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Vite d’Impresa 2013
“Simulazioni e risk management”

20 novembre 2013
Cantine Nicosia

Mauro Juvara
CentoCinquanta S.r.l.
Mauro Juvara
Agenda
- Simulazioni: modelli con variabili obiettivo

- Simulazioni: modelli con variabili casuali
- Simulazioni in pratica
- Le curve dei tassi di interesse
- Risk management: i metodi quantitativi
- Risk management: i metodi qualitativi

- Risk management: il VAR

Mauro Juvara
Simulazioni

Metodologia decisionale con cui si analizzano le
caratteristiche

di

comprenderne

i

un

sistema

meccanismi

reale
di

al

fine

di

funzionamento

necessari per prevedere il suo sviluppo futuro e per
mettere

a

punto

le

più

opportune

linee

di

comportamento

Mauro Juvara
Simulazioni

Metodologia decisionale con cui si analizzano le
caratteristiche

di

comprenderne

i

un

sistema

meccanismi

reale
di

al

fine

di

funzionamento

necessari per prevedere il suo sviluppo futuro e per
mettere

a

punto

le

più

opportune

linee

di

comportamento

Mauro Juvara
Simulazioni: caratteristiche

- Non producono modelli ottimali, ma verosimili;
- Permettono di analizzare il comportamento di un
sistema reale sotto certe ipotesi;

- Permettono di seguire una logica probabilistica.

Mauro Juvara
Simulazioni: caratteristiche

- Non producono modelli ottimali, ma
verosimili;
- Permettono di analizzare il comportamento
di un sistema reale sotto certe ipotesi;

- Permettono di seguire una logica
probabilistica.

Mauro Juvara
Simulazioni: itinerario
Definizione del modello concettuale;
Creazione del modello;
Prova e verifica del modello;
Sviluppo e interpretazione degli esperimenti;
Azione di intervento;

Mauro Juvara
Modello concettuale quale astrazione semplificata ma
comunque aderente al sistema reale
Determinazione dei fattori chiave (variabili
livello)

Determinazione delle relazioni di causa-effetto
tra i fattori (positive o negative)
Determinazione delle variabili endogene
interne e esterne che influenzano i fattori
chiave

Mauro Juvara
Vi ricordate … ?
Ciao budget, posto che io abbia contratto il primo anno un
mutuo ipotecario per 25 anni al fine di finanziare
investimenti per € 3.791.250,00 con un tasso di interesse del
5%, che i miei tempi di incasso siano pari a 106 giorni, che
la struttura dei costi e dei ricavi e sia data, ferma restando
ogni altra ipotesi, mi sai dire di quanto debbono crescere le
mie vendite nel secondo anno (rispetto al primo) affinché
alla fine del II anno il valore attuale della mia azienda sia
almeno pari a 2.000.000 di €? E se il tasso di interesse salisse
al 6%, di quanto dovrebbero scendere i tempi di incasso per
mantenere lo stesso valore?
Mauro Juvara
Cosa posso sapere dal mio budget

…. il valore attuale della mia azienda sia almeno pari a
2.000.000 di €?
È possibile secondo voi dare una risposta (senza
impazzire)?
Vediamo quali sono le variabili in gioco.
Mauro Juvara
Cosa posso sapere dal mio budget: le variabili in gioco

I costi
• Il trend

I flussi di cassa
netti
• I tempi di
incasso e di
pagamento

I tassi di
interesse
• Il costo del
capitale
proprio e di
reddito

Il valore
attuale

I ricavi
• Il trend

Mauro Juvara
Se dovessi trovare una soluzione analitica avrei:
Y = f (X; Z; L; N; W)

Y = Valore attuale
X = Mutuo
Z = Durata
L = Tasso
N = DSO
W = Valore vendite secondo anno
Ed alle variabili indicate dovrei aggiungere tutte le altre
assunzioni (tempo di pagamento, dimensione dei ricavi
dell’anno in corso, dimensione dei costi …)
Mauro Juvara
Simulazioni: modelli con variabile obiettivo
Creando il modello con un qualsiasi sistema (excel, ad

esempio) ed esplicitando le relative relazioni si ottiene
invece facilmente il risultato cercato.
Su fogli excel la ricerca del risultato può avvenire o
attraverso la ripetizione di trial, (cambio manualmente la
cella all’interno della quale ho inserito la variabile (in questo

caso “% aumento vendite”)), ovvero utilizzando gli
strumenti di analisi dei dati.
Mauro Juvara
Simulazioni: modelli con variabile obiettivo
Tra gli strumenti di analisi dei dati particolarmente

interessanti risultano le funzioni “Gestione Scenari” e
“Ricerca

obiettivo”

all’interno

dell’area

‘Strumenti

dati/analisi di simulazione’.
In particolare la funzione obbiettivo ci permette di
impostare una cella ad un determinato valore modificando

una cella collegata e da cui il valore della cella dipende.

Mauro Juvara
Cosa posso sapere dal mio budget: le simulazioni

Mauro Juvara
Simulazioni: modelli con variabile obiettivo
Con questo tipo di approccio posso cercare il valore che

dovrà assumere una qualsiasi variabile indipendente (in
excel una variabile quindi che contiene un valore digitato, e
non dipendente da una formula), dato il valore di tutte le
altre variabili al fine di poter ottenere l’obiettivo desiderato,
senza dover ricorrere a svariate prove. Potrà chiaramente

contemplare fattori che incidono sulla struttuta finanziaria,
ovvero su quella economica.
Mauro Juvara
Simulazioni: modelli con variabile obiettivo

Mauro Juvara
Simulazioni: modelli con variabili casuali
Nella realtà è però probabile che io non conosca (e non possa
conoscere) lo stato futuro che verrà assunto da alcune variabili
che incidono sulla struttura aziendale. In altre parole è probabile
che io conosca l’ampiezza (il limite minimo e massimo) che
assumerà una variabile, ma non precisamente quale sarà il valore
all’interno di quel range.
Ad esempio è probabile che voi sappiate che i vostri clienti vi
pagano tra i 60 (scadenza che inserisco nella fattura) ed i 120
giorni (limite massimo oltre il quale chiamate l’avvocato), ma
nella realtà non sapete se vi pagheranno a 61, 65, 73, 81, 101, 111 o
119 giorni.

