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Strategie e innovazione per
il settore assicurativo
LE ASSICURAZIONI
PER FINANZIARE
LA RIPRESA
#37
settembre 2016
InsuranceReviewN°37–settembre2016-mensile–PosteItalianes.p.a.
4218 50 54ATTUALITÀ DISTRIBUZIONE SCENARIO OSSERVATORIO
Se l’assicurazione
diventa fai da te
Il broker, innovatore
del mercato
e intermediario
dei bisogni
Brexit,
le criticità
per gli assicuratori
Claims made,
una rivoluzione
per l’Rc
professionale
La tua casa o la tua azienda hanno
subito un danno? Non lasciare
che il tempo corroda ciò che
hai costruito. La velocità
di intervento è uno dei
fattori fondamentali per
limitare gran parte delle
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Ogni
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vale
INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016  1
03 FINANZIAMENTI
E RUOLO DELLE
COMPAGNIE
EDITORIALE
DISTRIBUZIONE
SCENARIO
04BREVI
10
13
14
16
PREVIDENZA
GLI INVESTIMENTI
DEL DOPO BREXIT
L’UOVO
DI COLOMBO
I RISCHI
DI NON RISCHIARE
PERITI
MAGISTRATURA
E PERITI
INCENDIO: AMPIO
SPAZIO ALLA
COLLABORAZIONE
SOLVENCY II
GLI EFFETTI
DELLA DIRETTIVA
IN ITALIA
RUBRICHE
#37 // settembre 2016
32
36
38
40
LE ASSICURAZIONI
PER FINANZIARE
LA RIPRESA
MISURE A LUNGO
TERMINE
I NODI DI
REDDITIVITÀ,
DISTRIBUZIONE
E VOLATILITÀ
L’IMPRESA,
TRA SOSTENIBILITÀ
E INNOVAZIONE
SOCIALE
ATTUALITÀ
MERCATO &
COMPAGNIE
TECNOLOGIA
& SERVIZI
18
22
26
30
42
48
50
52
60
62
46
SE
L’ASSICURAZIONE
DIVENTA
FAI DA TE
MENO PRIVACY,
MA PIÙ SERVIZI
LE ABILITÀ
SOFT DALLE
CONSEGUENZE
HARD
POKÈMON
(DON’T) GO
IL BROKER,
INNOVATORE
DEL MERCATO
E INTERMEDIARIO
DEI BISOGNI
RACCOLTA
E PROFITTI, LA
FRAMMENTAZIONE
È STRUTTURALE
BREXIT,
LE CRITICITÀ
PER GLI
ASSICURATORI
CYBERBULLISMO,
A RISCHIO I DIRITTI
INDIVIDUALI
AIG, NON PIÙ
SOLO GRANDI
AZIENDE
LA
VALORIZZAZIONE
DELLE
INFORMAZIONI
OTTIMISMO
PER IL FUTURO
DEGLI AGENTI
12 SOCIAL NETWORK
UN RAPPORTO
OLTRE LA PIAZZA
VIRTUALE
OSSERVATORIO
54 UNA
RIVOLUZIONE
PER L’RC
PROFESSIONALE
CLAIMS MADE
INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016  3
Apertura del settore assicurativo per sostenere l’economia e ricoprire una parte attiva nel percorso di
riforma, innovazione e crescita dell’Italia. Su questo fondamentale messaggio al Governo si è articolato
il primo intervento di Maria Bianca Farina in qualità di presidente dell’Ania, nel corso dell’assemblea
annuale dell’associazione. Senza nascondere l’emozione del momento, la presidente ha saputo apportare
alla sua analisi punte di sensibilità unite a una rigorosa comprensione dei fatti e dei numeri, delle sfide e
delle opportunità che aspettano il settore.
I risultati ottenuti finora dalle compagnie vanno però interpretati, in prospettiva, in funzione
dell’auspicato rapporto pubblico-privato che, per risultare effettivamente decisivo, passa attraverso
misure e interventi legislativi da tempo richiamati in tutte le sedi istituzionali.
L’obiettivo finale è il riconoscimento di un peso, sociale ed economico, che le assicurazioni ricoprono,
e ancor più potranno ricoprire, per contribuire a risolvere le tante problematiche create dalla pesante
congiuntura economica e da un sistema di welfare insufficiente.
Ecco allora che il termine “investimenti” diventa la parola centrale su cui riflettere per trasformare le
intenzioni in fatti, puntando sulla capacità di selezione nella gestione delle risorse, e nella ricerca di
formule di redditività a sostegno sì dell’impresa, ma anche dello sviluppo del Paese.
Il regolamento Ivass n. 24/2016 in materia di investimenti e attivi a copertura delle riserve tecniche, del
resto, sembrerebbe eliminare qualche limitazione del passato e offrire opportunità da cogliere per tutte
le compagnie, non solo per i grandi gruppi assicurativi.
Oltre che risolvere i temi della ricerca di redditività e della necessità di gestire la volatilità del mercato,
il settore assicurativo dovrà affermare il proprio peso almeno su altri due versanti: l’educazione
finanziaria (e assicurativa) del cliente e, nel ramo danni, la revisione di un’offerta maggiormente basata
sulla componente di servizio.
In tutto questo, resta centrale il valore dei canali distributivi e in particolare delle reti agenziali.
Delusi dal discorso di Maria Bianca Farina, che sembra averli apparentemente ignorati eludendo le
problematiche più calde su cui da tempo si sta giocando il futuro degli agenti, gli intermediari oggi
possono invece avere tutte le carte per contribuire alla crescita e al supporto nelle esigenze di tutela dei
cittadini.
Se da un lato la priorità delle compagnie è condizionata dal ruolo che il Governo vorrà effettivamente
attribuire al settore, dall’altro dovranno essere proprio gli agenti a evidenziare il loro peso nella
relazione con il cliente, condividendo con le mandanti iniziative comuni e capaci di apportare sostegno ai
bisogni degli italiani.
Ma, al di là dello spazio che lo Stato vorrà affidare al settore, resta un interrogativo sulla volontà e la
capacità delle compagnie di assumere rischi e di proporre polizze che siano davvero in grado di offrire
garanzie e assicurare il cliente. Una sfida sempre più difficile in un mondo in cui i rischi spaziano da
devastanti atti terroristici alle catastrofi naturali, dalla volatilità dei mercati fino all’assurdità delle
pericolose distrazioni di Pokèmon Go. Ma proprio sull’assunzione dei rischi, e sull’irrinunciabile concetto
di mutualità, si fonda il mestiere dell’assicuratore.
EDITORIALE
FINANZIAMENTI E RUOLO DELLE COMPAGNIE
Maria Rosa Alaggio
alaggio@insuranceconnect.it
4  INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016
Rc auto, premi ancora in calo
Secondo Ivass, nel primo trimestre 2016 la diminuzione
è stata del 3,1% rispetto al quarto trimestre del 2015
Cala ancora il premio medio dell’Rc auto. La nuova fles-
sione, che si è avuta nel primo trimestre di quest’anno,
è segnalata dall’Ivass sulla base dell’indagine Iper. Nello
specifico, il premio medio, che si è attestato a 425 euro,
è risultato in discesa del 7% su base annua, e del 3,1% ri-
spetto al quarto trimestre del 2015. La ricerca dell’auto-
rità di vigilanza evidenzia, inoltre, la forte variabilità dei
prezzi nel territorio, che resta molto ampia. Entrando
nel merito di dati, le variazioni dei prezzi nelle province,
su base annuale, oscillano tra il -2,4% e il -13,2%. Lo stu-
dio conferma come la flessione più accentuata riguardi
le province del Sud, e in particolare in Sicilia. Di contro,
aumenta la diffusione della scatola nera: l’apparecchio
di rilevazione è presente nel 15,6% dei contratti stipulati
nel primo trimestre del 2016; mentre era il 13% nel pri-
mo trimestre dello scorso anno, e il 12,2% nello stesso
periodo del 2014. Le prime cinque province per diffusio-
ne della black box, sono Caserta, Napoli, Catania, Reggio
Calabria e Salerno.
Una legge per
la sharing economy
Parere favorevole del presidente dell’Agcm,
Giovanni Pitruzzella
L’utilizzo di piattaforme che svolgono attività di condi-
visione di beni e servizi (la cosiddetta sharing economy)
sfruttando le potenzialità della rete sta avendo una dif-
fusione sempre più capillare. E c’è chi pensa a un’ini-
ziativa legislativa ad hoc che ne disciplini regole e prin-
cipii. Su questa proposta, ha espresso il proprio parere
favorevole l’Autorità garante della concorrenza e del
mercato (Agcm).
Nel corso di un’audizione presso le commissioni Tra-
sporti e attività produttive della Camera, il presidente
dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, si è detto d’accordo
con la proposta di legge. Secondo il numero uno dell’A-
gcm, nell’arco dei prossimi dieci anni, gli introiti globali
di questo nuovo settore dell’economia potranno passare
dagli attuali 13 miliardi a 300 miliardi di euro. “È op-
portuno disciplinare – ha precisato Pitruzzella – l’attività
delle piattaforme che consentono di gestire rapporti sia
profit, sia non profit, per scambi di casa, affitti privati,
taxi privati, car sharing, banche del tempo e quant’al-
tro”. In particolare, il presidente dell’Antitrust ha ap-
prezzato l’iniziativa di una consultazione pubblica, at-
traverso un sito dedicato.
La proposta di legge prevede, tra le altre cose, anche l’i-
stituzione di un registro elettronico nazionale delle piat-
taforme di sharing economy, attribuendo proprio all’An-
titrust il compito di vigilare sulla loro attività.
