
 - i presenti propongono i temi da discutere coerentemente con la
domanda/tema principale;
 - tutti i presenti scelgono i temi di cui vogliono discutere, aggregandosi a
chi lo ha proposto;
 - si formano i gruppi di lavoro sui singoli temi;
 - alla conclusione i gruppi presentano a tutti ciò di cui hanno discusso.
Al processo vero e proprio, si cerca di affiancare momenti di distensione
quali pause caffè o zone dedicate a chiacchierate di carattere generale.
Questi momenti, seppur non strutturati, costituiscono elementi fondamentali per la riuscita del processo in quanto favoriscono la socializzazione tra i partecipanti
e lo scambio anche tra componenti di gruppi differenti. Con questa tecnica si produce, a fine discussione, un report di tutte le proposte emerse: tale report è
distribuito ai singoli partecipanti immediatamente al termine della giornata di lavoro e costituisce un promemoria, ma anche una possibilità di impegno attivo per
il raggiungimento degli obiettivi emersi. Lo stesso report sarà consegnato agli organi istituzionali locali, perché lo possano trasformare in azioni concrete sul
territorio.
Races ost bari   co2 cose da dire
Races ost bari   co2 cose da dire
SINTESI DELLE PROPOSTE DISCUSSE

“Quali azioni per cambiare il clima in città?”

Ognuno di noi è tenuto a svolgere un ruolo proattivo nella promozione di risposte efficaci ai
cambiamenti climatici su come è possibile misurarli e contrastarli in modo tangibile...
E per ridurre le emissioni di CO2 è necessario aumentare la conoscenza a livello locale!
SESSIONE mattina - GRUPPO 1
Idea proposta da:                       Titolo dell’idea:
Alain, Alessandro e Franco              IDEE E PROPOSTE PER MOBILITA’ SOSTENIBILE
Chi ha partecipato:                     Di cosa abbiamo parlato
Claudia, Valentina, Bernardo, Grazia,   1. BICI, BIKE SHARING, PISTE CICLABILI
Nicola, Franco, Eliana, Giovanna,       2. MEZZI PUBBLICI, CAPOLINEA, FILOBUS, PARK & RIDE
Nunzio, Alessandro, Alain               3. SEMAFORI, ROTATORIE, PARCHEGGI, START/STOP




                                        Quali sono state le conclusioni
                                        Elenchiamo di seguito le osservazioni che abbiamo dedotto dopo aver discusso gli argomenti di cui
                                        sopra.

                                        1. BICI, BIKE SHARING, PISTE CICLABILI
                                              Area culturale
                                               incentivi economici uso bici
                                               riduzione costo biglietti mezzi pubblici
                                               incentivi acquisto bici (recupero fiscale)
                                               premialità e incentivi per chi si reca sul posto di lavoro con bici
                                               sconti su acquisti commerciali per chi si reca a comprare con mezzi alternativi

                                              Attività di sensibilizzazione
                                               presso scuole, famiglie
                                               incentivi bici day
                                               collaborazione amministrazioni civiche/mass media
                                               monitoraggio territoriale con operatori dedicati

                                              Area infrastrutturale
                                               progettazione urbanistica
                                               - piste ciclabili sopraelevate
                                               - aree open air
                                               - zone a traffico limitato/chiusura totale
-   chiusura centri storici alle auto
        -   parcheggi custoditi a costi ridotti
        -   diffusione rastrelliere bici nei centri urbani
        -   illuminazione notturna con energie alternative delle piste ciclabili
        -   aumento spazi per bici nel caso di lavori pubblici

2.   MEZZI PUBBLICI, CAPOLINEA, FILOBUS, PARK & RIDE
      Intermodalità bike/bus/car/train
      Incremento parcheggi di scambio all’esterno dei centri urbani
      Maggiore diffusione delle info sui park & ride
      Uso combustibili eco-sostenibili
      Pannelli solari su pensiline bus
      + mezzi trasporto pubblico/+ fermate brevi
      Spostamento dei capolinea dal centro alla periferia
      Eliminazione/disincentivi (aumento costi) dei parcheggi in centro
      Taxi collettivi

3.   SEMAFORI, ROTATORIE, PARCHEGGI, START/STOP
      Sincronizzazione dei semafori (onda verde)
      Timer delle durate semaforiche
      Legge che doti tutte le nuove auto di dispositivo start/stop
      Incremento delle rotatorie
      Autovelox passaggi pedonali
      Semafori intelligenti (sensori di presenza)
SESSIONE mattina - GRUPPO 2
Idea proposta da:      Titolo dell’idea:
Tonio                  VENDESI CASA – BENESSERE INCLUSO

Chi ha partecipato:    Di cosa abbiamo parlato
Nello                  Quali dovrebbero essere i criteri e le caratteristiche in base alle quali scegliere una casa?
Tonio                     • Localizzazione (centro storico, periferia, zona residenziale, case sparse, ecc....)
Pasquale                  • Dotazione di Servizi Pubblici e Commerciali di prossimità (scuole, uffici, fruttivendolo,
                              droghiere, GAS, ecc....)
                          • Caratteristiche Socio demografiche del contesto (“biodiversità”: presenza di diverse
                              generazioni, competenze, culture, ecc....)
                          • Classe energetica dell'edificio (anche a costo di un sovraprezzo facilmente ammortizzabile)
                          • Libretto della casa / Manutenibilità (impianti accessibili e riparabili in autonomia,
                              documentazione dell'edificio, ecc...)
                          • Spazi condivisi di socialità (cortile, sala condominiale, spazi verdi accessibili, ecc...)
                          • Funzioni condivise (lavanderia, asciugatoio, compostiera, officina per gli hobby e le riparazioni,
                              ecc...)
                          • Sistema di Mobilità a cui si possa accedere (piste ciclabili, zone pedonali, mezzi pubblici, mezzi
                              condivisi, ecc...)
                          • Flessibilità dell'uso nel tempo / Modificabilità (al cambiare della composizione familiare deve
                              essere possibile ridestinare gli spazi: da cameretta per i bimbi a studio a camera per gli ospiti,
                              ecc....)
                          • Materiali costruttivi (Km0, Bioregionalismo, Produzione a basso impatto, smaltibilità, ecc...)
                          • Impiantistica “ragionata” (ad esempio: pompe di calore centralizzate per grossi condomini
                              invece che le caldaiette, water che utilizzano l'acqua del lavandino, predisposizione per
                              l'allaccio di lavatrice e lavastoviglie all'acqua calda, ecc...)
                          • Esposizione / Ombreggiamento / Illuminazione naturale
                          • Grado di inquinamento indoor
                          • Autonomia energetica
                          • Impianto idrico a riuso di acque reflue / piovane
Quali sono state le conclusioni
La casa del futuro non va' vista solo come “l'involucro” per quanto ben fatto, non energivoro,
ergonomico, comodo, ecc..., ma come luogo di vita da usare in relazione con lo spazio esterno: dal
pianerottolo all'intero palazzo, dal cortile all'intero quartiere.