Mauro Juvara
Simulazioni: modelli con variabili casuali
Nella realtà è inoltre molto probabile che lo schema delineato si
verifichi per parecchie variabili, di cui conoscete la dimensione
delle oscillazioni possibili, ma non conoscete certo lo stato
preciso che assumerà la variabile ad una determinata data (vale
sempre per i tassi di crescita di mercato, per i tassi di crescita
interni, per i tassi di interesse, per i tempi di incasso)

Mauro Juvara
Simulazioni: modelli con variabili casuali
Entrando nel merito del ragionamento iniziamo ad
esplicitare alcune assunzioni.
1) La dimensione dell’oscillazione del risultato finale
dipenderà dalla dimensione dell’oscillazione delle variabili
casuali;
2) I numero di risultati finali possibili è dato dal prodotto
delle ampiezze delle oscillazioni delle variabili casuali.

Mauro Juvara
Mauro Juvara
Simulazioni: modelli con variabili casuali
3) Se qualcosa può andar male, lo farà
(Legge di Murphy)
4) Prima o poi, la peggiore combinazione possibile di
circostanze è destinata a prodursi.
(Seconda legge di Sodd)
5) Un sistema deve essere sempre concepito in modo da
resistere alla peggiore combinazione possibile di
circostanze.
(Corollario alla legge di Sodd)
Mauro Juvara
Simulazioni: modelli con variabili casuali
Immaginiamo di voler fare una valutazione aziendale
che parta dall’analisi dei flussi di cassa futuri.
I flussi di cassa sono determinati da una molteplicità di
fattori, sia economici che finanziari.
Prendiamone in considerazione 2; i prezzi di vendita ed
i tempi di incasso.
Ipotizziamo ora che l’azienda non conosca il prezzo di
vendita di uno dei suoi prodotti, ma che sia certa che lo
stesso possa oscillare, nell’anno, tra gli 8 e i 12 €.
Mauro Juvara
Simulazioni: modelli con variabili casuali
Ipotizziamo inoltre che la stessa cosa valga per i tempi
di incasso: l’azienda, pur non potendo sapere con
precisione quando verrà pagata dai propri clienti, sa che

gli stessi pagheranno in media tra i 90 ed i 120 giorni.
Ipotizziamo infine (ma non troppo) che i valori siano
assolutamente casuali, e che l’azienda non possa
incidere minimamente sugli stessi.
Mauro Juvara
Simulazioni: modelli con variabili casuali
Saremo quindi di fronte ad uno schema del genere:
Variabile
Prezzo
DSO

Minimo
€ 8,00
90

Massimo
€ 12,00
120

Ampiezza
5,00
31,00

Soluzioni Possibili
155,00
I numero di risultati finali possibili è dato dal prodotto delle ampiezze
delle oscillazioni delle variabili casuali.
Mauro Juvara
Simulazioni: modelli con variabili casuali
Possiamo a questo punto iniziare a fare le nostre
simulazioni, al fine di verificare come si modificano i
flussi di cassa modificando, casualmente, le variabili
definite.
€ 4.000.000,00
€ 3.000.000,00
€ 2.000.000,00
€ 1.000.000,00
€ 0,00
-€ 1.000.000,00

2013

2014

2015

2016

2017

-€ 2.000.000,00
-€ 3.000.000,00
-€ 4.000.000,00
-€ 5.000.000,00
-€ 6.000.000,00
Flussi attualizzati

Mauro Juvara
Simulazioni: modelli con variabili casuali
Va da se che se inseriamo altre variabili casuali gli “stati
futuri del mondo” aumenteranno sensibilmente,
facendo aumentare l’ampiezza delle oscillazioni dei
risultati finali.
Variabile
Prezzo 1
Prezzo 2
DSO

Minimo
€ 8,00
€ 8,00
90

Massimo
€ 12,00
€ 13,00
120

Ampiezza
5
6
31

Soluzioni Possibili
930
Mauro Juvara
Simulazioni: modelli con variabili casuali
€ 4.500.000,00

€ 4.000.000,00

€ 3.500.000,00

€ 3.000.000,00

€ 2.500.000,00

€ 2.000.000,00

€ 1.500.000,00

€ 1.000.000,00

€ 500.000,00

€ 0,00
2013

2014

2015

2016

2017

Flussi attualizzati

Mauro Juvara
Simulazioni: modelli con variabili casuali
Effettuando un numero relativamente consistente di
trial (estrazioni) è chiaro che, prima o poi, verrà fuori la
combinazione 8, 8, 120, la peggiore possibile
dimostrando, quindi la “seconda legge di Sodd”:
4) Prima o poi, la peggiore combinazione possibile di circostanze
è destinata a prodursi.
dalla quale consegue il “corollario alla legge di Sodd”
5) Un sistema deve essere sempre concepito in modo da resistere
alla peggiore combinazione possibile di circostanze.
Mauro Juvara
Simulazioni: modelli con variabili semideterministiche
in tempo continuo. Un cenno ai tassi di interesse.