Gli italiani recuperano la fiducia
Secondo un’indagine del Centro Einaudi e di Intesa
Sanpaolo, migliorano le prospettive dei risparmiatori
Nell’era glaciale dei tassi zero, s’intravedono comunque
segnali incoraggianti per il risparmio degli italiani. Seb-
bene la ripresa resti lenta, le aspettative sono date in
miglioramento. Questo è il quadro che emerge dall’in-
dagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli ita-
liani, dal titolo Tassi bassi e volatilità, si ritorna al mat-
tone, del Centro Einaudi e di Intesa Sanpaolo. Tra le
famiglie è diffusa la percezione che la perdita di reddito
disponibile non sia stata completamente recuperata. Di
conseguenza, le spese nel 2015-2016 hanno continuato
a essere improntate alla sobrietà. È, però, importante
sottolineare che, la quota delle famiglie del campione
che dichiara un reddito insufficiente si è stabilizzata nel
2016, intorno al 17%, senza ridursi. Ma è sulle aspetta-
tive che si registra il vero miglioramento: fino al 2015, il
50% giudicava probabile un peggioramento imminente
delle proprie condizioni economiche, mentre nel 2016 è
invece il 60% che giudica prossimo un miglioramento.
BREVI
©kamasigns–Fotolia.com
INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016  5
Chi protegge la casa
quando si va in vacanza?
Da un’indagine di Aviva, la conferma di come
l’assicurazione sia uno strumento poco diffuso
Per molti l’assicurazione sulla casa è ancora materia
sconosciuta, mentre altri ricorrono al metodo di preven-
zione fai da te. È quanto emerge dall’indagine di Aviva
e dell’istituto di ricerca Lorien Consulting sulla gestione
dell’abitazione in occasione dei periodi di vacanza.
Nonostante due italiani su tre si dicano preoccupati per
la propria casa nei periodi di assenza, il ricorso all’assi-
curazione come strumento di tutela è ancora poco diffu-
so. La ricerca, che ha coinvolto più di 1.500 italiani, dai
30 ai 74 anni, ha rilevato che a fronte di sette italiani su
dieci che giudicano la propria prevenzione sufficiente, il
30% circa dichiara di essere poco o per nulla organizza-
to per evitare problemi, con punte del 38% tra chi vive
in affitto.
Direct Line,
confronto duro con i sindacati
Le rappresentanze parlano di “rigida posizione aziendale”
sul destino di 200 lavoratori dichiarati in esubero
Prosegue la trattativa tra i sindacati e Direct Line in
merito ai 200 esuberi dichiarati dalla compagnia. Fisac
Cgil, First Cisl, Fna e Uilca hanno parlato di “diversi in-
contri, particolarmente tesi e critici” con la direzione del
personale di Direct Line, nell’ambito della seconda fase
delle procedure ex articolo 16 del Ccnl Ania.
I sindacati hanno registrato “una posizione aziendale
rigida” rispetto alle possibili soluzioni per ridurre gli im-
patti che la ristrutturazione avviata avrà sul personale.
“Nonostante le disponibilità delle Rsa in termini di ri-
duzione costi del contratto integrativo, introduzione di
fungibilità e flessibilità nell’area contact center – spie-
gano le OoSs – l’azienda ha ribadito che il numero de-
gli esuberi dichiarati potrà rientrare di poche unità solo
nelle aree liquidative e nel contact center, e che per tutti
coloro che non potranno essere ricollocati è prevista solo
la possibilità di percepire una modesta buona uscita”. Le
rsa hanno esposto all’azienda una proposta che prevede
meccanismi di solidarietà per tutelare i posti di lavoro
e salvaguardare alcuni istituti del contratto integrativo,
“recependo le istanze aziendali legate a riduzione dei co-
sti fissi, fungibilità e flessibilità e prevedendo da ultimo
anche la possibilità di una congrua incentivazione all’e-
sodo volontario”.
Fondi pensione,
cresce l’interesse per gli Esg
Queste tematiche sono sempre più tenute in
considerazione da gestori e investitori
In Italia il trend è ancora agli albori, tuttavia si riscontra
un’attenzione sempre più marcata, da parte dei fondi
pensione, verso le tematiche sociali e di sostenibilità. E
in questo senso le strategie d’investimento Esg (environ-
mental, social and governance) stanno attirando un cre-
scente interesse da parte degli investitori. Tanto che più
di un quarto (26%) dei professionisti dei fondi pensione
prevede un elevato livello di interesse, da parte degli
schemi pensionistici per i quali lavorano, nell’arco dei
prossimi tre anni; il 57%, invece, si aspetta un interesse
moderato. La fotografia è stata scattata da un’indagine
di State Street, che ha raccolto 400 interviste di profes-
6  INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016
sionisti dei fondi pensione che coprono sia i sistemi a
contribuzione definita, sia quelli a prestazione definita
in 20 Paesi. In Italia i dati mostrano un livello d’interesse
ancora maggiore: il 62% dichiara di attendersi un’atten-
zione moderata e il 29% elevata.
Insurance Europe, no a modifiche
all’ultimate forward rate
Secondo la federazione, nell’ambito di Solvency II, sono a
rischio gli investimenti del settore assicurativo
Modifiche affrettate all’Ultimate forward rate (Ufr), uno
dei tassi che definiscono il framework risk-free di Sol-
vency II e che riflette le aspettative del tasso di interesse
reale di lungo termine (oltre 20 anni) e l’inflazione atte-
sa, spingerebbero gli assicuratori verso strategie di inve-
stimento non ottimali, che potrebbero avere un impatto
negativo sui rendimenti delle polizze.
Questa è l’opinione che Insurance Europe ha esposto a
Eiopa, in occasione della pubblica consultazione, aperta
dall’autorità, per eventuali modifiche della metodologia
per il calcolo dell’Ufr.
Eiopa, dal canto suo, aveva confermato che il tasso (at-
tualmente al 4,2%) sarebbe rimasto invariato sino alla
fine del 2016, in modo da garantire la stabilità del fra-
mework per l’attuazione di Solvency II, ma aveva anche
comunicato che stava pensando di rivedere la metodolo-
gia per determinarne il livello.
Insurance Europe è convinta che cambiando l’Ufr, mol-
ti player potrebbero rivedere le garanzie sui prodotti a
basso rendimento e a lungo termine. Ma ancora più gra-
ve, sostiene la federazione, sarebbe l’impatto per l’eco-
nomia europea, in un momento in cui la capacità degli
assicuratori di investire e di fornire stabilità finanziaria
è particolarmente importante.
Carige, agli ex vertici
chiesti 1,25 miliardi di euro
Il nodo è la vendita delle due compagnie (ora Amissima)
Banca Carige ha chiesto agli ex vertici dell’istituto, Ce-
sare Castelbarco Albani e Pier Luigi Montani, un maxi
risarcimento pari a un miliardo e 250 milioni di euro.
Ma la guerra legale dichiarata lo scorso 17 giugno dal
cda della banca ligure (controllata dalla famiglia Mala-
calza) vede nel mirino, oltre ai due manager, anche alcu-
ni dirigenti del gruppo Apollo che gestirono l’operazio-
ne di acquisto delle due compagnie del gruppo, Carige
Assicurazioni e Carige Vita. La richiesta riguarda 850
milioni per presunti danni ricevuti nel periodo tra il no-
vembre 2015 e il 31 marzo 2016, e 400 milioni relativi
alla cessione delle due entità. La cessione era stata an-
nunciata nell’autunno del 2014, e poi chiusa nel 2015
per 310 milioni di euro.
Il fondo statunitense aveva anche presentato una propo-
sta, respinta dall’attuale cda, di acquistare i crediti ine-
sigibili della banca con un’operazione che comprendeva
anche un aumento di capitale riservato che l’avrebbe
portato ad avere la maggioranza del capitale dell’istitu-
to. L’offerta di Apollo non era l’unica: c’erano, tra le altre,
anche quella della tedesca Talanx e quella Itas. L’azione
legale, ha spiegato la banca ligure “serve per tutelare gli
interessi della società e delle migliaia di azionisti”.
Eurovita, con gli arbitri
di calcio fino al 2019
La sponsorizzazione ha fatto impennare la riconoscibilità
del brand
Rinnovata a Roma, presso la Federazione italiana giuo-
co calcio, la sponsorizzazione sulle maglie degli arbitri
di calcio da parte di Eurovita. L’accordo tra la compa-
BREVI
©Dziurek–Fotolia.com
INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016  7
gnia e il mondo del calcio professionistico sarà esteso
fino al 2019. Lo sponsor Eurovita sarà presente sulle
maglie di tutti i 35 mila arbitri italiani, in tutte le 600
mila partite ufficiali organizzate dalla Figc.
Secondo una ricerca commissionata dalla compagnia
vita alla società di analisi Nielsen, in un solo anno la
notorietà del brand Eurovita, grazie alla sponsorizza-
zione degli arbitri italiani, è cresciuta dall’1% al 40%: il
marchio è oggi riconosciuto da quattro italiani su dieci.
Secondo l’amministratore delegato di Eurovita, Andrea
Battista, la crescita del brand “rappresenta un risultato
eccezionale nella storia del marketing sportivo”.
Scatola nera: non per lo sconto,
ma per l’assistenza
La black box promossa dalla grande maggioranza dei
guidatori italiani: lo rivela un’indagine di Quixa
Più che per gli sconti sull’Rca, gli italiani sostengono
l’installazione della scatola nera perché sono interessati
all’assistenza. Circa otto guidatori su dieci conoscono la
black box, e il 65% degli assicurati la promuove come
strumento per garantirsi assistenza e convenienza.
A confermarlo è l’indagine Stetoscopio – Il sentire de-
gli assicurati italiani, promossa dalla compagnia on
line Quixa, che ha contestualmente lanciato il sistema
satellitare QuixaBox. In linea con gli ultimi dati segna-
lati dall’Ivass, che indicano una percentuale di contratti
assicurativi con scatola nera pari a circa il 16% del to-
tale, l’analisi realizzata per Quixa ha rilevato un tasso
di conoscenza e interesse in crescita verso i dispositivi
satellitari negli ultimi due anni.