Per scegliere una casa (se proprio si deve comprarla invece che autocostruirla assieme ad amici e
parenti) bisogna tener conto di variabili socio-culturali-demografico-ambientali del contesto in cui è
inserita, oltre che tecnologiche.

Dovrà essere scelta non perché “lavoro qui e quindi qui devo comprare casa” ma perché “mi piace
vivere qui, in questo luogo, con questo clima, con questa gente e qui troverò un lavoro utile a questa
comunità per sostenermi”.

La ricreazione della vita di comunità attorno alla casa è la precondizione per sviluppare
comportamenti e stili di vita eco-compatibili ed a basso impatto. In sostanza è precondizione per
ridurre lo spreco di materia ed energia e quindi la produzione di cambiamento climatico.
SESSIONE mattina - GRUPPO 3

Idea proposta da:        Titolo dell’idea:
Nicla                    IL VERDE IN CITTÀ

Chi ha partecipato:      Di cosa abbiamo parlato
Nicla
Carmela                       •   Promuovere la cultura del giardino e del paesaggio.
Annarita                      •   Il verde crea benessere ambientale e psico-fisico.
Luigi                         •   Più verde in città: - Diffondere cultura dei giardini pensili; - Aumento delle aree verdi, quali
                                  parchi e giardini, percorsi con “antiche cultivar” proprie del nostro territorio; - Eating
                                  Landscape nella città (percorsi guidati che sviluppano, attraversi i cinque sensi, una
                                  sensazione di benessere grazie al verde che può essere toccato, udito, assaporato...); - Orti
                                  urbani; - Aree giochi bambini.
                              •   Più verde nella riqualificazione delle periferie tra CITTA' e CAMPAGNA
                              •   Predisporre delle aree a verde con specifiche funzioni, quali aree apposite per i cani.
                              •   2011 – Anno internazionale delle FORESTE> Riforestazione
                              •   Aumento delle risorse economiche, da parte delle amministrazioni pubbliche, per il verde e
                                  per le sue diverse componenti.
                              •   Piste ciclabili immerse nel verde con abbattimento barriere architettoniche.
                              •   Esaltare rapporto tra MARE e GIARDINO, divenendo più consapevoli della bellezza del
                                  paesaggio e diffondere tale cultura all'intera cittadinanza.
                              •   Promuovere iniziative culturali per valorizzare giardini storici, ville private...
SESSIONE mattina - GRUPPO 4a

Idea proposta da:        Titolo dell’idea:
Giacomo                  ENERGIA PULITA

Chi ha partecipato:      Di cosa abbiamo parlato
Giacomo
Chiara                   Dopo aver riflettuto su alcune criticità esistenti, proponiamo:
Felicia
Giacinto                    •   costituzione fondo di garanzia per consentire a chiunque l'avvio della pratica presso la
                                banca
                            •   incentivare, mediante informazione più capillare, i gruppi di acquisto (condominiali)
SESSIONE mattina - GRUPPO 4b

Idea proposta da:        Titolo dell’idea:
Giacinto                 UTILIZZO DEL TERRITORIO

Chi ha partecipato:      Di cosa abbiamo parlato
Giacomo
Chiara                      -   Non sottrarre altro terreno agricolo per costruire case, parcheggi, ma utilizzare l’esistente
Giacinto                        abbandonato, non utilizzato o in degrado;
Grazia                      -   Incentivi per restaurare vecchie abitazioni;
Marina                      -   Aumento spazi verdi;
                            -   Parcheggi interrati in zone non utilizzate (ex caserma Rossani, ecc.)
                            -   Bloccare ulteriore interramento dell’ansa di Marisabella (in alternativa utilizzare l’interporto
                                di Bari)
SESSIONE mattina - GRUPPO 5
Idea proposta da:        Titolo dell’idea:
Mary, Onofrio, 5A Itc    ISOLA ECOLOGICA, RICICLAGGIO E RACCOLTA DIFFERENZIATA