È interessante utilizzare le tecniche di simulazione per
analizzare, ad esempio, l’andamento nel tempo di una
variabile il cui valore è influenzato sia da fattori endogeni che
esogeni. I tassi di interesse, ad esempio, sono collegati a
scadenze predeterminate. Se fossimo in grado di
comprendere la relazione tra tassi e scadenze potremmo
“prevedere” i tassi futuri, ammesso e non concesso che la
relazione tra tassi e scadenze future sia la stessa che unisce
tassi e scadenze presenti.
Mauro Juvara
La curva dei tassi spot
La Curva dei rendimenti o Struttura a termine dei tassi di interesse è la
relazione che lega i rendimenti dei titoli con maturità (scadenze) diverse alle rispettive
maturità.
Ogni titolo è caratterizzato da una maturità (o termine), cioè il periodo di tempo
durante il quale il titolo promette di effettuare pagamenti al possessore. Titoli con
maturità diverse sono caratterizzati da determinati prezzi e rendimenti a scadenza
diversi. Osservando in un dato istante il legame tra termine e rendimento è possibile
tracciare la curva dei rendimenti.

Mauro Juvara
La curva dei tassi spot
L'inclinazione della curva è influenzata dalle aspettative sull'andamento dei futuri
tassi di interesse a breve. Se la curva è inclinata negativamente i mercati attendono
una riduzione dei tassi a breve. Aspettative di un rialzo dei tassi sono associati ad un
andamento crescente della curva. Dalla struttura a termine è possibile derivare
la Curva dei tassi forward.
Un esempio

Mauro Juvara
La curva dei tassi spot
Scadenze

15/11/2016

01/12/2018

01/03/2024

Tassi

2,75%

3,50%

4,50%

BTP - Curva dei rendimenti
5,00%
4,50%
4,00%
3,50%
3,00%
2,50%

2,00%
1,50%
1,00%
0,50%
0,00%
10/05/2016

22/09/2017

04/02/2019

18/06/2020

Scadenza BTP e relativa cedola

31/10/2021

15/03/2023

27/07/2024

y = -2E-09x2 + 0,0002x - 3,7697

Mauro Juvara
La curva dei tassi forward

Scadenze/Rating

20/11/2015

20/11/2016

20/11/2017

20/11/2018

AAA

3,60%

4,17%

4,73%

5,12%

AA

3,65%

4,22%

4,78%

5,17%

A

3,72%

4,32%

4,93%

5,32%

BBB

4,10%

4,67%

5,25%

5,63%

BB

5,55%

6,02%

6,78%

7,27%

B

6,05%

7,02%

8,03%

8,52%

CCC

15,05%

15,02%

14,03%

13,52%
Mauro Juvara
La curva dei tassi forward
Obbligazioni - Curva dei tassi forwad per classe di rating
16,00%
15,05%

15,02%
14,03%

14,00%

13,52%

12,00%

10,00%

7,02%
6,00%

8,52%

8,03%

8,00%

6,05%
5,55%

7,27%

6,78%

6,02%

5,63%

5,25%
4,67%

4,00%

4,10%

2,00%

0,00%
15/07/2015

31/01/2016

18/08/2016
AAA

06/03/2017
AA

A

22/09/2017
BBB

BB

10/04/2018
B

27/10/2018

15/05/2019

CCC

Mauro Juvara
Risk analisys e management
Un rischio aziendale d’impresa è definito come l’insieme dei possibili
effetti positivi (opportunità- upside risk) e negativi (minacce- downside
risk) di un evento rischioso sulla situazione economica, finanziaria e
patrimoniale dell’impresa.
Riguarda tutti gli eventi rischiosi;
Non riguarda solo le manifestazioni negative;
Ha come riferimento la situazione attesa (aspettative).
Il Risultato atteso: è il risultato che mediamente si realizzerà – non
corrisponde al risultato dello scenario più probabile o sperato, ma al
risultato che si ottiene calcolando una media dei risultati di tutti i
possibili scenari, ponderata per le rispettive probabilità.
Mauro Juvara
Risk analisys e management

Avete mai preso una multa per divieto di sosta?
(tutto il risk management può essere riassunto in una multa per divieto di sosta …)

Mauro Juvara
Risk analisys e management
Avete mai preso una multa per divieto di sosta?
Se la risposta è si, detta tragedia dipende esclusivamente dal fatto che,
automaticamente, avete fatto il seguente ragionamento:
Cercare un posto pretende almeno 20 minuti di giri in auto;
Anche qualora trovi posto debbo pagare il parcheggio, che mi costa 1,5 €;
Quindi un parcheggio mi costa tempo + 1,5 €. Immaginiamo di valutare 20 minuti del
mio tempo 15 €. Cercare un parcheggio mi costa quindi 16,5 €
La multa costa 30 €, ma non è sicuro che mi facciano la multa;
Oggi piove, sti maledetti non saranno mica in giro;
Secondo me c’è solo il 50% di probabilità che mi facciano una multa. Il valore atteso
della multa è quindi = a 30 € X 50% = 30*0,5 = 15 €.
Il valore atteso della multa (15 €) è quindi inferiore al costo del parcheggio (16,5 €).
Metto l’auto in divieto di sosta.
Mauro Juvara
Risk analisys e management

Sti maledetti mi hanno preso la multa per divieto di
sosta!

Avevo fatto male i conti!

Mauro Juvara
Risk analisys e management: cenni teorici

Valore atteso = risultato medio che si otterrebbe se fosse
possibile ripetere indefinitamente l’esperimento che
coinvolge la variabile aleatoria. Media ponderata (per la
probabilità) dei risultati possibili.
Costo atteso = costo derivante dall’avverarsi dell’evento
indesiderato = costo massimo dell’evento X probabilità
attesa
Mauro Juvara
Risk analisys e management: cenni teorici
L’enterprise risk management è un approccio globale e integrato al
sistema dei rischi d’impresa, che può contribuire a creare valore
aziendale: i rischi non sono additivi, cioè non possono essere valutati
disgiuntamente dal contesto in cui sono inseriti.

Rischi speculativi: opportunità e minacce hanno caratteristiche
speculari e le medesime probabilità di manifestazione.

