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Codice fiscale
1. Molto spesso capita di
dover comunicare il codice
fiscale, ad esempio in
occasione
della
compilazione annuale della
dichiarazione dei reddito o
per
aprire
un
conto
corrente.
Se ci pensiamo che sia per stipulare un contratto di
assicurazione, ai fini dell’emissione di una fattura o di una
ricevuta fiscale oppure per la redazione di un atto notarile ci
troviamo a dover ricordare il nostro codice fiscale.
2.
3. Ma quale storia si cela dietro questo
complesso codice alfanumerico? Quali
sono le sue basi normative? Perché è stato
introdotto? Come si calcola il codice
fiscale? Immagino che non tutti abbiano
avuto il tempo o la voglia di chiedersi a
cosa serva il codice fiscale e perché sia così
importante.
Sembra essere il Decreto del Presidente della Repubblica numero 605 del 1973,
istitutivo dell’Anagrafe tributaria, a sancire l’obbligo di richiedere l’attribuzione del
proprio codice fiscale affinché il legislatore possa identificare in modo
inequivocabile il cittadino e contribuente ai fini amministrativi e tributari, cioè nei
rapporti con gli enti pubblici. Nel lontano 1973 si introduce il codice fiscale e
l'obbligo del cittadino di indicarlo in una serie di atti tassativamente specificati
dallo stesso testo di legge, tutto perché nella volontà del legislatore si potessero
distinguere in maniera precisa tutti gli individui gli uni dagli altri.
4. Affinché il codice fiscale sia valido, è necessario che venga rilasciato unicamente
dall'Agenzia delle Entrate o dagli enti sopracitati, collegati telematicamente
all'anagrafe tributaria.