Perissinotto è il nuovo
presidente di Finint
L’ex ad di Generali è entrato nell’investment bank
di Enrico Marchi e Andrea de Vido
Giovanni Perissinotto è il nuovo presidente del cda di
Finint, l’investment bank i cui fondatori, Enrico Marchi
e Andrea de Vido, insieme ad altri soci veneti, deteneva-
no tramite il veicolo Ferak un pacchetto azionario di Ge-
nerali. I due imprenditori sono sempre stati tra i grandi
sostenitori di Perissinotto. Dopo l’uscita da Generali nel
2012, di cui è stato l’amministratore delegato per più
di dieci anni, nel 2013 Perissinotto aveva fondato una
propria holding industriale insieme a Stefano Core: la
Italian Creation group, che opera nei settori dell’home
design e del personal lifestyle.
Il nuovo cda di Finint rimarrà in carica fino all’appro-
vazione del bilancio al 31 dicembre 2016. La nomina di
Perissinotto, si legge in una nota, “rafforza le competen-
ze e le relazioni della società”, caratterizzata dall’avvio
di “una nuova fase di sviluppo” che prevede l’amplia-
mento della capacità operativa e degli strumenti finan-
ziari gestiti, sia nel comparto immobiliare sia in quello
mobiliare. L’ex numero uno del Leone prende il posto di
Andrea de Vido che rimane nel board della società nel
ruolo di consigliere. “Lavoreremo con sempre più atten-
zione – ha detto Perissinotto – per continuare a offrire
agli imprenditori misure innovative e alternative ai ca-
nali tradizionali”.
Corinne Cipière È deputy country
manager di Agcs in Francia
A lei anche il ruolo di head of market management
per l’area del Mediterraneo
Corinne Cipière è la nuova deputy country manager per
la sede francese di Allianz global corporate & special-
ty (Agcs). Subentra a Thierry van Santen, country ma-
nager di Agcs per la sede francese dal 2009. La nuova
deputy country manager assume anche la funzione di
head of market management dell’area del Mediterraneo
(Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Benelux, Grecia, Ci-
pro, Malta e Maghreb), e riferirà direttamente a Patrick
Thiels, ceo di Agcs per questa regione, che ha generato il
14% del volume complessivo della raccolta premi di Agcs
(8,1 miliardi di euro). Laureata all’Ecole Polytechnique
in Francia, Cipière (39 anni) ha all’attivo un master of
Corinne Cipière, nuova deputy country manager di Agcs in Francia
8  INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016
BREVI
science all’Università della California, a Berkeley, negli
Stati Uniti. Prima di approdare in Agcs, ha rivestito il
ruolo di managing director di Royal Sun Alliance Fran-
cia, e ha lavorato per Marsh, dove (a partire dal 2002)
ha ricoperto diversi ruoli, tra cui advisor del ceo della
sede francese, change management consultant, head of
strategy, marketing and communication, e membro del
comitato esecutivo.
Nuovi nomi per il gruppo Dual
Cambi ai vertici: rinnovate nomine nei cda
Nuovi ingressi nel gruppo Dual. Richard Clapham è, dal
5 settembre, il ceo di Dual Europe e Dual Uk, mentre
Stephen Manning è il nuovo chief operating officer (coo)
di Dual International, stessa carica che attualmente ri-
copre in Sompo Canopius.
Angus Watson, che aveva assunto ad interim la funzio-
ne, torna a ricoprire il ruolo di chief claims officer. Sia
Clapham, in arrivo da XL Catlin, sia Manning, riporte-
ranno direttamente al ceo del gruppo, Talbir Bains.
Novità anche nel cda: David Ibeson e Ralph Snedden
entrano a far parte del board. Ibeson è l’attuale ceo di
un syndacate Lloyd’s, Apollo Underwriting, mentre
Snedden ha oltre quarant’anni di esperienza nel settore
assicurativo; oggi, oltre a far parte del cda di Markel
International, è presidente di Eurinsure.
Cattolica: con Click2Go, 2500
polizze abitazione in tre mesi
Da marzo la piattaforma multicanale è attiva anche
sul prodotto casa
In tre mesi, le polizze casa stipulate sulla piattaforma
web Click2Go di Cattolica Assicurazioni sono state
2.500: da marzo, Cattolica ha ampliato l’utilizzo dell'ap-
plicazione omnicanale anche al prodotto casa, dopo il
lancio, due anni fa, avvenuto esclusivamente per il com-
parto Rca. Sulla piattaforma, operano 20 mila clienti sul
prodotto auto, fa sapere la compagnia di Verona.
Click2Go permette ai clienti di eseguire tutte le operazio-
ni in ogni momento di vita della propria polizza: si parte
dalla preventivazione sino ad arrivare all’emissione, alla
gestione delle attività post vendita, a quella del sinistro
e del rimborso. I sottoscrittori della polizza possono ac-
cedere in diversi modi al servizio: via web, tramite il call
center, oppure allo sportello bancario o presso l’interme-
diario tradizionale.
Lloyd’s vulnerabili
al rischio cyber
È emersa un’eccessiva esposizione a questa minaccia
I Lloyd’s si scoprono molto vulnerabili al rischio cyber.
Un’analisi svolta su 392 polizze di riassicurazione dan-
ni, sottoscritte da tre riassicuratori presso i syndicate di
Londra, ha rivelato che almeno il 40% di esse non conte-
neva un’esclusione standard sul rischio informatico: per
uno dei portafogli considerati, la percentuale saliva al
68% dei contratti. Lo ha rivelato Adsensa, società ingle-
se specializzata in analisi e consulenza strategica, che ha
individuato diversi i rischi insiti nei testi di polizza.
Il problema è che, in caso di un attacco cyber particolar-
mente pesante, i riassicuratori potrebbero trovarsi espo-
sti oltre il limite su quelle polizze originariamente desti-
nate a coprire i danni a cose. Qualora si stabilisse che sia
stato effettivamente un attacco informatico a causare le
perdite, gli assicuratori sarebbero in difficoltà.
Gli attacchi degli hacker, sottolineano gli analisti di Ad-
sensa, sono oggi giustamente riconosciuti come una
potenziale causa di perdite nelle polizze property, inter-
vengono sulle clausole di business interruption e sono
contemplati nelle financial lines e in molti altri tipi di
assicurazione.
INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016  9
Tante altre news
su Insurancetrade.it
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e iniziare a navigare
Sul portale www.insurancetrade.it è possibile
trovare numerose altre news riguardanti il mer-
cato, le compagnie, la distribuzione, la normati-
va e tutte le novità legate al settore assicurativo.
Le notizie della sezione Brevi sono inoltre ap-
profondite on line sul sito. Collegati con smar-
tphone o tablet per accedere alla homepage,
dalla quale puoi navigare liberamente.
Nel mese di luglio i contenuti più visti sul sito
sono stati: il video dell’intervista al dg di Axa
Assicurazioni, Maurizio Cappiello, Axa, insie-
me agli agenti con obiettivi chiari; l’approfon-
dimento di normativa Claims made, cronaca di
una morte annunciata; l’articolo Assicurazioni,
cosa accade con la Brexit; la news Busta aran-
cione, l’Alleanza complementare con l’Inps e la
notizia Darag acquista Ergo Assicurazioni.
Sempre nello stesso mese, i contenuti più clic-
cati sulla pagina Facebook di Insurance Review
sono stati: l’editoriale del direttore, Maria Rosa
Alaggio, I rischi e il mantra della cultura; l’ar-
ticolo La sincronia con i comportamenti e la fo-
togallery del convegno Le aziende tra rischi e
sinistri. Mentre i contenuti di Insurance Review
più visualizzati su Linkedin sono stati: la notizia
Gnp, crescono i numeri ma serve più informa-
zione; il testo Nessun algoritmo sostituirà l’a-
gente e l’articolo Formazione professionale, tra
responsabilità e nuovi obiettivi.
Puoi anche registrarti gratuitamente e scegliere
di ricevere via email ogni giorno il quotidiano
di settore Insurance Daily e la newsletter setti-
manale. Insurancetrade.it non è solo un sito di
informazione, ma una vera e propria communi-
ty, presente sui principali social network, come
Facebook, Twitter e Linkedin.
Chubb assicura le transazioni
immobiliari on line
Ne beneficiano i clienti della piattaforma Homepal, nata
nel settembre 2015
Homepal e Chubb hanno siglato una partnership per
assicurare le transazioni immobiliari che avvengono on
line. La necessità di questo tipo di copertura nasce dalla
diffusione della start up Homepal, on line dal settembre
2015: una sorta di social network del mercato immobi-
liare, che mette in contatto compratori e venditori, lo-
catori e locatari, direttamente nel web e senza interme-
diazione agenziale. La partnership con Chubb permette
a Homepal di estendere la tutela ai clienti che operano
sulla piattaforma, assicurando affitto e compravendita.
Sono previste due coperture, ScudoAffitto e ScudoPro.
La prima tutela tutti i clienti che affittano la propria casa
tramite Homepal: in caso di perdita involontaria del la-
voro da parte dell’inquilino, oppure nel caso di grave in-
fortunio, Chubb pagherà direttamente al proprietario sei
mensilità, per un massimo di 1.500 euro al mese. Scu-
doPro, invece, copre chi acquista un immobile con un
rimborso della caparra fino a un massimo di 100 mila
euro, in caso di grave infortunio. La polizza copre il pe-
riodo tra il compromesso e il rogito, fino a un massimo
di otto mesi.
Entrambe le tipologie di prodotto sono comprese nel
servizio di Homepal, e quindi senza costi aggiuntivi.