Rischi Puri: il downside risk ha basse probabilità di verificarsi ma ha
effetti economici particolarmente nefasti; mentre l’upside risk ha
elevate probabilità di manifestarsi ma ha effetti economici modesti.

Mauro Juvara
Risk analisys e management: cenni teorici

Rischio = Possibile scostamento di una variabile

aleatoria (mi hanno fatto la multa) rispetto alle
aspettative (oggi piove, non mi faranno la multa).

Mauro Juvara
Risk analisys e management: cenni teorici
La variabile aleatoria: è l’insieme dei possibili effetti economici di un evento
rischioso e delle corrispondenti probabilità di manifestazione.
Non si tratta di un numero ma di un duplice insieme di numeri, costituito dai
possibili risultati e dalle rispettive probabilità.
Variabile aleatoria = insieme costituito da N coppie di elementi, a ciascuna
coppia corrisponde uno scenario possibile a cui sono assegnati due numeri,
uno rappresentativo delle probabilità di realizzazione dello scenario e l’altro
del valore assunto dalla variabile in quello scenario.
Esempio: Variabile aleatoria UTILE ESERCIZIO Azienda A (Ua) tre scenari
possibili (per semplicità): buono (utile di 150 mil di euro), normale (100 mil di
euro), cattivo (50 mil di euro); stima della probabilità del verificarsi di ogni
scenario: 25%, 50%, 25%.

Mauro Juvara
Risk analisys e management: cenni teorici
È razionale attendersi (valore atteso) quindi che l’utile sia pari a 100
(50% di probabilità).
In effetti se metto in sequenza i valori ottengo che:

Utile

Probabilità

Utile ponderato

€ 50,00

25%

€ 12,50

€ 100,00

50%

€ 50,00

€ 150,00

25%

Somma

€ 37,50

€ 100,00

Mauro Juvara
Risk analisys e management: cenni teorici
Mi attendo quindi che l’utile sia pari a 100, ma potrebbe essere uguale
anche a 50 (non mi attendevo che mi avrebbero fatto la multa, ed
invece me l’hanno fatta). Una misura (o indicatore) del rischio è lo
scarto quadratico medio. Lo scarto medio indica di quanto
mediamente le realizzazioni della variabile aleatoria si scosteranno dal
valore atteso. Si tratta pertanto di una media delle possibili distanze del
valore atteso che considera sia le manifestazioni peggiori della media
(downside risk), sia quelle migliori (upside risk);

Mauro Juvara
Risk analisys e management: cenni teorici
Lo scarto quadratico medio come tutte le misure di rischio non gode
della proprietà di additività;
Lo scarto quadratico medio è subadditivo: il rischio della somma di
due variabili aleatorie è inferiore alla somma dei rischi delle
variabili aleatorie singolarmente considerate, tranne nel caso in
cui vi sia una perfetta correlazione fra esse;
Questa proprietà è alla base del principio di diversificazione;

Il grado di diversificazione dipende dalla correlazione tra le variabili
aleatorie: l’efficacia della diversificazione dipende dal tipo di
correlazione, positiva o negativa, esistente fra le variabili.

Mauro Juvara
Risk analisys e management: in azienda
Nel caso dei rischi aziendali normalmente ci si trova in due
situazioni:
1 - Fonti di rischio positivamente correlate fra loro: rischi legati
all’andamento dell’economia e del settore di operatività dell’impresa –
di norma questi rischi hanno un grado di diversificabilità modesto;
2- Fonti di rischio moderatamente correlate o incorrelate: rischi puri
(incendi, furti, catastrofi…) che godono di una diversificabilità più
accentuata (non a caso si gestiscono con tecniche assicurative).

Mauro Juvara
Risk analisys e management: in azienda
Per capire come funziona la correlazione torniamo all’esempio di
prima:

Variabile
Prezzo
DSO

Minimo
€ 8,00
90

Massimo
€ 12,00
120

Ampiezza
5,00
31,00

Immaginiamo però che vi sia correlazione tra le due variabili (che
quindi smettono di essere casuali). Immaginiamo che quando il
prezzo è = 12 € il DSO sia sempre pari a 120, mentre se p = 8 €
DSO = 90.

Mauro Juvara
Risk analisys e management: in azienda

Questo tipo di condizione comporta immediatamente che:
A – gli stati del mondo futuri si riducono da 155 a 2 (8 € / 90
giorni il primo, 12 € / 120 giorni il secondo);
B – stabilizziamo l’output perché a prezzi alti (buono)
corrisponderanno tempi di incasso lunghi (no buono)
neutralizzando in qualche modo le oscillazioni (nel bene e nel
male).

Mauro Juvara
Risk analisys e management: in azienda
Il processo di risk management è quello attraverso il quale le
aziende si occupano dei rischi associati alle attività svolte
con l’obiettivo di ottenere dei benefici riguardanti le
singole attività e/o l’insieme delle stesse.

Quattro i momenti fondamentali:
1. Definizione degli obiettivi;
2. Risk assessment
1. Identificazione
2. Stima
3. Valutazione dei rischi
3. Trattamento dei rischi;
4. Monitoring
Mauro Juvara
Risk management: il processo
Obiettivi strategici e
di risk management

Legenda

Identificazione rischi
Descrizione rischi
Stima rischi
Integrazione rischi

Componente
manageriale

Valutazione rischi

Componente
tecnica

Risk reporting
Gestione del rischio
Residual risk assessment e residual risk reporting
Monitoring
Mauro Juvara
Risk analisys e management: matrici
Matrice probabilità / impatto
Probabilità/I
mpatto