Chi ha partecipato:      Di cosa abbiamo parlato
Mary
Onofrio                  Abbiamo parlato della realizzazione di isole ecologiche nelle quali bisogna raccogliere e selezionare
5A Itc Ruvo              i rifiuti ingombranti ed obsoleti, con orari flessibili per permettere a chiunque, nell'arco della
                         giornata, di accedere a depositare i propri rifiuti. Per permettere questo, ci deve essere la presenza
                         di operatori che si alternano negli orari e allo stesso tempo specializzati nella selezione. E'
                         opportuno quindi incentivare il cittadino, attraverso l'utilizzo di un budget, ove è possibile
                         accreditare, attraverso dei punteggi che permettono successivamente una riduzione sulla tassa
                         “smaltimento rifiuti”.
                         Pensare che dalla raccolta differenziata si possa ricavare ricchezza, per esempio dalla plastica si
                         potrebbero ricavare tessuti in nylon, pila; riutilizzare la carta.
                         Si chiede la collaborazione delle industrie a ridurre la produzione di imballaggi e incentivare l'uso
                         di materiale biodegradabile.
                         E' necessario controllare i fondi che vengono stanziati dalla Unione Europea (UE) affinché siano
                         mirati allo scopo per cui sono finanziati.
                         In alcune realtà si procede per la raccolta “porta a porta” attuando un trattamento biologico a
                         freddo (senza alcuna emissione di Co2 nell'ambiente) dei rifiuti rispettando l'ambiente e la salute
                         producendo così una raccolta differenziata abbandonando l'idea di realizzare inceneritori e
                         discariche.
                         Attraverso la raccolta dell'umido è possibile trasformarlo in compostaggio e limitare i danni
                         provocati al suolo da fitofarmaci e diserbanti.
                         E' importante, anche, recuperare l'olio utilizzato per la frittura (dannosi per l'ambiente, inquinando
                         le falde acquifere) in apposite taniche.
                         E' opportuno che i comuni si attivino, oltre al problema dello smaltimento, anche alla ricerca di
                         contenitori che potrebbero essere meno impattanti per l'estetica della città.
SESSIONE mattina GRUPPO 6
Idea proposta da:           Titolo dell’idea:
Annarita                    CONSUMI E SPESA CRITICI / RISPARMIO ENERGETICO / CONSUMI DOMESTICI
Chi ha partecipato:         Di cosa abbiamo parlato
Anasofia                    Elenco sintetico tematiche affrontate:
Annarita
Graziana                       •   Prima di acquistare/consumare, porsi domande “critiche”e credere nell'importanza delle
Annamaria                          singole buone azioni quotidiane
Francesco                      •   Sensibilizzazione per innescare un cambiamento culturale partendo già dalla prima infanzia
Maria                              e facendo leva sui contesti familiari
Antonio                        •   Favorire la produzione ed il consumo di prodotti locali e stagionali e del commercio equo e
Cosimo                             solidale per contrastare le produzioni delle multinazionali
Gabriella                      •   Ideare sistemi utili a coinvolgere i soggetti meno sensibili ai temi trattati
Giovanni

                            Quali sono state le conclusioni

                               •   Farsi promotori della tematica affrontata nel proprio contesto sociale (famiglia, amici,
                                   territorio, lavoro...)
                               •   Riuso oggetti
                               •   Consumo acqua pubblica
                               •   Diminuzione consumo carne
                               •   Evitare uso bicchieri e stoviglie di plastica
                               •   Rifiutare imballaggi utili quando si fa la spesa
                               •   Fare il bucato a 40° anziché 60°
                               •   Spegnere gli elettrodomestici e le luci quando non sono in uso
                               •   Utilizzo di prodotti (alimentari e non) alla spina
                               •   Minore utilizzo di carburanti fossili
                               •   Acquisto di prodotti locali e di stagione (rintracciabili)
                               •   Installazione impianti fotovoltaici a costo 0, ripagati con conto energia su scala
                                   condominiale
                               •   Car sharing (come istituzione)
SESSIONE mattina GRUPPO 7
Idea proposta da:           Titolo dell’idea:
Adelaide                    EDUCARE ALL'ECOLOGIA DALL'INFANZIA
Chi ha partecipato:         Di cosa abbiamo parlato
Adelaide                    1. Importanza dell'argomento in quanto permette di:
Antonio                     1.1 maggiore facilità di comunicare modelli di vita alternativi in ragazzi che non hanno ancora
Valeria                     consolidato comportamenti scorretti o comunque non rispettosi dell'ambiente;
Gaetano                     1.2 attraverso i ragazzi introdurre in famiglia l'attenzione alle problematiche ambientali;
Giovanni                    1.3 creare una sensibilità ambientale e atteggiamenti di azione sostenibile negli adulti di domani;
                            2. Stakeholders:
                            - Ragazzi: bambini ed adolescenti: Target primario
                            - Scuola (Provveditorato, Direzioni scolastiche, Consigli d'Istituto): Promotori e/o Decisori;
                            - Comune (Circoscrizioni, Assessorati): Promotori e/o Decisori;
                            - Associazioni (ambientaliste, scout, parrocchie): Promotori
                            - Famiglie: Promotori attraverso i rappresentanti in Consiglio d'Istituto, Target secondario;
                            3. Strategie (andare oltre la sensibilità dei singoli):
                            -Il comune in partenariato con le istituzioni preposte (provveditorato, Ministeri, UE) utilizzando
                            finanziamenti finalizzati (PON) o ricorrendo alle risorse già istituzionalizzate (insegnanti di ruolo,
                            programmi ministeriali) e/o a contributi a “costo zero” tramite ARPA, ASL, Associazioni e/o
                            Volontariato, può rendere capillare l'educazione ambientale proponendo modelli di vita alternativi
                            finalizzati a creare futuri cittadini “a basso impatto ambientale”.
                            - La scuola propone e valorizza POF e PON finalizzati in tal senso, valorizzando anche le risorse a
                            scarso impatto economico (in quanto anche a basso impatto ambientale).
                            - Le Associazioni ed il Volontariato, accreditate presso le Istituzioni (Regione, Comune, Scuole)
                            propongono a Comune, Circoscrizioni e Scuole Progetti specifici.
                            Quali sono state le conclusioni
                            L'abilità da sottolineare nei decisori è “la capacità di realizzare progetti compatibili con le limitate
                            risorse economiche”. L'educazione è l'attività a miglior rapporto costo/beneficio, in quanto il costo
                            è Zero (se viene dall'Associazionismo o dal Volontariato) oppure già istituzionalizzato (insegnanti
                            delle scuole), mentre il beneficio è elevatissimo in termini di sensibilità maturata nei ragazzi.
                            Però sembra di combattere contro i mulini a vento …...! Infatti le Istituzioni spesso hanno interesse
                            a portare avanti solo progetti su cui spendere soldi. Prevale la dimensione giustificativa del “Non ci
                            sono soldi e non si può fare niente”. Il personale delle scuole spesso è incoraggiato al disimpegno
                            senza condizioni contrattuali adeguate (Gelmini docet) o anche soltanto al di fuori di ogni
                            valutazione di merito.
                            Però ci siamo divertiti lo stesso …...!
SESSIONE pomeriggio GRUPPO 8