Tir, calano i sinistri
nel primo semestre 2016
È quanto rileva l’associazione delle imprese
di autotrasporto
Nel primo semestre 2016 sono diminuiti gli incidenti
mortali sulle autostrade con coinvolgimento dei tir, ma
sono aumentati quelli con le sole autovetture. È quan-
to rileva Anita, l’associazione nazionale delle imprese
di autotrasporto merci e logistica. Da gennaio a giugno
gli incidenti con esito mortale in cui sono stati coinvol-
ti mezzi pesanti sulle autostrade italiane sono diminuiti
del 3%, mentre, al contrario, gli incidenti con sole au-
tomobili sono aumentati del 5,9%. “La nostra categoria
– sottolinea Thomas Baumgartner presidente di Anita
– ha migliorato il dato complessivo, e ha quindi contribu-
ito a una maggiore sicurezza sulle autostrade”. Secondo
i dati, la stragrande maggioranza degli incidenti con esi-
to mortale si registra sulla viabilità ordinaria, con 1.123
decessi contro 194 sulle autostrade.
10  INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016
Il dopo Brexit, evento a breve
accompagnato da ulteriori
potenziali turbolenze politi-
che in Paesi dell’Unione (se-
condari, come l’Austria, ma
anche centrali, come l’Italia)
ha determinato una fortissi-
ma volatilità dei mercati, non
certo calmierata dal rischio
terroristico e da altre varie (e
gravi) aree di instabilità spar-
se per il mondo.
Questa situazione, para-
dossalmente, offre oc-
casione di parola anche
a chi, come lo scrivente,
non vantando una par-
GLI INVESTIMENTI
del DOPO BREXIT
di Sergio Corbello
presidente di AssoprevidenzaLa decisione del voto nel Regno Unito,
la complessa situazione di instabilità a livello mondiale
e la prolungata fase di tassi bassi rendono sempre più
urgente, per le compagnie di assicurazione, la necessità
di impiegare le risorse in un’ottica di mitigazione
dei rischi. Uno scenario difficile, in cui non mancano
le possibilità di scelta
ticolare qualificazione
tecnico-finanziaria, può
mettere in campo sol-
tanto alcune modeste
dosi di buonsenso, da
vecchio badilante del-
la materia. Il senso co-
mune, infatti, finisce di
diventare la principale
bussola, allorquando
strumenti più raffinati
segnano il passo, in ac-
que troppo tempestose.
Pur con tutti i numerosi
e rilevanti distinguo di
contesto giuridico-ope-
rativo, propri di ciascun
comparto, gli investitori
istituzionali di lungo pe-
riodo (compagnie di as-
sicurazione, casse pen-
sioni professionali, fondi
di previdenza comple-
mentare, fondazioni di
origine bancaria e non)
sono tutti alle prese con
una medesima proble-
matica: come impiegare
le risorse per consentire
alle riserve, o ai patri-
moni detenuti, di con-
seguire rendimenti di
misura non meramente
simbolica, tendenzial-
mente stabile, con ri-
schio mitigato.
Le soluzioni possibili
per gli investitori
Va da sé, che, in primo
luogo, vanno valutate
criticamente le ordinarie
linee di impiego già in
corso, ricercando al loro
interno, oggi più che
mai, ogni utile forma di
razionalizzazione. Ac-
canto a ciò, stimo sia or-
mai ineludibile una forte
attenzione nei riguardi
degli investimenti co-
siddetti alternativi, nel-
le diverse tipologie da
tempo presenti sul mer-
cato, e sino a ora troppo
distrattamente conside-
rate. In materia, l’offerta
di prodotti è crescente
e, spesso, decisamen-
te valida. Certo vi sono
soluzioni assolutamente
da evitare: innanzitutto
quelle per qualsiasi ra-
gione non trasparenti,
e quelle con un tasso
di rischiosità non com-
patibile con la missione
assicurativa, previden-
ziale o istituzionale delle
diverse entità di cui ho
fatto cenno, anche se,
ovviamente, assistite da
elevate prospettive red-
PREVIDENZA
©vege–Fotolia.com
INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016  11
dituali. Il profilo dell’il-
liquidità, tipica degli
alternativi, per contro,
ha una valenza negati-
va forse più psicologica
che reale e, comunque,
ne va valutata l’effettiva
rilevanza nella concreta
situazione dei patrimoni
e delle potenziali esigen-
ze di ciascun investitore.
Detto questo, le multi-
formi iniziative legate
al comparto energetico
(dalle energie rinnova-
bili, in tutte le possibili
declinazioni tecniche, al
tema centrale della ri-
qualificazione degli im-
pianti volta a consegui-
re forti risparmi), quelle
connesse alle ineludibili
prospettive di crescen-
te invecchiamento della
popolazione (residenze
assistite di varia tipolo-
gia, presidi medicali in
genere e similari strut-
ture), quelle collegate al
settore, chiave per il no-
stro Paese, delle espor-
tazioni, le diverse realiz-
zazioni con sottostanti
infrastrutturali, il mondo
del private equity, e il
settore del credito alle
imprese, attraverso una
variegata gamma di
veicoli, rappresentano
tutte opportunità reddi-
tivamente assai interes-
santi per gli istituzionali
e, a un tempo, concreti
contributi allo sviluppo
del Paese stesso.
Immobili,
ma non per tutti
Il tradizionale investi-
mento immobiliare, nel-
le multiformi modalità
in cui oggi si articola,
torna a essere interes-
sante in un contesto di
bassi rendimenti gene-
ralizzati, sebbene esso
abbia già un peso so-
vrabbondante presso
talune compagnie di
assicurazione e alcuni
enti previdenziali, tan-
to casse professionali,
quanto fondi di previ-
denza complementare
preesistenti. In effetti, è
il segmento delle com-
pagnie di più recente
sviluppo e quello dei
nuovi fondi pensione
complementari che, in
primo luogo, dovreb-
be considerare questa
classe di investimento,
da loro pressoché total-
mente negletta, persino
derogando al dovere di
applicazione di prudenti
criteri di diversificazio-
ne patrimoniale.
Conclusivamente, in
assenza di particolari
raffinatezze operative
da suggerire, credo di
poter tutt’al più ulte-
riormente consigliare ai
responsabili degli inve-
stimenti (nella speran-
za che ciò sia di buon
auspicio) periodici pel-
legrinaggi a Voghera,
patria della mitica ca-
salinga, italica vestale dì
quel buon senso evoca-
to in premessa.
©SergeyNivens–Fotolia.com
12  INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016
Secondo recenti analisi di
WeAreSocial, sono 28 milio-
ni gli italiani con un account
attivo su almeno un social
network, con un tempo medio
di utilizzo giornaliero di due
ore e mezzo.
Anche il settore assicurativo,
dunque, seppur considerato
ancora fortemente tradizio-
nale, non può più prescindere
dall’esistenza delle piattafor-
me social, e ignorare questo
mondo in costante evoluzio-
ne. La diffusione di questi ca-
nali, e il loro massivo utilizzo,
ha dato vita a una community
che ha trasformato il modo
di comunicare, consentendo
a chiunque, in qualsiasi mo-
mento di informarsi, di infor-
mare e di esprimere la propria
opinione in tempo reale.
Questo contesto offre
l’opportunità di incon-
trare i consumatori più
attenti: è qui infatti che
avvengono le conver-
sazioni, si creano rela-
zioni e prendono forma
le decisioni di acquisto.
Una piazza virtuale che
risponde a nuovi ritmi e
abitudini, e che consen-
te e facilita una maggio-
SOCIAL NETWORK
re interazione sia con la
compagnia, sia con gli
intermediari.
Un confronto
costante e diretto
Presidiare i social rap-
presenta quindi una
grande opportunità
per avere un contatto
con i clienti, andando
oltre alle tradizionali in-
terazioni legate a casi
di sinistro o al rinnovo,
e costruendo così una
relazione positiva e di
fiducia reciproca che
supporti e faciliti anche
la rete agenziale nella
vendita.
In che modo? Raccon-
tando il brand in un
modo diverso, diffon-
dendone i valori e sti-
molando conversazioni
rilevanti per la vita di
tutti i giorni del proprio
pubblico. Un pubblico
disposto ad ascoltare,
perché ha scelto in pri-
ma persona di entrare in
relazione con la compa-
gnia.
Ascoltando quello che
il consumatore ha da
dire, e rispondendo alle
richieste in tempi rapidi.
O, ancora, comunicando
e informando il pubbli-
co su prodotti nuovi o
esistenti, sottolineando
il beneficio che si può
trarre. In questo modo è
possibile attivare un dia-
logo diretto con clienti e
prospect, guidandoli nel
reperimento di informa-
zioni a supporto delle
scelte d’acquisto. Ma
non solo. I social offro-
no il vantaggio di con-
sentire la realizzazione
di campagne di comu-
nicazione con un buon
rapporto costi/benefici.
Definire il proprio pub-
blico e creare contenuti
di valore sono i due in-
gredienti principali per
operazioni di successo.
Pensiamo, ad esempio,
all’Aviva community
fund, l’iniziativa di cor-
porate responsibility at-
tivata da Aviva all’inizio
dell’anno. La compagnia
ha scelto di attivare una
campagna di comuni-
cazione via Facebook,
riuscendo così a dar
visibilità al brand, colle-
garlo ai valori promossi
da Aviva e, soprattutto,
a far nascere un passa-
parola che ha portato
alla diffusione dell’ini-
ziativa anche al di fuori
del mondo digitale.
UN RAPPORTO
oltre LA PIAZZA VIRTUALE
di Louis Roussille
marketing, communication and digital
director di Aviva in Italia
Diffusione del valore del brand e opportunità di trasmettere
contenuti in modo immediato, semplice e personalizzato.
È la forza dell’essere social, capace di costruire una relazione
costante nel tempo, coinvolgendo compagnia, intermediari
e assicurati. Anche al di fuori del mondo digital
Il supporto agli agenti
Come anticipato, non
parliamo solo di compa-
gnia. È importante che
anche la rete distributi-
va colga le potenzialità
della prossimità virtuale.