Insignificante

Basso

Moderato

Elevato

Catastrofico

Quasi Certo

Alto

Alto

Estremo

Estremo

Estremo

Probabile

Moderato

Alto

Alto

Estremo

Estremo

Moderata

Basso

Moderato

Alto

Estremo

Estremo

Improbabile

Basso

Basso

Moderato

Alto

Estremo

Rara

Basso

Basso

Moderato

Alto

Alto

Mauro Juvara
Risk analisys e management: la mappatura dei rischi

Mauro Juvara
Simulazioni e risk managment. CentoCinquanta

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Simulazioni e risk managment. CentoCinquanta

  • 1. Vite d’Impresa 2013 “Simulazioni e risk management” 20 novembre 2013 Cantine Nicosia Mauro Juvara CentoCinquanta S.r.l. Mauro Juvara
  • 2. Agenda - Simulazioni: modelli con variabili obiettivo - Simulazioni: modelli con variabili casuali - Simulazioni in pratica - Le curve dei tassi di interesse - Risk management: i metodi quantitativi - Risk management: i metodi qualitativi - Risk management: il VAR Mauro Juvara
  • 3. Simulazioni Metodologia decisionale con cui si analizzano le caratteristiche di comprenderne i un sistema meccanismi reale di al fine di funzionamento necessari per prevedere il suo sviluppo futuro e per mettere a punto le più opportune linee di comportamento Mauro Juvara
  • 4. Simulazioni Metodologia decisionale con cui si analizzano le caratteristiche di comprenderne i un sistema meccanismi reale di al fine di funzionamento necessari per prevedere il suo sviluppo futuro e per mettere a punto le più opportune linee di comportamento Mauro Juvara
  • 5. Simulazioni: caratteristiche - Non producono modelli ottimali, ma verosimili; - Permettono di analizzare il comportamento di un sistema reale sotto certe ipotesi; - Permettono di seguire una logica probabilistica. Mauro Juvara
  • 6. Simulazioni: caratteristiche - Non producono modelli ottimali, ma verosimili; - Permettono di analizzare il comportamento di un sistema reale sotto certe ipotesi; - Permettono di seguire una logica probabilistica. Mauro Juvara
  • 7. Simulazioni: itinerario Definizione del modello concettuale; Creazione del modello; Prova e verifica del modello; Sviluppo e interpretazione degli esperimenti; Azione di intervento; Mauro Juvara
  • 8. Modello concettuale quale astrazione semplificata ma comunque aderente al sistema reale Determinazione dei fattori chiave (variabili livello) Determinazione delle relazioni di causa-effetto tra i fattori (positive o negative) Determinazione delle variabili endogene interne e esterne che influenzano i fattori chiave Mauro Juvara
  • 9. Vi ricordate … ? Ciao budget, posto che io abbia contratto il primo anno un mutuo ipotecario per 25 anni al fine di finanziare investimenti per € 3.791.250,00 con un tasso di interesse del 5%, che i miei tempi di incasso siano pari a 106 giorni, che la struttura dei costi e dei ricavi e sia data, ferma restando ogni altra ipotesi, mi sai dire di quanto debbono crescere le mie vendite nel secondo anno (rispetto al primo) affinché alla fine del II anno il valore attuale della mia azienda sia almeno pari a 2.000.000 di €? E se il tasso di interesse salisse al 6%, di quanto dovrebbero scendere i tempi di incasso per mantenere lo stesso valore? Mauro Juvara
  • 10. Cosa posso sapere dal mio budget …. il valore attuale della mia azienda sia almeno pari a 2.000.000 di €? È possibile secondo voi dare una risposta (senza impazzire)? Vediamo quali sono le variabili in gioco. Mauro Juvara
  • 11. Cosa posso sapere dal mio budget: le variabili in gioco I costi • Il trend I flussi di cassa netti • I tempi di incasso e di pagamento I tassi di interesse • Il costo del capitale proprio e di reddito Il valore attuale I ricavi • Il trend Mauro Juvara
  • 12. Se dovessi trovare una soluzione analitica avrei: Y = f (X; Z; L; N; W) Y = Valore attuale X = Mutuo Z = Durata L = Tasso N = DSO W = Valore vendite secondo anno Ed alle variabili indicate dovrei aggiungere tutte le altre assunzioni (tempo di pagamento, dimensione dei ricavi dell’anno in corso, dimensione dei costi …) Mauro Juvara
  • 13. Simulazioni: modelli con variabile obiettivo Creando il modello con un qualsiasi sistema (excel, ad esempio) ed esplicitando le relative relazioni si ottiene invece facilmente il risultato cercato. Su fogli excel la ricerca del risultato può avvenire o attraverso la ripetizione di trial, (cambio manualmente la cella all’interno della quale ho inserito la variabile (in questo caso “% aumento vendite”)), ovvero utilizzando gli strumenti di analisi dei dati. Mauro Juvara
  • 14. Simulazioni: modelli con variabile obiettivo Tra gli strumenti di analisi dei dati particolarmente interessanti risultano le funzioni “Gestione Scenari” e “Ricerca obiettivo” all’interno dell’area ‘Strumenti dati/analisi di simulazione’. In particolare la funzione obbiettivo ci permette di impostare una cella ad un determinato valore modificando una cella collegata e da cui il valore della cella dipende. Mauro Juvara
  • 15. Cosa posso sapere dal mio budget: le simulazioni Mauro Juvara
  • 16. Simulazioni: modelli con variabile obiettivo Con questo tipo di approccio posso cercare il valore che dovrà assumere una qualsiasi variabile indipendente (in excel una variabile quindi che contiene un valore digitato, e non dipendente da una formula), dato il valore di tutte le altre variabili al fine di poter ottenere l’obiettivo desiderato, senza dover ricorrere a svariate prove. Potrà chiaramente contemplare fattori che incidono sulla struttuta finanziaria, ovvero su quella economica. Mauro Juvara