Idea proposta da:        Titolo dell’idea:
Nicola                   PERCEZIONE DELL'EMERGENZA CO2 CATASTROFISTA. Come abbattere il pregiudizio nella
                         sottovalutazione
Chi ha partecipato:      Di cosa abbiamo parlato
Cosimo                   Nel giudizio popolare diffuso, il tema ambientale è visto con gli occhi dello scetticismo in quanto
Antonio                  l'emergenza = catastrofe. Su larga scala, si ha la tendenza a considerare un argomento lontano
Giovanni                 dalla propria portata. Milano è inquinata ma è a 1200km da Bari, la carne allevata in batteria la
Nicola                   mangiano gli americani, i ghiacci si sciolgono al polo. Persino su argomenti che riguardano la
                         propria casa o la propria persona, si glissa con fare poco responsabile: la differenziata non serve
                         perché cmq tutto finisce nella stessa discarica e tanto è inutile mangiar sano che tanto il cancro ce
                         lo prendiamo da un'altra parte...Gli ambientalisti, o i sostenitori della sobrietà del vivere semplice e
                         sostenibile sono visti, a causa della loro “polemica” proselitista, come dei catastrofisti. Come
                         sovvertire lo Status Quo del cattivo branding ambientalista? Come creare una visione positivista e
                         propositiva dell'emergenza?

                         Abbiamo individuato 2 settori che abbiamo chiamato LEVE:
                         Popolazione
                         Politica

                         Le soluzioni sovvertenti riguardano:
                         La comunità scientifica
                         Scuola-educazione ambientale
                         clero

                         Attraverso la demolizione dei modelli negativi
                         trasmissione dei modelli emozionali VS dati tecnici

                         Non siamo riusciti per motivi di tempo ad analizzare i modelli comunicativi, metodologie e mezzi
                         per la comunicazione efficace al sovvertimento del pregiudizio
Races ost bari   co2 cose da dire
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SUPPORTO TECNICO METODOLOGICO                    GRUPPO DI LAVORO

                  Made In People a.p.s.          Germana Pignatelli - conduzione
                  Via Giulio Petroni 117/C       Giovanni Pugliese
                  70124 – Bari                   Maurizio Difronzo
                  Email: info@madeinpeople.org   Andrea Gelao
                  Web: www.madeinpeople.org