L’agente può costruire
relazioni attraverso cui
il cliente può entrare in
contatto con la propria
assicurazione in ogni
momento, e in tempi
rapidi. Per questo può
essere di aiuto una for-
mazione ad hoc per gli
agenti che li accompa-
gni nel mondo dei so-
cial network, li supporti
nella definizione di una
propria strategia, e for-
nisca loro contenuti
per comunicare tutti i
giorni con clienti e pro-
spect. Per supportarli in
questa direzione, Aviva
mette a loro disposizio-
ne tutorial, spunti e con-
tenuti per arricchire le
proprie pagine.
Non solo una nuova op-
portunità di contatto,
ma anche un’occasio-
ne per sensibilizzare a
una nuova cultura as-
sicurativa, in grado di
fare emergere i bisogni
latenti e sganciarsi da
una visione ancora oggi
troppo legata all’obbli-
go di legge.

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  • 1. Strategie e innovazione per il settore assicurativo LE ASSICURAZIONI PER FINANZIARE LA RIPRESA #37 settembre 2016 InsuranceReviewN°37–settembre2016-mensile–PosteItalianes.p.a. 4218 50 54ATTUALITÀ DISTRIBUZIONE SCENARIO OSSERVATORIO Se l’assicurazione diventa fai da te Il broker, innovatore del mercato e intermediario dei bisogni Brexit, le criticità per gli assicuratori Claims made, una rivoluzione per l’Rc professionale
  • 2. La tua casa o la tua azienda hanno subito un danno? Non lasciare che il tempo corroda ciò che hai costruito. La velocità di intervento è uno dei fattori fondamentali per limitare gran parte delle conseguenze dei danni e contenere il costo del sinistro. www.gruppoper.com 800 322270 24/24 h Ogni secondo vale
  • 3. INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016  1 03 FINANZIAMENTI E RUOLO DELLE COMPAGNIE EDITORIALE DISTRIBUZIONE SCENARIO 04BREVI 10 13 14 16 PREVIDENZA GLI INVESTIMENTI DEL DOPO BREXIT L’UOVO DI COLOMBO I RISCHI DI NON RISCHIARE PERITI MAGISTRATURA E PERITI INCENDIO: AMPIO SPAZIO ALLA COLLABORAZIONE SOLVENCY II GLI EFFETTI DELLA DIRETTIVA IN ITALIA RUBRICHE #37 // settembre 2016 32 36 38 40 LE ASSICURAZIONI PER FINANZIARE LA RIPRESA MISURE A LUNGO TERMINE I NODI DI REDDITIVITÀ, DISTRIBUZIONE E VOLATILITÀ L’IMPRESA, TRA SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE SOCIALE ATTUALITÀ MERCATO & COMPAGNIE TECNOLOGIA & SERVIZI 18 22 26 30 42 48 50 52 60 62 46 SE L’ASSICURAZIONE DIVENTA FAI DA TE MENO PRIVACY, MA PIÙ SERVIZI LE ABILITÀ SOFT DALLE CONSEGUENZE HARD POKÈMON (DON’T) GO IL BROKER, INNOVATORE DEL MERCATO E INTERMEDIARIO DEI BISOGNI RACCOLTA E PROFITTI, LA FRAMMENTAZIONE È STRUTTURALE BREXIT, LE CRITICITÀ PER GLI ASSICURATORI CYBERBULLISMO, A RISCHIO I DIRITTI INDIVIDUALI AIG, NON PIÙ SOLO GRANDI AZIENDE LA VALORIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI OTTIMISMO PER IL FUTURO DEGLI AGENTI 12 SOCIAL NETWORK UN RAPPORTO OLTRE LA PIAZZA VIRTUALE OSSERVATORIO 54 UNA RIVOLUZIONE PER L’RC PROFESSIONALE CLAIMS MADE
  • 4.
  • 5. INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016  3 Apertura del settore assicurativo per sostenere l’economia e ricoprire una parte attiva nel percorso di riforma, innovazione e crescita dell’Italia. Su questo fondamentale messaggio al Governo si è articolato il primo intervento di Maria Bianca Farina in qualità di presidente dell’Ania, nel corso dell’assemblea annuale dell’associazione. Senza nascondere l’emozione del momento, la presidente ha saputo apportare alla sua analisi punte di sensibilità unite a una rigorosa comprensione dei fatti e dei numeri, delle sfide e delle opportunità che aspettano il settore. I risultati ottenuti finora dalle compagnie vanno però interpretati, in prospettiva, in funzione dell’auspicato rapporto pubblico-privato che, per risultare effettivamente decisivo, passa attraverso misure e interventi legislativi da tempo richiamati in tutte le sedi istituzionali. L’obiettivo finale è il riconoscimento di un peso, sociale ed economico, che le assicurazioni ricoprono, e ancor più potranno ricoprire, per contribuire a risolvere le tante problematiche create dalla pesante congiuntura economica e da un sistema di welfare insufficiente. Ecco allora che il termine “investimenti” diventa la parola centrale su cui riflettere per trasformare le intenzioni in fatti, puntando sulla capacità di selezione nella gestione delle risorse, e nella ricerca di formule di redditività a sostegno sì dell’impresa, ma anche dello sviluppo del Paese. Il regolamento Ivass n. 24/2016 in materia di investimenti e attivi a copertura delle riserve tecniche, del resto, sembrerebbe eliminare qualche limitazione del passato e offrire opportunità da cogliere per tutte le compagnie, non solo per i grandi gruppi assicurativi. Oltre che risolvere i temi della ricerca di redditività e della necessità di gestire la volatilità del mercato, il settore assicurativo dovrà affermare il proprio peso almeno su altri due versanti: l’educazione finanziaria (e assicurativa) del cliente e, nel ramo danni, la revisione di un’offerta maggiormente basata sulla componente di servizio. In tutto questo, resta centrale il valore dei canali distributivi e in particolare delle reti agenziali. Delusi dal discorso di Maria Bianca Farina, che sembra averli apparentemente ignorati eludendo le problematiche più calde su cui da tempo si sta giocando il futuro degli agenti, gli intermediari oggi possono invece avere tutte le carte per contribuire alla crescita e al supporto nelle esigenze di tutela dei cittadini. Se da un lato la priorità delle compagnie è condizionata dal ruolo che il Governo vorrà effettivamente attribuire al settore, dall’altro dovranno essere proprio gli agenti a evidenziare il loro peso nella relazione con il cliente, condividendo con le mandanti iniziative comuni e capaci di apportare sostegno ai bisogni degli italiani. Ma, al di là dello spazio che lo Stato vorrà affidare al settore, resta un interrogativo sulla volontà e la capacità delle compagnie di assumere rischi e di proporre polizze che siano davvero in grado di offrire garanzie e assicurare il cliente. Una sfida sempre più difficile in un mondo in cui i rischi spaziano da devastanti atti terroristici alle catastrofi naturali, dalla volatilità dei mercati fino all’assurdità delle pericolose distrazioni di Pokèmon Go. Ma proprio sull’assunzione dei rischi, e sull’irrinunciabile concetto di mutualità, si fonda il mestiere dell’assicuratore. EDITORIALE FINANZIAMENTI E RUOLO DELLE COMPAGNIE Maria Rosa Alaggio alaggio@insuranceconnect.it
  • 6. 4  INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016 Rc auto, premi ancora in calo Secondo Ivass, nel primo trimestre 2016 la diminuzione è stata del 3,1% rispetto al quarto trimestre del 2015 Cala ancora il premio medio dell’Rc auto. La nuova fles- sione, che si è avuta nel primo trimestre di quest’anno, è segnalata dall’Ivass sulla base dell’indagine Iper. Nello specifico, il premio medio, che si è attestato a 425 euro, è risultato in discesa del 7% su base annua, e del 3,1% ri- spetto al quarto trimestre del 2015. La ricerca dell’auto- rità di vigilanza evidenzia, inoltre, la forte variabilità dei prezzi nel territorio, che resta molto ampia. Entrando nel merito di dati, le variazioni dei prezzi nelle province, su base annuale, oscillano tra il -2,4% e il -13,2%. Lo stu- dio conferma come la flessione più accentuata riguardi le province del Sud, e in particolare in Sicilia. Di contro, aumenta la diffusione della scatola nera: l’apparecchio di rilevazione è presente nel 15,6% dei contratti stipulati nel primo trimestre del 2016; mentre era il 13% nel pri- mo trimestre dello scorso anno, e il 12,2% nello stesso periodo del 2014. Le prime cinque province per diffusio- ne della black box, sono Caserta, Napoli, Catania, Reggio Calabria e Salerno. Una legge per la sharing economy Parere favorevole del presidente dell’Agcm, Giovanni Pitruzzella L’utilizzo di piattaforme che svolgono attività di condi- visione di beni e servizi (la cosiddetta sharing economy) sfruttando le potenzialità della rete sta avendo una dif- fusione sempre più capillare. E c’è chi pensa a un’ini- ziativa legislativa ad hoc che ne disciplini regole e prin- cipii. Su questa proposta, ha espresso il proprio parere favorevole l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm). Nel corso di un’audizione presso le commissioni Tra- sporti e attività produttive della Camera, il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, si è detto d’accordo con la proposta di legge. Secondo il numero uno dell’A- gcm, nell’arco dei prossimi dieci anni, gli introiti globali di questo nuovo settore dell’economia potranno passare dagli attuali 13 miliardi a 300 miliardi di euro. “È op- portuno disciplinare – ha precisato Pitruzzella – l’attività delle piattaforme che consentono di gestire rapporti sia profit, sia non profit, per scambi di casa, affitti privati, taxi privati, car sharing, banche del tempo e quant’al- tro”. In particolare, il presidente dell’Antitrust ha ap- prezzato l’iniziativa di una consultazione pubblica, at- traverso un sito dedicato. La proposta di legge prevede, tra le altre cose, anche l’i- stituzione di un registro elettronico nazionale delle piat- taforme di sharing economy, attribuendo proprio all’An- titrust il compito di vigilare sulla loro attività. Gli italiani recuperano la fiducia Secondo un’indagine del Centro Einaudi e di Intesa Sanpaolo, migliorano le prospettive dei risparmiatori Nell’era glaciale dei tassi zero, s’intravedono comunque segnali incoraggianti per il risparmio degli italiani. Seb- bene la ripresa resti lenta, le aspettative sono date in miglioramento. Questo è il quadro che emerge dall’in- dagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli ita- liani, dal titolo Tassi bassi e volatilità, si ritorna al mat- tone, del Centro Einaudi e di Intesa Sanpaolo. Tra le famiglie è diffusa la percezione che la perdita di reddito disponibile non sia stata completamente recuperata. Di conseguenza, le spese nel 2015-2016 hanno continuato a essere improntate alla sobrietà. È, però, importante sottolineare che, la quota delle famiglie del campione che dichiara un reddito insufficiente si è stabilizzata nel 2016, intorno al 17%, senza ridursi. Ma è sulle aspetta- tive che si registra il vero miglioramento: fino al 2015, il 50% giudicava probabile un peggioramento imminente delle proprie condizioni economiche, mentre nel 2016 è invece il 60% che giudica prossimo un miglioramento. BREVI ©kamasigns–Fotolia.com