  • 17. Simulazioni: modelli con variabile obiettivo Mauro Juvara
  • 18. Simulazioni: modelli con variabili casuali Nella realtà è però probabile che io non conosca (e non possa conoscere) lo stato futuro che verrà assunto da alcune variabili che incidono sulla struttura aziendale. In altre parole è probabile che io conosca l’ampiezza (il limite minimo e massimo) che assumerà una variabile, ma non precisamente quale sarà il valore all’interno di quel range. Ad esempio è probabile che voi sappiate che i vostri clienti vi pagano tra i 60 (scadenza che inserisco nella fattura) ed i 120 giorni (limite massimo oltre il quale chiamate l’avvocato), ma nella realtà non sapete se vi pagheranno a 61, 65, 73, 81, 101, 111 o 119 giorni. Mauro Juvara
  • 19. Simulazioni: modelli con variabili casuali Nella realtà è inoltre molto probabile che lo schema delineato si verifichi per parecchie variabili, di cui conoscete la dimensione delle oscillazioni possibili, ma non conoscete certo lo stato preciso che assumerà la variabile ad una determinata data (vale sempre per i tassi di crescita di mercato, per i tassi di crescita interni, per i tassi di interesse, per i tempi di incasso) Mauro Juvara
  • 20. Simulazioni: modelli con variabili casuali Entrando nel merito del ragionamento iniziamo ad esplicitare alcune assunzioni. 1) La dimensione dell’oscillazione del risultato finale dipenderà dalla dimensione dell’oscillazione delle variabili casuali; 2) I numero di risultati finali possibili è dato dal prodotto delle ampiezze delle oscillazioni delle variabili casuali. Mauro Juvara
  • 22. Simulazioni: modelli con variabili casuali 3) Se qualcosa può andar male, lo farà (Legge di Murphy) 4) Prima o poi, la peggiore combinazione possibile di circostanze è destinata a prodursi. (Seconda legge di Sodd) 5) Un sistema deve essere sempre concepito in modo da resistere alla peggiore combinazione possibile di circostanze. (Corollario alla legge di Sodd) Mauro Juvara
  • 23. Simulazioni: modelli con variabili casuali Immaginiamo di voler fare una valutazione aziendale che parta dall’analisi dei flussi di cassa futuri. I flussi di cassa sono determinati da una molteplicità di fattori, sia economici che finanziari. Prendiamone in considerazione 2; i prezzi di vendita ed i tempi di incasso. Ipotizziamo ora che l’azienda non conosca il prezzo di vendita di uno dei suoi prodotti, ma che sia certa che lo stesso possa oscillare, nell’anno, tra gli 8 e i 12 €. Mauro Juvara
  • 24. Simulazioni: modelli con variabili casuali Ipotizziamo inoltre che la stessa cosa valga per i tempi di incasso: l’azienda, pur non potendo sapere con precisione quando verrà pagata dai propri clienti, sa che gli stessi pagheranno in media tra i 90 ed i 120 giorni. Ipotizziamo infine (ma non troppo) che i valori siano assolutamente casuali, e che l’azienda non possa incidere minimamente sugli stessi. Mauro Juvara
  • 25. Simulazioni: modelli con variabili casuali Saremo quindi di fronte ad uno schema del genere: Variabile Prezzo DSO Minimo € 8,00 90 Massimo € 12,00 120 Ampiezza 5,00 31,00 Soluzioni Possibili 155,00 I numero di risultati finali possibili è dato dal prodotto delle ampiezze delle oscillazioni delle variabili casuali. Mauro Juvara
  • 26. Simulazioni: modelli con variabili casuali Possiamo a questo punto iniziare a fare le nostre simulazioni, al fine di verificare come si modificano i flussi di cassa modificando, casualmente, le variabili definite. € 4.000.000,00 € 3.000.000,00 € 2.000.000,00 € 1.000.000,00 € 0,00 -€ 1.000.000,00 2013 2014 2015 2016 2017 -€ 2.000.000,00 -€ 3.000.000,00 -€ 4.000.000,00 -€ 5.000.000,00 -€ 6.000.000,00 Flussi attualizzati Mauro Juvara
  • 27. Simulazioni: modelli con variabili casuali Va da se che se inseriamo altre variabili casuali gli “stati futuri del mondo” aumenteranno sensibilmente, facendo aumentare l’ampiezza delle oscillazioni dei risultati finali. Variabile Prezzo 1 Prezzo 2 DSO Minimo € 8,00 € 8,00 90 Massimo € 12,00 € 13,00 120 Ampiezza 5 6 31 Soluzioni Possibili 930 Mauro Juvara
  • 28. Simulazioni: modelli con variabili casuali € 4.500.000,00 € 4.000.000,00 € 3.500.000,00 € 3.000.000,00 € 2.500.000,00 € 2.000.000,00 € 1.500.000,00 € 1.000.000,00 € 500.000,00 € 0,00 2013 2014 2015 2016 2017 Flussi attualizzati Mauro Juvara
  • 29. Simulazioni: modelli con variabili casuali Effettuando un numero relativamente consistente di trial (estrazioni) è chiaro che, prima o poi, verrà fuori la combinazione 8, 8, 120, la peggiore possibile dimostrando, quindi la “seconda legge di Sodd”: 4) Prima o poi, la peggiore combinazione possibile di circostanze è destinata a prodursi. dalla quale consegue il “corollario alla legge di Sodd” 5) Un sistema deve essere sempre concepito in modo da resistere alla peggiore combinazione possibile di circostanze. Mauro Juvara