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  • 1. REPORT Open Space Technology CO2 cose da dire… le mie azioni per cambiare il clima in città! 12 febbrario 2011 Fortino Sant’Antonio Abate – Bari
  • 2. PARTECIPANTI 1. Abenante Maria 32. Fatone Valeria 63. Pignatelli Germana 2. Antonelli Paolo 33. Ferrante Annamaria 64. Pilagatti Giacomo 3. Barile Annarita 34. Ferrara Adelaide Stella 65. Pitacco Marina 4. Bernocco Nicola 35. Filograno Anna 66. Poligneri Giovanni 5. Blasio Luigi 36. Fiore Mariacarmela 67. Presicci Cosimo 6. Boccardi Eliana 37. Fusaro Francesca 68. Presta Gabriella 7. Cappabianca Giovanni 38. Gangiani Alfio 69. Pugliese Giovanni 8. Caputo Alessandro 39. Gelao Andrea 70. Ranieri Grazia 9. Carrieri Giuseppe 40. Giordano Antonio 71. Ricciardi Mariantonietta 10. Cellamare Giovanni 41. Iacovelli Arianna 72. Rienzo Pasquale 11. Cicala Grazia 42. Innesto Alessandro 73. Romanelli Liborio 12. Copeta Davide 43. La Notte Giacinto 74. Saccente Graziana 13. Corciulo Antonella 44. Lamacchia Giovanni 75. Salvino Marianna 14. D’Agostino Fabio 45. Landazuri Ana Sofia 76. Scardicchio Alessandro 15. D’Imperio Nicola 46. Lecce Antonio 77. Scardicchio Daniele 16. Dal Sasso Pasquale 47. Leotta Luigi 78. Sebatier Alain 17. De Astis Rosanna 48. Lionetti Antonia 79. Sembiante Sergio 18. De Benedictis Francesco 49. Lodato Giovanna 80. Shawki Daniela 19. De Benedictis Leonarda 50. Lorusso Giacomina 81. Sivo Carmela 20. De Benedictis Luciana 51. Lorusso Stefania 82. Somma Anna Rita 21. De Chirico Francesca 52. Mariani Anna 83. Sportelli Claudia 22. De Manna Gioacchino 53. Marzella Silvia 84. Stasi Nicola 23. De Martin Rachele 54. Morgese Domenico 85. Tanzi Chiara 24. De Padova Aniello 55. Nannavecchia Antonio 86. Tanzi Felicia 25. Del Vecchio Francesco 56. Natuzzi Nunzio 87. Tartarino Patrizia 26. Di Bari Maria Rita 57. Nicotra Maria 88. Tempesta Arianna 27. Di Bisceglie Nicla 58. Novembre Valentina 89. Tempesta Francesco 28. Difronzo Maurizio 59. Pace Bernardo 90. Traversa Onofrio 29. Di Gioia Graziana 60. Pagliarulo Giovanni 91. Troiano Daniela 30. Difino Nicola 61. Paolino Maria Irene 92. Tulipani Giuseppe 31. Elicio Mariangela 62. Pasculli Francesco
  • 3. Il progetto R.A.C.E.S. R.A.C.E.S. (Raising Awareness on Climate and Energy Saving for teachers, families, and stakeholders) è un progetto europeo sul cambiamento climatico che si rivolge a famiglie, insegnanti, amministratori locali. Il progetto è finanziato dal programma europeo LIFE+ Informazione e Comunicazione, strumento finanziario utilizzato dall’Unione europea per sostenere progetti ambientali. Capofila del progetto è il Comune di Firenze insieme a: Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Comune di Modena, Fondazione E. Mach di Pergine Valsugana (TN), EURO-NET Synergy di Potenza, CNR – Istituto nazionale di biometeorologia di Firenze. Il progetto Per migliorare la qualità della vita e del benessere delle generazioni presenti e future, lo sviluppo sostenibile deve affrontare sfide relative a temi ambientali, economici, sociali. Queste sfide sono direttamente e strettamente collegate al nostro modo di vivere. Le modalità di produzione e di consumo contribuiscono al riscaldamento globale, all’inquinamento, al consumo dei materiali e allo sfruttamento intensivo delle risorse. I nostri stili di vita ed i nostri comportamenti costituiscono delle minacce non solo per l’ambiente, ma anche per la nostra salute e la sicurezza alimentare. Questo significa che ognuno di noi ne è responsabile in prima persona. La tutela dell’ambiente, della biodiversità, dell’ecosistema è un dovere che riguarda tutti: per garantire un futuro al nostro pianeta occorre uno sforzo comune a partire da piccoli gesti quotidiani. La sfida non è facile: un ruolo fondamentale può essere svolto dalla comunicazione: il confronto ed il dialogo sono utili per condividere modelli di consumo e di produzione sostenibili ed imparare ad essere persone a basso impatto ambientale. Il progetto, che ha preso il via ufficialmente il 1° gennaio 2009, è diretto ad informare i cittadini sugli impatti locali del cambiamento del clima ed il valore del risparmio energetico, e prevede una serie di azioni di comunicazione e sensibilizzazione sulle strategie di adattamento e di mitigazione finalizzate al coinvolgimento attivo e partecipato dei cittadini. L’obiettivo è quello di avviare un cammino verso una riflessione attenta sui rischi connessi con l’utilizzo sconsiderato e irrazionale delle risorse naturali. R.A.C.E.S. vuole accrescere la consapevolezza sulla necessità di attuare stili di vita ecocompatibili, sperimentandoli nella vita quotidiana, azioni semplici, gratuite e non impegnative che ci possono aiutare a monitorare e ridurre le emissioni di CO2 anche dentro le mura domestiche. Ma vuole aiutare anche i decisori locali in campo ambientale, favorendo un modello partecipativo e di bottom-up. Il progetto si articola in una dozzina di azioni specifiche tra cui: i Clima Days micro-conferenze e mostra, video documentari, tutorial, una brochure, la guida all’ecologia domestica) e infine l’OST CO2 cose da dire… le mie azioni per cambiare il clima in città! Ognuno di noi ha un ruolo determinante nell'attuazione delle politiche di sviluppo sostenibile e di tutela delle risorse naturali, in quanto cittadini, professionisti, amministratori e decisori politici. Discutere e riflettere sul valore delle risorse ambientali e sull'emergenza ecologica, che a livello globale rischia seriamente di comprometterle, è assolutamente necessario ed urgente per tentare di generare un cambiamento convinto e permanente dei modi di pensare e di agire.