  • 7. INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016  5 Chi protegge la casa quando si va in vacanza? Da un’indagine di Aviva, la conferma di come l’assicurazione sia uno strumento poco diffuso Per molti l’assicurazione sulla casa è ancora materia sconosciuta, mentre altri ricorrono al metodo di preven- zione fai da te. È quanto emerge dall’indagine di Aviva e dell’istituto di ricerca Lorien Consulting sulla gestione dell’abitazione in occasione dei periodi di vacanza. Nonostante due italiani su tre si dicano preoccupati per la propria casa nei periodi di assenza, il ricorso all’assi- curazione come strumento di tutela è ancora poco diffu- so. La ricerca, che ha coinvolto più di 1.500 italiani, dai 30 ai 74 anni, ha rilevato che a fronte di sette italiani su dieci che giudicano la propria prevenzione sufficiente, il 30% circa dichiara di essere poco o per nulla organizza- to per evitare problemi, con punte del 38% tra chi vive in affitto. Direct Line, confronto duro con i sindacati Le rappresentanze parlano di “rigida posizione aziendale” sul destino di 200 lavoratori dichiarati in esubero Prosegue la trattativa tra i sindacati e Direct Line in merito ai 200 esuberi dichiarati dalla compagnia. Fisac Cgil, First Cisl, Fna e Uilca hanno parlato di “diversi in- contri, particolarmente tesi e critici” con la direzione del personale di Direct Line, nell’ambito della seconda fase delle procedure ex articolo 16 del Ccnl Ania. I sindacati hanno registrato “una posizione aziendale rigida” rispetto alle possibili soluzioni per ridurre gli im- patti che la ristrutturazione avviata avrà sul personale. “Nonostante le disponibilità delle Rsa in termini di ri- duzione costi del contratto integrativo, introduzione di fungibilità e flessibilità nell’area contact center – spie- gano le OoSs – l’azienda ha ribadito che il numero de- gli esuberi dichiarati potrà rientrare di poche unità solo nelle aree liquidative e nel contact center, e che per tutti coloro che non potranno essere ricollocati è prevista solo la possibilità di percepire una modesta buona uscita”. Le rsa hanno esposto all’azienda una proposta che prevede meccanismi di solidarietà per tutelare i posti di lavoro e salvaguardare alcuni istituti del contratto integrativo, “recependo le istanze aziendali legate a riduzione dei co- sti fissi, fungibilità e flessibilità e prevedendo da ultimo anche la possibilità di una congrua incentivazione all’e- sodo volontario”. Fondi pensione, cresce l’interesse per gli Esg Queste tematiche sono sempre più tenute in considerazione da gestori e investitori In Italia il trend è ancora agli albori, tuttavia si riscontra un’attenzione sempre più marcata, da parte dei fondi pensione, verso le tematiche sociali e di sostenibilità. E in questo senso le strategie d’investimento Esg (environ- mental, social and governance) stanno attirando un cre- scente interesse da parte degli investitori. Tanto che più di un quarto (26%) dei professionisti dei fondi pensione prevede un elevato livello di interesse, da parte degli schemi pensionistici per i quali lavorano, nell’arco dei prossimi tre anni; il 57%, invece, si aspetta un interesse moderato. La fotografia è stata scattata da un’indagine di State Street, che ha raccolto 400 interviste di profes-
  • 8. 6  INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016 sionisti dei fondi pensione che coprono sia i sistemi a contribuzione definita, sia quelli a prestazione definita in 20 Paesi. In Italia i dati mostrano un livello d’interesse ancora maggiore: il 62% dichiara di attendersi un’atten- zione moderata e il 29% elevata. Insurance Europe, no a modifiche all’ultimate forward rate Secondo la federazione, nell’ambito di Solvency II, sono a rischio gli investimenti del settore assicurativo Modifiche affrettate all’Ultimate forward rate (Ufr), uno dei tassi che definiscono il framework risk-free di Sol- vency II e che riflette le aspettative del tasso di interesse reale di lungo termine (oltre 20 anni) e l’inflazione atte- sa, spingerebbero gli assicuratori verso strategie di inve- stimento non ottimali, che potrebbero avere un impatto negativo sui rendimenti delle polizze. Questa è l’opinione che Insurance Europe ha esposto a Eiopa, in occasione della pubblica consultazione, aperta dall’autorità, per eventuali modifiche della metodologia per il calcolo dell’Ufr. Eiopa, dal canto suo, aveva confermato che il tasso (at- tualmente al 4,2%) sarebbe rimasto invariato sino alla fine del 2016, in modo da garantire la stabilità del fra- mework per l’attuazione di Solvency II, ma aveva anche comunicato che stava pensando di rivedere la metodolo- gia per determinarne il livello. Insurance Europe è convinta che cambiando l’Ufr, mol- ti player potrebbero rivedere le garanzie sui prodotti a basso rendimento e a lungo termine. Ma ancora più gra- ve, sostiene la federazione, sarebbe l’impatto per l’eco- nomia europea, in un momento in cui la capacità degli assicuratori di investire e di fornire stabilità finanziaria è particolarmente importante. Carige, agli ex vertici chiesti 1,25 miliardi di euro Il nodo è la vendita delle due compagnie (ora Amissima) Banca Carige ha chiesto agli ex vertici dell’istituto, Ce- sare Castelbarco Albani e Pier Luigi Montani, un maxi risarcimento pari a un miliardo e 250 milioni di euro. Ma la guerra legale dichiarata lo scorso 17 giugno dal cda della banca ligure (controllata dalla famiglia Mala- calza) vede nel mirino, oltre ai due manager, anche alcu- ni dirigenti del gruppo Apollo che gestirono l’operazio- ne di acquisto delle due compagnie del gruppo, Carige Assicurazioni e Carige Vita. La richiesta riguarda 850 milioni per presunti danni ricevuti nel periodo tra il no- vembre 2015 e il 31 marzo 2016, e 400 milioni relativi alla cessione delle due entità. La cessione era stata an- nunciata nell’autunno del 2014, e poi chiusa nel 2015 per 310 milioni di euro. Il fondo statunitense aveva anche presentato una propo- sta, respinta dall’attuale cda, di acquistare i crediti ine- sigibili della banca con un’operazione che comprendeva anche un aumento di capitale riservato che l’avrebbe portato ad avere la maggioranza del capitale dell’istitu- to. L’offerta di Apollo non era l’unica: c’erano, tra le altre, anche quella della tedesca Talanx e quella Itas. L’azione legale, ha spiegato la banca ligure “serve per tutelare gli interessi della società e delle migliaia di azionisti”. Eurovita, con gli arbitri di calcio fino al 2019 La sponsorizzazione ha fatto impennare la riconoscibilità del brand Rinnovata a Roma, presso la Federazione italiana giuo- co calcio, la sponsorizzazione sulle maglie degli arbitri di calcio da parte di Eurovita. L’accordo tra la compa- BREVI ©Dziurek–Fotolia.com
  • 9. INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016  7 gnia e il mondo del calcio professionistico sarà esteso fino al 2019. Lo sponsor Eurovita sarà presente sulle maglie di tutti i 35 mila arbitri italiani, in tutte le 600 mila partite ufficiali organizzate dalla Figc. Secondo una ricerca commissionata dalla compagnia vita alla società di analisi Nielsen, in un solo anno la notorietà del brand Eurovita, grazie alla sponsorizza- zione degli arbitri italiani, è cresciuta dall’1% al 40%: il marchio è oggi riconosciuto da quattro italiani su dieci. Secondo l’amministratore delegato di Eurovita, Andrea Battista, la crescita del brand “rappresenta un risultato eccezionale nella storia del marketing sportivo”. Scatola nera: non per lo sconto, ma per l’assistenza La black box promossa dalla grande maggioranza dei guidatori italiani: lo rivela un’indagine di Quixa Più che per gli sconti sull’Rca, gli italiani sostengono l’installazione della scatola nera perché sono interessati all’assistenza. Circa otto guidatori su dieci conoscono la black box, e il 65% degli assicurati la promuove come strumento per garantirsi assistenza e convenienza. A confermarlo è l’indagine Stetoscopio – Il sentire de- gli assicurati italiani, promossa dalla compagnia on line Quixa, che ha contestualmente lanciato il sistema satellitare QuixaBox. In linea con gli ultimi dati segna- lati dall’Ivass, che indicano una percentuale di contratti assicurativi con scatola nera pari a circa il 16% del to- tale, l’analisi realizzata per Quixa ha rilevato un tasso di conoscenza e interesse in crescita verso i dispositivi satellitari negli ultimi due anni. Perissinotto è il nuovo presidente di Finint L’ex ad di Generali è entrato nell’investment bank di Enrico Marchi e Andrea de Vido Giovanni Perissinotto è il nuovo presidente del cda di Finint, l’investment bank i cui fondatori, Enrico Marchi e Andrea de Vido, insieme ad altri soci veneti, deteneva- no tramite il veicolo Ferak un pacchetto azionario di Ge- nerali. I due imprenditori sono sempre stati tra i