  • 30. Simulazioni: modelli con variabili semideterministiche in tempo continuo. Un cenno ai tassi di interesse. È interessante utilizzare le tecniche di simulazione per analizzare, ad esempio, l’andamento nel tempo di una variabile il cui valore è influenzato sia da fattori endogeni che esogeni. I tassi di interesse, ad esempio, sono collegati a scadenze predeterminate. Se fossimo in grado di comprendere la relazione tra tassi e scadenze potremmo “prevedere” i tassi futuri, ammesso e non concesso che la relazione tra tassi e scadenze future sia la stessa che unisce tassi e scadenze presenti. Mauro Juvara
  • 31. La curva dei tassi spot La Curva dei rendimenti o Struttura a termine dei tassi di interesse è la relazione che lega i rendimenti dei titoli con maturità (scadenze) diverse alle rispettive maturità. Ogni titolo è caratterizzato da una maturità (o termine), cioè il periodo di tempo durante il quale il titolo promette di effettuare pagamenti al possessore. Titoli con maturità diverse sono caratterizzati da determinati prezzi e rendimenti a scadenza diversi. Osservando in un dato istante il legame tra termine e rendimento è possibile tracciare la curva dei rendimenti. Mauro Juvara
  • 32. La curva dei tassi spot L'inclinazione della curva è influenzata dalle aspettative sull'andamento dei futuri tassi di interesse a breve. Se la curva è inclinata negativamente i mercati attendono una riduzione dei tassi a breve. Aspettative di un rialzo dei tassi sono associati ad un andamento crescente della curva. Dalla struttura a termine è possibile derivare la Curva dei tassi forward. Un esempio Mauro Juvara
  • 33. La curva dei tassi spot Scadenze 15/11/2016 01/12/2018 01/03/2024 Tassi 2,75% 3,50% 4,50% BTP - Curva dei rendimenti 5,00% 4,50% 4,00% 3,50% 3,00% 2,50% 2,00% 1,50% 1,00% 0,50% 0,00% 10/05/2016 22/09/2017 04/02/2019 18/06/2020 Scadenza BTP e relativa cedola 31/10/2021 15/03/2023 27/07/2024 y = -2E-09x2 + 0,0002x - 3,7697 Mauro Juvara
  • 34. La curva dei tassi forward Scadenze/Rating 20/11/2015 20/11/2016 20/11/2017 20/11/2018 AAA 3,60% 4,17% 4,73% 5,12% AA 3,65% 4,22% 4,78% 5,17% A 3,72% 4,32% 4,93% 5,32% BBB 4,10% 4,67% 5,25% 5,63% BB 5,55% 6,02% 6,78% 7,27% B 6,05% 7,02% 8,03% 8,52% CCC 15,05% 15,02% 14,03% 13,52% Mauro Juvara
  • 35. La curva dei tassi forward Obbligazioni - Curva dei tassi forwad per classe di rating 16,00% 15,05% 15,02% 14,03% 14,00% 13,52% 12,00% 10,00% 7,02% 6,00% 8,52% 8,03% 8,00% 6,05% 5,55% 7,27% 6,78% 6,02% 5,63% 5,25% 4,67% 4,00% 4,10% 2,00% 0,00% 15/07/2015 31/01/2016 18/08/2016 AAA 06/03/2017 AA A 22/09/2017 BBB BB 10/04/2018 B 27/10/2018 15/05/2019 CCC Mauro Juvara
  • 36. Risk analisys e management Un rischio aziendale d’impresa è definito come l’insieme dei possibili effetti positivi (opportunità- upside risk) e negativi (minacce- downside risk) di un evento rischioso sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’impresa. Riguarda tutti gli eventi rischiosi; Non riguarda solo le manifestazioni negative; Ha come riferimento la situazione attesa (aspettative). Il Risultato atteso: è il risultato che mediamente si realizzerà – non corrisponde al risultato dello scenario più probabile o sperato, ma al risultato che si ottiene calcolando una media dei risultati di tutti i possibili scenari, ponderata per le rispettive probabilità. Mauro Juvara
  • 37. Risk analisys e management Avete mai preso una multa per divieto di sosta? (tutto il risk management può essere riassunto in una multa per divieto di sosta …) Mauro Juvara
  • 38. Risk analisys e management Avete mai preso una multa per divieto di sosta? Se la risposta è si, detta tragedia dipende esclusivamente dal fatto che, automaticamente, avete fatto il seguente ragionamento: Cercare un posto pretende almeno 20 minuti di giri in auto; Anche qualora trovi posto debbo pagare il parcheggio, che mi costa 1,5 €; Quindi un parcheggio mi costa tempo + 1,5 €. Immaginiamo di valutare 20 minuti del mio tempo 15 €. Cercare un parcheggio mi costa quindi 16,5 € La multa costa 30 €, ma non è sicuro che mi facciano la multa; Oggi piove, sti maledetti non saranno mica in giro; Secondo me c’è solo il 50% di probabilità che mi facciano una multa. Il valore atteso della multa è quindi = a 30 € X 50% = 30*0,5 = 15 €. Il valore atteso della multa (15 €) è quindi inferiore al costo del parcheggio (16,5 €). Metto l’auto in divieto di sosta. Mauro Juvara
  • 39. Risk analisys e management Sti maledetti mi hanno preso la multa per divieto di sosta! Avevo fatto male i conti! Mauro Juvara
  • 40. Risk analisys e management: cenni teorici Valore atteso = risultato medio che si otterrebbe se fosse possibile ripetere indefinitamente l’esperimento che coinvolge la variabile aleatoria. Media ponderata (per la probabilità) dei risultati possibili. Costo atteso = costo derivante dall’avverarsi dell’evento indesiderato = costo massimo dell’evento X probabilità attesa Mauro Juvara
  • 41. Risk analisys e management: cenni teorici L’enterprise risk management è un approccio globale e integrato al sistema dei rischi d’impresa, che può contribuire a creare valore aziendale: i rischi non sono additivi, cioè non possono essere valutati disgiuntamente dal contesto in cui sono inseriti. Rischi speculativi: opportunità e minacce hanno caratteristiche speculari e le medesime probabilità di manifestazione. Rischi Puri: il downside risk ha basse probabilità di verificarsi ma ha effetti economici particolarmente nefasti; mentre l’upside risk ha elevate probabilità di manifestarsi ma ha effetti economici modesti. Mauro Juvara