  • 4. Cos’è un Open Space Technology? “Benvenuti! Se è la prima volta che vi avvicinate all’Open Space Technology siete all’inizio di quella che migliaia di persone in ogni parte del mondo hanno scoperto essere una magnifica avventura, che ha consentito a gente assolutamente normale di produrre, con regolarità, risultati spesso fuori dal comune.” (Harrison Owen, 2007). Discutere dei temi del nostro territorio e scegliere di farlo con un metodo di gestione degli incontri fortemente innovativo e per alcuni addirittura eretico: una non conferenza, un metodo in cui i partecipanti sono liberi di contribuire ai lavori secondo il proprio interesse, un modo di interpretare la complessità della vita sociale che basa la sua riuscita sull’autorganizzazione dei partecipanti. Una forza primaria, a detta di Harrison Owen! Come funziona? L’Open Space Technology è una tecnica di gestione dei gruppi che permette di strutturare una discussione a partire da un tema generico (declinato sottoforma di domanda) in maniera tale da giungere a delle proposte concrete inerenti il tema di partenza. Fare un’Open Space significa aprire uno spazio di discussione in cui i partecipanti sono liberi di muoversi, scegliendo quando e come contribuire ai lavori, lasciando spazio alla passione, all’interesse e alla responsabilità delle persone, credendo nella capacità di ottenere quello di cui hanno bisogno. L’OST è stato estensivamente utilizzato da organizzazioni private e pubbliche, in tutto il mondo, per gestire convegni progettazione partecipata con un numero di partecipanti compreso tra 5 e 2000 persone. All’interno di un OST non ci sono interventi programmati e predefiniti o una scaletta di lavoro già organizzata. L’idea è che chiunque sia interessato a proporre un tema che “gli sta a cuore”, può farlo assumendosi in questo modo la responsabilità di seguire la discussione del gruppo e di restituirne i risultati rispondendo in questo alla domanda posta all’inizio alla plenaria. In estrema sintesi, il processo si svolge in questo modo: - apertura dei lavori da parte di un facilitatore; - i presenti propongono i temi da discutere coerentemente con la domanda/tema principale; - tutti i presenti scelgono i temi di cui vogliono discutere, aggregandosi a chi lo ha proposto; - si formano i gruppi di lavoro sui singoli temi; - alla conclusione i gruppi presentano a tutti ciò di cui hanno discusso. Al processo vero e proprio, si cerca di affiancare momenti di distensione quali pause caffè o zone dedicate a chiacchierate di carattere generale. Questi momenti, seppur non strutturati, costituiscono elementi fondamentali per la riuscita del processo in quanto favoriscono la socializzazione tra i partecipanti e lo scambio anche tra componenti di gruppi differenti. Con questa tecnica si produce, a fine discussione, un report di tutte le proposte emerse: tale report è distribuito ai singoli partecipanti immediatamente al termine della giornata di lavoro e costituisce un promemoria, ma anche una possibilità di impegno attivo per il raggiungimento degli obiettivi emersi. Lo stesso report sarà consegnato agli organi istituzionali locali, perché lo possano trasformare in azioni concrete sul territorio.
  • 7. SINTESI DELLE PROPOSTE DISCUSSE “Quali azioni per cambiare il clima in città?” Ognuno di noi è tenuto a svolgere un ruolo proattivo nella promozione di risposte efficaci ai cambiamenti climatici su come è possibile misurarli e contrastarli in modo tangibile... E per ridurre le emissioni di CO2 è necessario aumentare la conoscenza a livello locale!
  • 8. SESSIONE mattina - GRUPPO 1 Idea proposta da: Titolo dell’idea: Alain, Alessandro e Franco IDEE E PROPOSTE PER MOBILITA’ SOSTENIBILE Chi ha partecipato: Di cosa abbiamo parlato Claudia, Valentina, Bernardo, Grazia, 1. BICI, BIKE SHARING, PISTE CICLABILI Nicola, Franco, Eliana, Giovanna, 2. MEZZI PUBBLICI, CAPOLINEA, FILOBUS, PARK & RIDE Nunzio, Alessandro, Alain 3. SEMAFORI, ROTATORIE, PARCHEGGI, START/STOP Quali sono state le conclusioni Elenchiamo di seguito le osservazioni che abbiamo dedotto dopo aver discusso gli argomenti di cui sopra. 1. BICI, BIKE SHARING, PISTE CICLABILI Area culturale incentivi economici uso bici riduzione costo biglietti mezzi pubblici incentivi acquisto bici (recupero fiscale) premialità e incentivi per chi si reca sul posto di lavoro con bici sconti su acquisti commerciali per chi si reca a comprare con mezzi alternativi  Attività di sensibilizzazione presso scuole, famiglie incentivi bici day collaborazione amministrazioni civiche/mass media monitoraggio territoriale con operatori dedicati  Area infrastrutturale progettazione urbanistica - piste ciclabili sopraelevate - aree open air - zone a traffico limitato/chiusura totale
  • 9. - chiusura centri storici alle auto - parcheggi custoditi a costi ridotti - diffusione rastrelliere bici nei centri urbani - illuminazione notturna con energie alternative delle piste ciclabili - aumento spazi per bici nel caso di lavori pubblici 2. MEZZI PUBBLICI, CAPOLINEA, FILOBUS, PARK & RIDE  Intermodalità bike/bus/car/train  Incremento parcheggi di scambio all’esterno dei centri urbani  Maggiore diffusione delle info sui park & ride  Uso combustibili eco-sostenibili  Pannelli solari su pensiline bus  + mezzi trasporto pubblico/+ fermate brevi  Spostamento dei capolinea dal centro alla periferia  Eliminazione/disincentivi (aumento costi) dei parcheggi in centro  Taxi collettivi 3. SEMAFORI, ROTATORIE, PARCHEGGI, START/STOP  Sincronizzazione dei semafori (onda verde)  Timer delle durate semaforiche  Legge che doti tutte le nuove auto di dispositivo start/stop  Incremento delle rotatorie  Autovelox passaggi pedonali  Semafori intelligenti (sensori di presenza)
  • 10. SESSIONE mattina - GRUPPO 2 Idea proposta da: Titolo dell’idea: Tonio VENDESI CASA – BENESSERE INCLUSO Chi ha partecipato: Di cosa abbiamo parlato Nello Quali dovrebbero essere i criteri e le caratteristiche in base alle quali scegliere una casa? Tonio • Localizzazione (centro storico, periferia, zona residenziale, case sparse, ecc....) Pasquale • Dotazione di Servizi Pubblici e Commerciali di prossimità (scuole, uffici, fruttivendolo, droghiere, GAS, ecc....) • Caratteristiche Socio demografiche del contesto (“biodiversità”: presenza di diverse generazioni, competenze, culture, ecc....) • Classe energetica dell'edificio (anche a costo di un sovraprezzo facilmente ammortizzabile) • Libretto della casa / Manutenibilità (impianti accessibili e riparabili in autonomia, documentazione dell'edificio, ecc...) • Spazi condivisi di socialità (cortile, sala condominiale, spazi verdi accessibili, ecc...) • Funzioni condivise (lavanderia, asciugatoio, compostiera, officina per gli hobby e le riparazioni, ecc...) • Sistema di Mobilità a cui si possa accedere (piste ciclabili, zone pedonali, mezzi pubblici, mezzi condivisi, ecc...) • Flessibilità dell'uso nel tempo / Modificabilità (al cambiare della composizione familiare deve essere possibile ridestinare gli spazi: da cameretta per i bimbi a studio a camera per gli ospiti, ecc....) • Materiali costruttivi (Km0, Bioregionalismo, Produzione a basso impatto, smaltibilità, ecc...) • Impiantistica “ragionata” (ad esempio: pompe di calore centralizzate per grossi condomini invece che le caldaiette, water che utilizzano l'acqua del lavandino, predisposizione per l'allaccio di lavatrice e lavastoviglie all'acqua calda, ecc...) • Esposizione / Ombreggiamento / Illuminazione naturale • Grado di inquinamento indoor • Autonomia energetica • Impianto idrico a riuso di acque reflue / piovane