grandi sostenitori di Perissinotto. Dopo l’uscita da Generali nel 2012, di cui è stato l’amministratore delegato per più di dieci anni, nel 2013 Perissinotto aveva fondato una propria holding industriale insieme a Stefano Core: la Italian Creation group, che opera nei settori dell’home design e del personal lifestyle. Il nuovo cda di Finint rimarrà in carica fino all’appro- vazione del bilancio al 31 dicembre 2016. La nomina di Perissinotto, si legge in una nota, “rafforza le competen- ze e le relazioni della società”, caratterizzata dall’avvio di “una nuova fase di sviluppo” che prevede l’amplia- mento della capacità operativa e degli strumenti finan- ziari gestiti, sia nel comparto immobiliare sia in quello mobiliare. L’ex numero uno del Leone prende il posto di Andrea de Vido che rimane nel board della società nel ruolo di consigliere. “Lavoreremo con sempre più atten- zione – ha detto Perissinotto – per continuare a offrire agli imprenditori misure innovative e alternative ai ca- nali tradizionali”. Corinne Cipière È deputy country manager di Agcs in Francia A lei anche il ruolo di head of market management per l’area del Mediterraneo Corinne Cipière è la nuova deputy country manager per la sede francese di Allianz global corporate & special- ty (Agcs). Subentra a Thierry van Santen, country ma- nager di Agcs per la sede francese dal 2009. La nuova deputy country manager assume anche la funzione di head of market management dell’area del Mediterraneo (Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Benelux, Grecia, Ci- pro, Malta e Maghreb), e riferirà direttamente a Patrick Thiels, ceo di Agcs per questa regione, che ha generato il 14% del volume complessivo della raccolta premi di Agcs (8,1 miliardi di euro). Laureata all’Ecole Polytechnique in Francia, Cipière (39 anni) ha all’attivo un master of Corinne Cipière, nuova deputy country manager di Agcs in Francia
  • 10. 8  INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016 BREVI science all’Università della California, a Berkeley, negli Stati Uniti. Prima di approdare in Agcs, ha rivestito il ruolo di managing director di Royal Sun Alliance Fran- cia, e ha lavorato per Marsh, dove (a partire dal 2002) ha ricoperto diversi ruoli, tra cui advisor del ceo della sede francese, change management consultant, head of strategy, marketing and communication, e membro del comitato esecutivo. Nuovi nomi per il gruppo Dual Cambi ai vertici: rinnovate nomine nei cda Nuovi ingressi nel gruppo Dual. Richard Clapham è, dal 5 settembre, il ceo di Dual Europe e Dual Uk, mentre Stephen Manning è il nuovo chief operating officer (coo) di Dual International, stessa carica che attualmente ri- copre in Sompo Canopius. Angus Watson, che aveva assunto ad interim la funzio- ne, torna a ricoprire il ruolo di chief claims officer. Sia Clapham, in arrivo da XL Catlin, sia Manning, riporte- ranno direttamente al ceo del gruppo, Talbir Bains. Novità anche nel cda: David Ibeson e Ralph Snedden entrano a far parte del board. Ibeson è l’attuale ceo di un syndacate Lloyd’s, Apollo Underwriting, mentre Snedden ha oltre quarant’anni di esperienza nel settore assicurativo; oggi, oltre a far parte del cda di Markel International, è presidente di Eurinsure. Cattolica: con Click2Go, 2500 polizze abitazione in tre mesi Da marzo la piattaforma multicanale è attiva anche sul prodotto casa In tre mesi, le polizze casa stipulate sulla piattaforma web Click2Go di Cattolica Assicurazioni sono state 2.500: da marzo, Cattolica ha ampliato l’utilizzo dell'ap- plicazione omnicanale anche al prodotto casa, dopo il lancio, due anni fa, avvenuto esclusivamente per il com- parto Rca. Sulla piattaforma, operano 20 mila clienti sul prodotto auto, fa sapere la compagnia di Verona. Click2Go permette ai clienti di eseguire tutte le operazio- ni in ogni momento di vita della propria polizza: si parte dalla preventivazione sino ad arrivare all’emissione, alla gestione delle attività post vendita, a quella del sinistro e del rimborso. I sottoscrittori della polizza possono ac- cedere in diversi modi al servizio: via web, tramite il call center, oppure allo sportello bancario o presso l’interme- diario tradizionale. Lloyd’s vulnerabili al rischio cyber È emersa un’eccessiva esposizione a questa minaccia I Lloyd’s si scoprono molto vulnerabili al rischio cyber. Un’analisi svolta su 392 polizze di riassicurazione dan- ni, sottoscritte da tre riassicuratori presso i syndicate di Londra, ha rivelato che almeno il 40% di esse non conte- neva un’esclusione standard sul rischio informatico: per uno dei portafogli considerati, la percentuale saliva al 68% dei contratti. Lo ha rivelato Adsensa, società ingle- se specializzata in analisi e consulenza strategica, che ha individuato diversi i rischi insiti nei testi di polizza. Il problema è che, in caso di un attacco cyber particolar- mente pesante, i riassicuratori potrebbero trovarsi espo- sti oltre il limite su quelle polizze originariamente desti- nate a coprire i danni a cose. Qualora si stabilisse che sia stato effettivamente un attacco informatico a causare le perdite, gli assicuratori sarebbero in difficoltà. Gli attacchi degli hacker, sottolineano gli analisti di Ad- sensa, sono oggi giustamente riconosciuti come una potenziale causa di perdite nelle polizze property, inter- vengono sulle clausole di business interruption e sono contemplati nelle financial lines e in molti altri tipi di assicurazione.
  • 11. INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016  9 Tante altre news su Insurancetrade.it Usa il qr code per accedere alla homepage e iniziare a navigare Sul portale www.insurancetrade.it è possibile trovare numerose altre news riguardanti il mer- cato, le compagnie, la distribuzione, la normati- va e tutte le novità legate al settore assicurativo. Le notizie della sezione Brevi sono inoltre ap- profondite on line sul sito. Collegati con smar- tphone o tablet per accedere alla homepage, dalla quale puoi navigare liberamente. Nel mese di luglio i contenuti più visti sul sito sono stati: il video dell’intervista al dg di Axa Assicurazioni, Maurizio Cappiello, Axa, insie- me agli agenti con obiettivi chiari; l’approfon- dimento di normativa Claims made, cronaca di una morte annunciata; l’articolo Assicurazioni, cosa accade con la Brexit; la news Busta aran- cione, l’Alleanza complementare con l’Inps e la notizia Darag acquista Ergo Assicurazioni. Sempre nello stesso mese, i contenuti più clic- cati sulla pagina Facebook di Insurance Review sono stati: l’editoriale del direttore, Maria Rosa Alaggio, I rischi e il mantra della cultura; l’ar- ticolo La sincronia con i comportamenti e la fo- togallery del convegno Le aziende tra rischi e sinistri. Mentre i contenuti di Insurance Review più visualizzati su Linkedin sono stati: la notizia Gnp, crescono i numeri ma serve più informa- zione; il testo Nessun algoritmo sostituirà l’a- gente e l’articolo Formazione professionale, tra responsabilità e nuovi obiettivi. Puoi anche registrarti gratuitamente e scegliere di ricevere via email ogni giorno il quotidiano di settore Insurance Daily e la newsletter setti- manale. Insurancetrade.it non è solo un sito di informazione, ma una vera e propria communi- ty, presente sui principali social network, come Facebook, Twitter e Linkedin. Chubb assicura le transazioni immobiliari on line Ne beneficiano i clienti della piattaforma Homepal, nata nel settembre 2015 Homepal e Chubb hanno siglato una partnership per assicurare le transazioni immobiliari che avvengono on line. La necessità di questo tipo di copertura nasce dalla diffusione della start up Homepal, on line dal settembre 2015: una sorta di social network del mercato immobi- liare, che mette in contatto compratori e venditori, lo- catori e locatari, direttamente nel web e senza interme- diazione agenziale. La partnership con Chubb permette a Homepal di estendere la tutela ai clienti che operano sulla piattaforma, assicurando affitto e compravendita. Sono previste due coperture, ScudoAffitto e ScudoPro. La prima tutela tutti i clienti che affittano la propria casa tramite Homepal: in caso di perdita involontaria del la- voro da parte dell’inquilino, oppure nel caso di grave in- fortunio, Chubb pagherà direttamente al proprietario sei mensilità, per un massimo di 1.500 euro al mese. Scu- doPro, invece, copre chi acquista un immobile con un rimborso della caparra fino a un massimo di 100 mila euro, in caso di grave infortunio. La polizza copre il pe- riodo tra il compromesso e il rogito, fino a un massimo di otto mesi. Entrambe le tipologie di prodotto sono comprese nel servizio di Homepal, e quindi senza costi aggiuntivi. Tir, calano i sinistri nel primo semestre 2016 È quanto rileva l’associazione delle imprese di autotrasporto Nel primo semestre 2016 sono diminuiti gli incidenti mortali sulle autostrade con coinvolgimento dei tir, ma sono aumentati quelli con le sole autovetture. È quan- to rileva Anita, l’associazione nazionale delle imprese di autotrasporto merci e logistica. Da gennaio a giugno gli incidenti con esito mortale in cui sono stati coinvol- ti mezzi pesanti sulle autostrade italiane sono diminuiti del 3%, mentre, al contrario, gli incidenti con sole au- tomobili sono aumentati del 5,9%. “La nostra categoria – sottolinea Thomas Baumgartner presidente di Anita – ha migliorato il dato complessivo, e ha quindi contribu- ito a una maggiore sicurezza sulle autostrade”. Secondo i dati, la stragrande maggioranza degli incidenti con esi- to mortale si registra sulla viabilità ordinaria, con 1.123 decessi contro 194 sulle autostrade.