  • 42. Risk analisys e management: cenni teorici Rischio = Possibile scostamento di una variabile aleatoria (mi hanno fatto la multa) rispetto alle aspettative (oggi piove, non mi faranno la multa). Mauro Juvara
  • 43. Risk analisys e management: cenni teorici La variabile aleatoria: è l’insieme dei possibili effetti economici di un evento rischioso e delle corrispondenti probabilità di manifestazione. Non si tratta di un numero ma di un duplice insieme di numeri, costituito dai possibili risultati e dalle rispettive probabilità. Variabile aleatoria = insieme costituito da N coppie di elementi, a ciascuna coppia corrisponde uno scenario possibile a cui sono assegnati due numeri, uno rappresentativo delle probabilità di realizzazione dello scenario e l’altro del valore assunto dalla variabile in quello scenario. Esempio: Variabile aleatoria UTILE ESERCIZIO Azienda A (Ua) tre scenari possibili (per semplicità): buono (utile di 150 mil di euro), normale (100 mil di euro), cattivo (50 mil di euro); stima della probabilità del verificarsi di ogni scenario: 25%, 50%, 25%. Mauro Juvara
  • 44. Risk analisys e management: cenni teorici È razionale attendersi (valore atteso) quindi che l’utile sia pari a 100 (50% di probabilità). In effetti se metto in sequenza i valori ottengo che: Utile Probabilità Utile ponderato € 50,00 25% € 12,50 € 100,00 50% € 50,00 € 150,00 25% Somma € 37,50 € 100,00 Mauro Juvara
  • 45. Risk analisys e management: cenni teorici Mi attendo quindi che l’utile sia pari a 100, ma potrebbe essere uguale anche a 50 (non mi attendevo che mi avrebbero fatto la multa, ed invece me l’hanno fatta). Una misura (o indicatore) del rischio è lo scarto quadratico medio. Lo scarto medio indica di quanto mediamente le realizzazioni della variabile aleatoria si scosteranno dal valore atteso. Si tratta pertanto di una media delle possibili distanze del valore atteso che considera sia le manifestazioni peggiori della media (downside risk), sia quelle migliori (upside risk); Mauro Juvara
  • 46. Risk analisys e management: cenni teorici Lo scarto quadratico medio come tutte le misure di rischio non gode della proprietà di additività; Lo scarto quadratico medio è subadditivo: il rischio della somma di due variabili aleatorie è inferiore alla somma dei rischi delle variabili aleatorie singolarmente considerate, tranne nel caso in cui vi sia una perfetta correlazione fra esse; Questa proprietà è alla base del principio di diversificazione; Il grado di diversificazione dipende dalla correlazione tra le variabili aleatorie: l’efficacia della diversificazione dipende dal tipo di correlazione, positiva o negativa, esistente fra le variabili. Mauro Juvara
  • 47. Risk analisys e management: in azienda Nel caso dei rischi aziendali normalmente ci si trova in due situazioni: 1 - Fonti di rischio positivamente correlate fra loro: rischi legati all’andamento dell’economia e del settore di operatività dell’impresa – di norma questi rischi hanno un grado di diversificabilità modesto; 2- Fonti di rischio moderatamente correlate o incorrelate: rischi puri (incendi, furti, catastrofi…) che godono di una diversificabilità più accentuata (non a caso si gestiscono con tecniche assicurative). Mauro Juvara
  • 48. Risk analisys e management: in azienda Per capire come funziona la correlazione torniamo all’esempio di prima: Variabile Prezzo DSO Minimo € 8,00 90 Massimo € 12,00 120 Ampiezza 5,00 31,00 Immaginiamo però che vi sia correlazione tra le due variabili (che quindi smettono di essere casuali). Immaginiamo che quando il prezzo è = 12 € il DSO sia sempre pari a 120, mentre se p = 8 € DSO = 90. Mauro Juvara
  • 49. Risk analisys e management: in azienda Questo tipo di condizione comporta immediatamente che: A – gli stati del mondo futuri si riducono da 155 a 2 (8 € / 90 giorni il primo, 12 € / 120 giorni il secondo); B – stabilizziamo l’output perché a prezzi alti (buono) corrisponderanno tempi di incasso lunghi (no buono) neutralizzando in qualche modo le oscillazioni (nel bene e nel male). Mauro Juvara
  • 50. Risk analisys e management: in azienda Il processo di risk management è quello attraverso il quale le aziende si occupano dei rischi associati alle attività svolte con l’obiettivo di ottenere dei benefici riguardanti le singole attività e/o l’insieme delle stesse. Quattro i momenti fondamentali: 1. Definizione degli obiettivi; 2. Risk assessment 1. Identificazione 2. Stima 3. Valutazione dei rischi 3. Trattamento dei rischi; 4. Monitoring Mauro Juvara
  • 51. Risk management: il processo Obiettivi strategici e di risk management Legenda Identificazione rischi Descrizione rischi Stima rischi Integrazione rischi Componente manageriale Valutazione rischi Componente tecnica Risk reporting Gestione del rischio Residual risk assessment e residual risk reporting Monitoring Mauro Juvara
  • 52. Risk analisys e management: matrici Matrice probabilità / impatto Probabilità/I mpatto Insignificante Basso Moderato Elevato Catastrofico Quasi Certo Alto Alto Estremo Estremo Estremo Probabile Moderato Alto Alto Estremo Estremo Moderata Basso Moderato Alto Estremo Estremo Improbabile Basso Basso Moderato Alto Estremo Rara Basso Basso Moderato Alto Alto Mauro Juvara
  • 53. Risk analisys e management: la mappatura dei rischi Mauro Juvara