  • 11. Quali sono state le conclusioni La casa del futuro non va' vista solo come “l'involucro” per quanto ben fatto, non energivoro, ergonomico, comodo, ecc..., ma come luogo di vita da usare in relazione con lo spazio esterno: dal pianerottolo all'intero palazzo, dal cortile all'intero quartiere. Per scegliere una casa (se proprio si deve comprarla invece che autocostruirla assieme ad amici e parenti) bisogna tener conto di variabili socio-culturali-demografico-ambientali del contesto in cui è inserita, oltre che tecnologiche. Dovrà essere scelta non perché “lavoro qui e quindi qui devo comprare casa” ma perché “mi piace vivere qui, in questo luogo, con questo clima, con questa gente e qui troverò un lavoro utile a questa comunità per sostenermi”. La ricreazione della vita di comunità attorno alla casa è la precondizione per sviluppare comportamenti e stili di vita eco-compatibili ed a basso impatto. In sostanza è precondizione per ridurre lo spreco di materia ed energia e quindi la produzione di cambiamento climatico.
  • 12. SESSIONE mattina - GRUPPO 3 Idea proposta da: Titolo dell’idea: Nicla IL VERDE IN CITTÀ Chi ha partecipato: Di cosa abbiamo parlato Nicla Carmela • Promuovere la cultura del giardino e del paesaggio. Annarita • Il verde crea benessere ambientale e psico-fisico. Luigi • Più verde in città: - Diffondere cultura dei giardini pensili; - Aumento delle aree verdi, quali parchi e giardini, percorsi con “antiche cultivar” proprie del nostro territorio; - Eating Landscape nella città (percorsi guidati che sviluppano, attraversi i cinque sensi, una sensazione di benessere grazie al verde che può essere toccato, udito, assaporato...); - Orti urbani; - Aree giochi bambini. • Più verde nella riqualificazione delle periferie tra CITTA' e CAMPAGNA • Predisporre delle aree a verde con specifiche funzioni, quali aree apposite per i cani. • 2011 – Anno internazionale delle FORESTE> Riforestazione • Aumento delle risorse economiche, da parte delle amministrazioni pubbliche, per il verde e per le sue diverse componenti. • Piste ciclabili immerse nel verde con abbattimento barriere architettoniche. • Esaltare rapporto tra MARE e GIARDINO, divenendo più consapevoli della bellezza del paesaggio e diffondere tale cultura all'intera cittadinanza. • Promuovere iniziative culturali per valorizzare giardini storici, ville private...
  • 13. SESSIONE mattina - GRUPPO 4a Idea proposta da: Titolo dell’idea: Giacomo ENERGIA PULITA Chi ha partecipato: Di cosa abbiamo parlato Giacomo Chiara Dopo aver riflettuto su alcune criticità esistenti, proponiamo: Felicia Giacinto • costituzione fondo di garanzia per consentire a chiunque l'avvio della pratica presso la banca • incentivare, mediante informazione più capillare, i gruppi di acquisto (condominiali)
  • 14. SESSIONE mattina - GRUPPO 4b Idea proposta da: Titolo dell’idea: Giacinto UTILIZZO DEL TERRITORIO Chi ha partecipato: Di cosa abbiamo parlato Giacomo Chiara - Non sottrarre altro terreno agricolo per costruire case, parcheggi, ma utilizzare l’esistente Giacinto abbandonato, non utilizzato o in degrado; Grazia - Incentivi per restaurare vecchie abitazioni; Marina - Aumento spazi verdi; - Parcheggi interrati in zone non utilizzate (ex caserma Rossani, ecc.) - Bloccare ulteriore interramento dell’ansa di Marisabella (in alternativa utilizzare l’interporto di Bari)
  • 15. SESSIONE mattina - GRUPPO 5 Idea proposta da: Titolo dell’idea: Mary, Onofrio, 5A Itc ISOLA ECOLOGICA, RICICLAGGIO E RACCOLTA DIFFERENZIATA Chi ha partecipato: Di cosa abbiamo parlato Mary Onofrio Abbiamo parlato della realizzazione di isole ecologiche nelle quali bisogna raccogliere e selezionare 5A Itc Ruvo i rifiuti ingombranti ed obsoleti, con orari flessibili per permettere a chiunque, nell'arco della giornata, di accedere a depositare i propri rifiuti. Per permettere questo, ci deve essere la presenza di operatori che si alternano negli orari e allo stesso tempo specializzati nella selezione. E' opportuno quindi incentivare il cittadino, attraverso l'utilizzo di un budget, ove è possibile accreditare, attraverso dei punteggi che permettono successivamente una riduzione sulla tassa “smaltimento rifiuti”. Pensare che dalla raccolta differenziata si possa ricavare ricchezza, per esempio dalla plastica si potrebbero ricavare tessuti in nylon, pila; riutilizzare la carta. Si chiede la collaborazione delle industrie a ridurre la produzione di imballaggi e incentivare l'uso di materiale biodegradabile. E' necessario controllare i fondi che vengono stanziati dalla Unione Europea (UE) affinché siano mirati allo scopo per cui sono finanziati. In alcune realtà si procede per la raccolta “porta a porta” attuando un trattamento biologico a freddo (senza alcuna emissione di Co2 nell'ambiente) dei rifiuti rispettando l'ambiente e la salute producendo così una raccolta differenziata abbandonando l'idea di realizzare inceneritori e discariche. Attraverso la raccolta dell'umido è possibile trasformarlo in compostaggio e limitare i danni provocati al suolo da fitofarmaci e diserbanti. E' importante, anche, recuperare l'olio utilizzato per la frittura (dannosi per l'ambiente, inquinando le falde acquifere) in apposite taniche. E' opportuno che i comuni si attivino, oltre al problema dello smaltimento, anche alla ricerca di contenitori che potrebbero essere meno impattanti per l'estetica della città.