  • 12. 10  INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016 Il dopo Brexit, evento a breve accompagnato da ulteriori potenziali turbolenze politi- che in Paesi dell’Unione (se- condari, come l’Austria, ma anche centrali, come l’Italia) ha determinato una fortissi- ma volatilità dei mercati, non certo calmierata dal rischio terroristico e da altre varie (e gravi) aree di instabilità spar- se per il mondo. Questa situazione, para- dossalmente, offre oc- casione di parola anche a chi, come lo scrivente, non vantando una par- GLI INVESTIMENTI del DOPO BREXIT di Sergio Corbello presidente di AssoprevidenzaLa decisione del voto nel Regno Unito, la complessa situazione di instabilità a livello mondiale e la prolungata fase di tassi bassi rendono sempre più urgente, per le compagnie di assicurazione, la necessità di impiegare le risorse in un’ottica di mitigazione dei rischi. Uno scenario difficile, in cui non mancano le possibilità di scelta ticolare qualificazione tecnico-finanziaria, può mettere in campo sol- tanto alcune modeste dosi di buonsenso, da vecchio badilante del- la materia. Il senso co- mune, infatti, finisce di diventare la principale bussola, allorquando strumenti più raffinati segnano il passo, in ac- que troppo tempestose. Pur con tutti i numerosi e rilevanti distinguo di contesto giuridico-ope- rativo, propri di ciascun comparto, gli investitori istituzionali di lungo pe- riodo (compagnie di as- sicurazione, casse pen- sioni professionali, fondi di previdenza comple- mentare, fondazioni di origine bancaria e non) sono tutti alle prese con una medesima proble- matica: come impiegare le risorse per consentire alle riserve, o ai patri- moni detenuti, di con- seguire rendimenti di misura non meramente simbolica, tendenzial- mente stabile, con ri- schio mitigato. Le soluzioni possibili per gli investitori Va da sé, che, in primo luogo, vanno valutate criticamente le ordinarie linee di impiego già in corso, ricercando al loro interno, oggi più che mai, ogni utile forma di razionalizzazione. Ac- canto a ciò, stimo sia or- mai ineludibile una forte attenzione nei riguardi degli investimenti co- siddetti alternativi, nel- le diverse tipologie da tempo presenti sul mer- cato, e sino a ora troppo distrattamente conside- rate. In materia, l’offerta di prodotti è crescente e, spesso, decisamen- te valida. Certo vi sono soluzioni assolutamente da evitare: innanzitutto quelle per qualsiasi ra- gione non trasparenti, e quelle con un tasso di rischiosità non com- patibile con la missione assicurativa, previden- ziale o istituzionale delle diverse entità di cui ho fatto cenno, anche se, ovviamente, assistite da elevate prospettive red- PREVIDENZA ©vege–Fotolia.com
  • 13. INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016  11 dituali. Il profilo dell’il- liquidità, tipica degli alternativi, per contro, ha una valenza negati- va forse più psicologica che reale e, comunque, ne va valutata l’effettiva rilevanza nella concreta situazione dei patrimoni e delle potenziali esigen- ze di ciascun investitore. Detto questo, le multi- formi iniziative legate al comparto energetico (dalle energie rinnova- bili, in tutte le possibili declinazioni tecniche, al tema centrale della ri- qualificazione degli im- pianti volta a consegui- re forti risparmi), quelle connesse alle ineludibili prospettive di crescen- te invecchiamento della popolazione (residenze assistite di varia tipolo- gia, presidi medicali in genere e similari strut- ture), quelle collegate al settore, chiave per il no- stro Paese, delle espor- tazioni, le diverse realiz- zazioni con sottostanti infrastrutturali, il mondo del private equity, e il settore del credito alle imprese, attraverso una variegata gamma di veicoli, rappresentano tutte opportunità reddi- tivamente assai interes- santi per gli istituzionali e, a un tempo, concreti contributi allo sviluppo del Paese stesso. Immobili, ma non per tutti Il tradizionale investi- mento immobiliare, nel- le multiformi modalità in cui oggi si articola, torna a essere interes- sante in un contesto di bassi rendimenti gene- ralizzati, sebbene esso abbia già un peso so- vrabbondante presso talune compagnie di assicurazione e alcuni enti previdenziali, tan- to casse professionali, quanto fondi di previ- denza complementare preesistenti. In effetti, è il segmento delle com- pagnie di più recente sviluppo e quello dei nuovi fondi pensione complementari che, in primo luogo, dovreb- be considerare questa classe di investimento, da loro pressoché total- mente negletta, persino derogando al dovere di applicazione di prudenti criteri di diversificazio- ne patrimoniale. Conclusivamente, in assenza di particolari raffinatezze operative da suggerire, credo di poter tutt’al più ulte- riormente consigliare ai responsabili degli inve- stimenti (nella speran- za che ciò sia di buon auspicio) periodici pel- legrinaggi a Voghera, patria della mitica ca- salinga, italica vestale dì quel buon senso evoca- to in premessa. ©SergeyNivens–Fotolia.com
  • 14. 12  INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016 Secondo recenti analisi di WeAreSocial, sono 28 milio- ni gli italiani con un account attivo su almeno un social network, con un tempo medio di utilizzo giornaliero di due ore e mezzo. Anche il settore assicurativo, dunque, seppur considerato ancora fortemente tradizio- nale, non può più prescindere dall’esistenza delle piattafor- me social, e ignorare questo mondo in costante evoluzio- ne. La diffusione di questi ca- nali, e il loro massivo utilizzo, ha dato vita a una community che ha trasformato il modo di comunicare, consentendo a chiunque, in qualsiasi mo- mento di informarsi, di infor- mare e di esprimere la propria opinione in tempo reale. Questo contesto offre l’opportunità di incon- trare i consumatori più attenti: è qui infatti che avvengono le conver- sazioni, si creano rela- zioni e prendono forma le decisioni di acquisto. Una piazza virtuale che risponde a nuovi ritmi e abitudini, e che consen- te e facilita una maggio- SOCIAL NETWORK re interazione sia con la compagnia, sia con gli intermediari. Un confronto costante e diretto Presidiare i social rap- presenta quindi una grande opportunità per avere un contatto con i clienti, andando oltre alle tradizionali in- terazioni legate a casi di sinistro o al rinnovo, e costruendo così una relazione positiva e di fiducia reciproca che supporti e faciliti anche la rete agenziale nella vendita. In che modo? Raccon- tando il brand in un modo diverso, diffon- dendone i valori e sti- molando conversazioni rilevanti per la vita di tutti i giorni del proprio pubblico. Un pubblico disposto ad ascoltare, perché ha scelto in pri- ma persona di entrare in relazione con la compa- gnia. Ascoltando quello che il consumatore ha da dire, e rispondendo alle richieste in tempi rapidi. O, ancora, comunicando e informando il pubbli- co su prodotti nuovi o esistenti, sottolineando il beneficio che si può trarre. In questo modo è possibile attivare un dia- logo diretto con clienti e prospect, guidandoli nel reperimento di informa- zioni a supporto delle scelte d’acquisto. Ma non solo. I social offro- no il vantaggio di con- sentire la realizzazione di campagne di comu- nicazione con un buon rapporto costi/benefici. Definire il proprio pub- blico e creare contenuti di valore sono i due in- gredienti principali per operazioni di successo. Pensiamo, ad esempio, all’Aviva community fund, l’iniziativa di cor- porate responsibility at- tivata da Aviva all’inizio dell’anno. La compagnia ha scelto di attivare una campagna di comuni- cazione via Facebook, riuscendo così a dar visibilità al brand, colle- garlo ai valori promossi da Aviva e, soprattutto, a far nascere un passa- parola che ha portato alla diffusione dell’ini- ziativa anche al di fuori del mondo digitale. UN RAPPORTO oltre LA PIAZZA VIRTUALE di Louis Roussille marketing, communication and digital director di Aviva in Italia Diffusione del valore del brand e opportunità di trasmettere contenuti in modo immediato, semplice e personalizzato. È la forza dell’essere social, capace di costruire una relazione costante nel tempo, coinvolgendo compagnia, intermediari e assicurati. Anche al di fuori del mondo digital Il supporto agli agenti Come anticipato, non parliamo solo di compa- gnia. È importante che anche la rete distributi- va colga le potenzialità della prossimità virtuale. L’agente può costruire relazioni attraverso cui il cliente può entrare in contatto con la propria assicurazione in ogni momento, e in tempi rapidi. Per questo può essere di aiuto una for- mazione ad hoc per gli agenti che li accompa- gni nel mondo dei so- cial network, li supporti nella definizione di una propria strategia, e for- nisca loro contenuti per comunicare tutti i giorni con clienti e pro- spect. Per supportarli in questa direzione, Aviva mette a loro disposizio- ne tutorial, spunti e con- tenuti per arricchire le proprie pagine. Non solo una nuova op- portunità di contatto, ma anche un’occasio- ne per sensibilizzare a una nuova cultura as- sicurativa, in grado di fare emergere i bisogni latenti e sganciarsi da una visione ancora oggi troppo legata all’obbli- go di legge.