  • 16. SESSIONE mattina GRUPPO 6 Idea proposta da: Titolo dell’idea: Annarita CONSUMI E SPESA CRITICI / RISPARMIO ENERGETICO / CONSUMI DOMESTICI Chi ha partecipato: Di cosa abbiamo parlato Anasofia Elenco sintetico tematiche affrontate: Annarita Graziana • Prima di acquistare/consumare, porsi domande “critiche”e credere nell'importanza delle Annamaria singole buone azioni quotidiane Francesco • Sensibilizzazione per innescare un cambiamento culturale partendo già dalla prima infanzia Maria e facendo leva sui contesti familiari Antonio • Favorire la produzione ed il consumo di prodotti locali e stagionali e del commercio equo e Cosimo solidale per contrastare le produzioni delle multinazionali Gabriella • Ideare sistemi utili a coinvolgere i soggetti meno sensibili ai temi trattati Giovanni Quali sono state le conclusioni • Farsi promotori della tematica affrontata nel proprio contesto sociale (famiglia, amici, territorio, lavoro...) • Riuso oggetti • Consumo acqua pubblica • Diminuzione consumo carne • Evitare uso bicchieri e stoviglie di plastica • Rifiutare imballaggi utili quando si fa la spesa • Fare il bucato a 40° anziché 60° • Spegnere gli elettrodomestici e le luci quando non sono in uso • Utilizzo di prodotti (alimentari e non) alla spina • Minore utilizzo di carburanti fossili • Acquisto di prodotti locali e di stagione (rintracciabili) • Installazione impianti fotovoltaici a costo 0, ripagati con conto energia su scala condominiale • Car sharing (come istituzione)
  • 17. SESSIONE mattina GRUPPO 7 Idea proposta da: Titolo dell’idea: Adelaide EDUCARE ALL'ECOLOGIA DALL'INFANZIA Chi ha partecipato: Di cosa abbiamo parlato Adelaide 1. Importanza dell'argomento in quanto permette di: Antonio 1.1 maggiore facilità di comunicare modelli di vita alternativi in ragazzi che non hanno ancora Valeria consolidato comportamenti scorretti o comunque non rispettosi dell'ambiente; Gaetano 1.2 attraverso i ragazzi introdurre in famiglia l'attenzione alle problematiche ambientali; Giovanni 1.3 creare una sensibilità ambientale e atteggiamenti di azione sostenibile negli adulti di domani; 2. Stakeholders: - Ragazzi: bambini ed adolescenti: Target primario - Scuola (Provveditorato, Direzioni scolastiche, Consigli d'Istituto): Promotori e/o Decisori; - Comune (Circoscrizioni, Assessorati): Promotori e/o Decisori; - Associazioni (ambientaliste, scout, parrocchie): Promotori - Famiglie: Promotori attraverso i rappresentanti in Consiglio d'Istituto, Target secondario; 3. Strategie (andare oltre la sensibilità dei singoli): -Il comune in partenariato con le istituzioni preposte (provveditorato, Ministeri, UE) utilizzando finanziamenti finalizzati (PON) o ricorrendo alle risorse già istituzionalizzate (insegnanti di ruolo, programmi ministeriali) e/o a contributi a “costo zero” tramite ARPA, ASL, Associazioni e/o Volontariato, può rendere capillare l'educazione ambientale proponendo modelli di vita alternativi finalizzati a creare futuri cittadini “a basso impatto ambientale”. - La scuola propone e valorizza POF e PON finalizzati in tal senso, valorizzando anche le risorse a scarso impatto economico (in quanto anche a basso impatto ambientale). - Le Associazioni ed il Volontariato, accreditate presso le Istituzioni (Regione, Comune, Scuole) propongono a Comune, Circoscrizioni e Scuole Progetti specifici. Quali sono state le conclusioni L'abilità da sottolineare nei decisori è “la capacità di realizzare progetti compatibili con le limitate risorse economiche”. L'educazione è l'attività a miglior rapporto costo/beneficio, in quanto il costo è Zero (se viene dall'Associazionismo o dal Volontariato) oppure già istituzionalizzato (insegnanti delle scuole), mentre il beneficio è elevatissimo in termini di sensibilità maturata nei ragazzi. Però sembra di combattere contro i mulini a vento …...! Infatti le Istituzioni spesso hanno interesse a portare avanti solo progetti su cui spendere soldi. Prevale la dimensione giustificativa del “Non ci sono soldi e non si può fare niente”. Il personale delle scuole spesso è incoraggiato al disimpegno senza condizioni contrattuali adeguate (Gelmini docet) o anche soltanto al di fuori di ogni valutazione di merito. Però ci siamo divertiti lo stesso …...!
  • 18. SESSIONE pomeriggio GRUPPO 8 Idea proposta da: Titolo dell’idea: Nicola PERCEZIONE DELL'EMERGENZA CO2 CATASTROFISTA. Come abbattere il pregiudizio nella sottovalutazione Chi ha partecipato: Di cosa abbiamo parlato Cosimo Nel giudizio popolare diffuso, il tema ambientale è visto con gli occhi dello scetticismo in quanto Antonio l'emergenza = catastrofe. Su larga scala, si ha la tendenza a considerare un argomento lontano Giovanni dalla propria portata. Milano è inquinata ma è a 1200km da Bari, la carne allevata in batteria la Nicola mangiano gli americani, i ghiacci si sciolgono al polo. Persino su argomenti che riguardano la propria casa o la propria persona, si glissa con fare poco responsabile: la differenziata non serve perché cmq tutto finisce nella stessa discarica e tanto è inutile mangiar sano che tanto il cancro ce lo prendiamo da un'altra parte...Gli ambientalisti, o i sostenitori della sobrietà del vivere semplice e sostenibile sono visti, a causa della loro “polemica” proselitista, come dei catastrofisti. Come sovvertire lo Status Quo del cattivo branding ambientalista? Come creare una visione positivista e propositiva dell'emergenza? Abbiamo individuato 2 settori che abbiamo chiamato LEVE: Popolazione Politica Le soluzioni sovvertenti riguardano: La comunità scientifica Scuola-educazione ambientale clero Attraverso la demolizione dei modelli negativi trasmissione dei modelli emozionali VS dati tecnici Non siamo riusciti per motivi di tempo ad analizzare i modelli comunicativi, metodologie e mezzi per la comunicazione efficace al sovvertimento del pregiudizio
  • 21. SUPPORTO TECNICO METODOLOGICO GRUPPO DI LAVORO Made In People a.p.s. Germana Pignatelli - conduzione Via Giulio Petroni 117/C Giovanni Pugliese 70124 – Bari Maurizio Difronzo Email: info@madeinpeople.org Andrea Gelao Web: www.madeinpeople.org